Ben 100.000 persone in 23 Stati membri: in grado di restituire una fotografia accurata di come mangiano i cittadini dell’Unione europea. Dati preziosi, da utilizzare per valutare l’esposizione a sostanze tossicologicamente attive (contaminanti ambientali, metalli pesanti, residui fitosanitari…) e in modo da garantire le stime più precise possibili. Dati che permettono ai valutatori del rischio di garantire meglio i consumatori.
La nuova banca dati ora comprende anche il gruppo dei lattanti, mentre si allarga la platea di Stati membri che hanno fornito dati sui bambini dai 3 ai 10 anni (da 14 a 19 paesi), sugli adolescenti dai 10 ai 18 anni (dai 12 ai 19 paesi).
I paesi che hanno fornito informazioni sul gruppo degli anziani a loro volta sono cresciuti da 9 a 15, e 6 Stati membri hanno fornito dati più recenti.

Più precisione dei dati
Ma non solo i dati che coprono i vari gruppi anagrafici sono aumentati. E’ aumentata anche la precisione del sistema di classificazione dei dati, che consentirà di effettuare valutazioni dell’esposizione più precise e sofisticate. Infatti, l’ultima serie di dati è stata raccolta utilizzando una versione ottimizzata del sistema di descrizione e classificazione degli alimenti già utilizzato dall’EFSA, FoodEx2, che consente una descrizione più precisa dei modelli di consumo. Le caratteristiche avanzate di FoodEx2 hanno convinto l’Organizzazione mondiale dell’alimentazione e dell’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ad adottare il sistema EFSA come base per un sistema a scala mondiale.
"Oltre a essere più complesso – ha aggiunto Davide Arcella – il nuovo sistema di classificazione tiene conto delle tendenze nuove o emergenti. Ad esempio, per le bevande energetiche, che 10 o 15 anni fa avevano una diffusione limitata mentre oggi fanno registrare consumi elevati, in FoodEx2 è prevista una categoria specifica che non esisteva in FoodEx1".

"L’inserimento dei dati tratti da queste nuove indagini accresce notevolmente la rappresentatività dei dati dell’EFSA" ha dichiarato Davide Arcella, a capo del team EFSA che si occupa di valutazione dell’esposizione. "I nuovi dati sono già stati utilizzati nei lavori preparatori per la valutazione del rischio effettuata dall’EFSA sulla caffeina. Inoltre sono stati utilizzati per la valutazione dell’esposizione nel parere scientifico dell’EFSA sull’acrilammide, che sarà concluso quest’anno, e per il lavoro sui contenuti di vitamine e minerali di riferimento per la dieta, in corso di svolgimento.
Il potenziamento della banca dati sui consumi alimentari è l’ultima iniziativa attuata dall’EFSA nell’ottica di creare un bacino di dati sui consumi alimentari che consenta confronti diretti tra Paese e Paese e l’individuazione di tendenze paneuropee. Un pilastro fondamentale di questa strategia è il progetto EU Menu dell’EFSA, che mira ad armonizzare le metodologie di raccolta dei dati in tutta l’UE.