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Additivi: quale ruolo nell’insorgenza delle allergie? Intervista a Matteo Giannattasio.

21 Marzo 2011
Additivi: quale ruolo nell’insorgenza delle allergie? Intervista a Matteo Giannattasio.

Solo una parte delle allergie sono alimentari:

ANSA) – 19 FEB – Quella delle allergie dei bambini è ormai una vera e propria epidemia, che ha colto di sorpresa famiglie e istituzioni, prima fra tutte la scuola. L’allarme è stato lanciato durante la quinta Giornata del Bambino Allergico, organizzata dalle associazioni di pazienti e di allergologi pediatrici, che hanno anche presentato un decalogo con suggerimento e ‘buone pratiche’ per riconoscere e curare i disturbi allergici. Secondo i dati presentati al convegno, nel nostro paese dal 1950 ad oggi si è passati da un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un 30%. Il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale (nell’80% dei casi provocata da allergie), il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% puo’ presentare dermatite atopica e l’8% ha qualche allergia alimentare

Ma come interpretare questi dati? Cosa si nasconde dietro l’ondata di allergie che sembrano ormai una vera e propria epidemia?

Abbiamo intervistato a questo proposito il professor Matteo Giannattasio, consulente del servizio di Allergologia all’Ospedale dermatologico San Gallicano di Roma e curatore insieme a Carmen Rucabado della guida “ Gli additivi alimentari – Una guida” (Edizioni L’Aratro 2010,  http://www.laratro.net/ ), che con le ultime conoscenze in materia come derivate dal consenso scientifico internazionale (pareri ad esempio della Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) fa uno spaccato immediatamente utile e con un taglio pratico per cercare di destreggiarsi nel complesso ambiente alimentare che ci circonda.

Anche se – va chiarito subito- gli additivi alimentari sono regolati in Europa in modo molto più stringente da quanto accade nel resto del mondo (con il Codex Alimentarius che pone restrizioni e condizioni di impiego molto più lasche), non sono poche le problematiche, spesso invisibili, causate dagli additivi alimentari. Una di queste appunto è la loro capacità di far sviluppare allergie o intolleranze.  Anche se vi è una certa tendenza, da parte di molti medici che brancolano nel buio, a diagnosticare improbabili allergie agli alimenti, la causa può essere ricercata non di rado tra gli additivi che si accompagnano agli alimenti, soprattutto, quando questi ultimi  trasformati, processati e quindi, per scopi o di conservabilità, o di palatabilità, vengono condizionati con additivi.

·         Quanti sono gli additivi alimentari ammessi nei cibi in Europa? Come si riconoscono nelle etichette degli alimenti?

Con gli ultimi arrivi, sono circa 400. Sono contraddistinti da un codice, che consiste nella lettera E (l’iniziale di Europa) ed un numero a 3 o più raramente a 4 cifre. Ad esempio, la tartrazina, un colorante di sintesi, e il lisozima, un conservante naturale, hanno come codice rispettivamente  E 102 e E 1105. Va detto comunque che in etichetta l’additivo può anche essere indicato non il codice ma riportando, oltre alla categoria, la denominazione. Ad esempio, per la tartrazina, si può trovare “colorante: E 102” oppure “colorante: tartrazina”. Per il consumatore, ovviamente, l’indicazione del codice è di più immediata lettura per il consumatore.

·         L’assenza di prove (di dannosità) non è prova dell’assenza…. Ma intanto sono approvati …

