COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 18 maggio 2018

18 Maggio 2018
News La Forza del Territorio del 18 maggio 2018

Primo piano

SICILIA

È BOOM PER LE MANDORLE DELL’ISOLA 

Se per i loro matrimoni i reali scelgono la Pizzuta di Avola, vuol dire che in Sicilia si produce il top della qualità. E’ il commento della Coldiretti non solo riferito alla scelta della Corona inglese che festeggia le unioni con mandorla isolana ma anche all’interesse crescente che soprattutto i giovani rivolgono a questo prodotto.

In un anno – segnala Coldiretti Sicilia – è aumentato il numero di nuovi impianti portando la superficie a circa 32 mila ettari. La spinta al consumo anche nell’ambito sportivo ha determinato la scelta di molti agricoltori under 40 che scelgono di avviare la produzione di mandorle ripristinando impianti dei nonni o dei genitori ma è il Made in Sicily quello che premia.

Finalmente si stanno comprendendo i benefici della frutta secca e il ruolo essenziale nell’alimentazione – sostiene ancora Coldiretti Sicilia -. I consumi di frutta in guscio degli italiani   sono praticamente raddoppiati negli ultimi dieci anni ed hanno raggiunto i 3 chilogrammi all’anno per persona.  La frutta in guscio infatti considerata in passato nemica della linea per l’apporto calorico è stata infatti rivalutata come preziosa alleata della salute ed i consumi sono dunque esplosi.

Potenziare la comunicazione sulla qualità regionale e nazionale della frutta in guscio è determinante anche per contrastare le importazioni che   nel 2017 hanno superato i 900 milioni di euro secondo una stima della Coldiretti, in particolare da Stati Uniti (di solito noci e mandorle dalla California), Iran (per i pistacchi), Turchia (per noci e nocciole) e Cina (pinoli) ma non mancano anche prodotti dal Cile, dall’Argentina, e dall’Australia.

I pistacchi provenienti dall’Iran, i pistacchi e nocciole provenienti dalla Turchia, le arachidi dalla Cina e quelle dagli Stati Uniti contaminate da aflatossine cancerogene, sono nella “black list” dei prodotti alimentari più pericolosi per la salute, sulla base dell’analisi della Coldiretti dell’ultimo rapporto Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell’Unione Europea.

Il consumatore – sottolinea Coldiretti Sicilia – può difendersi verificando l’origine della frutta in guscio in etichetta che deve essere obbligatoriamente apposta sulle confezioni o sugli scaffali.

 

 

Dal territorio

COMO-LECCO, ANCORA GRANDINE NELLA BASSA, SULLE ALTURE SALTA RACCOLTA FIENO

Nuova grandinata, nel tardo pomeriggio di ieri, nel Comasco e nella Bassa brianzola. E’ l’ennesimo colpo di coda delle repentine inversioni termiche che si abbattono sulle campagne e sull’agricoltura, in una primavera caratterizzata dall’incertezza. E che continua a provocare danni all’agricoltura lariana. I ritardi sono pesanti: è di fatto saltata, su un’ampia fascia delle alture lariane, la raccolta del fieno maggengo, il primo “taglio” dell’anno: le ripercussioni incidono sull’intera filiera di latte e formaggi, posto che le imprese che non hanno potuto effettuare lo sfalcio dei propri prati sono, di fatto, costrette ad acquistare esternamente il prodotto.

Le piogge di questi giorni sono peraltro conseguenti alla grandinata della scorsa settimana che ha allettato il fieno su ampie aree, pregiudicando per molte imprese la possibilità di raccoglierlo o, nei casi migliori, costringendole a posticipare le operazioni di taglio di diverse settimane.

Per di più, la carenza di prodotto sta portando i prezzi di fieno maggengo e di fieno di erba medica pressato a quotazioni particolarmente alte sul mercato, che nelle scorse settimane hanno toccato livelli record, superando i 200 euro alla tonnellata. Per il fieno maggengo era dal 2004 che non si toccavano prezzi così elevati, mentre per il fieno di medica era dal 2014 che i listini non avevano più superato la soglia psicologica dei 200 euro alla tonnellata.

La raccolta del maggengo è particolarmente importante: si tratta del primo sfalcio dei prati stabili, effettuato nella prima metà di maggio, a cui seguono lo sfalcio agostano e il terzuolo. Il primo taglio costituisce, per una gran parte delle imprese, circa la metà della produzione dell’intera annata.

Oltre alla pioggia vi sono anche problematiche derivanti dalle basse temperature, che rallentano in modo molto evidente lo sviluppo delle piante in pieno campo (mais e ortaggi in modo particolare): in diversi terreni si notano ingiallimenti su queste colture.

Sono in particolare ritardo anche le semine, per l’impossibilità di avviare le lavorazioni in campo nell’alternanza continua di sole e pioggia. In ritardo anche lo sviluppo le coltivazioni orticole, dopo un inverno che si è protratto oltremisura e un clima incerto che – stando alle previsioni – darà anche nei prossimi giorni un’alternanza tra sole e pioggia: e all’agricoltura, purtroppo, non resta che sottostare alle bizze del clima, e pagarne le conseguenze.

 

REGGIO E., GRANDINE A GUASTALLA: SOTTO CONTROLLO CEREALI, SOIA E POMODORO

Grandine nella zona di Guastalla, Pieve e San Girolamo e piogge abbondanti concentrati in un breve lasso di tempo. È questo l’accaduto di ieri sera sulle campagne coltivate a frumento, soia, mais e pomodoro ed è su queste colture che si porrà particolare attenzione nei prossimi giorni per verificare la presenza di eventuali danni. Ad ora gli imprenditori segnalano grandi difficoltà nello svolgimento delle attività in campo a causa del perdurare dell’instabilità del meteo. In ritardo anche la prima raccolta dell’erba medica.

 

CUNEO, GRANDINE E PIOGGE ECCEZIONALI: I DANNI NELL’AREALE CUNEESE

Non è ancora finita la conta dei danni per le colture in campo, mais, orzo, coltivazioni orticole e frutticole colpite dalla grandinata di domenica scorsa, 13 maggio, che ha interessato l’areale del Cuneese, con particolare gravità a Cervasca, Bernezzo, Caraglio (in particolare la frazione Vallera) Dronero e Busca in cui sono scesi dieci centimetri di grandine in pochi minuti e si registrano già altre pesanti grandinate nelle ultime ore. Il fenomeno più intenso nella serata di ieri, giovedì 17 maggio.

Rilevano i tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti: “Nella grandinata che ha interessato la bassa Val Varaita con i comuni di Costigliole, Piasco, Venasca, Rossana, ma anche i comuni di pianura come Verzuolo, i danni interessano per lo più i kiwi, sui quali generalmente non vengono usati gli impianti antigrandine. Siamo impegnati con i rilievi in campo per valutare l’entità dei danni e per garantire l’assistenza necessaria alle imprese agricole”. 

Gli eccezionali eventi atmosferici hanno provocato diversi danni alle colture, dalla cascola dei frutti per la grandine, alla perdita di gran parte della fioritura delle varietà tardive di susino per le abbondanti piogge con un consistente abbassamento della produzione.  Molti impianti frutticoli sono coperti da reti antigrandine, ma in alcuni casi, per la violenza e la rapidità dei fenomeni, il peso della grandine ha fatto aprire le reti, provocando danni soprattutto nella parte bassa delle piante.

