Primo piano
VARESE: RECORD PREZZI COLPISCE L’85% DELLA SPESA
In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento record dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. Lo rimarca Coldiretti Varese in riferimento al balzo record del costo dei carburanti dalla benzina al gasolio con effetti che si estendono all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie.
Il nuovo record dei prezzi dei carburanti – sottolinea la Coldiretti – si trasferisce sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli energetici. A subire gli effetti – continua la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
Le imprese italiane devono affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma Coldiretti – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.
“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” conclude il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori nel sottolineare “l’importanza di dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.
Dal Territorio
VALLE D’AOSTA, XXIII GIORNATA INTERREGIONALE DEI PENSIONATI
C’era anche una folta delegazione dei Pensionati Coldiretti Valle d’Aosta alla XXIII Giornata interregionale dei Pensionati Coldiretti che si è celebrata ieri, mercoledì 8 giugno, a Cannobio, in provincia di Verbania, alla presenza dei presidenti regionali del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta Pier Luigi Cavallino, Angela Romaggi e Yves Perraillon, oltre ai presidenti, direttori e dirigenti delle varie Federazioni provinciali. Non hanno fatto mancare il loro caloroso saluto di vicinanza il presidente ed il segretario nazionale di Federpensionati Coldiretti Giorgio Grenzi e Lorenzo Cusimano.
Diversi i momenti che si sono susseguiti durante la giornata a Cannobio. Innanzitutto la Santa Messa officiata da Monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara. Dopo la preghiera, spazio anche per il ricordo dei principi e degli ideali di un’esistenza scandita dai ritmi della terra, dal pranzo conviviale presso il ristorante “Il Portico” sul lungo lago fino al mercato di Campagna Amica con prodotti del Verbano-Cusio-Ossola e alle escursioni in barca o la visita del santuario della S.S. Pietà.
Per la delegazione valdostana l’iniziativa è stata preceduta nella giornata di martedì 7 giugno da un gemellaggio con la Federazione Coldiretti Novara Vco a cui hanno preso parte un gruppo di Pensionati Coldiretti e di Donne Impresa che hanno visitato insieme i giardini botanici di Villa Taranto a Verbania.
“Il nostro incontro quest’anno ha ancora più un valore simbolico, dopo due anni di pandemia in cui abbiamo dovuto sospendere questo appuntamento che rappresenta sempre una importante occasione per ricordare il prezioso e duro lavoro dei nostri soci pensionati, protagonisti della rinascita agricola del dopoguerra” ha dichiarato Yves Perraillon, Presidente dei Pensionati di Coldiretti Valle d’Aosta. “A loro va il nostro grazie per essere il punto di riferimento per la famiglia, per Coldiretti e per il buon funzionamento delle imprese agricole”.
“La festa del pensionato rappresenta un momento di riflessione e di dialogo dei nostri pensionati che sono da esempio anche per i giovani imprenditori e per le generazioni future” hanno sottolineato Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta. “La nuova agricoltura che concilia innovazione e tradizione – hanno concluso Nicoletta e Gasco – non può rinunciare ad un così prezioso patrimonio: la società e le imprese non possono fare a meno, infatti, di queste grandi persone che, con la loro esperienza di vita, hanno sempre validi insegnamenti, continuano a dare il loro contributo e a preservare i territori nonostante la pensione. E’ indispensabile, quindi, che le Istituzioni mettano in atto politiche che tutelino seriamente l’autonomia personale anche mediante migliori e più accessibili servizi di assistenza. Non può, quindi, che starci a cuore la salute, la prevenzione e la sicurezza dei nostri pensionati, oltre all’assicurare loro delle pensioni adeguate”.
PUGLIA, TEMPESTE D’ACQUA, VENTO, TORNADO, TROMBA D’ARIA E GRANDINATE IN 24 ORE
In 24 ore si sono verificati ben 13 eventi estremi tra grandinate, tornado, trombe d’aria, e tempeste di vento e acqua che hanno colpito a macchia di leopardo la Puglia provocando danni nei centri urbani ed in campagna. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito la Puglia, con il permanere dello stato di allerta arancione e gialla in ampie aree della regione.
Forti grandinate si sono abbattute – aggiunge Coldiretti Puglia – sui campi a Foggia, Ascoli Satriano, Cerignola, Martina Franca, Torricella e Lizzano, 1 tromba d’aria a Taranto e 1 tornado a Lecce, 4 tempeste d’acqua a Lecce, Foggia, Martina Franca, Grottaglie e 1 tempesta di vento a Melendugno.
La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti Puglia – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio – sottolinea Coldiretti Puglia – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 230 i comuni, ovvero l’89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra.
I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.
Il rischio idrogeologico riguarda contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67% perché in Puglia la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi – insiste Coldiretti Puglia – a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate. La salvaguardia del suolo, dell’ambiente e delle produzioni agricole e agroalimentari è fondamentale per garantire un avvenire alle future generazioni.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo.
Ad essere colpiti dalle ultime perturbazioni – riferisce la Coldiretti Puglia – sono state le coltivazioni di grano, avena ma anche vigneti e alberi da frutto che sono stati abbattuti dalla furia del vento che ha provocato anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole.
Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte della Coldiretti che segnala peraltro grande preoccupazione per la siccità che sta assediando la Puglia mettendo a rischio i raccolti, con la tropicalizzazione del clima– conclude Coldiretti Puglia – che ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.
VENETO, LEGALITA’ NELLA FILLIERA AGROALIMENTARE
“La legalità conviene ed è il migliore strumento di lotta a tutto ciò che è malavitoso”. Le parole dell’ex Procuratore Gian Carlo Caselli sono il motivo conduttore di una serie di webinar realizzati grazie ad un progetto promosso da Coldiretti, Unioncamere Veneto e la Fondazione Osservatorio Agromafie. Un tour virtuale che ha interessato tutte le province coinvolgendo un pubblico di un migliaio di utenti distinti tra studenti, docenti, rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e giornalisti. Per raccogliere i frutti di un lavoro di presidio costante, gli enti coinvolti hanno organizzato un convegno in presenza per OGGI, 9 GIUGNO DALLE ORE 15.00 ALLE 17.00 PALAZZO CA’ CORNER sede della Prefettura veneziana.
La serie di incontri formativi su quanto messo in campo per combattere le distorsioni lungo la filiera, le infiltrazioni criminali fino alla catena dello sfruttamento lavorativo condizione spesso alimentata dalle pratiche sleali commerciali è la base di partenza per intraprendere nuove attività e iniziative concrete per tutelare il Made in Italy. E’ questo l’obiettivo dell’incontro che sarà aperto dall’Assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza Cristiano Corazzari, dal Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza e dal direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro.
Seguiranno le relazioni di Vittorio Zappalorto Prefetto di Venezia, Giovanni Mainolfi, Comandante regionale della Guardia di Finanza, Umberto Geri Comandante del Gruppo Carabinieri per la tutela del lavoro di Venezia, Marcello Maria Fracanzani Consigliere Corte Cassazione, Giuseppina Ivone Presidente Associazione Paci. L’intervento di chiusura è a cura di Gian Carlo Caselli Presidente Comitato Scientifico Osservatorio Agromafie. Modera il dibattito Monica Setta, giornalista e conduttrice televisiva.
TOSCANA, DOPO LA CARNE IN VITRO, LATTE SENZA MUCCHE E UOVA SENZA GALLINE
Il cibo sintetico è destinato a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale ma il 95% consumatori è contrario.
La carne “coltivata” in vitro, la fantascientifica “Frankenstein Meat” di Shelliana memoria, le uova “covate” senza galline, il miele senza il volo delle api, il pesce che non nuota ed il latte senza mucche, pastori ed alpeggi. Sono alcune delle frontiere che alcune multinazionali stanno provando ad abbattere per portare sulle nostre tavole il cibo fatto in laboratorio. Il nuovo attacco, l’ultimo in ordine cronologico, arriva questa volta da una nuova startup israeliana che promette, sull’onda dello slogan “Real dairy. No cows”, di fare “veri” latte e formaggi senza l’aiuto delle mucche. Un annuncio che ha scatenato la reazione di Coldiretti Toscana che lo scorso dicembre aveva lanciato in occasione dell’evento “Il cibo che verrà. No all’alimentazione sintetica” che si era tenuto a Firenze la campagna contro la carne che non è carne prodotta in laboratorio all’interno di un bioreattore.
“La Toscana è in prima linea per difendere gli agricoltori, gli allevatori e soprattutto i consumatori, dalla deriva del cibo artificiale che alcune multinazionali vorrebbero introdurre sul mercato giustificando la produzione in fabbrica di carne, latte, uova, miele e chissà quali altri prodotti come necessari per salvare il pianeta o contrastare i cambiamenti climatici. Ma è una grande balla. Un grandissimo inganno che rischia di sconvolgere in maniera irreversibile il sistema agroalimentare globale imponendo l’omologazione dei cibi e spingendo i consumatori verso un modello di dieta artificiale. – rilancia Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Consentire la commercializzazione del cibo prodotto in laboratorio significa decretare la fine dell’agricoltura e degli agricoltori, dei nostri allevamenti, della biodiversità, delle tradizioni locali e della cura del territorio che i contadini garantiscono attraverso il loro operato quotidiano. Ci stiamo spingendo troppo in là. E’ in atto una strategia per tagliare il millenario filo conduttore che esiste tra gli agricoltori e la terra, tra piccole e medie imprese e produzione di cibo naturale. La tecnologia dovrebbe aiutare l’agricoltura a produrre meglio, con più sostenibilità nel rispetto della qualità e della sicurezza alimentare garantendo reddito alle imprese, non sostituire l’agricoltore con lo scienziato”.
Coldiretti è certa di avere dalla sua parte i consumatori. Il 95% non mangerebbe carne sintetica se la trovasse sugli scaffali. “Sono i cittadini il nostro più forte alleato. Ed è con loro che dobbiamo fare un patto per difendere e tutelare la nostra agricoltura da chi vorrebbe fare a meno di coltivare campi ed allevare animali per produrre carne, formaggi e uova. – spiega il Presidente Filippi – Quanti più consumatori continueranno a mangiare il vero prodotto Made in Italy coltivato nei nostri campi e a frequentare i mercati contadini, tanto più grandi saranno le chance di vincere questa battaglia. L’alternativa è un futuro dove i menu saranno preparati nei laboratori chimici e le mucche le vedremo solo allo zoo. Non lo consentiremo mai”.
