COMUNICATO STAMPA | Notizie

News La Forza del Territorio del 22 marzo 2019

22 Marzo 2019
News La Forza del Territorio del 22 marzo 2019

Primo piano

 

AREZZO

FORESTE: SI’ ALLO SVILUPPO DELLA FILIERA MADE IN ITALY

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – sostiene la Coldiretti provinciale – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli

“Aumentano del +6,9% le importazioni di legname dall’estero con quasi 12,5 milioni di tonnellate nel 2018 afferma Simone Baglioni, titolare della Società Cooperativa Eco Energie con sede a Subbiano – sono 12 miliardi gli alberi che riempiono i boschi da nord a sud della Penisola. Un patrimonio poco valorizzato considerato che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento per un importo di circa 4,2 miliardi di euro nel 2018.

Il paradosso è alto – prosegue Baglioni – perché, nonostante le foreste coprano ormai 1/3 della superficie nazionale e siano in crescita, l’Italia utilizza solo il 30% dell’incremento annuo dei boschi contro una media europea superiore al 55%. E’ un controsenso, l’attenzione verso questo settore è scarsa e mancano la conoscenza e la consapevolezza: il legno previene gli incendi, fa protezione sui fiumi rispetto alle alluvioni. Negli ultimi anni le politiche sono state più attente ma c’è ancora molto da fare per promuovere e valorizzare questo settore che sta diventerà un problema sociale se non si interverrà nella maniera giusta andando a valorizzare la filiera, non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti, per i cittadini, per il paesaggio e per l’ambiente”.

E se l’industria italiana del legno è la prima nella UE, il legname che utilizza arriva però da altri Paesi come sostiene Federforeste – Paesi come Austria, Francia, Svizzera e Germania tanto che ormai la maggior parte dei mobili venduti in Italia è fatta con assi straniere senza che il consumatore lo sappia. Come avviene con il cibo che mettiamo nel piatto è necessario arrivare ad un’etichetta d’origine anche per il legno perché dietro a ogni tavola utilizzata vive un mondo fatto di territori e persone con un’intera filiera composta da agricoltori boscaioli, segherie, trasportatori, industrie e artigiani.

“La verifica dell’origine del legno – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – permette di avere ricadute positive dal punto di vista economico, sociale ed ecologico-ambientale sul nostro territorio, utilizzando solo legname che arriva da foreste controllate e curate, valorizzando la filiera corta e il prodotto a km zero che abbatte le emissioni inquinanti perché non deve percorrere lunghe distanze su camion o navi prima di arrivare fino a noi”.

Dati allarmanti sono quelli che riguardano gli incendi che nel 2019 per effetto dei cambiamenti climatici sono aumentati del 1700% rispetto allo scorso anno, con danni gravissimi al patrimonio naturale dell’Italia. A spingere gli incendi un inverno secco soprattutto al nord dove è caduto il 50% di precipitazioni in meno rispetto alla media con temperature massime e minime anomale superiori di tre gradi la norma nella prima decade secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac e Ucea.

Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché – continua la Coldiretti – è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili. Siamo di fronte all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza.

“Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – afferma il Direttore Rossi – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità in tal senso viene dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Una ulteriore opportunità – si avvia a concludere il Direttore – può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere che potrebbero generare 35mila nuovi posti di lavoro. Come associazione siamo impegnati in prima linea all’interno del lavoro delle commissioni tematiche anche in quella dedicata alla Forestazione che sta portando avanti un lavoro strategico volto al miglioramento, alla promozione e all’informazione del settore”.

 

Dal territorio

 

MILANO, GIORNATA ACQUA: TICINO GIÙ DEL 10% IN 48 ORE. ALLERTA NEI CAMPI

Il livello del fiume Ticino a Turbigo, in provincia di Milano, è sceso di oltre il 10% in sole 48 ore, mentre il fiume Adda a Lodi è arrivato a -172 centimetri sotto lo zero idrometrico, con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 7,6% del lago di Como ad appena il 28,5% del Maggiore. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Una situazione – precisa la Coldiretti interprovinciale – che dipende da un inverno anomalo e siccitoso, che ha ridotto sensibilmente le riserve idriche nei bacini.

“Tra gli agricoltori – dichiara Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sta crescendo la preoccupazione per la stagione irrigua, perché al momento le scorte d’acqua nei laghi sono risicate, mentre in montagna il livello della neve è sceso di oltre 2 metri rispetto alla media degli anni scorsi”. “E’ fondamentale, quindi – prosegue il Presidente Rota – una corretta manutenzione dei bacini per garantire alle imprese agricole una gestione razionale della risorsa idrica”.

 

“In questi giorni abbiamo dovuto ricorrere a irrigazioni straordinarie per poter lavorare i terreni in vista delle semine ¬– conferma Gian Enrico Grugni, allevatore di Cervignano d’Adda in provincia di Lodi – Qui da noi non accadeva da decenni che in questo periodo dovessimo intervenire per far fronte a una mancanza di pioggia così prolungata. Temo per la scarsità delle scorte nevose e di quelle nei laghi, che potrebbe mettere a rischio i lavori stagionali. Se nei prossimi giorni la situazione non dovesse cambiare, ad esempio, potremmo avere difficoltà nella semina del mais”.

In una situazione in cui quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono in Italia sono perduti, i cambiamenti climatici impongono un deciso cambio di mentalità nelle gestione dell’acqua. Crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto una variazione della distribuzione e dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che – conclude la Coldiretti – richiedono interventi strutturali. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà.

