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Piano Nazionale Residui: carne italiana sicura

2 Luglio 2015
Piano Nazionale Residui: carne italiana sicura

La carne italiana è sicura: questi i risultati che il Ministero della Salute mette a disposizione.

E’ stato infatti pubblicato il rapporto Piano Nazionale Residui (PNR) 2014, che valuta la presenza di residui nella carne italiana, oltre che nei prodotti di origine animale (latte e latticini, uova, miele).

Le analisi

I dati forniscono una visuale del sistema dei controlli, armonizzato a livello europeo. Le sostanze cercate sono quelle che possono costituire un pericolo per i consumatori, come ad esempio i medicinali veterinari, o gli anabolizzanti, ma anche gli agenti contaminanti o le micotossine. La raccolta dei dati avviene con la collaborazione delle autorità competenti regionali e locali, dei laboratori nazionali di riferimento e degli istituti zooprofilattici sperimentali.

Se i campioni esaminati sono complessivamente stati 40.806, soltanto 44 (0,11%) sono risultati irregolari. Di questi, 16.276 hanno investigato residui di sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate (pari al 39,9% del totale delle analisi), con una positività di soli 15 campioni.

Risultati immagini per piano nazionale residui 2014

Mentre 24.530 campini hanno cercato residui di medicinali veterinari e agenti contaminanti, per 29 risultati positivi. Il dato migliora comunque ancora rispetto ai già rassicuranti risultati del 2012- quando i campioni irregolari erano 59, pari allo 0,15% del totale dei campioni analizzati.

I cambiamenti rispetto al 2013

La maggior parte delle segnalazioni positive derivano dalla presenza di residui antibiotici – 15 campioni, pari al 34% dei campioni non conformi– a causa di trattamenti non registrati per la molecola riscontrata, mancato rispetto dei tempi di attesa e sospetto trattamento illecito. Seguono sostanze indesiderate (30% dei campioni non conformi) e contaminanti ambientali (18%), mentre i prodotti veterinari rappresentano il 14% delle irregolarità. Nel 2013 la maggior parte di segnalazioni riguardava le aflatossine M1 (derivanti dalla B1), metabolizzate nei prodotti di origine animale, in ragione di razioni mangimistiche contaminate.

 Anabolizzanti

Un punto caldo riguarda comunque la presenza di ormoni illeciti per promuovere la crescita. Sui quali però l’Italia è ancora una volta all’avanguardia. Con una nota congiunta firmata da Giuseppe Ruocco e Silvio Borriello del Ministero della Salute, qualche tempo fa il Ministero chiariva le modalità di svolgimento delle analisi e dei campioni effettuati dalle nostre autorità per garantire la sicurezza alimentare.  Se certamente fenomeni di adulterazione e sofisticazione- come ad esempio la somministrazione di ormoni anabolizzanti per favorire una più rapida crescita sono riprovevoli, rappresentano casi limitati.

Risultati immagini per piano nazionale residui 2014

Italia, 84% controlli in più della UE

“Quando sosteniamo che i nostri controlli sono i più frequenti e i più stringenti in Europa lo affermiamo secondo statistiche precise: in Italia abbiamo analizzato nel 2014 l’84% in più di campioni bovini rispetto a quanto previsto dalla normativa comunitaria.
“L’attività ufficiale lungo tutta la filiera – prosegue – si avvale anche dell’opera dei Carabinieri del Nas, che nel 2014 nel solo settore delle carni e allevamenti  hanno effettuato 4450 controlli, 761 sanzioni penali e 1749 sanzioni amministrative per un totale di 1.889.025 di euro mentre i sequestri ammontano per l’anno 2014 a 143.738.398 euro. Nel settore dei farmaci veterinari i controlli effettuati dal Nas sono stati 211 con 114 sanzioni penali e 71 amministrative, mentre nel settore latte e derivati i controlli sono stati 2047, con 434 sanzioni penali e 671 amministrative con sequestri per un valore di 45.461.400 di euro”.

Esami sul pelo, istologici e nuove tecniche rilevamento e contrasto
“Particolare attenzione viene posta da anni al contrasto dell’utilizzo illecito di promotori di crescita come le sostanze ormonali o anti-ormonali nelle aziende zootecniche; il nostro Paese è stato il primo in Europa a dotarsi di una legislazione rigorosa sull’uso di sostanze a effetto anabolizzante negli allevamenti, cercando anche di aggiornare i sistemi di controllo per combattere le “nuove tecniche” di trattamento degli animali.

Nel Piano nazionale residui i beta- agonisti vengono ricercati anche nella matrice ‘pelo’”- e il Ministero ha sostenuto anche altri approcci di indagine, da associare a quella chimica, per integrare i dati disponibili ed ottenere ulteriori elementi complementari di informazione. Infatti dal 2008, viene effettuato un piano di monitoraggio che prevede l’utilizzo del test istologico, a partire da malformazioni degli organi (come fegato e reni) e con analisi dei tessuti, per evidenziare eventuali trattamenti non consentiti.

Questo test viene effettuato nonostante non sia stato riconosciuto a livello comunitario come prova di trattamento illecito. Si tratta di un potente deterrente dal momento che in caso di sospetto vengono successivamente effettuate ulteriori indagini presso le aziende di provenienza degli animali, con il blocco della movimentazione dei bovini, il prelievo di campioni ufficiali da sottoporre a controlli chimico-fisici e l’intensificazione delle attività di farmacosorveglianza”.

Leggi la Relazione PNR, dati 2014.