COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 25 maggio 2022

25 Maggio 2022
News La Forza del Territorio del 25 maggio 2022

Primo piano

 

 

LOMBARDIA, CON GRANDINE SU SICCITÀ DANNI AI RACCOLTI

Si contano i danni nelle campagne lombarde per effetto delle grandinate che si abbattono su un territorio duramente provato dalla siccità. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Lombardia in occasione dell’ondata di maltempo sulla regione.

I chicchi di ghiaccio – precisa la Coldiretti Lombardia – hanno mitragliato in particolare la zona a ovest di Milano, soprattutto i comuni di Parabiago, Corbetta, Magenta, Robecco sul Naviglio e in maniera più consistente quello di Arluno con danni alle colture e raccolti compromessi. In alcune zone – spiega la Coldiretti – è stato sgranato fino al 70% dell’orzo in maturazione, spezzate le prime foglie di mais ed è stato rovinato il frumento già avanti nella crescita. A Casorezzo, invece – continua la Coldiretti regionale –problemi sul riso. Segnalazioni di danni anche dalla Bergamasca dove vento e grandine hanno colpito mais e frumento nell’area tra Treviglio e Calcinate. In corso gli accertamenti dei tecnici Coldiretti.

La pioggia – continua la Coldiretti Lombardia – è attesa per allentare gli effetti della prolungata siccità, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni. Il 2022 – continua la Coldiretti Lombardia – finora ha fatto registrare precipitazioni dimezzate con le riserve idriche regionali attualmente immagazzinate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve che sono inferiori di oltre il 50% rispetto alla media del periodo 2006/2020.

Una situazione di emergenza per le campagne in un momento in cui la disponibilità di acqua è fondamentale per salvare i raccolti e la produzione di cibo, come ha ricordato il vicepresidente di Coldiretti Lombardia Paolo Carra in occasione del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica convocato questa mattina a Palazzo Lombardia: “E’ necessario mettere in campo subito tutte le azioni possibili. La situazione è estremamente difficile e non possiamo permetterci il lusso di tergiversare: il rischio è quello di perdere anche quei raccolti che potrebbero essere messi in sicurezza grazie a interventi rapidi e incisivi”. Tra le misure da applicare è importante la possibilità di disporre in tempi brevi deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, oltre che la possibilità di rilasciare acqua dai bacini montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia.

Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, CRESCE ANCHE NEL 2022 DOPO RIPRESA ENTUSIASMANTE; EXPORT +10,5%

Continua la crescita delle vendite del vino pugliese che, dopo un preconsuntivo 2021 che schizza al +44,9%, segna un aumento dell’export del 10,5% anche nel 2022, una conferma dell’alta qualità offerta dalla Puglia grazie alla biodiversità e alla tradizione millenaria della viticoltura regionale che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, imponendosi sui mercati nazionali ed esteri. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del rapporto sul settore vitivinicolo in Italia dell’Area Studi Mediobanca.

Secondo il rapporto che analizza la dinamica delle vendite delle principali società vinicole su base regionale, dopo una lieve contrazione in Puglia delle vendite totali (-1,9%) con l’export che ha di contro tenuto con un lieve aumento dello 0,7% nel 2020 anno della pandemia Covid, i segnali sono stati entusiasmanti nel 2021 con un aumento delle vendite totali pari al 30,8% e dell’export del 44,9% e performance in crescita anche nel 2022 con le vendite totali e l’export che registrano un aumento del 10,5%.

D’altro canto, la spinta all’autosufficienza alimentare si è allargata anche alle vigne e gli italiani hanno riscoperto i vini autoctoni con il Primitivo che ha segnato un incremento dei consumi in volume del 5,2% e dell’11% in valore – aggiunge Coldiretti Puglia – uno dei vini più venduti in Italia con più di 4 milioni e mezzo di litri.

“Il vino testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – dichiara Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia – di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l’intero territorio di produzione devono saper difendere e promuovere”, conclude Cantele.

I risultati entusiasmanti del vino pugliese arrivano nonostante a causa della guerra in Ucraina e della bolla inflazionistica innescata dopo il Covid già a partire da settembre 2021, per cui sono aumentati del 35% i costi di produzione con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole pugliesi. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea.

Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti regionale – ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.

Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l’incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell’1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – conclude Coldiretti Puglia – sottolineando che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico.?

 

 

 

PUGLIA

2020

2021

2022

Vendite totali

Export

Vendite totali

Export

Vendite  totali

Export

-1,9%

+0,7%

+30,8%

+44,9%

+10,5%

+10,5%


* Elaborazioni Coldiretti Puglia su fonte dati Area Studi Mediobanca

 

 

BASILICATA, MANOVRA FINANZIARIA: PRIMI RISULTATI A SEGUITO DELLE MANIFESTAZIONI

Coldiretti Basilicata prende atto e dà atto al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e al Consiglio regionale intero, “dell’approvazione nel bilancio preventivo di misure e finanziamenti straordinari per il mondo agricolo, settore più penalizzato di altri, dall’aumento speculare del 170% del costo dei mezzi tecnici per produrre prodotti agricoli”. “Le battaglie sindacali di piazza e i  negoziati dei giorni scorsi messi in campo dalla Coldiretti , hanno dato i primi risultati – evidenziano il presidente della confederazione agricola lucana, Antonio Pessolani, e il direttore regionale, Aldo Mattia – adesso auspichiamo ed esortiamo l’assessore regionale all’Agricoltura affinché convochi un incontro del ‘tavolo verde’ per provare sicuramente ad accelerare lo scarico a terra di dette risorse e almeno mettere in campo un tentativo di condivisione comune di come spalmare il tutto nei settori agricoli più colpiti. Spiace però che, nonostante la Coldiretti lucana da gennaio abbia messo in campo assemblee di base, manifestazioni di protesta e negoziati, purtroppo soltanto alla fine di maggio viene decretato un sostegno, quando in campagna gli agricoltori hanno già investito le loro ultime risorse economiche. Comunque, non è mai troppo tardi.  Ecco siccome le aziende agricole non possono essere delocalizzate – concludono Pessolani e Mattia – gli agricoltori hanno ancora una volta investito in agricoltura seguendo e fidandosi del lavoro della propria organizzazione”.

 

 

TRENTO, UCRAINA: VIA A NAVI LIBERA RACCOLTO DA 19 MLN TON GRANO

Con il via libera alla partenza delle navi cargo straniere si libera lo spazio nei magazzini per accogliere i nuovi raccolti di grano in arrivo tra poche settimane per un quantitativo di stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione, che collocano comunque l’Ucraina al sesto posto tra gli esportatori mondiali di grano. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al corridoio umanitario aperto dalla Russia per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol e al primo treno merci con un carico di grano dall’Ucraina è arrivato in Lituania attraverso la Polonia che inaugura la possibilità del trasporto ferroviario dei cereali.

Un cambiamento importante anche per l’Italia che dall’Ucraina acquista il 2,7% delle importazioni di grano tenero per la panificazione per un totale di 122 milioni di chili ma anche ben il 15% del mais destinato all’alimentazione degli animali per un totale di 785 milioni di chili, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2021. 

Russia e Ucraina rappresentano insieme circa il 28% delle forniture mondiali di grano che sono in parte bloccati per la chiusura dei porti sul Mar Nero che impediscono le esportazioni con un impatto drammatico su 36 Paesi che dipendono da Mosca e Kiev per oltre la metà delle importazioni di grano, come Libano, Siria, Yemen, Somalia and Repubblica democratica del Congo, secondo la Fao. Il blocco delle spedizioni dal Mar Nero a causa del conflitto ha fatto salire del 36% negli ultimi tre mesi i prezzi del grano che nei Paesi poveri provocano la fame e in quelli ricchi alimentano l’inflazione, secondo la Coldiretti

Il controllo delle scorte alimentari peraltro – continua la Coldiretti – rischia di sconvolgere gli equilibri geopolitici mondiali. Una situazione che riguarda direttamente anche l’Unione Europea nel suo insieme dove – precisa la Coldiretti – il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% per i mais destinato all’alimentazione animale fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione secondo l’analisi della Coldiretti sull’ ultimo outlook della Commissione Europea che evidenzia l’importanza di investire sull’agricoltura per ridurre la dipendenza dall’estero e non sottostare ai ricatti alimentari. L’ emergenza mondiale colpisce l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti.

“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati ” afferma il presidente della Coldiretti del Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi nel sottolineare l’importanza di intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

 

 

MARCHE, AGRICOLTORI A ROMA CON I PICCOLI UCRAINI

Maxi fattoria didattica premiata da Mattarella

Alla scoperta del mondo delle api, l’importanza della stagionalità e altri laboratori didattici sul cibo e sulla tutela dell’ambiente grazie agli agricoltori marchigiani presenti oggi a Roma per la Festa dell’educazione alimentare della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana dove sono arrivati migliaia di bambini da tutta Italia. Una maxi fattoria didattica pensata anche come momento di gioco e di fuga dallo stress per i bambini ucraini arrivati in Italia dopo l’invasione russa. Solo nelle Marche se ne contano, dati del Ministero dell’Istruzione, 575 nei vari plessi regionali. Le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi. Tra i marchigiani ci sono Paolo Guglielmi, agricoltore di Monte San Vito, che si occuperà de “Il gioco delle stagioni” per illustrare i benefici per il fisico e per l’ambiente di un’alimentazione sempre al passo con il periodo dell’anno. Francesca Gironi, che ha Jesi alleva cavalli, oltre ai laboratori didattici, si occuperà delle attività di pet therapy mentre Gioia Giacconi arriverà da Ancona con le sue api per far vedere a tutti i piccoli spettatori la smielatura. Assieme a educatori, docenti e psicologi ci sarà anche Andrea Montresor, responsabile regionale di Federforeste, che proporrà il Gioco della Foresta. Dalle Marche sono previsti tre pullman: arrivano da Monteprandone e da Fermo e sono i 122 alunni dell’Istituto comprensivo di Monteprandone, della primaria Monaldi e dell’Istituto comprensivo Da Vinci Ungheretti di Fermo. Un’iniziativa pilota già premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

 

VENETO, BAMBINI PROTAGONISTI DELLA FESTA EDUCAZIONE ALIMENTARE E DELLA PACE

Per il secondo anno una scuola padovana ha cantato l’inno nazionale in occasione della Festa dell’educazione alimentare Medaglia del Presidente della Repubblica organizzata da Coldiretti a Roma a Villa Celimontana. Sul palco davanti alle autorità si sono esibiti i ragazzi della primaria L.Da Vinci di Gazzo Padovano diretti dal maestro 

 Ad applaudirli il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dell’Agricoltura Stefano Patuanelli con Maurizio Martina direttore Fao.

Dal Veneto hanno raggiunto la capitale anche i bambini dell’istituto comprensivo bellunese di Pieve di Cadore, Calalzo e Domegge accompagnati dagli insegnanti e personale della Coldiretti di Belluno.

L’evento ha assunto per questa edizione un doppio significato con la presenza delle mamme e i figli delle famiglie ucraine rifugiate in Italia. Migliaia gli studenti giunti da tutta la Penisola per testimoniare un progetto che su territorio regionale festeggia oltre 20 anni di attività. Declinato, con il titolo SEMI’NSEGNI ha coinvolto, durante il 2021/22 circa 10mila piccoli allievi impegnati in lezioni teorico pratiche condotte dalle imprenditrici agricole di Coldiretti Veneto. “Orti e giardini negli istituti, visite ai mercati di Campagna Amica, escursioni e laboratori in fattoria didattica sono stati un toccasana per riprendere la normalità dopo il black out dovuto alla pandemia – spiega Chiara Bortolas presidente regionale di Donne Impresa – Le operatrici agricole, le tutor della spesa, agritate e cuoche contadine, anche le nonne – sottolinea Bortolas – sono state le animatrici in aula e all’aperto di molte iniziative formative perfettamente incastonate nel programma settimanale. L’agricoltura si abbina facilmente alle materie di scienze, storia, geografia, matematica, anche civica e fisica”. Per questo il Veneto non può mancare all’appuntamento della MAXIFATTORIA ANTISTRESS allestita nel parco dalle ore 9.00 dove i piccoli ospiti mungeranno le mucche e cureranno gli animali nella stalla della biodiversità, impareranno a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocheranno a fare la spesa come i grandi, andranno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy a cavallo degli asini.