 

BASILICATA, PRESENTATO IL MANIFESTO PROGRAMMATICO AL CANDIDATO TRAMUTOLI

Penultimo incontro oggi promosso da Coldiretti Basilicata, in vista delle elezioni regionali di domenica, per sottoporre all’attenzione dei candidati che andranno a rappresentare, come governo o come opposizione, la Basilicata per i prossimi 5 anni, tutte le criticità ancora irrisolte, offrendo al contempo una serie di soluzioni utili a risolvere le problematiche lamentate dalle imprese agricole lucane e avanzando, com’è nel suo stile, ulteriori idee e proposte. Ospite della sede regionale della federazione agricola lucana, il professor Valerio Tramutoli, sostenuto dalla lista “Basilicata possibile”.

Alla presenza del presidente regionale, Antonio Pessolani, del direttore provinciale, Franco Carbone, e di una rappresentanza di presidenti di sezione, è stato presentato un documento che contiene le priorità necessarie per un cambiamento del comparto agricolo lucano. Panche in questa occasione Coldiretti Basilicata ha ribadito l’opportunità di  “provvedere a  riorganizzare la macchina amministrativa regionale; ridurre i formalismi della burocrazia; sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale; investire sulla distintività integrale delle produzioni agricole lucane, rafforzando al contempo il legame tra turismo ed enogastronomia; sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, incentivando la presenza dei mercati contadini e vincolando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali.

E poi salvaguardare l’ambiente e lo spazio rurale e migliorare la viabilità rurale, le opere di provvista e distribuzione delle acque ad uso irriguo, la gestione del patrimonio boschivo”. L’incontro ha dato esito positivo. Sostegno al reddito degli agricoltori, lotta all’usura, promozione di un brand, “Io sono lucano”, che valorizzi i produttori, le eccellenze locali e l’intero comparto di filiera sono gli impegni che, di concerto con Coldiretti, Tramutoli ha assunto “come uno dei punti programmatici principali su cui mettersi al lavoro con la nuova amministrazione”.

 

FERRARA, ENTRO IL 31 MARZO LE DOMANDE PER NUOVI IMPIANTI DI VIGNETO

Devono essere presentate entro il 31 marzo 2019 le domande per l’autorizzazione di nuovi impianti di vigneto per il 2019. Coldiretti Ferrara ricorda che la domanda va presentata, attraverso il portale SIAN, in via telematica. Il limite massimo per domanda di nuovo vigneto è relativo ad una superficie di 3 ettari, con un unico criterio di priorità, che è quello di essere in produzione biologica da non meno di 5 anni antecedenti alla domanda.

Le autorizzazioni saranno rilasciate non prima del primo giugno 2019 e solo a partire dalla data di assegnazione sarà possibile utilizzarle nel limite della superficie assegnata. Le autorizzazioni concesse non possono essere trasferite a un altro produttore e devono essere utilizzate entro i tre anni successivi dalla loro assegnazione e quindi entro la primavera 2022.

Sulla base delle superfici richieste, la Regione potrà applicare una superficie minima garantita a tutti i richiedenti, che facendo riferimento alla superficie vitata regionale di 50.846 ettari, dovrebbe corrispondere a circa 508 nuovi ettari (1% delle superfici esistenti in regione come previsto dalle norme comunitarie). Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione dei soci e dei viticoltori per ulteriori informazioni e per la presentazione delle domande in oggetto.

 

VARESE, PRIMAVERA AL VIA CON RISERVE D’ACQUA RIDOTTE. COLTURE IN ANTICIPO

E’ alle porte il primo weekend di una primavera che è partita, nella provincia prealpina, con una carenza rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve. Sono oltre 370 milioni i metri cubi d’acqua che mancano all’appello a livello regionale. E la situazione che si ripercuote innanzitutto nelle campagne lombarde, dove cresce l’allerta degli agricoltori, a cominciare dai produttori di cereali: in molti casi c’è difficoltà terra non si riesce a lavorare e in diversi hanno preferito rinviare qualche settimana le semine.

“La mancanza di acqua preoccupa sicuramente poiché le riserve idriche sono necessarie per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere” evidenzia Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese. “Il timore è che, dopo queste temperature elevate, possa tornare il freddo e a risentirne potrebbero essere, oltre le orticole, anche alcune produzioni floricole particolarmente caratteristiche per il territorio varesino come le acidofile, in particolare camelie e azalee. Sicuramente, è sotto gli occhi di tutti che i cambiamenti climatici in atto si stanno manifestando ormai da tempo con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. E’ quindi necessario pensare a una pianificazione per far fronte a queste nuove insidie del clima, e potenziare le scorte d’acqua anche attraverso la realizzazione di nuovi invasi”.                                                                                                                                                                                                                               

Sugli alberi da frutta, fioriti in anticipo, e su alcuni ortaggi che necessitano di irrigazione, i timori più grandi riguardano lo sbalzo termico tra giorno e notte da una parte e il pericolo di gelate tardive dall’altra: nell’orto si bagnano artificialmente le nuove primizie, ma è necessario farlo nelle ore più calde della giornata per evitare le gelate notturne. La vera preoccupazione è che dopo un inverno così secco, acqua e temperature troppo basse possano arrivare nel momento meno opportuno, tra aprile e maggio. Così anche per i piccoli frutti: “In fase di apertura del fiore è importante dissetare le piantine e gli arbusti – conferma Enrico Montonati, produttore di mirtilli a Vergiate (Varese) – ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di una brinata improvvisa è ancora dietro l’angolo”.

Quello appena concluso – precisa la Coldiretti – è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che, nel caso del Lago Maggiore, sono scese al 28,5%.

