Il risultato è stato sancito da un voto in plenaria del Parlamento Europeo, su una proposta di Mario Pirillo. Tutti i produttori primari agricoli saranno esclusi dall’applicazione delle tasse specifiche destinate ai controlli ufficiali. Inoltre anche i trasformatori (cantine, oleifici…) saranno esentati, nella misura in cui la trasformazione è una attività connessa a quella primaria.
Ora il testo dovrà essere nuovamente discusso in sede di Consiglio e Commissione, ma si preannuncia un ottimo punto di partenza.

I controlli così intesi includono aree come salute pubblica, salute animale, salute vegetale e benessere animale in accordo con l’articolo 93 del Regolamento 1306/2013 (la cosiddetta cross-compliance della Politica Agricola Comune).
La notizia è stata salutata positivamente dagli agricoltori, che sono in un calo di redditività da lungo tempo, come segnalano anche le indagini di settore preposte.
Atti delegati, ma oltre i poteri conferiti
Non solo: in materia di tasse, il Parlamento ha giudicato che la Commissione è andata oltre i poteri che le sono stati conferiti, e che andranno definite a livello di Stati membri in base al pincipio di sussidiarietà. In questo modo il voto finale introduce un approccio volontario per ogni Stato membro.
Esenzioni simili potranno essere introdotte sempre a livello di Stati membri per le micro-imprese (piccole e medie imprese), anche se al momento non sono stati forniti dettagli. Semi e materiale riproduttivo vegetale rimarranno al di fuori dello scopo del regolamento sui controlli ufficiali.
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Stato dell’arte
Attualmente il Consiglio sta lavorando con la Commisisone e si è ancora distanti rispetto alla posizione finale.
La presidenza Italiana dell’Unione (da luglio a dicembre 2014) avrà allora un ruolo chiave nel finalizzare la proposta del Consiglio che possa essere poi negoziata con il Parlamento e la Commissione.
Nemmeno si esclude una seconda lettura del Parlamento europeo in ragione di ancora molti punti divergenti.