COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 2011-6-6

5 Giugno 2011
News La Forza del Territorio del 2011-6-6

Primo piano

LATINA

BATTERIO KILLER: INIZIATIVA ANTI-PANICO AL MOF DI FONDI

Cetrioli pontini, insieme all’intera gamma della verdura rigorosamente locale, freschi, di stagione e a chilometri zero saranno offerti domani mattina, martedì 7 giugno, dinanzi l’ingresso del Mercato ortofrutticolo di Fondi. In tal modo la Coldiretti pontina vuole combattere la psicosi che sta creando gravi danni

Ad organizzare la manifestazione la Coldiretti di Latina che torna ad evidenziare la grave crisi del settore a causa della psicosi causata dall’allarmismo legato alle ormai arcinote notizie sul batterio killer. “L’obiettivo – ha detto Saverio Viola, direttore della Coldiretti di Latina – è quello di rilanciare il settore ortofrutticolo pontino dopo le enormi perdite per gli agricoltori stimate, in solo una settimana, in diverse centinaia di migliaia di euro. Saranno gli stessi produttori a spiegare i metodi di produzione e i controlli ai quali sono sottoposti i propri prodotti prima di arrivare alla vendita. Un’iniziativa anti-panico, insomma, con la quale vogliamo ridare dignità e giustizia agli agricoltori e tranquillità ai consumatori”.

Alla manifestazione sono stati invitate moltissime autorità del territorio della provincia di Latina. “Abbiamo ritenuto opportuno – ha detto il presidente della Coldiretti di Latina, Daniela Santori – coinvolgere i rappresentanti delle istituzioni invitando l’assessore regionale all’agricoltura Birindelli, l’assessore regionale Zappalà, i consiglieri regionali eletti nella nostra provincia, il presidente della Provincia, l’assessore provinciale all’agricoltura, il presidente della Camera di Commercio di Latina, il sindaco di Latina insieme a tutti i primi cittadini dei comuni dove insistono produzioni di ortaggi”. L’unica cosa certa e verificabile – hanno sottolineato Massimo Gargano e Aldo Mattia, presidente e direttore della Coldiretti del Lazio che saranno a Fondi – è il danno economico per i produttori agricoli a causa di questa psicosi davvero ingiustificata provocata dal rincorrersi di notizie contraddittorie che spesso si rivelano infondate sull’epidemia di Escherichia Coli. Per questo è necessario avviare campagne di informazione con iniziative anti-panico con prodotti che non subiscono intermediazioni e manipolazioni.

“Proprio in coincidenza con la nostra iniziativa – ha concluso Viola – la Commissione europea ha convocato una riunione straordinaria del Comitato di gestione allo scopo di discutere le misure per affrontare la crisi nel settore ortofrutticolo in conseguenza della psicosi nei consumi determinata in Europa dall’epidemia di Escherichia Coli. Come Coldiretti, grazie al nostro presidente nazionale, Sergio Marini, abbiamo chiesto risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali a causa per il crollo dei consumi provocati dalla diffusione di notizie risultate infondate, come hanno fatto anche Spagna e Portogallo. L’incertezza sta avendo effetti devastanti sui mercati poiché oltre un cittadino su tre (35 per cento) evita di acquistare i prodotti di cui ha sentito parlare nell’ambito di una emergenza relativa alla sicurezza alimentare. Le Cooperative aderenti ad Unci Coldiretti Latina, che operano nell’agro pontino e fondano, ogni giorno mandano al macero oltre 2.000 quintali di soli cetrioli”.

  

Dal territorio

LOMBARDIA, 1° REPORT DANNI DA MALTEMPO: STRAGE DI VIGNETI NELL’OLTREPO PAVESE

Primo bilancio del maltempo che ha colpito ieri la regione. I tecnici della Coldiretti in Lombardia stanno effettuando un monitoraggio delle aree più danneggiate che si trovano in particolare a Pavia, Bergamo e Mantova. A Pavia la grandinata che ha flagellato l’Oltrepò è durata circa 30 minuti e, a differenza del solito, ha colpito non a fasce ma una zona definita in modo omogeneo: la Valle Versiggia, la valle Versa e la Valle Scuropasso. In particolare nei comuni du Ruino, Santa Maria della Versa, Pietra de Giorgi, Golferenzo, Montecalvo Versiggia, Castana, Lirio, Montalto Pavese. L’epicentro è Montecalvo Versiggia. Nella zona più colpita è stato distrutto il cento per cento delle gemme delle viti, con conseguenze non solo per la corrente stagione ma anche per la produzione del prossimo anno. “Avanzeremo domanda di calamità naturale, stiamo cercando di attivare la protezione Civile e vogliamo individuare i mezzi per intervenire anche dal punto di vista sanitario per evitare che si possano innestare attacchi fungini sulle viti colpite – spiega Giuseppe Ghezzi, Presidente della Coldiretti di Pavia – Nei prossimi giorni i nostri funzionari effettueranno un monitoraggio completo in compagnia dei funzionari dell’Amministrazione Provinciale”

A Bergamo nelle zone montane la pioggia abbondante ha causato alcuni allagamenti e piccoli smottamenti, mentre un’azienda di Ciserano che produce piccoli frutti non riesce a raccogliere i lamponi perché sono fradici e stanno marcendo (si tratta di frutti molto sensibili e delicati). A Mantova forti piogge a volte anche miste a grandine hanno flagellato parte del territorio. Nei comuni di Roncoferraro, Roverbella e Castel D’Ario la grandine più ha creato danni alle colture orticole, mais e soia, quantificabili in circa 120 ettari totali di terreno coltivato. Il raccolto è in parte compromesso. Nell’alto mantovano danneggiato qualche vigneto nella zona di Solferino e Monzambano. Nella zona Oglio Po, Asolano e canneto (zona di vivaio in pieno campo) difficoltà di drenaggio dei terreni, in particolare quelli a vivaio, a causa della tantissima acqua caduta. I fulmini, hanno mandato in tilt gli impianti elettrici di alcuni allevamenti zootecnici nel comune di Castelgoffredo e Asola.

VENETO, DIEGO SCARAMUZZA NUOVO PRESIDENTE DEGLI AGRITURISMI DI COLDIRETTI

Gli operatori agrituristici di Coldiretti Veneto hanno eletto oggi il nuovo presidente. E’ Diego Scaramuzza, 41 anni veneziano, già leader degli agriturismi di Venezia. Guiderà per quattro anni Terranostra, l’associazione che rappresenta il 50% delle aziende agrituristiche regionali. L’assemblea dei dirigenti non si è riunita solo per la nomina del nuovo leader ma essenzialmente per discutere il progetto di legge di valorizzazione del settore ancora in standby dalla precedente legislatura. “La particolare innovazione, contenuta nel testo all’esame della commissione consiliare, è legata al concetto della pesca praticata dai coltivatori del mare e della laguna che impone un’ accelerazione politica – ha spiegato il neo presidente Scaramuzza all’Assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato presente all’assise per un confronto diretto sulle potenzialità del comparto.

“Stiamo cercando di liberare la proposta di legge da un’ empasse in cui si trova dalla scorsa legislatura – ha commentato Manzato – trovando nuovi spazi e possibilità di reddito anche per le realtà emergenti, oltre che per quelle tradizionali, visitate e riconosciute dai turisti come elementi tipici e caratteristici di grande attrazione turistica. “La norma merita di essere operativa – ha detto Tulio Marcelli, presidente nazionale di Terranostra intervenuto ai lavori – perché porterebbe il Veneto ad essere la seconda regione d’Italia a dotarsi di una disciplina di questo tipo capace di riconoscere il lavoro dei pescatori agricoltori trasformando l’itticoltura e la pesca in un’attività complementare al sistema turistico veneto. Tra i punti ancora da approfondire rimangono alcuni aspetti collegati all’edilizia-urbanistica, la percentuale minima di prodotti aziendali nell’agriturismo di ristorazione, che secondo Coldiretti non può scendere sotto il 51 per cento, mentre vanno considerati la generale qualità dell’agroalimentare regionale e il sostegno alle produzioni km 0, quelle cioè di prossimità territoriale.

PIACENZA, A CARPANETO PIACENTINO IL PREMIO “SEZIONE COLDIRETTI DELL’ANNO”

“Bilancio, progettualità, rilancio del territorio”. Non slogan ma concretezza e realismo nelle parole del Presidente Luigi Bisi, durante la sua relazione, nel corso dell’assemblea provinciale dell’Organizzazione, che quest’anno si è svolta presso l’agriturismo Casa Nuova a Niviano di Rivergaro. Un breve ed essenziale excursus dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato l’agricoltura. “Quello appena trascorso è un anno che ha visto il raggiungimento di un fondamentale traguardo: la legge sull’etichettatura obbligatoria. Il primo frutto di dieci anni di lavoro, cui si aggiunge la realizzazione della rete di Campagna Amica. “L’impegno dell’Organizzazione, ha sottolineato Bisi, è orientato al miglioramento del reddito delle nostre aziende e alla valorizzazione del territorio attraverso un progetto per l’intero Paese. Guidare l’economico attraverso la “responsabilità” delle principali strutture, ha proprio l’obiettivo di far tornare l’agricoltura al centro, con una coscienziosa presa in carico delle problematiche del settore e una condivisione della progettualità. E’ quindi con questo fine, che i nostri dirigenti siedono in quei posti, comportandosi non con egoistica individualità, ma con giudiziosa lungimiranza. Ma Coldiretti, ha proseguito il Presidente, opera anche con responsabilità nella società, attraverso iniziative “nella e per la società”; questo è un aspetto qualificante e perfettamente in linea con la vocazione di Coldiretti che, oggi come ai tempi di Bonomi si impone come autorevole attore sociale”.