Secondo il sondaggio realizzato da Ixe’ per il Centro Studi Divulga il 68% degli italiani non si fida delle cose non naturali mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicura per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che la carne artificiale non avrà lo stesso sapore di quella vera (42%) ma c’è anche chi teme per il suo impatto sulla natura (18%) e chi fa notare, soprattutto tra i vegetariani e i vegani, che si tratta comunque di prodotti ottenuti dagli animali, peraltro con sistemi particolarmente cruenti.
Secondo Coldiretti Toscana il cibo fatto in laboratorio è un affare per pochi. E gli investimenti lo stanno dimostrando. In questo settore negli ultimi anni hanno investito nomi noti per essere protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). “Dietro le multinazionali che stanno investendo sul cibo fake ci sono alcuni dei principali player del web e dei social. – analizza Filippi – E’ chiaro che così possono influenzare le nostre scelte più facilmente e promuovere con fondi illimitati i loro prodotti”.
L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni. Coldiretti, assieme a Filiera Italia, ha smontato una dietro l’altra le bugie che ci celano la presunta bistecca green, che in realtà non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.
PUGLIA, FERMI 6,7 MLN ETTOLITRI IN CANTINE CON +35% COSTI PER GUERRA
Fermi nelle cantine pugliesi 6,7 milioni di ettolitri di vini DOP, IGP e varietali, proprio quando a causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per produrre il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi del rapporto Cantina Italia dell’ICQRF al 30 aprile 2022 che registra un aumento del 27% dei volumi di vino pugliese in giacenza nelle cantine rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le aziende vitivinicole Made in Italy – sottolinea la Coldiretti regionale – si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa. Occorre peraltro ricordare che sino ad oggi – insiste Coldiretti Puglia – l’incremento dei costi è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.
“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia”, analizza Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita del vino Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture, abbattendo al contempo i costi, che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.
In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma Coldiretti Puglia – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante – insiste Coldiretti Puglia – per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.
Per difendere il patrimonio vitivinicolo tricolore è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – conclude Coldiretti Puglia– sottolineando che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico.
LAZIO: CARO PREZZI A VALANGA SU 85% SPESA. MACIGNO SU AZIENDE E CONSUMATORI
Il caro carburante si ripercuote a valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni. In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio pesa sulle aziende e sui consumatori. E’ quanto afferma la Coldiretti Lazio in riferimento al balzo record del costo dei carburanti dalla benzina al gasolio con effetti che si estendono all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie.
Una corsa dei carburanti che – sottolinea la Coldiretti Lazio – trascina gli alimentari sugli scaffali cresciuti in media del 7,1% per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2%) al burro (+22,6%) fino alla pasta (+16,6%). Se i prezzi per le famiglie si impennano, l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole – precisa la Coldiretti – supera i 9 miliardi di euro.
“Il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” conclude il Granieri nel sottolineare “l’importanza di dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.
Le imprese italiane devono inoltre affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma Coldiretti – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.
PUGLIA, OLIO PUGLIESE PRODOTTO PIÙ TAROCCATO D’ITALIA SUL WEB (230 CASI)
L’olio pugliese è il prodotto agroalimentare più taroccato d’Italia sul web nel 2021, proprio quanto i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in base al rapporto 2021 dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, da cui emerge che on line sono stati eseguiti 230 interventi contro prodotti truffaldini venduti con la dicitura ‘olio di Puglia’.
Le brutte copie dell’olio pugliese sono solo alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2021 sulle piattaforme di vendita on line, dove spicca anche la lenticchia di Altamura. “Con i prodotti che sfruttano l’italian sounding, un business che fattura nel mondo oltre 100 miliardi di euro, occorre difendere anche sul web un patrimonio agroalimentare straordinario sotto attacco dell’agropirateria internazionale. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se ci fosse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, quando sono ancora falsi quasi due prodotti alimentari di ‘tipo italiano’ su tre”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale “agropirateria”. Il fenomeno criminale si sviluppa – aggiunge Coldiretti Puglia – attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni tricolore.
Serve diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio e del patrimonio produttivo pugliese – conclude Coldiretti Puglia – proprio quando i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, è salito il livello qualitativo degli oli.
“Lo scenario ‘evolutivo’ delle agromafie – insiste Muraglia – è drammaticamente dilagante. Vanno contrastate nei terreni agricoli, nelle segrete stanze in cui si determinano in prezzi, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti, ora anche sul web, che percorrono migliaia di chilometri – aggiunge Muraglia – prima di giungere al consumatore finale, ma anche con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto che arriva nel piatto”.
Il falso Made in Italy a tavola colpisce in misura diversa tutti i diversi prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti, denuncia Coldiretti Puglia, come dimostrato dall’attività investigativa di NAS, ICQRF, Carabinieri Forestali.
Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguita con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali.
TOSCANA, DAL POSTO FISSO ALLA VITA CONTADINA
Dal posto fisso alla vita contadina senza voltarsi indietro. La fuga di molti giovani che hanno deciso di dimettersi volontariamente da un posto di lavoro a tempo indeterminato o lasciato la libera professione sulla lunga scia del fenomeno della Great Resignation che in Toscana ha interessato 136 mila lavoratori, porta dritto nelle campagne toscane dove molti hanno deciso di dedicarsi all’agricoltura e all’accoglienza rurale. A dirlo è Coldiretti Toscana secondo cui le aziende agricole guidate dai giovani in tutta la regione sono 2.780, lo 0,5% in più rispetto all’anno (fonte Camera di Commercio di Firenze). Sono poco meno di 25 mila invece gli operai agricoli con meno di 40 anni, il 43% del totale.
“La vita in campagna, tra orti, stalle, fattorie didattiche, è diventata strada facendo l’obiettivo di molti giovani. Molte start-up agricole sono nate proprio in coincidente con l’emergenza sanitaria e sono guidate giovani laureati o comunque preparati, così come è forte il ricambio generazionale con figli e nipoti che si sono licenziati per rilevare le aziende di famiglia o che hanno iniziato a collaborare come coadiuvanti. – va al sodo Francesca Lombardi, Delegata Giovani Impresa Coldiretti Toscana – Alla base di questa scelta c’è la consapevolezza di un miglioramento della qualità del tempo dovuto dal vivere in mezzo alla natura e lontano dallo stress, ma anche del grande impegno e delle difficoltà che potranno incontrare. L’elemento del guadagno non è prioritario e questo la dice lunga anche sulle motivazioni che spingono sempre più giovani, ed anche meno giovani, a dimettersi. Non è quindi una questione di stipendio”.
Secondo una recente indagine del Centro Studi Divulga le aziende giovanili hanno una marcia in più anche nei numeri: hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. L’82% delle aziende agricole giovanili in Toscana sono imprese individuali, l’11,4% sono società di persone il 5,3% società di capitale, lo 0,3% cooperative.
Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Un vantaggio per il Paese anche grazie alla rivoluzione tecnologica e digitale in atto con investimenti in droni, gps, robot, software e internet.
VENETO, LEGALITA’: FIRMATO PRIMO PROTOCOLLO D’INTESA CONTRO PRATICHE SLEALI
?Coldiretti, la Regione del Veneto e la Prefettura di Venezia si impegnano ad avviare la promozione della legalità su tutti i passaggi della filiera agroalimentare, dal produttore al consumatore.
È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Cà Corner dai rappresentanti delle tre istituzioni: Marina Montedoro direttore Coldiretti, l’Assessore regionale al territorio cultura e sicurezza Cristiano Corazzari e il Prefetto Vittorio Zappalorto al fine di garantire l’applicazione di regole eque sui contratti stipulati lungo tutto il percorso dal campo alla tavola. Si tratta del primo accordo del genere siglato in Italia – spiega Coldiretti Veneto – sulla scia del decreto sulle pratiche sleali considerato una pietra miliare della giustizia. Un atto importante – commenta Marina Montedoro direttore regionale di Coldiretti – volto a contrastare una serie di operazioni che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. L’iniziativa è avvenuta dopo un percorso formativo e informativo promosso da Unioncanere Veneto in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie – ha illustrato Mario Pozza Presidente Unioncanere Veneto – che hanno organizzato un tour virtuale interessando tutte le province e coinvolgendo un pubblico di un migliaio di utenti distinti tra studenti, docenti, rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e giornalisti. Favorire un sistema virtuoso in questo senso significa creare una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera. In particolare – aggiunge Montedoro – il provvedimento mira a reprimere il fenomeno di acquisto dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonché la previsione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose per il fornitore quali la vendita a prezzi al di sotto dei costi di produzione. “L’impegno delle parti è rivolto a creare una sinergia attivando sul territorio regionale specifici momenti di confronto, formativi e divulgazione volti a spiegare alle imprese agricole l’importanza della nuova normativa esaminando i casi di irregolarità. La redazione corretta dei contratti di vendita dei prodotti, con attenzione particolare ai prezzi di cessione, ad alcune clausole che in particolare la Grande Distribuzione Organizzata tende ad inserire particolarmente gravose, affrontando anche la pratica diffusa delle vendite sottocosto, fino poi a soffermarsi sulla possibilità di denunciare i fenomeni all’ente di controllo ICQRF organo deputato al controllo con funzioni di vigilanza. I firmatari hanno anche istituito una Cabina di regia che svolge il ruolo di indirizzo, coordinamento e monitoraggio nell’attuazione complessiva del Protocollo.
SICILIA, A SAN FILIPPO DEL MELA (ME) APERTO LO “SCUOLA MARKET”
Hanno preparato il terreno, tolto l’erba e fatto i buchi per seminare e hanno raccolto pomodori, melanzane, cipolla, fragole e tanto altro. Gli studenti dell’istituto comprensivo di Olivarella (San Filippo del Mela) non si sono limitati alla raccolta ma hanno anche venduto i prodotti con gli stand di Campagna Amica organizzando un vero e proprio “Scuola Market”.
