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EFSA abbassa i limiti ammissibili per 3 coloranti

26 Novembre 2009
EFSA abbassa i limiti ammissibili per 3 coloranti

EFSA ha abbassato le soglie ammissibili su base giornaliera (ADI) per 3 dei 6 coloranti noti come “Southampton”, già in precedenza messi sul banco degli imputati in relazione all’iperattività dei bambini, anche se nessuna prova scientifica evidente che giustifichi questa correlazione è stata riscontrata.

Circa il Giallo di chinolina, il panel di EFSA ha ridotto i valori giornalieri ammissibili da 10 mg/kg di peso corporeo a 0,5 mg mg/kg peso corporeo. Una rivoluzione rispetto ai tenori ammessi precedentemente dal JEFCA, organo tecnico del Codex Alimentarius.

Sono stati inoltre ridotti i limiti per Giallo Sunset E110 (da 2,5 mg/kg peso corporeo a 1mg/kg peso corporeo) e Ponceau 4R (da 4mg/kg peso corporeo a 0,7 mg/kg/peso corporeo). Pure nel caso dei 3 coloranti in cui gli ADI rimangono immutati, EFSA ha affermato che alcuni bambini potrebbero eccedere le dosi di consumo giornaliere massime. Inoltre, il Panel ha concluso che la Tartrazina potrebbe causare intolleranze come irritazione della pelle.

Al fine del parere di EFSA sono stati fondamentali i dati di consumo alimentare aggiornati da parte di 9 paesi europei, in modo da valutare l’effettiva esposizione al rischio, da parte di adulti e bambini, ai coloranti sotto osservazione. Circa il Giallo di chinolina, ad esempio, EFSA ha ammesso che oggi alcuni gruppi di bambini europei ne ingeriscono fino a 20 volte la dose massima ammissibile. Gli studi sulla sostanza sono stati svolti tenendo conto della tossicità cronica a lungo termine, nonché sugli effetti cancerogeni della stessa. Negli studi, il peso dei ratti e il peso degli organi riproduttivi risultava cambiato.

Gli alimenti entro cui sono più frequentemente presenti i coloranti citati sono dolci, bevande gassate, vini aromatizzati, biscotti, canditi, decorazioni alimentari, pesce affumicato, formaggi filanti, gelatine, dessert, crostacei precotti.

Come accennato in precedenza uno studio apparso sul The Lancet nel settembre 2007 legava i 6 coloranti citati alla iperattività dei bambini. In un primo momento EFSA aveva dato come risposta quella di non proporre nessun cambiamento delle soglie di assunzione su base giornaliera, in ragione della impossibilità di attribuire gli effetti riscontrati ad ogni singolo colorante in particolare. In seguito la Commissione Europea aveva dato priorità a EFSA per la valutazione della sostanza, invitandola ad un riesame delle soglie tossicologiche, che ha riaperto la valutazione dei rischi, portando alla presente riattribuzione di ADI.