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Cambiamenti climatici: che effetto sulla sicurezza alimentare?

7 Giugno 2012
Cambiamenti climatici: che effetto sulla sicurezza alimentare?

La sicurezza produttiva è un aspetto di crescente interesse da parte della comunità accademica e non solo. Già avevamo ospitato un intervento del giornalista scientifico del TIME Stephan Faris sul futuro prossimo venturo e gli sconvolgimenti climatici. Oggi riprendiamo il filone di indagine, ascoltando le riflessioni al crocevia tra sicurezza alimentare, global warming  salute pubblica – di Gianluca Tognon, che da poco ha pubblicato il suo  “Sicurezza Alimentare e Salute umana. Quali prospettive dai cambiamenti climatici’?”

L’autore, che svolge le sue ricerche presso l’Università di Goteborg in Svezia, è impegnato più in generale in un progetto sugli effetti della Dieta Mediterranea nelle popolazioni scandinave, che ha presentato presso la FAO lo scorso maggio (ICDAM 8). Recentemente ha pubblicato i risultati di uno studio che ha mostrato un’associazione fra dieta mediterranea e longevità negli anziani svedesi, raccogliendo l’interesse della stampa internazionale. In Italia insegna al Master di Nutrizione Umana presso l’Università degli Studi di Pavia, oltre a consulenza nutrizionale.

Abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con Gianluca su vari aspetti di intesse sia per la salute umana che più in genere, per l’impatto produttivo sull’agricoltura del riscaldamento globale.

 

1. riscaldamento globale e agricoltura italiana: l’effetto netto quale potrebbe essere? Positivo o negativo? Si può dare una risposta?

I mutamenti climatici introducono sicuramente nuove incertezze per il futuro del settore agricolo. E’ probabile che si osservi una riduzione delle opportunità agricole in tutto il sud Europa, non soltanto in Italia. Le proiezioni circa le condizioni future, prevedono maggiore variabilità, a causa di un aumento nella frequenza degli eventi estremi come alluvioni, ondate di calore, gravi episodi di siccità. Nel caso particolare dell’Italia, non dobbiamo dimenticare che si stanno giá osservando processi di desertificazione, i quali non potranno che peggiorare con l’aumento delle temperature medie globali.

Cambieranno gli orientamenti colturali?

In generale, le modifiche nei livelli di anidride carbonica e l’incremento delle temperature stanno modificando la qualità e la composizione dei raccolti e dei pascoli e influenzano la gamma di malattie e parassiti che colpiscono le piante. Tutto ciò può avere ovviamente delle ricadute sulla scelta delle colture da utilizzare in ambito agricolo.

2. Il surriscaldamento globale darà come esito un aumento della diffusione della malnutrizione nel mondo?

Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa tre milioni e mezzo di persone muoiono ogni anno a causa della malnutrizione. Ad oggi, ventuno paesi del mondo presentano già elevati livelli di denutrizione acuta o cronica. Questi numeri purtroppo rischiano di aumentare come conseguenza della crisi alimentare attualmente in corso e degli effetti dovuti ai mutamenti nel clima. I poveri spendono più della metà del loro reddito disponibile in prodotti alimentari, rispetto al 17% dei paesi ad alto reddito, ed esauriscono così le risorse per la salute della famiglia. Questo innesca un terribile effetto domino che rende queste popolazioni ancora più esposte ai rischi che derivano dai cambiamenti climatici. E’ ormai chiaro che il surriscaldamento globale sia considerabile ormai una delle principali minacce emergenti per la salute pubblica a livello planetario in generale.

3. Sicurezza alimentare come food security. Ce la spieghi brevemente?

La FAO definisce il termine sicurezza alimentare “una situazione che garantisce l’accesso fisico, sociale ed economico a una sufficiente quantità di cibo sicuro e nutriente, tale da coprire i fabbisogni nutritivi di un individuo, secondo le sue preferenze, in modo da garantirgli una vita in salute”. Questa definizione comprende quattro livelli distinti del concetto di sicurezza alimentare: la disponibilità, la stabilità nel tempo, l’accesso al cibo e il suo utilizzo. Quella a cui ti riferisci é la prima dimensione, ossia la disponibilità di una quantità sufficiente di cibo, strettamente connessa alla capacità del sistema agricolo di incontrare pienamente la domanda alimentare globale. E’ molto difficile stimare correttamente gli effetti del surriscaldamento globale sulla produzione di cibo, perché il clima influenza l’agricoltura e la produzione di cibo in maniera complessa.

In futuro però, le condizioni meteoclimatiche diverranno probabilmente molto più variabili, con aumenti nella frequenza e nella gravità di eventi estremi come inondazioni e alluvioni. Questo può peggiorare la stabilità delle forniture di prodotti alimentari nonché la loro sicurezza, influendo direttamente sulle fluttuazioni nelle rese agricole. L’impatto esatto non è però attualmente stimabile poiché dipende anche dagli sviluppi socio-economici futuri.

In ogni caso, diversi studi suggeriscono che una stabilizzazione del clima avrebbe degli effetti positivi sul settore agricolo.

4. I Millenium Villages sono una soluzione? Qual è l’aspetto più radicalmente innovativo?

I cosiddetti “Millennium Villages” sono stati creati qualche anno fa al fine di eradicare la povertà estrema e la fame. Sono situati nelle aree in cui è maggiore la presenza della denutrizione (ossia dove almeno il 20% dei bambini è malnutrito e dove la povertà estrema è endemica), e adottano una strategia multi-disciplinare e multi-settoriale per fronteggiare le tematiche nutrizionali. Gli interventi adottati sono basati su strategie di lungo termine come sovvenzioni per l’acquisto di sementi e fertilizzanti, vaccinazioni del bestiame e trattamenti per aumentare la produttività agricola. Accanto a questo, vengono introdotte coltivazioni di migliore qualità agricola e stimolati progetti di microfinanza per stimolare lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali. Questo processo viene completato con programmi per la promozione dell’allattamento esclusivo al seno, delle buone pratiche igieniche domestiche, della corretta preparazione dei cibi e include programmi come la creazione di orti scolastici, l’educazione alimentare e la corretta gestione dei pasti scolastici. A mio parere sono un ottimo esempio concreto di come intervenire per arginare l’aumento dei livelli di malnutrizione nei paesi poveri e quindi un modo efficace per aumentare la resistenza delle popolazioni piú vulnerabili del mondo alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

5. Il costo delle commodity agricole come cambierà nei prossimi decenni? Che previsioni è lecito fare?

Difficile a dirsi. Ti posso dire però che Warren Buffet, il miliardario americano definito “l’oracolo di Omaha” per le sue previsioni sempre azzeccate sugli investimenti finanziari che l’hanno reso il terzo uomo più ricco del mondo, consiglia di acquistare terreni coltivabili come investimento per il futuro. Tu cosa ne pensi?

(Foto Cornelia Schmidt)