Hanno accolto i piccoli ospiti anche Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio e Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma che si sono trattenuti con le numerose scolaresche che hanno invaso il parco allestito con laboratori didattici. Tra i più frequentati quello della fattoria ‘L’ocarina’ di Ariano Polesine in provincia di Rovigo che insegnando a manipolare l’argilla ha animato un angolo dedicato anche alla musica con la banda familiare di Beniamino Fecchio. Gli interventi degli specialisti tra cui Lucio Rinaldi Professore Aggregato di Psichiatria Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno ribadito l’importanza della dieta mediterranea per la crescita delle nuove generazioni sempre più ‘sollecitate’ dalle tendenze, dalle mode, dai falsi miti compreso il cibo fake sintetico. L’attenzione di politici e docenti è anche sugli sprechi e lo sviluppo dell’economia circolare per una cultura del riciclo. 

L’iniziativa educativa ha visto la piena adesione istituzionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Miur, ma anche la partecipazione di Ospedale Bambino Gesù, il Centro di Riabilitazione Equestre del San Raffaele; Lega Pro – Lega Italiana Calcio Professionistico; Fipav – Federazione Italiana Pallavolo; Sip – Società Italiana di Pediatria; Sport e salute; Fondazione Ant; Fondazione “Osservatorio Agromafie”, Rainbow, Rete Clima

 

 

PIEMONTE, STOP INGANNI DA SHRINKFLATION A ETICHETTA

Lo shrinkflation (restringimento delle confezioni) è solo l’ultima trovata per scaricare l’aumento dei costi alimentato dalla guerra in Ucraina sugli anelli deboli della filiera come consumatori e produttori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione dell’antitrust di accendere un faro su questa particolare tecnica di marketing attraverso cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni senza ridurre il prezzi.

Con la guerra si moltiplicano speculazioni e pratiche sleali sui prodotti alimentari, che vanno dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzione

“Una situazione inaccettabile – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – se si considera che per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori e, se si considerano i soli prodotti trasformati, la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea. Non mancano i tentativi di importare dall’estero prodotti ottenuti secondo criteri di sicurezza al di sotto degli standard nazionali. Per garantirsi prodotti freschi e di qualità, ma anche per sostenere il sistema produttivo territoriale e non cadere negli inganni, il nostro consiglio è di acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica diffusi in tutta la nostra Regione in modo capillare”.

 

 

SARDEGNA, CAVALLETTE: CRONACA DI UNA INVASIONE ANNUNCIATA

“Lo sapevamo e detto dal 2019 che se non si fosse intervenuti celermente e con una seria programmazione i risultati sarebbero stati questi”.

È l’amarezza e la rabbia di Coldiretti Nuoro Ogliastra davanti ad una invasione di cavallette che da quattro anni sta demolendo centinaia di aziende agricole e ogni anno aumentano di numero e occupano spazi sempre più estesi.

“Ma qual è la sorpresa o la notizia – è il commento amaro del presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis – ormai lo sappiamo tutti che da una cavalletta ne nascono l’anno successivo circa 30. E se ne avevamo milioni nel 2019 sapevamo tutti che se non si fossero previ provvedimenti i numeri sarebbero aumentati esponenzialmente e si sarebbero allargate territorialmente”. 

“La verità – è la constatazione di Salis – è che il problema è stato sottovalutato da tutti dalla politica e non solo, e i nostri allarmi sono caduti tutti nel vuoto: è dal 2019 che chiediamo una unità scientifica a capo del gruppo operativo che deve occuparsi di questo problema. Ma al contrario abbiamo dovuto sopportare anche qualche battuta ironica perché abbiamo contribuito a dare troppa risonanza mediatica data alle cavallette. Eppure non dicevamo né più e ne meno ciò che si sta capendo oggi a distanza di quattro anni: bisogna programmare e intervenire nei tempi giusti e naturali evitando azioni massive in piena produzione con prodotti che sicuramente non distruggono chirurgicamente solo le cavallette. Invece abbiamo assistito passivi ad un aumento di numero di anno in anno delle locuste, cosi come quello delle aziende agricole coinvolte e gli ettari interessati: siamo partiti da 2 mila, poi 20, poi 30…”.  

“La politica anche se in ritardo, ha cercato e sta cercando di intervenire – ammette il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra – ma manca una seria comunicazione ma soprattutto si è incagliata in un apparato burocratico. Avrebbero e devono informare sul reale peso del problema; quanti ettari interessa; quante aziende; qual è il flusso migratorio; dove si stanno dirigendo; quali sono i territori potenzialmente a rischio; quanto tempo servirà per debellare questa piaga; quali e quanti trattamenti stanno svolgendo e quanti ne servono; sono efficaci o stanno pensando di intervenire in modo diverso; quanti mezzi e persone hanno a disposizione; cosa possono fare le aziende. Sono tutte informazioni utili anche perché avere il quadro preciso è propedeutico per poter programmare con cognizione di causa. Ma è anche fondamentale per le aziende avere queste informazioni e potrebbero in base a queste programmare anche le proprie attività”.

“L’incertezza non aiuta ma crea divisioni e accresce il nervosismo anche perché a distanza di quattro anni in cui stanno lottando anche con il covid e gli effetti delle guerre le perdite sono ingenti – aggiunge Leonardo Salis -. Coldiretti, insieme alle aziende sono disponibili a collaborare e danno la massima disponibilità perché l’unico obiettivo è quello di sconfiggere questa invasione”.

 

 

LOMBARDIA, BIMBI IN 200 FATTORIE PER DIMENTICARE GUERRA E PANDEMIA

Sono oltre duecento le fattorie con attività didattica in Lombardia che possono accogliere durante l’estate i bambini, per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della Festa dell’educazione alimentare e della pace organizzata dalle donne della Coldiretti a Roma a Villa Celimontana, a cui ha partecipato anche una folta delegazione lombarda con diverse scuole delle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Varese e Pavia. Insieme a loro alcuni alunni ucraini che hanno trovato rifugio in Lombardia, grazie anche all’ospitalità delle aziende agricole di Coldiretti Lombardia e degli agriturismi di Terranostra Lombardia.

A Villa Celimontana le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy. Durante la giornata – rende noto la Coldiretti Lombardia – l’Istituto Comprensivo “Oscar di Prata” di Trenzano (Brescia) è stato premiato per il progetto scuola realizzato quest’anno insieme a Coldiretti. Tra gli ospiti presenti – continua la Coldiretti regionale – Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri; Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali; Maurizio Martina, Vice Direttore Generale Fao; Manuela Di Centa, campionessa olimpica e dirigente sportiva; Luigi Mastrangelo, sportivo ex pallavolista.

L’iniziativa a Villa Celimontana, premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – spiega la Coldiretti –, dà il via alla stagione dei campi estivi con l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità messa a dura prova da restrizioni e lockdown in due anni di Covid ma anche dalle nuove ansie legate al ritorno dell’uso delle armi, con il conflitto in Ucraina.

Nelle fattorie con attività didattica – spiega la Coldiretti – si impara “facendo”, attraverso esperienze pratiche e dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte sono tantissime: i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy, imparano a cucinare, si prendono cura degli animali, senza dimenticare i laboratori del gusto.

L’obiettivo – afferma la Coldiretti Lombardia – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Un’opportunità alla quale ha concorso anche il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, che ogni anno in Lombardia coinvolge migliaia di bambini e ragazzi in età scolare.

Oltre quattro italiani su cinque (82%) – conclude la Coldiretti – vorrebbero iscrivere i propri figli in una agricolonia per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza, con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo i risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere – afferma la Coldiretti – insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. 

 

 

TOSCANA, GRANO: NESSUN ALLARME SCORTE MA FUTURO INCERTO

Nessun allarme grano. Almeno non ancora. Non si prefigura al momento nessuna emergenza scorte in regione soprattutto per il grano con il prossimo raccolto ormai alle porte che si preannuncia positivo sia in termini di resa che di qualità anche se resta il nodo futuro. In Toscana, secondo le intenzioni di semina Istat, che risalgono però a prima del conflitto, gli agricoltori coltiveranno 1,4% in più di grano duro ed il 12,1% di orzo ma il 4,4% in meno di grano tenero, il 7% di mais ed il 4,5 di avena. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento alle preoccupazioni generate dallo sconvolgimento globale causato dalla guerra in Ucraina con le quotazioni del grano, balzate del 35% a soli tre mesi dall’inizio dell’invasione, che stanno determinando una situazione che nei paesi ricchi ha generato inflazione ma in quelli poveri provoca carestia e rischi di rivolte con ben 53 Paesi a rischio alimentare secondo l’Onu.

“Nel giro di due-tre anni, attraverso la stipulazione di contratti di filiera, potremo avviarci verso il raggiungimento dell’autosufficienza nella produzione dei cereali e quindi anche di grano duro per produrre la pasta. Se oggi ci troviamo in questa situazione di forte dipendenza è perché i grandi player della filiera e la grande distribuzione organizzata per pura convenienza economica lo hanno acquistato dall’estero spingendo gli agricoltori italiani a smettere di coltivarlo. Questa è la verità. In Toscana, e così come in tutto il paese, c’è disponibilità di terreni che possono consentirci di aumentare la produzione interna e di ridurre il gap ed aziende pronte a tornare a seminare cereali. Solo così possiamo difenderci dalle speculazioni. – rilancia Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Il sistema paese deve tornare a puntare su grano a km zero, un grano etico, sostenibile e sicuro, così come sul mais locale per non essere più costretti a razionare l’alimentazione del bestiame come sta succedendo in queste settimane. Lo sblocco di 60 mila ettari di terreni nella nostra regione da parte della UE, che potenzialmente potrebbero garantire 1,5 milioni di quintali di cereali in più, è un primo step anche se è ancora molto presto per capire se questa strategia funzionerà e per quali tipologie di semine. Per cambiare veramente passo è necessario pagare agli agricoltori il prezzo giusto che non può essere inferiore o uguale ai costi che sostiene. Allora si che gli agricoltori torneranno a coltivare grano…”. 

A dimostrare che gli accordi di filiera invocati da Coldiretti tra agricoltura ed industria sono la direzione corretta che il paese deve percorrere per ritrovare sovranità alimentare, garantire cibo di qualità e sicuro e ridare una vera centralità all’agricoltura riconoscendo agli agricoltori un prezzo minimo garantito che si trova al di sopra dei costi di produzione, è l’accordo siglato nel 2019 tra Filiera Agricola Italiana ed il Pastificio Fabianelli di Castiglione Fiorentino. L’accordo si prefigge di realizzare una filiera toscana della pasta a km zero attraverso la produzione di grano duro della Valdichiana aretina. “L’obiettivo era, ed è tutt’oggi, produrre una pasta 100% toscana dal campo alla tavola. – fa sapere il Presidente di Coldiretti Arezzo, Lidia Castellucci – In appena tre anni le superfici a grano duro nei comuni della Valdichiana coltivate con la finalità di garantire il rifornimento al pastificio nell’ambito dell’accordo sono aumentate del 39% passando da poco meno di 4 mila ettari a circa 5.500 ettari”. 

Un dato, quello della Valdichiana grazie alla spinta dell’accordo di filiera, in netta controtendenza rispetto quadro regionale che ha visto praticamente dimezzare le superfici in dieci anni. Oggi in Toscana si producono circa 1,7 milioni di quintali di grano duro e poco meno di 1 milione di grano tenero. Lo stesso è accaduto per il mais: in Toscana le superfici destinate sono poco più di 11 mila ettari contro i 63 mila del 1982. Un’altra motivazione molto forte all’abbandono è quella della presenza degli ungulati che nel corso degli anni è cresciuta a dismisura rappresentando una vera e propria calamità diffusa su tutto il territorio regionale. Ma non solo. Quest’anno sono praticamente raddoppiati in Italia i costi delle semine per la produzione di grano per effetto di rincari per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni ma ad aumentare sono pure i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti. Rincari che hanno fatto aumentare fino a 14-358 mila euro i costi di produzione delle imprese con punte fino a 47 mila euro per le stalle da latte e 99 mila euro per gli allevamenti avicoli mettendo a rischio il futuro di 5.000 imprese agricole toscane secondo l’indagine Crea. 

Per l’Unione Europea nel suo insieme – conclude Coldiretti Toscana – il livello di autosufficienza delle produzione comunitaria varia dall’ 82% per il grano duro destinato alla pasta al 93% per i mais destinato all’alimentazione animale fino al 142% per quello tenero destinato alla panificazione secondo l’analisi della Coldiretti sull’ ultimo outlook della Commissione Europea che evidenzia l’importanza di investire sull’agricoltura per ridurre la dipendenza dall’estero e non sottostare ai ricatti alimentari. 

“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali – ripete il Presidente della principale associazione che si occupa di agricoltura – ma è anche necessario investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, e da questo punto di vista la Toscana si è finalmente mossa, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”. 