L’ultima grandinata di ieri sera è la quarta che colpisce l’areale frutticolo: si tratta di episodi eccezionali, per la quantità e la violenza con cui la grandine è caduta e per l’anomalia che sta diventano sempre più frequente per cui questi fenomeni colpiscono nelle ore notturne. Concludono i tecnici dell’Agenzia 4A: “L’esperienza insegna che in annate come questa, il persistere di pioggia per un tempo così prolungato potrebbe provocare ulteriore sofferenza alle colture in campo, agli alberi da frutta e un’ulteriore cascola di frutti per tutte le specie”.

 

MESSINA, TIZIANA BUEMI ELETTA RESPONSABILE COLDIRETTI DONNA IMPRESA

Tra le specialità casearie regionali spicca il Maiorchino di Novara di Sicilia, un formaggio unico prodotto con latte di pecora e capra che racchiude la storia e la cultura agricola di una parte dell’Isola. L’imprenditrice agricola Tiziana Buemi, eletta responsabile provinciale Donne Impresa di Messina, conserva intatta la tradizione di questo formaggio. Per l’imprenditrice il ruolo delle donne per la valorizzazione del territorio e dei prodotti locali è strategico, perché – sostiene – sanno meglio coniugare tradizione e territorio, valori e opportunità.  Tra gli obiettivi indicati spicca quello di rafforzare la cooperazione aziendale perchè le singole peculiarità territoriali possano così diventare   patrimonio della collettività in un percorso di crescita individuale e collettivo.

 

PARMA, STOP CIBO FALSO: IL SINDACO DI MONTECHIARUGOLO SOTTOSCRIVE PETIZIONE

Salvare il nostro cibo e rendere trasparente il carrello della spesa è l’obiettivo della raccolta firme a sostegno della petizione #stopcibofalso promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica per chiedere all’Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti. Un obiettivo importante che ha visto la condivisione anche del Sindaco di Montechiarugolo Luigi Buriola che ha sottoscritto la petizione alla presenza del Segretario di zona Coldiretti Gabriele Costi.

 

BASILICATA, FERRANDINA: DANNI ALL’AGRICOLTURA PER INEFFICIENZA CANALI DI SCOLO

Le piogge dei giorni scorsi hanno provocato gravi criticità alle aziende agricole dell’agro di Ferrandina presenti nelle contrade Pantano, Isca D’Elia, Macchia e Pantanello, tutte aree a vocazione agricola limitrofe al fiume Basento e alla zona industriale. E’ allarme lanciato da Coldiretti Basilicata.  Le acque pluviali hanno invaso in misura consistente gli appezzamenti agricoli, anche questa volta a causa dell’inefficienza dei canali di scolo, che dai crinali delle colline circostanti fanno confluire le acque verso il Basento.

Si tratta di aziende agricole dedite principalmente alla coltivazione dell’olivo e all’ortofrutta e che ormai da tempo lamentano lo scarso funzionamento delle canalizzazioni, dovuto ad una mancanza di pulizia delle stesse. Una trascuratezza che ogniqualvolta si verificano piogge, anche di media intensità, mette in serio pericolo la sicurezza dei cittadini nonché l’economia delle imprese agricole dell’area. Circa l’analisi degli ultimi danni registrati essi non risultano di grande entità, tuttavia si sono verificati relativamente alle coltivazioni ortofrutticole manifestazioni di asfissia radicale degli ortaggi, mentre per gli alberi da frutta, in particolare ciliegi e albicocchi, sono state accertate lacerazioni dei frutti giunti a maturazione.

Sebbene siano apprezzati gli sforzi di gestione da parte degli enti preposti, Coldiretti Basilicata  manifesta l’assoluta necessità di intervenire in merito alla pulizia dei suddetti canali di scolo, coinvolgendo altresì nello svolgimento delle operazioni, qualora se ne ravvisasse l’opportunità anche ai sensi della disciplina di Orientamento e Modernizzazione del settore agricolo, gli agricoltori direttamente interessati al problema, i quali da troppo tempo lamentano questa situazione di grave pericolo che risulta oramai non più sostenibile. Una necessità questa condivisa anche dall’amministrazione comunale di Ferrandina nella persona del sindaco Gennaro Martoccia.

 

VARESE, NELLA FASCIA PREALPINA È CRISI PER LA RACCOLTA DEL PRIMO TAGLIO DI FIENO

Dove non hanno colpito i cinghiali, ci ha pensato la grandine. L’equazione, in ogni caso, non cambia il risultato: in ampie fasce del territorio prealpino, la raccolta del fieno maggengo, il primo “taglio” dell’anno, è di fatto saltata, con ripercussioni pesanti sull’intera filiera di latte e formaggi: “I produttori che non riescono a raccogliere il proprio fieno sono di fatto obbligati ad acquistarlo esternamente, con un ovvio aggravio di costi” sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori.

Per di più, la carenza di prodotto sta portando i prezzi di fieno maggengo e di fieno di erba medica pressato a quotazioni particolarmente alte sul mercato, che nelle scorse settimane hanno toccato livelli record, superando i 200 euro alla tonnellata. Per il fieno maggengo era dal 2004 che non si toccavano prezzi così elevati, mentre per il fieno di medica era dal 2014 che i listini non avevano più superato la soglia psicologica dei 200 euro alla tonnellata.

La raccolta del maggengo è particolarmente importante: si tratta del primo sfalcio dei prati stabili, effettuato nella prima metà di maggio, a cui seguono lo sfalcio agostano e il terzuolo. Il primo taglio costituisce, per una gran parte delle imprese, circa la metà della produzione dell’intera annata

Ieri, intanto, una nuova grandinata ha colpito soprattutto l’areale della ‘bassa’ intorno a Busto Arsizio, aggravando il bilancio dei danni in un inizio di stagione che già la scorsa settimana ha dovuto fare i conti con la violenta ondata di maltempo che ha colpito l’intero territorio, distruggendo serre e coltivazioni.

Sono in particolare ritardo anche le semine, per l’impossibilità di avviare le lavorazioni in campo nell’alternanza continua di sole e pioggia: e anche dove già seminate, le piccole piantine di mais rilevano i primi sintomi di sofferenza dovuti all’acqua. Indietro anche le coltivazioni orticole, dopo un inverno che si è protratto oltremisura e un clima incerto che – stando alle previsioni – darà anche nei prossimi giorni un’alternanza tra sole e pioggia: e all’agricoltura, purtroppo, non resta che aspettare (e pagare) le bizze del clima.

 

CALABRIA,DOMENICO LIBERTI PRESIDENTE FEDERPENSIONATI CATANZARO-CROTONE-VIBO 

Prosegue il percorso di rinnovo delle rappresentanze in seno a Coldiretti. Liberti Domenico di Crotone titolare di un’azienda a indirizzo cerealicolo di circa 20ettari è stato eletto nuovo presidente dell’Associazione Interprovinciale Pensionati Coldiretti di Catanzaro-Crotone–Vibo Valentia. Questo l’esito dell’Assemblea dei soci senior, ma ancora attivi, di Coldiretti che ha eletto anche il nuovo consiglio direttivo. Liberti, subentra alla sig.ra Valeria De Marco che ha guidato i pensionati e che nel suo intervento ha evidenziato “la necessità di far vivere una meravigliosa opportunità al collega Liberti”. 

All’assemblea a Catanzaro, hanno partecipato numerosi pensionati sempre di più attratti dal progetto della Coldiretti e dalle iniziative che svolge il direttore della Coldiretti di Catanzaro-Crotone–Vibo Valentia Pietro Bozzo e i responsabili del patronato Epaca di Catanzaro e Crotone Angelo Carluccio e Natascia Rusanava.

