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Efsa rivede Limiti Massimi Residuo (LMR) di chlorpyrifos e di altri fitosanitari

11 Gennaio 2012
Efsa rivede Limiti Massimi Residuo (LMR) di chlorpyrifos e di altri fitosanitari

Il noto interferente endocrino, da tempo al centro del dibattito sulla sicurezza alimentare,è stato rivalutato entro la procedura prevista a livello europeo e che vede impegnata L’Authority nazionale. E’ stata stabilita una Dose Giornaliera Accettabile (DGA) pari a 0,01 mg/kg di peso corporeo, valore di default per molte sostanze – per alcune colture, e di 0,1 mg/kg/bw per orzo e grano.Il Chlorpyrifos, fitosanitario dalle riconosciute attività interferenti endocrine e neurotossiche, sarebbe stato rivisitato da EFSA in merito alla procedura di cui al reg. 396/2005 CE, al fine di tenere in considerazione tutti i dati scientifici più recenti e che possono modificare il profilo di sicurezza alimentare della sostanza. La quale vede stabiliti Limiti Massimi di Residuo sia per specifiche colture ad uso alimentare e ad uso mangimistico. Interessante osservare che vi è stato un abbassamento dei valori da 0,05 a 0,01 mg/kg di peso per tessuti di pollame, in risposta all’abbassamento delle soglie analitiche rilevabili ed in risposta ai progressi tecnologici. Sarebbero 4 le specie animali da allevamento (bovini da carne, da latte, suini e pollame) che superano la soglia limite di 0,01 mg/kg di peso della materia secca, con un possibile segnale di preoccupazione. L’erba fresca sembra il principale contributore della sostanza, e sembra necessario una nuova valutazione delle commodity animali al fine di derivare appropriati LMR. Per i fagioli non è stato possibile derivare un LMR, così come per le olive da olio  Per i consumatori non sono stati rilevati motivi di preoccupazione in nessuno dei modelli alimentari europei e tenendo conto delle diverse diete (EFSA Pesticide residue Intake Model, PRIMO), nel lungo periodo: le assunzioni giornaliere arrivano a coprire fino a 50,4% del valore massimo ammesso (DGA). Le mele sembrano la prima fonte del fitosanitario (17% della DGA), così come i pomodori (7,7% della DGA in alcuni paesi forti consumatori e nella Europa Mediterranea).  Una preoccupazione su una potenziale intossicazione acuta (Acute Reference Dosis, ARfD) nasce dall’uva da tavola in una particolare formulazione del fitosanitario (CS, sospensione in capsula), arrivando al 101,5% della ARfD.

In base ad una recente indagine EFSA, i consumatori italiani delle varie età non sono certo i target più esposti: nell’ordine, i consumatori più a rischio sarebbero i neonati inglesi, i bambini inglesi tra gli 1 e i 3 anni, e ancora i bambini inglesi dai 4 ai 6 anni. Rispetto a tali categorie, i bambini italiani più a rischio avrebbero un consumo compreso tra le 6 e le 3 volte in meno del pesticida.

Altri fitosanitari che sono stati rivalutati sono il Trinexapac, il Cyprodinil, l’Hexithiazoc, Metaldheide. I pareri sono disponibili sul sito EFSA.

Position Paper Coldiretti: i residui dei fitosanitari, tra allarmismo e realtà

Parere EFSA