Il popolo del grano scende in piazza con una grande mobilitazione da Nord a Sud del Paese che vedrà migliaia di agricoltori della Coldiretti manifestare per denunciare le manovre di veri e propri trafficanti che utilizzano le importazioni di prodotto straniero per far crollare i prezzi di quello italiano, scesi ormai drammaticamente sotto i costi di produzione.
Speculazioni che rischiano di far drasticamente diminuire le capacità produttive del Paese in un settore strategico per l’approvvigionamento alimentare, con pesanti conseguenze dal punto di vista economico e ambientale.
Venerdì 26 settembre, a partire dalle ore 9, gli agricoltori, provenienti da tutta Italia, invaderanno pacificamente con cartelli, bandiere e striscioni le città simbolo della cerealicoltura nazionale, da Bari (Lungomare Nazario Sauro), capoluogo del Granaio d’Italia, la Puglia, a Palermo (raduno in Piazza Marina), in Sicilia.
Ma presidi sono previsti anche a Firenze, Cagliari e Rovigo.
A rischio è la sopravvivenza di oltre centotrentamila aziende agricole impegnate nella coltivazione, ma anche un patrimonio territoriale di 1,2 milioni di ettari minacciati dall’abbandono e dalla desertificazione.