COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 20 dicembre 2022

20 Dicembre 2022
News La Forza del Territorio del 20 dicembre 2022

Primo piano

 

ASTI, I PRIMI 10 ANNI DI ATTIVITÀ DEL CENTRO STUDI VINI DEL PIEMONTE 

Primo satellite scientifico dal 2016 accreditato a livello nazionale

E’ pronto a festeggiare i primi 10 anni di attività il Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti, l’unico satellite scientifico in tutt’Italia nato in seno alla Coldiretti, quella di Asti, riconosciuto nel 2016 da Accredia come Ente certificatore a livello nazionale.

Un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio che, con grande professionalità e comprovata esperienza, concorre al fabbisogno di oltre 300 aziende vitivinicole italiane di piccole, medie e grandi dimensioni.

Con la direzione dell’enologo Secondo Rabbione, il team di agronomi, enologici e tecnici di settore attualmente, composto da Roberta Gariglio, Annalisa Chiola, Daniele Rabbione e Mario Ceca, si dedica quotidianamente all’analisi e all’emissione delle Certificazioni Accredia (marchio internazionale riconosciuto in tutto il mondo) nonché dei documenti di accompagnamento necessari per l’export dei vini. Analisi certificate e specifiche che, a seconda della Nazione di destino, riportano, tra gli altri, valori di alcol, zuccheri, alcol totale, densità, massa volumica, acidità totale e volatile, anidride solforosa, metilico, soflati, ceneri, estratto non riduttore. In particolare, circa il 60% delle analisi prodotte sono destinate al mercato orientale (Cina, Giappone, Taiwan e altri Paesi asiatici); a ruota seguono gli States, il Brasile e l’Australia. Inoltre, da più recentemente, grazie ai suoi professionisti e ai macchinari tecnologici e digitali di ultima generazione di cui è dotato il Laboratorio, il Centro Studi è anche divenuto prezioso punto di riferimento per consulenze aziendali relativamente alle analisi di uve e vini.

“La nostra mission – spiega il Direttore Rabbione, – è quella di soddisfare il cliente dal punto di vista tecnico-scientifico e in termini di efficienza-tempestività. Negli anni abbiamo messo a punto un sistema di qualità altamente strutturato che ci consente di gestire i flussi con celerità e precisione, rilasciando analisi di consulenza in giornata ed entro 48 ore per l’export. Tutto questo ha concorso all’apprezzata reputazione che, col passaparola, annualmente si traduce in un +22% di clienti acquisiti e di analisi prodotte (circa 7mila cartelle e oltre 20mila faldoni). In parallelo, proseguiamo l’attività di ricerca scientifica in collaborazione con il professor Vincenzo Gerbi dell’Università degli Studi di Torino e con il Crea; una ricerca che non si ferma alle pubblicazioni, ma viene concretamente applicata alla viticoltura, ponendoci da trait d’union con le aziende agricole”.

Oltre che ricerca e servizio, il Centro Studi Vini del Piemonte, in 10 anni, è altresì diventata preziosa banca dati per le analisi delle principali denominazioni; un patrimonio fondamentale e unico (per l’astigiano), per meglio comprendere l’andamento della viticoltura, anche, alla luce dei recenti cambiamenti climatici.

Tra orgoglio e soddisfazione, Rabbione non esita a manifestare un’altra grande prospettiva: – ora, che il Centro si è affermato, confido possa ulteriormente crescere offrendo rinnovate opportunità occupazionali ai nostri giovani”.

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, NATALE: A RUBA STELLE MADE IN PUGLIA

-25% produzione per sos costi energia e materiali

Sono andate a ruba le stelle di Natale made in Puglia, ma è sos costi di produzione nei vivai che in alcuni casi sono stati costretti a smettere di produrle determinando un vistoso calo dell’offerta pari al 25% in meno di produzione. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sulla pianta simbolo del Natale con gli italiani che non vogliono rinunciare a decorare le proprio case anche se quest’anno l’impennata delle bollette energetiche e dei costi per materiali e fertilizzanti nelle serre ha tagliato di circa il 25% la produzione in Puglia, una delle regioni leader a livello nazionale sulla produzione florovivaistica.