Tutti i passaggi sono stati compiuti con il coordinamento della maestra Cosima Mirabile insieme alla responsabile e alla coordinatrice Coldiretti Donne Impresa Messina, Tiziana Buemi e Maria Cristina Pisciuneri.
Si conclude un percorso strepitoso con tantissime iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado – sottolinea Carmelo Tarantino, condirettore della Federazione – . Finiamo un “anno scolastico” consapevoli di aver contribuito tanto al benessere degli studenti che dopo due anni di didattica a distanza avevano proprio bisogno di mettere le mani nella terra, di stare all’aria aperta e soprattutto di comprende il valore inestimabile dell’agricoltura.
MARCHE, MEETING DELLE CITTÀ SANE
“Con il Comune di Ancona c’è un confronto proficuo perché ci auguriamo che anche in una realtà importante come il capoluogo regionale si possa concretizzare una politica alimentare a misura di cittadino che riconosca la centralità dell’agricoltura”. Lo ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, ospite dell’incontro dedicato ad alimentazione e salute, organizzato nell’ambito del Meeting nazionale rete Città Sane ospitato in questi giorni alla Mole Vanvitelliana. Scelte alimentari che si riflettono sulla salute umana ma impattano anche sull’ambiente a seconda della sostenibilità della filiera. “Siamo chiamati tutti ad avere più consapevolezza” ha detto Gianna Ferretti, docente dell’UnivPM e moderatrice dell’evento. “Quando parliamo di catena agroalimentare spesso ci si concentra solo sulla fase finale ma essa non potrebbe sussistere senza l’agricoltura – ha aggiunto la presidente Gardoni – per questo è necessario rimettere al centro l’agricoltore. Nel tempo si stanno modificando tendenze e scelte alimentari e come Coldiretti ci siamo battuti per avviare le ore di educazione alimentare fin dai primi anni di scuola riuscendo quest’anno ad entrare nelle scuole e a portare gli alunni a conoscere le fattorie”. Lanciato da Coldiretti Donne Impresa, il progetto di educazione alimentare ha coinvolto in questo primo anno circa 4mila alunni in tutta la regione tra lezioni in classe e visite nelle aziende agricole con l’obiettivo di formare consumatori consapevoli dei principi della sana alimentazione, del valore della dieta mediterranea, del legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
PIEMONTE, SOS SICCITÀ MANCA ACQUA PER IRRIGARE
SOS siccità con l’acqua che scarseggia per l’irrigazione e i corsi d’acqua che hanno dimezzato la portata rispetto allo scorso anno. E’ quando denuncia Coldiretti Piemonte nell’evidenziare che bisogna passare dalle parole ai fatti e creare progettualità specifiche per il risparmio idrico con il mese di maggio che si è chiuso con meno 30% di precipitazioni, pur facendo registrare 16 giorni piovosi.
“Se da un lato è evidente che stia piovendo meno, dall’altro non possiamo tralasciare che, ad oggi, non si sia messo in atto alcun progetto regionale per creare dei bacini idrici– affermano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale-. Le risorse idriche vanno gestite come vanno concretizzati percorsi di valorizzazione dell’acqua così da rispondere alle diverse esigenze in termini di utilizzo potabile, irriguo ed industriale, con ricadute importanti anche a livello ambientale”.
Il semestre da dicembre a maggio 2022, in Piemonte, è stato il terzo più secco degli ultimi 65 anni, secondo i dati di Arpa. Il deficit dell’acqua accumulata nelle nevi è del 65%, i fiumi sono da mesi in magra e a fine maggio, ad eccezione del Toce e della Dora Baltea che presentano scostamenti negativi inferiori al 30%, l’ammanco di acqua sui restanti bacini arriva fino al 70-80%. Maggio, infine, ha fatto registrare un’anomalia di 2 gradi in più in media, con massime a metà mese di 34 gradi.
“Occorre non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza, ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue e, quindi, ad incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione – continuano Moncalvo e Rivarossa –. E’ necessario creare una rete di piccoli invasi su tutto l’arco alpino per evitare di arrivare a situazioni di crisi come quella attuale. Certo vanno coinvolti tutti i soggetti interessati, superando l’attuale frammentazione anche in termini di competenze amministrative, in modo tale che sia possibile, come Piemonte, definire un piano strategico unitario che possa rispondere alle esigenze idriche delle imprese agricole che ora, invece, si trovano a dover affrontare, oltre alle difficoltà dovute all’innalzamento dei costi delle materie prime e agli sconvolgimenti del mercato a causa della guerra ucraina, una vera e propria emergenza idrica”.
RIMINI, LAVORO: DECRETO FLUSSI – RILASCIO NULLAOSTA
Rispetto all’anno scorso – dichiara la Coldiretti – le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia è stato alzato a 69mila e di questi, la fetta riservata all`agricoltura è di 42mila posti, a fronte dei quali sono pero’ pervenute circa 100mila domande. La presenza di lavoratori che vengono dall’estero è diventata strutturale nell’agricoltura italiana dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che rappresentano piu’ del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. “Si tratta soprattutto – spiega Guido Cardelli Masini Palazzi Presidente di Coldiretti Rimini – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Per questo motivo proseguono senza sosta e interruzioni le attività della Prefettura di Rimini per assicurare la massima efficienza dello Sportello Unico Immigrazione e garantire, in tempi strettissimi e mediante le funzionalità del nuovo applicativo informatico, il rilascio del permesso di soggiorno a chi ne ha diritto per poter lavorare durante la stagione estiva sul territorio riminese”. La quotidiana collaborazione con la Questura e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro sta consentendo una pronta risoluzione di tutte le difficoltà emergenti nell’utilizzo del nuovo applicativo in dotazione a tutti gli Uffici Territoriali del Governo. È fitta l’agenda degli appuntamenti che avranno luogo nelle prossime giornate nel Palazzo del Governo. E’ possibile segnalare qualunque tipo di criticità recandosi fisicamente in via IV Novembre n. 40, oppure scrivendo a immigrazione.pref_rimini@interno.it o chiamando il 0541436115.
Recentemente è’ stato rinnovato il Ccnl degli operai agricoli che interessa 1,2 milioni di lavoratori impegnati nelle campagne a garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie italiane in un momento di grande incertezza a livello internazionale con accaparramenti, blocchi, speculazioni e rincari sui prodotti agroalimentari a causa della guerra in Ucraina. Lo rende noto la Coldiretti che, insieme alle altre organizzazioni datoriali, ha rinnovato con Fai-Cisl, Uila-Uil e Flai-Cgil il contratto collettivo di lavoro proprio alla vigilia delle più importanti campagne di raccolta dei prodotti agricoli. “Si tratta – spiega Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Rimini – di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore agricolo nazionale di fronte ad una emergenza mondiale”. Un riconoscimento è stato riservato al versante delle prestazioni di sostegno sociale ai lavoratori, erogate dal sistema nazionale della bilateralita’ mantenendo comunque gli incrementi salariali nei limiti dell’inflazione reale. “Una particolare attenzione – continua Corsini – è stata rivolta alle attività di agriturismo, della vendita diretta e delle fattorie sociali e didattiche creando le condizioni affinché alla contrattazione provinciale sia data la possibilità di prevedere forme aggiuntive di flessibilità”. Rivisto – precisa la Coldiretti – anche il regime di classificazione degli operai florovivaisti con l’inserimento di nuovi e importanti profili professionali e l’integrazione di figure già esistenti che necessitavano di un aggiornamento. La dinamica salariale concordata – conclude la Coldiretti – prevede una prima tranche di aumento al 1 giugno 2022 del 3% una seconda al 1 gennaio 2023 del 1,2% ed una terza al 1 giugno 2023 del 0,5%.
FORLÌ, CONSUMI: 38% ITALIANI CON LISTA SPESA PER RISPARMIARE
Di fronte agli aumenti dei prezzi del carrello torna la lista della spesa in 4 famiglie su 10 (38%) ma si va anche a caccia delle promozioni (38%), si guarda con più attenzione anche al rapporto prezzo/kg di prodotto degli alimenti (47%) e soprattutto si taglia il superfluo (48%) a tavola. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti relativi alle strategie adottate dagli italiani secondo Ismea di fronte all’aumento dei prezzi alimentari che a maggio per l’Istat è stato del 7,1%. Tra i comportamenti virtuosi segnalati dagli italiani – sottolinea la Coldiretti – spicca la riduzione degli sprechi che riguarda ben il 68% delle famiglie. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura – continua la Coldiretti – finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili da smaltire. Sulle tavole degli italiani – continua la Coldiretti – sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come – prosegue la Coldiretti – la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. “La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è – racconta Fabio Della Chiesa Cuoco contadino e Presidente dell’Associazione Terranostra Forlì-Cesena e Rimini – la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. “L’Italia della frutta – evidenzia Massimiliano Bernabini Presidente di Coldiretti Forlì-Cesena– primeggia in Europa con molte produzioni importanti: dalle mele alle pere, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne ma anche per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi”.
La propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% degli italiani che – continua la Coldiretti – non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l’economia e l’occupazione nel proprio Paese. “Al nostro Mercato di Campagna Amica è possibile reperire tanti prodotti sani e locali spesso colti direttamente al mattino dagli imprenditori che poi si presentano alla vendita diretta: una vera garanzia di salubrità e freschezza. Per i nostri clienti contenere i costi e tagliare la cifra riservata agli acquisti alimentari è dunque possibile.” Commenta Anna Pirillo Responsabile del Mercato “basta seguire le nostre indicazioni per una corretta conservazione dei cibi e l’abbattimento dei costi è garantito. Il Mercato è aperto ogni venerdì e sabato mattina dalle 08 alle 14. Per informazioni e per tutte le novità sulle iniziative del Mercato è possibile consultare la pagina Facebook Campagna Amica Forlì-Cesena oppure scrivere a agrimercato.fc.rn@coldiretti.it o contattare via Whatsapp il 366 7660048”.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”
LUCCA, TURISMO: 70% PRENOTAZIONI DALL’ESTERO NEGLI AGRITURISMI PER L’ESTATE
7 prenotazioni su 10 negli agriturismi della provincia di Lucca dall’estero. Sono pronti a tornare per trascorrere le vacanze estive nelle strutture della Garfagnana e Media Valle, delle colline lucchesi così come della Versilia, i turisti stranieri. Le previsioni da parte degli imprenditori agrituristici sono molto incoraggianti dopo due anni di assenza forzata causata dall’emergenza sanitaria che avevano fatto registrare una flessione del 20% delle presenze dei turisti stranieri tra giugno e settembre, pari a circa 16 mila presenze in meno, per un crollo del fatturato tra pernottamenti, ristorazione e souvenir enogastronomici, stimato in circa 2 milioni di euro. A confermare l’ottimo trend è il monitoraggio di Coldiretti Lucca e Terranostra Toscana, l’associazione che raduna gli agriturismi di Coldiretti, in vista della stagione estiva.
