In seguito a richiesta della Commissione Europea, che a sua volta nasce da pregresse valutazioni entro il Codex Alimentarius (organo FAO/WTO per stabilire standard comuni globali sulla sicurezza alimentare), EFSA ha rilasciato una opinione circa la sicurezza alimentare dell’ingestione di cere, e di oli minerali usati come additivi o materiali di contatto negli alimenti. Il Panel scientifico di EFSA incaricato è quello sugli additivi.
Nel 1995 il Comitato Scientifico Europeo per il cibo aveva già espresso una sua primissima opinione sull’uso di oli minerali e sintetici nonché cere come additivi alimentari, sia per la trasformazione dei cibi che come materiali di confezionamento. Il Comitato Scientifico non era in quell’occasione riuscito a stabilire un Livello Giornaliero Accettabile (ADI) tramite lo studio a 90 giorni sui ratti. Ance il Codex Alimentarius, sempre nel 1995, aveva valutato tali sostanze.
In base a stime precauzionali e che tengano in conto i forti consumatori ed i gruppi molto esposti, EFSA considera sicuro l’utilizzo degli oli minerali. In base agli studi tossicologici condotti sui topi a 90 giorni, non si evidenziano effetti negativi particolari. Per altre tipologie di oli a più bassa viscosità invece gli effetti tossici sono ben noti, e specificamente sul fegato e sui nodi linfatici, con aumento del peso degli organi, granulomatosi, presenza di residui minerali. Il grado di tossicità è insomma inversamente correlato con la viscosità dell’olio usato, mentre i metodi di raffinazione non sembrano giocare ruoli particolari.
Per gli oli ad alta viscosità, è stato notato che a livello di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione, solo il 3% di quanto ingerito viene assorbito;da qui poi distribuito a livello linfatico fino al fegato, dove viene metabolizzato ed eliminato nelle urine.
Gli studi, condotti su ratti di tipo F344 e relativi a effetti sub-cronici, non avrebbero evidenziato effetti di alcun tipo, almeno fino a 2 grammi di ingestione giornaliera per ogni kg di peso corporeo. Le conclusioni del Panel sono che oli a bassa viscosità (quindi più biodisponibili) sono da evitare: e che comunque i ratti F344 presentano effetti tossici (granulomatosi) ma che non trovano riscontro negli studi su uomini. In definitiva per gli uomini viene fissato un Livello Giornaliero Accettabile di 12 mg per kg di peso corporeo, sempre e solo per oli minerali bianchi ad alta densità. Tale dose rappresenta una misura di sicurezza (include un fattore di moltiplicazione per 100 rispetto alla dose massima per la quale non sono riscontrati effetti clinici).
In tale contesto, per una persona di 60 kg, un’assunzione giornaliera di tale entità risulterebbe in un’assunzione di meno di 200 nanogrammi di idrocarburi aromatici policiclici, laddove la stima di una esposizione giornaliera nel cibo sarebbe di 10000 – 20000 nanogrammi al giorno a persona. In questo modo, l’ADI ammesso non aumenterebbe il livello complessivo di esposizione. Il Panel nota altresì che, per forti consumatori, l’ADI potrebbe essere superato (13 ng per adulti, 19 ng per bambini).
Per ulteriori informazioni vedere la relativa pagina sul sito dell’EFSA