Per le Stelle di Natale – spiega Coldiretti – sono richiesti fra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e con le temperature invernali è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti. Il rincaro dei costi energetici – continua la Coldiretti – si trasferisce sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori rendendo insostenibile la situazione. A rischio è un settore da primato per il Made in Italy con 27mila imprese e circa 200mila posti di lavoro nella filiera del florovivaismo che – sostiene la Coldiretti – sta cercando di risollevarsi dopo aver pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia.

I prezzi delle Stelle di Natale variano a seconda delle dimensioni, del vaso e possono andare dai 5 fino ai 150 euro per le varietà più strutturate o a quelle ad alberello. Le stelle di Natale – spiega la Coldiretti – sono divenute protagoniste grazie al loro colore rosso intenso tipico della festa e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa, una forma affascinante tanto che il suo nome latino “Euphorbia pulcherrima” significa bellissima.

In Puglia il settore florovivaistico si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.

Anche se non tutti sanno – spiega Coldiretti – che i veri fiori della stella di Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno. Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere dopo le feste, verso la primavera. La Coldiretti ricorda che la pianta è ancora viva anche dopo la perdita delle foglie ed è molto importante tenerla all’ombra durante il periodo di “stasi”, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.

Proprio durante il periodo primaverile – informa la Coldiretti – sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e portarla in terrazzo per riporla nelle case verso ottobre/novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore max di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami.  Un ultimo piccolo accorgimento – conclude la Coldiretti – per far rifiorire la stella di Natale è la concimazione, quest’essenza predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale.

 

TOSCANA, STOP BASILICO IN SERRA E TAGLIO PRODUZIONE FIORI E PIANTE ENERGIVORE

Lo stop alla coltivazione di basilico in un’azienda floricola produttrice di piante aromatiche di Viareggio dopo venti anni di produzione interrotta è il punto estremo degli effetti sulle imprese agricole dell’esplosione dei costi energetici in particolare del gasolio e dell’elettricità necessari per riscaldare le serre ed alimentare gli impianti di illuminazione anche nelle ore notturne. Il ciclo invernale della coltivazione di basilico ha infatti bisogno di una temperatura costante di almeno 18 gradi per sopravvivere e di molte ore di luce per la fase di accrescimento: fattori che, in questo contesto, non sono più sostenibili per molte imprese costrette ad una forzata riduzione delle produzioni florovivaistiche più energivore tra il 10% ed il 15% o come nel caso del vivaio viareggino al blocco totale con conseguenze su fatturato ed occupazione. Tra le varietà energivore a rischio per il caro energia ci sono Stelle di Natale, lilium, crisantemina, ciclamino e rose. A denunciarlo è Coldiretti Toscana secondi cui il caso dell’azienda agricola di Viareggio è emblematico delle difficoltà di 2.500 imprese florovivaistiche che da solo vale 825 milioni di euro, più del doppio della Liguria. “Le aziende florovivaistiche sono le più penalizzate dagli straripanti rincari energetici. Il costo del gasolio è aumentato del 110% e questo rende non più sostenibile la coltivazione di varietà di fiori e piante il cui ciclo vegetativo ha bisogno di calore costante anche per molti mesi ma anche di illuminazione. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Le imprese stanno facendo fronte quasi interamente ai rincari per non essere tagliato fuori dalla rete commerciale. Le imprese non hanno alcuna certezza di fronte ai costi dell’energia elettrica e del gas, che stanno subendo fluttuazioni continue delle quotazioni con il rischio crack per i vivai ed effetti pesantissimi sull’occupazione”.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti Toscana – le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti Toscana – stanno affrontando aumenti di costi a valanga, come +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti Toscana – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti Toscana – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma. 

Se da una parte l’estensione anche a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ed i 25 milioni di euro previsti dal decreto ministeriale per alleggerire l’impatto dei maggiori costi energetici delle serre per la produzione di fiori e piante da parte delle imprese florovivaistiche sono strumenti di sollievo importanti ed immediati Coldiretti Toscana chiede di fare presto per fissare un tetto dell’energia anche per far fronte alla concorrenza sleale tra paesi anche dell’Euro Zona. “Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. – conclude il Presidente Filippi – E serve un tetto al prezzo dell’energia. Anche i cittadini possono aiutare la nostra economica scegliendo l’acquisto di fiori italiani, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio”.

