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Villaggio Bologna: allarme import extra Ue, salute e Made in Italy al centro della seconda giornata

8 Novembre 2025
Villaggio Bologna: allarme import extra Ue, salute e Made in Italy al centro della seconda giornata

La seconda giornata del Villaggio Coldiretti di Bologna si è aperta con un forte appello per la sicurezza alimentare e la difesa del Made in Italy. Dal palco di Piazza Maggiore, alla presenza del presidente Ettore Prandini, del segretario generale Vincenzo Gesmundo, del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, dell’ex premier Romano Prodi, del commissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio e del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, Coldiretti ha lanciato un allarme chiaro: il 97% dei cibi extra Ue entra in Europa senza controlli effettivi.

Cibi senza controlli: “Porti colabrodo” e rischi per cittadini e imprese

Secondo l’analisi Coldiretti, appena il 3% dei prodotti alimentari importati nell’Unione Europea è sottoposto a verifiche fisiche di sicurezza, mentre la quasi totalità entra passando da porti come Rotterdam, dove le ispezioni sono minime.

Una situazione che — sottolinea l’organizzazione — mette a rischio la salute dei cittadini e mina la competitività delle imprese agricole italiane, costrette a rispettare standard ambientali e sanitari altissimi.

Il sistema di controllo europeo, spiegano da Coldiretti, lascia ampia discrezionalità ai singoli Stati membri, favorendo una “gara al ribasso” nei controlli. Inoltre, gli accordi commerciali firmati dalla Commissione europea non prevedono il principio di reciprocità, permettendo l’ingresso nell’Ue di prodotti ottenuti con sostanze vietate o metodi non sostenibili.

Il caso Mercosur: carne e riso a rischio concorrenza sleale

Emblematico è l’accordo con il Mercosur, che apre le porte a carne, miele, riso e altri prodotti sudamericani.

Nei primi otto mesi del 2025, le importazioni agroalimentari da quei Paesi sono cresciute del 18%, raggiungendo 2,3 miliardi di euro, mentre le esportazioni italiane verso la stessa area sono calate dell’8%.

Un trend che, secondo Coldiretti, potrebbe peggiorare con l’attuazione dell’intesa, minacciando migliaia di aziende agricole europee.

Le analisi dell’organizzazione hanno documentato residui chimici e sostanze vietate in diversi prodotti provenienti dal Sud America. Il 90% di essi arriva in Europa passando sempre da Rotterdam, anche senza ragioni logistiche: “Un segnale di un sistema di controllo inadeguato”, denuncia Coldiretti.

Prandini: “Serve reciprocità, difendere il Made in Italy è una questione di giustizia”

Non siamo contrari al commercio internazionale — ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti —, ma non si può parlare di libero scambio quando le regole non sono uguali per tutti.

Il principio di reciprocità deve essere il cardine delle politiche europee: non possiamo imporre ai nostri agricoltori vincoli ambientali e sanitari stringenti e poi aprire le frontiere a chi produce senza rispettarli.

Non difendere il Made in Italy in questo contesto sarebbe un errore storico, perché significa rinunciare alla nostra sicurezza alimentare e alla dignità del lavoro agricolo”.

Gesmundo: “Controlli al 100%, dobbiamo fermare l’importazione del rischio”

Il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha ribadito la necessità di un cambio di passo:

“È impensabile che solo il 3% dei prodotti importati venga controllato. Dobbiamo arrivare al 100%, soprattutto sulle filiere già a rischio.

Se non interveniamo, finiremo per esportare inquinamento dove le regole sono più leggere e reimportarlo nei nostri piatti. Così distruggiamo le nostre imprese e compromettiamo la fiducia dei cittadini.

L’Italia, con la sua agricoltura distintiva e sostenibile, deve guidare l’Europa verso un sistema di regole giusto e coerente”.

Authority europea delle Dogane: l’Italia candidata naturale

Durante il confronto, il ministro Lollobrigida ha annunciato la proposta di assegnare all’Italia la sede dell’Authority europea delle Dogane, accogliendo una richiesta avanzata da Coldiretti.

L’obiettivo è armonizzare i controlli e fermare lo scandalo dei porti “colabrodo”.

Secondo Coldiretti, l’Italia è il Paese più adatto a ospitare la nuova Authority, grazie ai suoi primati nella sicurezza alimentare: i prodotti importati risultano cinque volte più pericolosi di quelli Made in Italy (4,5% di residui chimici irregolari contro lo 0,5% dei nazionali, fonte EU Report on Pesticide).

Guerra commerciale e dazi USA: un doppio colpo per il Made in Italy

Non solo Mercosur. A pesare sul comparto agroalimentare nazionale ci sono anche i nuovi dazi americani:

-36% per i trasformati di pomodoro,

-62% per l’olio extravergine,

-21% per la pasta,

-12% per i formaggi,

-18% per il vino a settembre.

Un calo che rischia di favorire i falsi “Italian sounding”, un mercato da oltre 40 miliardi di dollari negli Stati Uniti, dove si producono 2,7 miliardi di chili di “italian cheese”, tra cui Parmesan, Provolone e mozzarella “fake”.

Tortellino da Guinness e orgoglio italiano

In un clima di riflessione ma anche di festa, il Villaggio Coldiretti ha celebrato un nuovo primato tricolore: la creazione del tortellino più piccolo del mondo, realizzato dai cuochi contadini di Campagna Amica in occasione della Giornata mondiale del Guinness dei Primati.

Con i suoi meno di 5 millimetri e 0,03 grammi di peso, racchiude il ripieno della ricetta tradizionale bolognese, diventando simbolo del Made in Italy che unisce arte, passione e innovazione.

Mercato contadino, menù a 8 euro e street food agricolo

Come ogni giornata del Villaggio, Piazza Maggiore e le vie del centro sono state invase dai profumi dei mercati di Campagna Amica, con oltre produttori provenienti da tutta Italia.

Menu contadini a 8 euro, street food agricolo, birre artigianali e laboratori del gusto hanno animato la città, offrendo ai visitatori l’occasione di assaggiare le eccellenze regionali e incontrare i protagonisti della filiera agricola.

Record e leadership dell’agricoltura italiana

L’agricoltura italiana conferma i suoi primati:

  • 707 miliardi di euro di valore della filiera agroalimentare,

  • 1,1 milioni di occupati,

  • 331 specialità DOP, IGP e STG,

  • 84mila aziende biologiche,

  • 69,1 miliardi di export nel 2024.

Numeri che raccontano un modello fondato su qualità, sicurezza e identità territoriale, che fa dell’Italia il Paese più green e distintivo d’Europa.

Bologna capitale del gusto e della sicurezza alimentare

Il Villaggio Coldiretti di Bologna si conferma un grande evento popolare e culturale dedicato al cibo, alla salute e all’orgoglio agricolo italiano.

Dal tortellino da Guinness alla battaglia per la reciprocità, il messaggio è chiaro: difendere il Made in Italy significa difendere il futuro dell’Europa.

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