COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 12 ottobre 2020

12 Ottobre 2020
News La Forza del Territorio del 12 ottobre 2020

Primo piano

 

SONDRIO

MELE: VALTELLINA LEADER NELLA PRODUZIONE DI QUALITA’

La Lombardia cresce del 17% e l’Italia diventa il secondo produttore europeo

Una stagione positiva: quantità nella norma, qualità alta e buone pezzature, ovviamente dove la grandine non ha rovinato tutto. Per le mele valtellinesi, il 2020 segna, per ora, stagione positiva per tutte le varietà: dalla Golden Delicious (con il suo colore giallo e la polpa croccante), la Gala dalle tipiche sfumature rosse e la Red Delicious, con il rosso deciso e uniforme, ma molto popolari sono anche, con oltre 150 milioni di chili ciascuna, le verdi e acidule Granny e le Fuji che sono fra le ultime a essere raccolte a fine stagione in ottobre. Si tratta delle più diffuse in provincia di Sondrio, dove peraltro la Mela Valtellina Igp è, peraltro, una delle sei mele a denominazione di origine riconosciute dalla Ue, insieme alla Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp e Mela Rossa Cuneo Igp.

Le ultime settimane di raccolta consentono un primo bilancio di stagione, che quest’anno in Italia è iniziata in anticipo e che vede proprio il nostro Paese al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea (dove la raccolta totale è stimata in 10,7 milioni di tonnellate), con in testa la Polonia che registra un aumento della produzione del 17% per un totale di 3,4 milioni di tonnellate mentre al terzo posto si piazza la Francia con circa 1,4 milioni di tonnellate e uno scivolone del -13%.

La buona performance del territorio lombardo è rimarcato dalla presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini. “I meleti della nostra regione fanno un balzo record del +17%, sfiorando i 28 milioni di chili. E’ una buona notizia per un comprensorio dove la Valtellina è leader: le nostre mele vivono una fase positiva, è sempre più apprezzato e premia il buon lavoro dei nostri produttori, impegnati a garantire la qualità di un frutto universalmente riconosciuto come sinonimo di bontà e salute”. La nostra è una valle pienamente vocata, con terreni sciolti e permeabili, cinti a nord delle Alpi Retiche e a sud delle Orobie e attraversata dalla della brezza pomeridiana che si leva dal vicino lago di Como: il suo microclima si completa con un’escursione termica ideale nei periodi di raccolta ed esalta il gusto, la colorazione e l’aspetto dei frutti.

Anche Bruno Delle Coste, associato a Coldiretti Sondrio e presidente di Melavì (la cooperativa che associa circa l’80% dei produttori valtellinesi) conferma la buona annata: “Il 14 agosto è iniziata la raccolta delle prime mele, quelle di varietà ‘Gala’: a seguire, le Golden e quelle a varietà rossa. Attualmente siamo al di là del giro di boa, con tre quarti di raccolto completato, ora si procede con i frutti delle varietà minori. Abbiamo raccolto un prodotto valido che ci consente di archiviare come buona: tuttavia, non dimentichiamo che molti produttori – soprattutto nella bassa valle – hanno dovuto fare i conti con la grandine. E’ il caso, ad esempio, o dei frutteti di Piateda e Tresivio. E, allo stesso tempo, laddove si sono registrate rese inferiori alla media, è evidente l’influenza del clima”.

Il successo delle mele, come detto, è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche – ricorda Coldiretti Sondrio – che ne fanno un sinonimo di salute e benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale. Ma la popolarità della mela è dimostrata anche dalla sua presenza nella cultura, dal “frutto del peccato” di biblica memoria alla mela che, cadendo, ispirò allo scienziato inglese Isaac Newton la legge della gravità.

Il biologico è un segmento importante (l’Italia è leader per la produzione di mele bio nella Ue). “Un settore cui anche noi scommettiamo. La richiesta vede un continuo aumento, circa il 10% in più ogni anno. Anche la nostra azienda agricola interna da quest’anno vede entrare in produzione un ettaro destinato alla coltivazione con metodo biologico: siamo attrezzati per soddisfare la richiesta di mercato garantendo un buon prodotto”.

 

Dal Territorio

 

SARDEGNA, PREMIO BANCO: FRUTTI ESOTICI PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI

La creatività è l’arma in mano ai giovani agricoltori per adeguarsi ai cambiamenti climatici. E’ quanto stanno facendo a Laconi Marco Ghiani e Carla Mura, che stanno sperimentando, nella loro azienda “A Modo nostro”, frutti esotici dai nomi impronunciabili (kiwano, yacon, crosne) che ben si adattano al nuovo clima sardo e rispondono, oltre alla tendenza alla sperimentazione del consumatore, anche alle sue nuove esigenze in termini di salute.

L’azienda è stata premiata dal direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, sabato mattina ad Alghero, nel Villaggio Rally durante le finali regionali degli Oscar green promosso da Coldiretti Giovani, perché, è la motivazione del premio, “a modo loro rappresentano un esempio di resilienza e originalità: sono tornati alla terra e stanno realizzando il proprio sogno con umiltà, rispetto e creatività”.

Marco e Carla, prima di dedicarsi all’agricoltura, si occupavano di altro. Ritrovatisi senza lavoro e con un piccolo appezzamento ereditato dai nonni, hanno deciso di tornare alla terra. Hanno studiato il mercato e, in particolare, hanno approfondito i cambiamenti climatici che stanno influenzando non poco le colture: in questi ultimi anni ci sono state decine di milioni di euro di danni dalla siccità o dalle troppe e violente piogge o dal troppo caldo o freddo rispetto alle medie stagionali. E, rispetto agli anni scorsi, questi eventi atmosferici adesso si verificano con maggiore costanza.

Dopo aver approfondito la conoscenza dei frutti esotici, hanno cominciato a coltivarli in modo sperimentale e, in pochi anni questa attività, inizialmente marginale, si è trasformata in principale. Il kiwano, frutto tra il kiwi e la banana, proviene dal Sudafrica. Lo yacon, originario del Perù, è un frutto sotterraneo simile nella forma alle patate, dal sapore di pera nashi ed è consigliato per i diabetici. Il crosne, invece, è un tubero originario del Giappone, simile a un bruco: “Siamo tra i pochissimi o forse gli unici a coltivarlo in Italia e in Europa”, ha detto Marco Ghiani durante la premiazione.

“Oltre a essere prodotti che si adattano al clima collinare di Laconi – ha spiegato Carla Mura – stanno avendo successo nel mercato. Facciamo la vendita diretta, presto anche nei mercati di Campagna Amica. Il nostro cliente è attratto dai nomi e dalle forme strane di questi frutti, ma dopo è colpito anche dal sapore e dagli effetti benefici che hanno per la salute”.

“Siamo orgogliosi di essere arrivati alle finali regionali degli Oscar Green – hanno detto i due contadini – e siamo onorati dell’attenzione per la nostra azienda mostrata dal Banco di Sardegna e dalle parole di apprezzamento del suo direttore generale Giuseppe Cuccurese”.

 

PUGLIA, CLIMA: ALLERTA ARANCIONE CON ALLUVIONI, GRANDINATE E TROMBE D’ARIA

Campi, frantoi e aziende agricole allagati per i nubifragi, violente raffiche di vento e grandinate sparse sul Salento e in provincia di Bari, con l’allerta arancione della Protezione Civile sulla Puglia per le prossime ore, mentre cresce il rischio idrogeologico con 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sugli effetti dell’ennesima ondata di maltempo di un autunno imprevedibile, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

“Ci sono comuni come Parabita dove in pochi minuti sono caduti oltre 50 millimetri di pioggia. Il clima pazzo sta contribuendo a consumare il suolo per il 67,5% in contesti prevalentemente agricoli o naturali, depauperando pezzi di territorio e deturpando il paesaggio, oltre ad impoverire il tessuto imprenditoriale agricolo pugliese”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati ISPRA.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti – stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

Servono – conclude la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca.

 

SICILIA, COVID: QUARANTENA BREVE SALVA LAVORATORI E IMPRESE

Bene la riduzione dei tempi di quarantena. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sottolinea quanto 10 giorni anziché 14 sia una una decisione che alleggerisce il peso sul sistema sanitario ma che difende anche la capacità produttiva del Paese e le opportunità di reddito delle famiglie. La quarantena breve per Coldiretti Sicilia anticipa il rientro al lavoro con un effetto importante per chi svolge attività autonome spesso duramente colpite dalla pandemia, ma riduce anche il rischio di paralisi del ciclo produttivo nelle imprese. Per l’agricoltura – continua la Coldiretti – è importante anche per combattere la carenza di lavoratori stagionali provenienti dall’estero frenati fino ad ora dalla lunga quarantena di 14 giorni. Nel 2020 – continua la Coldiretti – si sono praticamente ridotti di circa 1/3 i lavoratori stranieri nelle campagne italiane a causa dalle misure di sicurezza anti contagio, del lockdown e dai necessari vincoli posti alle frontiere ai braccianti dall’estero che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. 

 

LAZIO, NOBEL A WFP: DA SEMPRE CONNUBIO TRA CIBO E PACE

“Un connubio indissolubile quello tra cibo e pace, sancito sin dall’antichità, a cui anche le tradizioni e le religioni di tutto il mondo, hanno da sempre attribuito una grande sacralità. Il cibo rappresenta uno strumento di confronto e condivisione, che rende possibile l’integrazione. Un elemento che unisce, apre al dialogo e consente la diffusione di culture diverse”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, sull’assegnazione del Nobel per la Pace al World Food Programme, la principale organizzazione umanitaria e agenzia per gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite.“Il cibo è tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali – aggiunge Granieri- con una corsa agli accaparramenti e guerre commerciali, che alimentano tensioni e nuove povertà. E questa decisione lo conferma”. La pandemia di Covid-19 potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone entro la fine del 2020, con la mancanza di cibo che colpisce nuove fasce della popolazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto Annuale delle Nazioni Unite. In Italia sale a 4 milioni il numero di poveri, che con l’aggravarsi della situazione in autunno per le conseguenze dell’emergenza Covid-19, saranno costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari. Fra i nuovi poveri coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. 

“Solo durante il lockdown è aumentato di mezzo milione in tutta Italia il numero di poveri che ha bisogno di aiuti per l’acquisto di alimenti, salito ora a 4 milioni – spiega il presedente di Coldiretti Lazio, David Granieri–Altri 2,7 milioni di cittadini in difficoltà economica, hanno beneficiato di aiuti alimentari solo nel 2019. Una situazione critica anche nel Lazio, dove si registrano oltre 263 mila persone in condizione di povertà, pari al 10%, ma riteniamo che il numero possa essere molto più alto e sicuramente destinato a crescere a causa delle conseguenze del Covid-19”. 

Numerose le iniziative di solidarietà messe in atto da Coldiretti Lazio, soprattutto durante il periodo del lockdown, con aiuti agli indigenti attraverso il recupero anti spreco, donazioni o pacchi alimentari. Tra queste la “Spesa sospesa” degli agricoltori di Campagna Amica, che ha consentito di consegnare ai più bisognosi in tutta Italia oltre 2 milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometro zero.

“Si tratta della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani – conclude Granieri- per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento”.

 

VENETO, CIBO A DOMICILIO PER 4 ITALIANI SU 10

La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno.  E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Censis sul food delivery diffusa in riferimento alla chiusura delle indagini per caporalato sui rider per le consegne di cibo a domicilio con il commissariamento di Uber Italy, filiale del ‘colosso’ americano. In cima alla lista delle motivazioni di ricorso al cibo a domicilio – rileva lo studio Coldiretti/Censis – c’è il fatto di essere stanchi e non avere voglia di cucinare (57,3%), ma c’è anche un 34,1% che indica di farvi ricorso in caso di cene con amici e parenti per stupire i commensali con piatti di qualità ma con l’esplosione della pandemia Covid si è aggiunta anche la ricerca di maggiore sicurezza rimanendo tra le mura domestiche. La conferma arriva dai numeri calcolati da Coldiretti Veneto che durante il lock down, grazie all’impegno di centinaia di produttori, ha registrato: 400 mila chilogrammi di spesa a domicilio, 20 mila pasti consegnati direttamente a casa, 12 mila chili di beni alimentari per i bisognosi e 20 tonnellate di cibo per gli animali dei circhi e parchi naturali. Uno schieramento di risorse umane che non ha provocato competizione sui costi tra le diverse piattaforme con offerte gratuite di trasporto, promozioni e ribassi, che rischia a volte di ripercuotersi sull’intera filiera, dal personale ai conti dei ristoratori fino ai loro fornitori dei prodotti agricoli e alimentari. L’esperienza ha incoraggiato Coldiretti Veneto a chiedere alla Regione Veneto la rivisitazione dei pilastri legislativi che dovranno essere ripresi durante la prossima legislatura come la legge regionale del Km Zero per guidare la predisposizione degli appalti pubblici per avere prodotti di stagione e di origine certa nelle mense, quella agrituristica che non può non tener conto di quanto sperimentato durante il Covid 19 con il potenziamento del take away e delle consegne dei menù porta a porta, l’aggiornamento della normativa dell’agricoltura sociale per riconoscere i parametri sanitari delle fattorie che offrono servizi ed assistenza alle fasce deboli, l’adeguamento della norma per arginare la povertà che nella fase3 post pandemia sta coinvolgendo il 30% della popolazione. La condivisione di queste iniziative è nell’interesse di tutti – conclude Coldiretti Veneto-  non di una parte ma dell’intera comunità, per costruire un “bene comune”.

