Ad accordo concluso,il via libera dal parlamento è avvenuto con 369 voti a favore, 225 contrari e 31 astensioni si assisterebbe infatti – sostiene la Coldiretti – ad un notevole aumento dei prodotti provenienti dal Marocco, nello specifico per sei prodotti sensibili che interessano in misura importante il nostro Paese: pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, agrumi e fragole. È necessario tener conto – precisa la Coldiretti – dei diversi standard produttivi in termini ambientali, fitosanitari e di qualità dei prodotti originari del Marocco e che il sistema europeo dei prezzi di entrata per tali importazioni non tiene conto dei costi di produzione e di manodopera propri all’UE. In un rapporto dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), è stato, inoltre, dimostrato – conclude la Coldiretti – che il sistema europeo di controllo e di tutela per le importazioni dal Marocco non è efficace.
Tutte le organizzazioni agricole italiane hanno levato gli scudi contro l’accordo, inclusa la Copa Cogeca che rappresenta gli agricoltori di tutta la UE. Mentre c’è chi paventa un aumento fortissimo delle importazioni, altri denunciano l’utilizzo dell’accordo come merce di scambio dell’UE sul piatto delle relazioni internazionali, sacrificando gli interessi italiani, che a differenza di altri paesi continentali dell’Europa, hanno una minore produzione di ortofrutticoli e quindi meno da perdere.