L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in uno sforzo che recentemente appare sempre più orientato alla gestione concreta del rischio, ha prodotto due relazioni relative alla coltivazione di meloni, angurie e pomodori rispetto alla Salmonella (nel caso dei pomodori anche il Norovirus è stato investigato).
Tra il 2007 ed il 2012 infatti vi sono stati alcuni focolai di salmonella associati al consumo di meloni e angurie, nonché di pomodori. Ragion per cui la Commissione Europea ha dato mandato ad Efsa di verificare quali strumenti di gestione del rischio “nel campo” possano essere messi in essere.
E’ la quinta opinione che Efsa è tenuta a pubblicare, circa le più frequenti fonti di contaminazione in alimenti di origine vegetale, dopo quelle precedenti circa frutti di bosco e norovirus-salmonella.
Le pratiche di coltivazione, una corretta gestione delle attrezzature, insieme all’acqua di irrigazione, o aspetti ambientali (forti precipitazioni) rappresentano aspetti centrali nel determinare i livelli di sicurezza del prodotto (meloni e pomodori) finale.
In ogni caso, non vi sembrano essere evidenze assolute circa livelli di contaminazione nel campo e contaminazione in tavola, in ragione di diversi altri fattori intervenienti che possono contribuire a mitigare il rischio, e anche della mancanza di dati esaustivi in merito.
Per ridurre la contaminazione ed in via cautelativa, gli esperti dell’EFSA raccomandano ai produttori di osservare buone prassi agricole, igieniche e manifatturiere.
EFSA non è stata in grado di valutare l’appropriatezza di criteri microbiologici da applicare alla produzione primaria o durante la lavorazione dei pomodori, angurie e meloni.
In occasione dei precedenti casi in cui Efsa aveva prodotto pareri analoghi su frutti di bosco e contaminazione da salmonella-norovirus, Coldiretti aveva chiesto a Efsa se vi fossero livelli di contaminazione microbiologica considerati accettabili nelle acque di irrigazione.
Efsa sta lavorando con la Commissione Europea, per verificare l’utilità o meno di produrre tali dati.
Allo stato attuale manca in ogni caso:
– un monitoraggio di routine sulla contaminazione di angurie e meloni da salmonella e le prassi preventive non possono essere uniformate in senso assoluto, dipendendo da caratteristiche peculiari delle aziende agricole e dai flussi di filiera a valle poi.
– criteri microbiologici legalmente definiti per valutare il livello di contaminazione microbica ritenuto accettabile alla produzione primaria; così come non esiste un criterio pan-europeo per definire la contaminazione da E. coli, batterio “sentinella” che indica il cattivo stato igienico.
Efsa ritiene che un Criterio di Sicurezza Alimentare (a norma del reg. (CE) 2073/2005) che preveda l’assenza di salmonella nei meloni, angurie e pomodori possa esser uno strumento di comunicazione per i produttori, al fine di comunicare la desiderabilità dell’assenza di salmonella secondo parametri di misurazione riconosciuti e validati.