“La Coldiretti, ha concluso Bisi, “pensa racconta e fa”. Siamo partiti dai bisogni della gente per cercare di essere diversi e migliori. Abbiamo la presunzione, con il nostro progetto di “filiera tutta agricola e tutta italiana”, di partire dall’Italia per conquistare il mondo. Abbiamo coniugato gli interessi degli agricoltori con quelli dei consumatori, per il bene del Paese lungo una strada che altri settori dovrebbero percorrere”. Dopo la relazione del Presidente, il direttore Massimo Albano ha curato la regia degli interventi dei dirigenti di alcune delle principali strutture economiche coinvolte nel mondo agroalimentare: Fabio Minardi presidente dell’APL per il comparto latte, Carlo Bassanini, presidente della Cantina di Vicobarone per il settore vino, Filippo Arata presidente di AINPO per il pomodoro, Pierluigi Scrocchi presidente Cap, Giacomo Sala presidente del Consorzio Biopiace, Alessandro Mazzocchi per il settore ortofrutta e vendita diretta, Carlo Pontini presidente di Terranostra, Fausto Zermani presidente del Consorzio di Bonifica, Marco Crotti presidente di Unci-Coldiretti Piacenza e Giorgio Rossi presidente Federpensionati.

Una fotografia del nostro agroalimentare attraverso il ruolo delle strutture economiche con un unico grande obiettivo: realizzare il progetto per una filiera agricola tutta italiana, attraverso sinergia e gioco di squadra per ridare reddito alle aziende e valore aggiunto al territorio. Ma l’assemblea di quest’anno si è conclusa con una novità. L’istituzione del riconoscimento alla “sezione Coldiretti dell’anno”. Questa prima edizione è stata vinta da Carpaneto Piacentino, per l’attività svolta sul territorio a favore del mondo agricolo e della collettività. A ritirare la targa il presidente Paolo Montesissa che nel ringraziare la Federazione ha sottolineato “di voler condividere con tutto il suo consiglio di sezione questa importante soddisfazione. Penso di aver fatto solo il mio dovere di presidente di sezione, orgoglioso di appartenere a questa Organizzazione”.

ALESSANDRIA, CONCORSO “POLLO-BADINO”: “L’ACQUA… ORO BLU DEL XXI SECOLO”

“L’acqua, oro blu del XXI secolo. Patrimonio e risorsa per tutti i popoli”: è stato questo il tema proposto agli alunni delle scuole elementari di Casale Monferrato per il ventesimo concorso “Eusebio Pollo- Carlo Badino”. Un appuntamento per la Coldiretti di Alessandria e per la zona di Casale che è ormai una tradizione consolidata. L’invito rivolto agli studenti è stato quello di illustrare, attraverso disegni o nella individuazione di uno slogan, breve ed incisivo, quanto sia importante per l’ambiente non sprecare l’oro blu del XXI secolo. Quest’anno, inoltre, il concorso ha avuto una valenza ancora più profonda poichè ricorrono i venticinque anni dalla morte di Eusebio Pollo e i quindici anni da quella di Carlo Badino. La premiazione si è svolta mercoledì scorso nella sala del Parco Fluviale del Po e dell’Orba alla presenza del sindaco di Casale Monferrato Giorgio de Mezzi e dei vertici della Coldiretti alessandrina: il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino, il presidente del Centro Studi Giorgio Battezzati, il presidente della zona di Casale Renato Baldi, il direttore provinciale Simone Moroni e, in ricordo dei dirigenti, Mariella Pollo e Francesco Badino.

Un tema, quello dell’acqua, che è stato particolarmente elogiato poiché ha dato modo di ricordare in tutta la sua drammaticità quanto accaduto nel 1986 proprio a Casale Monferrato quando un inquinamento delle falde causato dall’incuria dell’uomo ha portato l’acqua ad essere giudicata altamente pericolosa sia per l’uso umano, per l’irrigazione ma anche per abbeverare gli animali: “E’ stato proprio in quel frangente che abbiamo capito quanto sia determinante l’acqua per sopravvivere – hanno sottolineato coloro che hanno vissuto in prima persona questa terribile esperienza raccontandola ai bambini – diamo per scontato che sia sufficiente aprire il rubinetto e l’acqua arrivi ma dobbiamo renderci conto che, invece, è un qualcosa che va tutelato perché il mondo ha sete”.

Una tematica di grande attualità, per questo l’invito che è stato rivolto agli studenti ha voluto essere uno spunto di riflessione sull’importanza dell’acqua quale bene insostituibile, un’occasione di approfondimento su di una risorsa che diventa ogni giorno più preziosa. Le classi che hanno realizzato i tre migliori lavori hanno ricevuto in regalo la possibilità di visitare una fattoria didattica del circuito Campagna Amica per vivere da protagonisti il diretto contatto con la natura. La conclusione la lasciamo allo slogan che ha contraddistinto uno dei lavori che ci è piaciuto di più: in mezzo al mondo una bottiglia, d’acqua naturalmente, e la scritta “vita per il nostro pianeta”. Non crediamo servano parole per commentarlo. Le scuole premiate. 2^A elementare IV Novembre; 1^e 2^ elementare di San Germano; 3^ elementare di Santa Maria del Tempio.

PIEMONTE, CARNI BOVINE PRODOTTE IN PRONTO: IL BANDO PER LA LORO PROMOZIONE

Incontro in assessorato Agricoltura tra l’Assessore regionale Claudio Sacchetto e Marcello Gatto, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega del presidente Paolo Rovellotti alle problematiche della carne. Obiettivo: la richiesta da parte di Coldiretti Piemonte di accelerare il percorso tendente a promozionare e promuovere la carne bovina prodotta in Piemonte. Dice Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte: “A causa di una crisi persistente nel prezzo dei bovini generata sia da una contrazione dei consumi che dalla crisi economica che colpisce le famiglie, vi è la necessità di allargare il mercato della carne bovina del Piemonte a nuovi bacini di consumo, quali la Lombardia con la città di Milano, ma anche tornare ad appropriarsi di fasce di mercato che sono state perse negli anni in Liguria, soprattutto nel periodo estivo, quando la Riviera ligure straripa di turisti. D’altra parte, va evidenziata l’eccellenza agroalimentare ed il grande valore nutrizionale di questa carne prodotta da imprese attente al benessere animale e che utilizzano cereali aziendali di ottima qualità”.

“Abbiamo sollecitato all’Assessore di far partire prima possibile l’intervento regionale per sostenere quelle imprese e quei consorzi che si sono impegnati nell’ampliamento del mercato – dice Marcello Gatto – . Riteniamo che le imprese agricole e le altre che compongono la filiera debbano essere accompagnate con investimenti promozionali che riposizionino la carne prodotta in Piemonte in fasce di consumo nuove, vista anche l’alta qualità della carne stessa”.

PISA, SALVIAMO IL CAVALLINO DELLA MOGLIE DI UGOLINO E IL MUCCO PISANO

Il cavallo monterufolino della Contessa Wrangler, moglie di Ugolino della Gherardesca, a rischio estinzione. A fargli compagnia, nella lista stilata dalla Regione Toscana delle razze che rischiano di finire sui libri di storia, il mucco pisano presente in poco più di 300 esemplari e allevato da 14 allevatori, e la pecora pomarancina con poco più di 1000 capi che attraverso la straordinaria opera di valorizzazione e promozione del Consorzio (una ventina i consorziati) sta lentamente uscendo dalla fase critica. L’altra razza a rischio è la cinta senese, che pisana non è, ma che è allevata da una decina di allevatori a livello provinciale. Poco più di 400 i capi. Ad obbligare la Regione ad inserire queste razze nella “lista della sopravvivenza” della zootecnia è il numero degli esemplari di femmine riproduttrici sceso al di sotto della soglia di allarme mettendo di conseguenza in moto, così come accade per altre razze tipiche della Toscana come per esempio la pecora massese citata addirittura in un’opera del Macchiavelli la macchina di salvataggio che prevede contributi messi a disposizione dalla misura 214-b1 del programma di Sviluppo rurale della Toscana sulla “Conservazione delle risorse genetiche animali”.

L’obiettivo è quello di evitarne la scomparsa garantendo agli allevatori che si impegnano nella conservazione della razze contributi per cinque anni che variano da un minimo di 30 euro per la pomarancina fino a 200 euro per il monterufolino. Il contributo può essere erogato solo per i capi iscritti regolarmente al Registro Anagrafico o, nel caso della razza Massese al libro genealogico. A comunicare la possibilità di presentare le domande è la Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) nel contesto del bando per l’ideazione e la realizzazione del progetto di animazione, comunicazione, trasferimento ed informazione in materia di sviluppo agricolo e rurale (L.R. n. 34/2001 – anno 2009) aggiudicato dalla Provincia di Pisa con determina n. 3792/2010, che informa gli allevatori che c’è tempo fino al 30 giugno per presentare le domande per usufruire dei contributi. Stesso termine per le domande annuali di pagamento che devono essere presentate dalle imprese ammesse al regime di aiuto sui bandi degli anni 2008, 2009 e 2010.

