Grazie all’operato dei NAC, il gruppo speciale dei carabinieri deputato alla lotta alla contraffazione, nel 2013 sono state sequestrate ben 9586 tonnellate di alimenti "fasulli".
In crescita addirittura del 34% rispetto alle 7142 tonnellate del 2012. Segno che la crisi economica morde, e che gli incentivi a frodare aumentano.

Inoltre i NAC hanno sequestrato 3.367.846 etichette ingannevoli, con un aumento di oltre il 400% rispetto alle oltre 634mila del 2012.
In base al comunicato ufficiale dei NAC, "I controlli sulla filiera alimentare svolti nac nel 2013 sono stati orientati a contrastare i principali fenomeni di contraffazione dei prodotti agroalimentari, le nuove forme di illegalita’ che riguardano la falsa evocazione dei marchi Dop/Igp/Stg e biologico, e le violazioni alle norme su etichettatura, tracciabilita’, e sul Made in Italy".
L’aumento delle contraffazioni è l’altro lato della medaglia di consumi alimentari in calo su matrici di qualità o comunque più costose, come pesce e ortofrutta, ma anche carne. In base ai dati Ismea infatti, i tagli " a tavola" vanno dall’olio di oliva extravergine (-12 per cento) al pesce (-11 per cento), dalla pasta (-9 per cento) al latte (-6 per cento), dall’ortofrutta (-4 per cento) alla carne (-1 per cento), per una contrazione media nell’agroalimentare del -3,4 per cento.
Sintomo di una crisi che morde, e che presenta opportunità di realizzo economico per chi decide di speculare, vendendo una cosa per un’altra: magari a prezzi inferiori e quindi allettanti a consumatori senza più potere d’acquisto.