Diversi gli argomenti discussi tra i quali il welfare per i pensionati, il regime pensionistico e i ruolo dei senior nell’affiancamento ai più giovani e nella partecipazione alle iniziative dell’organizzazione. E’ stato messo a punto il programma di attività e la partecipazione attiva alla vita della Coldiretti attraverso incontri periodici ed iniziative di sostegno all’imprenditorialità agricola regionale che oggi proprio grazie all’azione della Coldiretti assume un ruolo fondamentale per la salvaguardia e la promozione delle istintività calabresi che nel mondo dei pensionati trovano passione e la loro genesi naturale. 

Il presidente interprovinciale della Coldiretti Roberto Torchia, ha fatto giungere un indirizzo di saluto, esprimendo la gratitudine ai presenti per la partecipazione all’assemblea ed augurato il buon lavoro ai neoeletti, che devono essere sempre di più punto di riferimento per l’organizzazione grazie alla loro esperienza ed immutata passione per la terra ed il lavoro dell’agricoltore. 

 

PIEMONTE, DAL BONUS VERDE UN AIUTO A COMBATTERE LO SMOG   

Con appena 31 metri quadrati di verde urbano a testa le città italiane non riescono a rompere l’assedio dello smog, con valori sotto la media per le metropoli come i 22 metri quadrati di Torino, i 17,9 di Milano e i 13,6 di Napoli. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat in relazione al fatto che, insieme ad altri Paesi, l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia Ue per aver violato le norme europee antismog, in particolare per l’Italia la contestazione riguarda il superamento dei limiti di PM10, le cosiddette polveri sottili.

“Una risposta può arrivare dal potenziamento del verde urbano – commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale –   visto che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In questo senso, d’aiuto è sicuramente il bonus verde che prevede detrazioni del 36% per la cura di terrazzi e giardini, sia privati sia condominiali. Oltretutto – ricordano Galliati e Rivarossa – offre anche un importante sostegno al settore florovivaistico Made in Piemonte che genera una produzione lorda vendibile di oltre 130 milioni di euro di cui con più di 1100 imprese diffuse sul territorio, una superficie complessiva di 1300 ettari, una produzione di piante ornamentali di oltre 10 milioni ed un totale di circa 3500 addetti. Un provvedimento che può, quindi, arrivare a portare benefici all’intera collettività favorendo la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di smog sempre più pericoloso per la salute dei cittadini”.

 

PIACENZA, MARCO CROTTI CONFERMATO AL TIMONE DI COLDIRETTI 

Marco Crotti è stato confermato presidente di Coldiretti Piacenza. L’elezione, con voto unanime, si è svolta giovedì 17 maggio all’agriturismo “La Dolce Vite” in località La Valle (Travo). Crotti ricoprirà l’incarico per i prossimi cinque anni. Nel 2015 era subentrato al timone a Luigi Bisi in una staffetta che aveva portato quest’ultimo alla presidenza di Terrepadane. Imprenditore agricolo alla guida di un’azienda di 200 ettari dedita alla coltivazione del pomodoro a Cortemaggiore, Crotti ha alle spalle una lunga militanza in Coldiretti che già nel 1987 lo portò alla guida del movimento giovanile nazionale.

Tra gli incarichi prestigiosi che ha assunto, spiccano le presidenze del Consorzio Provinciale Fitosanitario, di Ainpo (Associazione Interprovinciale Produttori Ortofrutticoli di Parma) e di Cio (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli S.c.a.r.l. di Parma). Oggi alla sua elezione erano presente anche il presidente e il direttore regionale di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello e Marco Allaria Olivieri. Tonello ha insistito sull’importanza di Filiera Italia, la nuova alleanza tra il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza e di tutti gli sforzi fatti in questi anni da Coldiretti per difendere il “made in Italy” e la nostra agricoltura. Il direttore regionale ha invece rimarcato il ruolo fondamentale che ricoprono i rappresentanti di Coldiretti a tutti i livelli, invitando i presenti a una partecipazione attiva e responsabile. “Le nostre conquiste – ha dichiarato – sono il risultato di battaglie portate avanti con grande impegno e voglia di fare”.

Nel suo intervento, Crotti ha ricordato le priorità dell’organizzazione sul territorio, quali la tutela della montagna, la difesa delle nostre produzioni, gli interventi per fronteggiare i danni provocati dalla fauna selvatica, ma anche il potenziamento dei servizi e l’importanza di creare una base sindacale vivace e unita. Doveroso il ringraziamento per la conferma: “Desidero dire grazie a tutta la Coldiretti, dai presidenti che mi hanno accordato la loro fiducia a tutti i nostri associati”.

L’assemblea di oggi – composta dai presidenti delle sezioni presenti sul territorio a loro volta eletti nelle scorse settimane – ha anche scelto il nuovo consiglio, che sarà così composto: Marco Crotti, Ugo Agnelli, Tiziano Bargazzi, Valter Bongiorni, Giampiero Cremonesi, Giacomo Delmolino, Domenico Giafusti, Thomas Manfredi, Gianluca Maserati, Gianfranco Mazzoni, Giorgio Merli, Andrea Minardi, Angelo Peggiani, Daniele Raggi, Filippo Ronda, Paolo Sartori, Gianmaria Sfolcini, Michele Stragliati, Andrea Testa, Marco Zanelli e Giancarlo Zucca. Tutti i presenti hanno ricevuto in omaggio una copia del saggio “La gente dei campi e il sogno di Bonomi” di Nunzio Primavera.

Questi i presidenti di Sezione: Agazzano: Bongiorni Valter; Alseno: Zucchi Vittorio; Besenzone: Minardi Andrea; Bettola: Agnelli Ugo; Bobbio: Giafusti Domenico; Borgonovo VT: Mazzocchi Matteo; Cadeo: Galleazzi Angelo; Calendasco: Lavezzi Giovanni; Caminata: Sartori Paolo; Caorso: Cremonesi Giampiero; Carpaneto: Zanelli Marco; Castel S.Giovanni – Sarmato: Scrocchi Pierluigi; Castell’Arquato: Rocca Alberto; Castelvetro – Villanova Sull’Arda: Merli Giorgio; Cerignale -Cortebrugnatella – Ottone – Salsominore –  Zerba: Raggi Daniele; Coli:     Pattarini Gianguido; Cortemaggiore: Crotti Marco; Farini: Delmolino Giacomo; Ferriere: Bocciarelli Costantino; Fiorenzuola: Testa Andrea; Gazzola: Zucca Giancarlo; Gossolengo: Ghezzi Massimo; Gragnano: Sfolcini  Gianmaria; Gropparello: Solari Pietro; Lugagnano: Mazzoni Gianfranco; Monticelli: Civardi Giovanni; Morfasso: Ongeri Daniele; Nibbiano: Passerini Paolo; Pecorara:   Manfredi Thomas; Piacenza: Arata Filippo; Pianello: Sogni Daniele; Piozzano: Bongiorni Agostino; Podenzano: Peggiani Angelo; Ponte dell’Olio: Stragliati Michele; Pontenure: Alussi Gianni; Rivergaro: Romanini Renzo; Rottofreno: Bisi Luigi; S.Giorgio P.no: Ronda Filippo; S.Pietro in Cerro: Pezza Roberto; Travo: Baldanti Andrea; Vernasca: Bargazzi Tiziano; Vigolzone: Ferrari Angelo; Ziano: Maserati Gianluca.