Il mucco pisano, la pomarancina ed in particolare il monterufolino (per saperne di più www.monterufolino.it), molto diffuso nell’area delle Colline Metallifere, nell’entroterra pisano, sono razze diffuse nella Provincia di Pisa, in particolare nella Val di Cecina, dove resistono grazie agli investimenti degli allevatori, ultimo baluardo per garantire continuità ad un settore strategico per l’economia pisana, e a particolari razze fortemente radicate nel territorio e nella società agricola locale. Storia affascinante quella del cavallo monterufolino, un tempo usato per il trasporto a sella o a calesse, e addirittura nel circo, la cui storia risale agli inizi del 1900, costretti a convivere, da diversi anni ormai, con la lotta per la sopravvivenza. Un tempo molto utilizzati ed importanti per l’economia delle fattorie grazie alla loro doti di frugalità, sanità, resistenza e briosità, oggi i cavalli di Monterufoli sono stati sostituiti da altri mezzi di trasporto. Dal 1985, attraverso alcuni appassionati, tra cui anche la comunità di Pomarance, si sta lavorando per evitarne, tra difficoltà, la razza. Ma non ci sono solo il mucco, la pomarancina e il cavallo di Monterufoli nell’elenco: delle specie bovina: Pontremolese, Garfagnina, Calvana, Maremmana della specie ovina la Garfagnina Bianca, Massese, Zerasca della specie suina Cinta Senese, ed degli equidi, Asinina Amiatino. “Maremmano”, Cavallo Appenninico”.

EMILIA-ROMAGNA, AGRICOLTORI IN CATTEDRA PER LA CORRETTA ALIMENTAZIONE

Fattorie e produttori agricoli sono saliti in cattedra in oltre 150 scuole in Emilia Romagna. E’ successo con il programma di “Educazione alla Campagna Amica” promosso da Coldiretti Emilia Romagna, che quest’anno ha avuto per titolo “I prodotti della nostra terra non fanno il giro della Terra”. Rivolta ai bambini per affiancarli in un percorso di educazione alimentare e ambientale, l’iniziativa ha coinvolto 8.000 alunni di 350 classi di scuole dell’infanzia e primarie, in attività interdisciplinari che hanno portato i bambini a scoprire le basi di un consumo responsabile, a partire dal cibo a km0, cioè da quei prodotti che non devono esser raccolti in anticipo per essere poi trasportati da una parte all’altra del globo terrestre prima di arrivare sulle nostre tavole. Gli alunni, insieme con i genitori e gli insegnanti, sono stati impegnati a individuare la provenienza dei prodotti soprattutto ortofrutticoli che consumano a casa e a stilare una tabella dei chilometri percorsi per arrivare nel piatto. Contemporaneamente l’attività di formazione ha portato alla realizzazione di una serie di lavori, con le tecniche più svariate, in cui gli alunni hanno esposto a modo loro le basi dell’alimentazione tradizionale legata alle produzioni del territorio, ma anche ad abbinare ad ogni stagione i propri prodotti.

L’inesauribile fantasia dei bambini ha portato alla “favola dell’Olio sul Panino” (fumetto dedicato al pane che incontra l’olio), al gioco di carte “un frutto… al mese”, all’”inventa merende” rigorosamente a base di frutta, lo spettacolo teatrale del percorso dei prodotti locali in cui ogni bambino ha recitato la parte di un ingrediente, indossando un costume realizzato per l’occasione. Ci sono state anche alcune scuole che hanno realizzato un menu a “chilometro zero che più zero non si può”, in cui i bambini hanno coinvolto le famiglie a consumare prodotti acquistati in aziende agricole e mercati contadini o raccolti nell’orto di casa. In ogni provincia, apposite commissioni hanno scelto le classi più meritevoli, che hanno ricevuto in premio una fotocamera per la realizzazione dei loro prossimi lavori.

LATINA: BENE LA CHIUSURA DELLE INDAGINI CONTRO I SOFISTICATORI DI KIWI

La Coldiretti pontina saluta con soddisfazione la chiusura delle indagini della magistratura in relazione alla sofisticazione di kiwi dello scorso anno che portò a diversi arresti in provincia di Latina. “Come organizzazione lavoriamo da sempre a tutela dei produttori onesti che lavorano senza sofisticazioni di nessun genere e che si prodigano per garantire prodotti sani e di sicura provenienza offrendo ai cittadini-consumatori la necessaria tranquillità – ha sottolineato il direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola –. Proprio per questo, fiduciosi dell’esito dell’inchiesta e nell’operato della magistratura che ringraziamo per l’attenzione che quotidianamente riserva al settore primario, con ancora più vigore continueremo a portare avanti il nostro progetto per una filiera tutta agricola e tutta locale che sta riscuotendo successo soprattutto tra i consumatori che oggi, più di prima, manifestano con sempre più forza, la necessità di conoscere il ciclo produttivo degli alimenti che acquistano e quotidianamente consumano.

In questo momento particolarmente delicato a causa della grave crisi della batteriosi del kiwi che ci vede impegnati – ha aggiunto Viola – con la Regione Lazio a trovare i giusti percorsi per ridare slancio ad un settore particolarmente importante per tutta l’agricoltura laziale e non solo per quella pontina, è davvero importante tutelare le imprese serie ed oneste che si misurano con percorsi di tracciabilità di primo piano”. Il comparto del kiwi, rappresenta l’unico primato a livello nazionale della regione Lazio e raggiunge livelli produttivi pari ad oltre il 24% dell’intera produzione mondiale. (Oltre 10.000 ettari coltivati, circa 150.000 tonnellate prodotte nel Lazio; 12.000 le aziende presenti per un totale di oltre 40.000 persone impiegate).

MARCHE, GIORNATA MONDIALE FORESTE: +100% BOSCHI E 300 ALBERI A TESTA

Con l’aumento del 100 per cento della superficie forestale negli ultimi cinquant’anni, ci sono oggi 300 alberi a testa per ogni cittadino marchigiano. E’ l’analisi della Coldiretti Marche diffusa in occasione della giornata mondiale dedicata ai boschi. Nella nostra regione ci sono oggi 308mila ettari di superficie forestale, quasi un terzo di quella complessiva. Un’area che ospita complessivamente 518 milioni di alberi ,secondo l’Inventario Nazionale delle Foreste, e che rispetto agli anni Sessanta è più che raddoppiata. Allora erano appena 140mila ettari. La provincia con il maggior numero di boschi è quella di Pesaro Urbino (121mila ettari), davanti a Macerata (87mila ettari), Ascoli Piceno e Fermo (69mila ettari) e Ancona (30mila ettari). Complessivamente, il 63,5 per cento della superficie forestale risulta di proprietà privata, il 32,4 per cento è di proprietà pubblica, mentre quasi il 4 per cento della superficie non è stata classificata per tale carattere. Contro il rischio di abbandono, occorre cogliere, secondo Coldiretti, le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale" anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli”. Per questo serve un accordo con le pubbliche amministrazioni che fissi, le regole per l’incentivazione e lo sviluppo dell’attività di presidio del territorio e dell’ambiente, specialmente nelle aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni.

MOLISE, ALLARME BATTERIO KILLER: COLDIRETTI RASSICURA I CONSUMATORI

La Coldiretti del Molise rassicura i consumatori sulla sicurezza dei nostri prodotti ortofrutticoli. A seguito dell’emergenza venutasi a creare per la psicosi generata del cosiddetto ‘batterio killer’, sono diminuiti i consumi di frutta e verdure anche in Italia e ciò sta provocando, nel nostro Paese, una perdita economica che la Coldiretti ha stimato in circa 3 milioni di euro al giorno, dovuta al blocco delle importazioni. “Partendo dall’assunto che i nostri prodotti sono sicuri – ha detto il presidente regionale della Coldiretti, Amodio De Angelis – occorre tuttavia fare immediata chiarezza sull’evoluzione dell’epidemia per superare una psicosi generale che rischia di generare effetti devastanti sia per la salute che per l’economia. Anche per quel che riguarda la nostra realtà – ha osservato De Angelis – abbiamo avvertito degli effetti negativi sulle vendite che, seppur ingiustificati vista la genuinità e sicurezza di ciò che coltiviamo, stanno arrecando danni al comparto”.

“Grazie alla battaglia della Coldiretti per la trasparenza dell’informazione sugli alimenti – ha poi osservato il direttore regionale della Coldiretti, Angelo Milo – è oggi possibile riconoscere su tutti i banchi di mercati, negozi e supermercati la provenienza della frutta e verdura in vendita poiché è in vigore l’obbligo di riportare le informazioni relative all’origine, alla categoria, alla varietà, nonché al prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi”.