Per  essere approvato, un additivo deve essere sottoposto a prove tossicologiche sulle cavie. In seguito alle prove, si stabilisce la DGA che è la “quantità massima, per chilo di peso corporeo, che può essere ingerita per tutta la vita senza problemi di salute alla luce delle conoscenze attuali”.  Ad esempio la DGA assegnata alla tartrazina è 7,5 mg, il che vuol dire che la soglia di sicurezza per un bambino di 20 chili e 7,5 g x 20 = 150 mg. La questione che preoccupa molto è che la tossicità degli additivi viene saggiata studiando un additivo alla volta e quindi non si tiene conto degli eventuali effettivi sinergici e additivi che può comportare l’assunzione di più additivi contemporaneamente. Si pensi che in un solo alimento possono essere presenti anche quindici additivi e con un singolo pasto se ne possono ingerire anche 60 contemporaneamente. Un’altra questione che preoccupa è che sono ammessi anche additivi che hanno una DGA molto bassa, cioè che si può superare facilmente. Ad esempio, l’eritrosina, un colorante che si usa esclusivamente per le ciliegie candite e per quelle presenti nelle macedonie in scatola, ha una DGA di 0,1 mg/chilo, il che vuol che un bambino di 20 chili non può ingerire di questo additivo più di 2 mg al giorno (0,1 mg x 20), quantità che si supera consumando poche ciliegie candite. E, stando alle prove sulle cavie, l’eritrosina può causare problemi di tiroide se si eccede nel consumo.

·         Tra gli edulcoranti di sintesi, Il ciclammato di sodio … stranamente è vietato negli USA ma ammesso in Europa…così come alcuni coloranti…

La questione degli edulcoranti di sintesi è annosa e non ha trovato ancora una soluzione. Attualmente l’EFSA sta valutando i nuovi risultati scientifici di alcuni gruppi di ricerca, tra cui uno italiano, che mostrerebbero che l’aspartame, edulcorante sintetico noto come E 951, è cancerogeno e porta a gravidanze a rischio.

[NdR: il gruppo scientifico di EFSA sugli additivi ha in seguito emesso un parere in cui si è deciso di non avvallare le ipotesi di tali ricerche per mancanza di dati in grado di fornire una chiara correlazione scientifica fra aspartame e dolcificanti artificiali e tali conseguenze negative per la salute. Per ulteriori informazioni ecco il relativo articolo del sito.]

 

·         L’alluminio  nonostante a livello Codex sia stata abbassata la dose settimanale da 7 mg a 1 mg/ kg di peso corporeo, viene utilizzato come un colorante…

L’alluminio, codice E 173, è usato non solo come colorante per caramelle, confetti e dolciumi vari, ma anche come laccante per gli altri coloranti alimentari. Una follia alla quale le Autorità preposte alla sicurezza alimentare dovrebbero rimediare al più presto!

·         Gli additivi e le allergie: qual è la situazione,  e qual è il suo punto di vista anche da clinico, in tal senso? Ad esempio, i glutammati sono un caso interessante da sottoporre all’attenzione del pubblico…

A mio avviso, gli additivi alimentari causano molte più allergie ed intolleranze di quanto si pensi (le allergie si dintinguono dalle intolleranze perché c’è il coinvolgimento del sistema immunitario).Purtroppo, i test di cui dispongono i servizi di allergologia, non sono attendibili e danno molti falsi negativi. Nel servizio di allergologia in cui opero, per fare diagnosi di allergia agli additivi contiamo molto sulla storia clinica del paziente e su eventuali diete di eliminazione. La guida sugli additivi è stata scritta anche per aiutare le persone a provare a risolvere eventuali allergie alimentari mediante diete opportune senza  additivi. Per quanto riguarda i glutammati, c’è il sospetto che possano indurre reazioni di intolleranza.

·         Vuole dare un consiglio generale ai nostri lettori su come nutrirsi in modo da evitare il maggiore numero possibile di additivi?

Semplice, preferire gli alimenti freschi a quelli industriali ed evitare quelli che di norma sono zeppi di additivi, come caramelle, bevande analcoliche e altri prodotti voluttuari. Anche gli integratori che si vendono nei supermercati possono contenere molti additivi. Nella Guida sono riportati tutti gli alimenti industriali assolutamente privi di additivi e quelli che non contengono particolari categorie di additivi , ad esempio quelli che sono senza coloranti o conservanti o edulcoranti, ecc. I prodotti biologici per legge possono contenere soltanto una cinquantina degli oltre 400 permessi nell’industria convenzionale. Ritengo che alimentarsi con il minor numero di additivi sia un dovere per le donne durante la gravidanza e l’allettamento al seno, e per i bambini durante lo svezzamento e nei primi anni di vita.