L’andamento degli ultimi mesi conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne. Basti pensare che, nel solo mese di gennaio, in provincia di Varese gli incendi hanno devastato centinaia di ettari di territorio.

 

COMO-LECCO, SICCITA’: LAGHI IN SOFFERENZA E ALLERTA PER LE COLTURE GIA’ IN FIORE

E’ alle porte il primo weekend di una primavera che è partita, nelle province di Como e Lecco, con una carenza rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve. Sono oltre 370 milioni i metri cubi d’acqua che mancano all’appello a livello regionale. È quanto afferma la Coldiretti lariana, sulla base degli ultimi dati Arpa, in occasione del cambio di stagione scattato con l’equinozio di primavera.

Roberto Magni, floricoltore nel Lecchese e vicepresidente interprovinciale di Coldiretti: “Sia le piante da frutto che numerose varietà floricole sono in netto anticipo sulla fioritura anche di 15/20 giorni rispetto al consueto: siamo, peraltro, in una periodo costellato da forti escursioni termiche, anche intorno ai 20 gradi: se di giorno la colonnina di mercurio si spinge fino a valori propri della primavera inoltrata (anche 19 o 21 gradi), di notte si verificano ancora brinate e il termometro scende decisamente sottozero, anche fino a -2 gradi. Ciò è pericoloso per le piante e per un loro equilibrio idrico. La carenza d’acqua, peraltro, è rincarata dal fatto che le piante stesse, già in fase vegetativa, ricercano in essa gli elementi nutritivi necessari a l proprio sviluppo: quindi c’è un utilizzo e una “domanda” idrica maggiore.

Per le aziende che commercializzano piante da vivaio in pieno campo ciò costituisce un serio problema, soprattutto perché si accorcia la “finestra” temporale entro cui sarà possibile venderle. Situazione complessa anche per quanto riguarda i cereali autunno-vernini, anche legati alla filiera zootecnica: il perdurare didi questa situazione può inficiare seriamente il regolare sviluppo delle piantine andando a deprimere la qualità e quantità del raccolto. Senza contare che il pericolo di una repentina “inversione” del termometro, con inattese gelate, è tutt’altro che scongiurato. Del resto, oggi è il solo il primo giorno di primavera…”

“Prugne, albicocche e pesche sono fioriti almeno tra i dieci e i quindi giorni di anticipo” commenta Fabio Villa, titolare dell’azienda Maggiociondolo di Casatenovo (LC).

“In stalla, per ora la situazione è tranquilla, le vacche sono alimentate regolarmente e hanno, ovviamente, acqua a disposizione” commenta Fortunato Trezzi, allevatore ad Alzate Brianza (CO) e presidente di Coldiretti Como Lecco. “I problemi sono in campo: chi coltiva cereali autunno-vernini per alimentare il bestiame è penalizzato, in quanto lo sfasamento climatico ha messo in sofferenza le piante”.

Quello appena concluso – precisa la Coldiretti – è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che sono scese al 7,6% per quello di Como, al 15% per l’Iseo e al 28,5% del Maggiore. Si salva, per ora, solo il lago di Garda con oltre il 90% di riempimento

L’andamento degli ultimi mesi conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne. Basti pensare che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, in Lombardia gli incendi hanno devastato oltre mille ettari di territorio.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole – conclude la Coldiretti – che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

 

PADOVA, QUARANTA QUINTALI, QUASI VENTIMILA LE MELE DELLA LEGALITA’ DONATE

Sono quasi ventimila le “mele della legalità” distribuite dai giovani agricoltori e dalle donne imprenditrici di Coldiretti Padova giovedì in Prato della Valle durante la manifestazione nazionale di Libera. Gli agricoltori hanno donato circa 40 quintali di mele della Bassa Padovana consegnate dalla Cooperativa Cofruca. “Per oltre tre ore abbiamo distribuito le mele senza sosta alle migliaia di persone confluite in Prato della Valle – ricorda Matteo Rango, delegato dei giovani di Coldiretti Padova – è stata una giornata straordinaria, un’occasione preziosa per dire no ad ogni forma di sfruttamento e di sopraffazione. E’ stato bello e importante condividere con tanti ragazzi e cittadini di ogni età valori come la legalità e ricordare il sacrificio di tante persone”.

A leggere alcuni nomi delle vittime, dal palco di Libera, anche il presidente di Coldiretti Veneto Pietro Piccioni mentre Giancarlo Caselli, ex procuratore e presidente dell’Osservatorio Agromafie di Coldiretti, ha pronunciato gli ultimi nomi concludendo con “a loro e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizie vanno la nostra memoria e il nostro impegno”. Un impegno che si concretizza, giorno per giorno, anche con il lavoro di tanti agricoltori per il “cibo giusto”, contro ogni forma di sfruttamento e sopraffazione. “Con le mele, frutto del lavoro di tanti nostri agricoltori – aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – abbiamo voluto ricordare la fatica che sta dietro al nostro lavoro, spesso non adeguatamente remunerato.

Senza dignità, senza riconoscere il giusto valore a chi lavora nei campi, si lascia spazio agli speculatori senza scrupoli e alla criminalità. Ci fa piacere dunque che tanti cittadini abbiamo sottoscritto in Prato della Valle la nostra petizione europea “Eat Original – scegli l’origine” per chiedere all’Ue di imporre la dichiarazione obbligatoria d’origine per tutti i prodotti alimentari, al fine di impedire le frodi, tutelare la salute pubblica e garantire il diritto dei consumatori alla corretta informazione. Con il “cibo giusto” potremo avere anche più giustizia nei campi e soffocare l’illegalità e le infiltrazioni criminali”.