Non a caso quattro italiani su dieci (38,1%) che ordinano il cibo sulle piattaforme web ritengono prioritario migliorare il rispetto dei diritti del lavoro dei riders, i fattorini che portano i piatti nelle abitazioni, secondo lo studio Coldiretti/Censis. Ma oltre alle condizioni dei lavoratori, sono diversi gli aspetti del food delivery che andrebbero cambiati a giudizio di chi fa ricorso a questo tipo di piattaforme. Il 28% di chi riceve il cibo a casa richiama – conclude Coldiretti – l’esigenza di una maggiore sicurezza dei prodotti durante il loro trasporto garantendo adeguati standard igienici, evitando ogni contaminazione e preservando la qualità del cibo, ma c’è anche un 25,3% che chiede alle piattaforme web di promuovere anche la qualità dei prodotti e degli ingredienti che propongono nei loro menù di vendita, e un altro 17,7% vorrebbe migliorare anche l’utilizzo di prodotti tipici e di fornitori locali.

 

LIGURIA, ASSEGNATO AL WORLD FOOD PROGRAM IL NOBEL PER LA PACE 2020

A causa degli effetti generati dalla pandemia Covid-19, ulteriori 130 milioni di persone, entro la fine del 2020, potrebbero trovarsi in situazioni di povertà cronica, con la mancanza di cibo che continua a colpire nuove fasce della popolazione sia nei paesi ricchi sia in quelli meno sviluppati, come emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto Annuale delle Nazioni Unite nel commentare l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2020 al WFP al World Food Program.

Nel mondo si stima che quasi 690 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2019, ma il numero è destinato a crescere per effetto dell’emergenza coronavirus che ha sconvolto i sistemi economici e cancellato milioni di posti di lavoro. “L’assegnazione del Nobel per la Pace al WFP – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  conferma ulteriormente come il cibo sia tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali, con corsa agli accaparramenti e guerre commerciali che alimentano tensioni e nuove povertà e come, allo stesso tempo, sia emersa una consapevolezza diffusa sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che deve avere. Anche in Italia la pandemia ha acuito il divario sociale, facendo aumentare il numero di persone che sono costrette a chiedere aiuto per il cibo, persone che in Liguria sono oltre 66mila. Il nostro Paese, grazie alla sua agricoltura, può contare su una risorsa da primato mondiale, ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare, riducendo il più possibile la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni. E’ basilare per tutte le società sconfiggere la fame, cercando inoltre di arrivare ad assicurare per tutti una dieta sana, equilibrata e sostenibile per l’ambiente, attenta alla salute dei consumatori, rispettosa della biodiversità presenti, riducendo inoltre drasticamente lo spreco alimentare”.

 

VICENZA, CIBO A DOMICILIO PER 4 CONSUMATORI SU 10

Vicenza, 12 ottobre 2020. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro consumatori su dieci (37%), che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Censis sul food delivery diffusa in riferimento alla chiusura delle indagini per caporalato sui rider per le consegne di cibo a domicilio con il commissariamento di Uber Italy, filiale del “colosso” americano.

In cima alla lista delle motivazioni di ricorso al cibo a domicilio – rileva lo studio Coldiretti/Censis – c’è il fatto di essere stanchi e non avere voglia di cucinare (57,3%), ma c’è anche un 34,1% che indica di farvi ricorso in caso di cene con amici e parenti per stupire i commensali con piatti di qualità ma con l’esplosione della pandemia Covid si è aggiunta anche la ricerca di maggiore sicurezza rimanendo tra le mura domestiche.

La conferma arriva dai numeri calcolati da Coldiretti Veneto che durante il lock down, grazie all’impegno di centinaia di produttori, ha registrato: 400 mila chilogrammi di spesa a domicilio, 20 mila pasti consegnati direttamente a casa, 12 mila chili di beni alimentari per i bisognosi e 20 tonnellate di cibo per gli animali dei circhi e parchi naturali. Uno schieramento di risorse umane che non ha provocato competizione sui costi tra le diverse piattaforme con offerte gratuite di trasporto, promozioni e ribassi, che rischia a volte di ripercuotersi sull’intera filiera, dal personale ai conti dei ristoratori fino ai loro fornitori dei prodotti agricoli e alimentari. L’esperienza ha incoraggiato Coldiretti Veneto a chiedere alla Regione Veneto la rivisitazione dei pilastri legislativi che dovranno essere ripresi durante la prossima legislatura come la legge regionale del Km Zero per guidare la predisposizione degli appalti pubblici per avere prodotti di stagione e di origine certa nelle mense, quella agrituristica che non può non tener conto di quanto sperimentato durante il Covid 19 con il potenziamento del take away e delle consegne dei menù porta a porta, l’aggiornamento della normativa dell’agricoltura sociale per riconoscere i parametri sanitari delle fattorie che offrono servizi ed assistenza alle fasce deboli, l’adeguamento della norma per arginare la povertà che nella fase3 post pandemia sta coinvolgendo il 30% della popolazione. La condivisione di queste iniziative è nell’interesse di tutti non di una parte ma dell’intera comunità, per costruire un “bene comune”.

Non a caso quattro italiani su dieci (38,1%) che ordinano il cibo sulle piattaforme web ritengono prioritario migliorare il rispetto dei diritti del lavoro dei riders, i fattorini che portano i piatti nelle abitazioni, secondo lo studio Coldiretti/Censis. Ma oltre alle condizioni dei lavoratori, sono diversi gli aspetti del food delivery che andrebbero cambiati a giudizio di chi fa ricorso a questo tipo di piattaforme. Il 28% di chi riceve il cibo a casa richiama – conclude Coldiretti – l’esigenza di una maggiore sicurezza dei prodotti durante il loro trasporto garantendo adeguati standard igienici, evitando ogni contaminazione e preservando la qualità del cibo, ma c’è anche un 25,3% che chiede alle piattaforme web di promuovere anche la qualità dei prodotti e degli ingredienti che propongono nei loro menù di vendita, e un altro 17,7% vorrebbe migliorare anche l’utilizzo di prodotti tipici e di fornitori locali.

 

TRENTO, 130 MLN DI NUOVI AFFAMATI, CIBO DIVENTA STRATEGICO IN EQUILIBRI MONDIALI

La pandemia di Covid-19 potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone entro la fine del 2020 con la mancanza di cibo che colpisce nuove fasce della popolazione sia nei paesi ricchi che in quelli meno sviluppati. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto Annuale delle Nazioni Unite nel commentare l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2020 al WFP al World Food Program. Una decisione che – sottolinea la Coldiretti – conferma come il cibo sia tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali con corsa agli accaparramenti e guerre commerciali che alimentano tensioni e nuove povertà. Nel mondo – sottolinea la Coldiretti – si stima che quasi 690 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2019 ma il numero è destinato a crescere per effetto dell’emergenza coronavirus che ha sconvolto i sistemi economici e cancellato milioni di posti di lavoro. L’emergenza globale provocata dal coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. L’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni.

“Anche a livello regionale -sottolinea Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige- dobbiamo fare la nostra per promuovere i nostri prodotti e tutelare le nostre imprese. Noi saremo sempre al fianco delle aziende agricole locali e ci faremo portatori dei loro interessi nel rapportarci con gli enti e le istituzioni di competenza per garantire che la qualità delle nostre produzioni venga garantita e adeguatamente valorizzata”.

 

CALABRIA, L’AZIENDA “FILIERA MADEO” HA ADERITO A COLDIRETTI CALABRIA

Filiera Madeo, industria alimentare specializzata nella produzione di Salumi D.O.P. e valorizzazione della razza autoctona di Suino Nero di Calabria ha aderito alla Coldiretti Calabria. La storica azienda che ha sede a San Demetrio Corona (CS), negli anni si è contraddistinta sul mercato con un approccio vincente e innovativo coniugando tracciabilità, salubrità, innovazione e sostenibilità. L’adesione è stata formalizzata tra il presidente della Filiera Madeo, Ernesto Madeo insieme al management aziendale e il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto e il direttore Francesco Cosentini. L’azienda Madeo presidia la filiera produttiva dagli allevamenti dalla produzione di salumi fino alla distribuzione del prodotto e costituisce un modello integrato e sostenibile di produzione che impatta sull’ambiente in modo estremamente limitato grazie ai costanti investimenti sugli allevamenti e sugli impianti di trasformazione. “Abbiamo deciso di aderire a Coldiretti – ha spiegato Madeo – ho trovato piena sintonia per le scelte e le battaglie che ha condotto in questi anni sulla distintività del cibo, del sistema agroalimentare, dei produttori e della trasformazione. Facendo forza – ha proseguito – sui valori comuni dell’identità territoriale, della trasparenza, dell’origine e della sostenibilità svilupperemo un polo che punterà sul suino nero e bianco nell’ottica di valorizzare le produzioni perché entrambi abbiamo a cuore la Calabria”. “Siamo enormemente soddisfatti – ha commentato Aceto –per l’adesione dell’azienda Madeo che rappresenta una realtà fondamentale del sistema agroalimentare calabrese poiché interpreta una filiera di grande qualità del territorio e risponde in modo puntuale alle esigenze dei cittadini-consumatori informati e sempre più attenti a provenienza, qualità e genuinità dei prodotti. Questa – continua – è una “perla” che si aggiunge ad una rete solida ed estesa di soci, a testimonianza che intorno al progetto economico di Coldiretti continuano a stringersi le migliori aziende, dalle più grandi, alle più piccole che lavorano, tutelano e valorizzano il vero Made in Calabria. Con questa ulteriore adesione a Coldiretti Calabria – ha concluso Aceto -il cibo calabrese continua a fare squadra.

 

MARCHE, NUTRIZIONISTA A KM0: VIDEO RICETTE SU STAGIONALITÀ, TERRITORIO E SALUTE

Anche la nutrizionista entra a pieno titolo nella filiera. I prodotti del territorio, le mani dei cuochi contadini e una guida all’educazione alimentare sono i pilastri di “La nutrizionista a Km Zero”, il nuovo format video realizzato da Coldiretti Marche in collaborazione con la Camera di Commercio regionale per dare consigli utili ai consumatori sulla stagionalità dei cibi e sulle loro caratteristiche nutrizionali. Raffaella Bocchetti, già attiva con il blog lamiabiologanutrizionista.it, sarà la protagonista di un tour enogastronomico delle Marche attraverso produttori locali e agriturismi della rete di Campagna Amica. Da nord a sud della regione, affiancata da un cuoco contadino dell’associazione Terranostra, formata dagli agriturismi di Coldiretti, Raffaella accompagnerà il pubblico attraverso ricette tradizionali e salutari del nostro territorio. Un piatto light e un piatto della domenica (“uno strappo alla regola nel segno del piacere perché, non ce lo dobbiamo dimenticare, anche se il piatto è un po’ meno dietetico ma si utilizzano prodotti di qualità è comunque salubre” spiega la Bocchetti. Venerdì 16 ottobre, la messa in onda della prima puntata. Raffaella andrà a Sassoferrato a trovare il cuoco contadino Guido Mingarelli che proporrà due ricette a base di zucca, regina delle tavole autunnali, ricca di proprietà nutritive e antiossidanti. Ogni 15 giorni sarà pubblicata una nuova puntata sul blog lamiabiologanutrizionista.it, sulle relative pagine di Facebook e Instagram ma anche sulle pagine social di Coldiretti Marche e Terranostra Marche. Il progetto, spiegano da Coldiretti Marche, nasce con l’intenzione di continuare a promuovere il più possibile il consumo di prodotti stagionali e del territorio, sensibilizzando i consumatori e soprattutto le nuove generazioni a una corretta e sana alimentazione, al consumo consapevole, alla conoscenza della biodiversità e dell’agricoltura locale con i suoi prodotti tipici.

 

MOLISE, CONSORZIO DI BONIFICA DI VENAFRO: CONSIDERAZIONI COLDIRETTI DOPO IL VOTO

All’indomani del voto per le elezioni al Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, Coldiretti non si esime dall’esprimere alcune considerazioni sulla vicenda.

Innanzitutto, l’Organizzazione prende atto della ineluttabilità del risultato negativo frutto di una serie di spiacevoli episodi succedutisi fino all’ultimo atto perpetrato dopo la chiusura dei seggi da parte della struttura consortile. Non edificante il comportamento tenuto per tutto il corso della vicenda da parte del Commissario, un perfetto “Ponzio Pilato” dei giorni nostri.

Non è stato – evidenzia Coldiretti – un bell’esempio di competizione. Quando due squadre scendono in campo non deve accadere che una delle due gioca in 12…!

Questo, se è successo, naturalmente sarà la Magistratura civile e penale ad accertarlo o meno.

Coldiretti ha deciso, così come preannunciato già prima dello svolgimento delle elezioni dell’11 ottobre, di non subire l’arroganza, frutto della certezza di impunità dietro cui qualcuno ha ritenuto di potersi nascondere, per porre in essere comportamenti illegittimi.

Un ultimo pensiero va alla Regione, il convitato di pietra, inspiegabilmente assente in una vicenda che avrebbe dovuto rappresentare il banco di prova per testare la delicata fase di passaggio dal Commissariamento dei Consorzi, avvenuto nel 2017, alla gestione ordinaria. Non possiamo e non vogliamo credere – conclude Coldiretti – che il Commissario del Consorzio di Venafro non abbia sentito la necessità, di fronte alle ripetute istanze presentate da alcuni consorziati, in merito alle anomalie che venivano evidenziate, di informare tempestivamente la Regione, da un cui atto essa stessa riceve la legittimazione a svolgere le proprie funzioni.

 

PUGLIA, OBESITY DAY: CON EFFETTO COVID OLTRE 4 PUGLIESI SU 10 IN SOVRAPPESO

Oltre 4 pugliesi su 10 sono in sovrappeso a causa del Covid, tra lo smart working, le limitazioni imposte dal lockdown e la maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina, per questo è corsa agli acquisti dai contadini di prodotti salubri e vegan con un aumento del 25% per le verdure e del 30% per la frutta di stagione nei mercati contadini. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia condotta nella rete di fattorie e mercati di Campagna Amica e su dati Crea, il Centro di ricerca alimenti e nutrizione, diffusa in occasione dell’Obesity Day 2020 che si celebra in tutto il mondo il 10 ottobre in piena pandemia con il varo di nuove misure restrittive. La pandemia ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo – sottolinea Coldiretti – che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica.

