Il Triflumurone è un insetticida per mele, pere, pesche e nettarine: una delle 79 sostanze che vanno riviste nel loro profilo tossicologico da parte di EFSA, su incarico della Commissione Europea, come evidenziato dal programma coperto dal regolamento 1490/2002 (poi corretto dal 1095/2007).
L’Italia è lo Stato Membro incaricato di fare da Relatore, e ha iniziato la revisione nel 2007, a partire dal dossier della Bayer CropScience. Il rapporto presentato dall’Italia è stato poi discusso insieme a nuove informazioni rese disponibili da Bayer e finalizzato in un documento del 2008 (EFSA Scientific Report (2008) 194).
Dopo una serie di passaggi, si è deciso di non includere la sostanza attiva nella lista della Direttiva 91/414 con un ritiro dell’autorizzazione de facto sull’uso della sostanza. Bayer ha però richiesto una nuova valutazione sulla base di nuovi dati resi disponibili in risposta ad alcune preoccupazioni emerse circa il rischio per i consumatori, per l’ambiente e gli organismi acquatici, per la tossicità acuta di un metabolita, la mancanza di dati circa i residui entro gli alimenti trasformati.
Alla luce dei nuovi dati l’Italia ha prodotto un Report Aggiuntivo inviato a EFSA nel maggio 2010 e poi reso disponibile agli altri Stati Membri. La Commissione Europea ha poi chiesto ad EFSA un parere definitivo sulla sicurezza della sostanza.
Conclusioni
La sostanza investigata ha una bassa tossicità acuta. Il principale effetto negativo consiste nella anemia emolitica, con risposte di compenso ed effetti secondari conseguenti. Non vi sono evidenze di cancerogenicità e di mutagenicità, né di compromissione della fertilità. Il Triflumurone parimenti non ha effetti neurotossici. La Dose Giornaliera Ammissibile di Triflumurone (ADI) è fissata a 0.014 mg/per kilogrammo di peso corporeo, a partire da dati di uno studio annuale su cani seguito da uno studio a 2 anni su ratti e con un fattore di sicurezza pari a 100. Il Livello di Esposizione Accettabile per gli Operatori (AOEL) è fissato a 0.036 milligrammi per kg di peso corporeo. Tale indicatore misura la contaminazione da contatto cutaneo o inalazione che può essere considerata sicura per l’uso professionale della sostanza, e va redatto a norma della Direttiva 414/91. Tiene conto della esposizione ripetuta da parte degli operatori, per diversi mesi, e incorpora un fattore di precauzione di 100. Non è stato rilevato un rischio di esposizione cronica per i consumatori. Non è stato poi possibile considerare un rischio di esposizione acuta in ragione della mancanza di una Dose Acuta di riferimento (ARfD).
La sostanza è molto tossica per gli invertebrati acquatici. Dalla rivalutazione emerge la preoccupazione per un elevato rischio per l’ambiente acquatico. Le larve di api sono poi risultate molto sensibili al triflumurone, insieme all’artropode non-target Chrysoperla carnea.
Mancano ancora studi sufficienti sulla tossicità a lungo termine per i vermi della terra, mentre la tossicietà acuta per gli stessi è considerata bassa.
Direttiva 414/91 Consiglio (immissione in commercio di prodotti fitosanitari)