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Efsa stabilisce nuovi valori di riferimento per l’assunzione di proteine (DRV)

20 Febbraio 2012
Efsa stabilisce nuovi valori di riferimento per l’assunzione di proteine (DRV)

A livello più analitico, la quantità giornaliera dovrebbe essere di 0,83 grammi di proteine per kg di peso corporeo negli adulti (circa 50 grammi al giorno). Mentre per i bambini, infanti e adolescenti la cifra si alza, dalle 0,83 agli 1,31 come finestra di valori, e le donne incinte abbisognano di un ulteriore apporto pari a 1 grammo, 9 grammi, e 28 grammi al giorno per rispettivamente il primo, il secondo e terzo semestre.

“Ma si tratta di valori relativi al fabbisogno di proteine di alto valore biologico: sta poi ai singoli Stati Membri precisare e adattare tali quantità, in risposta anche alle assunzioni relative di proteine generalmente ad alto valore biologico (animali) e a minore valore biologico (vegetali) entro la popolazione di riferimento”, spiega il Dr Andrea Ghiselli di INRAN.

“Efsa infatti si riferisce a proteine ad alto valore biologico (come quelle dell’uovo) nel raccomandare un consumo di 0,83 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo; e tale valore risulta più alto dei vecchi LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) editi dalla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) nel 1996 e ora in fase di revisione, dove la raccomandazione era di 0,75 g/kg, che poi, corretto per la qualità media delle proteine della dieta italiana, arrivava a 0,95 g/kg”

Le donne che allattano poi necessitano di un ulteriore apporto di 19 grammi al giorno durante i primi 6 mesi, e 13 grammi per i mesi restanti.

Tali valori, che vanno sotto il nome di Assunzione di Riferimento per la Popolazione, sono quelli validi per la maggior parte delle persone della popolazione, valutando età e sesso.

Aspetti di salute legati alla salute di ossa, peso corporeo e funzionalità renale- e che possono dipendere dall’assunzione di proteine- sebbene indagati non hanno condotto a risultati condivisibili, in base al parere EFSA.

In ogni caso-continua Ghiselli “circa un supposto ruolo delle proteine nell’intaccare la funzionalità renale, va precisato che solo in caso di patologia renale conclamata l’eliminazione o riduzione delle proteine della dieta si riflette in un aumento dell’aspettativa degli anni di vita in salute. Per contro, nessuna ricerca ha finora dimostrato la dannosità renale di un consumo più elevato delle dosi raccomandate di proteine entro la popolazione sana.”

E ancora:

Possiamo comunque consigliare ai consumatori di aumentare il consumo di proteine vegetali a discapito di quelle animali: nel terzo millenio non c’è più ormai un problema di carenza nutrizionale da proteine, semmai un consumo a volte eccessivo se è vero che circa il 16% dell’energia di un italiano adulto medio viene da proteine -con un’assunzione giornaliera sui 90 grammi.“