“La ricerca sta dimostrando che stare in una zona di equilibrio attraverso la sana e corretta alimentazione crea le condizioni per ammalarsi di meno e soprattutto di curarsi meglio. Secondo i dati AIRC in Puglia è stato superato il 58% delle cure per tutti i tumori a 5 anni, un dato incredibile se si considera che negli anni ‘90 la percentuale si attestava sul 30/35% anche grazie ad un regime sano nell’alimentazione e con la dieta mediterranea e il cibo a KM0”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La situazione peggiora per le persone obese – continua la Coldiretti -, soprattutto per quelle collocate in smart working e in cassa integrazione, che nel 54% dei casi ha registrato un aumento medio di peso di ben 4 chilogrammi, secondo una ricerca della Fondazione Adi dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Soprattutto per questa fascia di popolazione il “lavoro agile” ha favorito l’adozione di comportamenti poco salutari, come mangiare scorrettamente e diminuire l’attività fisica. Ma l’aumento di peso è legato – nota la Coldiretti – anche alla maggiore tendenza a cucinare per sé e per i familiari, con lo smart working che ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata. Il risultato è un aumento di 10 miliardi di euro della spesa alimentare nelle case degli italiani nel 2020, secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea.

Numerosi i progetti che vedono coinvolti Coldiretti, il Servizio Consumatori della Regione Puglia e l’Istituto Pugliese per il consumo, utili a formare e informare i consumatori sulle proprietà benefiche dei prodotti agroalimentari a KM0 che tutelano la salute e anche l’ambiente.

L’idea dei Mercati contadini di Campagna Amica nasce proprio dall’esigenza di far incontrare i produttori e i consumatori in un mercato senza alcuna intermediazione al fine di calmierare i prezzi e creare maggiore potere di acquisto a beneficio dei consumatori che grazie alla vendita diretta hanno garanzia della sicurezza sull’origine, della qualità e del prezzo.

L’obiettivo di Coldiretti e Campagna Amica è ‘culturale’ e consiste nel tentativo di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti.

 

VENEZIA, OSCAR GREEN. IL PRESIDENTE PRANDINI PREMIA LE AGRISARTE VENEZIANE

Si è svolta venerdì pomeriggio, 9 Ottobre, in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova, la finale regionale del concorso Oscar Green che premia i progetti innovativi dei giovani agricoltori. Un concorso che nel caso di Venezia ha fruttato una menzione speciale per la creatività, consegnata direttamente dal presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini a Fiorella Enzo, ideatrice e rappresentante delle Agrisarte di Sant’Erasmo. Coadiuvante nell’azienda agricola di famiglia “I Sapori di Sant’Erasmo”, Fiorella meglio conosciuta come “Cosetta”, moglie di Carlo Finotello famoso in tutta Venezia per le consegne a miglio zero, ha deciso di custodire tutto il suo sapere, all’interno del marchio “Agrisarte”. Storie di vita in campagna, conoscenze agronomiche, tradizioni che si esprimono attraverso la manualità. Dalla realizzazione del cesto in vimini all’ arte di ricavare della fibra naturale dall’ortica che nasce spontaneamente in Isola a Sant’Erasmo grazie ad un procedimento manuale, oppure rammendare un vestito sgualcito nell’ottica di recupero di materiale ma anche di un valore antico, tipico della usanza contadina. Utilizzare anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni. Tutto questo ha reso Fiorella Enzo un punto di riferimento in Isola, attraendo la curiosità di altre donne che hanno voglia di ascoltare, imparare, come ai tempi dell’antico filò. Il premio di venerdì è stato riconosciuto come menzione speciale tra gli oltre cento candidati a livello regionale. Tra i candidati vi era chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. La gioventù agricola inventa applicazioni, costruisce stalle robotizzate, organizza piattaforme informatiche, migliora la genetica naturalmente, rimette in circolo gli scarti e guarda all’integrazione sociale: “Una generazione impegnata quella dei campi   – ha spiegato Luca Bertaggia delegato di Giovani Impresa di Coldiretti Venezia– che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che anche nella nostra provincia di Venezia emerge grazie alla multifunzionalità del settore, permettendo alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società.

“L’agricoltura veneta attrae – ha commentato Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale che indicano quasi 3mila neo agricoltori insediati dal 2015 per un investimento di 280 milioni di euro e una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”.  Importante la presenza del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini che ha sottolineato: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”

Da segnalare – ha evidenziato Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi – ricorda Salvagno –  che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. E giusto per citare l’altro comparto tra i più in sofferenza continuano gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, per rispettare voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche come è accaduto durante il lock down cosi anche nella fase della ripresa offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performanti delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare di milioni di cittadini”.

I premiati:

ILCOUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

SIMO IL CONTADINO SOCIAL di Sospirolo di Belluno.   E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA: protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso che messo insieme tecnologia e campagna creando l’app #Bio. Coccinella o farfalla? Oppure libellula? Nel fantastico mondo di Sarah grazie all’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero.

In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi per loro diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITA’: nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. Tre fratelli insieme per una sfida unica in Veneto. L’idea è di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra con patatine di Rotzo fritte. Con un menù apprezzato da grandi e piccini, l’azienda è diventata il posto di evasione “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Il parco è stato adibito come un agri drive in secondo la migliore tradizione americana.  Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per le prime uscite protette durante il lock down. Tutt’ora lo spettacolo continua ad andare in scena.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

CON I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KM ZERO

CATEGORIA FARE RETE: con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio. L’amicizia che li lega è diventata così il loro biglietto da visita grazie alla quale sono riusciti anche ad alleviare il periodo del lockdown….

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE: Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita. Così Giulia accoglie gli ospiti che proprio grazie ai fiori sono riusciti a ritrovare il sorriso.

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITA’: un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che insieme al suo socio, attraverso le amministrazioni comunali, consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta l’energia pulita con la spinta giusta del marketing. Ripulire l’aria grazie agli alberi è diventata una priorità assoluta e molti comuni, nell’ambito dei progetti sostenibili già avviati hanno scelto e premiato il giovane imprenditore agricolo.

Menzioni speciali:

DAGHE DO PONTI le agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani

BOLLIWOOD E’ IN VENETO. Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani 

PRIMA LE MAMME E POI I BAMBINI coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm – Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti

L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni e dalla Banca Credit Agricole Friuladria.

 

ALESSANDRIA, CLIMA: COVID SPINGE 1 SU 4 A SVOLTA GREEN

Acquisto di prodotti a minor impatto ambientale, taglio degli sprechi, interesse per le energie rinnovabili, dal riciclo alla sharing economy, alla mobilità più sostenibile: la pandemia spinge la svolta green nei comportamenti con 1 persona su 4 (27%) che acquista prodotti ecofriendly.

Una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del Pianeta, in linea con la ripresa della mobilitazione #fridaysforfuture.

Anche sul territorio alessandrino si sta vivendo una vera e propria svolta green nei comportamenti favorita anche dall’emergenza Covid.

Per migliorare la situazione ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ il 59% ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Se poi si guarda alle scelte che ognuno è disposto a fare per tutelare l’ambiente esiste una schiacciante maggioranza del 72% che sarebbe disposta a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motocicletta mentre più di 8 su 10 (82%) preferisce prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo nel sottolineare che si tratta di “una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Un obiettivo che dipende anche dalle scelte a tavola dove i consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi per effetto di una crescita del 4,4% da giugno 2019 a giugno 2020.

Insieme al biologico cresce l’acquisto di prodotti locali a chilometri zero con più di 8 su 10 (82%) che preferiscono prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio durante l’emergenza Covid.

“Il lockdown ha portato molte imprese agricole a individuare nuove soluzioni per superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti orientandosi verso la vendita diretta, un risultato reso possibile grazie ai mercati dei contadini di Campagna Amica dove è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte”, hanno aggiunto Bianco e Rampazzo.

L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71%, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni seguite dalla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixè.

 

PARMA, MERCATO CAMPAGNA AMICA: PARTENZA COL BOTTO IN PIAZZA FORNIA

Partenza col botto in Piazza Fornia a Monticelli Terme per il mercato di Campagna Amica, dove si potrà fare una spesa di qualità, a km zero, tutti i venerdì mattina.

Al taglio del nastro sono intervenuti il Sindaco Daniele Friggeri e la Vicesindaco con delega alle attività produttive e all’agricoltura Francesca Mantelli; per Coldiretti sono intervenuti il Vicepresidente Luca Cotti, il Direttore Alessandro Corsini, la Responsabile Provinciale Campagna Amica Maria Adelia Zana e il Segretario di Zona Gabriele Costi.

“Siamo molto orgogliosi – afferma il Vicepresidente di Coldiretti Luca Cotti – di essere presenti anche a Monticelli Terme con il mercato di Campagna Amica, un mercato di prossimità dove il consumatore incontra direttamente il produttore. Sarà un appuntamento settimanale con la genuinità e salubrità e l’occasione per far conoscere più da vicino i produttori agricoli presenti al mercato e i loro prodotti d’eccellenza, tutti rigorosamente garantiti dal marchio “Campagna Amica”, sinonimo di qualità, stagionalità, sostenibilità, distintività, rigorosamente in filiera corta”.

“Piazza Fornia rappresenta il biglietto da visita di Monticelli, il simbolo dei suoi cambiamenti e oggi, anche con questo nuovo mercato, più che mai simboleggia la voglia di ripartenza della nostra comunità – aggiunge il Sindaco Daniele Friggeri.

“Ci auguriamo che la cittadinanza apprezzi il mercato contadino targato Campagna Amica in piazza Fornia, un’occasione in più per acquistare prodotti freschi e di qualità a filiera corta, sostenendo l’attività di aziende familiari che coniugano il loro lavoro alla salvaguardia dell’ambiente in cui operano – sottolinea il Vicesindaco Francesca Mantelli.

“Qui – sottolinea la Responsabile provinciale Campagna Amica Maria Adelia Zana –  il consumatore può trovare un paniere completo di prodotti della aziende agricole del territorio comunale e dell’area pedemontana: dal Parmigiano Reggiano ai formaggi di latte caprino al miele, alle uova, dalle verdure anche biologiche alla farina e prodotti da forno, dai frutti di bosco alle composte e succhi. Tutte produzioni salutari, che salvaguardano tradizione e biodiversità, componenti essenziali per una sana alimentazione e il benessere fisico, come insegna la dieta mediterranea, e per la prevenzione di molte malattie”.

 

PUGLIA, AGRITURISMO: AUTUNNO DA DIMENTICARE IN PUGLIA PER CROLLO PRESENZE

Autunno da dimenticare per gli agriturismi in Puglia con il crollo delle presenze dei turisti italiani, l’azzeramento delle vacanze destagionalizzate a settembre e ad ottobre e i turisti stranieri che mancavano all’appello già da agosto. E’ quanto rileva Coldiretti Puglia sulla base di un’analisi svolta da Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, che ha tracciato un bilancio sull’andamento delle presenze a settembre e nella prima decade di ottobre, con strutture già vuote e un brusco rallentamento anche del segmento della ristorazione rurale.

Per questo Coldiretti Puglia chiede al nuovo Assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia, nominato da poche ore, di imprimere un’accelerata al Bando della Misura 21 – la cosiddetta misura Covid – del PSR Puglia 2014 – 2020. “La risalita della curva di contagi rende i prossimi mesi assolutamente incerti e preoccupanti. A ciò si aggiunge quanto accaduto a partire dall’8 marzo scorso, da quando è partita l’emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dalle 876 strutture attive in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall’estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia per la chiusura delle frontiere che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità fino a giugno”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Rilevante – sostiene la Coldiretti – è l’impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema turistico nazionale per le mancate spese di alloggio, trasporti, divertimenti, shopping e alimentazione. L’emergenza Covid – spiega la Coldiretti – ha fatto crollare del 30% la spesa turistica per la tavola nel 2020 a causa dell’assenza dei vacanzieri stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani colpiti dalla crisi con drammatici effetti sulla ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare.

“Va immediatamente attivata almeno la misura 21 del PSR per l’agriturismo, percorso già ben definito a livello nazionale che la Regione Puglia deve semplicemente declinare a beneficio dei nostri imprenditori”, sollecita nuovamente Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia. “In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, come l’agriturismo, dove le strutture agrituristiche potrebbero beneficiare di un contributo forfettario di 7mila euro ad azienda per un totale di oltre 6 milioni di euro di risorse comunitarie”. 

E’ sos in Puglia per molte attività – denuncia Coldiretti – che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come “attività connesse”, l’agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. “Non c’è tempo da perdere perché le risorse della Misura 21 vanno spese entro il 31 dicembre 2020. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale e non possono perdere anche questo minimo aiuto disposto dall’Unione Europea”, conclude il presidente De Miccolis.

In gioco in Puglia c’è un sistema agrituristico e agroalimentare di enorme valore – conclude Coldiretti Puglia – che è in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità.

 

MANTOVA, ACCENDE LUCE SUI CONSUMI AGROALIMENTARI CON L’UNIVERSITÀ DI VERONA

“Sostenibile, con packaging igienico, sicuro e green, salutare, ma soprattutto italiano, meglio ancora se a km zero. Gli italiani, nella fase post lockdown, cercano la qualità alimentare inseguendo questi parametri”. Lo ha detto la professoressa Debora Viviani, sociologa dell’Università di Verona ed esperta di consumi, intervenendo al consiglio direttivo di Coldiretti Mantova aperto ai giovani.

“Abbiamo voluto organizzare un approfondi mento sul trend dei consumi dopo il confinamento dovuto al covid-19 – ha spiegato il presidente di Coldiretti, Paolo Carra – per dare l’occasione alle nostre imprese di orientare i propri sforzi nel produrre secondo le esigenze del mercato. Il consumatore ricerca sempre più il Made in Italy, le produzioni di qualità e a km zero, come da tempo dice Coldiretti. Bisogna dunque che la filiera dia risposte certificate in questa direzione, riducendo gli sprechi, migliorando l’efficienza e il rispetto dell’ambiente, del suolo, delle risorse idriche”.

