Nell’ambito della strategia “Europa 2020”, che delinea gli obiettivi di crescita e sviluppo della UE a 27, i consumatori hanno un ruolo chiave nel rivitalizzare il mercato, compiendo scelte consapevoli e favorendo un giusto grado di concorrenza tra le imprese, premiando le più virtuose ed innovative. I mercati a loro volta, devono operare nell’interesse dei consumatori, fornendo prodotti sicuri e adeguati come precondizione. Una comunicazione della CE, e rivolta al Parlamento Europeo, al Consiglio e al Comitato Sociale ed Economico, nonché al Comitato delle Regioni, dal titolo “Un’agenda europea per il consumatore: incrementando la fiducia nella crescita”– è intanto appena stata pubblicata.
Nel documento si riconosce come il 56% del PIL europeo derivi da spese dei consumatori: una cifra necessaria per raggiungere proprio quei traguardi di “Europa 2020”, dal lato degli stimoli dalla parte della domanda. Migliorare la fiducia nei consumatori allora negli acquisti transfrontalieri, sfruttando appieno tutte le possibilità conferite dal mercato interno unico, diventa quanto mai necessario. Lo shopping on-line ad esempio, offrirebbe 16 volte tanto il numero di prodotti e servizi reperibili secondo i canali tradizionali, ma ancora il 60% dei consumatori non lo usa. E se oggi l’e-commerce raggiungesse il 15% in valore delle vendtite, il Pil europeo crescerebbe di 204 miliardi di euro (il 1,7% del Pil). Si riconosce poi che le differenze tra gli Stati Membri nell’applicare la legislazione sulla sicurezza, soprattutto in un’epoca di carenza di risorse pubbliche, possono rendere diseguale la protezione accordata ai cittadini. Inoltre, oggi oltre l’85% dei giocattoli immessi sul Mercato interno sono cinesi, con problemi evidenti di rilevamento di aspetti critici di sicurezza.
La fiducia dei consumatori è un bene importante da salvaguardare insomma. Ed il cibo un tema centrale entro detta fiducia. Quali i punti toccati?
– il cibo è riconosciuto come primo dei settori di particolare importanza, insieme ad energia, trasporti, comunicazioni elettroniche, e servizi finanziari. Bisognerà valutare come i cambiamenti sociali ed economici impattino sui settori summenzionati.
– Se si riconosce che “l’Europa ha raggiunto un impressionante livello di sicurezza alimentare, quest’area di policy richiede comunque un aggiornamento costante allora che nuove evidenze scientifiche vengano alla luce.
– l’origine del cibo e l’etichettatura delle bevande alcoliche sono due prossimi aspetti da sviluppare entro il Regolamento sulla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori (reg. CE 1169/2012).
– Nel 2012 verrà rivisto il Regolamento sui Controlli Ufficiali lungo la Filiera Alimentare, al fine di semplificarlo e assicurare che fondi sufficienti e sostenibili siano forniti per condurre più controlli.
-inoltre la Commissione rafforzerà la cornice legale su Salute Animale, Salute Vegetale, Materiali riproduttivi vegetali e la legislazione sull’igiene alimentare (Food Hygiene Regulation), semplificando la materia e chiarendo le responsabilità degli operatori.
-la valutazione dell’impatto ambientale e del ciclo di vita del prodotto (life-cycle assessment) è sempre più importante per dare ai consumatori le informazioni necessarie ad effettuare scelte sostenibili.
– la sostenibilità a sua volta è un tema centrale del discorso alimentare. Qui la Commissione si focalizza sullo spreco alimentare in particolare. La pressione ambientale complessiva dovuta al consumo di cibo aumenterà ancora nel prossimo futuro, ad esempio per il cambiamento dei modelli alimentari e l’aumento dello spreco alimentare di conseguenza. Si stima che in Europa 180 kg pro-capite di cibo siano sprecati su base annua, e per un valore di 90 milioni di tonnellate. Ma crescerà verosimilmente del 40% entro il 2020.
– circa la pubblicità ingannevole "ambientale", che comincia ad essere presente anche sugli alimenti, la Commissione intende proteggere i consumatori da indicazioni ingannevoli circa le performance ambientali (guidance on misleading environmental claims).
– nuovi rischi emergenti nell’alimentazione dovranno essere fronteggiati in modo più veloce ed efficiente, con una governance nuova. Il sistema dei controlli ufficiali dovrà essere più efficiente, massimizzando il valore aggiunto ma semplificando il carico per gli operatori.
Se sicuramente il tema dello spreco alimentare è importante, soprattutto perché riguarda direttamente i consumatori, e le relative responsabilità, rimane da capire come intenderà muoversi la Commissione Europea per affrontare quest’aspetto in modo globale come dichiara di voler fare, includendo anche gli altri anelli della filiera (agricoltori, distribuzione e produttori, ad esempio).
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