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Governo scozzese promette: presto massima trasparenza su origine del cibo

12 Febbraio 2014
Governo scozzese promette: presto massima trasparenza su origine del cibo

Un vero e proprio comitato alimentare nazionale, sul quale le aspettative sembrano riguardare soprattutto l’etichettatura. E’ questo del resto l’ impegno preso dal governo, tramite il ministro dell’alimentazione Richard Lochhead.

Oltre ad un miglioramento generale dell’etichettatura, un accorgimento particolare va posto a tutte quelle pratiche ingannevoli che finiscono per fuorviare i consumatori sulle reali caratteristiche del prodotto, ha affermato il ministro.

Di conseguenza verrà lanciata l’iniziativa “Clear labelling information”, dal governo e dalla FSA. Già nel 2008 la FSA aveva pubblicato la Clear Food Labeling Guidance, per assistere imprese e consumatori a sintonizzarsi su una comunicazione semplice in etichetta.

Origine

Sebbene il ministro sia aperto a quelli che possono essere i gusti e le preferenze dei consumatori nel decretare cosa è più importante avere in etichetta, su un punto è parso irremovibile: va garantito che ciò che è venduto come scozzese sia davvero scozzese, senza note o integrazioni in piccolo che rivelano poi la vera origine del prodotto.

In base ad una ricerca sui consumatori scozzesi, oltre il 90% vorrebbe  avere entro la grande distribuzione carne scozzese e già dal 2010 il governo scozzese ha piani coordinati di informazione ai propri cittadini sull’origine dei cibi.

Policy nutrizionali

Nei mesi scorsi il governo scozzese era finito all’onore della cronaca entro unainiziativa per rendere meno agevole il consumo di cibo spazzatura. Ma l’industria si era ribellata. I criteri di discriminazione tra cibo ordinario e cibo junk infatti non sembravano bene definiti. E puntavano a penalizzare diversi prodotti tradizionali (come salsicce e formaggi), tramite una segregazione dagli scaffali dei supermarket, in modo da renderli meno visibili e così, invitanti. Ma questa azione non era poi passata per la fiera opposizione delle parti produttive.

La Scozia non si è ancora dotata di una propria autorità alimentare: per ora opera tramite una costola della FSA inglese stabilita sul proprio territorio. Ma entro la fine del 2014 dovrebbe essere stabilita una authority scozzese, stando alle ultime informazioni disponibili.