“Una delle chiavi di lettura delle nuove dinamiche di consumo – ha confermato la professoressa Viviani – è proprio la sostenibilità, con l’attenzione non soltanto al prodotto, ma anche al packaging come novità emergente”.

L’italianità, in particolare, “è visto come elemento imprescindibile di benessere e, per il 78% dei casi, il 100% Made in Italy è visto come garanzia di qualità”, ha ribadito Viviani.

“Sono in fase di elaborazione i primi dati legati al periodo post confinamento e successivi – ha anticipato – ma anche nel 2021 sembrano poter essere confermate alcune tendenze, che vedono una crescita delle preparazioni in casa, come risposta all’esigenza di consumare cibi salutari, ma allo stesso tempo per risparmiare”.

 

VERCELLI–BIELLA, CINGHIALI: PROLUNGARE PERIODO CACCIA E PIU’ GUARDIE VENATORIE

Anche Coldiretti Vercelli – Biella si unisce all’appello dei rappresentanti regionali dell’organizzazione agricola chiedendo che la Regione prenda seri provvedimenti sulla questione selvatici. “le misure necessarie sono molteplici perché la situazione è ormai insostenibile. In primis, nelle aree dove i cinghiali proliferano in maniera esponenziale, ribadiamo che è necessaria la presenza dei tutor e che nei giorni di silenzio venatorio si continui ad operare attività di controllo. Poi, prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva e potenziare il numero di guardie venatorie, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione”. E’ quanto ribadisce Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella rispetto al proliferare della fauna selvatica, in seguito ancora al grave incidente stradale sull’autostrada A26 che è costato la vita a due giovani. “Prendiamo atto che la Regione si sia fatta portavoce con la Ministra Bellanova della problematica cinghiali, ma la situazione è insostenibile ed urgente per cui serve attuare al più presto misure straordinarie e va accelerato l’iter del decreto legge ministeriale, che aspettiamo ormai da tempo, per modificare la legge in vigore anche alla luce del fatto che la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato”.

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici, e nel solo Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare.

“A rischio c’è ormai l’incolumità dei cittadini, oltre ai raccolti dei nostri imprenditori. E non possiamo neanche dimenticare le aggressioni ai greggi da parte dei predatori che, dalla montagna, ormai sono scesi nelle aree collinari. Non possiamo permettere che le nostre aree rurali e di montagna si spopolino dopo anni di lavoro e di presidio grazie proprio all’impegno degli agricoltori che mantengono vivi i territori”, conclude Dellarole.

 

VENETO, OSCAR GREEN: VENETO TERRA DI INNOVATORI DI NATURA

Ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo: è questo l’identikit del giovane “innovatore per natura” veneto. Il profilo emerge dallo studio di Coldiretti sulla base dei progetti presentati in occasione del concorso Oscar Green la cui finale regionale si è svolta in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Un centinaio i concorrenti in gara e sei i vincitori secondo le categorie: Campagna Amica, Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.

Tra i candidati chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. La gioventù agricola inventa applicazioni, costruisce stalle robotizzate, organizza piattaforme informatiche, migliora la genetica naturalmente, rimette in circolo gli scarti e guarda all’integrazione sociale:”Una generazione impegnata quella dei campi   – spiega Alex Vantini delegato regionale di Giovani Impresa – che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che, grazie alla multifunzionalità del settore, permette alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società.

“L’agricoltura veneta attrae – commenta Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale che indicano quasi 3mila neo agricoltori insediati dal 2015 per un investimento di 280 milioni di euro e una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”

Ettore Prandini sottolinea: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”.

Da segnalare – evidenzia Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi – ricorda Salvagno –  che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. E giusto per citare l’altro comparto tra i più in sofferenza continuano gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, per rispettare voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche come è accaduto durante il lock down cosi anche nella fase della ripresa offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performanti delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare di milioni di cittadini”. Salutati dal Sindaco Valter Milan sul podio sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista insieme a tre menzioni speciali. Tra loro due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale. L’esperienza dell’agriturismo convertito in drive in e il garden sociale aperto all’inclusione,

ILCOUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

SIMO IL CONTADINO SOCIAL di Sospirolo di Belluno.   E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA: protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso che messo insieme tecnologia e campagna creando l’app #Bio. Coccinella o farfalla? Oppure libellula? Nel fantastico mondo di Sarah grazie all’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero.

In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi per loro diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITA’: nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. Tre fratelli insieme per una sfida unica in Veneto. L’idea è di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra con patatine di Rotzo fritte. Con un menù apprezzato da grandi e piccini, l’azienda è diventata il posto di evasione “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Il parco è stato adibito come un agri drive in secondo la migliore tradizione americana.  Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per le prime uscite protette durante il lock down. Tutt’ora lo spettacolo continua ad andare in scena.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

CON I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KM ZERO

CATEGORIA FARE RETE: con la ragione sociale” I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio. L’amicizia che li lega è diventata così il loro biglietto da visita grazie alla quale sono riusciti anche ad alleviare il periodo del lockdown….

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE: Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita. Così Giulia accoglie gli ospiti che proprio grazie ai fiori sono riusciti a ritrovare il sorriso.

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITA’: un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che insieme al suo socio, attraverso le amministrazioni comunali, consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta l’energia pulita con la spinta giusta del marketing. Ripulire l’aria grazie agli alberi è diventata una priorità assoluta e molti comuni, nell’ambito dei progetti sostenibili già avviati hanno scelto e premiato il giovane imprenditore agricolo.

Menzioni speciali: 

DAGHE DO PONTI le agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani

BOLLIWOOD E’ IN VENETO. Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani  

PRIMA LE MAMME E POI I BAMBINI coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm – Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti

L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni e dalla Banca Credit Agricole Friuladria.

 

MARCHE, A TUTTO BIO: VOLANO I CONSUMI ANCHE GRAZIE ALLE CONSEGNE A DOMICILIO

Le Marche sono tra le prime regioni green d’Europa con oltre il 22% dei terreni già convertiti all’agricoltura biologica. Ben sopra la media italiana del 15% e della media dell’Unione Europea all’8% e a quella dei principali Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%). È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Sinab in occasione del Sana Restart, il salone del biologico alla Fiera di Bologna fino a domenica 11 Ottobre, che si sviluppa su tre aree tematiche: Food, Care & Beauty e Green Lifestyle. La nostra regione è la quarta d’Italia per incidenza su totale della superficie agricola dopo Calabria, Sicilia e Lazio. Tra i settori più apprezzati crescono gli ettari dedicati ai cereali (quasi 19mila, +2%), al foraggio (oltre 30mila, +9%), la frutta (circa 1000, +35%). Bene anche i vigneti (quasi 6mila, +3,5%) e gli oliveti (quasi 3mila, +5%). “Insieme al biologico a crescere – spiegano da Coldiretti Marche– è l’acquisto di prodotti locali a chilometri zero con più di 8 su 10 (82%) che preferiscono prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio durante l’emergenza Covid. Il lockdown ha infatti stimolato molte imprese agricole a individuare nuove soluzioni per superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti orientandosi verso la vendita diretta che ha visto crescere il proprio fatturato oltre i 6,5 miliardi nel 2020 secondo l’Ismea”. Come, ad esempio, nelle Marche con le aziende agricole della rete di Campagna Amica che durante il lockdown hanno offerto alle famiglie il servizio di consegna a domicilio arrivando a una media settimanale di 55 consegne ad azienda, incrementate fino a 65 di media nel mese di aprile in concomitanza con la Pasqua. L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71% degli italiani, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni seguite dalla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixè.

 

VARESE, AUTUNNO: PIACE LA VACANZA NEI PICCOLI BORGHI

Una tendenza consolidata già in estate: i borghi rurali tra lago, collina e montagna attraggono sempre più un turismo di prossimità che, pure in un anno drammatico per il comparto, vede la campagna meta di diversi connazionali che scelgono le province del nord Lombardia per trascorrere qualche giorno di vacanza. E’ così anche in autunno, complice la partenza della stagione di raccolta di funghi e castagne – e la speranza di un bel tempo per i prossimi weekend, che possa consentire di “prolungare” la stagione turistica. Le attività autunnali, in ogni caso, attraggono nel Varesotto un buon numero di appassionati soprattutto dall’area metropolitana milanese: ad esse si aggiungono le opportunità offerte dall’escursionismo, dai sentieri in bicicletta al trekking che attraversa luoghi caratteristici del territorio, dai vigneti che guardano i laghi agli itinerari che lambiscono le ferrovie dismesse, come quella della Valmorea lungo il corso dell’Olona, solo per fare alcuni esempi.

“Il turismo autunnale è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali” afferma il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori. Nella nostra provincia, paesi e valli sono scrigno di risorse preziose, come la Formaggella del Luinese, le pesche sciroppate di Monate, i salamini di capra, il miele e i formaggi che affondano le loro origini nella tradizione. Prodotti che, ovviamente, trovano un posto d’onore nell’offerta degli agriturismi del territorio prealpino.                                                                                                                                                                                                                                  

Il paesaggio rurale del Varesotto è segnato – oltrechè dalle bellezze di Maggiore, Ceresio e dei laghi più piccoli – dalle produzioni agricole e dai pascoli che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che sempre più identifica il territorio all’estero, di cui l’agroalimentare Made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

Un patrimonio immateriale condiviso con il resto del Bel Paese: il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo una recente indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti – una rete nazionale composta da 24mila agriturismi: queste strutture, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del Covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Proprio per questo il 56% dei cittadini – continua la Coldiretti provinciale – ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza cororavirus.

“La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può sempre più confermarsi quale risorsa strategica per il nostro futuro” conclude il presidente Fiori.

 

SARDEGNA, LA NUOVA AGRICOLTURA PREDILIGE LA SOSTENIBILITÀ

Sono circa il 13% delle oltre 48mila presenti in Sardegna, le aziende agricole condotte da imprenditori giovani, ovvero di età inferiore ai 40 anni. Un dato più alto rispetto alla media nazionale che si ferma all’8%, e che detiene il primato a livello comunitario per numero di giovani agricoltori. 

Lo dice Coldiretti Sardegna nel giorno delle premiazioni dei giovani agricoltori innovativi e attenti al sociale e alla sostenibilità.

I giovani incidono in maniera rilevante in termini di valore prodotto: con loro, infatti, il contributo al valore della produzione raddoppia.

In Sardegna, inoltre, un altro dato rilevante è che il 20% delle aziende under 40 è condotto da imprenditrici donne.

“Questo conferma la necessità e l’importanza di favorire il ricambio generazionale per alimentare un modello di imprenditorialità agricola sempre più competitivo – afferma il delegato di Coldiretti Giovani Frediano Mura -. Oltre al fattore economico con i giovani crescono le percentuali delle aziende multifunzionali, che trasformano e vendono direttamente i propri prodotti. Cosi come sono più alte le percentuali delle aziende agricole attente alla sostenibilità ed al recupero degli scarti di lavorazione”.

Le premiazioni Oscar green sono state uno spaccato di questa nuova agricoltura. I finalisti conducono aziende multifunzionali che producono, trasformano e vendono direttamente i prodotti. Ma sono anche aziende sostenibili attente al risparmio delle risorse e dove sempre più spesso si valorizzano anche gli scarti di lavorazione.

Sono le aziende che stanno sperimentando con successo la cosiddetta economia circolare della quale si è parlato nel corso della mattinata nel Villaggio Rally ad Alghero durante le finali regionali degli Oscar green, premio di Coldiretti Giovani riservato alle aziende agricole under 40 innovative e attente alla sostenibilità e al sociale, che secondo una indagine Coldiretti produce un business di 88miliardi di euro in Italia.

Dalla birra agricola prodotta completamente in azienda ad Irgoli dai giovani di Marduk che recuperano anche gli scarti di lavorazione come mangime per il proprio bestiame, all’azienda Fragus e Saboris del delegato Coldiretti Giovani Frediano Mura che a Sadali riutilizza gli scarti di lavorazione delle erbe officinali in un’ottima resina naturale per le ceramiche. Cosi come recupera la neo vincitrice di Oscar green Claudia Mura di Cardedu che utilizza anch’essa gli scarti di lavorazione delle olive (sansa e nocciolino) come biocombustibile naturale per riscaldare l’aziendale e la propria casa. Ma c’è anche l’azienda di Simone Ciferni nella minuscola Lollove (13 abitanti) che propone un turismo rurale slow, digital detox e Andrea Liverani ad Arborea che grazie alla tecnologia dei droni fa risparmiare agli agricoltori il 20 per cento di acqua e utilizzare fino a – 30% di concimi.

“E’ la nuova frontiera dell’agricoltura che cresce di anno in anno insieme alla sensibilità dei cittadini verso l’ambiente – afferma Frediano Mura -. Questo rafforza il cibo made in Italy che già oggi si presenta come il più green di Europa”.

 

SONDRIO, BIOLOGICO IN CRESCITA MA RAFFORZARE I CONTROLLI SU IMPORTAZIONI

Corre a due cifre l’aumento della richiesta di prodotti biologici, come confermano, ad esempio, le richieste di mele valtellinesi, il cui segmento “bio” è in crescita di circa il 10% l’anno, così come l’ettarato dedicato.

“Ma, più in generale, si tratta di un settore che vede numeri in crescita anche livello generale – evidenzia Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio – con una particolare incidenza per il comparto ortofrutticolo, ma non solo”.

Nel 2019 – precisa la Coldiretti provinciale su dati SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) – la provincia di Sondrio ha contribuito al “record” lombardo, che vede la nostra regione tra i leader per superficie agricola dedicata al biologico: in Lombardia, essa, è pari infatti a 56.557 ettari, il dato più alto del Nord Italia dopo quello dell’Emilia Romagna (166.525 ettari), davanti a Piemonte (50.786 ettari), Veneto (48.338 ettari), Friuli Venezia Giulia (12.800 ettari), Provincia autonoma di Bolzano (11.846 ettari), Provincia Autonoma di Trento (6.906 ettari), Liguria (4.335 ettari) e Valle d’Aosta (3.296 ettari). Più in generale, le coltivazioni bio in Italia volano verso i 2 milioni di ettari con il record storico di sempre con una crescita ininterrotta nei 30 anni dalla nascita della normativa europea in materia, per un settore in espansione da nord a sud della penisola.