 

MOLISE, ALL’AGRIMERCATO DEGUSTAZIONE DI EXTRAVERGINI DI OLIVA MONOVARIETALE

Gli studenti dell’istituto tecnico agrario “San Pardo” di Larino hanno dato vita ieri (17.05.2018), all’Agrimercato di Campagna Amica a Campobasso, ad una degustazione di olii extravergine di oliva mono varietale. L’iniziativa rientra nel ciclo degli appuntamenti promossi dall’Agrimercato delle aziende aderenti a Coldiretti e Campagna Amica miranti a far conoscere al cittadino-consumatore sempre meglio gli ottimi prodotti delle eccellenze locali a km zero.

Così, nel corso della mattinata, gli studenti hanno mostrato ai clienti del mercato la tecnica di assaggio dell’olio, coinvolgendoli nella degustazione delle varie tipologie esposte e spiegando loro come riconoscerne le caratteristiche. Un’iniziativa molto apprezzata dai consumatori, ormai abituati a vedere l’Agrimercato non solo come punto vendita di tante eccellenze “Made in Molise” ma anche come luogo di aggregazione dove il rapporto fra produttore e consumatore rende quest’ultimo sempre più consapevole di quello che porta in tavola.

Appare utile sottolineare che in Molise la coltivazione dell’olivo e la produzione di olio hanno una notevole rilevanza. Stando ai dati dell’Arsarp, l’Agenzia regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca, infatti, in regione sono 129 i frantoi (97 in provincia di Campobasso e 22 in quella di Isernia) all’interno dei quali vengono prodotti in media ogni anno oltre 5mila tonnellate di olio dalle oltre un milione e 760mila piante di olivo.

 

NOVARA-VCO, POCO MIELE PER COLPA DEL CLIMA: CERCARE MADE IN ITALY IN ETICHETTA

“C’è poco miele, quindi è ancora più importante prestare attenzione all’etichetta e, quando possibile, acquistarlo direttamente dai produttori o nella rete dei Mercati e Punti Campagna Amica”. L’appello ai consumatori è della Coldiretti interprovinciale, alla luce di un avvio d’anno difficile per il miele ‘made in Novara-Vco: le api, infatti, sono uscite molto indebolite da un inverno freddo, che ha fatto seguito a un’annata particolarmente stressante per questi insetti, che hanno sofferto la siccità estiva e i violenti sbalzi di temperatura. Che permangono tuttora, condizionando la raccolta del miele d’acacia in tutto il Piemonte nordorientale, già vittima, lo scoro anno, di un’annata disastrosa, che vide quasi azzerata la produzione.

La situazione di quest’anno a macchia di leopardo: appare più critica in alture, dove le escursioni termiche lasciano più spazio all’acuirsi del freddo, mentre in pianura i cali appaiono più contenuti (anche se la smieleatura si concluderà nelle prossime due-tre settimane). “Il problema più impellente è proprio la debolezza delle api, che stentano a lasciare l’alveare e spiccare il volo: il clima ha decimato le ‘famiglie’ presenti nelle arnie (con perdite anche del 25%-30% a seconda degli areali, e ci vorrà ancora tempo perché le superstiti riescano a rafforzarsi” sottolinea Adornino Scacchi, produttore a Oleggio.

Intanto, continuano i nubifragi che stanno colpendo a macchia di leopardo da nord a sud il territorio, con effetti sulle fioriture: le api sono dunque in difficoltà nello svolgere prezioso lavoro di trasporto del polline da una pianta all’altra. “L’effetto di una scarsa produzione – conclude Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco – può essere quello di agevolare l’arrivo di miele dall’estero di cui non conosciamo la reale provenienza. Per evitare di portare in tavola prodotti di bassa qualità occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

Il miele prodotto sul territorio delle nostre province – e su quello nazionale – è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria, fortemente sostenuta dalla nostra Organizzazione. Infine, con questa primavera instabile le api non riescono a svolgere il loro ruolo fondamentale di impollinatrici delle piante con la prevedibile conseguenza di una minore disponibilità di prodotto: per questo è fondamentale salvaguardarle nell’ambiente”.

 

EMILIA-ROMAGNA, BUROCRAZIA: CORVI E STORNI SENZA FRENO SU FRUTTA PRIMAVERILE

La pazienza degli agricoltori è ormai al limite per lo scempio che storni e corvi stanno facendo sulla frutta primaverile nei campi dell’Emilia Romagna. Anche quest’anno i danni di questi uccelli rischiano di avviarsi sulla strada dello scorso anno quando i danni complessivi dei due tipi di uccelli hanno superato i 150 mila euro. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna, che ha chiesto alla Regione di sollecitare l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ad approvare i piani di controllo di questi dannosissimi uccelli.

Mentre i vecchi piani di controllo provinciali che scadono a giugno o sono scaduti (secondo le province) appaiono ormai inadeguati, la Regione – informa Coldiretti Emilia Romagna – ha provveduto a redigere per tempo il piano regionale di controllo per gli storni, che però non può essere applicato senza il benestare dell’Ispra, che non è ancora arrivato. I tempi burocratici – denuncia Coldiretti regionale – non sono però compatibili con i tempi dell’agricoltura. Infatti sono in maturazione specie di frutta particolarmente prediletta da corvidi e storni, come le ciliegie, le susine, le albicocche, le fragole, ma anche colture estensive come il grano. Si tratta di colture ad alto valore aggiunto e ad alta manodopera, la cui perdita significa mettere a rischio il reddito e l’occupazione delle imprese.

Le aziende agricole – spiega Coldiretti – sono penalizzate da due fattori: il primo è la difficoltà di contenere la sempre più rapida diffusione di questi uccelli, che si contano ormai in termini di milioni di esemplari; il secondo è la difficoltà ad ottenere i risarcimenti dagli enti pubblici, che hanno ancora tempi troppo lunghi.

Quello dei danni alle colture agricole da corvidi e storni è un problema da affrontare concretamente e senza rallentamenti burocratici – afferma Coldiretti Emilia Romagna – i cosiddetti interventi di prevenzione (reti di protezione, sagome di falco, ultrasuoni, detonatori temporizzati, nastri riflettenti) finanziati dalla Regione per ammissione della stessa amministrazione regionale, si sono rivelati insufficienti in quanto – spiega Coldiretti – producono un effetto dissuasivo temporaneo e molto limitato nel tempo. L’efficacia infatti si esaurisce rapidamente dando origine a forme di assuefazione basata sulla mancanza di esperienze negative successive all’allarme. Nonostante la comprovata inadeguatezza, l’agricoltore che ha subito un danno ha diritto al risarcimento solo se ha messo in atto questi sistemi.

Per questo conclude Coldiretti è necessario avviare subito i piani di controllo a queste specie di uccelli e snellire gli interventi di risarcimento per le aziende danneggiate ed evitare così la perdita di valore aggiunto dell’agricoltura in Emilia Romagna.

 

VENEZIA, LATTE NELLE SCUOLE: COLDIRETTI PARTNER DEL PROGETTO MINISTERIALE

‘E’ buonissimo’ hanno esclamato i bambini dell”Istituto Comprensivo ‘F.Querini’ di Mestre sorseggiando un bicchiere di latte in aula offerto dalle cooperative venete nell’ambito del progetto ‘Latte nelle scuole’ promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Forestali e coordinato a livello regionale dalla Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare.