EMILIA-ROMAGNA, CON NUTRIE, BIODIVERSITÀ A RISCHIO E PERICOLO ALLAGAMENTI

Bisogna applicare la legge regionale e riportare l’ambiente dell’Emilia Romagna al suo equilibrio naturale. E’ la richiesta di Coldiretti Emilia Romagna, secondo cui ci sono piante e animali a rischio in Emilia Romagna, soprattutto nelle zone umide e lungo i corsi d’acqua dove l’arrivo di un animale non autoctono, come la nutria, mette a repentaglio la biodiversità. La rapidissima diffusione di questo grosso roditore privo in regione e in Italia dei suoi predatori naturali (il predatore nel suo habitat originario è il caimano) – rileva Coldiretti – sta raggiungendo livelli incontrollabili, dannosi per l’equilibrio ecologico delle altre specie animali e delle piante, nonostante ci sia una precisa legge regionale che ne preveda l’eradicazione totale.

La sua presenza interessa ormai tutto il territorio di pianura e coinvolge oltre un milione di ettari sui 2,2 milioni di superficie regionale. Negli ultimi sei anni, la nutria ha provocato danni accertati alle colture per un valore di 1,8 milioni di euro, cui si aggiungono, secondo stime Coldiretti danni per 1,5 milioni agli argini di fiumi e canali e alle infrastrutture dei consorzi di bonifica. Per quanto riguarda le colture agricole, la nutria danneggia soprattutto mais, cereali, orticole e barbabietola da zucchero. Per i corsi d’acqua, i danni maggiori sono causati dalle gallerie delle tane che indeboliscono gli argini e le scarpate, che spesso crollano all’arrivo delle piogge, con rischi di allagamenti di terreni agricoli, ma anche di aree abitate.

“Nonostante la legge sulla caccia del 1994 e le successive modifiche – ricorda il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – preveda all’art. 16 che le province debbano provvedere a piani di eradicazione delle nutrie, avvalendosi di operatori autorizzati, a tutt’oggi la diffusione di questi animali non si è arrestata, anzi, prosegue a ritmi sempre più accelerati, data l’alta prolificità. La conseguenza e che gli agricoltori non ne possono più per i danni alle loro colture e i consorzi di bonifica sono costretti a far fronte ai danni con risorse economiche che potrebbero essere meglio investite per la sicurezza idraulica del territorio”. Secondo Coldiretti è necessario che vengano redatti e applicati concretamente i piani di eradicazione, come è avvenuto in Inghilterra meridionale, unica zona in Europa, dove con una attività intensa di trappolaggio si è liberato completamente il territorio dalle nutrie, riportandolo al suo equilibrio ecologico naturale.

PUGLIA, TICKET: ALLARGARE L’ESENZIONE A TUTTI I PENSIONATI SOTTO I 10.000 EURO

“Non possiamo che apprezzare la sensibilità dimostrata dalla Giunta regionale pugliese che ha abolito il ticket di un euro sulle ricette mediche per tutti coloro i quali percepiscono la pensione sociale. L’Assessore al Welfare, Elena Gentile, su nostra sollecitazione, aveva assicurato un suo impegno per l’esenzione del ticket soprattutto per le fasce meno abbienti. Ora va fatto un ulteriore passo avanti, va garantita, infatti, l’esenzione a tutti i pensionati che godono di trattamenti pensionistici minimi”. E’ la richiesta del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, a margine dell’incontro interregionale su “Previdenza Agricola e Polizza Infortuni” organizzato dalla Federpensionati Coldiretti Nazionale a Bari, presso il salone della Coldiretti Puglia, a cui hanno partecipato le delegazioni delle Associazioni Pensionati Coldiretti di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania.

“Sarebbe una decisione politica di grande responsabilità – ha incalzato il Presidente Nazionale della Federpensionati, il pugliese Antonio Mansueto – allargare l’esenzione del ticket farmaceutico a beneficio di tutti i pensionati con reddito inferiore ai 10.000 euro l’anno. Da qualche tempo il sostegno e l’apporto sociale ed economico è diventato sempre più difficoltoso per la continua perdita del potere di acquisto delle pensioni, la maggior parte delle quali è vicina al minimo di € 470 al mese, o al disotto del minimo. Contestualmente è improcrastinabile riservare maggiore attenzione alla sanità pubblica nelle aree svantaggiate”. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare ufficialmente la Polizza Infortuni dedicata ai pensionati, prodotto interamente costruito in casa Coldiretti, rivolto ai pensionati iscritti all’Organizzazione, fino all’età di 85 anni, con una copertura non stop 24 ore su 24 e una indennità di 75.000 Euro in caso di morte e 150.000 Euro in caso di infortunio grave, secondo le tabelle Inail.

“Si tratta di uno strumento assicurativo su base volontaria – ha spiegato il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – che può coprire il vuoto dell’assistenza pubblica contro gli infortuni per i pensionati e può assicurare un certo indennizzo sia agli interessati che ai loro familiari. In ogni caso, Coldiretti Puglia continuerà a vigilare e a battersi, affinché gli ospedali da dismettere vengano convertiti in efficienti strutture di pronto soccorso, di prima assistenza con adeguati ricoveri e servizi per gli anziani. I nostri pensionati sono un patrimonio su cui investire e costituiscono, tra l’altro, un valido sostegno al progetto della filiera tutta italiana portato avanti da Coldiretti, grazie al quale si garantisce reddito agli imprenditori agricoli, prezzi giusti e sicurezza alimentare in favore dei consumatori”. Ha preso parte al momento di confronto Fiorito Leo, Direttore Generale di EPACA, patronato della Coldiretti, che ha illustrato l’attività dell’Epaca al servizio dei coltivatori, delle loro famiglie e di tutti i cittadini-consumatori, sottolineando che la Federpensionati “è l’Associazione più rappresentativa del lavoro autonomo in Italia ed in Europa – ha detto – che tanto può fare per i pensionati e per le loro famiglie”.

FERRARA, ALLARME BATTERIO: DANNI DI 100 MLN A MADE IN ITALY ORTOFRUTTA

Dall’Unione Europea proposta di indennizzi agli agricoltori, ma gli effetti negativi della psicosi continueranno per giorni e la gestione delle emergenze alimentari dovrebbe essere più accorta ad evitare allarmismi. Senza origine in etichetta danni generalizzati in tutta la UE e panico tra i consumatori: più fiducia alla filiera agricola diretta. Potrebbe sfiorare i cento milioni di euro il conto finale delle perdite subite dal Made in Italy alimentare a seguito del crollo delle esportazioni e del calo dei consumi sul mercato nazionale i cui effetti sono destinati purtroppo a continuare anche nei prossimi giorni. E’ la Coldiretti a tracciare il bilancio dei danni economici in occasione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue che si terrà martedì 7 giugno in Lussemburgo per affrontare le gravissime conseguenze per i produttori europei della contaminazione del batterio killer. Le conseguenze piu’ gravi si sono avute per i cetrioli con crolli anche del 90 per cento, ma un effetto traino negativo ingiustificato – sottolinea la Coldiretti – si è avuto per l’intera produzione nazionale di verdure sui mercati interno ed estero. Il 43 per cento degli italiani, di fronte ad una emergenza alimentare, evita gli alimenti di cui ha sentito parlare per un certo periodo di tempo mentre il 13 per cento lo esclude definitivamente dalla dieta con solo il 30 per cento che si preoccupa ma non cambia acquisti e il 12 per cento che ignora l’informazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro. “L’Italia deve chiedere immediati risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali per il crollo dei consumi provocati dalla diffusione di notizie, poi risultate infondate”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

Se i principali indiziati dell’epidemia di E. Coli in Germania sono ora germogli di soia prodotti da una azienda agricola tedesca, a tutt’oggi non è obbligatorio indicare l’origine della coltivazione in etichetta, al pari di quanto purtroppo avviene ancora per troppi prodotti alimentari; le autorità tedesche assicurano che i germogli non sarebbero stati esportati in nessun altro paese, nè in Europa nè in paesi terzi: se confermata, questa notizia consente di delimitare la contaminazione ed evitare che – continua la Coldiretti – il panico coinvolga l’intero commercio europeo di germogli di soia per effetto della mancanza di informazioni certe sulla provenienza dei prodotti per i consumatori. Anche se si tratta di un mercato di nicchia molto ristretto i germogli di soia sono diffusi nella cucina etnica e tra i vegetariani per l’importante apporto di proteine. In Italia sono consumati in estate da soli o come condimento e sono venduti in buste, vassoi o in scatola ma recentemente – precisa la Coldiretti – si è diffusa anche la coltivazione casalinga. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Occorre pertanto intervenire per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal parlamento italiano lo scorso febbraio 2011. E’ bene ricordare – sostiene la Coldiretti – che sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta.

Per la frutta e la verdura made in Italy, magari da aziende agricole del nostro territorio l’origine deve essere sempre indicata e più l’etichetta è chiara e completa ed indica anche la denominazione dell’azienda agricola di produzione meglio è, dando modo di poter verificare molto più agevolmente le informazioni sulle produzioni che si acquistano. La filiera agricola italiana, certificata riguardo l’origine e sul rispetto delle norme di produzioni italiane, è un forte elemento di sicurezza sul quale i consumatori possono fare affidamento nelle loro scelte quotidiane. L’Italia è il principale produttore di frutta e verdura dell’Unione Europea con un valore complessivo delle esportazioni che ha raggiunto nel 2010 l’importo di 4,1 miliardi di euro messi ora a rischio dai ritardi accumulati nell’affrontare l’emergenza. L’incertezza sta avendo effetti devastanti sui mercati con il danno ai produttori agricoli che è l’unico elemento certo di una emergenza gestita con troppa leggerezza. Invitiamo quindi i consumatori a superare la “psicosi” e tornare a consumare tranquillamente verdure made in Italy e meglio ancora “made in Ferrara”, ora che la stagione è particolarmente ricca di produzioni gustose e sane.