 

 

PIEMONTE, FATTORIE DIDATTICHE E NATURA BINOMIO VINCENTE PER BAMBINI

Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. E’ quanto emerge dal primo studio sull’Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane diffuso in occasione della Festa dell’educazione alimentare della Pace, organizzata da Coldiretti, Donne Impresa e Campagna Amica a Roma, a Villa Celimontana.

Non è un caso che oltre quattro italiani su cinque (82%) degli italiani vorrebbe iscrivere i propri figli in una agricolonia, proprio per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo i risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it.

“Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. Negli ultimi 20 anni abbiamo fatto crescere con le nostre imprese la rete dei servizi educativi per l’infanzia ed ora le 250 fattorie didattiche piemontesi possono accogliere scuole e gruppi scolastici o famiglie, in sicurezza nei grandi spazi aperti delle campagne italiane, offrendo percorsi didattici o ricreativi sull’ambiente rurale, il lavoro degli agricoltori, l’origine dei prodotti alimentari e la vita degli animali. Una offerta che, attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, ha coinvolto, negli ultimi venti anni, circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Il progetto sull’educazione alimentare è diventato e resterà cruciale nella visione e nel lavoro quotidiano di Coldiretti, degli agricoltori italiani e ci auguriamo sempre più di tutta la filiera agroalimentare poiché la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Vogliamo che i nostri bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce. Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese – concludono -. L’emergenza Covid  e ora la guerra in Ucraina hanno fatto affiorare sia il tema del necessario rafforzamento della sovranità alimentare del nostro Paese, sia l’esigenza di una progetto lungimirante e pragmatico per un modello di sviluppo sostenibile, a partire dal cibo. Un cibo che sia da tutti i punti di vista in linea con il progetto di transizione ecologica che abbiamo davanti”.

 

 

EMILIA ROMAGNA, INVESTIRE PER RENDERE PAESE AUTOSUFFICIENTE

“Non ci siamo fermati con la pandemia e non lo facciamo né lo faremo adesso che dobbiamo affrontare le conseguenze della gravissima crisi internazionale, che stanno colpendo tutti i settori. L’obiettivo è investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale e del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi oltre ai rappresentanti degli enti economici del mondo delle bonifiche, allevatoriale, dei consorzi tutela e dei consorzi agrari.

“Un’altra nostra priorità – ha proseguito Bertinelli – è la tutela del reddito delle imprese: un impoverimento delle aziende causerebbe un indebolimento del settore e ci porterebbe a porgere il fianco a pratiche come l’introduzione del nutriscore e all’avvento dei cibi sintetici”. Secondo il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna la carne in provetta è solo il primo atto a cui seguiranno carni bianche, formaggi e ortofrutta e vino. Per questo ha sostenuto la necessità di una strategia che “ci metta in condizione di contrastare questa informazione globale”. “Come Coldiretti – ha concluso Bertinelli – non derogheremo alle norme che hanno permesso ai nostri prodotti di essere sicuri e di alta qualità a favore di quanti vorrebbero mano libera sulle importazioni. Vogliamo esaltare invece il patrimonio di biodiversità e di cibi legati alla storia agroalimentare e al territorio. E se le eccellenze tradizionali sono raddoppiate dagli anni Duemila a oggi lo si deve al traino esercitato dalla rete dei Farmer’s market di Campagna Amica che è oggi oltre che una primaria piattaforma distributiva anche una piattaforma culturale”.

“L’Emilia Romagna ha le risorse, i progetti e anche il dialogo con la buona politica. È da qui che si riparte”, ha detto il Direttore Marco Allaria Olivieri “nell’immediato occorre salvare le aziende  da una possibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

“Al nostro Paese serve un patto nazionale per l’agricoltura” ha detto l’Assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi. “La pandemia e la guerra in corso hanno messo al centro il valore dell’alimentazione e l’agricoltura è una filiera strategica per l’Italia. Serve una visione, una strategia da promuovere e difendere: abbiamo bisogno di coraggio per fare scelte che determineranno il nostro futuro, soprattutto in questa fase nella quale sono state stanziate tante risorse a disposizione del sistema agricolo. È cambiato l’assetto della globalizzazione mondiale; l’Italia deve farsi trovare pronta su capacità di produrre energia, progettare tecnologia e garantire approvvigionamento e sicurezza alimentare.”

“L’agricoltura è una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese” ha detto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. “Come Regione stiamo continuando a investire in innovazione e formazione, per accompagnare le nostre imprese verso le sfide del prossimo futuro. L’agroalimentare è la seconda voce di export per la nostra regione e va aiutato per fornire opportunità alle imprese per poter investire in ricerca, innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione del territorio. Inoltre è necessario permettere anche all’agricoltura un upgrade in termini tecnologici e digitali che le permettano di proiettarsi ancora di più nel futuro. Infine, servono politiche nazionali ed europee che tutelino il settore a partire dalla difesa delle nostre eccellenze, da questo punto di vista non ammettiamo alcuna penalizzazione”.

 

 

SARDEGNA, PRENDE FORMA IL CANTIERE BUROCRAZIA

Prende piede il cantiere burocrazia richiesto da Coldiretti Sardegna per risolvere le anomalie rilevate nell’Ente pagatore. Ieri, convocato da Argea, si sono riuniti i referenti di tutti i Centri di Assistenza Agricola per mettere le basi ad una programmazione di questo nuovo percorso per semplificare ed organizzare proceduralmente e strutturalmente la risoluzione delle decine di migliaia di anomalie che bloccano il pagamento delle domande a superficie-capo.

L’obiettivo del cantiere, chiesto da Coldiretti Sardegna alla Commissaria di Argea anche a Villasimius durante il Forum dell’Agricoltura, è quello, attraverso un lavoro congiunto dei funzionari di Argea con quelli dei CAA, di individuare e risolvere organicamente il monte delle anomalie che si presentano sulle domande a superficie-capo ed eventuali blocchi, malfunzionamenti ed errori dei sistemi informatici, con l’implementazione dei servizi informatici che l’Agenzia intende mettere in campo a breve.

“La collaborazione dei funzionari dell’ente pagatore con chi è in campo e vive e conosce questi problemi è secondo noi utile e feconda – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – per questo apprezziamo l’incontro convocato ieri e speriamo porti i frutti sperati”. 

Coldiretti Sardegna rimarca e rilancia con forza anche la necessità di programmare il rilancio del SIAR, il sistema informativo regionale, per consentire ai tre Enti agricoli (Argea, Laore e Agris) di poter dialogare tra di loro e costruire un’interfaccia con i CAA al fine di contribuire ad funzionamento adeguato della macchina amministrativa mettendo in trasparenza tutto l’iter burocratico.

Altro passo decisivo verso la semplificazione e velocizzazione dei procedimenti dei pagamenti Regionali, è quello di coinvolgere i CAA.

“Dopo aver registrato la positiva posizione dell’assessorato all’Agricoltura, auspichiamo che anche Laore – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – coinvolgano i Centri di Assistenza Agricola nelle procedure di acquisizione delle domande. Secondo noi sono la chiave per la semplificazione delle procedure. Come già consentito dalla normativa nazionale e regionale, possono garantire e certificare l’ammissibilità amministrativa dei procedimenti, trasferendo e garantendo la fase istruttoria e liquidatoria alle diverse agenzie. Si garantirebbero insomma ai produttori gli auspicati tempi certi e uno snellimento procedurale sostanziale. In questo modo i CAA si assumono tutte le responsabilità patrimoniali e penali degli eventuali errori effettuati, e libererebbero carta e impegni burocratici a Laore che potrebbero dedicarsi con più efficacia ed efficienza ad altri importanti compiti istruttori. Un procedimento già testato con successo. Si tratterebbe infatti di implementare un sistema similare a quello costruito nel 2007 ed ampiamente testato sul carburante agevolato per le imprese agricole”.

“Sono anni che lo chiediamo per i bandi regionali – ricorda il presidente Battista Cualbu – ma nonostante siano state fornite fonti normative e garanzie di responsabilità a tutti i livelli ancora non si apre a questa possibilità. Eppure, ci ritroviamo a non avere rispettato i 4 anni di tempo per i pagamenti della siccità 2017 e a non avere un report delle migliaia di domande non pagate, mentre continuano ad essere emessi bandi con le stesse caratteristiche che, in queste stesse condizioni, impediranno pagamenti celeri anche per le risorse messe a disposizione per il 2022”.

 

 

PIEMONTE, INSIEME A PIOGGIA ARRIVA GRANDINE CON DANNI A FRUTTA VIGNETI E CEREALI

La pioggia era attesa, ma insieme è arrivata anche la grandine. In particolare, in Piemonte, ad essere colpite sono state le zone del saluzzese, in provincia di Cuneo, del canavese in provincia di Torino, di Novara e di Vercelli. Tetti scoperchiati e alberi abbattuti, danni a coltivazioni di mirtilli, vigneti e cereali, dal mais al grano. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Piemonte sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo con il traumatico passaggio dal caldo e siccità a piogge con i chicchi di ghiaccio.

“La grandine – fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che in poche decine di minuti provoca nei campi. Siamo di fronte in Italia  alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

 

 

ASTI, LO SHRINKFLATION A ETICHETTA COLPISCE AGRICOLTORI E CONSUMATORI

Lo shrinkflation è solo l’ultima trovata per scaricare l’aumento dei costi alimentato dalla guerra in Ucraina sugli anelli deboli della filiera come consumatori e produttori. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione dell’antitrust di accendere un faro su questa particolare tecnica di marketing attraverso cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni senza ridurre i prezzi. 

“Con la guerra si moltiplicano speculazioni e pratiche sleali sui prodotti alimentari”, sottolinea Marco Reggio presidente Coldiretti Asti – “Si va dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzione”.

“Una situazione inaccettabile se si considera che per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori, ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi” sottolinea il direttore di Coldiretti Asti Diego Furia riportando i risultati una recente analisi Coldiretti su dati Ismea.

“Per garantirsi prodotti freschi e di qualità, ma anche per sostenere il sistema produttivo territoriale e non cadere negli inganni, il nostro consiglio è di acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica” concludono Reggio e Furia.

Trovate i Mercati di Campagna Amica ad Asti:

  • Piazza Statuto tutti i martedì dalle ore 14.00 alle ore 18.30
  • Piazza Alfieri tutti i giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.30 
  • Piazza Alfieri prima domenica del mese dalle ore 9.30 alle ore 18.30
  • Mercato Contadino? Corso Alessandria 271 – tutti i mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00

 

 

BRESCIA, 2° FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE E DELLE PACE A ROMA

Sono già migliaia di bambini da tutta Italia giunti a Roma per la Festa dell’educazione alimentare della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana trasformata in una maxi fattoria per aiutare i piccoli ospiti a superare stress e ansia provocati dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura.

“Oggi parlare di cibo è normale ma è frutto di un lungo lavoro fatto da Coldiretti per trasformare ciò che veniva chiamato “materia prima agricola” in “cibo” costruendo un rapporto, ormai consolidato, fra produttori e consumatori – racconta Nadia Turelli vicepresidente di Coldiretti Brescia e responsabile di Donne Impresa Brescia presente questa mattina a Villa Celimontana – l’appuntamento di questa mattina ha anche l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità  messa a dura prova da restrizioni e lockdown di due anni di Covid ma anche dalle nuove ansie legate al ritorno dell’uso delle armi, con il conflitto in Ucraina”.

Presente anche una nutrita delegazione di studenti della scuola primaria di Trenzano (BS) accompagnati da insegnati, da alcuni genitori e dal vicepreside Andrea Rossini: “in questo anno di complessità – precisa Andrea Rossini vicepreside dell’IC Oscar di Prata di Trenzano (Bs) – il progetto è andato avanti cambiando forma e facendo ancora una volta la differenza. Sapere cosa mangiamo, qual è il rapporto con il territorio e quali aziende lavorano per garantirci una sana e corretta alimentazione è un percorso educativo davvero arricchente. I ragazzi fanno esperienza, incontrano i produttori e conoscono anche le possibilità professionali che questo settore offre. Essere qui oggi, insieme per parlare di cibo giusto ed educazione dei ragazzi è un onore che supera ogni aspettativa”.

Un’iniziativa pilota, premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per offrire consigli degli esperti su come affrontare l’impatto sui più piccoli dell’uso delle armi e per far conoscere le opportunità in fattoria per i bambini nell’estate 2022 lungo tutto la Penisola. Assieme a educatori, docenti e psicologi presente il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini e la responsabile nazionale delle donne di Coldiretti Chiara Bortolas.

