?Spinto dal boom sui mercati esteri dove le esportazioni sono salite del 21%
Con un incremento record del 5,7 per cento l’alimentare è l’unico settore che aumenta il fatturato spinto dagli ottimi risultati ottenuti all’estero, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale,. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al fatturato dell’industria italiana nel gennaio 2013 che in generale diminuisce in termini tendenziali del 3,4 per cento, con una riduzione del 5,5 per cento sul mercato interno ed un aumento dell’1,2 per cento su quello estero. Tutti i settori ad eccezione dell’alimentare fanno infatti segnare – precisa la Coldiretti – un calo dei fatturati che varia dal – 17 per cento della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati al – 5,7 per cento nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo fino al – 3,2 per cento per tessili, abbigliamento, pelli e accessori e al -2,3 per nella fabbricazione di mezzi di trasporto.
A spingere il fatturato dell’alimentare italiano di fronte al calo dei consumi interni sono stati certamente – sostiene la Coldiretti – i buoni risultati ottenuti all’estero con un balzo record del 21 per cento nel valore delle esportazioni l’agroalimentare Made in Italy che ha fatto segnare a gennaio un tasso di crescita piu’ che doppio rispetto alla media nazionale (+8,7%) nel gennaio 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un risultato che – precisa la Coldiretti – conferma il trend del 2012 che ha fatto segnare il record di 31,8 miliardi di euro di fatturato all’estero. Il vino – sottolinea la Coldiretti – è il prodotto agroalimentare piu’ esportato con un valore record di 4,7 miliardi di euro nel 2012 seguito dall’ortofrutta fresca, dalla pasta e dall’olio di oliva che sono i componenti base della dieta mediterranea riconosciuta in tutto il mondo per le sue qualità salutistiche.