 

UMBRIA, ASSEMBLEA REGIONALE DI FINE ANNO

L’agricoltura umbra, una comunità resistente al centro dello scenario economico

È in programma oggi alle ore 18,30, presso il Grand Relais Laurenti di Gualdo Cattaneo, l’Assemblea della Coldiretti Umbria, con gli agricoltori provenienti dalle campagne della regione che si confronteranno sui temi di maggiore attualità, dall’aumento dei costi di produzione, alle speculazioni sul cibo fino all’impatto dei cambiamenti climatici sul comparto, ma anche sulla minaccia del cibo sintetico per l’intero made in Italy agroalimentare.

Sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione del settore primario umbro con gli interventi del Presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti, di quelli della Coldiretti Perugia e Terni, Giampaolo Farchioni e Paolo Lanzi.

Un appuntamento importante per approfondire le strategie e il progetto economico/sindacale di Coldiretti, ma anche per tracciare un bilancio sullo stato di salute e sulle prospettive del comparto regionale, con la difesa dei redditi degli agricoltori in primo piano.

Sotto i riflettori – spiega Coldiretti – alcune priorità, dal contrasto ai danni causati dalla fauna selvatica, alla richiesta di una maggiore semplificazione burocratica, ma anche il futuro del Programma di Sviluppo Rurale e la nuova PAC. Sviluppo di filiere distintive e locali, etichettatura di origine obbligatoria degli alimenti, difesa del suolo agricolo, fino alla grande opportunità e necessità dell’economia circolare: questi gli altri argomenti che saranno toccati.

L’Assemblea regionale dal titolo “L’Agricoltura umbra, una comunità resistente al centro dello scenario economico”, sarà anche l’occasione per porre l’attenzione sulle potenzialità di un settore sempre più strategico, grazie anche alla multifunzionalità delle imprese agricole, fondamentale in termini di coesione territoriale, come con la filiera corta e gli agriturismi.

 

CAMPANIA, PRESENTATO “SEME”: SERVIZI E LAVORO CONTRO SPOPOLAMENTO

Finanziato da GAL Taburno: cerealicola del Sannio con Coldiretti, aziende e comuni

Si è tenuto questa mattina alla Rocca dei Rettori il primo seminario di presentazione del progetto “Seme”, che ha l’obiettivo di realizzare esperienze concrete di agricoltura sociale. Il progetto è finanziato da un bando promosso dal GAL Taburno – misura 16.9.1 del Psr 14/20 – e vede come capofila la cooperativa Cerealicola del Sannio. Partner di progetto sono Coldiretti Benevento, i Comuni di Ginestra degli Schiavoni, Airola, Moiano, Paduli, Buonalbergo e Cautano. I laboratori saranno ospitati dalle aziende agricole di Mariantonietta Caraccio (San Giorgio la Molara), Antonio Carbone (San Giorgio del Sannio) e Giampiero Rillo (Torrecuso).

Dopo l’introduzione della coordinatrice di progetto Filomena Costanzo, sono intervenuti Costantino Caturano, coordinatore del Gal Taburno, Livia Iannotti, responsabile agricoltura sociale della Coldiretti Campania, e Gerardo Dell’Orto, direttore di Coldiretti Benevento. Hanno lasciato il loro saluto, trattenuti da impegni imprevisti, il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi, il presidente del Consorzio Sale della Terra Angelo Moretti e il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello. Ha moderato l’incontro Nicola De Ieso, responsabile ufficio stampa e comunicazione di Coldiretti Campania.

Lo slogan di Seme è “Coltiviamo le persone”, prendendo spunto dal significato etimologico di coltivare: avere cura. L’agricoltura e i bisogni dei più fragili diventano così una visione più ampia della multifunzionalità, ampliando i servizi erogabili nelle aree rurali, secondo il principio di sussidiarietà. È, dunque, una sfida per tutto il territorio, offrendo occasione di reddito per gli agricoltori e per nuove figure professionali da formare, creando opportunità di lavoro. Ma dall’altra parte è una leva di sviluppo per una provincia come il Sannio, che vive un costante e inarrestabile processo di spopolamento. L’iniziativa vuole creare un modello di integrazione sociale nelle aree rurali, attraverso un network stabile tra aziende agricole e partner pubblico-privati. Le aziende agricole, infatti, possono erogare servizi sociali che vanno oltre l’agriturismo o la fattoria sociale: dalla pet therapy all’agriasilo, dall’inserimento socio-lavorativo ai servizi socio-sanitari.

