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Bisfenolo A: aumentano le incertezze sulla sicurezza

19 Giugno 2014
Bisfenolo A: aumentano le incertezze sulla sicurezza

Nella bozza di parere pubblicata lo scorso gennaio l’Efsa ha ridotto la dose giornaliera tollerabile (TDI) del Bisfenolo A di un decimo. Pur confermando che il rischio per la salute umana è basso perché l’esposizione dei consumatori al BPA è nettamente inferiore alla TDI temporanea per la prima volta l’Authority ha ammesso che ci sono molte incertezze nella valutazione dei rischi. Ora, con il recente rinnovo della metà dei membri del panel CEF le incertezze sembrano aumentare.

                               

Jean-Pierre Cravedi uno dei nuovi membri del panel ritiene che il BPA anche a basse dosi sia in grado di influire negativamente sul metabolismo globale, inclusi il metabolismo energetico e le funzioni cerebrali.

In uno studio pubblicato nel maggio dello scorso anno sulla rivista Environmental Health Perspectives, Cravedi definisce  il BPA come “noto interferente endocrino”. Fino ad ora l’Efsa ha sempre descritto la sostanza come principio attivo endocrino, ma non come interferente endocrino.

Come noto, il parere finale dell’Efsa sulla sicurezza del BPA è atteso entro la fine dell’anno e a questo punto è lecito aspettarsi qualche sorpresa. Attualmente, il panel CEF è composto da 18 membri e di norma l’Authority cerca di raggiungere un consenso piuttosto che ricorrere al voto. Sono due allora i possibili scenari che si prospettano. Il primo è che anche altri membri del panel (di cui la metà ricordiamo sono di nuova nomina) avvallino le conclusioni di Cravedi e di conseguenza la bozza di parere finale verrebbe ad essere modificata: il BPA verrebbe classificato come interferente endocrino e di conseguenza l’esposizione dovrebbe essere ulteriormente ridotta. Nel secondo caso invece il parere finale rimarrebbe fedele alla bozza originale pubblicata lo scorso gennaio, ma Cravedi e forse anche altri membri del panel potrebbero esprimere un parere dissenziente di minoranza. In entrambi i casi si tratterebbe di una vittoria per l’Anses: tale risultato legittimerebbe infatti l’ Agenzia francese per la sicurezza alimentare, alla vigilia dell’entrata in vigore della legge che mette al bando l’utilizzo del BPA nei materiali a contatto con gli alimenti a partire dal prossime anno. Negli ultimi tempi l’Anses era stata posta sotto attacco dall’industria  d’Oltralpe pronta a ricorrere alla vie legali per bloccare il divieto.

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