L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2018 si attestava all’8%, e a quella dei principali Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).

E’ però da sottolineare – continua la Coldiretti – l’aumento delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019 rispetto all’anno precedente. I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%).

L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia ma – conclude la presidente di Coldiretti Sondrio – “occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. Un contesto in cui la garanzia di sicurezza alimentare e la tutela delle produzioni valtellinesi camminano di pari passo”.

 

COMO-LECCO, SUPERARE IL “DIGITAL DIVIDE” PER SVILUPPO TECNOLOGICO AGRICOLTURA                                                                 

“La tecnologia? E’ un’opportunità per le imprese agricole delle province lariane e, specie per chi opera in montagna o nelle zone più isolate, può offrire un notevole aiuto. Il paradosso è che proprio in queste aree le connessioni veloci scarseggiano o sono del tutto assenti, e di conseguenza è l’agricoltura a pagare a caro prezzo i ritardi nell’espansione della banda larga e delle reti cellulari: il tema è sentito ancor più in territorio, come quello comasco e lecchese, dove restano ancora diverse zone d’ombra, soprattutto in montagna”. E’ quanto afferma Coldiretti Como Lecco che, nel tornare sul tema dello sviluppo agricolo e tecnologico della cosiddetta Agricoltura 4.0, rimarca la necessità di “investire su infrastrutture digitali sempre più imprescindibili per la crescita delle imprese, soprattutto di nuova generazione”.

“Esiste purtroppo – continua Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco – un marcato “digital divide” tra la città e le aree rurali montane e di campagna dove le nuove tecnologie possono essere impiegate in un ventaglio ampio e potenziale di opzioni, dai sistemi informatizzati di sorveglianza, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti. Solo per citare qualche esempio,”. L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni – sottolinea Coldiretti Como Lecco – sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. E può essere una risorsa anche per le montagne lariane, dove la connessione veloce rappresenta sempre più una necessità soprattutto per le imprese che trascorrono in alpeggio i lunghi mesi della bella stagione.

“E’ necessario accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, promuovendo la distintività e l’identità dei nostri prodotti e dei nostri territori con le giuste figure professionali all’interno delle imprese” rimarca Trezzi. “Siamo parte di un sistema agroalimentare, quello italiano, con numeri e posizioni di primato nel mondo nel cibo: dobbiamo fare altrettanto anche per l’efficienza tecnologica a supporto delle imprese. Altro ambito strettamente legato a questo tema è quello della cosiddetta Agricoltura 4.0 di precisione”.                                                                                                                                                                                                                           

In gioco c’è una filiera allargata che in Italia dai campi agli scaffali vale oltre 538 miliardi con oltre 3,6 milioni di occupati con l’Italia che nonostante una storica sottovalutazione può ancora contare su una agricoltura che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi, con una leadership nei prodotti di qualità come salumi e formaggi, che costituiscono una spina dorsale strategica anche per l’economia delle nostre alpi e valli.

 

VERONA, OSCAR GREEN: A VERONA VINCE IL FARE RETE DE “I RAGAZZI DI CAMPAGNA”

L’Oscar Green regionale premia Verona e la capacità di fare rete in agricoltura. Al concorso di Coldiretti per valorizzare l’innovazione giovanile, svoltosi oggi a Piazzola sul Brenta (Pd), hanno trionfato “I Ragazzi di campagna” tre giovani imprenditori agricoli capitanati da Luca dal Pezzo, 26 anni di Zevio. I tre imprenditori hanno deciso di unire le forze e fondare una cooperativa, aperta ad altri giovani agricoltori, per rivolgersi direttamente al consumatore attraverso negozi sul territorio. Nel 2019 hanno aperto la prima bottega a Santa Maria di Negrar in Valpolicella con prodotti di propria produzione provenienti dagli oltre 80 ettari delle tre aziende agricole situate a Zevio, San Bonifacio e Bussolengo, tra cui una grande varietà di ortofrutta e trasformati come conserve e confettura, pasta, salumi e formaggi al banco. Il prossimo obiettivo è quello di costituire una piccola catena di negozi a marchio “I Ragazzi di campagna” con produzioni a Km0.

Alla cerimonia erano presenti il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente regionale e provinciale Daniele Salvagno e il delegato di Giovani Impresa regionale e provinciale Alex Vantini.

L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni e dalla Banca Credit Agricole Friuladria.

Un centinaio i giovani concorrenti provenienti dalle province venete con idee innovative e originali da cui si può tracciare l’identikit del giovane “innovatore per natura”: ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo. 

I concorrenti veronesi, esclusi i vincitori, che hanno gareggiato con le loro proposte sono: Francesco Gini di Monteforte d’Alpone, che ha presentato il profumo artigianale ispirato da tre vini dell’azienda vitivinicola di famiglia; Romina Giselda di Tenuta Ermitage di San Giovanni Ilarione che costruito un percorso educativo che sviluppa un rapporto equilibrato tra persone e il cane, la natura e gli animali; Silvia Tamellini di Illasi che produce nell’azienda di famiglia olio e confeziona le bottiglie in teche di marmo rosso veronese per un prodotto 100% Made in Verona; Elettra Dall’Oca di Erbè che ha ideato la birra American Pie al melone coltivato direttamente in azienda. Beatrice Massignan di Cologna Veneta ha il sogno di creare una filiera di farine di frumento di vecchie varietà, iscritte e tracciate, di valore superiore al frumento convenzionale; Sara Ceradini di Velo Veronese in 35 km di filari, che lo rendono il più grande impianto in Europa, coltiva fragole fuori suolo in coltura protetta in montagna; Liviana Falconi di Villafranca ha ideato con altre imprenditrici agricole un percorso naturale di nordic walking che in 15 km incontra cantine, agriturismi, fattorie didattiche e le bellezze della campagna veronese. Mattia Antoniazzi di Legnago ha unito agricoltura e fitness in una agripalestra all’aperto nel Parco dei 3 Fiumi. Daniele Righetti di Fumane ha ideato un museo vivente di piante carnivore per non perdere la bellezza della natura e garantire un futuro a queste varietà; Andrea Brunelli (Corte Bravi) di Sant’Ambrogio di Valpolicella produce vini naturali certificati biologici nella Valpolicella classica.

Salutati dal Sindaco Valter Milan, sul palco sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista: Campagna Amica, Sostenibilità Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete e Noi per il sociale, insieme a tre menzioni speciali. Tra loro due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale: l’esperienza dell’agriturismo convertito in drive in e il garden sociale aperto all’inclusione.

“L’agricoltura veneta attrae – commenta Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale che indicano quasi 3mila neo agricoltori insediati dal 2015 per un investimento di 280 milioni di euro e una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”

Ettore Prandini sottolinea: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”.

“Dalle idee dei giovani veneti, figli della legge di Orientamento, emerge una nuova generazione di imprenditori agricoli con idee innovative, rispettosi dell’ambiente e capaci di reagire ai momenti di difficoltà. – evidenzia Daniele Salvagno – come durante il periodo di lockdown. Infatti, ci sono stati ragazzi che durante il clou dell’emergenza sanitaria hanno convertito in parte l’azienda alle richieste dei consumatori. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche da parte della politica che deve essere in grado di comprendere le capacità performante delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare regionale”.

I VINCITORI

IL COUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

Simo è il contadino social di Sospirolo di Belluno. E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali, 25 anni, trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA:

Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso ha inventato l’app #BIO. Scaricando l’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero. In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi per loro diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITA’ (Finalista nazionale)

Nei campi dell’alta padovana c’è il primo agri fast food. L’idea è di Giovanni Zuanon, che dopo un’esperienza da chef negli Stati Uniti, torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne proveniente dall’allevamento dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra e patatine di Rotzo fritte. Premiato dal consenso di grandi e piccini, l’azienda è diventata, con l’emergenza sanitaria, anche un agri drive in secondo la migliore tradizione americana con film proiettati sul muro della stalla.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KMZERO

CATEGORIA FARE RETE:

Con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo, che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ai consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio.

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE (Finalista nazionale)

Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita.

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITA’

Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che attraverso le amministrazioni comunali consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta la firma della creatività di due soci che con la spinta giusta del marketing hanno sviluppato una distribuzione capillare sul territorio provinciale.

Menzioni speciali:

DAGHE DO PONTI le agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani

BOLLIWOOD E’ IN VENETO. Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani  

PRIMA LE MAMME E POI I BAMBINI coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm – Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti.

 

PUGLIA, BUON LAVORO A PENTASSUGLIA NUOVO ASSESSORE REGIONALE AGRICOLTURA

Coldiretti Puglia augura buon lavoro a Donato Pentassuglia, nominato Assessore regionale all’Agricoltura dal presidente della Regione Michele Emiliano. “E’ un riconoscimento a quanto fatto per l’agricoltura nella consigliatura precedente, dove Pentassuglia da presidente della IV Commissione Attività Produttive ha dato impulso e sostanza ad importanti provvedimenti legislativi a beneficio dell’agricoltura e dell’agroalimentare della Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Per ridare centralità al settore agricolo e all’agroalimentare sarà funzionale – continua Muraglia – istituire l’Assessorato regionale dell’Agroalimentare, indispensabile nello sviluppo e nell’identità del sistema Puglia per avere un interlocutore forte e univoco, ma anche per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Puglia dal campo alla tavola”.

“Auspichiamo un deciso cambio di passo di tutta l’amministrazione regionale perché il bilancio di quanto fatto su Xylella, PSR, Consorzi di Bonifica, 12 leggi prodotte, alcune delle quali inapplicate o ancora inapplicabili per l’eccesso di burocrazia, impone una svolta radicale nella gestione della macchina amministrativa, con la dovuta semplificazione degli iter per restituire la competitività che le imprese agricole e agroalimentari pugliesi hanno perso in questi anni”, conclude il presidente Muraglia.

 

CAMPANIA, NUOVA IMU: CHIEDE L’AZZERAMENTO AI COMUNI

Un sostegno concreto alle aziende agricole attraverso l’azzeramento dell’aliquota della “nuova IMU” sui fabbricati rurali strumentali, ossia le strutture necessarie per le attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e delle attività connesse. Le federazioni provinciali di Coldiretti della Campania stanno inviando a tutti i sindaci una nota in cui invitano le Amministrazioni comunali a prevedere il provvedimento alla luce della nuova imposta, così come ridefinita dalla Legge di Bilancio 2020 ed è entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, sostituendo nell’ordinamento tributario l’IMU e la TASI. Le norme in vigore sino al 31 dicembre 2019 già prevedevano che, ai fini IMU, i fabbricati rurali strumentali fossero esenti. Ai fini TASI, tali immobili scontavano invece una tassazione pari all’1 per mille della base imponibile. La “nuova IMU” ha unificato le precedenti disposizioni, prevedendo per i fabbricati rurali strumentali un’aliquota di base pari allo 0,1 per cento e dando la possibilità ai Comuni di diminuire tale aliquota impositiva fino all’azzeramento.

 

TREVISO, LA VIGNA DI SARAH VINCE L’OSCAR GREEN VENETO 2020

Sarah Dei Tos titolare dell’azienda Agricola “La Vigna di Sarah” di Vittorio Veneto vince a Piazzola sul Brenta il premio regionale nella categoria “Impresa 5 Terra” alla XIV edizione dell’Oscar Green 2020 Veneto con il Progetto HASHTAGBIO.

“I complimenti da tutta Coldiretti Treviso per una realtà che è simbolo dell’innovazione trevigiana – spiega Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – La nostra provincia ha dimostrato di essere una nuova fucina di progetti grazie alle dodici aziende che hanno raggiunto la finale regionale”.

Vince, quindi, una nuova app che scaricandola, permette di prenotare la propria cassetta scegliendola tra 8 tipi: cocinella, libellula, farfalla, talpa, contadino, mugnaio, casaro, dispensa di Sarah. La cassetta scelta, con vari prodotti freschi e genuini, tutti garantiti dai nostri produttori, arriverà a casa. 

Ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo: è questo l’identikit del giovane “innovatore per natura” veneto. il profilo emerge dallo studio di Coldiretti sulla base dei progetti presentati in occasione del concorso Oscar Green la cui finale regionale si è svolta in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Un centinaio i concorrenti in gara e sei i vincitori secondo le categorie: Campagna Amica, Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.

Presente il Presidente Nazionale, Ettore Prandini, che sottolinea: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”.

Tra i candidati chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. La gioventù agricola inventa applicazioni, costruisce stalle robotizzate, organizza piattaforme informatiche, migliora la genetica naturalmente, rimette in circolo gli scarti e guarda all’integrazione sociale:”Una generazione impegnata quella dei campi   – spiega Alex Vantini delegato regionale di Giovani Impresa – che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che, grazie alla multifunzionalità del settore, permette alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società.

“L’agricoltura veneta attrae – commenta Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale che indicano quasi 3mila neo agricoltori insediati dal 2015 per un investimento di 280 milioni di euro e una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”

Da segnalare – evidenzia Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi – ricorda Salvagno –  che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. E giusto per citare l’altro comparto tra i più in sofferenza continuano gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, per rispettare voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche come è accaduto durante il lock down cosi anche nella fase della ripresa offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performanti delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare di milioni di cittadini”.

Salutati dal Sindaco Valter Milan sul podio sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista insieme a tre menzioni speciali. Tra loro due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale. L’esperienza dell’agriturismo convertito in drive in e il garden sociale aperto all’inclusione,

ILCOUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

SIMO IL CONTADINO SOCIAL di Sospirolo di Belluno.   E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA: protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso che messo insieme tecnologia e campagna creando l’app #Bio. Coccinella o farfalla? Oppure libellula? Nel fantastico mondo di Sarah grazie all’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero.

