In seguito al pronunciarsi del Parlamento europeo riguardo alla proposta di revisione del regolamento per l’introduzione di novel foods nel mercato europeo, nonché di questioni correlate come il veto alla commercializzazione di cibo e prodotti derivati dalla clonazione animale, la Commissione europea ha fatto il punto sui passi chiave da considerare in tale opera di revisione.
Sono stati individuati sette cardini attorno a cui svolgere il lavoro.
Primo, la centralizzazione del sistema delle autorizzazioni, non più relative ai singoli Stati ma valutate attraverso un’opinione dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa), e approvate o rigettate dalla Commissione stessa; questo punto ha riscontrato l’appoggio del Parlamento.
Secondo, una procedura semplificata per l’introduzione di cibo ritenuto sicuro da paesi terzi verso l’Unione. Il Parlamento ha sensibilmente modificato la proposta originale riguardo al sistema da utilizzare, ma sembra esserci accordo fra i due organi.
Terzo, permettere alle compagnie che hanno condotto test sui propri alimenti considerabili novel foods una certa misura ti protezione dei dati scientifici prodotti.
Col quarto punto si iniziano a toccare temi caldi, motivi di tensione fra Commissione, Parlamento e Consiglio, quali nanotecnologia e clonazione. Infatti esso riguarda l’introduzione nel testo della revisione di una definizione scientifica di nanomateriali, in grado di adattarsi a riflettere l’evoluzione della scienza; sia il Consiglio che il Parlamento premerebbero per vedere al più presto tale definizione nel testo della proposta, ma la Commissione sembra volerla posticipare, anche per l’intento dichiarato di volerla strutturare su basi scientifiche e non politiche.
Quinto, il raggiungere un accordo sulla necessità di un’autorizzazione caso per caso dell’utilizzo di nanomateriali negli alimenti o nel loro imballaggio; l’obiezione del Parlamento al riguardo è la mancanza di metodi scientifici adeguati per testare la sicurezza di tali materiali, e quindi la necessità di applicare al loro uso una moratoria.
Il sesto punto riguarda appunto l’etichettatura sistematica di tutti gli alimenti contenenti nanotecnologie, richiesta dal Parlamento e accolta con favore dalla Commissione, anche se ancora non sono state definite le possibili modalità o possibilità di sistematizzazione di tali informazioni.
L’ultimo punto riguarda l’inserimento di cibo derivante da animali clonati nei novel foods; la Commissione prende atto del chiaro voto di maggioranza del Parlamento contro tale proposta, e si dice disposta a rivalutare se tale regolamento sia la sede adatta per decidere della legalizzazione del “cibo clonato”. Sembra esclusa tuttavia una legge ad hoc, almeno fino al report previsto per fine anno sull’attuale situazione della commercializzazione del cibo derivante da animali clonati nell’attuale mercato extraeuropeo.
Si tratta dunque di un percorso ancora accidentato e pieno di incertezze e tensioni, quello per la revisione della regolamentazione per l’introduzione dei novel foods, soprattutto riguardo a temi come nanotecnologie e clonazione.