 

NUORO-OGLIASTRA, CAMPAGNA AMICA A SCUOLA CON IL SAPER FARE AGRICOLO

Il tour del progetto Campagna Amica nelle scuole ha fatto tappa alle elementari Podda e nella scuola dell’infanzia Gallisai, entrambe di Nuoro dove i bambini si sono cimentati nella preparazione dei biscotti tradizionali e nella conoscenza del miele e delle api grazie al supporto di Coldiretti Donne Impresa.

Una vera e propria scuola del gusto e delle riscoperta del saper fare agricolo che sta entusiasmando i bambini curiosi e attivi protagonisti dei laboratori.

Un incontro ravvicinato con i protagonisti delle campagne, i produttori di Campagna Amica. Nella scuola dell’infanzia Gallisai era presente Giandomenico Pinna che ha presentato il miele e le api. Mentre al Podda era presente Graziella Fele della fattoria didattica Camisadu di Oliena.

“Una bella esperienza che vede i bambini protagonisti che divertendosi impastano, assaggiano e osservano e conoscono le diverse filiere del mondo agricolo” racconta la responsabile di Coldiretti Nuoro Ogliastra Emanuele Melis che ha seguito i laboratori con un’altra imprenditrice Debora Castagia, delegata di Coldiretti Giovani che dice: “è un percorso completo che poi si concluderà al mercato di Campagna Amica dove conosceranno e apprenderanno anche il valore dell’acquisito consapevole”.

 

VENEZIA, LA GESTIONE DELL’ACQUA TRA LE PRIORITA’ DEGLI AGRICOLTORI

Si è svolto ieri sera un incontro che ha coinvolto oltre centocinquanta associati della zona di Chioggia riuniti presso la sala della Parrocchia del Buon Pastore a Sottomarina, l’ultimo delle dieci tappe previste da Coldiretti Venezia per incontrare i propri associati lungo tutta la provincia di Venezia.

L’obiettivo quello di ascoltare la voce degli agricoltori: sono le più disparate le situazioni che un’azienda agricola si trova a vivere quotidianamente per questo motivo, sottolineano il presidente Andrea Colla, il direttore Giovanni Pasquali, il vice direttore Ugo Mattia in presenza del segretario di zona di competenza, gli agricoltori devono essere supportati e aiutati nel risolvere le problematiche contingenti. Ieri sera nello specifico, introdotti dal segretario di zona Silvano Bugno, si è parlato anche dell’importanza della gestione dell’acqua in presenza di Paolo Ferraresso presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione.

La crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto modificazione della distribuzione ed aumento dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che – sostiene la Coldiretti – richiedono interventi strutturali. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana.

“Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti” ha ricordato il Presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla – “ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare”. Molti altri gli argomenti affrontati dal tavolo dei relatori a cui era presente anche l’assessore alle politiche agricole di Chioggia Daniele Stecco.

L’occasione dell’incontro voluto da Coldiretti Venezia per stimolare le aziende e guidarle verso un percorso di miglioramento in termini di economicità e organizzazione del lavoro. “ Sono molti i temi su cui dare consulenza alle nostre imprese -afferma il direttore Giovanni Pasquali- puntiamo su strumenti che Coldiretti ha messo in opera come il “portale del socio” utile alle aziende per la gestione della fatturazione elettronica e il “quaderno di campagna” per la compilazione e il controllo dei trattamenti ma, usufruendo del bando del Psr dedicato alla consulenza, guidiamo le aziende all’ottimizzazione dei fattori di produzione in un’ottica di specializzazione e sostenibilità”. “Molte delle nostre aziende- continua il presidente Colla- non sono abituate ad avere un piano marketing e comunicazione oggi indispensabile per essere più performanti nel mercato, altre invece necessitano di uno spunto per convertire la propria azienda al biologico o per condurre in modo più sostenibile colture specializzate. Ecco che ciascuno di loro potrà godere di un percorso personalizzato.”

Molta la partecipazione e la curiosità delle aziende, tra cui anche giovani imprese rappresentati dal delegato provinciale Luca Bertaggia, loro che dopo aver ormai digerito l’avvento della fatturazione elettronica, hanno ascoltato suggerimenti e indirizzi per non perdere il treno del cambiamento, anzi con lo spirito giusto per esserne i protagonisti.

 

ROMA, IN SABINA CILIEGETI COPERTI CONTRO INSETTO KILLER

Un moscerino dei piccoli frutti (Drosophila Suzukii) sta provocando gravissimi danni nella Sabina romana e reatina, colpendo in particolare la cerasicoltura che attualmente garantisce al territorio una produzione lorda vendibile di circa 10 milioni di euro. Per questo Coldiretti Roma e Rieti, in collaborazione con la rete “Produttori agricoli di frutta”, si sono mobilitate per realizzare un progetto che prevede la costruzione di ciliegeti specializzati coperti, unico strumento valido per contrastare gli attacchi di questo insetto, proveniente dalla Cina.

“Attualmente si stanno studiando nuove strategie di controllo perché quelle finora adottate si sono rivelate inefficaci – sottolinea Giuseppe Casu direttore Coldiretti Roma – Abbiamo proposto una progettualità che, fondata sulla misura 4.1 del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) in uscita, possa accompagnare le imprese verso la realizzazione di impianti coperti. In questo modo garantiremmo la protezione dagli attacchi dell’insetto e riusciremmo ad avere un comparto più strutturato”. In programma anche misure per migliorare l’identificabilità del prodotto, attraverso un marchio collettivo, e per valorizzare la ciliegia con azioni di trasformazione da abbinare alla vendita diretta, attualmente principale forma di collocazione sul mercato.