 

 

CREMONA, MIGLIAIA DI BAMBINI IN MAXIFATTORIA NEL CENTRO DI ROMA

Migliaia di bambine e bambini, giunti da tutta Italia, sono a Roma per la Festa dell’educazione alimentare della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana, trasformata in una maxi fattoria. Partiti ieri dalla provincia di Cremona, oggi all’iniziativa sono presenti anche gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria di Sesto ed Uniti, vincitori del “premio speciale” assegnato da Coldiretti Cremona, a chiusura de “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, il progetto didattico rivolto alle Scuole primarie e secondarie della Provincia, organizzato da Coldiretti in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale.

Accompagnati da Coldiretti Cremona, da genitori e insegnanti, i bambini cremonesi sono partiti ieri, diretti a Roma, e dopo una giornata dedicata alla scoperta della Capitale, oggi sono tra i protagonisti di una grande festa a Villa Celimontana. L’appuntamento, nato con la regia di Coldiretti Donne Impresa, ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quest’anno assume un significato particolare, con la presenza anche dei piccoli alunni ucraini che hanno trovato rifugio in Italia dopo essere scappati dalla guerra.

Le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy.

L’iniziativa vuole anche aiutare i bambini a superare stress e ansia provocati dalla guerra e dalla pandemia, con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura.  Assieme a educatori, docenti e psicologi sono già presenti il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e la Responsabile nazionale delle donne di Coldiretti Chiara Bortolas, ma sono attesi Luigi Di Maio Ministro degli Esteri, Stefano Patuanelli, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio e Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, Maurizio Martina Vice Direttore Generale Fao oltre a Lucio Rinaldi, Professore Aggregato di Psichiatria, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Alberto Villani direttore del dipartimento di emergenza, accettazione e pediatria generale dell’ospedale Bambino Gesù. Tutti i bambini presenti sono accompagnati dagli insegnanti, con la liberatoria per le riprese televisive.

 

 

VICENZA, MALTEMPO SCORSA NOTTE. DANNI IMPORTANTI A VIGNETI ED IN PARTE AI CILIEGI

I cambiamenti climatici non sono fantasia. Le folate di vento della scorsa notte, accompagnate da grandinate a macchia di leopardo, infatti, hanno dimostrato ancora una volta quanto l’intervento dell’uomo sull’ambiente restituisca fenomeni repentini ed irruenti che danneggiano colture in campo e strutture.

“Quanto accaduto – commenta Coldiretti Vicenza – è il segno chiaro dei tempi, di una pianificazione di sfruttamento del territorio che non rispetta le nostre campagne, nonostante dalle stesse venga prodotto il cibo necessario a ciascuno di noi per vivere. Una situazione pesante per gli imprenditori agricoli, che spesso vedono sottratto in pochi minuti il frutto del loro duro lavoro”.

Danni fortunatamente contenuti nel Bassanese, con grandinate che si sono spinte fino a Rosà e danni ai vigneti dell’area collinare, agli asparagi (parte epigea), alle orticole ed ai seminativi. Al momento non sono pervenute a Coldiretti Vicenza segnalazioni significative per danni sui ciliegi di Marostica, Colceresa e Pianezze.

Sono stati segnalati danni importanti ai vigneti in zona Ghisa di Montecchio Maggiore ed Arzignano, in zona San Zeno. Nella zona di Lonigo solo a Brendola sono stati registrati danni da grandine e poca piaggia, in generale da 3 a 5 mm.

 

 

ASCOLI FERMO, ALLARME SICCITÀ CAMPAGNE: A RISCHIO COLTIVAZIONI E ALLEVAMENTI

Tra costa e collina si sono visti appena 4 millimetri di pioggia e le temperature sono un paio di gradi sopra la media storica. Risultato: è allarme nelle campagne ascolane dove grano, girasole, mais, vite e olivo iniziano a sentire i primi segnali di stress a fronte di una siccità che, pur patita fin dall’inizio dell’anno, si è acutizzata nell’ultimo mese. E’ quanto emerso questa mattina a Valmir di Petritoli (FM) dove la Coldiretti Ascoli Fermo ha riunito tutti i propri dirigenti interprovinciali per affrontare questa problematica. Secondo un’elaborazione dell’Organizzazione Agricola su dati Assam, dall’inizio dell’anno le precipitazioni hanno registrato un brusco calo del 53% rispetto alla media storica degli ultimi 10 anni mentre è un -46% il dato che riguarda la parte collinare della provincia ascolana. Meglio, si fa per dire, è andata sull’Appennino dove le piogge sono cadute nella prima settimana di maggio senza tuttavia impedire un bilancio negativo: -35% dall’inizio dell’anno. Secondo le previsioni dovrebbe piovere nel weekend ma intanto è allarme anche per gli allevamenti dove occorre più acqua per abbeverare gli animali fiaccati dal gran caldo.  “Una situazione gravissima – dicono Armando Marconi e Francesco Goffredo, presidente e direttore di Coldiretti Ascoli Fermo – che obbliga a scelte coraggiose per non disperdere le risorse. Come Coldiretti chiediamo da tempo di efficientare e modernizzare il reticolo irriguo che oggi, in molte aree delle province di Ascoli e Fermo, è obsoleto, non a pressione e registra troppe dispersioni, oltre a investimenti mirati per creare invasi e aumentare la possibilità di raccolta delle acque”. Un progetto, quest’ultimo, elaborato da Coldiretti e ANBI, immediatamente cantierabile, che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. “Un intervento strutturale – conclude Coldiretti – reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, che nell’arco di dieci anni hanno causato 14 miliardi di euro di danni all’agricoltura italiana”.

 

 

MANTOVA, IL MELONE PARTE COL SORRISO: ALTA QUALITÀ E PREZZI BUONI

Pesano i costi di produzione (+ 30-40%) e in prospettiva una carenza di manodopera

Per il melone mantovano la stagione parte a tutta forza, con qualità molto buona e prezzi di mercato su valori positivi, con una forbice compresa fra i 2,50 e i 4,50 euro al chilogrammo. Lo rende noto Coldiretti Mantova, che rappresenta un numero significativo di produttori nelle zone a più alta vocazione per una coltura simbolo del territorio. Pesano, purtroppo, i costi di produzione che sono cresciuti complessivamente intorno al 30% rispetto allo scorso anno e che, inevitabilmente, finiranno – preconizza Coldiretti Mantova – col pesare sui bilanci delle aziende agricole, non potendo riversare integralmente tali aumenti sul prodotto finito.

“La stagione è partita solamente da pochi giorni – anticipa Andrea costa, presidente di Coldiretti Sermide e Felonica e produttore con cinque ettari di melone -, ma sta esprimendo un’alta qualità, con valori zuccherini superiori ai 14 gradi brix, grazie a quantità non eccessive e una buona escursione termica fra il giorno, particolarmente caldo, e la notte. I prezzi si aggirano intorno ai 3 euro al chilogrammo per le varietà lisce e hanno toccato i 5 euro per le tipologie retate”.

In questa prima fase è difficile stimare con esattezza il calo produttivo, spiega Mauro Aguzzi, produttore di Malcantone di Sermide e presidente del Consorzio del Melone Mantovano Igp, ma indubbiamente “la stagione è partita con più di una settimana di ritardo rispetto alle tempistiche standard e le rese di questi primi raccolti segnano un rallentamento rispetto alle medie degli ultimi anni di circa il 25 per cento”.

“Colpa delle difficoltà di allegagione e della cascola che hanno colpito le piantine fra marzo e aprile”, sostiene Francesca Nadalini, che con un’estensione aziendale complessiva di circa 330 ettari è fra i più importanti produttori del Sermidese. Anche per la sua azienda, questa prima fase di raccolta in serra è decisamente positiva, grazie a una doppia congiuntura favorevole per il settore: “Nel mese di maggio la produzione siciliana è stata tutt’altro che abbondante e la richiesta dall’Italia e dall’estero, grazie a temperature più alte della media, ha trascinato i prezzi. Il debutto del melone mantovano si è inserito sul mercato in questo contesto e, finora, ha beneficiato di listini lusinghieri, anche se il prezzo ora si sta calmierando”. Ma la qualità è eccellente, con punte “anche di 16° brix per le varietà di melone liscio”.

I quantitativi per ora ancora limitati e il caldo che invoglia i consumatori a portare in tavola un prodotto versatile, fresco e che mette il buonumore, hanno dato soddisfazione ai produttori, anche se “con prezzi all’ingrosso di 3 euro al chilogrammo, le vendite in qualche contesto procedono a rilento”, afferma Riccardo Gorzoni, direttore della Op Sermide Ortofruit, che con i suoi 20 milioni di euro annui di fatturato è fra i principali player del settore ortofrutticolo nel Basso mantovano.

Il 2022 per i produttori di melone nasconde qualche ombra, legata per lo più ai costi di produzione, cresciuti mediamente nell’ordine del 30-35% rispetto all’anno scorso, trascinati dal boom dei film plastici, degli imballaggi, del gasolio, dell’energia, delle sementi, dei fertilizzanti e dei mezzi tecnici.

“La catena di approvvigionamento sta già studiando come contenere i costi di legno e cartone, aumentati di circa il 40% rispetto al 2021 – precisa Andrea Costa, attento monitor delle dinamiche del Destra Secchia agricolo – ma in proiezione temiamo che anche per la prossima stagione sia difficile poter tornare sui valori del 2021, in particolare per i film plastici, la cui produzione è strettamente connessa all’energia”.

Altro nodo riguarda l’aspetto della manodopera. Per ora le imprese agricole sono riuscite a tamponare, ma in prospettiva, quando con la prima decade di giugno si entrerà nel vivo della raccolta, potrebbero mancare circa un 10-15% degli operatori, dagli operai in campo fino ai trattoristi e ai magazzinieri. “Effetto di una migrazione di alcuni lavoratori del nostro settore verso l’industria metalmeccanica”, afferma Gorzoni.

Intanto, il Consorzio del Melone Mantovano Igp sta girando uno spot per i canali televisivi nazionali, con un richiamo alla storicità della produzione e al legame con l’epoca gonzaghesca. E il prossimo 29 maggio sul Lungolago di fronte alla reggia ducale il Consorzio del Melone tipico sarà protagonista, insieme ad altre realtà consortili di alta gamma, dell’iniziativa “Spettacoli alla frutta”, con artisti e, naturalmente, la frutta italiana di qualità.

 

 

ROVIGO, L’ARGILLA DEL PO APPRODA A ROMA

La fattoria didattica “L’ocarina di Benvenuto Fecchio” è stata presente oggi alla 2^ festa dell’educazione alimentare a Villa Celimontana a Roma organizzata da Coldiretti Donne Impresa per concludere l’attività di educazione alimentare svolta nelle scuole dai soci Coldiretti. La festa è organizzata per migliaia di bambini: Villa Celimontana è stata trasformata in una maxi fattoria dove i piccoli ospiti hanno potuto mungere le mucche e curare gli animali nella stalla della biodiversità, hanno cucinato nella tenda dei cuochi contadini, giocato a fare la spesa come i grandi, scoperto il mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy con gli asini. Inoltre, con la famiglia Fecchio hanno partecipato a un laboratorio creativo di strumenti musicali.

Ad accogliere i piccoli ospiti Ettore Prandini presidente della Coldiretti insieme a rappresentanti istituzionali con la partecipazione tra gli altri di Stefano Patuanelli ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Maurizio Martina Vice Direttore Generale Fao Nicola Zingaretti presidente Regione Lazio e Roberto Gualtieri sindaco di Roma. L’iniziativa educativa vede la piena adesione istituzionale del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca – Miur, ma anche la partecipazione di Ospedale Bambino Gesù, Università Telematica San Raffaele, Lega Pro – Lega Italiana Calcio Professionistico, Fipav – Federazione Italiana Pallavolo, Sip – Società Italiana di Pediatria, Sport e salute, Fondazione Ant, Fondazione “Osservatorio Agromafie”, Rainbow e Rete Clima. Sarà presentato il primo studio “Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane”.

“Il progetto di inserimento dell’educazione alimentare nelle scuole primarie è partito nel 2019 ma in questi anni ha fatto passi importanti – commenta il presidente Carlo Salvan –. Come dice bene il nostro presidente Prandini, la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Vogliamo che i nostri bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce.  Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese”.

“Il nostro sogno è da sempre quello di far arrivare l’ocarina al giusto livello di conoscenza nazionale, all’estero è un oggetto venerato non solo come musica, ma anche come gioiello, come pezzo da collezione. Oggi a Roma, grazie a Coldiretti, abbiamo fatto un altro passo avanti verso questo sogno che è da sempre l’obiettivo della famiglia Fecchio – ha commentato Benvenuto Fecchio -. L’ocarina è uno strumento che merita attenzione perché è frutto della nostra terra, è un veicolo di storia, di tradizioni e di sonorità che ci appartengono ma che meritano appunto la giusta attenzione. I bambini hanno potuto apprezzarla da diversi punti di vista, vedere le loro mani che creano, i loro occhi che si illuminano, la loro voglia di provare a suonare ci ha reso davvero felici, li aspettiamo nella nostra fattoria didattica per nuove avventure”.