Proprio oggi alla presenza dell’Assessore all’ Agricoltura Giuseppe Pan si è tenuto il convegno di apertura di una serie di iniziative che vedranno il prodotto protagonista anche nelle piazze animate dagli stessi allevatori che inviteranno grandi e piccini a degustare le tipicita’ lattiero casearie che sono il vanto del Made in Italy.

“Un’eccellenza di assoluto pregio – ha spiegato Andrea Colla presidente di Coldiretti Venezia in apertura dei lavori – visto che più del 80% del latte (10milioni di quintali totali l’anno) munto in piu’ di 3mila stalle è impiegato per le pezze blasonate: ad esempio per il Grana Padano si impiegano più di 4 milioni di quintali di latte, per l’Asiago quasi 2 milioni, altrettanto significativa è il quantità per il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana. Chiudono la classifica il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana. Tutta la filiera regionale sviluppa un valore che supera abbondantemente i 500 milioni di euro”.

Numeri di tutto rispetto – ha ripreso Maria Mattera nutrizionista e ricercatore Crea – per un prodotto nobile per la crescita alimentare delle nuove generazioni e spesso snobbato da falsi miti con tendenze moda che interessano la dieta di tante famiglie. Grazie all’etichettatura – ha commentato Colla – ora consumatori possono verificare l’origine potendo così decidere cosa e come acquistare scegliendo di sostenere il lavoro e l’onestà degli imprenditori zootecnici che in sempre più casi vengono coinvolti in rapporti di filiere agroalimentari virtuose. Penso al nostro polo delle latterie (Soligo, Vicentine e Busche) un vero e proprio distretto che sostiene anche la dignità dei nostri associati.

In questo comparto senza pace – ha ricordato Colla –  si intrecciano le storie di centinaia di famiglie agricole che continuano, nonostante tutto, a contribuire con saggezza e abilità all’ alta qualità delle produzioni lattiero casearie italiane nel mondo talmente buone e ricche di tradizione in tutti i modi possibili inimmaginabili copiate ovunque con l’italian sounding. A loro è rivolta la nostra attenzione e per loro sosteniamo questa e tante altre operazioni come il “latte day” prossimamente nelle piazze di Treviso e Vicenza.

 

 

MOLISE, STOP AL CIBO FALSO: ETICHETTATURA, ITALIA ALL’AVANGUARDIA IN EUROPA

Grazie all’azione di Coldiretti l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia sulla tracciabilità dei prodotti, rafforzata dal nuovo Decreto Legislativo sulle sanzioni che prevede, da alcuni giorni, multe da 2mila a 16mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine “Made in Italy” dei prodotti in etichetta.

“Il nostro Paese – spiega il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – è fra i primi in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con l’etichetta di origine Made in Italy su ¾ della spesa per impedire di spacciare prodotti stranieri come nazionali.  Infatti, il decreto firmato dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in veste di Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, assicura l’applicabilità fino al 31 marzo 2020 dei decreti ministeriali che hanno introdotto l’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima in etichetta per latte, pasta, riso e pomodoro.

“L’Italia – aggiunge Spinelli – è leader europeo nella qualità e nella sicurezza alimentare ed ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. In un momento difficile per l’economia – sottolinea il delegato confederale di Coldiretti Molise – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti”.

Le norme italiane, che prevedono l’obbligo di indicare l’origine in etichetta dei derivati del latte, del grano nella pasta, del riso e nei derivati del pomodoro, si aggiungono a quelle europee dove il percorso di trasparenza è iniziato con la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca, dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.

“Una battaglia, questa sulla tracciabilità dei prodotti – spiega il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – che Coldiretti Molise sta portando avanti con successo anche a livello locale dove sempre più consumatori scoprono o riscoprono la genuinità del prodotto a km zero recandosi sempre più numerosi all’Agrimercato di Campagna Amica, in via Insorti d’Ungheria, a Campobasso ogni giovedì e sabato. Qui – aggiunge Ascolese – i consumatori acquistano gli ottimi prodotti “Made in Molise” e si informano sulle molteplici attività che Coldiretti porta avanti ogni giorno a tutela tanto del produttore quanto del consumatore. Riprova ne è – concluse il direttore – che numerosi sono coloro i quali sottoscrivono la petizione da inviare alla Commissione Europea #stopcibofalso, mirante a fermare il cibo contraffatto e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana”.

Un obiettivo, questo, condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che chiedono di superare l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi.

 

UMBRIA, BENE LEGGE SU PIANTE OFFICINALI: 68 LE AZIENDE AGRICOLE REGIONALI

Bene la legge di riforma sulle piante officinali e dei prodotti derivati in Italia, ma sarà necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine dei prodotti officinali, in coerenza con la direzione presa nel settore agroalimentare, in un’ottica di massima trasparenza. È quanto afferma Coldiretti Umbria nel sottolineare l’importanza dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della storica riforma della Legge 6 gennaio 1931, n. 99, ormai vecchia di quasi 90 anni, che disciplina coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali.

Secondo i dati riportati nel Piano di settore delle piante officinali, sono 2.938 le aziende agricole italiane con una superficie investita a “piante aromatiche, medicinali e da condimento” per un totale complessivo di 7.191 ettari; in Umbria 68 le aziende per 162 ettari di superficie. Sono quasi 300 le piante officinali in Italia e tra quelle più diffuse – ricorda Coldiretti – ci sono, oltre a mirtillo nero e zafferano, anche vite rossa, Ginkgo biloba, passiflora, camomilla, genziana, valeriana, cardo mariano, finocchio, incarnata, camomilla, cipolla, origano, rosmarino, liquirizia, assenzio, aglio, coriandolo, anice, meliloto, carciofo e rabarbaro.

La nuova norma – spiega Coldiretti – agevola la possibilità per gli imprenditori agricoli di coltivare, raccogliere e realizzare una prima trasformazione, sulla base di quanto previsto dalla legge di orientamento. La legge prevede tra l’altro – aggiunge Coldiretti – che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali.

Sono 7,8 milioni gli italiani che utilizzano piante o estratti di piante per le cure o per il mantenimento del benessere psicofisico. La nuova legge – sottolinea Coldiretti – risponde alle esigenze di regolazione del settore delle piante officinali che ha registrato un notevole aumento della domanda di prodotti legati alla sfera della salute e del benessere. Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno ma il 75% – precisa Coldiretti – è rappresentato però dalle importazioni dall’estero ed è quindi necessario sostenere la crescita della produzione Made in Italy. Un’esigenza confermata anche dal ritorno dei cosiddetti rimedi della nonna con più di sei italiani su dieci (62%) che in base al sondaggio Coldiretti/Ixè si difendono dai malanni di stagione affiancando le medicine con una dieta alimentare adeguata e infusi ed estratti a base di frutti ed erbe.

 

AREZZO, IL BITURGENSE MARCO MASALA NEO PRESIDENTE PROVINCIALE TERRANOSTRA

Terranostra, l’associazione che cura gli agriturismi di Campagna Amica della provincia aretina, è uno dei fiori all’occhiello di Coldiretti Arezzo e da ieri ha un nuovo Presidente alla guida che succede alla cortonese Chiara Vinciarelli. Il suo nome è Marco Masala, classe 1969 di Sansepolcro dove conduce un’azienda multifunzionale, con l’agriturismo Podere Violino, situato in un lembo di terra al confine tra Marche, Emilia Romagna ed Umbria dove è possibile trovare un’atmosfera accogliente di una struttura a gestione familiare, la bontà della cucina tradizionale e la possibilità di svolgere interessanti attività sportive e non solo. L’agriturismo vanta infatti di molte attività tra le quali la angolo benessere, il centro ippico, il Fly Fishing e di uno spazio adibito per i workshop.