“E’ un progetto importante che nasce dal grave problema Drosophila Suzukii, ma può accompagnare la cerasicoltura Sabina verso una necessaria evoluzione in termini di competitività e valorizzazione sul mercato – spiega Alan Risolo presidente di Coldiretti Rieti – L’obiettivo è quello di dare continuità alla coltivazione della ciliegia, rendendola ancora più centrale tra le attività che possono portare reddito al territorio”.

Di questa problematica si è parlato anche nel corso dell’incontro promosso ieri a Palombara Sabina da Coldiretti Roma e Rieti, in collaborazione con la rete di imprese “Produttori Agricoli di Frutta”. All’evento hanno partecipato Alan Risolo, Presidente Coldiretti Rieti; Giuseppe Casu, direttore Coldiretti Roma e Rieti; Carlo Loffreda, condirettore Coldiretti Rieti; Massimiliano Di Carlo, Presidente della rete “Produttori Agricoli di Frutta” e l’agronomo Arnaldo Peroni.

 

SONDRIO, STILI DI VITA, SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE NELLE SCUOLE

Promuovere le corrette abitudini a tavola, la conoscenza della stagionalità e dell’origine del cibo, a cominciare dai prodotti del territorio, e avvicinare i bambini al mondo rurale. Sono alcuni degli obiettivi del progetto “Stili di vita, sana e corretta alimentazione nelle scuole”, promosso da Coldiretti Sondrio e Campagna Amica, che quest’anno coinvolgerà oltre 2.300 studenti di 24 primarie della provincia. L’iniziativa ha preso il via lo scorso 13 marzo attraverso una serie di proposte formative condivise dall’Ufficio Scolastico Territoriale e proseguirà fino al mese di giugno con la partecipazione di Donne Impresa e Giovani Impresa Coldiretti, in collaborazione con Ats della Montagna, Fondazione Fojanini e Apas. Tanti i temi affrontati in aula o presso aziende e cooperative del territorio, attraverso percorsi didattici come ad esempio: “Etichetta: dimmi la verità, nient’altro che la verità”, “Dal chicco di grano saraceno al pizzocchero”, Mettiamo in moto il nostro corpo… ma il carburante qual è?” e “L’uva e tutte le sue virtù”.

“Facendo la spesa solo al supermercato – spiega la Presidente di Coldiretti Sondrio, Silvia Marchesini – si rischia di dimenticare da dove arriva e come viene prodotto il cibo che ogni giorno portiamo in tavola. Questo vale soprattutto per le nuove generazioni: ecco perché riteniamo importante far recuperare ai bambini il contatto con la terra e con chi la coltiva”.

“Sono molto contento del successo che questa iniziativa sta riscuotendo fra gli alunni e i docenti – aggiunge il dirigente dell’UST, Fabio Molinari –. Avvicinare il mondo della scuola a quello dell’agricoltura è fondamentale soprattutto in un territorio ricco di risorse ed eccellenti realtà produttive come la provincia di Sondrio. Ritengo che, sensibilizzare i giovani ai valori della sana alimentazione, della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, oggi sia una missione davvero importante”.

Gli alunni coinvolti nel progetto frequentano gli Istituti Comprensivi di Samolaco, Novate Mezzola, Delebio, Traona, Morbegno, Talamona, Berbenno, Sondrio Centro, Sondrio Paesi Retici, Pio XII, Teglio, Tirano e Sondalo. Nella prima settimana le lezioni hanno interessato la scuola “Montalcini” a Montagna in Valtellina, la “Cederna” a Montagna Piano, la “G. Rodari” a Poggiridenti, la primaria di Sondalo e quella di Bianzone. Nei mesi di marzo, aprile e maggio, le lezioni proseguiranno nei vari plessi della provincia fino alla festa di chiusura del progetto che si svolgerà a giugno.

 

SICILIA, PIATTI DELLA NONNA: ANCHE NELL’ISOLA VINCE LA TRADIZIONE

Pane cotto, crema di latte, e tante altre delizie della nonna tornano in auge anche in Sicilia. Lo rileva la Coldiretti regionale confermando il trend nazionale: tre italiani su quattro (75%) scelgono le ricette familiari tradizionali che si tramandano di generazione in generazione soprattutto grazie alle figure femminili. E’ quanto emerge da una indagine del sito www.coldiretti.it presentata alla prima giornata della cucina contadina nell’ambito dell’Assemblea nazionale di Terranostra, l’Associazione Agrituristica di Campagna Amica con iniziative nel primo weekend di primavera in tutta Italia con i menu della tradizione contadina.

In cucina – sottolinea la Coldiretti – si assiste ad uno storico ritorno della domanda di semplicità e trasparenza, dopo anni di piatti fusion, global, etnici e molecolari. Le ricette della nonna – precisa la Coldiretti – seguono le stagioni, rispettano l’ambiente, non sprecano, recuperano prodotti antichi, aiutano il presidio del territorio e fanno rivivere emozioni e ricordi. Lo dimostra anche il fatto che nell’ultimo anno le ricette della nonna sono state le più cliccate dagli italiani sul web, quasi il doppio di quelle vegetariane e largamente davanti a dietetiche, vegane, tipiche, tradizionali, etniche e fusion, secondo un’analisi Coldiretti su dati Google Trends. Tante le ricette siciliane e tra queste spiccano il pane fritto con il vino caldo, condito con maiorchino e un filo di miele. O ancora la crema di latte, realizzata con latte fresco e amido e condita con mandole tostate e biscotti. Immancabili in alcune aree della Sicilia le codette colorate, listarelle di mandole con lo zucchero.

