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ENERGIE RINNOVABILI – Rispettare l’equilibrio agricolo e paesaggistico (30-11-2010)

30 Novembre 2010
ENERGIE RINNOVABILI – Rispettare l’equilibrio agricolo e paesaggistico (30-11-2010)

La produzione di energia rinnovabile rappresenta una necessità ambientale e una occasione di sviluppo imprenditoriale, anche per il settore agricolo che non può diffondersi se non nel rispetto della legalità e degli elementi identitari dei territori, che rappresentano le leve di uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto legislativo sulle fonti rinnovabili proposto dal Ministero dello Sviluppo economico. Occorre evidenziare l’importanza di uno sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese rispettoso degli equilibri ambientali e paesaggistici dei diversi territori che – sottolinea la Coldiretti – non può prescindere da una pianificazione, a livello locale, che sappia realmente integrare lo sviluppo energetico ed economico nell’ambito di una puntuale valutazione ambientale, territoriale e paesaggistica. L’incremento della produzione di energia rinnovabile, deve avvenire – precisa la Coldiretti – garantendo il minor consumo possibile di territorio ed il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche. Per quanto riguarda gli impianti destinati all’inserimento in aree agricole, occorre prevedere – continua la Coldiretti – una vera e propria valutazione agronomica, oltre che territoriale, con lo scopo di verificare la compatibilità con il sistema produttivo locale e rispettare gli equilibri necessari al mantenimento nel tempo dell’attività agricola in tale area. Per quanto riguarda la produzione di energia da biomassa e da biogas, è necessario – sostiene la Coldiretti – individuare criteri capaci di considerare le prestazioni ambientali degli impianti in un’ottica estesa di ciclo di vita, privilegiando, ad esempio, il concetto di filiera corta, di provenienza e di tracciabilità della materia prima in base ad accordi quadro; la produzione di biogas esclusivamente da reflui zootecnici; la cogenerazione da biomasse solide combustibili a piccola scala; le tecnologie complementari alla produzione energetica come, ad esempio, per quanto attiene alla produzione del biogas, l’abbattimento dei livelli di azoto nel digestato; i procedimenti più efficienti e virtuosi, come l’uso a fini energetici dei sottoprodotti agricoli.