Dopo che, a seguito di una inchiesta congiunta con il programma televisivo Panorama della BBC il British Medical Journal ha criticato i metodi utilizzati dall’Efsa per le proprie valutazioni scientifiche riguardanti le bevande sportive ecco che la risposta dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare non si è fatta attendere.
Efsa nel difendere il proprio operato afferma di aver respinto più dell’80% delle oltre 4.000 domande presentate dagli operatori commerciali a causa della mancanza degli elementi di prova sufficienti.
Secondo l’Authority alimentare il British Medical Journal ha criticato il modo in cui sono stati utilizzati gli studi dell’industria come base per le proprie valutazioni scientifiche, ma gli esperti di Efsa prima di giungere a conclusioni hanno prima esaminato anche tutta la letteratura scientifica pertinente.
Secondo la normativa comunitaria, le aziende che chiedono autorizzazioni sono infatti tenute a fornire le informazioni e i dati necessari.
Il British Medical Journal –sempre secondo Efsa- ha anche male interpretato le modalità utilizzate per effettuare le valutazioni scientifiche relative all’ articolo 13, in particolare circa i pareri di consenso provenienti da organismi autorevoli.
L’articolo in questione presume che per questi claims il parere del panel scientifico di Efsa si sia basato sull’elenco degli studi fornito dalla lista dell’art.13, tuttavia il parere stesso chiarisce che le valutazioni si sono basate su un esame delle opinioni generali provenienti da esperti del settore.
Per il claim riguardante il mantenimento delle prestazioni di resistenza ad esempio sono state citate la relazione del Comitato scientifico dell’alimentazione umana del 2001 e il report dell’American College of Sports Medicine del 2007 e questa valutazione è stata suffragata e supportata da una recente meta analisi di 50 studi controllati randomizzati condotti tra il 1982 e il 2011.