Maltempo: sos alberi pericolanti, 54mila interventi

11 Novembre 2021
Maltempo: sos alberi pericolanti, 54mila interventi

Non basta piantare nuovi alberi ma serve garantire la manutenzione di quelli esistenti in una situazione in cui con il moltiplicarsi di eventi climatici estremi è stato necessario effettuare oltre 54mila interventi nelle città per alberi pericolanti che hanno causato danni e vittime. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul rapporto 2021 dei Vigili del fuoco in occasione degli Stati Generali dei florovivaisti italiani sul futuro verde delle città in riferimento al summit internazionale sul clima della Cop 26 a Glasgow.

La situazione meteo estrema – evidenzia la Coldiretti – si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. La violenza del clima – sottolinea la Coldiretti – ormai colpisce senza guardare le stagioni come dimostra il picco di 8.264 interventi registrato in agosto con l’energia termica accumulata durante l’estate che si scarica a terra sotto forma di tornado e nubifragi che mettono a dura prova la tenuta di rami e tronchi nelle aree urbane da nord a sud della Penisola.

Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.

“Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale , che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi”.

E se i Paesi del G20 si sono impegnati a piantare mille miliardi di alberi entro il 2030, in Italia – conclude la Coldiretti – più di 1 capoluogo di provincia su 2 (54%) è ancora fuorilegge sul verde urbano per non aver rispettato legge 10 del 2013 che impone a tutti i Comuni con oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato.

 

 

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