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Dieta mediterranea, antiossidanti e prevenzione: dal Moli-sani project nuove evidenze.

8 Febbraio 2013
Dieta mediterranea, antiossidanti e prevenzione: dal Moli-sani project nuove evidenze.

La Dieta mediterranea è indicata dalla ricerca scientifica come il punto di riferimento per un’alimentazione sana. Pasta, legumi, verdure, frutta, olio d’oliva, sono solo alcuni dei pilastri su cui si basa la migliore abitudine a tavola per proteggere la nostra salute in futuro. Ma anche nella dieta mediterranea i cibi non sono tutti uguali. Alcuni contengono più sostanze antiossidanti, altri meno. Ora, uno studio dei Laboratori di Ricerca della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso mostra come, nel quadro di una dieta già salutare, il consumo di alimenti più ricchi di antiossidanti possa portare ulteriori vantaggi, quali una pressione arteriosa più bassa ed un minore stato infiammatorio. Due elementi importanti quando parliamo di prevenzione delle malattie cardiovascolari.

                         

“Molte ricerche scientifiche – spiega George Pounis, primo autore dello studio – ci dicono che l’ossidazione, meglio definita come “stress ossidativo”, è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, soprattutto perché favorisce i processi infiammatori nell’organismo. Il consumo di cibi contenenti antiossidanti è quindi considerato un valido strumento di prevenzione”.

La dieta mediterranea, grazie alla sua ricchezza in verdure, frutta e oli vegetali, fornisce molti an-tiossidanti al nostro organismo. Ma non tutti i cibi sono uguali da questo punto di vista. Quindi una persona potrebbe seguire un’alimentazione sana, ma non assumere abbastanza antiossidanti.

Entro il progetto Moli-sani, studio condotto su una “coorte” di 13.770 persone e di cui avevamo già dato alcuni spunti da questo sito (vai al Link), ora un nuovo studio. La domanda di fondo è decisamente interessante: persone con una dieta più ricca di alimenti ricchi di antiossidanti, avranno poi un rischio più basso di sviluppare eventi avversi di tipo cardiovascolare?

                             

Per arrivare ad una conclusione, i ricercatori guidati da George Pounis, hanno classificato gli alimenti in “ad alto contenuto di antiossidanti” e in “a basso contenuto di antiossidanti”. Oltre a vitamine , anche fitoestratti (come i noti polifenoli) sono stati considerati nella categoria di “antiossidanti”. Il contenuto tabellare dei cibi rispetto a dette sostanze è stato derivato dalle tabelle di composizione degli alimenti dell’INRAN (ora CRA) e dall’USDA (Dipartimento per le Politiche Agricole USA).

L’oggetto di studio, un gruppo di 6897 donne e 6892 uomini, scelti a caso dalla popolazione generale per ricostruire una coorte, sono stati sottoposti ad un questionario di frequenza di consumo alimentare, derivato da un altro grande studio, l’EPIC (European Perspective Investigation on Cancer, il più grande studio epidemiologico europeo sul cancro mai svolto). Quindi, si è misurato l’apporto di antiossidanti lungo un indice armonizzato, in grado di restituire un unico valore finale di entità chimicamente diverse (indice: “food antioxidant content” ). Tra le sostanze misurate negli alimenti per ricostruire l’indice, selenio, vitamina c, vitamina e, vitamina a, tocoferolo (b-g-d), alfa-carotene, beta-carotene, licopene, luteina, flavonoidi.

I risultati hanno mostrato come negli uomini, un aumento del consumo di alimenti ad alto carico antiossidante, fosse associato con una diminuzione della pressione sistolica, diastolica e proteina C –reattiva (indicatore dello stato di infiammazione, propedeutico allo sviluppo di malattie degenerative, cancro e infarto). Un aumento del 15% nel consumo di antiossidanti tramite dieta si trasferiva in una diminuzione del 6% di ipertensione, e diminuzione del 3% nella probabilità di avere un elevato valore per la proteina C reattiva. I maschi, in particolare, beneficerebbero in modo maggiore di una dieta ricca di antiossidanti. E’ un effetto che non si è riscontrato nelle donne, e questo sottolinea la necessità di avviare nuove indagini nel contesto di una medicina cosiddetta di genere. che tenga cioè conto delle differenze tra i sessi.

                         

“La dieta mediterranea – commenta Licia Iacoviello, responsabile del progetto Moli-sani – è ormai un patrimonio riconosciuto per la salute umana. Ma ora è venuto il momento di scavare più a fondo, scoprire tutti i suoi meccanismi, capire come agiscono i diversi alimenti che la compongono, e come si intersecano tra di loro. Il progetto Moli-sani è una delle risorse più importanti a livello inter-nazionale per effettuare nei prossimi anni questo tipo di studi”.

 

G Pounis, S Costanzo, R di Giuseppe, F de Lucia, I Santimone, A Sciarretta, P Barisciano, M Persichillo, A de Curtis, F Zito, A F Di Castelnuovo, S Sieri, M Benedetta Donati, G de Gaetano and L Iacoviello on behalf of the Moli-sani Project Investigators(2013) Consumption of healthy foods at different content of antioxidant vitamins and phytochemicals and metabolic risk factors for cardiovascular disease in men and women of the Moli–sani study. European Journal of Clinical Nutrition 67, 207–213;