“Gli stranieri stanno tornando: e questa è una bellissima notizia. I primi segnali di ripartenza vera li abbiamo iniziati ad intravedere subito dopo la fine dello stato di emergenza e di pari passo con il graduale allentamento delle misure. La prova generale di Pasqua ci ha dato fiducia. – commenta Francesca Buonagurelli, Presidente Terranostra Coldiretti Lucca – Lo scorso anno, in questo periodo, le prenotazioni erano ancora molto incerte ed il rischio di cancellazione altissimo. Uno scenario molto diverso da quello di oggi che vede il ritorno dei turisti da tutto il mondo”.
I turisti stranieri sono strategici per l’ospitalità soprattutto nelle mete più gettonate anche perché hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. La loro assenza ha pesato enormemente sui conti delle aziende agrituristiche in particolare nei mesi clou della stagione come giugno, luglio ed agosto.
Se la tavola con la cucina a chilometro zero resta la qualità più apprezzata per scegliere l’agriturismo rispetto ad un’altra struttura ricettiva – continuano Coldiretti Lucca e Terranostra – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Con 228 strutture attive di cui quasi una su due guidate da donne, 2.600 posti letto e 44 piazzole la provincia di Lucca contribuisce al primato nazionale degli agriturismi della Toscana.
ASTI, VINO: ASTI, +35% COSTI CON GUERRA IN CANTINA
A causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea diffusa in occasione dell’Assemblea di Federvini.
“Anche le aziende vitivinicole astigiane – sottolineano il presidente di Coldiretti Asti Marco Reggio e il direttore Diego Furia – si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con pesanti effetti sulle cantine”.
Le bottiglie di vetro costano più del 30% rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per etichette e cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.
Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.
“Occorre peraltro ricordare che sino ad oggi – concludono Reggio e Furia – l’incremento dei costi è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.
PISTOIA, 75%, 44% E MENO 70%: I TRE NUMERI DELL’AGRICOLTURA
Hanno firmato, in una sala gremita, gli impegni ruotanti attorno a due parole chiave: sostenibilità e benessere, perni attorno a cui si è dipanata la discussione nell’incontro coi candidati a sindaco di Pistoia organizzato da Coldiretti presso la Capannina, il 7 giugno.
Gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino di Pistoia hanno ascoltato e commentato le riflessioni e le richieste della Coldiretti, avendo di fronte la platea di circa 300 tra dirigenti e soci Coldiretti e cittadini interessati a conoscere il loro programma sull’agricoltura.
“Un’importante occasione –ha spiegato Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia- per spiegare a chi si candida a governare la città cosa è Coldiretti e la valenza del settore primario in provincia, sia economica sia come numerosità di cittadini che direttamente e indirettamente ruotano attorno all’agricoltura. Caratteristiche che fanno di Pistoia la capitale europea del florovivaismo ornamentale”.
Presenti i candidati a sindaco: Roberto Bardi, Francesco Branchetti, Carla Breschi, Samuela Breschi, Federica Fratoni, Alessandro Tomasi, Iacopo Vespignani. È intervenuto Marco Santero, in rappresentanza di Alessia Balia.
3 i numeri esemplificanti evidenziati da Tesi: 75%, 44% 3 meno 70%.
La superficie del comune di Pistoia che direttamente o indirettamente coinvolge le competenze del settore primario è di circa il 75% tra SAU (Superficie agricola utilizzata) e territori boscati. Il 44% dell’export italiano di piante ornamentali proviene da Pistoia (ma considerando il mercato interno la quota pistoiese supera il 50%). E poi, meno 70% in quantità di l’utilizzo di agrofarmaci di sintesi e fertilizzanti solo nei vivai negli ultimi 10 anni, oltre all’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica, insieme a tante altre innovazioni che rendono sempre più sostenibile il settore.
Non mancano le criticità, evidenziate da Tesi ai candidati, a cominciare dall’impennata dei costi di produzione e dalla contrazione delle vendite di piante vive a causa della guerra, meno 25/30% negli ultimi tre mesi, rispetto allo stesso periodo del 2021 .
I candidati hanno in chiusura sottoscritto il programma di Coldiretti loro sottoposto.
L’AGRICOLTURA CHE VERRA’
INCONTRO CON I CANDIDATIA SINDACO DI PISTOIA
La Capannina –Bottegone – Pistoia, 7 giugno 2022,ore 21:00
Ai candidati alle prossime consultazioni elettorali Coldiretti Pistoia chiede un impegno specifico su alcuni grandi temi che oggi emergono in tutta la loro urgenza e importanza sia per gli effetti della pandemia che per le conseguenze degli e venti bellici in corso.
L’agricoltura è sempre di più una risorsa strategica per il nostro futuro, e per il futuro dell’Italia. Abbiamo messo a punto le nostre riflessioni attorno a due parole chiave, che sintetizzano le traiettorie da costruire per l’amministrazione comunale dei prossimi 5 anni: benessere e sostenibilità.
Coltiviamo insieme il benessere dei Pistoiesi
Pistoia ha circa il 75% del territorio interessato da superficie agricola e superficie boscata che, direttamente o indirettamente coinvolge le competenze del settore primario. A questo si aggiunge il verde urbano. Il lavoro degli agricoltori, contribuisce ad una gestione ottimale del territorio, con impatti importanti sul benessere di tutti i cittadini.
La guerra ha fatto capire l’importanza di tenere in vita le filiere agroalimentari locali, come fonte di approvvigionamento strategica e soprattutto patrimonio irrinunciabile di biodiversità. Tutto questo garantisce la cosiddetta sovranità alimentare, vale a dire nel nostro caso, avere sempre a disposizione imprese e reti di imprese capaci di assicurare una sana e adeguata alimentazione.
Pistoia, come già in parte è, deve diventare il ‘Giardino d’Europa’ con i suoi vivai e soprattutto con una connessione con le aree urbane. La pandemia ha evidenziato l’importanza degli spazi verdi, come fonte di attenuazione del cambiamento climatico e l’urgenza di avere del verde pubblico fruibile da tutti i cittadini.
Tuttavia Pistoia è anche ricca di imprese che producono cibo che vanno concretamente supportate, soprattutto quelle montane e collinari.
– Pistoia Giardino d’Europa: i fondi del PNRR prevedono di piantumare nelle città metropolitane6,6 milioni di alberi. Un’opportunità perle imprese vivaistiche, ma la medesima impostazione del piano deve ispirare l’azione del comune di Pistoia. Occorre piantare le migliori piante, ‘mangia smog’ e che migliorano la tenuta del territorio, in città lungo le strade e nei parchi. Un progetto strategico di riqualificazione urbana per il benessere dei cittadini ma anche la giusta distintività per Pistoia capitale europea del vivaismo ornamentale.
– Dire stop all’eccesso degli animali selvatici. Un danno per gli agricoltori e un pericolo, anche sanitario per tutti i cittadini.
– Favorire la permanenza di cittadini nelle zone collinari e montane. Allo scopo è indispensabile facilitare il lavoro delle imprese agricole: manutenzione costante delle strade anche quelle minori, affidamento diretto di lavori di sfalcio e spazzamento neve, ecc..
– Il cibo è la priorità dei nostri tempi: favorire la filiera corta, favorendo il consumo di cibi locali tramite le buone pratiche di educazione alimentare e con l’approvvigionamento delle mense pubbliche di cibo locale(premialità nei bandi di gara).
Coltiviamo insieme un’agricoltura Pistoiese sostenibile
Siamo all’avanguardia, anche nella sostenibilità. Nei soli vivai negli ultimi 10 anni, la tendenza a utilizzare prodotti a basso impatto per la difesa e la nutrizione delle piante ha portato alla riduzione del 70% di sostanze chimiche di sintesi. Inoltre il tasso di recupero delle acque irrigue è arrivato a percentuali altissime, grazie ad impianti innovativi diffusi. Ma non basta, il cambiamento climatico implica ulteriori innovazioni per continuare ad essere competitivi.
– I cambiamenti climatici e la gestione della risorsa idrica: la frequenza e l’intensità delle precipitazioni sta cambiando tanto da mettere in serio pericolo la ricarica delle falde. Interventi per la creazione di invasi e lungo l’alveo dei corsi d’acqua non sono più procrastinabili
– Infrastrutture e logistica: asse dei vivai e delle opere collegate alla terza corsia Firenze Pistoia.
– Semplificazione: sincronizzare i tempi della P.A. con quelli dell’impresa o meglio con i tempi delle imprese che investono.
– Sistemi di gestione delle prestazioni ambientali di area al fine di certificare i continui passi in avanti che il settore vivaistico sta facendo.
– Favorire la messa a sistema di modelli di “innovazione green” e di trasferimento alle imprese vivaistiche.
Quali impegni si sente di farsi carico nei prossimi 5 anni se amministrerà Pistoia?
NOVARA-VCO, UN SUCCESSO LA FESTA INTERREGIONALE DEI PENSIONATI
Un momento di condivisione, di gioia e di aggregazione che si attendeva da tanto tempo. La Festa Interregionale dei Pensionati, giunta alla 23esima edizione, organizzata dalla Federazione di Novara-Vco, è stata un vero e proprio successo. Più di 350, infatti, sono stati i pensionati che hanno invaso la città di Cannobio, arrivando da ogni zona delle tre regioni invitate: Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Erano più di due anni che la Federazione di Novara-Vco attendeva questo momento: da programma, infatti, la giornata si sarebbe dovuta tenere nel 2020, ma la pandemia aveva poi fatto rinviare l’appuntamento anche l’anno successivo. La stupenda location di Cannobio con il suo lungolago mozzafiato e le strade caratteristiche del paese, ha fatto da cornice a tutta la giornata. Erano presenti, ovviamente, tutti e tre i Presidenti regionali Pensionati del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Pier Luigi Cavallino, Angela Romaggi e Yves Perraillon.