SCHEDA DELLA FATTORIA DIDATTICA L’OCARINA

Ad Ariano Polesine, da quasi un secolo, grazie alla famiglia Fecchio si tramanda una magia. Idelmo Fecchio, padre di Benvenuto, scomparso a 103 anni, è stato l’ideatore di questa avventura: dai fischietti alle ocarine, la storia li ha portati alla creazione, non solo di strumenti musicali, ma anche l’organizzazione di veri festival ocarinistici internazionali e una intensa attività didattica che si svolge all’interno di un vero e proprio museo dedicato agli strumenti sonori creati dall’argilla. Loro sono Benvenuto, Giuseppina e da qualche anno si sono unite le due figlie Chiara e Giada: l’obiettivo è tramandare questa tradizione con i loro laboratori didattici per i più piccoli che piacciono anche ai grandi. La passione e l’abilità fanno sì che, oltre a essere fattoria didattica di Coldiretti, questa attività sia entrata a far parte del sistema museale della Provincia di Rovigo. Oggi questa fattoria didattica mette assieme la terra, materiale primo per la creazione di questo strumento, l’acqua, necessaria per dare forma alla terra, il fuoco, per la cottura ed infine l’aria, senza la quale lo strumento a fiato non avrebbe vita.

 

 

PADOVA, FESTA EDUCAZIONE ALIMENTARE E PACE A ROMA

I ragazzi cantano l’inno d’Italia ai ministri

Si sono preparati a lungo e con impegno per questo evento speciale e per loro è stata una grande emozione raggiungere Roma per cantare l’Inno di Mameli di fronte ad una platea di ministri e autorità. E’ toccato ai ragazzi delle classi quarta e quinta A della scuola primaria “Leonardo Da Vinci” di Gazzo, in provincia di Padova, aprire la seconda edizione della “Festa dell’educazione alimentare e della pace” organizzata da Coldiretti a Roma. Gli alunni sono saliti sul palco di fronte alle autorità e, accompagnati dal maestro Stefano Chiodo, hanno cantato senza esitazione l’Inno d’Italia. Un’esecuzione perfetta ed emozionante, salutata da un lungo applauso da parte del pubblico. In prima fila, accanto al presidente di Coldiretti Ettore Prandini e alla responsabile nazionale delle donne di Coldiretti, la veneta Chiara Bortolas, esponenti del governo: Luigi Di Maio, ministro degli Esteri; Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali; Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma; Maurizio Martina, vice direttore generale Fao oltre a Lucio Rinaldi, professore di psichiatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Alberto Villani direttore del dipartimento di emergenza, accettazione e pediatria generale dell’ospedale Bambino Gesù.

Tra loro anche il sindaco di Gazzo Ornella Leonardi che ha voluto accompagnare a Roma i ragazzi e sostenerli in questa missione particolare, una lezione di educazione civica “applicata”, sicuramente un’esperienza indimenticabile per tutti. Le due classi hanno raggiunto Roma il giorno prima insieme al pool di docenti: Sara Bernardi, Riccardo Canaia, Chiara Antonini e Chiara Leonardi con Stefano Chiodo che ha diretto l’esecuzione dell’Inno d’Italia. In fibrillazione da giorni i ragazzi di Gazzo hanno affrontato con entusiasmo il viaggio e si sono esercitati anche in bus. Prima di salire sul palco l’emozione era tangibile, superata di slancio quando nel silenzio hanno intonato le prime note dell’Inno di Mameli. 

Al termine il lungo applauso dalla platea ha ripagato dell’impegno di questi giorni e sigillato un’esperienza che sarà ricordata a lungo dagli alunni. Nell’ampio parco di Villa Celimontana i giovani e le donne di Coldiretti hanno offerto ai ragazzi padovani una gustosa merenda con i prodotti a km zero. Poi la giornata è proseguire alla scoperta della maxi fattoria allestita per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy.

La Primaria “Leonardo da Vinci” di Gazzo è arrivata a Roma, insieme ai tutor di Coldiretti Padova, grazie al percorso di educazione alimentare intrapreso in classe nei mesi scorsi grazie al progetto “Semi’insegni” proposto in tutta la provincia. “L’impegno e l’entusiasmo degli alunni è lodevole e contagioso – spiega Valentina Galesso, responsabile di Coldiretti Donne Impresa Padova -, e per questo rivolgiamo un sentito ringraziamento alla dirigenza dell’istituto comprensivo e a tutti i docenti che hanno reso possibile questa esperienza indimenticabile. Oltretutto anche lo scorso anno a cantare l’Inno, di fronte al Presidente della Repubblica Mattarella, era stata la scuola “Vanzo” di Padova. E’ un onore per poi aver contributo all’apertura ufficiale della Festa dell’educazione alimentare con la presenza degli alunni padovani. E’ il migliore coronamento al nostro progetto che in tutta la provincia ha coinvolto oltre trenta istituti scolastici. Durante l’anno scolastico gli esperti di Coldiretti Padova attraverso lezioni in classe e laboratori all’aperto hanno accompagnato circa 4 mila studenti padovani di 220 classi  alla scoperta della stagionalità e dell’origine dei prodotti, dell’attenzione all’ambiente attraverso coltivazioni sostenibili e la lotta agli sprechi, del corretto rapporto con il cibo e molti altri temi seguiti con attenzione dagli alunni”. 

“Orti e giardini negli istituti, visite ai mercati di Campagna Amica, escursioni e laboratori in fattoria didattica sono stati un toccasana per riprendere la normalità dopo il black out dovuto alla pandemia – aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova Le operatrici agricole, le tutor della spesa, agritate e cuoche contadine, anche le nonne sono state le animatrici in aula e all’aperto di molte iniziative formative perfettamente incastonate nel programma settimanale. L’agricoltura si abbina facilmente alle materie di scienze, storia, geografia, matematica, anche civica e fisica”.

 

TREVISO, LA GRANDINE E IL VENTO NON HANNO LASCIATO SCAMPO ALLE COLTURE

E’ ancora presto per quantificare i danni, sicuramente milionari, subiti dalle aziende agricole a strutture e coltivazioni a seguito della tempesta di ieri notte. Danni ingenti si registrano nella fascia pedemontana dall’asolano fino a Giavera e Nervesa della battaglia. Dalle ciliegie alle viti, oltre ai campi di frumento e mais, la grandine e il forte vento non hanno lasciato scampo.

“Le avversità atmosferiche purtroppo sono sempre più frequenti e soprattutto impattanti per le nostre imprese agricole a testimonianza di cambiamenti climatici ormai permanenti – sottolinea Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso – L’aspetto assicurativo per i nostri imprenditori è un costo che negli anni è diventato ordinario e dal quale non si può prescindere nella gestione delle imprese. A tal proposito non mancano le soluzioni anche in casa nostra grazie ad un ufficio pronto a garantire gratuitamente ogni tipo di consulenza sul mondo assicurativo”.   

I periti sono già in azione nelle aziende agricole colpite e nei prossimi giorni sarà possibile stimare il danno complessivo subito dall’agricoltura trevigiana.

 

PAVIA, A ROMA PER LA FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE E DELLA PACE

C’è anche un gruppo di studenti pavesi a Roma per la Festa dell’Educazione Alimentare e della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana, trasformata per l’occasione in una maxi fattoria didattica per aiutare i piccoli ospiti a superare stress e ansia provocati dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. Insieme a migliaia di bambini arrivati nella Capitale da tutta Italia, infatti, anche una classe della scuola primaria Don Milani di Vigevano (PV) è arrivata a Roma accompagnata da alcuni insegnanti e insieme a una delegazione di Coldiretti Pavia guidata da Silvia Garavaglia, responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa.

“Oggi parlare di cibo nelle scuole ci sembra normale, ma in realtà è frutto di un lungo lavoro fatto da Coldiretti negli anni per costruire un rapporto sempre più stretto fra produttori e consumatori – spiega Silvia Garavaglia – Questa festa ha anche l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità messa a dura prova dalla pandemia ma anche dalle nuove ansie legate al conflitto in Ucraina”.

La Festa dell’Educazione Alimentare e della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana è un’iniziativa pilota, premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pensata per far conoscere le opportunità in fattoria per i bambini nell’estate 2022 lungo tutto la Penisola. A Roma le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy.

Assieme a educatori, docenti e psicologi presente il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini e la responsabile nazionale delle donne di Coldiretti Chiara Bortolas, col ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli e il ministro degli esteri Luigi Di Maio. “Sapere cosa portiamo in tavola ogni giorno, qual è il rapporto con il territorio e quali aziende lavorano per garantire a tutti i consumatori una sana e corretta alimentazione è un percorso educativo davvero arricchente per tutti i ragazzi – dice ancora la responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa Pavia – Nelle fattorie didattiche studenti fanno esperienza, incontrano i produttori e conoscono anche le possibilità professionali che la campagna può offrire”.

Nelle fattorie con attività didattica – spiega Coldiretti Pavia – si impara “facendo”, attraverso esperienze pratiche e dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte sono tantissime: i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy, imparano a cucinare, si prendono cura degli animali, senza dimenticare i laboratori del gusto.  L’obiettivo – afferma Coldiretti Pavia – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Un’opportunità alla quale ha concorso anche il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, che ogni anno coinvolge migliaia di bambini e ragazzi in età scolare.

 

 

BRESCIA, UCRAINA: BIMBI IN 200 FATTORIE PER DIMENTICARE GUERRA E PANDEMIA

Sono oltre duecento le fattorie con attività didattica in Lombardia che possono accogliere durante l’estate i bambini, per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della Festa dell’educazione alimentare e della pace organizzata dalle donne della Coldiretti a Roma a Villa Celimontana, a cui ha partecipato anche una folta delegazione lombarda con diverse scuole delle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Varese e Pavia. Insieme a loro alcuni alunni ucraini che hanno trovato rifugio in Lombardia, grazie anche all’ospitalità delle aziende agricole di Coldiretti Lombardia e degli agriturismi di Terranostra Lombardia.

A Villa Celimontana le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy. Durante la giornata – rende noto la Coldiretti Lombardia – l’Istituto Comprensivo “Oscar di Prata” di Trenzano (Brescia) è stato premiato per il progetto scuola realizzato quest’anno insieme a Coldiretti. Tra gli ospiti presenti – continua la Coldiretti regionale – Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri; Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali; Maurizio Martina, Vice Direttore Generale Fao; Manuela Di Centa, campionessa olimpica e dirigente sportiva; Luigi Mastrangelo, sportivo ex pallavolista.

L’iniziativa a Villa Celimontana, premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – spiega la Coldiretti –, dà il via alla stagione dei campi estivi con l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità messa a dura prova da restrizioni e lockdown in due anni di Covid ma anche dalle nuove ansie legate al ritorno dell’uso delle armi, con il conflitto in Ucraina.

Nelle fattorie con attività didattica – spiega la Coldiretti – si impara “facendo”, attraverso esperienze pratiche e dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte sono tantissime: i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy, imparano a cucinare, si prendono cura degli animali, senza dimenticare i laboratori del gusto.

L’obiettivo – afferma la Coldiretti Lombardia – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Un’opportunità alla quale ha concorso anche il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, che ogni anno in Lombardia coinvolge migliaia di bambini e ragazzi in età scolare.

Oltre quattro italiani su cinque (82%) – conclude la Coldiretti – vorrebbero iscrivere i propri figli in una agricolonia per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza, con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo i risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere – afferma la Coldiretti – insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. 

 

 

MILANO, GRANDINE SU SICCITÀ DANNI INGENTI NEI CAMPI DI ORZO, MAIS E RISO

La grandine si è abbattuta sulle campagne a Ovest di Milano, dove ha colpito orzo, frumento, mais e riso in una fase decisiva per la crescita e lo sviluppo delle piante. E’ quanto afferma la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sugli effetti dei forti temporali che hanno sferzato l’area metropolitana anche con tetti divelti dal vento, allagamenti e alberi abbattuti.

In particolare – precisa la Coldiretti interprovinciale – la tempesta di ghiaccio ha falciato un’ampia fascia di territorio già provata dalla siccità tra i comuni di Parabiago, Corbetta, Casorezzo, Magenta, Arluno e Robecco sul Naviglio, dove sono in corso gli accertamenti dei tecnici Coldiretti sul territorio.