In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi per loro diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITA’: nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. Tre fratelli insieme per una sfida unica in Veneto. L’idea è di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra con patatine di Rotzo fritte. Con un menù apprezzato da grandi e piccini, l’azienda è diventata il posto di evasione “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Il parco è stato adibito come un agri drive in secondo la migliore tradizione americana.  Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per le prime uscite protette durante il lock down. Tutt’ora lo spettacolo continua ad andare in scena.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

CON I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KM ZERO

CATEGORIA FARE RETE: con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio. L’amicizia che li lega è diventata così il loro biglietto da visita grazie alla quale sono riusciti anche ad alleviare il periodo del lockdown….

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE: Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita. Così Giulia accoglie gli ospiti che proprio grazie ai fiori sono riusciti a ritrovare il sorriso.

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITA’: un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che insieme al suo socio, attraverso le amministrazioni comunali, consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta l’energia pulita con la spinta giusta del marketing. Ripulire l’aria grazie agli alberi è diventata una priorità assoluta e molti comuni, nell’ambito dei progetti sostenibili già avviati hanno scelto e premiato il giovane imprenditore agricolo.

L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni e dalla Banca Credit Agricole Friuladria.

 

COMO-LECCO, RACCOLTA FUNGHI E CASTAGNE RILANCIA ‘VACANZA BREVE’ NEI BORGHI                                                                                                                                                  

Una tendenza consolidata già in estate: i borghi rurali tra lago, collina e montagna attraggono sempre più un turismo di prossimità che, pure in un anno drammatico per il comparto, vede la campagna meta di diversi connazionali che scelgono le province del nord Lombardia per trascorrere qualche giorno di vacanza, in particolare nel fine settimana. E’ così anche in autunno, complice la partenza della stagione di raccolta di funghi e castagne – e la speranza di un bel tempo per i prossimi weekend, che possa consentire di “prolungare” la stagione turistica.

Le attività autunnali, in ogni caso, attraggono nelle due province lariane un buon numero di appassionati soprattutto dall’area metropolitana milanese: ad esse si aggiungono le opportunità offerte dall’escursionismo, dai sentieri in bicicletta al trekking che attraversa luoghi caratteristici del territorio, dalle coste del lago alle montagne delle valli tra Svizzera e Alto Lecchese, senza dimenticare i più semplici itinerari della pianura e Alta Brianza.

“Il turismo autunnale è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali” afferma il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi insieme al presidente dell’associazione agrituristica Terranostra Emanuele Bonfiglio. Nella nostra provincia, paesi e valli sono scrigno di risorse preziose, come i formaggi d’altura, le uve da vino che in queste settimane vedono la conclusione della vendemmia (in particolare con il taglio della varietà Nebbiolo) e gli olivi carichi dei loro frutti in attesa di essere raccolte.                                                                                                                                                                                                                                  

Il paesaggio rurale lariano è segnato – oltrechè dalle bellezze del lago di Como, del Ceresio e dei laghi minori – dalle produzioni agricole e dai pascoli che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che sempre più identifica il territorio all’estero, di cui l’agroalimentare made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

Un patrimonio immateriale condiviso con il resto del Bel Paese: il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo una recente indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete nazionale composta da 24mila agriturismi: queste strutture, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del Covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Proprio per questo il 56% dei cittadini – continua la Coldiretti interprovinciale di Como e Lecco – ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza cororavirus.

“La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può sempre più confermarsi quale risorsa strategica per il nostro futuro” concludono Trezzi e Bonfiglio.

 

PIEMONTE, NOBEL PACE: CIBO DIVENTA ELEMENTO STRATEGICO PER EQUILIBRI MONDIALI

La pandemia di Covid-19 potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone entro la fine del 2020. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto Annuale delle Nazioni Unite nel commentare l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2020 al WFP al World Food Program. Nel mondo si stima che quasi 690 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2019, ma il numero è destinato a crescere per effetto dell’emergenza Coronavirus che ha sconvolto i sistemi economici e cancellato milioni di posti di lavoro.

“Una decisione che – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – conferma come il cibo sia tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali. Sicuramente la pandemia ha acuito il divario sociale, facendo aumentare il numero di persone che sono costrette a chiedere aiuto per il cibo anche in Piemonte, motivo per cui, già nel lockdown, Coldiretti Piemonte ha messo in atto diversi progetti di solidarietà che continuano tutt’ora. Il nostro Paese, grazie alla sua agricoltura, può contare su una risorsa da primato mondiale, ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare, riducendo il più possibile la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni. E’ basilare per tutte le società sconfiggere la fame, cercando inoltre di arrivare ad assicurare per tutti una dieta sana, equilibrata e sostenibile per l’ambiente, attenta alla salute dei consumatori, rispettosa della biodiversità presenti, riducendo inoltre drasticamente lo spreco alimentare”.

 

PADOVA, OSCAR GREEN TRIS D’ASSI TRA I GIOVANI AGRICOLTORI PADOVANI

Ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo: è questo l’identikit del giovane “innovatore per natura” veneto. Il profilo emerge dallo studio di Coldiretti sulla base dei progetti presentati in occasione del concorso Oscar Green la cui finale regionale si è svolta in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Un centinaio i concorrenti in gara e sei i vincitori secondo le categorie: Campagna Amica, Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.

In questa edizione Padova ha fatto il pieno con ben tre riconoscimenti su 13 candidati:  Giovanni Zuanon di Santa Giustina in Colle è finalista nazionale e ha già il biglietto in tasca per Roma con il primo “agri fast food” con annesso drive in, Silvia Laura Girotto di Anguillara conquista la menzione speciale per i suoi allestimenti floreali a matrimoni internazionali e un’altra menzione va a Katia Zuanon di Camposampiero che realizza coperte imbottite di mais per i progetti del Cuamm – Medici con l’Africa.

A consegnare i riconoscimenti il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini che ha rivolto un plauso ai giovani imprenditori e alla loro voglia di far crescere e rendere sempre più competitiva l’agricoltura italiana. “Oggi è una giornata importante – dichiara Prandini – per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”.

“Un plauso a tutti i giovani imprenditori, sono loro i migliori testimonial dell’agricoltura che guarda al futuro – afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – e che non si fa scoraggiare dalle difficoltà. Nell’anno della pandemia e del lockdown questi giovani hanno saputo orientare il timone della propria azienda verso l’innovazione e la sostenibilità, anche reinventandosi il proprio lavoro con la consegna dei prodotti a domicilio, la vendita sulle piattaforme on line, l’uso dei social per mantenere il contatto con clienti e fornitori, lo studio di progetti e bandi per accedere a nuove risorse. E’ grazie a queste risorse che l’agricoltura scommette sul futuro”.

Fuori programma ed emozionante la telefonata di don Dante Carraro di Cuamm Medici con l’Africa, associazione a cui è rivolta l’iniziativa di Katia Zuanon, menzione speciale di Oscar Green per il suo progetto di agri sartoria sociale. “L’agricoltura si dimostra trainante e a trainare di più sono i giovani, alla Coldiretti e ai giovani un grande grazie per la loro generosità dimostrata anche durante il lockdown. Le donne impresa di Coldiretti con i loro cuscini va a supporto della nostra attività negli ospedali in Sud Sudan”.

Tra i candidati chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. Inventano applicazioni, hanno stalle robotizzate, piattaforme informatiche, migliorano la genetica naturalmente, rimettono in circolo gli scarti e sono proiettati all’integrazione sociale:” una generazione impegnata quella dei campi   – spiega Alex Vantini delegato regionale di Giovani Impresa – che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che, grazie alla multifunzionalità del settore, permette alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società.

“L’agricoltura veneta attrae – commenta Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale: in Veneto, proprio nel periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria ben 1700 imprese agricole hanno continuato ad investire per innovare la produzione, insediando 424 neo imprenditori”.

“Da segnalare – evidenzia Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi – ricorda Salvagno –  che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. Gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, rispettando voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche durante il lock down continuano a ripetersi anche in questa fase offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performante delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare regionale”.

Sul palco sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista insieme a tre menzioni speciali. Tra loro, due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale: il padovano Giovanni Zuanon, per l’appunto, con il suo agriturismo convertito in agri drive in e fast food e il garden sociale aperto all’inclusione.

I FINALISTI PREMIATI

AGRI DRIVE IN DEI FRATELLI ZUANON – SANTA GIUSTINA IN COLLE CATEGORIA CREATIVITA’: nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. L’idea di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra e patatine di Rotzo fritte. Premiato dal consenso di grandi e piccini, l’azienda è diventata, con l’emergenza sanitaria, anche un agri drive in secondo la migliore tradizione americana.  Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per una prima evasione protetta durante il lock down.

ILCOUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA- “Simo” è il contadino social di Belluno. E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

HASTAGBIO L’APP DI SARAH DEI TOS

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA: protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso per aver inventato l’app #BIO. Scaricando l’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero.

I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KMZERO CATEGORIA FARE RETE: con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio.

DILLO CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE: Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita.

UN ALBERO PER AMICO

CATEGORIA SOSTENIBILITA’: un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che attraverso le amministrazioni comunali consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta la firma della creatività di due soci che con la spinta giusta del marketing hanno sviluppato una distribuzione capillare sul territorio provinciale.

Menzioni speciali:

BOLLIWOOD E’ IN VENETO. Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale di Anguillara Veneta in provincia di Padova. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani.

PRIMA LE MAMME E POI I BAMBINI coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm – Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti.

DAGHE DO PONTI le agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani.

 

ALESSANDRIA, COVID: QUARANTENA BREVE SALVA LAVORATORI E IMPRESE

La riduzione dei tempi di quarantena è una buona notizia per lavoratori ed imprese in un momento difficile per l’economia e l’occupazione.

“Si tratta – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – di una decisione che alleggerisce il peso sul sistema sanitario ma che difende anche la capacità produttiva del Paese e le opportunità di reddito delle famiglie. La quarantena breve anticipa il rientro al lavoro con un effetto importante per chi svolge attività autonome spesso duramente colpite dalla pandemia, ma riduce anche il rischio di paralisi del ciclo produttivo nelle imprese. Per l’agricoltura è importante anche per combattere la carenza di lavoratori stagionali provenienti dall’estero frenati fino ad ora dalla lunga quarantena di quattordici giorni”.

Nel 2020 si sono praticamente ridotti di circa 1/3 i lavoratori stranieri nelle campagne italiane a causa dalle misure di sicurezza anti contagio, del lockdown e dai necessari vincoli posti alle frontiere ai braccianti dall’estero che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese.

“L’assenza dei lavoratori stranieri ha messo in grave difficoltà le campagne dove – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – si è registrato un crollo record del 7% delle ore lavorate in agricoltura. Una preoccupazione che riguarda anche l’autunno, uno dei momenti più delicati dell’intera annata agraria, e molte imprese rischiano di trovarsi a ranghi ridotti”.

Intanto, pesano sul bilancio anche i costi aggiuntivi per i protocolli di sicurezza adottati dalle aziende agricole che vanno dalla cartellonistica interna ai termo scanner, dalla formazione alla rimodulazione degli spazi di lavoro per garantire le distanze sociali: un conto, a livello provinciale da 200 mila euro, ma destinato a salire per mascherine, gel e dispositivi di protezione anti contagio per chi lavora nei campi. A livello nazionale la cifra supera i 90 milioni di euro.

L’attenzione alla sicurezza ha permesso all’agricoltura di avere solo lo 0,1% delle 52.209 denunce di infortunio da Covid-19 questo perché “le fattorie italiane, situate in aree isolate e con ampi spazi all’aperto – concludono Bianco e Rampazzo – sono forse i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di precauzione per difendersi dal contagio”.

Intanto, registra un balzo il numero di chi ha paura per l’emergenza Coronavirus, con l’85% dei cittadini che si dichiara preoccupato o molto preoccupato, in netta inversione di tendenza dopo mesi di fiducia crescente.

 

SARDEGNA, RALLY ITALIA: PRESENTATO IL MENU’ DEL RALLISTA A KM0

Questa mattina ad Alghero, all’interno del Villaggio Rally, dove sono presenti le aziende agricole di Campagna Amica, Coldiretti Sardegna ha presentato il “Menù del Rallista a Km0”, una dieta ricca e varia con prodotti contadini tipici sardi di stagione che lega l’attività sportiva al territorio che la ospita. Il presidente dell’organizzazione agricola Battista Cualbu ha consegnato al presidente dell’Aci Sassari Giulio Pes, organizzatori con Aci nazionale della tappa internazionale del Rally, un cesto con i prodotti degli agricoltori sardi.

IL MENÙ. I protagonisti del menù sono le eccellenze agricole sarde: lo zafferano, l’agnello di Sardegna Igp, il pecorino, la frutta e verdura di stagione, i dolci tipici alle mandorle.

“Il rallista ha necessità di un menù leggero e facilmente digeribile ma allo stesso tempo nutriente – spiega la nutrizionista Domenica Obinu che ha stilato l’elenco dei prodotti tipici a km0 della dieta -. Necessità di prodotti ricchi di antiossidanti e idratanti. Tutti fattori fondamentali per chi deve stare al volante con un alta concentrazione per quattro giorni. I prodotti degli agricoltori sardi, quelli tipici e biodiversi ne fanno parte a pieno perché oltre ad essere sani rispondono a tutti questi requisiti”.

Oltre all’acqua, sempre presente, ci devono essere frutta e verdura di stagione ma anche tutti i nostri prodotti tipici: agnello di Sardegna Igp e porcetto, i salumi, il pecorino e la ricotta mustia, il pane e la pasta di grano duro, riso, lo zafferano, il miele.

SPORT E CIBO. “Oltre ad essere sana e nutriente, come ci dice la nutrizionista – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – la dieta del rallista a km0 ha una identità ed è anche rispettosa dell’ambiente, essendo a km0, e dell’economia locale perché arriva dagli agricoltori sardi. Un ottimo connubio che risponde al nostro accordo con Aci Sassari che vuole valorizzare il legame tra l’attività sportiva e il territorio che la ospita. Il primo atto del nostro accordo è la presenza delle aziende agricole di Campagna Amica all’interno del Villaggio Rally. Il prossimo passo ci auguriamo sia una menù a km0 per i rallisti”.