 

LIGURIA, NELLA RIVIERA I PIATTI DELLA NONNA ABBRACCIANO TERRA E MARE

Dal Brandacujun della riviera di Ponente alla Cima alla Genovese fino al famosissimo pesto al mortaio: sulle tavole liguri e nazionali tornano i piatti della nonna scelti da tre cittadini su quattro (75%) con le ricette familiari tradizionali tramandate di generazione in generazione.

È quanto riporta Coldiretti Liguria, basandosi sull’indagine di Coldiretti presentata alla prima giornata della cucina contadina nell’ambito dell’Assemblea nazionale di Terranostra, l’Associazione Agrituristica di Campagna Amica. Le ricette della nonna seguono le stagioni, rispettano l’ambiente, non sprecano, recuperano prodotti antichi, aiutano il presidio del territorio e fanno rivivere emozioni e ricordi. Lo dimostra anche il fatto che nell’ultimo anno questo genere di ricette sono state le più cliccate dagli italiani sul web, quasi il doppio di quelle vegetariane e largamente davanti a dietetiche, vegane, tipiche, tradizionali, etniche e fusion, secondo un’analisi Coldiretti su dati Google Trends. In Liguria contro lo spreco degli avanzi era nata la Cima alla Genovese che univa, in una tasca di carne, frattaglie e verdure, mentre oggi questa ricetta risulta essere un piatto tipico molto richiesto dai turisti che visitano i nostri borghi. Continuando, la Torta Pasqualina, torta di verdure con uova sode, il Condigiun un’insalata a base di verdure e pesce, le Bughe in Carpione e il Pesto per condire le trenette, rigorosamente preparato al mortaio con tecnica tradizionale, sono solo alcuni esempi delle centinaia di ricette della nonna custodite gelosamente nelle case dei liguri.

“In cucina – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – si sta assistendo ad uno storico ritorno della domanda di semplicità, trasparenza, e riscoperta, attraverso i piatti, delle radici culturali locali. In Liguria le ricette tradizionali sono legate sia alla cultura rurale del territorio e alla frugalità, sia al mondo dei pescatori, e non mancano neanche quelle nate dall’incontro di questi due mondi, con piatti come Acciughe in tegame, preparate con Acciughe IGP olive taggiasche e pomodorini.

Per queste ricette risulta centrale la scelta degli ingredienti: per avere prodotti locali, freschi di stagione, è bene rivolgersi direttamente ai produttori o in azienda o presso i mercati di Campagna Amica Liguria, a km e a miglio zero. Il successo di questi mercati mostra una sempre maggiore attenzione, da parte del consumatore, per il benessere e la salute, ma anche per la sostenibilità ambientale e volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione.

Con la spesa dal contadino si trovano infatti prodotti locali del territorio e del nostro mare, messi in vendita direttamente dall’agricoltore e pescatore nel rispetto della stagionalità dei prodotti, in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze. Oltre a ciò nei mercati contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte”.

 

TERNI, AUMENTO COSTO ACQUA: AGGRAVIO INSOPPORTABILE PER LE AZIENDE AGRICOLE

L’aumento delle bollette dell’acqua costituisce un aggravio economico insopportabile per le aziende agricole del territorio. È quanto afferma la Coldiretti Terni che ha espresso la forte preoccupazione degli imprenditori agricoli in un recente incontro con i rappresentanti del Sistema Idrico Integrato (SII), dopo la delibera dell’Auri.

Ad essere penalizzate saranno in particolare le imprese zootecniche ma anche quelle agrituristiche. Con gli adeguamenti decisi – commenta il presidente di Coldiretti Terni Paolo Lanzi – le bollette dell’acqua per le imprese aumenteranno anche di 5 volte, per non parlare degli effetti retroattivi al 2018 legati a questo rincaro. Si teme fortemente per la tenuta di aziende fondamentali, oltre che per l’economia del territorio, spesso anche per il presidio di zone marginali a rischio abbandono.

C’è rammarico – continua Lanzi – perché il nostro tessuto imprenditoriale, specie in questa difficile congiuntura economica, avrebbe bisogno di operare in un quadro certo e “sostenibile”, ma anche per la mancata concertazione iniziale su un provvedimento di così forte impatto per le imprese.

L’agricoltura tra l’altro – ricorda Coldiretti – è l’attività economica che più di altre già sta vivendo quotidianamente in maniera forte e a volte drammatica, le conseguenze dei cambiamenti climatici, siccità in primis, e per questo è impegnata da anni a tutela di questo prezioso bene; un fattore di produzione senza il quale però, tipicità e qualità delle eccellenze agricole locali non potrebbero più sussistere a discapito dell’intera collettività. Una situazione che conferma quindi anche la necessità di una sempre più attenta gestione delle acque, evitando il più possibile gli sprechi e adoperandosi nelle varie attività di raccolta e recupero.

Come Coldiretti Terni – conclude Lanzi – continueremo ad adoperarci per trovare possibili soluzioni che evitino conseguenze così pesanti per il mondo agricolo, cercando un confronto costruttivo con le varie Istituzioni regionali e provinciali.

 

BRESCIA, NASCE LAB-O, LA SERRA DIDATTICA ECOSOSTENIBILE

Un’iniziativa molto interessante che sviluppa il concetto di filiera corta, di agricoltura innovativa e sostenibilità ambientale ma anche di formazione agroalimentare e florovivaistica fondamentale per il futuro delle nuove generazioni. Queste le parole del Direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano presente ieri mattina all’inaugurazione della serra didattica ideata e realizzata dall’associazione di formazione Piamarta e dal Centro Artigianelli.

