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In Italia le zucche si preferiscono cucinate, mentre dall’FDA arrivano i consigli per un Halloween sicuro

31 Ottobre 2013
In Italia le zucche si preferiscono cucinate, mentre dall’FDA arrivano i consigli per un Halloween sicuro

E’ in arrivo la festa più macabra dell’anno, che seppur non appartenente alla nostra tradizione, si rivela un’occasione per festeggiare, soprattutto per i più piccoli. In Italia, secondo Coldiretti, saranno 13 milioni le persone che festeggeranno Halloween. La crisi economica colpisce anche qui e si stima che  le spese per i festeggiamenti  scenderanno a  250 milioni di euro. Se si spende meno anche  per le zucche (circa il 10%)  la buona notizia è che questi preziosi alimenti verranno  utilizzati più per cucinare che per decorare le case. Le zucche Made in Italy quest’anno ammontano a 50 milioni di chili e sono tantissime le ricette che si possono preparare. I famosi tortelli, o il risotto. Si può gustare fritta al forno, oppure apprezzare con amaretti e cioccolata ma anche utilizzarla per preparare dolci e crostate.

Negli USA invece Halloween è un appuntamento immancabile e per trascorrerlo senza paura di pericoli alimentari,  chi meglio dell’agenzia alimentare americana poteva dare alcuni consigli.

Dolcetto o scherzetto in sicurezza

  • Durante la serata del dolcetto-scherzetto, è meglio non far consumare i dolci ai bambini, ma attendere il loro arrivo a casa per ispezionare accuratamente il “bottino”.
  • Per evitare che i bambini spilucchino dolcetti durante la serata, meglio preparare una bella merenda prima che escano, per non lasciarli a stomaco vuoto.
  • Raccomandare ai bambini di non consumare nulla che non sia confezionato.
  • I genitori di bambini molto piccoli dovrebbero eliminare qualsiasi prodotto che possa porre in pericolo di soffocamento come frutta secca, gomme, piccoli giocattoli, caramelle dure o gommose.
  • Ispezionare bene i dolci preconfezionati per verificare se ci sono segni di manomissione o deterioramento, come confezioni troppo scolorite o con rotture, e umidità all’interno. Se c’è qualche sospetto, buttare via tutto.

La festa a casa…senza paura

  • Se durante la festa ai piccoli viene servito qualsiasi tipo di succo, essere certi che sia stato pastorizzato in precedenza o che abbia subito un trattamento per ridurre la carica batterica. In genere per assicurarsi di questo, leggere bene l’etichetta.
  • Meglio non assaggiare dolci ancora crudi.
  • Se l’intento è giocare al famoso gioco “bobbing for apple” (un gioco tipico di Halloween in cui i partecipanti devono tirare su delle mele galleggianti, con la bocca e senza l’aiuto delle mani), assicuratevi di aver lavato bene e a fondo le mele (o altri prodotti ortofrutticoli) sotto l’acqua corrente, e eventualmente utilizzare prodotti specifici e spazzolare bene per levare via lo sporco dalla superficie.
  • I cibi più deperibili andrebbero conservati al fresco, fino a che non vengono serviti. Ad esempio panini, insalate, frutta, pasta fredda, piatti a base di carne o pesce nonché le torte e gelati. Tutti alimenti che devono essere mantenuti a temperatura controllata per evitare che i batteri si moltiplichino. Una volta serviti, non andrebbero lasciati a temperatura ambiente per più di due ore.

Un Halloween senza dolci e di .. prodotti solo preconfezionati?

Se alcuni consigli sono decisamente interessanti e utili, su altri esprimiamo qualche riserva. Che senso ha mettere al bando i prodotti non precofenzionati in quanto tali? E dove vanno a finire le torte fatte in casa? Come si fa poi ad arrivare a un semi-proibizionismo dei dolci, in una festa così eccezionale e -per i piu piccoli- con una vena di trasgressività, rappresentata proprio dal cibo (oltre che dall’ambientazione)? Non sarebbe meglio dare consigli "dietetici" sul resto dei 364 giorni? Gli esperti sembrano infatti concordi che non è tanto la trasgressione a rappresentare un problema; quanto piuttosto le abitudini alimentari quotidiane.

Altri consigli fanno appena sorridere (ma forse Halloween serve anche a questo): come quello di controllare la pastorizzazione di succhi di frutta (verosimilmente industriali e quindi pastorizzati). Che fare in caso di arance spremute all’istante?

Certo tutti i consigli sono generali, e intesi per la popolazione americana, sulla base di precedenti rischi alimentari (e la probabilità che accadano): la FDA si muove quindi in un contesto preciso di produzione e consumo alimentare.

Resta il fatto che gli stessi consigli, letti dalla prospettiva italiana, in alcuni casi sono perlomeno buffi. Ma non possono non far riflettere su tante cose che spesso diamo per scontate.

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