L’origine della carne potrebbe, se più chiaramente indicata ai consumatori, favorire un recupero del settore europeo, tramite una rinnovata fiducia del pubblico. Se dovesse servire una prova: dopo l’Horsegate, vi è stato un crollo generalizzato dei consumi di prodotti a base di carne congelata. Questo il messaggio forte che la rappresentanza dei consumatori europei (BEUC) ha affidato ad una missiva all’attenzione della Commissione Europea.
L’indicazione obbligatoria dell’origine sulla carne trasformata e usata come ingrediente non rappresenterebbe un onere eccessivo per le aziende, – contrario alla strategia Eu Better Regulation– ma addirittura potrebbe favorire un settore da tempo in crisi.
La lettera, spedita all’attenzione di Vytenis Andriukaitis– Commissario alla Salute e Sicurezza Alimentare- lo scorso 9 marzo, sottolinea come un 90% dei cittadini europei voglia conoscere l’origine della carne, sia fresca che trasformata. Questa richiesta di trasparenza già presente prima dello scandalo Horsegate, è andata crescendo.
“I consumatori europei rimarranno al buio quando si tratti di conoscere l’origine della carne usata come ingrediente, sebbene questa costituisca dal 30 al 50% del volume di carne macellato in Europa. E’ ora di procedere con una proposta normativa per avere l’indicazione d’origine quale obbligo a livello UE" si legge nella lettera.
Tutto ciò è ancora più importante se si pensa che alcuni paesi come la Francia già hanno legiferato sulla materia, con una norma che prevede proprio l’indicazione obbligatoria in tal senso. Tale norma tuttavia attende la decisione europea circa le concrete modalità di applicazione.
L’etichettatura di origine- continua la lettera- serve a dimostrare a tutti i comuni cittadini europei –cui l’Europa appare spesso come troppo distante- come le istituzioni comuni siano in grado di dare valore. I consumatori sottolineano ancora come i costi preventivati per l’etichettatura obbligatoria possano non essere così elevati come sostenuto dagli studi di impatto della Commissione: la ricerca di Que Choisir (consumatori francesi) aveva infatti ridimensionato di molto i costi. Un aspetto, quello dei costi, che richiederebbe allora un approfondimento del tema.
La lettera della BEUC arriva dopo che a febbraio scorso il Parlamento europeo aveva approvato una mozione a sostegno dell’origine per la carne trasformata.