Dopo una colazione di benvenuto offerta sul lungolago, con le deliziose torte preparate dall’agrichef Claudia Fonio, la giornata è proseguita con la Santa Messa celebrata dal vescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla che ha approfondito la figura dell’agricoltore, esaltandone le doti lavorative e morali. Il pranzo conviviale, svoltosi al ristorante “Il Portico”, è stato il momento di aggregazione che ha permesso ai tanti soci presenti di ritrovare vecchi amici e fare nuove conoscenze.
Ad arricchire la giornata non poteva mancare il mercato di Campagna Amica con una decina di produttori che hanno potuto far conoscere le loro eccellenze ai presenti e ai tanti turisti in vacanza al lago. Nel pomeriggio sono state programmate le escursioni in barca e la visita al santuario della S.S. Pietà.
“Dopo due anni di attesa abbiamo potuto ospitare questa fantastica giornata e possiamo dire che può essere un simbolo di rinascita – ha evidenziato Emilio Simonelli, presidente dei pensionati Novara-Vco – Questo rappresenta sempre un’ importante occasione per ricordare il prezioso e duro lavoro dei nostri soci pensionati, protagonisti della rinascita agricola del dopoguerra. Siamo onorati di aver potuto accogliere così tante persone in questo magnifico luogo. Ringraziamo l’Amministrazione comunale di Cannobio per essere stata sempre a disposizione in ogni situazione”.
“La festa del pensionato rappresenta un momento di riflessione e di dialogo dei nostri pensionati che sono da esempio anche per i giovani imprenditori e per le generazioni future – spiegano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – La nuova agricoltura, che concilia innovazione e tradizione, non può rinunciare ad un così prezioso patrimonio: la società e le imprese non possono fare a meno, infatti, di queste grandi persone che, con la loro esperienza di vita, hanno sempre validi insegnamenti, continuano a dare il loro contributo e a preservare i territori nonostante la pensione. Siamo molto contenti di aver potuto accogliere così tanti soci pensionati arrivati dalle tre regioni. Aspettavamo l’appuntamento da due anni ma siamo molto contenti che tutto sia andato per il meglio.
VENEZIA, MASSIMA ATTENZIONE ALLA FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE
Si è svolto ieri sera presso il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale a Portogruaro, il convegno incentrato sul problema della Flavescenza Dorata della vite, un approfondimento organizzato da Coldiretti Venezia in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia, il Crea e Le cantine Vivo.
“Continuano a verificarsi attacchi di questa malattia che sta creando non pochi disagi ai viticoltori, per questo Coldiretti ha sentito la necessità di organizzare un momento informativo rivolto agli associati” ha spiegato il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla in apertura del convegno rivolgendosi alla numerosa platea presente in sala. “Riteniamo fondamentale che ciascun viticoltore agisca in modo responsabile e sinergico con i trattamenti alle viti- ha puntualizzato il presidente del Consorzio Vini Venezia Giorgio Piazza. “Il territorio veneziano conta 11.000 ettari vitati di cui l’85% situati nel Veneto Orientale dove si sono verificati i casi di questa malattia insidiosa e devastante- ha spiegato Francesco Passador direttore delle Cantine Viticoltori del Veneto Orientale- per cui l’attenzione deve essere massima per non correre il rischio di mettere a repentaglio una produzione prestigiosa di vini che ci rende orgogliosi a livello internazionale-
La Flavescenza Dorata è provocata dallo scaphoideus titanus, cicalina vettore del virus che quando attacca la vite non lascia scampo, non esiste cura ma solo l’estirpo come unica soluzione per bloccare la malattia. L’ha spiegato bene Riccardo Velasco direttore del Centro di Ricerca per la Viticoltura che ha fatto una disamina puntuale illustrando quanto si stia investendo sulla ricerca per combattere questo problema, in collaborazione con tutte le Università del Veneto. Il Servizio Fitosanitario della Regione Veneto sin dalle prime avvisaglie di questa malattia che si è palesata nelle campagne circa tre anni fa, si è impegnata con monitoraggi e controlli rendendo obbligatori dei trattamenti alle viti. “ I trattamenti fitosanitari sono rispettosi dell’ambiente, sostenibili per questo motivo sono più blandi pertanto devono essere osservate puntualità e attenzione da parte dei viticoltori affinchè la malattia non prenda il sopravvento. L’attenzione deve essere riposta anche alle viti selvatiche o abbandonate dove la malattia si annida e si rinvigorisce- ha affermato Enrico Battiston tecnico U.O Fitosanitario della Regione Veneto. “Non possiamo permetterci di calare la guardia- ha concluso il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali – dobbiamo mettere massima attenzione e continuare a monitorare lo stato delle viti dando spazio alla ricerca in particolare alla Cisgenetica che evitando soluzioni transgeniche su cui Coldiretti è nettamente contraria, punta a trovare il modo di rafforzare la pianta, quindi a renderla resistente agli attacchi della malattia senza snaturarne le caratteristiche agronomiche. L’informazione e la formazione devono essere di massima diffusione tanto che Coldiretti Venezia ha previsto un percorso informativo gratuito per imprenditori agricoli, dipendenti agricoli e partecipi famigliari in modalità Fad durante il mese di luglio, in cui si affronteranno aspetti teorici e pratici sulla flavescenza dorata.”
Il convegno è stato molto partecipato con interventi e domande da parte dei viticoltori ed esperti del settore presenti in platea, moderati da Giancarlo Vettorello responsabile del settore vitivinicolo per Coldiretti Veneto.
COMO-LECCO, CON CARO-MATERIE +30% COSTI DI PRODUZIONE PER I PRODUTTORI DI VINO
A causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante anche per le imprese vitivinicole del comprensorio lariano. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea diffusa in occasione dell’Assemblea di Federvini alla quale ha partecipato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.
Le aziende attive nel comparto vitivinicolo – sottolinea Coldiretti Como Lecco – si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti interprovinciale – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa. Occorre peraltro ricordare che sino ad oggi – conclude la Coldiretti – l’incremento dei costi è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.
Nel Comasco e Lecchese operano circa 40 produttori che danno lavoro a circa 350 persone: “In particolare, l’Igt Terre Lariane – spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco – è la punta di diamante del nostro territorio: nato nel 2008, è un patrimonio storico e condiviso dell’enologia del comprensorio interprovinciale”.
I vini del territorio hanno peraltro caratteristiche uniche e che vanno preservate e difese nella loro identità: anche il particolare clima del lago di Como, determina importanti escursioni termiche fra la notte e il giorno che favoriscono, in condizioni ottimali, concentrazione di sostanze aromatiche nella buccia delle uve. Ne derivano vini di forte eleganza, soprattutto tra i bianchi, mentre Merlot e Pinot Nero, che ben si adattano al mesoclima alpino di queste terre, rivelano una struttura di grande equilibrio. Sul territorio, tante produzioni di nicchia che hanno conseguito, negli anni, importanti premi.
La viticoltura lariana si collega anche alla scoperta del territorio, grazie alla pratica – sempre più gettonata – dell’enoturismo: le opportunità per passeggiate e trekking tra le vigne sono decine anche nelle nostre due province: dalle vigne di Domaso, con un panorama mozzafiato sul lago e sulle catene montuose, a Montevecchia, dove si domina la pianura e si scorge lo skyline della metropoli milanese, che serra lo sguardo; o ancora, le campagne attorno a Missaglia o Montano Lucino; oppure, tornando in provincia di Lecco, Colico, Abbadia Lariana, Calolziocorte, Colle Brianza, e molto
SONDRIO CON LA “LISTA DELLA SPESA” PER RISPARMIARE
Di fronte agli aumenti dei prezzi del carrello, anche per i cittadini di Valtellina e Valchiavenna torna “la lista della spesa”: quattro famiglie su 10, infatti, per risparmiare attuano un’attenta programmazione di quanto comprare al negozio e al supermercato, dove i consumatori italiani vanno anche a caccia delle promozioni (38%) e si guarda con più attenzione anche al rapporto prezzo/kg di prodotto degli alimenti (47%), tagliando altresì il superfluo (48%) a tavola.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti relativi alle strategie adottate dagli italiani secondo Ismea di fronte all’aumento dei prezzi alimentari che a maggio per l’Istat è stato del 7,1%.
Tra i comportamenti virtuosi segnalati dai consumatori spicca la riduzione degli sprechi che riguarda ben il 68% delle famiglie. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili da smaltire.
Sulle tavole valtellinesi e chiavennasche sono così tornati i piatti del giorno dopo che nascono dalla tradizione contadina come polpette, frittate, focacce farcite, ratatouille e macedonia: ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come anche – prosegue la Coldiretti – i mondeghili lombardi o gli gnocchi di pane diffusi sull’intero arco alpino.
La propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% dei consumatori che – continua la Coldiretti – non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l’economia e l’occupazione nel proprio Paese: una garanzia di qualità è rappresentata, sul territorio, dai Mercati di Campagna Amica. Nella città capoluogo, Sondrio, l’appuntamento con il Mercato di Campagna Amica è duplice: in piazza Cavour (Piazza Vecchia), ogni venerdì mattina dalle 8 alle 12.30 e in piazza Bertacchi, di fronte alla stazione, ogni sabato mattina presso la struttura dell’AgriMercato coperto. Nel giorno di giovedì, invece, i produttori raggiungono sia Morbegno (via V Alpini) che Tirano (Viale Cappuccini/Piazza delle Torri). E’ invece quindicinale (alternato ogni due settimane) l’AgriMercato di Bormio in piazza Cavour. Ovviamente vi si possono trovare anche composte, marmellate e confetture già preparate dagli imprenditori agricoli e pronte da portare in tavola.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.