L’azienda agricola produce tabacco kentucky in Valtiberina Toscana dove oggi si produce l’80% a livello nazionale per ciò che riguarda la foglia di tabacco utilizzata per la fascia del Sigaro Toscano. “E’ per me un grande onore ricoprire queste carica – ha commentato a caldo il neo eletto Presidente Masala – è importantissimo dare informazioni sul mondo dell’agriturismo, che rappresenta la multifunzionalità dell’azienda agricola, cuore del mondo agricolo. Abbiamo già messo in campo con la nuova squadra che mi supporta, le nuove strategie per proseguire le tante attività messe in piedi in questi ultimi cinque anni”.

In occasione dell’Assemblea è stato eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale dell’Associazione che sarà di grande supporto nei prossimi anni e nominati i due vicepresidenti nelle figure di Tonino Caccese ed Enrica Romani.

“Tonino Caccese di Foiano della Chiana, Sara Barbara Guadagnoli di Arezzo, il Presidente Masala di Sansepolcro, Antonietta Mercurio di Monte San Savino e poi ancora Francesca Panci di Poppi, Giada Poggini di Pieve Santo Stefano, Matteo Righi di Loro Ciuffenna, Enrica Romani di Arezzo, Ilaria Salvadori e Chiara Vinciarelli di Cortona ecco la squadra al completo – afferma il Direttore Mario Rossi – sono loro che avranno il compito, supportati dalla nostra struttura – di proseguire quello che abbiamo messo in campo negli ultimi cinque anni. Terranostra Arezzo è una grande e importante realtà nel panorama del settore agrituristico che non può far altro che crescere dando risposte alle imprese e mettere in campo tutte quelle azioni volte a difendere e valorizzare la tipicità dell’accoglienza in fattoria.

L’agriturismo di Campagna Amica incarna oggi un modello di accoglienza e di vendita, creato da Coldiretti e basato sulla fiducia tra produttore e consumatore, modello al quale la nostra organizzazione sta lavorando da tempo e sul quale si è modellata una rete diffusa capillarmente in tutta Italia e fortemente radicata anche ad Arezzo, che incontra le preferenze dei cittadini e che dà sempre maggiori soddisfazioni economiche agli imprenditori agricoli ed agrituristici”.

L’attività agrituristica in generale sia in Italia che in Toscana è stata caratterizzata sia dal costante aumento delle presenze turistiche, in particolare di stranieri, che dalla costante evoluzione dell’attività offerte ad una clientela sempre più esigente. In tal senso vanno lette le numerose modifiche apportate nel tempo alla l.r. 30/2013.

“Nel tempo, per una migliore offerta, l’attività si è arricchita e per la l.r. 30/2003 della Toscana oggi l’agriturismo è non è inteso come esclusivamente come pernottamento in camere e unità abitative, ma anche come agricampeggio, agrisosta camper, somministrazione di alimenti o bevande, eventi promozionali e culturali, pratica sportiva e fattoria didattica, questo – illustra il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo – è assolutamente un vanto per la nostra provincia ed è diventato una fetta di mercato turistico fondamentale, del quale non se ne può fare a meno, parlare di agriturismo oggi significa comunicare la distintività del territorio a 360°, si pensi che dei 539 agriturismi, 126 forniscono anche il servizio di ristorazione recuperando la tradizione culinaria del territorio e oltre 430 forniscono attività ricreative quali trekking, equitazione e sport all’aria aperta come cicloturismo e tiro con l’arco”.

 

VERCELLI-BIELLA, POCO MIELE IN AVVIO DI STAGIONE PER COLPA DEL CLIMA

“C’è poco miele, quindi è ancora più importante prestare attenzione all’etichetta e, quando possibile, acquistarlo direttamente dai produttori o nella rete dei Mercati e Punti Campagna Amica”. L’appello ai consumatori è della Coldiretti interprovinciale, alla luce di un avvio d’anno difficile per il miele ‘made in Vercelli-Biella’: le api, infatti, sono uscite molto indebolite da un inverno freddo, che ha fatto seguito a un’annata particolarmente stressante per questi insetti, che hanno sofferto la siccità estiva e i violenti sbalzi di temperatura. Che permangono tuttora, condizionando la raccolta del miele d’acacia in tutto il Piemonte nordorientale, già vittima, lo scoro anno, di un’annata disastrosa, che vide quasi azzerata la produzione.

La situazione di quest’anno a macchia di leopardo: appare più critica in alture, dove le escursioni termiche lasciano più spazio all’acuirsi del freddo, mentre in pianura i cali appaiono più contenuti (anche se la smielatura si concluderà nelle prossime due-tre settimane). Il problema più impellente è proprio la debolezza delle api, che stentano a lasciare l’alveare e spiccare il volo: il clima ha decimato le ‘famiglie’ presenti nelle arnie (con perdite anche del 25%-30% a seconda degli areali, e ci vorrà ancora tempo perché le superstiti riescano a rafforzarsi.                                                                                                                   

Intanto, continuano i nubifragi che stanno colpendo a macchia di leopardo da nord a sud il territorio, con effetti sulle fioriture: le api sono dunque in difficoltà nello svolgere prezioso lavoro di trasporto del polline da una pianta all’altra.

“L’effetto di una scarsa produzione – conclude Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella – può essere quello di agevolare l’arrivo di miele dall’estero di cui non conosciamo la reale provenienza. Per evitare di portare in tavola prodotti di bassa qualità occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

Il miele prodotto sul territorio delle nostre province – e su quello nazionale – è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria, fortemente sostenuta dalla nostra Organizzazione. Infine, con questa primavera instabile le api non riescono a svolgere il loro ruolo fondamentale di impollinatrici delle piante con la prevedibile conseguenza di una minore disponibilità di prodotto: per questo è fondamentale salvaguardarle nell’ambiente”.

 

REGGIO E., ANCORA LUPI ALLA PERIFERIA DELLA CITTÀ: PREOCCUPATI PER LA SICUREZZA

Continuano gli avvistamenti di lupi o cani inselvatichiti alla prima periferia della città. Dopo l’attacco ad una stalla nella zona di Mancasale continuano gli avvistamenti in prossimità delle aziende agricole. L’ultimo risale a questa mattina in zona Cadè nei pressi dell’azienda agricola Viesi, altri avvisamenti precedenti anche nelle campagne di Cavriago.

Nel frattempo uno dei tre vitelli vittime dell’aggressione dello scorso mercoledì è deceduto a causa dell’aggravarsi delle ferite riportate, gli altri due sono ancora in cura per tentare di salvarli. Oltre al danno diretto sugli animali l’allevatore si è già fatto carico delle spese mediche e di smaltimento dell’animale deceduto. Coldiretti Reggio Emilia ribadisce la necessità di intervenire rapidamente per scongiurare il ripetersi di queste aggressioni diffondendo la preoccupazione tra le stalle reggiane.

“L’avvicinarsi di questi animali così a ridosso delle aziende agricole costituiscono un precedente pericoloso – commenta dichiara Marcello Zanetti Segretario della zona reggiana della Coldiretti di Reggio Emilia. Le stalle hanno spazi aperti e comunicanti con l’esterno e questi costituiscono una comoda via di accesso a predatori intenzionati all’attacco. L’ingresso di questi predatori all’interno degli edifici preoccupa poiché possono provocare decine di migliaia di euro di danni anche indotti dallo spavento provocato come il rischio di aborti, la frattura degli arti, la diminuzione della produzione di latte”.