“In appena cinque minuti – racconta Manuel Bongini, che coltiva i suoi campi ad Arluno, al confine con Nerviano – sono caduti 30 millimetri d’acqua e siamo stati colpiti da una vera e propria bomba di grandine. Il mais in crescita ha subito una brutta “bastonata” mentre l’orzo, arrivato quasi a maturazione, è stato completamente sgranato. Danneggiati anche i bacelli di colza”. Sempre ad Arluno sono state falciate le colture dell’azienda di Nicholas Fusar Poli: “L’orzo è stato praticamente macinato – conferma – abbiamo perso almeno il 70 per cento della granella su una ventina di ettari interessati dalla tempesta. I chicchi di ghiaccio hanno anche investito una trentina di ettari di mais: per fortuna le piantine sono ancora piccole e si sono spaccate solo le prime foglie. Per valutare i danni bisognerà aspettare”.

Dopo mesi di siccità, la grandine – sottolinea la Coldiretti interprovinciale – è l’evento più pericoloso nelle campagne poiché distrugge le colture nelle fasi di maturazione. Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense che hanno fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

 

NOVARA-VCO: +36% PREZZO GRANO IN 3 MESI

Salgono del 36% negli ultimi tre mesi i prezzi del grano anche per effetto delle speculazioni e dei saccheggi nei territori occupati in Ucraina che riducono le scorte e aggravano l’allarme fame, con un effetto domino sui Paesi in crisi alimentare. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sull’impatto dell’aumento dei prezzi dall’inizio del conflitto al Chicago Board of Trade, in riferimento alle accuse di furti di grano ucraino da parte della Russia.

Un duro colpo per l’economia dell’Ucraina dove il raccolto di grano è stimato quest’anno pari a 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti mentre in controtendenza sale la disponibilità in Russia dove la produzione aumenta del 2,6% per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate). L’emergenza mondiale colpisce l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti.

“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati – spiegano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Per questo ora è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende e  programmare il futuro. Occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, come quello piemontese, Grano Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati più di 86 ettari nel territorio novarese, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti. Questo al fine anche di avere prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, ma anche investire per aumentare produzione e rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, tutelando sempre la biodiversità dei nostri territori”.

 

 

BERGAMO, ALUNNI A ROMA PER LA FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE E DELLA PACE

Sono arrivati da tutta i bambini che oggi a Roma hanno partecipato alla seconda edizione della Festa dell’educazione alimentare e della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana, che per l’occasione è stata trasformata in una maxi fattoria per aiutare i piccoli ospiti a superare stress e ansia provocati dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura.

Anche 30 alunni della scuola primaria De Amicis di Bergamo, accompagnati da genitori e insegnanti, hanno preso parte all’iniziativa. Alcune alunne ucraine con i loro abiti tradizionali hanno rappresentato il loro Paese e l’importanza della pace.

“Dopo la pandemia e l’emergenza della guerra in corso – sottolinea Maddalena Dasdia, Dirigente dell’Istituo Comprensivo De Amicis di Bergamo -, un’iniziativa di questo genere ci dà la misura di quanto voglia ci sia di tornare alla normalità. I bambini hanno manifestato il bisogno di stare all’aria aperta e di fare attività con la natura oltre che di parlare di alimentazione. Queste tematiche sono ormai entrate a pieno titolo nella nostra scuola e durante l’anno scolastico ci hanno consentito di lavorare in collaborazione con le associazioni del territorio”.

L’appuntamento promosso da Coldiretti ha avuto anche l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità messa a dura prova dalle difficoltà degli ultimi tempi.

“Per noi è stato importante essere presenti alla seconda edizione della festa dell’alimentazione e della pace – spiega il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda- ; è stato un modo per dare seguito  al percorso didattico sullo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare che abbiamo proposto durante l’anno scolastico in oltre 50 scuole della provincia e anche per sostenere un bene prezioso come la pace. Un approfondimento che può continuare nelle 37 fattorie didattiche della provincia anche durante i mesi estivi”.

Nelle fattorie didattiche – spiega Coldiretti Bergamo – si impara “facendo”, attraverso esperienze pratiche e dirette, come seminare, raccogliere, trasformare e manipolare. Le attività proposte sono tantissime: i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy, si prendono cura degli animali, senza dimenticare i laboratori del gusto.

La Festa dell’Educazione Alimentare e della Pace promossa da Coldiretti è stata premiata con la Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  

Tra gli ospiti presenti Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; Chiara Bertolas, delegata nazionale di Donne Impresa Chiara Bertolas; Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri; Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali; Maurizio Martina, Vice Direttore Generale Fao; Manuela Di Centa, campionessa olimpica e dirigente sportiva; Luigi Mastrangelo, sportivo ex pallavolista.

 

 

VERCELLI-BIELLA, +36% PREZZO GRANO IN 3 MESI

Salgono del 36% negli ultimi tre mesi i prezzi del grano anche per effetto delle speculazioni e dei saccheggi nei territori occupati in Ucraina che riducono le scorte e aggravano l’allarme fame, con un effetto domino sui Paesi in crisi alimentare. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sull’impatto dell’aumento dei prezzi dall’inizio del conflitto al Chicago Board of Trade, in riferimento alle accuse di furti di grano ucraino da parte della Russia.

Un duro colpo per l’economia dell’Ucraina dove il raccolto di grano è stimato quest’anno pari a 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti mentre in controtendenza sale la disponibilità in Russia dove la produzione aumenta del 2,6% per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate). L’emergenza mondiale colpisce l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti.

“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – Per questo ora è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende e  programmare il futuro. Occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, come quello piemontese, Grano Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati 84 ettari nel territorio vercellese, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti. Questo al fine anche di avere prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, ma anche investire per aumentare produzione e rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, tutelando sempre la biodiversità dei nostri territori”.

 

 

CUNEO, SHRINKFLATION COLPISCE AGRICOLTORI E CONSUMATORI

Lo “shrinkflation” è l’ultima trovata per scaricare l’aumento dei costi alimentato dalla guerra in Ucraina sugli anelli deboli della filiera come consumatori e produttori. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione dell’Antitrust di accendere un faro su questa particolare tecnica di marketing attraverso cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni senza ridurre i prezzi.

Con la guerra si moltiplicano speculazioni e pratiche sleali sui prodotti alimentari, che vanno dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzione.

“Una situazione inaccettabile – denuncia il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – se si considera che per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori e, se si considerano i soli prodotti trasformati, la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi. Non mancano i tentativi di importare dall’estero prodotti ottenuti secondo criteri di sicurezza al di sotto degli standard nazionali.

“Per garantirsi prodotti freschi e di qualità, ma anche per sostenere il sistema produttivo territoriale e non cadere negli inganni, il nostro consiglio è di acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica diffusi in tutta la nostra Regione in modo capillare” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.

 

 

FORLÌ-CESENA, PREMI AI PICCOLI SCRITTORI DELLE SCUOLE FORLIVESI

275 gli studenti coinvolti nel concorso “Piccoli Giornalisti” organizzato da “Il resto del carlino di Forlì” e sponsorizzato da Coldiretti. Alle ore 10.00 sul palco del Teatro Diego Fabbri la Responsabile di Coldiretti Donne Impresa Lisa Paganelli ha accolto e salutato i giovanissimi giornalisti: “Sponsorizzando questo importante concorso, Coldiretti Forlì-Cesena e Coldiretti Donne Impresa Forlì-Cesena Rimini evidenziano l’importanza che rappresenta per Coldiretti l’approccio ai giovani ed al mondo scolastico. Da anni la nostra Associazione presenta agli istituti scolastici “Educazione alla Campagna Amica” , il progetto di Coldiretti nato proprio per far incontrare il mondo della scuola e l’agricoltura, sensibilizzando i giovani ai valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e del territorio come luogo di identità e di appartenenza. Questo progetto rientra in un più ampio impegno di Coldiretti per la costituzione di una filiera tutta italiana: formare consumatori consapevoli del patrimonio agricolo ed enogastronomico del proprio territorio garantisce un contributo fondamentale allo sviluppo dell’agricoltura, settore primario per l’Italia.

Nel 2017 inoltre, nasce Coldidattica, un’associazione promossa da aziende agricole di Coldiretti dell’Emilia Romagna che propone percorsi di educazione alimentare e ambientale attuali e innovativi attraverso progetti didattici e la collaborazione di professionisti e specialisti del settore.

Auspichiamo quindi una sempre più stretta sinergia tra il mondo della scuola e dei giovani e il mondo agricolo che rappresentiamo”.

Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. E’ quanto emerge dal primo studio sull’Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane diffuso in occasione della Festa dell’educazione alimentare della Pace organizzata dalle donne della Coldiretti a Roma a Villa Celimontana, trasformata in una maxi fattoria con la presenza di migliaia di alunni da tutta Italia, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Un appuntamento che dà il via alla stagione dei campi estivi proprio con l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità – sottolinea Coldiretti – messa a dura prova da restrizioni e lockdown in due anni di Covid ma anche dalle nuove ansie legate al ritorno dell’uso delle armi, con il conflitto in Ucraina.

Non è un caso che oltre quattro italiani su cinque (82%) degli italiani vorrebbe iscrivere i propri figli in una agricolonia, proprio per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo i risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it<http://www.coldiretti.it>.

La mattinata si è svolta all’insegna delle premiazioni e riconoscimenti, per gli insegnati e i ragazzi che si sono distinti con articoli sulla sostenibilità, l’importanza della stagionalità ed il km0.

Lisa Paganelli ha concluso l’appuntamento, consegnando la menzione speciale alla Scuola Secondaria di primo grado di Forlimpopoli, che ha presentato un articolo sul principio della sostenibilità e del risparmio energetico, legato al consumo consapevole.

La Coldiretti ha premiato tutti i ragazzi vincitori, con una mattinata presso la “Fattoria del Drago” di Forlì, alla scoperta degli antichi mestieri e della vita di campagna all’aria aperta.

 

 

VARESE, STUDENTI A ROMA PER LA FESTA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE E DELLA PACE

C’è anche un gruppo di studenti del Varesotto oggi a Roma per la Festa dell’Educazione Alimentare e della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana, trasformata per l’occasione in una maxi fattoria didattica per aiutare i piccoli ospiti a superare stress e ansia provocati dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. Insieme a migliaia di bambini arrivati nella Capitale da tutta Italia, infatti, anche 24 allievi dell’istituto comprensivo Don Milani di Bisuschio (VA) è arrivata a Roma accompagnata da alcuni insegnanti e insieme a una delegazione di Coldiretti Varese.

“Oggi parlare di cibo nelle scuole ci sembra normale, ma in realtà è frutto di un lungo lavoro fatto da Coldiretti negli anni per costruire un rapporto sempre più stretto fra produttori e consumatori” commenta il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori. “Questa festa ha anche l’obiettivo di sostenere le famiglie nel tentativo di restituire ai propri figli una serenità messa a dura prova dalla pandemia ma anche dalle nuove ansie legate al conflitto in Ucraina”.

La Festa dell’Educazione Alimentare e della Pace organizzata dalla Coldiretti a Villa Celimontana è un’iniziativa pilota, premiata dalla Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pensata per far conoscere le opportunità in fattoria per i bambini nell’estate 2022 lungo tutto la Penisola. A Roma le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy.

Assieme a educatori, docenti e psicologi presente il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini e la responsabile nazionale delle donne di Coldiretti Chiara Bortolas, col ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli e il ministro degli esteri Luigi Di Maio. “Sapere cosa portiamo in tavola ogni giorno, qual è il rapporto con il territorio e quali aziende lavorano per garantire a tutti i consumatori una sana e corretta alimentazione è un percorso educativo davvero arricchente per tutti i ragazzi. Nelle fattorie didattiche studenti fanno esperienza, incontrano i produttori e conoscono anche le possibilità professionali che la campagna può offrire”.

Nelle fattorie con attività didattica – spiega Coldiretti Varese – si impara “facendo”, attraverso esperienze pratiche e dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte sono tantissime: i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy, imparano a cucinare, si prendono cura degli animali, senza dimenticare i laboratori del gusto.

 L’obiettivo – afferma Coldiretti Varese – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Un’opportunità alla quale ha concorso anche il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, che ogni anno coinvolge migliaia di bambini e ragazzi in età scolare.