“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” osserva in conclusione il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini nel sottolineare che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”.
ALESSANDRIA, CARRELLO SPESA: VOLANO ACQUISTI LOW COST BALZO DISCOUNT +10%
Con il caro prezzi volano anche sul territorio provinciale gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,1% nelle vendite in valore, il più elevato tra tutte le tipologie distributive alimentari.
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a aprile che complessivamente registra un aumento del 5,5% degli acquisti alimentari rispetto allo stesso mese dell’anno precedente con la spesa delle famiglie alessandrine che si aggira in media sui 470 euro al mese, tra alimentari e bevande analcoliche.
“Il balzo dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, una situazione che nei Paesi più ricchi provoca inflazione, mancanza di alcuni prodotti e aumento delle situazioni di indigenza. Sulla sicurezza alimentare non si possono accettare passi indietro, mettendo a rischio la salute dei consumatori ma anche la competitività del Made in Italy dal campo alla tavola”.
La crisi ucraina e i suoi contraccolpi globali, hanno messo in evidenza quanto l’Italia sia deficitaria su molti fronti per quando riguarda il cibo, costretta ad importare il 73% della soia, il 64% della carne di pecora, il 62% del grano tenero, il 53% della carne bovina, il 46% del mais, il 38% della carne di maiale e i salumi, il 36% dell’orzo, il 35% del grano duro per la pasta e il 34% dei semi di girasole, mentre per latte e formaggi ci si ferma al 16%.
“Il rischio è anche l’abbassamento delle garanzie qualitative e di sicurezza degli alimenti ma anche la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con la richiesta di deroghe alla legislazione vigente, dall’innalzamento dei limiti massimi ai residui chimici presenti negli alimenti introdotta in Spagna per alcuni principi attivi, alla richiesta di utilizzo degli Ogm non autorizzati, fino alla possibilità di utilizzare olio di palma in sostituzione di quello di girasole senza indicarlo esplicitamente in etichetta, concessa con una circolare dal Ministero dello Sviluppo economico in Italia”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
L’Italia, con l’agricoltura più green d’Europa, è il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.
LA BLACK LIST DELLA DIPENDENZA DELL’ITALIA DALL’ESTERO |
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PRODOTTO |
PERCENTUALE |
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Soia |
73% |
Carne di pecora |
64% |
Grano tenero |
62% |
Carne bovina |
53% |
Mais |
46% |
Carne di maiale e salumi |
38% |
Orzo |
36% |
Grano duro |
35% |
Semi di girasole |
34% |
Latte e formaggi |
16% |
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Fonte – analisi Coldiretti su dati Centro Studi Divulga |
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CUNEO, CARBURANTI: RECORD PREZZI COLPISCE 85% DELLA SPESA
L’aumento record dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. È quanto afferma Coldiretti Cuneo in riferimento al nuovo balzo del costo dei carburanti con effetti che si estendono all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie.
Basti pensare che i costi della logistica arrivano ad incidere per 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura secondo un’analisi della Coldiretti su dati Ismea.
In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Est Europa come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
“Si tratta di un aggravio che ostacola lo sviluppo del potenziale economico del nostro territorio nei settori in cui la logistica risulta cruciale come nel caso dell’agroalimentare, eccellenza dell’export Made in Cuneo, con pesanti ripercussioni sugli imprenditori agricoli della Granda, già alle prese con il vergognoso ritardo dei flussi per le raccolte e con i problemi legati alla siccità e alla fauna selvatica” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“C’è urgenza di salvare le imprese agricole da un’insostenibile crisi finanziaria dovuta all’aumento folle dei costi” aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu che, sul fronte dei rialzi record dell’energia, rilancia: “Sarà importante dotare il Paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.
VENEZIA, FIRMATO IL PRIMO PROTOCOLLO D’INTESA CONTRO LE PRATICHE SLEALI
?Coldiretti, la Regione del Veneto e la Prefettura di Venezia si impegnano ad avviare la promozione della legalità su tutti i passaggi della filiera agroalimentare, dal produttore al consumatore.
È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Cà Corner dai rappresentanti delle tre istituzioni: Marina Montedoro direttore Coldiretti, l’Assessore regionale al territorio cultura e sicurezza Cristiano Corazzari e il Prefetto Vitttorio Zappalorto al fine di garantire l’applicazione di regole eque sui contratti stipulati lungo tutto il percorso dal campo alla tavola. Si tratta del primo accordo del genere siglato in Italia – spiega Coldiretti Veneto – sulla scia del decreto sulle pratiche sleali considerato una pietra miliare della giustizia. Un atto importante – commenta Marina Montedoro direttore regionale di Coldiretti – volto a contrastare una serie di operazioni che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. L’iniziativa è avvenuta dopo un percorso formativo e informativo promosso da Unioncanere Veneto in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie – ha illustrato Mario Pozza Presidente Unioncanere Veneto – che hanno organizzato un tour virtuale interessando tutte le province e coinvolgendo un pubblico di un migliaio di utenti distinti tra studenti, docenti, rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e giornalisti. Favorire un sistema virtuoso in questo senso significa creare una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera. In particolare – aggiunge Montedoro – il provvedimento mira a reprimere il fenomeno di acquisto dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonché la previsione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose per il fornitore quali la vendita a prezzi al di sotto dei costi di produzione. “L’impegno delle parti è rivolto a creare una sinergia attivando sul territorio regionale specifici momenti di confronto, formativi e divulgazione volti a spiegare alle imprese agricole l’importanza della nuova normativa esaminando i casi di irregolarità. La redazione corretta dei contratti di vendita dei prodotti, con attenzione particolare ai prezzi di cessione, ad alcune clausole che in particolare la Grande Distribuzione Organizzata tende ad inserire particolarmente gravose, affrontando anche la pratica diffusa delle vendite sotto costo, fino poi a soffermarsi sulla possibilità di denunciare i fenomeni all’ente di controllo ICQRF organo deputato al controllo con funzioni di vigilanza. I firmatari hanno anche istituito una Cabina di regia che svolge il ruolo di indirizzo, coordinamento e monitoraggio nell’attuazione complessiva del Protocollo.
MILANO, SALUTE, PREVENZIONE E RICAMBIO GENERAZIONALE: LE SFIDE DEI SENIOR
Sono quasi un milione e 100 mila le pensioni erogate complessivamente nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza e di queste una su 5 non raggiunge l’importo di mille euro mensili, mentre una su 10 non arriva nemmeno a 500 euro. E’ quanto stima la Coldiretti interprovinciale su dati Inps in occasione del convegno degli agricoltori Senior del territorio che si è tenuto questa mattina presso l’agriturismo Cascina Bosco di Pessano con Bornago, nel Milanese, dedicato all’assistenza sanitaria oltre che al rapporto tra settore primario ed educazione scolastica.
Di fronte alle difficoltà economiche acuite dal Covid prima e dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina poi – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – diventa essenziale garantire sul fronte dell’assistenza sanitaria servizi sempre più efficienti e accessibili a tutti, agendo quanto più possibile sulle politiche di prevenzione.
“Coldiretti ha sempre mostrato grande attenzione nella sua attività quotidiana al tema del benessere, declinato sul fronte ambientale e dell’alimentazione. Oggi – dichiara Pierluigi Nava, presidente dell’Associazione pensionati della Coldiretti interprovinciale – ci dedichiamo alla salute con un’attenzione particolare alla prevenzione delle malattie, convinti che stare meglio vuol dire vivere meglio, a ogni età. Anche per questo abbiamo pensato di proporre ai soci e ai loro familiari l’opportunità di accedere a una serie di controlli sanitari di qualità in tempi veloci e a costi agevolati”.
Infatti, durante l’incontro in agriturismo – precisa la Coldiretti – Francesco Mondonico del Centro Ortopedico Brianza ha illustrato i contenuti della prima convenzione tra il COB Medicina e Salute e la Coldiretti interprovinciale per offrire un “pacchetto prevenzione” completo presso gli ambulatori di Seregno e Concorezzo, con prelievi periodici del sangue, valutazione nutrizionale e posturale, misurazione dei parametri vitali, misurazione della pressione ed elettrocardiogramma a riposo.
Di sanità a Pessano con Bornago – afferma la Coldiretti interprovinciale – ha parlato anche Paolo Bonfanti, direttore di Malattie infettive all’ospedale San Gerardo di Monza, intervenuto a proposito del Covid 19 che nel solo territorio metropolitano di Milano e delle province di Lodi e Monza Brianza ha causato dall’inizio della pandemia oltre 16 mila vittime totali e più di un milione e 270 mila contagiati. Di patologie cardiovascolari ha parlato invece Roberto Sega, specialista in Cardiologia.
Inoltre, durante la mattinata – continua la Coldiretti interprovinciale – i Senior di Milano, Lodi e Monza Brianza hanno esplorato le possibilità offerte agli studenti degli istituti agrari del territorio di entrare in cascina per imparare il lavoro sul campo. Così di apprendistato duale e alternanza scuola-lavoro ha parlato Roberto Manna del Provveditorato agli Studi di Monza, con gli studenti italiani – è l’analisi Coldiretti su dati del Miur – che hanno preso d’assalto gli indirizzi agricoli delle scuole superiori del Paese, con un incremento negli ultimi due anni del 36% delle iscrizioni agli istituti professionali rispetto al 2019, prima della pandemia.
“Può sembrare strano trattare nello stesso incontro temi diversi come scuola e salute – dichiara Umberto Bertolasi, direttore della Coldiretti interprovinciale -. In realtà, mi piace pensarle come due missioni importanti che affidiamo ai nostri Senior: lavorare sulla prevenzione dopo le tante ferite lasciate sul territorio dal Covid e nel contempo impegnarsi anche per accompagnare l’ingresso di nuove professionalità nelle aziende agricole. Si tratta di sfide decisive per il nostro futuro”.