 

Appuntamenti

ASCOLI FERMO: PIÙ MAGRO, PIÙ NUTRIENTE, PIÙ BUONO: IL LATTE MARCHIGIANO AL TOP

Oggi e sabato 19 maggio 

Pochi grassi, tante proteine ed ecco che il latte marchigiano risulta essere uno dei migliori d’Italia. Tra i più nutrienti con una bassa percentuale di grassi (3,51% solo il latte della Valle d’Aosta ha valori più bassi) e un’alta percentuale di proteine (3,67%, il miglior dato tra le produzioni regionali). Sono i dati elaborati da Coldiretti Ascoli Fermo in occasione dei Latte Days (18 e 19 maggio), l’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio di Ascoli Piceno nel suo Centro Congressi in via Cola d’Amatrice ad Ascoli, nell’ambito dei programmi ministeriali rivolti alle scuole per sensibilizzare giovani e famiglie all’utilizzo del latte e dei suoi derivati.

Nelle Marche si producono circa 775mila quintali di latte. Numeri che comprendono il latte di bufala (circa 30mila quintali) e quello di pecora (circa 5260 quintali). In parte è destinato alla produzione di formaggi, yogurt e altri derivati ma parecchio finisce in bottiglia: 269.240 quintali di latte intero, 398.376 quintali di parzialmente scremato, 21.447 di scremato e 74 quintali di burro. Un lavoro quotidiano per conseguire la qualità con gli allevatori marchigiani impegnati con quasi 11mila vacche da latte (+ 6,7% nel 2017 rispetto all’anno precedente) e che va difeso dall’arrivo di latte di provenienza estera che, a suon di prezzi stracciati, invade e avvelena il mercato.

Per difendere il lavoro degli allevatori, Coldiretti Ascoli Fermo, con il presidente Armando Marconi e il direttore Alessandro Visotti, ha da tempo posto l’accento sulle produzioni del territorio nel segno del chilometro zero, del rapporto diretto con i produttori e sta lavorando per creare filiere territoriali per dare ai consumatori un prodotto genuino, trasparente e, al tempo stesso, difendere il lavoro aumentando la redditività delle aziende agricole.

Ai Latte Days ci sarà anche la possibilità per gli alunni delle scuole di partecipare a varie attività in un mini villaggio agricolo allestito dalle aziende agricole Ricciotti, Di Cola, Vellei, Cartofaro, Pacioni e Grilli, Losani, Di Giosia, dalla Stalla Sociale La Comune di Rotella, dal Centro di Educazione Ambientale “Oasi La Valle” e dalla Sorbetteria Creme Glacee. Tra pecore, agnelli, asine, caprette, mucche e vitelli i bambini potranno conoscere le aziende e i loro animali, vedere come si munge una pecora e come nasce la ricotta, giocare con i colori. Previste anche degustazioni di formaggi, yogurt e gelato rigorosamente prodotti della aziende ascolane.

 

PUGLIA: LATTE DAY, FATTORIA DEGLI ANIMALI E ‘NODINI’ IN DIRETTA

Giovedì 24 e venerdì 25 maggio

Sarà la Fattoria degli animali la principale attrazione che Coldiretti Puglia organizza in collaborazione con l’Associazione regionale Allevatori, il 24 e 25 maggio prossimi, alla Fiera del Levante di Bari, in occasione dei ‘Latte Days, il primo amore non si scorda mai’, nell’ambito del Programma Latte nelle scuole, rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni delle scuole primarie statali e paritarie che potranno assaggiare ‘nodini’ e ‘treccine’ appena filati in diretta.

“Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole”, ha spiegato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, nel corso della presentazione ufficiale del programma. In Puglia la filiera del latte risulta composta nel primo trimestre del 2018 da 1.234 imprese e 2.196 addetti e da 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, segnala Coldiretti Puglia.

“L’effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l’obesità – ha aggiunto Corsetti – perché il 35% dei tumori, secondo i dati della Lilt, si sviluppa a seguito di una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l’importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della ‘buona e sana tavola’, educazione che deve partire necessariamente dall’età scolare per vivere meglio e più a lungo”. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all’esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio. “Il nostro obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti”, ha concluso Corsetti.

Secondo il Rapporto Osservasalute 2016 Le prevalenze di sovrappeso e obesità tra i minori aumentano, significativamente, passando dal Nord al Sud del Paese (33,0% al Sud rispetto al 19,7% del Nord-Ovest, al 22,5% del Nord-Est, al 23,8% del Centro e al 24,8% delle Isole), con percentuali particolarmente elevate in Puglia (31,4%).

Da ciò l’impegno della Coldiretti Puglia di offrire agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e, più in generale, ai consumatori una visione concreta e reale dell’agricoltura regionale e un serio programma di educazione alimentare. L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali – Comuni, Province e Regioni – delle istituzioni scolastiche che con la Legge regionale sul km0 di iniziativa Coldiretti, approvata in Consiglio regionale nell’aprile scorso, dovranno preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile ‘in laboratorio’, piuttosto in casa.

Il Programma “Latte nelle scuole”, finanziato dall’Unione Europea, e realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il Ministero della Salute, con le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano e con la cooperazione attiva delle Camere di Commercio e del CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

 

LIGURIA: COLDIRETTI IMPRESA PESCA: PARTE IL RILANCIO DEL LAGO MAGGIORE

Sabato 19 maggio 

Un impianto all’avanguardia per creare l’ambiente adatto ad ospitare i “baby pesci” di persici e lavarelli: ecco l’idea, portata avanti da più di un anno, per favorire il ripopolamento del lago Maggiore e riprendere l’attività di pesca sul lago. A renderlo noto è Coldiretti Impresa Pesca, che ha sostenuto la realizzazione di quest’impianto per tutelare le attività dei pescatori locali, pescatori passati da 150 a poche decine negli ultimi anni.

Il vivaio di avannotti, su idea dalla Cooperativa Pescatori Golfo di Solcio, è stato ricavato in locali attrezzati in tre arcate sottostanti la statale del Sempione, concessi in comodato per vent’anni dal Comune di Lesa, e proprio li si stanno per schiudere 200 mila uova certificate di trota fario. Al momento le uova sono in incubazione nelle bottiglie di Zug, ampolle che riproducono condizioni di «acqua corrente» collegate alle vasche della nursery, ma saranno a breve rilasciate tra Toce, Erno e San Bernardino.

“L’incubatoio – afferma la Responsabile di Coldiretti Impresa Pesca, Daniela Borriello –  è una soluzione ricercata per evitare di perdere il pesce di lago, preservare e salvaguardare l’ecosistema e valorizzare l’antico mestiere del pescatore di lago. Il progetto è stato fortemente sostenuto dai soci e dalle istituzioni piemontesi, in quanto si è ritenuto fondamentale un intervento come questo per avere sempre a disposizione pesce italiano, tracciabile e di qualità garantita, e, inoltre, per non perdere le nostre radici in quanto a mestieri e territorio.”