“LAB – Ortoflorovivaismo” è una serra didattica realizzata per far toccare con mano ai ragazzi della scuola Artigianelli la vera attività imprenditoriale; un vero e proprio laboratorio multifunzionale – precisa Coldiretti Brescia –  realizzato nell’ottica dell’economia circolare a disposizione sia degli studenti ma anche di aziende, privati, associazioni, organizzazioni sindacali e soprattutto agli attori che si occupano di disabilità attraverso collaborazioni con cooperative. 

 

UMBRIA, ROGO PONTE S.GIOVANNI: SUBITO ANALISI COMPLETE O ALLARMISMO CRESCE

Occorre conoscere al più presto l’esito definitivo di tutte le analisi sui prodotti dell’area interessata dall’incendio di Ponte San Giovanni, per evitare allarmismi al momento ingiustificati che penalizzano le aziende agricole della zona.

È quanto chiede Coldiretti Umbria, che continua a raccogliere la preoccupazione delle aziende agricole, specie ortofrutticole, che registrano una crescente incertezza da parte dei cittadini-consumatori, in attesa delle risposte finali sui campionamenti.

Se in queste situazioni le ordinanze sulla sicurezza volte a tutelare la salute pubblica della collettività sono necessarie e dovute – sottolinea Coldiretti – è altrettanto auspicabile arrivare quanto prima a definire, con certezza, da parte degli organi preposti, quali siano state le conseguenze su tutti prodotti “interessati” dal rogo.

Questo per non colpire indiscriminatamente il lavoro degli imprenditori agricoli e rassicurare l’opinione pubblica, ripristinando quanto prima possibile una situazione di normalità. Molto spesso infatti in queste situazioni – conclude Coldiretti – la paura che serpeggia tra i cittadini-consumatori produce effetti negativi sull’economia di territori che si caratterizzano invece per qualità e distintività delle proprie produzioni.

 

 

Appuntamenti

 

TREVISO: A CA’ TRON IL PRIMO B2B DI CAMPAGNA AMICA, 150 IMPRESE ACCREDITATE 

Lunedì 25 marzo

Sono più di 150 le aziende agricole di Coldiretti ad aver dato la loro adesione al primo B to B (business to business) organizzato dalla rete di Campagna Amica Coldiretti Treviso. “Siamo felici di poter vivere per la prima volta un appuntamento che mette in contatto gli agriturismi di Terranostra e le aziende agricole produttrici che aderiscono alla rete di Campagna Amica con tutte le garanzie di un disciplinare che tutela il consumatore –  spiega il presidente di Coldiretti Treviso, Giorgio Polegato – L’adesione è stata massiccia e questo ci fa pensare che simili iniziative saranno ripetute diventando uno strumento ordinario di condivisione tra le nostre imprese agricole che hanno tutte lo stesso interesse: soddisfare i nostri clienti proponendo prodotti di qualità con una origine garantita”.

Un evento dunque epocale che porterà a Roncade, presso l’Auditorium della Tenuta Ca’ Tron, lunedì 25 marzo, dalle ore 15,00, più di 150 aziende agricole. Nello specifico esporranno i loro prodotti 52 aziende produttrici di Campagna Amica con ben 32 gamme di prodotti. Ognuna di loro avrà una postazione per incontrare i potenziali clienti con delle immancabili degustazioni. Gli interessati acquirenti saranno 94 agriturismi (64 della provincia di Treviso e una trentina dalle altre province del Veneto) che si sono accreditati al B2B dimostrando il loro interesse a conoscere la vasta varietà di produzioni che verranno presentate e offerte: vini, formaggi, salumi, carni, pasta e farine, ortofrutta, trasformati,birra, funghi, composte, succhi, uova, miele, spalmabili e altri ancora.

“Le regole agrituristiche permettono di acquistare dei prodotti da altre aziende agricole – sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – Con questa tipologia di iniziative vogliamo portare nei nostri agriturismi nuovi sapori e prodotti di eccellenza per offrire ai clienti un’offerta ancora più ricca e variegata per valorizzare le produzioni del nostro territorio”.   

 

VENETO: AD AGRIMONT ULTIMO FINE SETTIMANA CON LE IMPRENDITRICI AGRICOLE

Domenica 24 marzo

Invasione di bambini nello stand di Coldiretti animato da Donne Impresa Belluno che anche in questo fine settimana durante la 40^ edizione accoglierà le scolaresche del territorio per coinvolgerle nel lavoro di semina. Con gli attrezzi del contadino i piccoli studenti potranno piantare dei semi nel terreno fertile e portarseli a casa come souvenir del progetto di educazione alla Campagna Amica promosso dalle imprenditrici agricole per sviluppare abitudini alimentari più corretta e sane. Le “Tutor della Spesa” sono operative per guidare, in un percorso sensoriale, anche gli insegnanti che accompagnano le classi in visita.

Nella giornata di Domenica 24 marzo con inizio alle ore 14.30 Chiara Bortolas, vice presidente nazionale delle agricoltrici, interverrà al convegno su “La pastorizia transumante: patrimonio da valorizzare”. Al centro degli interventi un mestiere che sta riscoprendo l’appeal di molti giovani, in particolare da parte del mondo femminile che intraprende l’allevamento errante di ovini caprini come nuova frontiera dell’agricoltura.