VENETO, BUONE PRASSI AGRICOLE: ORTO D’EUROPA SICURO E DI QUALITA’

Il Governatore del Veneto Luca Zaia insieme al Presidente di Coldiretti regionale Giorgio Piazza hanno condito ed assaggiato per primi la super insalata di cetrioli raccolti direttamente dal campo dell’azienda agricola di Barzan Luigino di Treviso e serviti alle centinaia di persone che come loro hanno testimoniato la sicurezza e la qualità della produzione veneta messa in discussione dall’ennesimo caso di pandemia ingiustificata. Il comparto orticolo è sicuro sia dal punto di vista alimentare che come fatturato – sottolinea Coldiretti – gli ortaggi freschi veneti nel mondo valgono 120 milioni di euro, ora a causa della psicosi da verdura infetta gli agricoltori perdono 600 mila euro al giorno, nonostante la loro capacità imprenditoriale le prove di analisi microbiologiche, i controlli sanitari lungo tutta la filiera – a partire dall’acqua usata per l’irrigazione – e i severi quanto costanti test che garantiscono la frutta e verdura nostrana dal campo alla tavola.

L’epidemia del batterio E.coli che sembra essere stata provocata in Europa dal consumo di cetrioli contaminati fa tremare l’import/export dei prodotti agroalimentari veneti – commenta Coldiretti – voce di bilancio che conta un saldo positivo di quasi 80 milioni di euro. “E’ la buona prassi agricola a far la differenza – spiega Coldiretti – si tratta di regole precise del buon senso contadino che nel tempo sono diventate vere norme per l’imprenditore agricolo consapevole di essere l’anello principale della catena agroalimentare sicura. Dal campo alla tavola, il Veneto conferma tutta la sicurezza della filiera comprovata da analisi, test e controlli supplementari tanto da poter dire che il top della qualità orticola regionale va nel mondo accompagnato da un ‘certificato medico’. Così non sembra essere accaduto nel caso del batterio killer circoscritto in Germania dove, forse, qualche negligenza da parte degli operatori ha provocato oltre alle vittime anche danni a tutto il sistema economico europeo.

L’invito – insiste Coldiretti – è il rispetto delle misure precauzionali: lavaggio accurato della verdura, controllo della provenienza e fiducia nella produzione regionale. Le prove di analisi microbiologiche, i controlli sanitari lungo tutto il percorso – a partire dall’acqua usata per l’irrigazione – e i severi quanto costanti test garantiscono le oltre 950 mila tonnellate di frutta e verdura nostrana. Nessun terrorismo psicologico è giustificato nella nostra regione – conclude Coldiretti che, in accordo con la Regione Veneto , ha addirittura deciso di intraprendere uno studio nei confronti delle fonti inquinanti delle falde acquifere per confermare ulteriormente la purezza della risorsa idrica utilizzata dalle aziende agricole e dalle famiglie oltre che la serietà con cui le imprese svolgono il loro lavoro”.

VERCELLI-BIELLA, LA LEGGE DI ORIENTAMENTO COMPIE DIECI ANNI

La Legge di Orientamento compie 10 anni. Questa Legge, fortemente sostenuta dalla Coldiretti, ha allargato i confini dell’attività agricola: dalla semplice attività di coltivazione ed allevamento, alla trasformazione aziendale dei prodotti e alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori o attraverso la formula degli accordi di filiera. Ma anche alla fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come i contratti realizzati da molti comuni per la pulizia delle strade dalla neve attraverso l’uso dei trattori o la cura del verde pubblico che spesso viene affidata agli agricoltori. “Possiamo dire – commenta il Direttore Domenico Pautasso – che è una delle cose più intelligenti fatta fino ad ora dalla Politica Italiana e dai Governi che si sono alternati alla guida del Paese. La Legge di Orientamento ha stravolto in positivo il nostro fare agricoltura. Ed è una fortuna che nessuno, a cominciare dalla politica, abbia pensato di metterci le mani e peggiorarla.”

Sul piano normativo, prima dell’entrata in vigore della legge 228 del 18 maggio 2001, non c’era la possibilità di fare una politica legata al prodotto, di confrontarsi col mercato, di legarsi alle aspettative della gente. L’attività agricola si legava alla semplice produzione del bene primario. Ma l’agricoltura è anche fare la farina, fare il pane e venderlo; produrre latte e trasformarlo; produrre riso e venderlo direttamente. Per non parlare della nascita delle fattorie didattiche con le convenzioni con le scuole, ma anche degli agriasili e il prossimo arrivo del primo “agriospizio” realizzato da una giovane imprenditrice. Sono stati infatti soprattutto i giovani a cogliere le nuove opportunità. Un agricoltore può produrre e vendere birra ottenuta dal suo orzo o produrre e vendere pane preparato dal proprio grano. A livello nazionale, in dieci anni sono raddoppiati gli agriturismi (che hanno superato le diciannovemila unità), sono nate 1.189 fattorie didattiche, decine di agriasili, mentre i mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono 715 e oltre 63mila le malghe, cantine, frantoi, riserie, luoghi dove è possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli. A livello Interprovinciale, nelle province di Vercelli e Biella sono presenti 15 agriturismi associati a Terranostra, 11 fattorie didattiche accreditate presso la Regione Piemonte, più di cento aziende che effettuano vendita diretta, e tre Mercati di Campagna Amica, a Vercelli, Biella e Borgo D’Ale.

Numeri che danno la cifra del profondo mutamento avvenuto negli ultimi dieci anni nel settore agricolo proprio grazie alla Legge di Orientamento, dando il via ad esperienze innovative e alla proposta di nuovi servizi che hanno mutato il volto del settore e, conseguentemente, la considerazione dei cittadini. Lo dimostrano i risultati del primo Rapporto “Gli Italiani e l’agricoltura – La qualità del cibo e la qualità della vita”, realizzato da Ipr marketing appositamente per l’evento promosso il 31 maggio a Palazzo Rospigliosi a Roma da Coldiretti e Univerde. Secondo i dati, il 72% degli italiani pensa che gli agricoltori svolgano un ruolo positivo nella tutela dell’ambiente, conservando vive le tradizioni, impedendo la cementificazione, facendo manutenzione del territorio, coltivando cibo sano e dando lavoro. La metà degli italiani (50%) associa inoltre la campagna a sensazioni di salute e benessere, mentre un altro 33% la abbina idealmente al relax. Solo il 6% pensa che nel verde ci si annoi, e appena l’uno per cento identifica i campi con fatica o allergie.

La Legge di Orientamento è il fondamento normativo del progetto Coldiretti per “Una filiera agricola tutta italiana”. Un progetto concreto per ridare quel valore aggiunto sottratto alle imprese agricole dall’industria di trasformazione e dalla GDO. “Dobbiamo continuare su questa strada – commenta Pautasso – se vogliamo ridare dignità ad un settore che per troppi decenni è stato vessato dall’industria agroalimentare e dalla GDO. L’agricoltura da sola rappresenta il 2,5% del PIL Italiano, e con l’agroalimentare si arriva al 14,5 %. Da questi dati si evince dove si annida il valore aggiunto sottratto alle imprese agricole”. Sempre a proposito degli accordi di filiera, la Coldiretti di Vercelli e Biella ha definito il testo per la piattaforma contrattuale per i futuri accordi di filiera del riso, ponendo come base della trattativa i reali costi di produzione. “Se pensassimo di salvare l’agricoltura solo con l’apporto della PAC – commenta il Presidente Paolo Dellarole – commetteremmo un grave errore sotto il profilo economico. Noi difenderemo a tutti i livelli la futura impostazione della PAC, ma parallelamente ad essa dovremo costruire un percorso economico che tuteli le imprese agricole dalla volatilità dei mercati e dalle speculazioni poste in essere dall’industria agroalimentare, dalle multinazionali e dalla GDO”.

VARESE, DOPO CONIGLI E PICCIONI TORNANO A COLPIRE I CINGHIALI

Torna a farsi critica in provincia l’emergenza per i danni all’agricoltura locale, provocati dalla fauna selvatica. “Lo scorso anno piccioni, conigli, cinghiali avevano provocato danni per quasi 100.00 euro in ogni parte della nostra provincia – afferma Fernando Fiori Presidente di Coldiretti Varese – ma nonostante alcuni interventi messi in atto in questi mesi questo flagello ha ripreso a colpire e le coltivazioni di cereali, le prime semine di mais (che già hanno sofferto per la siccità recente) ed anche terreni investiti a soia sono stati letteralmente mangiati da roditori e selvatici. Adesso sono tornati a farsi vedere specialmente nelle valli a nord di Varese i cinghiali”. “Siamo impotenti, con le mani legate, i campi sono divorati dai selvatici – denunciano gli agricoltori – e come compenso ci vengono riconosciuti risarcimenti irrisori, che non coprono ne i costi sostenuti ne il nostro lavoro”.

