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Xylella fastidiosa: la Commissione Europea decide l’abbattimento degli ulivi infetti

28 Luglio 2014
Xylella fastidiosa: la Commissione Europea decide l’abbattimento degli ulivi infetti

Con la decisione di esecuzione 2014/497/UE la Commissione europea ha stabilito l’abbattimento degli ulivi infettati dalla Xylella fastidiosa. Questa in sintesi la drastica misura con la quale la Commissione intende debellare il batterio killer che in pochi mesi ha infettato nel Salento più di 20.000 ettari di uliveti. La decisione tuttavia non riguarda solo gli ulivi ma anche altre varietà, dato che in base agli ultimi dati tecnici e scientifici  a disposizione anche altre piante come ad esempio Catharantus, Prunus, Sorghum, Vinca, Malva, Portaluca e Quercus potrebbero essere possibili ospiti del batterio Xylella fastidiosa.

                  

La decisione, oltre alle prescrizioni per l’introduzione delle piante specificate nell’UE comprende anche la definizione di zone delimitate: quella infetta comprende tutte le piante individuate come contagiate dalla Xylella fastidiosa, tutte le piante che presentano sintomi tali da indicarne la possibile infezione e tutte le altre piante che possono essere contagiate da tale organismo a causa della loro vicinanza alle piante contagiate o perché provenienti da un luogo di produzione comune, se noto, a quello delle piante contagiate, o perché trattasi di piante ottenute da queste ultime. Le zone cuscinetto hanno invece una larghezza non inferiore ai 2000 metri, che in presenza di condizioni molto restrittive (un livello di presenza della Xylella fastidiosa inferiore allo 0,1%) possono essere ridotte a 1.000 metri. L’allegato III specifica anche quali sono le misure da adottare nelle zone delimitate: innanzitutto la rimozione che deve essere eseguita “in modo tale da impedire che rimanga materiale appartenente alle piante rimosse e prendendo tutte le precauzioni necessarie per evitare la diffusione dell’organismo specificato durante e dopo la rimozione”. Vanno poi effettuati il campionamento e l’analisi  delle piante specificate e “di tutte le altre piante che presentino sintomi” riconducibili al batterio trasportato da alcuni insetti. Ma l’aspetto più drastico come detto poc’anzi è rappresentato dal fatto che  le piante infette “vanno distrutte in situ o in luogo vicino situato all’interno della zona infetta”. L’operazione – si legge nel testo della decisione-  dovrà essere effettuata in modo adeguato a prevenire la diffusione dell’organismo”.

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