Come previsto dal reg. 257/del 2010, gli additivi alimentari autorizzati prima del 20 gennaio 2009 dovranno essere rivalutati nella loro sicurezza alimentare da parte di EFSA. Ora l’Authority si è impegnata nel riconsiderare la sicurezza dell’E912, una cera a scopo alimentare nota anche come cera montanica o cera di lignite. Tale cera, ottenuta tramite estrazione con solvente da certi tipi di lignite o dal carbone, ha quindi poco a che fare con l’alimentazione umana, e sarebbe in ogni caso meglio consumarne meno possibile. EFSA ha chiesto ora dati fino al primo giugno, compresa letteratura non pubblicata e dati soggetti a proprietà industriale.

La richiesta dell’Authority origina da una precedente richiesta pubblica di dati, che si è tenuta dal novembre 2009 al marzo 2010, e che non aveva consentito di ottenere dati tossicologici rilevanti circa la presenza di E912, e quindi di concludere adeguatamente la valutazione del rischio.
Nonostante le ricerche condotte autonomamente dal panel di EFSA sugli additivi, ad oggi si riscontrano ancora dati mancanti in particolare su tossico cinetica, tossicità riproduttiva e dello sviluppo, tossicità a breve termine e sub cronica, tossicità genotossica. Ugualmente, dati sulla tossicità cronica e cancerogenicità sono limitati ed evidenti sono le carenze negli studi disponibili.
Efsa dovrà quindi capire se i dati che cerca sono già presenti e vanno semplicemente condivisi, o se per contro andranno generati, ad esempio commissionando nuovi studi. Gli stakeholders e le parti interessate hanno pertanto la possibilità di condividere con EFSA queste informazioni sensibili.
La cosa per certi versi preoccupante, è che nel caso i dati necessari non siano successivamente disponibili, né vi sia alcun soggetto esterno interessato a produrli, EFSA deciderà circa il destino dell’E912 sulla base delle informazioni disponibili. Diventerà questo un nuovo banco di prova per verificare come intende muoversi l’Authority in caso di dati mancanti e di incertezze per la salute umana.
La richiesta di EFSA
EFSA coglie l’occasione per chiedere a governi, università e altre organizzazioni, incluse imprese private, di condividere dati sull’ E912 in particolare circa: uso e livelli d’uso dell’E912 come additivo; dati sulla migrazione nei cibi; informazioni sull’assorbimento, distribuzione e metabolismo dell’E912 (inclusa escrezione), cercando di valutare se gli studi animali sono estrapolabili all’uomo.
Inoltre, sarà di primario interesse valutare la natura ed il comportamento di metaboliti dell’E912 prodotti nel tratto intestinale. Studi sulla tossicità cronica, sub cronica, sulla cancerogenicità e geno-tossicità, sullo sviluppo riproduttivo e generale sono parimenti richiesti. Ogni motivazione scientifica per giustificare che questi studi non siano necessari per la valutazione del rischio viene poi considerata fondamentale.
Il che lascerebbe pensare insomma ad un approccio in qualche modo precauzionale.
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