Giovanni La Via, Presidente della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (COMENVI)- ha visto adottato il proprio Progetto di Relazione, con risposta negativa sulla proposta della Commissione in materia di OGM. In particolare, si trattava di riveder il regolamento 1829/2003, nella parte controversa relativa alla necessità di avere le motivazioni di valutazione del rischio alimentare quale preminente parametro per negarne l’autorizzazione su tutto il mercato UE. Ma dopo l’adozione e pubblicazione della Direttiva 412/2015, che ha consentito agli Stati membri un nuovo razionale scientifico per impedire la coltivazione di OGM sul proprio suolo (a partire da motivi sociali, politici ed economici), il Parlamento UE si è fatto coraggio. In precedenza, La stessa Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (COMAGRI) aveva chiesto al COMENVI di rigettare la proposta.

La Via: possibile Pe richieda nuova proposta Commissione
“L’Europarlamento potrebbe chiedere nuove proposte di regolamento, ma la Commissione Ue non ne vuol sentir parlare”, ha riferito la Via subito dopo la bocciatura del Parlamento UE della proposta dell’esecutivo.
La proposta, che prevedeva appunto di lasciare a ogni Stato membro la scelta di importare o meno mangimi Ogm già approvati a livello unico centralizzato da Bruxelles-non è passata per voto contrario del COMENVI. Ora il prossimo 26-29 ottobre il Parlamento UE in plenaria è tenuto ad esprimersi, e già si preannuncia il no.
La Commissione a quel punto potrà semplicemente ritirare la proposta; oppure- magari perché sollecitata dal Parlamento- proporne una nuova che ne accolga i rilievi- ma coagulando una maggioranza-cosa non facile o scontata.
Il relatore per la Commissione, Ladislav Miko, direttore generale facente funzione della Dg salute e consumatori della Commissione Ue ha infatti annunciato che "Il rigetto della nostra proposta vuol dire mantenere le regole che ci sono, non c’è una terza opzione". Dal momento che l’Unione europea dipende da proteine vegetali OGM importate, gli Stati membri sono divisi sul da farsi e mai finora si è riusciti a trovare una maggioranza a favore o contro.