L’insorgenza sempre maggiore di allergie è un problema serio per i paesi occidentali, fra cui l’Italia, e riguarda anche l’ambito dell’alimentazione. Esistono infatti alimenti che, in alcune persone, provocano allergie o intolleranze alimentari. Almeno una persona su tre sostiene di soffrirne, in qualche forma. Spesso il termine usato è allergia, ma, secondo i dati di Eufic, solo il 2% circa della popolazione ha una vera e propria allergia ad un alimento, con un aumento dell’incidenza nei bambini dal 3 al 7%. Spesso si tratta di quelle che vengono definite intolleranze, o di forme di intossicazione alimentare. Precisiamo in cosa questi fenomeni differiscono secondo l’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica.
Tipologie di reazioni avverse agli alimenti
Le reazioni avverse al cibo vengono distinte in tossiche e non-tossiche. Le prime, definite intossicazioni alimentari, dipendono dalla quantità di una determinata sostanza ingerita e non da una suscettibilità dell’ingerente alla sostanza stessa. Sono solitamente dovute a:
- sostanze naturalmente presenti negli alimenti (come micotossine, veleni naturali presenti in piante, funghi, animali etc.)
- sostanze chimiche di sintesi aggiunte ai cibi (come additivi, insetticidi, erbicidi, fertilizzanti, antibiotici, metalli, etc.)
- processi industriali o di lavorazione elaborata del cibo (ad esempio i casi di botulino o stafilococco aureo).
Le reazioni avverse di tipo non-tossico invece dipendono appunto da una suscettibilità individuale ad uno o più alimenti, e sono solitamente divise in due categorie, le intolleranze e le allergie.
Intolleranze alimentari
Le intolleranze sono forme di reazione patologica a determinate sostanze che coinvolgono il metabolismo, ma senza andare ad agire direttamente sul sistema immunitario, come invece avviene per le reazioni di tipo allergico; sono dovute infatti principalmente ad una difficoltà a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare da parte dell’organismo che lo ha ingerito (intolleranze enzimatiche), o da una iperattività dell’organismo a sostanze presenti in vari cibi (intolleranze farmacologiche). Le due intolleranze più comuni sono quelle al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, e al glutine, proteina presente in alcuni cereali come il grano, l’orzo, la segale e l’avena. Le intolleranze alimentari si manifestano in modo simile alle allergie, con sintomi quali nausea, diarrea, crampi allo stomaco, problemi dovuti a carenza alimentare, anche se solitamente non comportano l’eliminazione totale dell’alimento dalla dieta, ad eccezione di quelle a solfiti e glutine. Quest’ultima, detta celiachia, è piuttosto grave e ha un’incidenza molto elevata, inoltre non sempre viene diagnosticata.
Allergie alimentari
Le allergie alimentari sono forme specifiche di intolleranze ad alimenti o componenti alimentari che attivano il sistema immunitario. Ciò avviene perché tali sostanze, dette “allergeni” vengono riconosciute erroneamente come una minaccia dal sistema immunitario e vengono attaccate dagli anticorpi che l’organismo produce, provocando una reazione a catena che coinvolge altre cellule chiamate mastociti e basofili, e portando al rilascio di sostanze come l’istamina o i leucotrieni e le prostaglandine. I sintomi che ne derivano possono essere respiratori (asma, muco, tosse, starnuti), cutanei (gonfiori vari, orticaria, eczemi, eruzioni cutanee e pruriti), gastrointestinali (crampi addominali, diarrea, nausea, vomito, coliche, gonfiori), o, nei casi più violenti, una reazione grave che prende il nome di anafilassi e che può provocare la morte. Le allergie alimentari più comuni sono alle proteine del latte vaccino, alle uova, alla soia, al grano, ai crostacei, alla frutta, ai vari tipi di arachidi e noci. Altri allergeni alimentari piuttosto comuni possono essere legumi tra cui la soia, vari tipi di semi (sesamo, girasole, papavero, senape). Spesso sono sufficienti lievi residui di sostanze per provocare la reazione.
La divisione netta fra allergie e intolleranze sulla base del coinvolgimento del sistema immunitario è tuttavia messa in discussione dagli ultimi dati apparsi nella letteratura scientifica. Infatti la conoscenza attuale si basa sull’identificazione delle allergie con le patologie mediate dagli anticorpi cosiddetti di classe IgE. Materia di ricerca è invece l’incidenza sul fenomeno delle allergie del coinvolgimento di altri tipi di anticorpi, come quelli di classe IgG, che sembrerebbero coinvolti anche in diverse casistiche che rientrano nella categoria delle intolleranze.
Si tratta quindi di un argomento sotto i riflettori della ricerca scientifica, e in continua ridefinizione.
Particolare attenzione viene posta, a livello alimentare, all’incidenza che possono avere sul fenomeno gli additivi aggiunti ai cibi.
Fonti:
– Buonsanti, G. – Le intolleranze e le allergie alimentari, Edizioni Biomedit – http://www.biomedit.it/
– Le allergie e le intolleranze alimentari – http://www.eufic.org/
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