L’esposizione al butilidrossianisolo noto anche con la sigla BHA o E 320 un antiossidante sintetico autorizzato come additivo alimentare nell’UE potrebbe superare la dose giornaliera ammissibile a causa della sua presenza nei materiali di contatto alimentare.
Questo il verdetto a cui gli esperti scientifici sugli additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunte agli alimenti (ANS) sono giunti utilizzando una nuova metodologia che tiene conto dell’esposizione a materiali di contatto con gli alimenti.
Gli esperti di Efsa hanno concluso che l’esposizione all’ BHA come additivo alimentare E 320 non supera in genere la DGA di 1mg/kg di peso corporeo al giorno.
Ma per la maggior parte delle persone questa dose giornaliera accettabile può essere superata se viene presa in considerazione anche l’esposizione attraverso i materiali di contatto con gli alimenti.
Per questa valutazione il panel scientifico di Efsa si è basato sul consumo di 1kg di cibi confezionati contenenti BHA nella quantità massima autorizzata.
L’Efsa aveva già emesso un parere sulla E 320 nel settembre del 2011, ma ha deciso di aggiornarlo dopo aver discusso la rivalutazione di un altro additivo: l’ E 321 o idrossitoluene butilato (BHT).
Il butilidrossianisolo o E 320 è ammesso come additivo alimentare nel latte in polvere per distributori automatici, grassi e oli per la produzione professionale di alimenti trattati termicamente.
Viene utilizzato anche con noci, patate disidratate, cereali lavorati, miscele per dolci, zuppe e minestre, salse, snack a base di cereali, condimenti, integratori alimentari e gomme da masticare.
Il gruppo di esperti del panel ANS di Efsa ha quindi concluso che l’esposizione combinata di BHA come additivo alimentare negli alimenti e come additivo nei materiali di contatto può eccedere la dose giornaliera accettabile per la maggior parte della popolazione.
Questa nuova metodologia potrebbe quindi aprire nuovi scenari nella valutazione di altri additivi.