Di sfide per il mondo agricolo in generale ha parlato Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, chiudendo il convegno: “Ci aspetta un’estate difficile, con un equilibrio economico ancora molto lontano per le nostre aziende; basti pensare a come galoppa l’inflazione, senza contare i problemi contingenti come la siccità e la guerra in Ucraina. In questi frangenti è importante un sindacato forte, che sappia alzare la voce o agire senza clamore a seconda delle circostanze, come stiamo facendo ad esempio sul problema delle risorse idriche. Ringrazio i Senior – conclude Rota – perché dimostrano di assumersi le loro responsabilità su temi importanti come la salute e l’educazione, raggiungendo anche accordi a beneficio di tutti i soci come nel caso della convenzione medica firmata oggi”.?
Appuntamenti
CAMPANIA, PESCE, TESORO DEI NOSTRI MARI
Tutti pazzi per il mare, da Nord a Sud. L’evento in tre tappe “Pesce, tesoro dei nostri mari” arriva a Napoli, dopo l’esordio a Verona, per poi chiudere a Roma nel successivo week-end. Il pesce sarà il protagonista della due giorni, domani e sabato 11 giugno dalle 9 alle 14, al Mercato Coperto Campagna Amica “San Paolo” di Fuorigrotta, in via Guidetti 72.
I turisti e le famiglie potranno degustare gratuitamente piatti della tradizione culinaria napoletana, che esaltano il pesce “povero”: paccheri con le cozze, cuoppo di pesce e polpette di pesce. I più piccoli potranno partecipare a laboratori a tema sul mare, impareranno a riconoscere le varietà di pesce del Tirreno e ad intrecciare la corda con i nodi marinari.
L’evento “Pesce, tesoro dei nostri mari” è promosso dal FEAMP (Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura per il periodo 2014-2020) e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Coldiretti è da tempo in prima linea per affermare il ruolo e l’impegno della filiera ittica, promuovendola e valorizzandola attraverso iniziative, progetti ed eventi capaci anche di dare sostegno e innovazione alle imprese di produzione oltre che dare risalto ai prodotti. Campagna Amica, attraverso le sue aziende/cooperative ittiche e mercati a km zero, migliora, rafforza e consolida il rapporto con i cittadini-consumatori, favorendo il loro coinvolgimento e il confronto diretto con i pescatori. Da qui nasce l’idea di rendere il pesce protagonista con i mercati che avranno diverse aree dedicate alle attività rivolte alla valorizzazione del comparto ittico. L’obiettivo è quello di coinvolgere i cittadini in un percorso sensoriale e di conoscenza fatto di degustazioni, assaggi, laboratori e scoperta di “segreti” legati al mondo del mare.
LOMBARDIA, UE, IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA NEL MEETING DI COLDIRETTI GIOVANI
Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea attraverso gli strumenti della nuova Politica Agricola Comune. È il tema al centro del “NewCap Inform Tour”, l’iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale che fa tappa in Lombardia. L’appuntamento – rende noto la Coldiretti regionale – è per domenica 12 giugno 2022, alle ore 16 a Cremona, nella sala Maffei della Camera di Commercio in piazza Stradivari 5.
All’appuntamento interverranno: Paolo Carra, vicepresidente Coldiretti Lombardia; Andrea Azzoni della DG Agricoltura di Regione Lombardia; Stefano Leporati, segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa; Carlo Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia; Danilo Bertoni del Dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università Statale di Milano; Ermes Sagula, responsabile CAA Coldiretti Lombardia.
CARRARA TRA MARMO, NATURA, PACE DECOLLA LA SESTA “WHITE CARRARA”
Si apre venerdì 10 giugno alle ore 19.30 il festival diffuso organizzato da IMM CarraraFiere nel centro storico di Carrara (Ms). Dal giardino rinascimentale ricreato in Piazza Alberica alle lezioni en plein air degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara.
Carrara tra marmo, natura e pace. Decolla la sesta edizione della White Carrara, la manifestazione organizzata da IMM CarraraFiere in programma da venerdì 10 a domenica 19 giugno nel centro storico della capitale mondiale del marmo. Vernissage ufficiale alle ore 19.30 al Palco della Musica in Piazza Gramsci.
Per nove giorni, tutti i giorni, dal pomeriggio fino a tarda sera, il cuore della città con le sue magnifiche piazze, i suoi straordinari palazzi storici e gli spazi all’aperto ospitano le opere di numerosi artisti, mostre, presentazioni di libri, talk show e conferenze, lezioni en plein air di scultura, passeggiate guidate nel centro storico, percorsi d’arte alla scoperta dei laboratori artistici ma anche appuntamenti musicali, spettacolo e performance live. A legare il fittissimo calendario della White Carrara firmata dalla direzione artistica di Emma Castè sarà, come ogni edizione, il marmo nelle sue mille declinazioni tra sostenibilità ed innovazione.
«La manifestazione – spiega l’amministratore unico di IMM CarraraFiere, Sandra Bianchi – celebra il marmo con numerose iniziative, dalle lezioni di scultura degli studenti dell’Accademia alle opere posizionate in città, dagli appuntamenti convegnistici alle mostre d’arte fino all’apertura al pubblico dei laboratori di scultura. Oltre che di marmo, da sempre elemento identitario e motore economico di Carrara, abbiamo voluto parlare di natura, in termini di sostenibilità ambientale, e di pace, condizione essenziale di sviluppo economico e sociale nel mondo. – prosegue la Bianchi – Mi auguro che questa edizione di White Carrara, la prima libera dalle restrizioni della pandemia, faccia scoprire la città, ma anche le numerose opportunità offerte dal territorio che la ospita, a un gran numero di visitatori, portando “al centro del marmo” l’attenzione di molti in vista di un’interazione positiva fra diversi soggetti, con lo sviluppo di nuove opportunità e relazioni, sia culturali che di business».
Il giardino rinascimentale ed i percorsi d’arte. Tra le “attrazioni” più attese, perché rappresenta una novità assoluta nella storia della kermesse, c’è il Giardino Rinascimentale con cipressi alti cinque metri, alberi “scolpiti” e sculture in marmo bianco, che sarà “ricreato” in Piazza Alberica grazie alla partnership con Giorgio Tesi Group, Green Partner dell’evento; un percorso monumentale in mezzo all’arte e al verde, alla storia e alla bellezza della città di Carrara che i visitatori potranno percorrere in assoluta libertà ed autonomia. Il vero e proprio percorso d’arte si svilupperà invece tra Corso Rosselli, Piazza del Duomo e Piazza Gramsci dove i visitatori incontreranno le sculture di Alberto Gasparotti, Stefano Graziano, Francesca Menconi, Mario Cobàs, Valente Cancogni, Giorgio Andrei, Marianne Blier, Aidan Salakhova, Massimo Facheris, Luciana Bertaccini e Silvia Scaringella alla Chiesa delle Lacrime mentre a Palazzo Binelli saranno in mostra le opere di Emanuele Giannelli, Paola Elias e Andrea Polenta. In grande evidenza gli allestimenti delle aziende di marmo Cave Successori Adolfo Corsi con Quayola – Hercules and Nessus #A_01 in Piazza Alberica, Marmi Carrara Srl con Filippo Tincolini – Petroleum &Bad1Crew in Piazza Accademia, Marmi Minucciano Srl con Emporio Marmi Cattani Lounge, Cave Lazzereschi con Marco Bonvini – L’Uomo Vestito e Marmorum Srl con Marble Tesseract in Piazza Gramsci.
Protagoniste anche le gallerie private con allestimenti alla Galleria Maarmi (Marianna Blier con “Le donne del marmo” e Valeria Eva Rossi con i suoi gioielli) presso VôTRE Spazi Contemporanei dove troveremo una collettiva d’arte moderna, al Fondo Giannotti con “I colori del marmo” dell’associazione Artemisia, al Fondo Michele Pellegrini con la mostra “Sugli alberi le foglie” di Anna Paola Micheli Pellegrini e a “Carrara un museo a cielo aperto – Civico5” che presenta “A spasso con stile” e la Mostra Antologica di Claudio Palandrani. I visitatori di queste gallerie riceveranno un “dolce” benvenuto firmato Biscottificio Piemonte Dogliani.
Lezioni en Plein Air. L’arte della scultura a mano sarà celebrata davanti agli occhi dei visitatori attraverso il lavoro degli studenti impegnati a scolpire le proprie opere nello spazio antistante l’Accademia. L’iniziativa denominata “Lezioni en Plein Air”, fra le più apprezzate dal pubblico, è realizzata in collaborazione col partner Accademia di Belle Arti di Carrara e grazie alla generosità dell’azienda carrarese Emporio Marmi Cattani, che ha fornito agli studenti gli indispensabili blocchetti di marmo da scolpire, mentre l’acqua di Fonteviva disseterà gli studenti all’opera. Tra gli eventi da non perdere mercoledì 15 giugno il DJ-Set dell’artista Franko B. a cura di Accademia delle Belle Arti di Carrara. Nello stesso giorno il controverso artista internazionale condurrà una sua performance artistica dalle 17.00 alle 19.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia.
Talk show, libri e conferenze. Non mancherà, come ogni edizione, l’intrattenimento culturale negli spazi del Marble Café, ovvero l’intimo Giardino di Palazzo Binelli e il Palco della Musica così come non mancheranno grandi ospiti con la partecipazione già confermata di Enrica Bonaccorti e Luca Telese intervistati da David De Filippi nell’ambito della presentazione dei propri libri, e dell’artista Giuseppe Veneziano, figura di spicco del movimento “New Pop” e del gruppo artistico “Italian Newbrow” che parlerà con Emma Castè del suo progetto “Acqua su Tela” per Fonteviva. A cura di David De Filippi anche le interviste all’autrice e sceneggiatrice Donatella Diamanti e all’attrice Lucrezia Massari. Ed ancora libri con le novità editoriali di Giampaolo Simi, Selenia Eyere, Lorenza Scalisi, Andrea Balestri, Ilaria Bonuccelli, Raffaella Cavalieri.