I coltivatori sono ormai all’esasperazione ed il rischio è che non vadano avanti in un lavoro, che non solo da reddito e occupazione a molta gente ma che costituisce – soprattutto nella nostra provincia varesina – cura dl territorio e tutela dell’ambiente rurale, aggredito negli anni dalla urbanizzazione e dal cemento. Per questo Coldiretti Varese con una nota preoccupata ha chiesto all’Assessore all’agricoltura e caccia Bruno Specchiarelli un piano straordinario di interventi ed azioni, per risolvere radicalmente questo autentico flagello, che mette in ginocchio l’economia agricola della nostra provincia. “Gli agricoltori fanno con responsabilità la loro parte e perciò chiedono che gli altri soggetti che operano sul territorio si assumano le proprie – conclude Fernando Fiori – perché la priorità deve essere la salvaguardia delle coltivazioni e delle produzioni agricole”.

MASSA CARRARA, ANCHE IL SINDACO A FARE LA SPESA A KM ZERO DAI BABY CONTADINI

Conoscono zucchine, pomodori, insalata e ciliegie, persino l’ibiscus e la pianta di cotone, un po’ meno la borraggine, ostica fino a qualche tempo fa, e misteriosa pianta. Roberto della 3C della scuola Leopardi “si è proprio divertito”, insieme ai suoi compagni a seguire, giorno dopo giorno, il seme diventare pianta. La pianta diventare ravanello. Nicola, il compagno di banco aveva l’incarico di annaffiare ogni mattina, “sul presto, insieme ai professori” mentre Virginia era l’esperta nel “trapiantare le piantine da un vaso all’altro”, Aurora nella “pulizia della serra”. Faticoso? Macché. Marco della 3A ride: “Non è faticoso fare il contadino. Mi piacciono i ravanelli, li abbiamo mangiati anche in classe, e anche a casa”. A Carlotta invece piante “fare il buchetto per le piantine”. Ad accumunarli l’entusiasmo del progetto, “Orti in condotta” promosso da Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it), Amia e Circoscrizione, che ha portato gli alunni delle scuole Rodari del Peep e Leopardi ad imparare, in poco più di un mese di lezioni tra le serre recuperate negli spazi all’esterno dei plessi e i banchi si scuola, a seminare, coltivare e….vendere al mercato.

L’occasione in Piazza Finelli, durante l’appuntamento settimanale con il mercato di Campagna Amica, per concludere con l’ultimo anello della filiera, la vendita appuntamento, un progetto che li ha resi protagonisti educandoli al mangiare sano e mostrandogli il vero volto dell’agricoltura. A fare la spesa a km zero anche il Sindaco di Carrara, Angelo Zubbani che si è portato a casa “zucchine, insalata, cipolline, ciliegie, piantine di menta, pomodoro, ibiscus da piantare nell’orticello – racconta il primo cittadino – per una spesa di 22 euro”, e il presidente della circoscrizione Maurizio Bertolini. “Questo è un programma che va coltivato – ha sottolineato Zubani – anche nel futuro perché fa leva sulla voglia e sull’entusiasmo dei bambini che sono formidabili ambasciatori della natura. Molti problemi del territorio nascono proprio dall’abbandono della natura e dalla mancanza di dovute attenzioni; con questo progetto ripartiamo dalla scuola nel costruire una generazione attenta al territorio e all’ambiente”.

Secondo Coldiretti 8 bambini su 10 non sono mai entrati in una stalla a vedere personalmente come si ottiene il latte che viene servito loro a colazione ogni giorno. “I bambini di oggi sono il consumatore del domani – analizza Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – ma spesso l’unica occasione che hanno per vedere mucche, pecore e galline è rappresentate dalle feste rionali dove sono presenti le nostre fattorie didattiche. L’obiettivo di questo progetto è mettere in contatto i ragazzi con la natura, e lo scopo finale è quello di mostrargli, e di renderli soggetti attivi, nel produrre cibo locale. Per loro è prima di tutto un’esperienza di vita”. Un’esperienza che ha stimolato – spiega Maria Pina Cirillo, Presidente del 3° Circolo – la loro capacità di manipolare. I bambini oggi sono abituati al pc e alla play station, ed hanno smarrito la manualità. Questo progetto è stato per loro come giocare ad un tamagotchi naturale: i ragazzi hanno seguito, passo dopo passo, tutte le fasi instaurando un legame con la natura importante. Entusiasmo e passione sono la chiave”.

SICILIA, E’ ALLARME PERONOSPORA NEI VIGNETI DEL TRAPANESE

C’è un serio pericolo che la peronospora invada nuovamente i vigneti del trapanese. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base delle rilevazioni che stanno preoccupando i viticoltori vista la massiccia presenza del microrganismo che mette a serio rischio la produzione siciliana. Soltanto pochi anni fa – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione – la produzione siciliana è stata dimezzata e i produttori subiscono ancora le conseguenze economiche. Si tratta di una calamità che incide su tutto il tessuto produttivo regionale che bisogna subito arginare”.

ASTI, ESITO POSITIVO NELL’AUDIZIONE PUBBLICA: VIA LIBERA ALLA NUOVA DOC CALOSSO

Dalla prossima vendemmia la provincia di Asti potrà fregiarsi di una nuova Doc. Si chiamerà Calosso e sarà prodotta con le uve “Gamba Rossa” meglio conosciute con il nome di “Gamba di pernice”. E’ stato annunciato mercoledì 1° giugno, proprio a Calosso dove si è svolta regolarmente l’audizione pubblica per l’approvazione del disciplinare di produzione. All’incontro sono intervenuti il presidente ed il delegato della Commissione Piemonte del Comitato nazionale vini, rispettivamente Antonio Rossi e Domenico Bosco, i funzionari della regione Piemonte Elena Piva e Eugenio Vittone, il Sindaco, Giuseppe Ugonia, gli assessori all’agricoltura dei Comuni interessati dalla nuova Doc, Walter Bosticcardo (Calosso), Giorgio Gozzelino (Costigliole), Enzo Cortese (Castagnole Lanze), il direttore del settore agricoltura della Provincia di Asti, Paolo Guercio, il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Maurizio Soave e Antonio Ciotta.

L’iter di approvazione seguito da Coldiretti Asti, aveva già avuto il beneplacito del Comitato Consultivo Regionale per la vitivinicoltura nel gennaio scorso, con la pubblica audizione di ieri la Doc Calosso ha avuto il via libera per superare l’ultimo ostacolo: “La pratica sarà discussa nel prossimo Comitato nazionale previsto per fine giugno inizio luglio – ha detto il presidente Rossi che sarà il relatore della proposta -. Visto l’esito positivo dell’audizione, credo non ci saranno problemi per l’approvazione definitiva del disciplinare e quindi la Doc Calosso potrà entrare in vigore già dalla prossima vendemmia”.

Il vitigno autoctono è presente nei comuni di Calosso d’Asti, Castagnole Lanze e Costigliole d’Asti, un tempo era molto diffusa ed è stato preservato in piccole quantità prodotte da vecchie vigne. “Dobbiamo ringraziare i vignaioli – ha detto il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave – per aver preservato il vitigno “Gamba di Pernice” che rischiava di scomparire. Noi di Coldiretti siamo convinti che la nuova Doc Calosso possa incontrare il favore dei consumatori ed essere quindi un’ottima occasione per il rilancio dell’economia locale”.

Il disciplinare prevede due tipologie, la doc “Calosso” con gradazione minima di 11,5 e “Calosso Passarà” da uve passite e gradazione minima di 14. Le uve dovranno provenire da terreni ubicati oltre i 150 metri sul livello del mare e non oltre i 450 metri. Particolarmente restrittive saranno le rese produttive per poter fregiare il Calosso della menzione aggiuntiva “vigna” o “riserva” con un’interessante scala di valori a seconda dell’età dei vigneti. “Con la pubblica audizione – ha sottolineato il Sindaco, Giuseppe Ugonia – si ottiene un risultato importante, una nuova doc che porta il nome del nostro paese e si aprono definitivamente nuove prospettive per la valorizzazione di tutte le peculiarità di Calosso”. La Doc Calosso per ora sarà prodotta partendo da circa 5 ettari di vigneto, ma in questi ultimi anni, la pur limitata produzione immessa sul mercato senza denominazione, ha fatto emergere un forte interesse soprattutto nel mercato dell’est ha sottolineato l’assessore e produttore vitivinicolo Walter Bosticcardo: “Le caretteristiche del vitigno “Gamba di Pernice” sono molto particolari, in questi anni, grazie al professor Albino Morando, abbiamo realizzato molte ricerche, sia sulla selezione delle barbatelle, sia sull’affinamento del vino. Noi ci crediamo e siamo pronti ad investire sulla nuova Doc Calosso”.

PIEMONTE, DALLA TAVOLA ALLA CITTADINANZA: SCUOLA DI TORINO 1a CLASSIFICATA

 

Sono stati premiati ieri a Roma direttamente dal presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini e dal sottosegretario all’Istruzione Guido Viceconte, i ragazzi della 4^ C della scuola elementare “Baricco “ di Torino, primi classificati al concorso “Dalla Tavola alla Cittadinanza”, realizzato nell’ambito del Protocollo d’intesa fra Coldiretti e MIUR. Nella prestigiosa cornice di Palazzo Rospigliosi, allestito per l’occasione a fattoria didattica, si è svolta in concomitanza una tavola rotonda dedicata proprio al tema dell’educazione agroalimentare e ambientale, con prestigiosi relatori, fra cui la conduttrice televisiva di Geo&Geo, Sveva Sagramola.

