Caldo, è sos incendi e siccità

1 Agosto 2020
Caldo, è sos incendi e siccità

Con il caldo anomalo e la mancanza di pioggia è scattato l’allarme incendi mentre un numero crescente di regioni sta facendo i conti con la siccità nelle campagne con gravi danni per le coltivazioni. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che le temperature tropicali e l’assenza di precipitazioni aiutano i piromani con più di due roghi al giorno registrati da nord a sud della Penisola dall’inizio dell’estate secondo un’analisi di Coldiretti su dati Effis.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. territorio Nelle aree bruciate – sottolinea  la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché – evidenzia la Coldiretti – è mancata l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio.

L’assenza di pioggia provoca anche la siccità con il Paese che deve fare fronte a nubifragi improvvisi dall’altra – sottolinea la Coldiretti – il livello del Po a fine luglio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è più basso del 24% mentre i maggiori laghi del nord che servono a dissetare i campi della pianura padana, dove si produce un terzo del Made in Italy agroalimentare nazionale, sono in affanno su valori ben al di sotto della media e sono in forte deficit da mesi i bacini del centro-sud con gli agricoltori che si preparano a irrigazioni di soccorso per salvare le colture in campo e con i frutti maturi sulle piante che rischiano di essere feriti da colpi di calore e scottature. In queste condizioni – continua la Coldiretti – la pioggia è attesa come manna sui boschi e sui campi coltivati dagli agricoltori ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni.

Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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