 

 

COMO, DA AGRICOLTURA E TURISMO PUÒ CRESCERE UNA SINERGIA VINCENTE

Olimpiadi e rilancio turistico? L’agricoltura lariana è pronta non solo a dare una mano, ma a giocare un ruolo di player di primo piano. Lo rimarca il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi, alla luce di una stagione che sta entrando nel vivo: “Turismo e agricoltura sono mondi interconnessi, che ormai da decenni sul lago di Como dialogano e possono costruire sinergie. Un primo dato di sviluppo in questo senso va letto nella crescita degli agriturismi, fenomeno che nell’ultimo ventennio ha saputo affermarsi tra le destinazioni turistiche senza sottrarre spazi, ma contribuendo alla diffusione del turismo turale made in Lario nel naturale bacino internazionale cui si rivolge, complessivamente, il territorio: lo confermano le prenotazioni che, anche tramite piattaforma web, arrivano ormai da ogni parte del mondo”.

Altro asso nella manica delle due province di Como e Lecco è rappresentata dalla vicinanza con la Svizzera e il centro Europa, oltre che con il bacino di prossimità che è l’area metropolitana di Milano.

E, non ultimo, una biodiversità agroalimentare davvero ricca ed eterogenea, che spazia dai formaggi, alla frutta con alcune identità particolari, soprattutto nel comparto lattiero caseario e nella tradizione degli alpeggi montani: prodotti che, grazie alla loro forza narrativa, sanno tradursi anche in spunti di conoscenza e comunicazione. “Aggiungo il fatto che, da qualche anno, i prodotti a filiera corta sono sempre più protagonisti anche in una cucina gourmet che sta vivendo una rivoluzione copernicana: da qualche anno, addirittura, ci sono esempi in Italia, anche a noi molto vicini, di agriturismi premiati con la stella Michelin”.

Si assiste a un’evoluzione anche per quanto riguarda l’interesse dei turisti stranieri per il cibo, non più subito passivamente e non più relegato al ruolo del semplice “mainstream della cucina italiana” come avveniva qualche decennio fa: “Oggi il turista viene in Italia per mangiare cucina regionale e scoprire le identità nascoste e peculiari di un territorio. Ecco, se a quel turista, che magari soggiorna in albergo e ha modo di assaggiare il made in Lario attraverso la sua cucina, riusciamo a trasmettere le giuste informazioni sulla storia e sui produttori di quel determinato cibo, egli avrà sicuramente voglia di approfondirne la conoscenza, di scoprire l’entroterra e le sue cascine e, di conseguenza, di allungare la sua permanenza sul territorio e di ritornarci”.

L’agricoltura, su questo, ribadisce la volontà di mettersi a disposizione. Ed è un’agricoltura che negli ultimi anni e decenni ha saputo crescere e trasformarsi, mettendosi al servizio della collettività e della crescita del nostro sistema Paese anche negli ultimi difficili anni, lavorando per assicurare il cibo alle famiglie anche durante la pandemia.

A questo proposito, l’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle metropoli “ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città. Anche nei pesanti tempi del Covid i mercati contadini hanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori”.

Non ultimo, il tema della sostenibilità: “Agricoltura vuol dire ambiente, questo è un dato di partenza: un’agricoltura che disegna paesaggi fantastici e lo ha fatto nei millenni, pensiamo ai vigneti nel Chianti ma anche ai muretti a secco in collina e sulle montagne dell’Alta Lombardia.

Si tratta di un’agricoltura, insomma, molto diversa da quella di mezzo secolo fa, in grado di cogliere nuove sfide e di rappresentare un esempio di positiva reazione per il Paese. Vero anche che da sola non ce la può fare, ma con la forza congiunta dei consumatori sì: ed è un made in Italy positivo sul quale, davvero, vogliamo costruire un futuro nuovo per i nostri territori”.

 

 

NOVARA-VCO, TERMINATO PROGETTO SCUOLE PER ADOTTARE I CORRETTI STILI DI VITA

Dieci appuntamenti nelle scuole delle province di Novara, Verbania, Vercelli e Biella in cui i temi della sostenibilità, della tutela dell’ambiente e della legalità sviluppati attraverso il cibo Made in Italy hanno fatto da filo conduttore. Questo è stato il senso del progetto previsto nell’ambito del Protocollo di Intesa “Per la promozione delle competenze connesse alla sostenibilità nell’alimentazione, per lo sviluppo dell’economia circolare, della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale”, siglato nel 2019 con il Ministero dell’Istruzione, attraverso cui Coldiretti ha proposto agli istituti un percorso formativo denominato appunto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”. L’iniziativa sul territorio promossa da Coldiretti Novara-Vco è terminata ieri, martedì 24 maggio, con l’ultimo appuntamento nella scuola primaria J&R Kennedy di Borgo Ticino. In classe, per promuovere anche tra i più piccoli corretti stili di vita ed una sana alimentazione, erano presenti le Imprenditrici di Donne Impresa e Campagna Amica, Giovanna Cesareo dell’Apicoltura Verbano di Castelletto Ticino e Tiziana Facchi dell’Azienda Agricola Facchi di Trecate. Il tema della giornata “Conosco ciò che mangio e mangio per conoscere” ha permesso, tra giochi ed attività didattiche ed informative di coinvolgere a pieno i bambini delle tre classi che al mattino hanno anche potuto scoprire il favoloso mondo delle api, scoprendo i segreti dell’apicoltura ed hanno potuto osservare l’arnia e i prodotti dell’alveare direttamente in aula. Nel pomeriggio si è invece parlato di risicoltura, dove gli alunni hanno potuto toccare con mano le varietà di riso di produzione aziendale, oltre che divertirsi “mettendo le mani in pasta” con un laboratorio tattile per capire le diverse consistenze delle farine.

“Siamo entusiasti di poter aver presentato il progetto di Coldiretti ai più piccoli. Lo sviluppo sostenibile rappresenta la più grande sfida per il futuro e si traduce certamente in un nuovo modello di consumo più consapevole e volto anche a diminuire gli sprechi. La scuola e la famiglia hanno, in questo un’importanza cruciale – sostengono il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Far incontrare il mondo della scuola con quello dell’agricoltura è un primo passo importante verso un’evoluzione di pensiero che deve essere raggiunta per sostenere il nostro territorio”.

“Come Donne Impresa crediamo fortemente nell’educazione alimentare – evidenzia la responsabile di Novara-Vco Federica Scacchi – I più piccoli saranno gli uomini e le donne del futuro e per questo siamo stati fin da subito favorevoli ad investire tempo e impegno per creare una maggiore sensibilità su temi di grande attualità, quali il rispetto dell’ambiente, la prevenzione allo spreco e l’adozione di sani stili di vita. Siamo certe che, la possibilità di imparare a contatto con la natura ed i suoi prodotti, divertendosi, abbia contribuito a far germogliare in loro un grande amore per la nostra Terra. Il progetto è stato assolutamente positivo e ha riscosso successo tra i bambini e gli insegnanti e crediamo che possa essere l’inizio di un lungo percorso”. 

 

 

FERRARA, INVESTIRE PER RENDERE PAESE AUTOSUFFICIENTE 

“Non ci siamo fermati con la pandemia e non lo facciamo né lo faremo adesso che dobbiamo affrontare le conseguenze della gravissima crisi internazionale, che stanno colpendo tutti i settori. L’obiettivo è investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale e del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi oltre ai rappresentanti degli enti economici del mondo delle bonifiche, allevatoriale, dei consorzi tutela e dei consorzi agrari.

“Un’altra nostra priorità – ha proseguito Bertinelli – è la tutela del reddito delle imprese: un impoverimento delle aziende causerebbe un indebolimento del settore e ci porterebbe a porgere il fianco a pratiche come l’introduzione del nutriscore e all’avvento dei cibi sintetici”. Secondo il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna la carne in provetta è solo il primo atto a cui seguiranno carni bianche, formaggi e ortofrutta e vino. Per questo ha sostenuto la necessità di una strategia che “ci metta in condizione di contrastare questa informazione globale”. “Come Coldiretti – ha concluso Bertinelli – non derogheremo alle norme che hanno permesso ai nostri prodotti di essere sicuri e di alta qualità a favore di quanti vorrebbero mano libera sulle importazioni. Vogliamo esaltare invece il patrimonio di biodiversità e di cibi legati alla storia agroalimentare e al territorio. E se le eccellenze tradizionali sono raddoppiate dagli anni Duemila a oggi lo si deve al traino esercitato dalla rete dei Farmer’s market di Campagna Amica che è oggi oltre che una primaria piattaforma distributiva anche una piattaforma culturale”.

“L’Emilia Romagna ha le risorse, i progetti e anche il dialogo con la buona politica. È da qui che si riparte”, ha detto il Direttore Marco Allaria Olivieri “nell’immediato occorre salvare le aziende  da una possibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

“Al nostro Paese serve un patto nazionale per l’agricoltura” ha detto l’Assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi. “La pandemia e la guerra in corso hanno messo al centro il valore dell’alimentazione e l’agricoltura è una filiera strategica per l’Italia. Serve una visione, una strategia da promuovere e difendere: abbiamo bisogno di coraggio per fare scelte che determineranno il nostro futuro, soprattutto in questa fase nella quale sono state stanziate tante risorse a disposizione del sistema agricolo. È cambiato l’assetto della globalizzazione mondiale; l’Italia deve farsi trovare pronta su capacità di produrre energia, progettare tecnologia e garantire approvvigionamento e sicurezza alimentare.”

“L’agricoltura è una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese” ha detto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. “Come Regione stiamo continuando a investire in innovazione e formazione, per accompagnare le nostre imprese verso le sfide del prossimo futuro. L’agroalimentare è la seconda voce di export per la nostra regione e va aiutato per fornire opportunità alle imprese per poter investire in ricerca, innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione del territorio. Inoltre, è necessario permettere anche all’agricoltura un upgrade in termini tecnologici e digitali che le permettano di proiettarsi ancora di più nel futuro. Infine, servono politiche nazionali ed europee che tutelino il settore a partire dalla difesa delle nostre eccellenze, da questo punto di vista non ammettiamo alcuna penalizzazione”.

 

 

VICENZA, IL GIRO D’ITALIA RENDE OMAGGIO AGLI AGRITURISTI

Grande entusiasmo ed attesa all’azienda agrituristica Il Palazzone a Montegalda, dove ha fatto tappa il press tour “Veneto Unesco”, nell’ambito del Giro d’Italia.

I giornalisti di settore hanno reso omaggio a Vicenza ed alle sue Ville palladiane, ma non hanno dimenticato di riconoscere il giusto valore anche all’enogastronomia berica.

“Abbiamo prontamente risposto – commenta il presidente degli agrituristi di Terranostra Vicenza, Riccardo Lotto – e ci siamo presentati con il nostro consueto biglietto da visita: qualità, freschezza e genuinità, naturalmente con un pizzico di estro, perché nel corso degli anni abbiamo saputo rinnovarci, pur mantenendo inalterato il nostro bagaglio di valori ed esperienze”.

L’immagine dell’agriturista non è certo cambiata, ma in cucina ci sono delle alternative che sono il frutto dei tempi: i cuochi contadini. Gli stessi cuochi d’un tempo, o i loro i figli o nipoti, ma con in più una formazione specifica per deliziare anche i palati più raffinati. Attenzione, però, perché nel piatto ci sono sempre i sapori del territorio, realizzati con maestria, con un occhio di riguardo alle tradizioni locali, ed impiattati in modo accattivante.

“Poter ospitare questo press tour ci inorgoglisce – aggiunge il presidente Lotto – perché ci ha offerto la possibilità di mostrare ciò che facciamo ogni giorno nelle nostre strutture, dove l’accoglienza ed il buon gusto sono di casa. I nostri cuochi contadini: Elio Spiller dell’agriturismo El gran, Michela Pauletto dell’agriturismo Ai Colombari e Massimo Mazzaggio dell’agriturismo La Luna nel Pozzo hanno dato il meglio di sé, dimostrando che non sono secondi a nessuno, sotto tutti i punti di vista”.

Nei piatti dei fortunati giornalisti, protagonisti dell’evento internazionale di oggi, una fantasia di crostini con l’aperitivo Brunello, quindi un piatto tipico della cucina vicentina e veneta: risi e bisi del Doge (risotto carnaroli di Grumolo delle Abbadesse con i piselli). A seguire, un secondo realizzando con un’altra tipicità, il pollo alla Ciliegia di Marostica Igp ed un ventaglio di zucchine. Come dessert una crostata ai frutti di bosco. E, per finire, la rossa di Marostica. Il tutto bagnato dai vini vicentini più tipici: Garganega Doc e Doc Colli Berici bianco Doc della Cantina Mattiello, Tai Rosso della Cantina Costalunga e Recioto di Gambellara di Sordato Lino. E per finire, caffè e grappa vicentina della Distilleria Brunello.

 

ALESSANDRIA, GIOCO A CONTATTO CON NATURA, RISPETTO DI AMBIENTE E STAGIONALITÀ

Il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio e un cibo che sia da tutti i punti di vista in linea con il progetto di transizione ecologica.