“L’esperienza delle Fattorie Didattiche di Educazione alla Campagna Amica” sottolinea Franca Sandrone, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte “nella nostra regione ha coinvolto oltre duecento aziende agricole, che si sono formate e strutturate in questi anni per offrire le più svariate attività didattico-educative in ambito agricolo”. “Moltissime sono le scuole che, anche attraverso i progetti Coldiretti” aggiungono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte “scelgono l’agricoltura come ulteriore materia scolastica di approfondimento, vivendo poi nelle fattorie didattiche un’esperienza vera e indimenticabile”.

LA SPEZIA, UN SEMINARIO SUL “CINIPIDE” PER SALVARE IL CASTAGNO DA FRUTTO

L’intervento del Dott. Marcello Storace – dirigente del Servizio Fitosanitario della Regione Liguria, al Seminario tenuto da Coldiretti La Spezia a Varese Ligure ha suscitato grande interesse da parte delle numerose aziende agricole presenti, interessate al problema del Cinipide del Castagno e anche delle Istituzioni pubbliche, Amministratori Comunali e l’ Assessore Provinciale all’Agricoltura Federico Barli. Il Dott. Storace ha illustrato la calamità che sta devastando i castagneti dei nostri territori attraverso l’origine di questo parassita e il suo ciclo biologico. Il Servizio Fitosanitario della Regione Liguria sta collaborando con l’Università di Torino per combattere il Cinipide attraverso la lotta biologica che prevede l’utilizzo di un parassita naturale antagonista (Torymus). Esso che ha la capacità di cibarsi delle larve del Cinipide riducendo così il dilagare nei castagneti. Ad ora questa risulta essere l’unica soluzione percorribile ed efficace in quanto sia endoterapie che insetticidi sono poco praticabili viste le grandi estensioni dei castagneti liguri.

L’Assessore all’Agricoltura Federico Barli è intervenuto sostenendo che le aziende agricole produttrici, sono le più danneggiate e in questo senso si è assunto l’impegno di portare al prossimo Consiglio Provinciale un ordine del giorno per chiedere alla Regione Liguria di trovare le risorse per un risarcimento danni alle aziende professionali colpite in maniera significativa. Si è reso disponibile altresì a finanziare corsi di formazione per le stesse che permettano agli imprenditori di intervenire con azioni tese a contenere la presenza del Cinipide con potature mirate e laddove possibile trattamenti antiparassitari e lotta biologica. L’Assessore Barli auspica che ogni iniziativa attuata dalla Regione Liguria dia priorità alle aziende agricole professionali che con la riduzione di produzione di castagne e di consegnuenza di farina di castagne, miele e funghi rappresentano la parte più danneggiata sia economicamente che ambientalmente. Coldiretti ha impegnato l’Assessore Provinciale e la Regione Liguria a una più proficua collaborazione in ordine alla scambio di informazioni utili a combattere l’insetto, ha dato la massima disponibilità a collaborare per uno studio sul territorio di ricerca di antagonisti naturali nonché all’eventuale realizzazione di un centro di premoltiplicazione del parassitoide antagonista Torymus. Il Dott. Storace, dal canto suo, si è impegnato a far inserire nel programma di lanci di Torymus del 2012, la Val di Vara e in particolare il Comune di Varese Ligure.

 

Appuntamenti

PAVIA: COLDIRETTI E LE SCUOLE PAVESI INSIEME PER LA SOLIDARIETÀ

Mercoledì 8 giugno

In Piazza del Carmine a Pavia, mercoledì 8 giugno dalle ore 9 circa per l’intera mattinata, in occasione dell’abituale Mercato di Campagna Amica, le scolaresche, che hanno partecipato al progetto educativo di Coldiretti, si troveranno per festeggiare la chiusura annuale di un percorso che ha visto coinvolti oltre 3000 studenti. “I temi di una corretta alimentazione, della conoscenza dell’agricoltura e dell’ambiente – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – sono stati proposti attraverso lezioni in aula e visite in fattoria didattica ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di promuovere il territorio, far conoscere le specialità della nostra provincia e spingere i giovani a scegliere un’alimentazione sana e genuina, a chilometri zero e che rispetti la stagionalità”. “In occasione della festa di chiusura – aggiunge Wilma Pirola responsabile di Donne Impresa, l’associazione che raggruppa l’imprenditoria femminile di Coldiretti – abbiamo deciso di assegnare i premi per i migliori lavori delle scolaresche che hanno partecipato al concorso Decora la Borsa. Le borse della spesa ecocompatibili, sono state decorate da studenti e scolari seguendo il tema dell’agricoltura sostenibile”.

“Tutte le borse – conclude Annamaria Seves coordinatrice del progetto di Educazione alla Campagna Amica – saranno esposte e poste in vendita ad offerta libera e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza alla scuola primaria speciale Dosso Verde di Pavia”. “A questo proposito – interviene Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – siamo orgogliosi di riaffermare il ruolo di forza sociale della Coldiretti che, anche attraverso piccole iniziative capaci tuttavia di attivare una grandissima sensibilità da parte dei ragazzi e degli insegnanti, si proclama vicina a tutti i cittadini ed in particolare ai più giovani”. I tre migliori lavori, valutati da una commissione interna di Coldiretti, saranno premiati con una giornata in una Fattoria Didattica offerta da Coldiretti e dal Comune di Landriano. Per i ragazzi e tutti i partecipanti, le aziende agricole di Coldiretti proporranno una merenda a base di prodotti del territorio.

FOGGIA: LA PAC DOPO IL 2013, PRIME IPOTESI DI IMPATTO SULLA CAPITANATA AGRICOLA

Martedì 7 giugno

Si terrà il prossimo 7 giugno presso l’Aula Magna dell’Università di Foggia in via Caggese n. 1, con inizio alle ore 17 il Convegno dal titolo “La PAC dopo il 2013 – prime ipotesi di impatto sugli ordinamenti colturali della Capitanata”. Il Convegno organizzato da Coldiretti Foggia in collaborazione con la Facoltà di Agraria della Università di Foggia si svolgerà con il seguente programma: Saluti: Gianni Mongelli – Sindaco di Foggia; Giuliano Volpe – Rettore Università di Foggia; Agostino Sevi – Preside Facoltà Agraria di Foggia; Savino Antonio Santarella – Assessore Provinciale Agricoltura. Interventi: Pietro Sandali – Capo Area Economica Confederazione Nazionale Coldiretti; Antonio Lopolito – Docente Economia Facoltà di Agraria di Foggia; Gianluca Nardone – Direttore D.A.R.E. – Distretto Agroalimentare Regionale; Massimo Monteleone – Docente Agronomia e coltivazioni erbacee Facoltà di Agraria di Foggia. Conclusioni: Pietro Salcuni – Presidente Coldiretti Foggia. Moderatore: Giorgio Donnini – Direttore Coldiretti Foggia.

Il Convegno vedrà la partecipazione di oltre 600 imprenditori agricoli della Capitanata interessati a capire quale è l’evoluzione in atto della Politica Agricola Comunitaria e quali sono le sue prospettive dopo il 2013. Si partirà dunque da una parte dall’esame dei documenti già prodotti dalla Commissione Europea, recentemente emendati, e che dovranno essere approvati in seduta plenaria dal Parlamento Europea il prossimo 23 giugno e, dall’altra, dalle proposte già formulate dalla Coldiretti e condivise dalle altre Organizzazioni Agricole. Si cercherò poi, con il contributo dei docenti della Facoltà di Agraria, di simulare le conseguenze di questa riforma sull’agricoltura della provincia di Foggia e sui suoi ordinamenti colturali. Non mancheranno infine i riferimenti ad argomenti importanti che sicuramente troveranno posto all’interno della riforma nell’ambito dello sviluppo rurale, quali le innovazioni tecnologiche e lo sviluppo delle agro energie.

EMILIA-ROMAGNA: OSCAR GREEN, “TERRA DI CAMBIAMENTO, CULTURA E CREATIVITÀ”

Venerdì 10 giugno

Mentre l’estate si è aperta con il presunto scandalo alimentare dei falsi cetrioli killer spagnoli, in Italia vengono premiati gli imprenditori agricoli che, per battere i rischi, dichiarano guerra all’anonimato e ci mettono la faccia. C’è chi utilizza sistemi elettronici a radiofrequenza per la tracciabilità della carne dall’allevamento alla tavola, chi recupera terreni abbandonati di montagna per produrre cereali antichi, chi si organizza per vendere ai gruppi di acquisto. E mentre cresce la spesa a km0 fatta direttamente dal produttore, nasce la prima applicazione per iPhone che ti informa dove trovare l’azienda che fa vendita diretta o che ti offre ristoro e ospitalità in agriturismo. Tutto questo verrà presentato a Bologna, nella cornice di villa “Due Torri”, in via del Gomito 30, il 10 giugno alle ore 17,30, in una serata di gala che inizierà con un dibattito su “Terra di cambiamento, cultura e creatività” al termine del quale saranno premiate le aziende che hanno superato la selezione regionale per accedere alla fase finale del concorso “Oscar Green”, il premio per l’innovazione in agricoltura promosso da Giovani Impresa Coldiretti, con l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

All’incontro interverranno Franco Grillini, presidente della commissione regionale delle Politiche economiche, l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, il delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, Vittorio Sangiorgio, il delegato regionale, Mattia Dall’Olio, il segretario regionale di Giovani Impresa Coldiretti, Alessio Scalas, il direttore generale della fondazione Campagna Amica, Toni de Amicis, il presidente e il direttore regionali di Coldiretti, Mauro Tonello e Gianluca Lelli. La serata sarà conclusa con l’esibizione dal vivo del pianista jazz Alberto Pibiri e la degustazione di prodotti agroalimentari dell’Emilia Romagna.

