L’Efsa e la Commissione europea hanno concordato il rinvio a novembre della nuova valutazione dell’aspartame la cui pubblicazione era inizialmente prevista per questo mese. L’Authority ha comunicato che il nuovo termine di scadenza permetterà agli esperti del panel ANS di esaminare e trattare in misura più approfondita tutte le nuove informazioni e i commenti pervenuti tramite la consultazione pubblica sulla bozza del proprio parere scientifico.
Grazie ai commenti ricevuti -si legge nel comunicato stampa dell’autorità alimentare- gli esperti scientifici dell’Efsa hanno infatti individuato aspetti della bozza del parere e passi cruciali della metodologia scientifica applicata, compresa l’espressione delle incertezze, che essi desiderano chiarire meglio prima di procedere alle conclusioni finali. Questo permetterà – conclude Efsa- alle parti interessate di meglio comprendere come il gruppo scientifico ha tratto le proprie conclusioni.
Durante la consultazione pubblica on line che si è tenuta dal 9 gennaio al 15 febbraio scorsi l’Efsa ha ricevuto oltre 200 commenti riguardanti vari aspetti, come i criteri utilizzati dagli esperti per selezionare gli studi per valutare il rischio, la sicurezza dei metaboliti dell’aspartame e su come esprimere al meglio le incertezze evidenziate nella versione preliminare del parere scientifico.
Nelle 245 pagine del progetto di parere, l’Efsa ha confermato che l’attuale dose giornaliera accettabile (DGA) di 40 mg/Kg di peso corporeo stabilita nel 1984 dal Comitato scientifico per l’alimentazione Umana (SCF) è considerata sicura per la popolazione e l’esposizione dei consumatori all’aspartame è inferiore alla DGA.
Per giungere alle conclusioni contenute in quella che è da considerare come la prima valutazione ex novo (anche se l’Efsa aveva analizzato in passato gli studi sull’aspartame questa è la prima completa valutazione del rischio della sostanza richiesta all’Authority) gli esperti scientifici del panel ANS hanno utilizzato i risultati di studi a lungo termine relativi alla tossicità e cancerogenità di questa sostanza. Il lavoro è stato effettuato mediante una profonda revisione della letteratura scientifica sull’aspartame partendo dai dati degli anni 60 utilizzati per ottenere l’autorizzazione, ma anche attraverso lo studio dei prodotti di degradazione come ad esempio la fenilalanina.
Ricordiamo che in seguito alle accuse mosse dall’associazione ambientalista francese Rèseau Environement Santè, l’Efsa ha ammesso che una parte del progetto di parere sull’aspartame era stato copiato dallo studio Magnusson & Burdock finanziato dalla Ajinomoto azienda leader del settore. Subito dopo l’Authority ha annunciato l’apertura di una inchiesta interna per capire come ciò sia potuto accadere e per accertare le responsabilità.
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Aspartame Ong francese accusa Efsa
Efsa nessun pericolo per l’aspartame