Cinque i focus economici previsti con la presentazione dell’inserimento del marmo di Carrara tra gli asset identitari del patrimonio italiano (10 giugno alle ore 15:30 a Palazzo Binelli) con il presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano Prof. Ivan Drogo Inglese; le infrastrutture portuali, tra la solida realtà del porto commerciale e l’anelato porto turistico con l’Autorità Portuale (domenica 12 giugno alle ore 21.00 nel giardino di Palazzo Binelli); il ruolo del marmo nell’architettura e nella storia dell’uomo nell’ambito della conferenza storico tecnica sulla cultura e sulla tecnica del marmo curata dall’Ordine degli Architetti di Massa Carrara (lunedì 13 giugno ore 21.00 alla sede dell’ordine); la cultura d’impresa a cura di Rinascimento Industriale con il lancio della rivista “Lune Elettriche” (mercoledì 15 giugno alle ore 20.00 al Palco della Musica; “Marmi e Architettura del Novecento a Carrara: catalogazione dei marmi del centro storico attraverso il percorso della Guida Giampaoli” (giovedì 16 giugno dalle 18:00 alle 20:00).
Passeggiate Culturali. Chi ama camminare potrà usufruire delle “Passeggiate Culturali” organizzate con percorsi guidati alla scoperta del centro storico, appuntamenti fra i più attesi della White realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti e curati dall’associazione “Amici dell’Accademia”. Quest’anno sarà inoltre possibile prendere parte alle passeggiate organizzate da Carrara Studi Aperti (APS Oltre) che accompagnerà i visitatori, con quattro diversi percorsi, alla scoperta dei laboratori artistici della città. A di APS Oltre anche “Agorà, la piazza degli artisti” un mercato artigianale in Piazza delle Erbe dalle 18.00 alle 23.00 nelle serate di venerdì e sabato dei due weekend di White Carrara ed il ciclo di conferenze dal titolo “White Carrara 2022 è… Pace” sul Palco della Musica in agenda il 10 e 11 dalle 20.30 ed il 17 e 18 giugno dalle 18.30.
Spazio anche alla musica, grazie alla Jazz Street Band Fantomatik Orchestra, che dalle 18.00 alle 23.30 rallegrerà le due serate del sabato, ma anche con i concerti di Nicky Nicolai al Palco della Musica dalle 21.00 il 12 e il 17 giugno, e Stefano Di Battista Quartet sempre al Palco della Musica e al teatro martedì 14 giugno alle ore 21.00 con il gruppo “Gli itineranti” a Palazzo Binelli con “L’amato volto della patria. Pittura, letteratura e paesaggio” a cura di Jacopo Marconi.
Evento nell’evento, nell’ambito di White Carrara, sabato 18 giugno si svolgerà anche, a cura della Proloco, la sesta notte Arcobaleno della Toscana.
White Carrara è un evento organizzato da Internazionale Marmi e Macchine Carrarafiere SpA con il patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Carrara, Camera di Commercio di Massa Carrara, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Gli Stati Generali.
Partner: Accademia di Belle Arti di Carrara – Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara
Media Partner: Radio Nostalgia
Lezioni en Plein Air: in collaborazione con ACABCARRARA, marmo supplied by Emporio Marmi Cattani, acqua supplied by Fonteviva.
Main Sponsor Franchi Umberto Marmi
Sponsor: Il Fiorino Marmi, Società Apuana Marmi, RB Marmi, VF Marmi, Bruno Lucchetti Marmi e Graniti
L’iniziativa è inserita nel progetto Carrara Città Creativa UNESCO
Programma dettagliato, Info, notizie e aggiornamenti su: https://whitecarrara.it/ facebook/instagram@whitecarrara
RAVENNA, NUOVO VENERDÌ CON “A S AVDÈN OGNI TANT?!!?”
Venerdì 10 giugno dalle 18.30 in piazzetta dei Carabinieri aperitivi contadini, laboratorio per i più piccoli con Kid Lights e dalle 20.45 il recital di musica e parole ‘Made in Romagna’ con Cristiano Cavina e Vittorio Bonetti. Nell’occasione, in collaborazione con Fiab Ravenna, verrà presentata “La Divina ciclostorica”, tappa ravennate del Giro d’Italia d’epoca
Nuovo appuntamento venerdì 10 giugno con la rassegna “A s avdèn ogni tant?!!?”, i venerdì della bella estate del Mercato di Campagna Amica Ravenna (piazzetta dei Carabinieri/via Bovini angolo via Canalazzo, Ravenna).
Il cartellone di eventi estivi, promosso in collaborazione con la Camera di Commercio di Ravenna con l’obiettivo di creare attraverso l’aggregazione una ‘comunità del cibo giusto e consapevole che abbia al centro bimbi e famiglie’, prevede anche per questo venerdì, dalle 18.30 alle 20, un nuovo agrilaboratorio per bimbi dai 3 ai 12 anni curato dalle educatrici di Kid Lights all’interno del ‘Kid’s ranch’ del Mercato, l’arena di paglia che ospita gli agri-laboratori e gli spettacoli romagnoli musicali e teatrali della rassegna. Il laboratorio di questa settimana, “La staffetta della frutta”, è dedicato al tema della psicomotricità emozionale per sperimentare attraverso un gioco dinamico e divertente condotto da Lilayoga Silvia la concentrazione, la determinazione e la collaborazione attraverso i prodotti agricoli di stagione (il laboratorio è prenotabile sul portale www.kidlights.it).
Ogni venerdì è possibile, inoltre godersi nella piazzetta del Mercato un buon aperitivo contadino, preparato direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica seguendo la stagionalità dei prodotti, tutti a metro zero e ad origine garantita.
Dopo il laboratorio per i più piccoli, dalle 20.45, spazio agli artisti con lo scrittore Cristiano Cavina e il musicista Vittorio Bonetti che proporranno “Made in Romagna – Recital di musica e parole”.
Sia il laboratorio che lo spettacolo sono ad ingresso libero.
La serata sarà anche l’occasione per presentare “La Divina Ciclostorica”, tappa del Giro D’Italia D’Epoca organizzata da FIAB Ravenna che il 30 ottobre 2022 toccherà le città di Cervia e Ravenna promuovendo il cicloturismo d’epoca. Col fascino delle biciclette e dell’abbigliamento d’epoca, gli eventi ciclostorici contribuiscono alla diffusione della cultura della bicicletta e il rispetto dell’ambiente promuovendo luoghi, nuovi percorsi, ed eccellenze gastronomiche, permettendo una nuova fruibilità destinata non solo ai turisti, ma anche ai residenti.
FIAB Ravenna porterà al Mercato di Campagna Amica una piccola mostra itinerante di biciclette d’epoca e illustrerà la nuova manifestazione autunnale.
VERONA, FORMAZIONE PER I GIOVANI NELLA RISTORAZIONE AL MERCATO KM ZERO
Per sopperire alla mancanza di personale qualificato nel settore della ristorazione, Coldiretti Verona e la scuola di ristorazione Sfp Don Calabria di Bovolone hanno avviato una partnership allo scopo di aumentare le competenze dei giovani e potenziare le conoscenze nell’ambito della materia della cultura del territorio sia a livello tecnico che pratico.
Il progetto appena concluso, che verrà riproposto anche il prossimo anno, sarà presentato alla stampa
Venerdì 10 giugno alle 11
Mercato Coperto di Campagna Amica
Via Macello 5/A Verona
Alla conferenza stampa saranno presenti:
Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona
Federico Patuzzo, direttore del Centro Polifunzionale don Calabria
Gianni Corradi, coordinatore didattico della scuola di ristorazione Sfp Don Calabria di Bovolone
Rappresentanti del settore ristorativo
Alcuni alunni che hanno partecipato al progetto
CREMONA, UE, IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA NEL MEETING DI COLDIRETTI GIOVANI
Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea attraverso gli strumenti della nuova Politica Agricola Comune. È il tema al centro del “NewCap Inform Tour”, l’iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale che fa tappa in Lombardia. L’appuntamento – rende noto la Coldiretti regionale – è per domenica 12 giugno 2022, alle ore 16 a Cremona, nella sala Maffei della Camera di Commercio in piazza Stradivari 5.
All’appuntamento interverranno: Paolo Carra, vicepresidente Coldiretti Lombardia; Andrea Azzoni della DG Agricoltura di Regione Lombardia; Stefano Leporati, segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa; Carlo Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia; Danilo Bertoni del Dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università Statale di Milano; Ermes Sagula, responsabile CAA Coldiretti Lombardia.
ALESSANDRIA, STOP FALSI, IL VERO MADE IN ITALY AL SUMMER FANCY FOOD DI NEW YORK
I cuochi contadini dimostreranno la differenza tra i veri piatti della tradizione e quelli storpiati
Con la guerra in Ucraina che frena gli scambi commerciali, favorisce le speculazioni e moltiplica il falso Made in Italy nel mondo, Coldiretti e Filiera Italia si mobilitano insieme ad ICE al più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, il Summer Fancy Food 2022, che si terrà dal 12 al 14 giugno a New York City.
L’appuntamento è al Javits Center level 3, Padiglione Italia, stand n.2717 dove saranno messe a confronto, per la prima volta, le autentiche specialità nazionali con le brutte copie più diffuse mentre i cuochi contadini dimostreranno la differenza tra i veri piatti della tradizione gastronomica tricolore e quelli storpiate all’estero con ricette improponibili.
“Una provocazione storica per far toccare con mano la straordinaria varietà e distintività delle nostre eccellenze alimentari e smascherare le imitazioni che si moltiplicano nei diversi continenti”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
“In questo momento, con la guerra in atto, crescono i falsi del cibo low cost e si fanno largo i cibi sintetici: una vergogna per il nostro Made in Italy e tutte le eccellenze che fanno unici i nostri territori che, proprio in contesti internazionali, come quello della fiera di New York, dobbiamo continuare a difendere”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
BRESCIA, A CREMONA: UE, IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA
Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea attraverso gli strumenti della nuova Politica Agricola Comune. È il tema al centro del “NewCap Inform Tour”, l’iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale che fa tappa in Lombardia. L’appuntamento – rende noto la Coldiretti regionale – è per domenica 12 giugno 2022, alle ore 16 a Cremona, nella sala Maffei della Camera di Commercio in piazza Stradivari 5.
All’appuntamento interverranno: Paolo Carra, vicepresidente Coldiretti Lombardia; Andrea Azzoni della DG Agricoltura di Regione Lombardia; Stefano Leporati, segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa; Carlo Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia; Danilo Bertoni del Dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università Statale di Milano; Ermes Sagula, responsabile CAA Coldiretti Lombardia.