Sono questi gli obiettivi che caratterizzano le “Mattinate Ecologiche” organizzate dal Gruppo Amag che vede partner Coldiretti Alessandria con il progetto di Educazione alla Campagna Amica per formare consumatori consapevoli: oggi è stata l’area giochi di Masio ad ospitare gli alunni di materna e primaria.

Focus sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura, con i cibi consumati ogni giorno, il ciclo del miele con approfondimento sulla vita e ruolo fondamentale delle api nell’ecosistema e come differenziare i rifiuti nel modo corretto.

“La qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Il progetto sull’educazione alimentare è diventato e resterà cruciale nella visione e nel lavoro quotidiano di Coldiretti, degli agricoltori italiani e ci auguriamo sempre più di tutta la filiera agroalimentare”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

L’attività di “Educazione alla Campagna Amica” di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, rappresenta un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica innovativa a contatto con la natura.

Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità.

Un valido aiuto anche per contrastare l’allarme lanciato sul Rapporto 2022 dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità sulle sbagliate abitudini alimentari dei più piccoli.

Basti pensare che in Italia il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, con un risultato che è il peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%, e un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni: 6 adolescenti su 10 non mangiano frutta e verdura ogni giorno, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.

“La pandemia con il troppo tempo passato davanti alla tv ha inciso sul fisico e sulla psiche, una situazione che ha aggravato un fenomeno allarmante poiché i numeri evidenziano come i problemi di peso interessino nel nostro Paese proprio i giovani. Dall’adozione di modelli sbagliati di consumo all’interno dei nuclei familiari al preoccupante abbandono dei principi della Dieta Mediterranea”, ha aggiunto la Responsabile Donne Impresa Alessandria Silvia Beccaria.

Nella fascia di età tra i 7 e i 9 anni si registra, infatti, un 41,9% obeso in sovrappeso rispetto a una media comunitaria del 29%, e in quella tra i 10 e i 19 anni la percentuale è del 34,2% rispetto al 24,9% degli adolescenti europei.      

In Italia sono 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.

“E’ importante recuperare abitudini a tavola più sane ma anche qualificare l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e garantiscano genuinità e freschezza – ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Con il progetto di “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe vogliamo formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura”.

Non è un caso se oltre quattro italiani su cinque vorrebbe iscrivere i propri figli in una Agricolonia, proprio per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta.

 

BRESCIA, SICCITÀ: LA PIOGGIA CHE NON ARRIVA

La tanto annunciata e attesa pioggia anche questa volta non è caduta sulla nostra provincia: al momento solo pochi millimetri a macchia di leopardo e – purtroppo – qualche grandinata ai confini con la provincia di Bergamo. Quando per allentare gli effetti della prolungata siccità e dare effettivo ristoro alle colture in campo servono almeno 40/45 millimetri di pioggia (in gergo agricolo come “una irrigata”), deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni. Il 2022 – precisa Coldiretti Brescia – finora ha fatto registrare precipitazioni dimezzate con le riserve idriche regionali attualmente immagazzinate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve che sono inferiori di oltre il 50% rispetto alla media del periodo 2006/2020.

Una situazione di assoluta emergenza per le campagne in un momento in cui la disponibilità di acqua è fondamentale per salvare i raccolti: “è necessario mettere in campo subito tutte le azioni possibili, la situazione è estremamente difficile e non possiamo permetterci il lusso di tergiversare: il rischio è quello di perdere anche quei raccolti che potrebbero essere messi in sicurezza grazie a interventi rapidi e incisivi” – commenta Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia in occasione del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica convocato questa mattina a Palazzo Lombardia, al quale ha partecipato il vicepresidente di Coldiretti Lombardia Paolo Carra. “Tra le misure da applicare – aggiunge Giacomelli – è importante la possibilità di disporre in tempi brevi deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, oltre che la possibilità di rilasciare acqua dai bacini montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia”.

Siamo di fronte – sottolinea Coldiretti Brescia – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

 

Appuntamenti

 

 

PUGLIA, A LEZIONE DI AGRICULTURA CON CENTINAIA DI BAMBINI

Centinaia di bambini da tutta la Puglia per la festa dell’educazione alimentare e dell’ambiente organizzata dalla Coldiretti Puglia a Bari al Parco Rossani con le lezioni di agrididattica e la scoperta delle tradizioni contadine e della sana alimentazione.

L’appuntamento è venerdì 27 maggio, a partire dalle ore 9,30, con i personaggi di “Summer&Todd l’allegra fattoria” che attenderanno i bambini, i loro genitori e i nonni, per accompagnarli in un’esperienza educativa, con leggerezza e divertimento. In un’area dedicata verranno allestiti laboratori didattici, in modo che i bimbi possano iniziare ad apprendere l’importanza di alcuni temi come la stagionalità dei prodotti, il cibo a km0, e anche la stessa educazione alimentare e l’importanza dello stile di vita sano.

Moltissime le attività che saranno realizzate con laboratori di agrididattica e i giochi della tradizione contadina a chiusura del ‘progetto scuola’ di Coldiretti, nato dal protocollo d’intesa siglato da Coldiretti e MIUR, che le donne di Coldiretti e Campagna Amica hanno portato avanti nell’anno scolastico 2021/2022, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia.

Sarà presentato il primo studio sull’Educazione alla Campagna Amica nelle scuole pugliesi, con le opportunità in masseria per i bambini nell’estate 2022.

 

 

TOSCANA, SVILUPPO SOSTENIBILE E EDUCAZIONE ALIMENTARE

Promuovere l’educazione alla sostenibilità nell’alimentazione, nel suo stretto rapporto con lo sviluppo della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale.

E’ questo l’obiettivo del progetto didattico “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare” che verrà presentato, contestualmente alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’istruzione, nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani, giovedì 26 maggio, alle ore 13.30, nella sala Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana, piazza Duomo 10, Firenze.

Saranno presenti la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Roberto Curtolo, la responsabile “Donne Impresa” di Coldiretti Toscana, Elena Bertini, il direttore dell’Istituto per la bio-economia del Cnr, Giorgio Matteucci, e il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.

 

 

CAMPANIA, PESTE SUINA: BLITZ A ROMA CONTRO INVASIONE DEI CINGHIALI

Blitz contro i cinghiali venerdì 27 maggio 2022 dalle ore 9.00 a Roma in piazza SS. Apostoli per scatenare la più grande protesta mai realizzata nella Capitale, dove si moltiplicano i casi di peste suina che mettono a rischio gli allevamenti di maiali e produttori di salumi ma anche l’immagine dell’Italia nel mondo #bastacinghiali.

Allevatori, agricoltori e cittadini scenderanno in piazza insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini per denunciare, con eclatanti azioni dimostrative, una emergenza nazionale che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali. Gli animali selvatici trasmettono malattie, distruggono le produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e arrivano fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini.

Sarà allestita la prima esposizione dei prodotti tipici Made in Italy che rischiano di scomparire a causa della peste suina che colpisce i maiali ma non l’uomo ed anche provocazioni e drammatiche storie sui danni provocati dai cinghiali a cose, animali e persone alla presenza di rappresentanti istituzionali.

Per l’occasione sarà diffusa l’esclusiva analisi Coldiretti su “Peste suina, 2022 l’invasione dei cinghiali” con le proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole, della filiera dei salumi e la tranquillità dei cittadini.

Sarà presente una delegazione di agricoltori della Campania, con la partecipazione delle federazioni provinciali Coldiretti di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

 

 

VERCELLI-BIELLA, CONVEGNO PER RICORRENZA DEI TRENT’ANNI DALLE STRAGI DI MAFIA

Ci sarà anche l’imprenditrice agricola appartenente a Coldiretti Giovani Impresa Denise Oliva tra i relatori dell’incontro organizzato dal gruppo Giovani UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) della sezione di Vercelli. Il convegno si svolgerà sabato 28 maggio alle ore 10 nella Sala Franzo di Coldiretti al primo piano del palazzo di piazza Zumaglini 14, per la ricorrenza dei trent’anni dalle stragi di mafia. Nello specifico verranno fatte riflessioni sulla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e il loro utilizzo a scopo sociale.

Dopo il saluto di apertura del Presidente UCID della sezione di Vercelli Adriana Sala Breddo, interverranno il Direttore Caritas per la zona VI di Milano don Massimo Mapelli e Denise Oliva, esperta in terapia occupazionale ed imprenditrice agricola. A moderare il colloquio sarà il Direttore del Corriere Eusebiano Luca Sogno.

Per informazioni scrivere a ucid.vercelli@gmail.com

 

ASTI, LE BOLLICINE IN GIRO PER L’ITALIA

“Le BOLLICINE in Giro per l’Italia” è la nuova proposta dell’EnotecAmica di Campagna Amica Asti in programma MARTEDI’ 31 maggio (ore 20,30), promossa in collaborazione con

Tasting Brothers nell’ambito del calendario enoico Territori DiVini 2022. 

Sette i calici di Bollicine protagoniste della degustazione guidata alla cieca in accompagnamento gastronomico con in prodotti del Mercato Contadino di Campagna Amica, per un viaggio attraverso storie, culture e tradizioni lungo l’intero stivale, con uno special guest fuori Paese.

Tutte rigorosamente Metodo Classico, le diverse proposte provengono da: Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Sicilia.

A guidare la degustazione saranno Paolo Noto ed Eleonora Giroldi che, insieme ad Alex Vasario, compongono il trio Tasting Brothers.  Eleonora e Alex si sono conosciuti tra lezioni dell’Ais, degustazioni e centinaia di bottiglie e, da compagni di banco, sono diventati “brothers”: fratelli di degustazioni e di nottate tra libri e bicchieri bucati. Paolo, colonna portante di EnotecAmica, si è invece aggiunto di recente. Tre giovani amici e una passione comune qual è il vino. Così, il desiderio di raccontarlo e di condividerlo con chi lo ama e lo vuole scoprire o riscoprire.

Apprezzare il patrimonio enologico italiano è sempre una grande occasione di soddisfazione e lo diventa ancor più se al piacere dei sensi viene accostato un approfondimento tecnico-culturale così come Paolo ed Eleonora sapranno offrire durante la serata – sottolineano il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio e il Direttore Diego Furia.

Posti limitati (necessaria la prenotazione); costo serata euro 50,00. La degustazione si terrà presso il Salone Polivalente del Mercato Contadino di Corso Alessandria 271 Asti.

 

 

CREMONA, DOMENICA VOGLIA DI FRAGOLE (E DELLE PRIME CILIEGIE)

“Voglia di fragole e ciliegie” è il tema della mattinata al Mercato di Campagna Amica, proposta dagli agricoltori della Coldiretti per domenica 29 maggio, in via Verdi a Crema. Sarà una giornata dedicata alla frutta di stagione, con la degustazione gratuita di ricette a base di fragole e con la possibilità di fare acquisti di frutta ad un prezzo speciale. Accanto alle fragole, che già da alcune settimane arricchiscono di bontà e colore il mercato di Campagna Amica, debutteranno anche le prime ciliegie.

Gli agricoltori della Coldiretti si preparano dunque a condividere con i cittadini cremaschi una domenica speciale. Nella massima attenzione alle prescrizioni legate alla situazione sanitaria, tornerà finalmente sul mercato la degustazione gratuita di dolci a base di frutta di stagione. “Punteremo sulle fragole. Per noi è una consuetudine bella e significativa: in ogni stagione cerchiamo di porre in evidenza un prodotto del nostro territorio, sottolineandone la bontà e le proprietà, e magari dando qualche consiglio su come gustarlo. Questa volta è di scena la frutta, ed in particolare noi offriremo una dolce degustazione a base di fragole” spiega Michele Soragni, dell’azienda agricola Bredina di Costa Sant’Abramo, il cui banco domenica sarà dominato dai colori rosso e verde. “Siamo felici di portare al mercato di Crema le prime ciliegie di stagione. Posso assicurare che quest’anno sono particolarmente buone” aggiunge Luca Galeotti, il cui frutteto si trova a Pegognaga.

L’invito che Coldiretti Cremona rivolge a quanti domenica si recheranno a fare la spesa al Mercato di Campagna Amica a Crema è quello di cogliere l’occasione per riscoprire i sapori genuini, di stagione, legati al territorio. Accanto all’ortofrutta, regina del mercato, non mancheranno varie altre eccellenze del territorio cremasco e lombardo, da pane e prodotti da forno al salame nostrano, dalle confetture ai formaggi (con latte di capra e bufala), dal vino (in arrivo dall’Oltrepò Pavese) al miele, e poi olio, carni, prodotti a base di lumaca, dolci tipici.