“L’obiettivo della dieta a km0, oltre ad essere sana e corretta, è appunto quella di promuovere sport e territorio, sport e cibo sano – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Il menù, che deve rispondere a determinati valori necessari per chi è sottoposto a stress fisico e mentale, ha un altissimo valore aggiunto se è locale. Innanzitutto perché ha una identità e un volto che ne accerta l’origine e la tracciabilità nel rispetto della stagionalità. Ma allo stesso tempo rappresenta un veicolo di promozione del territorio tra gli atleti e le migliaia di appassionati di questo sport”.

MENÙ RALLISTA A KM0 (della Nutrizionista Domenica Obinu)

COLAZIONE

Tisana di zafferano con miele (di Turri)

Yougurt ovicaprino o vaccino (di Dorgali)

Latte fresco (di Arborea)

in alernativa

Ricotta mustia (di Dorgali) – Pane punyat (di Alghero) e confettura marmellata (di Tula)

SNACK MEZZA MATTINA

Torrone (di Triei) e frutta fresca (del Medio Campidano)

PRANZO

Verdure cotte o crude (di Alghero)

Fregola di grano sardo (dei cerealicoltori Solo Sardo) con ragù leggero di agnello di Sardegna IGP

in alternativa

Fregola di grano duro (Solo sardo) con filo olio EVO (di Alghero) e spolverata di pecorino (di Osilo)

SNACK POMERIDIANO

Dolcetto con mandorle (dell’Ogliastra) e frutta fresca (del Medio Campidano)

CENA

Verdure cotte o crude (di Alghero)

Pane frattau (Solo sardo) con sugo, pecorino (del Sarrabus) e uova (della Gallura)

 

ORISTANO, DUE AZIENDE ORISTANESI PREMIATE AL CONCORSO OSCAR GREEN

La cerimonia del premio ideato da Coldiretti Giovani e riservati agli agricoltori under 40 innovativi e attenti al sociale e alla sostenibilità, si è tenuta nel Villaggio Rally ad Alghero.  

Ad aggiudicarsi una delle sei categorie dell’edizione 2020 dell’Oscar green (categoria Fare Rete), Andrea Liverani che grazie alla tecnologia dei droni ha ridotto notevolmente l’utilizzo dell’acqua e del 30% quella dei concimi oltre che dei fitofarmaci nella coltivazione di mais, riso ed erba medica. Giovane di ventitré anni pilota di droni di Arborea ha dato vita attraverso Coldiretti Oristano e Medsea ad un progetto di rete sperimentale sulla agricoltura di precisione. Attraverso l’utilizzo di droni dotati di camera multispettrale il progetto sta dando importanti risultati dal punto di vista ambientale.

Premio speciale del Banco di Sardegna all’ azienda  “A Modo Nostro “ di Laconi di Marco Ghiani   che, dopo varie sperimentazioni, ha avviato, con un interessante ritorno economico, la produzione di  alcuni frutti  esotici  (adattandoli  ai mutamenti climatici in atto): il kiwano, originario dell’ africa  Meridionale, un frutto che maturo ha il sapore del kiwi e della banana;  lo Yacon un frutto che cresce sotto terra di importazione  dal Sud America – Ande  e il Crosne, piccolo tubero di origine  asiatica, Cina e Giappone.

“Non possiamo che gioire – affermano Giovanni Murru ed Emanuele Spanò, Presidente e Direttore di Coldiretti Oristano – per questo importante riconoscimento che premia due aziende giovani, coraggiose e altamente innovative dell’Oristanese. Due progetti diversi ma legati dallo stesso filo conduttore: un’agricoltura resiliente che mira a coniugare le esigenze ambientali con le esigenze agricole. Da una parte infatti il progetto di Andrea Liverani permette, attraverso l’utilizzo della tecnologia, di ottenere le stesse rese produttive ma con minor apporto di acqua e riducendo l’utilizzo dei fitofarmaci. Dall’altra il progetto dell’azienda. A Modo nostro di Marco Ghiani mira ad esplorare nuove produzioni capaci di resistere ai cambiamenti climatici in corso. Come Coldiretti Oristano abbiamo da tempo rivolto un’attenzione particolare ai mutamenti climatici e non possiamo che essere orgogliosi di questi giovani che lavorano anche con l’obbiettivo di apportare un prezioso contributo al fine di ridurre gli effetti di questa problematica”.

“Facciamo le nostre più calorose congratulazioni ad Andrea Liverani- prosegue Vania Statzu, Economista Ambientale, Vicepresidente della Fondazione MEDSEA- Siamo veramente felici ed orgogliosi di aver contribuito a questo risultato. Per noi quella avviata con Andrea e Coldiretti Oristano è una collaborazione fondamentale. Dimostra che nel nostro territorio, ricco di competenze, possono nascere spontaneamente sinergie capaci di avviare processi altamente innovativi. In questo caso la tecnologia è lo strumento che tiene insieme sviluppo economico e tutela ambientale. Uno fra i tanti esempi dell’approccio basato sulla conoscenza e la partecipazione che la Fondazione MEDSEA ha adottato con il progetto Maristanis: la conservazione degli ecosistemi coincide con le necessità delle comunità. Lavoriamo allo stesso modo con i pescatori, gli artigiani, le istituzioni. Sciolte le possibilità di attrito resta un territorio costruito da armonie. Per questo Maristanis va oltre l’idea di progetto: vuole diventare un luogo, una destinazione”.

Andrea Liverani si è detto estremamente felice di questo premio. “Finalmente con un progetto concreto siamo riusciti – ha affermato – grazie all’impeccabile collaborazione con Coldiretti Oristano, MEDSEA Foundation e gli agricoltori delle 10 aziende coinvolte, a ottenere dei risultati concreti, oltre le nostre aspettative. Questo dimostra che fare rete è la chiave per lo sviluppo, in particolare quando si tratta di innovazione”.

 

VICENZA, OSCAR GREEN: PODIO PER UN VICENTINO CON “L’ALBERO CHE FA RESPIRARE”

Ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo: è questo l’identikit del giovane “innovatore per natura” veneto. Il profilo emerge dallo studio di Coldiretti sulla base dei progetti presentati al concorso Oscar Green, la cui finale regionale si è svolta in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd).  Un centinaio i concorrenti in gara e sei i vincitori secondo le categorie: Campagna Amica, Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.

Tra i candidati chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo ed un’agri-palestra. La gioventù agricola inventa applicazioni, costruisce stalle robotizzate, organizza piattaforme informatiche, migliora la genetica naturalmente, rimette in circolo gli scarti e guarda all’integrazione sociale: “Una generazione impegnata quella dei campi – spiega Alex Vantini, delegato regionale di Giovani Impresa – che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che, grazie alla multifunzionalità del settore, permette alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società. L’agricoltura veneta attrae e le nuove generazioni investono sulla qualità della vita, dopo anni di formazione non sempre legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di sviluppo rurale, che indicano quasi tremila neoagricoltori insediati dal 2015, per un investimento di 280 milioni di euro ed una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”.

Il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, è stato chiaro: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere, ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro, in termini di sistema di sviluppo e di crescita del Paese, facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto, i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale, perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”.

“La capacità delle giovani imprese, in particolare, di rimettersi in discussione nel periodo Covid è sotto agli occhi di tutti – aggiunge il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – e molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi. E, giusto per citare l’altro comparto tra i più in sofferenza, continuano gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, per rispettare voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche, come è accaduto durante il lock down, così anche nella fase della ripresa, offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici”.

Ecco i vincitori delle varie categorie…

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITÀ

Un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore (tel. 348.4900863) che, insieme al suo socio, attraverso le amministrazioni comunali, consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta l’energia pulita con la spinta giusta del marketing. Ripulire l’aria grazie agli alberi è diventata una priorità assoluta e molti comuni, nell’ambito dei progetti sostenibili già avviati hanno scelto e premiato il giovane imprenditore agricolo.

IL COUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

Simo il contadino social di Sospirolo (Bl). È il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori, condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA

Protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos, 33 anni di Vittorio Veneto (Tv), ha messo insieme tecnologia e campagna creando l’app #Bio. Coccinella o farfalla? Oppure libellula? Nel fantastico mondo di Sarah, grazie ad un’app si possono ordinare i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero. In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITÀ

Nei campi dell’Alta Padovana il primo agri fast food. Tre fratelli insieme per una sfida unica in Veneto. L’idea è di Giovanni Zuanon, che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo ed Andrea cucinata alla piastra con patate di Rotzo fritte. Con un menù apprezzato da grandi e piccini, l’azienda è diventata il posto di evasione “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Il parco è stato adibito come agri drive, secondo la migliore tradizione americana. Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti ed ospiti negli abitacoli delle auto per le prime uscite protette durante il lock down. Tutt’ora lo spettacolo continua ad andare in scena.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

CON I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KM ZERO

CATEGORIA FARE RETE

Con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo, che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità, al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio. L’amicizia che li lega è diventata così il loro biglietto da visita, grazie alla quale sono riusciti anche ad alleviare il periodo del lock down.

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE

Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita. Così Giulia accoglie gli ospiti che proprio grazie ai fiori sono riusciti a ritrovare il sorriso.

 

VENEZIA, CONCORSO OSCAR GREEN: MENZIONE SPECIALE ALLE AGRISARTE

E’ una bella storia quella di Fiorella Enzo che si è meritata una menzione speciale al concorso Oscar Green di Coldiretti, la cui finale regionale si è svolta oggi pomeriggio, in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova. Moglie di Carlo Finotello e coadiuvante nell’azienda agricola di famiglia “I Sapori di Sant’Erasmo”, Fiorella meglio conosciuta come “Cosetta”, ha deciso di custodire tutto il suo sapere, all’interno del marchio “Agrisarte”. Storie di vita in campagna, conoscenze agronomiche, tradizioni che si esprimono attraverso la manualità come può essere la realizzazione di un cesto in vimini. Ma ancora di più: ricavare della fibra naturale dall’ortica che nasce spontaneamente in Isola a Sant’Erasmo grazie ad un procedimento manuale, rammendare un vestito sgualcito nell’ottica di recupero di materiale ma anche di un valore antico, tipico della usanza contadina. Utilizzare anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni. Tutto questo ha reso Fiorella Enzo un punto di riferimento in Isola, attraendo la curiosità di altre donne che hanno voglia di ascoltare, imparare, come ai tempi dell’antico filò. Il premio di oggi è stato riconosciuto come menzione speciale tra gli oltre cento candidati a livello regionale. Tra questi chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. La gioventù agricola inventa applicazioni, costruisce stalle robotizzate, organizza piattaforme informatiche, migliora la genetica naturalmente, rimette in circolo gli scarti e guarda all’integrazione sociale: “Una generazione impegnata quella dei campi   – ha spiegato Luca Bertaggia delegato di Giovani Impresa di Coldiretti Venezia– che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che anche nella nostra provincia di Venezia emerge grazie alla multifunzionalità del settore, permettendo alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società.

“L’agricoltura veneta attrae – ha commentato Alex Vantini – le nuove generazioni investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale che indicano quasi 3mila neo agricoltori insediati dal 2015 per un investimento di 280 milioni di euro e una spinta propulsiva manifestata che corrisponde al doppio delle disponibilità”.  Importante la presenza del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini che ha sottolineato: “Oggi è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano”

Da segnalare – ha evidenziato Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi – ricorda Salvagno –  che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. E giusto per citare l’altro comparto tra i più in sofferenza continuano gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, per rispettare voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche come è accaduto durante il lock down cosi anche nella fase della ripresa offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performanti delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare di milioni di cittadini”.

Salutati dal Sindaco Valter Milan sul podio sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista insieme a tre menzioni speciali. Tra loro due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale. L’esperienza dell’agriturismo convertito in drive in e il garden sociale aperto all’inclusione,

ILCOUNTRY INFLUENCER, SIMONE BAZZALI

CATEGORIA CAMPAGNA AMICA

SIMO IL CONTADINO SOCIAL di Sospirolo di Belluno.   E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

CON UN’APP SARAH DEI TOS PORTA A CASA LA CAMPAGNA

CATEGORIA IMPRESA 5 TERRA: protagonista assoluta della sezione, Sarah Dei Tos 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso che messo insieme tecnologia e campagna creando l’app #Bio. Coccinella o farfalla? Oppure libellula? Nel fantastico mondo di Sarah grazie all’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite: la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a kmzero.

In questo modo far scegliere frutta e verdura biologiche ai bimbi è semplice, anzi per loro diventa un gioco che li fa nutrire in maniera corretta.

IL MAGNIFICO WEST DEI FRATELLI ZUANON

HAMBURGER DA ASPORTO IN SERATE DA FILM

CATEGORIA CREATIVITA’: nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. Tre fratelli insieme per una sfida unica in Veneto. L’idea è di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra con patatine di Rotzo fritte. Con un menù apprezzato da grandi e piccini, l’azienda è diventata il posto di evasione “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Il parco è stato adibito come un agri drive in secondo la migliore tradizione americana.  Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per le prime uscite protette durante il lock down. Tutt’ora lo spettacolo continua ad andare in scena.

GLI AMICI DELLA PORTA ACCANTO

CON I RAGAZZI DI CAMPAGNA, LA GRIFFE DEL KM ZERO

CATEGORIA FARE RETE: con la ragione sociale “I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio. L’amicizia che li lega è diventata così il loro biglietto da visita grazie alla quale sono riusciti anche ad alleviare il periodo del lockdown….

RIDI CON UN FIORE

CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE: Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con un fiore” quel grazie alla vita. Così Giulia accoglie gli ospiti che proprio grazie ai fiori sono riusciti a ritrovare il sorriso.