“Questa tendenza – spiega Chiara Bortolas – è stata interpretata in chiave moderna dal gruppo regionale di Donne Impresa nell’ottica della richiesta di riconoscimento Unesco della transumanza quale patrimonio culturale immateriale. Di conseguenza è stato aperto un dibattito politico in merito, tanto da portare in Consiglio del Veneto, una proposta di legge per chiedere il ripristino delle vie dei pascoli al fine di far transitare le greggi lungo i tragitti storici. Anche questo aspetto è rilevante dal punto di vista dei diritto privato e pubblico, della gestione della proprietà e dei fondi, della fruizione della collettività”. Il seminario coinvolge esperti e docenti universitari e si pone come momento di riflessione in questo senso a cominciare dal quadro generale del comparto zootecnico del triveneto fino alla salvaguardia delle razze in via d’estinzione, dalla cura del paesaggio agli aspetti sanitari senza dimenticare il lato umano di un lavoro che abbina qualità della vita all’aria aperta, il disagio della presenza della fauna selvatica e la bellezza dei racconti tramandati dalle generazioni passate.

 

NORD SARDEGNA: AL MERCATO DI C.A. LA MOTOTERAPIA CON IL CAMPIONE LUCA MANCA

Sabato 23 marzo

Mototerapia e cibo sano, sicuro e di stagione. E’ la mattinata che contraddistinguerà domani il mercato di Campagna Amica dell’Emiciclo a Sassari, dove per l’occasione oltre ai prodotti locali e di stagione sarà presente il motociclista Luca Manca, il noto campione sassarese, protagonista tra le tante gare anche di diverse edizioni della Dakar, oltre a simbolo di coraggio e passione. Per tutta la mattinata il motociclista sarà presente nel mercato dell’Emiciclo con una moto modificata per far salire a bordo i ragazzi diversamente abili della cooperativa sociale La Gena che faranno un giro nel quartiere.

L’iniziativa nasce da una collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica Nord Sardegna con Luca Manca. Luca Manca avrà una sua postazione con un gazebo e un camper. La moto è modificata per consentire anche al passeggero di avere una postazione comoda e sicura oltre ad un proprio manubrio ed al casco. L’appuntamento è per domani mattina all’Emiciclo a partire dalle 10. 

 

PADOVA: L’AGRICHEF AL MERCATO COPERTO, SHOW COOKING CON LE ERBETTE DI CAMPO

Sabato 23 marzo

Il giovane agrichef Manuel Innocenti torna al Mercato Coperto di Campagna Amica, a Padova in via Vicenza 23, sabato 23 marzo, al mattino, con un nuovo show coking dedicato alle erbette di campo, primizia di primavera. Il giovane agrichef di Villa del Conte, in forze nell’agriturismo di famiglia “Al Caliero” propone la degustazione gratuita del risotto con i “bruscandoli” freschi. Oltre a spiegare come realizzare questo piatto tipicamente primaverile e come impiegare le erbette di campo in cucina, darà anche dei consigli antispreco per ritualizzare e valorizzare il cibo ancora ad disposizione in casa, abbinandolo ai prodotti di stagione presenti al mercato di Campagna Amica.

Le aziende agricole che animano il Mercato Padova Km Zero propongono infatti il meglio dell’agricoltura padovana di stagione, dalla frutta alla verdura fresca, dalla carne ai latticini, dal miele e vino alle confetture, dal pane alle piante. C’è anche la possibilità di farsi consegnare la spesa gratuitamente a domicilio grazie ad un pratico furgone elettrico messo a disposizione dal Mercato per raggiungere i clienti direttamente a casa. Tutte le informazioni saranno fornite durante l’orario di apertura.

Il Mercato Coperto Padova km 0 ospita, in uno stabile da 600 metri quadrati completamente ristrutturato, circa venti aziende agricole padovane che hanno intrapreso con convinzione la strada della vendita diretta. Il mercato è aperto ogni sabato mattina dalle 8 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19. Sulla nuova pagina Facebook Mercato Coperto Padova Km0 saranno puntualmente riportate tutte le novità sulle iniziative del mercato coperto di Padova.

 

COMO-LECCO: L’AGRICOLTURA SALUTA ARRIVO DELLA PRIMAVERA CON TANTE INIZIATIVE

Sabato 23 e domenica 24 marzo 

Il primo weekend di primavera è “a tutto gusto” con le iniziative di Campagna Amica nelle province di Como e Lecco. Si parte domani, con un “agriaperitivo” che, alle ore 10.30, sarà offerto dai produttori dell’AgriMercato di Lurago d’Erba a tutti i visitatori. Un’iniziativa utile anche a festeggiare il successo dell’ultimo nato tra i Mercati di Campagna Amica sul territorio lariano, che ha preso il via a inizio febbraio: ogni sabato, presso il parcheggio di via Santo Stefano è possibile con ortaggi, formaggi, salumi, riso, vino, miele, confetture, agrumi. L’orario dell’AgriMercato dalle 8 alle 12.30, tutti i sabati del mese.

E con il primo weekend di primavera, anche il riso arriva nelle due province di Como e Lecco: in particolare, negli agriturismi di Terranostra Campagna Amica domani e domenica sarà protagonista il vero Carnaroli da Carnaroli Pavese coltivato da semente certificata.

E’ un’iniziativa che coinvolge tutte le province lombarde e, per Como-Lecco, farà tappa in cinque agriturismi delle due province: “Al Marnich” di Schignano (riso integrale con Gran Gessato del Marnich), “Mulino Tibis” di Rodero (risotto alla grappa barrique con quaglietta alle erbe), “Al Colle” di Villa Guardia (il 23, risotto ai fiori di zucca e cipollotto croccante; il 24 risotto pere e zola); “Bon Prà” di Vendrogno (risotto ai mirtilli e funghi porcini) e “La Tavola di Cherubino” di Casatenovo (risotto giallo, salsiccia e funghi).