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Coldiretti spinge: via segreto di stato su flussi alimenti dall’estero

12 Maggio 2014
Coldiretti spinge: via segreto di stato su flussi alimenti dall’estero

La notizia è stata rimbalzata dai principali quotidiani, dal Corriere della Sera alla Stampa: e riguarda un aspetto solo apparentemente tecnico e da addetti ai lavori, quale la pubblicità dei dati riferiti ai flussi puntuali delle importazioni degli ailmenti ed ingredienti.

Solo teorico perchè in realtà è proprio con la disponibilità diffusa di tali dati che si fa trasparenza su quello che è davvero "Made in Italy".

Questi dati, a disposizione del Ministero della Salute, sono stati tenuti al segreto fino ad oggi, nonostante le richieste di vari soggetti- in primis Coldiretti. Perchè dovrebbe esserci un mistero sulla quantità di ingredienti e cibo importato dall’estero?

Oggi infatti i consumatori non sono in grado di capire se un alimento trasformato ha realmente materia prima o ingredienti italiani, in quanto "prevale" il codice cosiddetto "doganale" ovvero, l’origine indicata ("Made in…") coincide con il luogo della ultima trasformazione "sostanziale". E le imprese alimentari possono su base volontaria indicare l’origine degli ingrediente (es, "grano 100% italiano"): molte hanno iniziato a farlo, anche grandi marchi. Ma appunto, sempre come scelta volontaria.

Eppure questo aspetto ostacola tanto anche le indagini dei corpi di polizia preposti: infatti solo con un bilancio complessivo di ciò che entra e ciò che viene prodotto si è in grado di verificare la veridicità di alcune informazioni (si pensi ad esempio ai circuiti DOP di alcuni prosciutti che fanno grandi volumi). Incrociando questi dati insomma si riesce ad avere un primo indizio per verificare la presenza di frodi per settore e per prodotto.

Bandiera Tricolore Italiana

Il Comunicato

Ma vediamo il comunicato congiunto di Ministero della Salute e Coldiretti:

"Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare, dopo le proteste degli agricoltori sul Brennero e lemolteplici iniziative di mobilitazione messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le aggressioni al Made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani. Lo ha annunciato il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin che ha accolto la richiesta presentata dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo di togliere il “segreto di Stato” sui dati inerenti agli scambi per sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole.

Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza – come testimoniato dallo scandalo della carne di cavallo ? provocando gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania “spacciati” per Made in Italy. A tal fine, il Ministro della salute ha disposto l’immediata costituzione di un comitato presso il Ministero della Salute composto da esperti della materia, incaricato di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro?alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati.

L’eliminazione del “segreto di Stato”, prosegue il presidente Moncalvo sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza, dunque, una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e, soprattutto, nazionali, che attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agro alimentari".

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