FRIULI-V.GIULIA: MERCATI DI CAMPAGNA AMICA: INDAGINE DELL’SWG IN FVG

Sono 12 i nuovi mercati di Campagna Amica della Coldiretti avviati in Fvg nel corso del 2010. Sono quelli di Fontanafredda, Aviano e Sacile nella provincia di Pordenone; Gorizia, Gradisca, Grado e Cormons nella provincia di Gorizia; Remanzacco, Pradamano, Manzano nella provincia di Udine, a cui vanno aggiunti Villaggio del Sole e San Rocco nel capoluogo friulano. Questi mercati si sono aggiunti ai 5 già avviati nel corso del 2009, ovvero Pordenone, Maniago, Spilimbergo nella provincia di Pordenone e Codroipo e Cividale del Friuli nella provincia di Udine. Insomma una crescita importante che dimostra l’importanza di questo canale di vendite sia per i consumatori sia per i produttori. E proprio l’“evoluzione dei mercati degli agricoltori in Fvg” sarà questo pomeriggio (dalle 15) al centro di un convegno organizzato nella sala Valduga della Cciaa di Udine da Coldiretti del Fvg, da FriulAdria – Crédit Agricole e dalla Camera di Commercio di Udine nel corso della quale l’Swg di Trieste, che ha condotto un’indagine per l’Osservatorio economico di Coldiretti con il sostegno di FriulAdria, presenterà il risultati del suo lavoro concentrato sul profilo dei visitatori e dei produttori dei mercati degli agricoltori.

Saranno i presidenti della Camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo e della Coldiretti del Fvg Dario Ermacora, unitamente a Giovanni Lessio di FriuAdria a dare il via ai lavori che, coordinati dal direttore di Coldiretti del Fvg Giancarlo Ramella, prevedono le relazione di Rita Nassimbeni, responsabile per Coldiretti dei Mercati degli agricoltori, di Alex Buriani, direttore ricerca dell’Swg e di Claudio Filipuzzi, presidente della Commissione di vigilanza della Fondazione di Campagna Amica.

MANTOVA: OSCAR GREEN, SI AFFILANO LE ARMI PER IL CONCORSO NAZIONALE

Martedì 7 maggio

Sono 85 le aziende lombarde selezionate per il concorso Oscar Green, premio all’innovazione istituito dalla Coldiretti. Dalle ore 10 di domani, presso il palazzo dei Giureconsulti, nel cuore del capoluogo lombardo, saranno presentate le idee giovani che si fanno strada per un’agricoltura innovativa, a misura di consumatore. Sei i mantovani in gara: Fattorie San Lorenzo di Pegognaga; Andrea Zanchi di Roverbella; Alberto Gandolfi di Gonzaga; Elena Garosi di Castel Goffredo; Andrea e Maurizio Tosi di Marcaria, a cui andrà un attestato di partecipazione, e Fausto Garrò di Bagnolo che riceverà inoltre una targa speciale da CreditAgri. Tutte queste aziende, selezionate a livello regionale, parteciperanno prossimamente al concorso nazionale Oscar Green. “Una vittoria in questa sede – afferma il segretario provinciale di Giovani Impresa Coldiretti, Claudio Piva – costituirebbe un riconoscimento di grande importanza per l’agricoltura mantovana”.

VARESE: OSCAR GREEN, IN CONCORSO ANCHE IL PRIMO ORATORIO A KM ZERO

Martedì 7 giugno

Sono sette le aziende agricole di Varese che hanno superato la selezione regionale e che concorreranno alla Assegnazione di Oscar Green 2011, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che viene assegnato alle imprese più innovative del settore. La consegna dei riconoscimenti è in programma per domani Martedì 7 giugno 2011 a Milano nella prestigiosa cornice del Palazzo dei Giureconsulti, in Piazza Mercanti. Alla selezione lombarda hanno partecipato oltre 60 imprese e queste sono le aziende della Provincia presenti all’edizione 2011: I Runchitt di Pierobon Valeria per la categoria Stile e cultura d’impresa, Azienda Zigaglio F.lli e Az. Tosi di Poloni Cristina per la categoria Sostieni lo sviluppo, l’Orchideria di Morosolo di Pozzi per la categoria Esportare il territorio, l’Azienda F.lli Bortoli e l’Apicoltura Roncolino di Avellini per la categoria Campagna Amica, Azienda Il Boscangolo di Puricelli Sara per quella In-generation. Alla categoria Paese Amico ha invece partecipato la Parrocchia di Monvalle, che nell’estate scorsa organizzò il primo oratorio a km zero.

CALABRIA: IL SINDACO DI SPRESIANO (TV) OSPITE DELLA COLDIRETTI REGIONALE

Da giovedì 9 a sabato 11 giugno

Il Sindaco del Comune di Spresiano in provincia di Treviso Riccardo Missiato accogliendo l’invito rivoltogli a suo tempo dalla Coldiretti Calabria, ha telefonato al presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro per concordare i tempi della sua visita nella regione insieme ad una delegazione del suo comune e si è stabilito che avverrà il 9-10 e 11 giugno p.v.. Il presidente della Coldiretti Calabria, sta programmando quindi una serie di incontri con le Istituzioni regionali e locali e un tour in alcuni luoghi con straordinarie eccellenze, ricchezze e potenzialità in tutti i campi per fare apprezzare l’ospitalità dei calabresi e fuori dai luoghi comuni una Calabria positiva e vincente.

Al sindaco e alla delegazione di Spresiano, faremo quindi toccare con mano il cuore pulsante della nostra regione – ha dichiarato Pietro Molinaro – perché da un episodio seppure spiacevole, possono e devono nascere rapporti di reciprocità con progetti comuni che prevedono scambi economici, culturali e turistici con la Regione Calabria. Dopotutto – aggiunge Molinaro – le Regioni Veneto e Calabria sono state le prime e ad oggi le uniche a tagliare il nastro con una legge regionale che favorisce la commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari a Km zero. Il sindaco di Spresiano Riccardo Missiato, quindi “paga pegno” e viene in Calabria a sanare un equivoco che aveva avuto un risalto nazionale e come si ricorderà riguardava un volantino dell’amministrazione comunale di Spresiano che per pubblicizzare un incontro sulla raccolta differenziata utilizzò una immagine in cui una persona gettava nel cestino un rifiuto che aveva le sembianze della Calabria. Nei prossimi giorni, sarà reso noto il programma della visita.

VENETO: ALL’ESAME IL NUOVO PROGETTO DI LEGGE SULL’AGRI-PESCA-ITTI TURISMO

Oggi

Lunedi 6 giugno alle ore 10.30 nella sede di Coldiretti in Via Torino 180 a Mestre gli operatori agrituristici di Coldiretti Veneto si riuniscono in assemblea per discutere il progetto di legge di valorizzazione del settore ancora in standby dalla precedente legislatura. La particolare innovazione, contenuta nel testo all’esame della commissione consiliare, legata al concetto della pesca turismo praticata dai coltivatori del mare e della laguna impone un’ accelerazione politica che Terranostra, l’associazione che raggruppa gli imprenditori agrituristici “giallo verdi”, non può più attendere. Per questo all’assise parteciperà l’Assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato al fine di un confronto diretto sulle potenzialità del comparto turismo che grazie all’agricoltura fa 62 milioni di presenze e un fatturato di 12 miliardi di euro. Ai lavori sarà presente, inoltre, il presidente nazionale di Terranostra Tullio Marcelli.

ALESSANDRIA, BRINDISI A TORTONA PER FESTEGGIARE IL 1° COMPLEANNO DEL MERCATO

Martedì 7 giugno

Appuntamento speciale domani, martedì 7 giugno, per il tradizionale mercato di Campagna Amica in piazza Gavino Lugano a Tortona. Per festeggiare il primo compleanno dell’iniziativa alle ore 11 i produttori hanno organizzato un brindisi e una degustazione alla quale tutti sono invitati. Parteciperanno, oltre ai vertici Coldiretti, anche il Sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione comunale tortonese.

  

Brevi

PUGLIA Oggi a Bari alle ore 17,00, i quadri dirigenti della Coldiretti Puglia incontreranno l’Assessore alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, sullo stato di avanzamento del PSR Puglia 2007/2013. Sarà anche l’occasione per incontrare ufficialmente il nuovo Direttore d’Area, Gabriele Papa Pagliardini.

LOMBARDIA – Domani a Milano presso alle ore 10,30 presso Palazzo Giureconsulti verrà preparata una insalata tricolore “antipanico” per la sicurezza dei consumatori dopo la psicosi sul batterio killer con i grandi prodotti dell’orticoltura italiana offerti dai giovani imprenditori di Coldiretti. A seguire, la presentazione dei vincitori dell’’Oscar Green 2011 con le novità che le aziende Coldiretti offrono al Paese.