“Il ripopolamento del lago – afferma il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – risponde ad un’esigenza non solo locale ma nazionale: i pescatori del lago Maggiore erano una realtà storica considerevole che metteva a disposizione del mercato un prodotto d’eccellenza, simbolo distintivo del territorio. Siamo sicuri che grazie a questa formula il lago tornerà ben presto a vivere”. Il taglio del nastro dell’incubatoio di Solcio si svolgerà questo sabato alle ore 11.00; a seguire degustazione a base di pesce locale, fornito dalla Cooperativa Pescatori Golfo di Solcio.

 

PISTOIA: GIALLO MEDIOEVALE DA PIAZZA DUOMO AL VIVAIO STORICO DENTRO LE MURA

Lunedì 21 maggio 

Si parte da piazza Duomo, si arriva nel vivaio storico dentro le mura: oltre 160 allievi, 8 le classi coinvolte, si aggireranno nel centro cittadino a caccia di monumenti e storie della città: Giallo medioevale a Pistoia è il progetto dell’Istituto comprensivo Anna Frank-Carradori, a cui collabora Coldiretti Pistoia, ideato per far conoscere la storia e la topografia medievale della città in modo nuovo e divertente. Con tante tappe che raccontano la Pistoia medioevale, e pure le origini dell’attuale ricchezza di Pistoia: il florovivaismo, che iniziò a caratterizzare i paesaggi del centro urbano già dalla fine del XIX secolo.

“Continua il rapporto tra Coldiretti, istituzioni scolastiche e i giovanissimi che vivranno una mattinata nel cuore della città a caccia di storie, bellezza e sapori- spiega Coldiretti Pistoia-. Siamo felici di quest’ulteriore appuntamento per avvicinare scuola e mondo produttivo legato alla terra”.

“Giallo medioevale a Pistoia ha una valenza didattica, e darà ai ragazzi la possibilità di viaggiare nel tempo -dichiara l’Istituto comprensivo Anna Frank-Carradori. Si parte alla ricerca di strade e monumenti medioevali, per approdare in un vivaio di fine 1800, quando si è sviluppata nel centro di Pistoia l’arte/industria delle piante”.

Partenza da Piazza Duomo il 21 maggio, alle ore 9, e dopo 8 prove per ‘indovinare’ monumenti e altri luoghi, alle 12,00 appuntamento nel Vivaio storico Lotti della rete Coldiretti, che sorge fra le mura storiche dal 1890, e che ancora oggi è una realtà viva e produttiva. E per finire, pane e olio per tutti i partecipanti, l’agri-spuntino a Km0, targato Coldiretti-Campagna Amica.

 

ROVIGO: AL MERCATO COPERTO DI C.A. DELLA TASSINA SI FA LA FOCACCIA RUSTICA

Sabato 19 maggio

Mani in pasta al mercato coperto della Tassina. Sabato 19 maggio, dalle 11.00 sarà possibile partecipare al laboratorio di preparazione della focaccia rustica tradizionale proprio all’interno del mercato coperto. “In un’oretta – ha spiegato la coordinatrice provinciale del progetto Campagna Amica, Lisa Cappellari – impasteremo la nostra focaccia e per un’eventuale farcitura da realizzare a casa, cercheremo gli ingredienti all’interno del mercato”. Si tratta di una delle iniziative rese possibili dalla competenza degli imprenditori agricoli che, all’interno del mercato, trovano spazio per interagire con i consumatori trasmettendo il valore aggiunto che solo la vendita diretta può creare.

“Stiamo lavorando per rendere il mercato coperto sempre più attrattivo e dinamico – ha spiegato il direttore di Coldiretti, Silvio Parizzi – con la stagione estiva amplieremo anche la gamma di prodotti offerti, grazie alla stagionalità di prodotti frutticoli, come ciliegie, meloni e cocomeri”. 

Oggi intanto i partecipanti al laboratorio potranno cimentarsi con l’impasto, i cui segreti saranno svelati da Silvia Bertazzo, titolare dell’azienda agricola La Bocalina di Adria, che produce, in particolare, farine, cereali, confetture e miele. Il kit per la preparazione è formato da ciotola, canovaccio, grembiule e sacchettini di plastica per portare a casa il materiale. “C’è ancora qualche posto disponibile – ha concluso Lisa Cappellari – gli interessati possono venire direttamente al mercato ed iscriversi al costo di 2 euro, che comprende gli ingredienti necessari a realizzare la focaccia”.

 

VICENZA: AL MERCATO DI C.A. ASPARAGI E CILIEGIE PROTAGONISTI DEI LABORATORI

Sabato 19 e domenica 20 maggio

I laboratori didattici per bambini e famiglie, il detective della spesa ed i prodotti del territorio, compreso l’artigianato artistico e sociale saranno i protagonisti di questo weekend al mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza. “Proponiamo tutto questo – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – perché intendiamo diffondere la cultura del cibo sano e del territorio e far comprendere quanto sia importante tutelare il nostro ambiente. Elementi che passano attraverso la voglia di intraprendere tipica del Vicentino, ma che richiedono, al contempo, una crescente voglia di cambiare, un approccio diverso verso i veri beni della nostra vita, che deve avere quale base ispiratrice una forte matrice valoriale, che Coldiretti crede di poter infondere, come sta facendo da anni”.

Oltre ai laboratori, sabato e domenica ci saranno i bijoux artigianali della linea Alternative Jewellery della cooperativa Primavera 85, lavorati a mano secondo la tradizione dell’oreficeria vicentina, mentre la Cooperativa E-Sfaira di Padova proporrà cappelli in paglia e fasce per capelli realizzati con tessuti delle migliori aziende italiane). Bracciali, stoffe e bijoux) fanno parte di un progetto in via di realizzazione con la collaborazione di Coldiretti Vicenza.

In particolare, il prossimo sabato 19 maggio il mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, in via Cordenons n. 4, davanti all’ingresso del liceo Pigafetta, proporrà alle 10 Agri-benessere: coccole primaverili profumate a cura dell’Agriturismo Gruuntaal ed uno show cooking con l’agrichef Roberto a base di asparagi e ciliegie; alle 11.30 In cucina con la carne: segreti e ricette proposti da La Soranissima; alle 16 una simpatica merenda di ciliegie proposta dall’agrichef Chiara e dall’agriturismo Le Poscole al Canton; dalle 16 alle 19 Balliamo insieme la primavera a cura del Gruppo Balli in Contrà di Marano Vicentino.

Quella di domenica 20 maggio, invece, sarà la giornata dedicata ai laboratori. Alle 11.30 Dolce ciliegia: la focaccia con la ciliegia Igp di Marostica (Pasticceria Pigato) ed il gelato artigianale (Gelateria Didattica); alle 16 In cucina con la carne: segreti e ricette proposti da La Soranissima; alle 17 Il detective della spesa, un utile laboratorio proposto da Donne Impresa e Fattorie Didattiche di Coldiretti Vicenza; dalle 16 alle 19 Balliamo insieme la primavera a cura del Gruppo Balli in Contrà di Marano Vicentino. Come ogni weekend, il mercato mette a disposizione il servizio di consegna della spesa in tutta la città di Vicenza, ma dà anche la possibilità di fare il 730. Gli esperti di fisco di Impresa Verde Vicenza, infatti, sono a disposizione per fornire informazioni su dichiarazioni dei redditi, Imu e Tasi, assicurando ai clienti del mercato una tariffa agevolata, un operatore per l’assistenza fiscale per la compilazione della dichiarazione dei redditi e molto altro. Inoltre, sarà a disposizione il punto raccolta firme #StopCiboFalso e, grazie alla collaborazione con Askoll sarà possibile provare delle innovative biciclette elettriche.