L’ALBERO CHE FA RESPIRARE

CATEGORIA SOSTENIBILITA’: un albero per amico. Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore che insieme al suo socio, attraverso le amministrazioni comunali, consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta l’energia pulita con la spinta giusta del marketing. Ripulire l’aria grazie agli alberi è diventata una priorità assoluta e molti comuni, nell’ambito dei progetti sostenibili già avviati hanno scelto e premiato il giovane imprenditore agricolo.

Menzioni speciali:

DAGHE DO PONTI le agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani

BOLLIWOOD E’ IN VENETO. Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani 

PRIMA LE MAMME E POI I BAMBINI coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm – Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti.

L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni e dalla Banca Credit Agricole Friuladria.

 

Appuntamenti

 

PUGLIA: AL VIA UFFICIALE LA CAMPAGNA OLIVICOLA IN PUGLIA

Mercoledì 14 ottobre

Al via ufficiale la raccolta delle olive con l’arrivo dell’olio nuovo Made in Italy del 2020 in Puglia dalla Piana degli Ulivi Monumentali, da Monopoli dove sono stati ritrovati già 60 ulivi infetti da Xyella fastidiosa ed è scattata la corsa per salvare le piante secolari minacciate dalla malattia. 

L’appuntamento è per mercoledì 14 ottobre 2020, a partire dalle ore 9,00, in Contrada Chianchizza 504, con la raccolta delle olive e la produzione di olio extravergine, prodotto simbolo della dieta mediterranea in tutto il mondo.

Per l’occasione sarà presentato il rapporto “L’olio pugliese al tempo del Coronavirus” con le prime previsioni sul raccolto 2020-2021 provincia per provincia elaborate da Coldiretti Puglia e Unaprol, con un focus anche sui consumi e sulle prospettive future del settore.

 

PUGLIA: EXPORT, IN WEBINAR L’INCONTRO DEI BUYERS DEL PROSECCO

Martedì 13 ottobre

Il “sistema Prosecco” sarà il protagonista del webinar organizzato da Coldiretti Veneto: domani dalle ore 16.00 i buyers internazionali convocati nella stanza virtuale potranno conoscere in modo approfondito le differenze che rendono uniche le tre denominazioni che esprimono la grande produzione delle bollicine più bevute nel mondo. Attesa dal mercato globale anche la versione rosata pronta all’imminente lancio sul mercato. Privilegiati gli importatori collegati dai vari Paesi quali Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Regno Unito e Stati Uniti che nei giorni scorsi hanno ricevuto i vini. In un momento di radicali cambiamenti e di grandi difficoltà del comparto vitivinicolo – spiegano i tecnici dell’Osservatorio di Coldiretti Veneto – continua l’impegno a sostegno del settore e delle imprese agricole per reagire alla crisi innescata dal Covid19. Una collaborazione trasversale tra Coldiretti Veneto, Regione del Veneto e i tre Consorzi di Tutela per far conoscere le loro specificità insieme ai dieci produttori selezionati che accompagneranno la presentazione del territorio e le relative specificità che affermano la vocazione per la coltura della vite. Un distretto quello del Prosecco che complessivamente si estende su 35.000 ettari, da cui nel 2019 sono state prodotte poco meno di 600 milioni di bottiglie, a dimostrazione che la complessità e l’articolazione della capacità di produzione se motivata da una realtà storica e governata adeguatamente, premia. I numeri del resto – spiega Coldiretti Veneto – aiutano a disegnare il fenomeno in modo molto chiaro: Conegliano Valdobbiadene territorio riconosciuto Patrimonio Unesco si compone di 8.431 ettari di vigneti collinari da cui nel 2019 ha prodotto 92 milioni di bottiglie, Asolo l’altra Docg con i suoi 2031 ettari e le 17 milioni di bottiglie e l’area collinare più piccola di produzione. Infine la grande Denominazione Prosecco che complessivamente tra Veneto e Friuli si estende su ben 24.450 ettari di vigneto da cui ha prodotto nel 2019 più di 486 milioni di bottiglie. In questo contesto Saranno poi 10 aziende selezionate da Coldiretti Treviso per presentare il top delle bollicine: Astoria, Bernardi Pietro, Borgo Antico e Tanorè per la Docg Conegliano Valdobbiadene, in un viaggio nell’area riconosciuta patrimonio dell’Unesco Giusti Wine e Tenuta Amadio per la piccola ma in grande crescita Docg Asolo; Cantine Borga, Antonio Facchin, Ornella Molon e Nadal per la Denominazione Prosecco, in continua espansione ed innovazione. Il webinar si concluderà con una speciale anteprima riservata al Prosecco Rosè prodotto dal Consorzio Doc in via sperimentale.

 

CREMONA: “MARTEDÌ FIORITO” DOMANI CON CAMPAGNA AMICA A CREMONA

Martedì 13 ottobre

“Martedì fiorito”: è il tema dato dagli agricoltori della Coldiretti al mercato di Campagna Amica che si terrà, come ogni martedì mattina, domani dalle ore 8 alle 12 presso il portico del Consorzio Agrario di Cremona che s’affaccia su via Monteverdi e Piazza Marconi.

“Rispondiamo con la bellezza alle difficoltà di questo momento, così complesso e denso di preoccupazioni, sia per le aziende che per tutti i cittadini. Domani vogliamo regalare ai cremonesi un mercato ancora più colorato, nel segno della serenità, grazie ai fiori di stagione. Lo faremo, come sempre, nel massimo rispetto delle prescrizioni legate al contenimento dell’emergenza sanitaria” sottolineano gli agricoltori di Campagna Amica.  “Porteremo i fiori dell’autunno, a cominciare dalle viole e dai ciclamini, nelle loro tante e bellissime tonalità. Ci saranno anche i primi crisantemi” spiegano i floricoltori Barbara e Massimo Giuliani, che domani saranno presenti al mercato.

Se i fiori porteranno i colori dell’autunno, non mancheranno presso il portico del Consorzio Agrario anche tutti i prelibati sapori di stagione: frutta e verdura (con zucche, cachi, mele, cavoli, verze in primo piano), miele e confetture, salumi e farine, e ancora uova, formaggi di capra, pane e prodotti da forno, dolci tipici, agri-birra, vino. L’invito è quello di sempre: #MangiaItaliano. “Non è un semplice slogan – evidenzia Coldiretti Cremona –. E’ una scelta, importante e concreta, a difesa del Made in Italy, del nostro territorio, dell’economia e del lavoro nel nostro Paese”.

 

CUNEO: MERCATI OTTOBRINI DI CAMPAGNA AMICA AD ALBA

Domenica 18 e domenica 25 ottobre

Si preparano ad Alba due domeniche di gusto firmate Coldiretti Campagna Amica, nell’ambito della 90esima Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Domenica 18 e domenica 25 ottobre 2020, albesi e visitatori della Fiera troveranno per tutta le giornata un ricco mercato Campagna Amica in piazza Snider, antistante l’ex Tribunale. Sotto i caratteristici gazebo gialli, produttori agricoli da tutta la Provincia, ma anche dal Torinese e dall’Astigiano, proporranno una gamma estremamente variegata di prodotti a Km zero, alcuni certificati biologici, in una tavolozza di sapori e colori unici, da abbinare e gustare con la sicurezza della qualità che contraddistingue il marchio Campagna Amica.

Si potranno acquistare e portare in tavola vini di Langhe e Roero, formaggi, salumi, miele e prodotti dell’alveare, cereali, farine, ortofrutta, passata di pomodoro, composte, salse piemontesi e marmellate, prodotti stagionali come le castagne, le nocciole, l’aglio di Caraglio, lo zafferano, oltre ai ceci e alle lumache.

“Una trentina di produttori Campagna Amica – spiega Cesare Gilli, Segretario di Coldiretti Alba – si alterneranno nelle prossime domeniche per portare in città una grande varietà di prodotti nel segno dell’eccellenza agroalimentare e del consumo consapevole. Per i turisti della Fiera e per gli albesi i nostri mercati saranno straordinarie occasioni per dialogare con i produttori e apprezzare la sapienza di chi coltiva la terra, oltre che per fare una spesa di valore e sostenibile, nel pieno rispetto delle norme anti Covid”.

I mercati sono preludio dell’evento clou dell’autunno Campagna Amica in Langa, il Campagna Amica Day in piazza Duomo ad Alba, in programma a metà novembre.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

PIEMONTE: NÉ TONDA NÉ GENTILE: DOCUMENTARIO PER SCOPRIRE VERITÀ SU NOCCIOLE

Giovedì 15 ottobre

Da un’idea di Coldiretti Piemonte nasce il docufilm di Stefano Rogliatti “Né Tonda né Gentile” che racconta la verità rispetto a cosa si nasconde dietro la produzione delle nocciole turche. L’appuntamento per i giornalisti è per giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 11:00 presso Starhotels Majestic, in Corso Vittorio Emanuele II, 54 a Torino.

Sotto la lente d’ingrandimento la nocciola turca che fa concorrenza sleale al fiore all’occhiello del Made in Piemonte, la nocciola Igp Piemonte, una eccellenza del patrimonio gastronomico piemontese con numeri importanti: 2000 aziende con 23mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali.

“Abbiamo voluto, dopo Rice to Love, continuare con un’operazione di trasparenza per cui il regista Stefano Rogliatti si è recato proprio nei luoghi di produzione della nocciola turca nel periodo della raccolta per raccontare la vera situazione a cui i raccoglitori sono obbligati per la sopravvivenza – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. Un docufilm unico nel suo genere che fotografa condizioni sociali di forte disagio e realtà produttive estremamente diverse. Il tutto fortemente condizionato dalle multinazionali”.

Per disposizioni dovute all’emergenza Covid, si pregano i giornalisti di dare conferma della propria presenza entro mercoledì 14 ottobre 2020 a questo indirizzo e-mail: ufficiostampa.piemonte@coldiretti.it

 

VARESE: A VILLE PONTI I PREMI DELLA PRIMA EDIZIONE DI “BALCONI FIORITI”

Venerdì 16 ottobre

Uno dei “salotti verdi” del territorio, il parco di Ville Ponti, sarà lo scenario della premiazione del primo concorso “Balconi Fioriti in provincia di Varese” promosso dalla Coldiretti provinciale. L’appuntamento è per le ore 11 di venerdì prossimo, 16 ottobre (la presenza della stampa, da confermare a questo indirizzo, sarà importante e gradita). “Abbiamo avuto un ottimo riscontro di partecipanti, il che ci incoraggia a proseguire l’iniziativa anche per il prossimo anno” commenta il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori.

“E’ un concorso nato a fine primavera per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo del verde e dei fiori, ma anche per evidenziare un anno drammatico per gli operatori del settore: il 2020 sarà ricordato come l’annus horribilis del comparto florovivaistico, con una primavera che ha azzoppato la stagione sul nascere e costretto i produttori a distruggere le proprie piante per fare spazio, in serra, alle nuove incombenti fioriture: un ciclo che, purtroppo, si è ripetuto e protratto per settimane. Ma una rinnovata cultura del verde e dei fiori può guidare la ripartenza, sostenendo le imprese ma anche rendendo più belli e accoglienti i nostri centri urbani”.

Con questo spirito, appunto, il concorso Balconi Fioriti ha saputo proporsi e acquisire consensi già in questa prima edizione. Partecipare a “Balconi Fioriti in provincia di Varese”, promosso da Coldiretti, era (e sarà) semplicissimo: per i concorrenti è stato sufficiente inviare le foto dettagliate dei loro balconi che sono state valutate da una giuria di florovivaisti ed esperti in competizioni internazionali del settore, con la qualificata consulenza di Anna Furlani Pedoja, membro dell’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, dell’European Foundation for Landscape Architecture e in passato giudice italiano del concorso europeo Entente Florale.

“Il comparto florovivaistico è una spina dorsale strategica della nostra economia prealpina e sta pagando ancora in maniera drammatica la crisi causata dal Covid-19” aggiunge Carlo Cremona, floricoltura e altro componente della giuria “Abbiamo chiesto e chiediamo ai cittadini di “ripartire fiorendo i propri balconi”, la risposta è stata concreta e tutti hanno mostrato grande impegno”.

Come detto, sono diversi i premi in palio, con buoni spesa in agriturismo da 300, 200 e 100 euro per i finalisti. Ai concorrenti è stata data massima libertà nella fioritura dei balconi: era infatti possibile utilizzare tutte le essenze disponibili, ovvero qualsiasi pianta ornamentale verde e/o fiorita, annuale o perenne, arbustiva o erbacea, non artificiale. Unico vincolo, assolutamente banditi i fiori di plastica o, comunque, finti. Nel riunirsi per valutare le fotografie inviate, la commissione ha tenuto conto dei seguenti criteri generali di giudizio: 1) presentazione estetica d’insieme del balcone fiorito; 2) ricchezza e qualità di fiori e piante; 3) fantasia e armonia di colori nell’allestimento.

“Fiorire significa rinascere, riaprire, dare un segno di accoglienza e benvenuto nei nostri territori. Importante è stato il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e dell Pro Loco del territorio, che ci hanno sostenuto nel diffondere il concorso. Il coinvolgimento della popolazione resta importantissimo: si parte dalle fioriture dei propri spazi di casa per giungere a trasformare e rendere più bella una via, un quartiere, un intero comune. Fiorire il proprio balcone significa dare un segno di bellezza e style-life, ma anche di attenzione verso il mondo dei fiori a tutto tondo e a un comparto, quello florovivaistico, che in provincia è forte di quasi mille imprese e offre lavoro a un indotto di diverse migliaia di persone”.

Premiazione Balconi Fioriti in provincia di Varese

Venerdì 16 ottobre 2020 (ore 11) – Giardini di Ville Ponti, Piazza Litta, 2, 21100 Varese VA

Attenzione: il presente comunicato vale come invito stampa

Vi preghiamo di confermare al più presto la vostra presenza – La conferma è assolutamente necessaria data la necessità di garantire un adeguato distanziamento. Seguirà, sempre in sicurezza, un brindisi.