 

PUGLIA, CON CARO PREZZI (+13,6%) TORNA LISTA SPESA PER 8 CONSUMATORI SU 10

L’aumento inarrestabile dei prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari porta 8 consumatori su 10 (81%) a fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati Istat sull’inflazione che nel mese di novembre evidenziano un aumento del 13,6% per i beni alimentari, con le verdure in aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%.

Ma è crisi profonda in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia – con la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che aumenta da 3 fino a 5 volte dal campo alla tavola, mentre crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che vanno dal +6,5% per la frutta fino al +25,1% per le verdure.

Intanto, è salito il conto della spesa a tavola ad oltre 1 miliardo di euro in più a carico delle famiglie pugliesi durante l’anno – aggiunge Coldiretti Puglia – a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas, con i rincari della spesa alimentare che costeranno alle famiglie oltre 650 euro in più per imbandire la tavola.

Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa i consumatori stanno tagliando gli acquisti di frutta e verdura che calano nel 2022 rispettivamente del 16% e del 12% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo, secondo l’analisi di Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che le difficoltà delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione i per salvare aziende e stalle, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

 

* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat

 

PIEMONTE, NO ALLA PROROGA DELLE CARICHE DEI COMITATI DI GESTIONE DEGLI ATC E CA

Servono nuovi organi per recuperare il tempo perso sul depopolamento dei cinghiali

Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato, in Piemonte, un focolaio di Peste Suina Africana, rispetto agli abbattimenti dei cinghiali che superano di poco i 12 mila, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50 mila, con una situazione che è sempre più al collasso ed insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole, all’ambiente e che espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.

“E’ assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali – sottolineano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -.  I numeri sono eloquenti e parlano chiaro: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così deludenti. Si dovrà lavorare, innanzitutto, ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori, considerando che allo stato attuale sono ben 38 gli ATC e CA presenti a livello regionale, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività. Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione. E’ fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata, senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i nostri rappresentanti che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica. Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane è quindi strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari, per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA. Ricordiamo che, di fatto, a pagare questi miseri giochetti, i cui effetti nel tempo si sono rivelati negativi, ci sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina”.

 

CALABRIA, DONATA ALL’ARCIVESCOVO BOVA STATUETTA PRESEPE 2022, FLOROVIVAISTA

Coldiretti, Symbola e Confartigianato stanno donando alle diocesi italiane una statuetta per il presepe. Per il 2022 è la florovivaista, un simbolo della crescita e dello sviluppo, della cura del territorio, della bellezza dell’agricoltura e dei luoghi, si può quasi dire una testimone dell’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco. Coldiretti e Confartigianato di Reggio Calabria, hanno consegnato la statuetta all’Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova e Presidente della CEC mons. Fortunato Morrone. La florovivaista – sottolineano Coldiretti e Confartigianato – ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Un simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita, che guarda al presente e al futuro, per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

 

MOLISE, NATALE: AI VESCOVI MOLISANI IN DONO LA STATUINA DEL FLOROVIVAISTA

Per il terzo anno consecutivo Coldiretti ha condiviso con Symbola e Confartigianato l’iniziativa di affidare all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale la raffigurazione dell’immagine di chi oggi interpreta la possibilità di lasciare un segno di rispetto per la natura e di cura per la comunità.

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista. Una statuina che la raffigura è stata consegnata in Molise all’Arcivescovo di Campobasso-Bojano, Mons. Giancarlo Maria Bregantini, ed al Vescovo di Isernia, Mons. Camillo Cibotti. Nei prossimi giorni, le statuine saranno consegnate anche ai Vescovi delle Diocesi di Termoli-Larino e Trivento, rispettivamente Mons. Gianfranco De Luca e Mons. Claudio Palumbo. La stessa statuina è in distribuzione a tutti i Vescovi italiani.

Seguendo il filo conduttore degli anni passati, l’intenzione è quella di riallestire un mosaico composto da personaggi conosciuti e identificati in ruoli affermati e al tempo stesso moderni, come l’infermiere e l’artigiano scelti nelle precedenti edizioni. La figura del florovivaista nel presepe costituisce dunque un’idea inedita per parlare di un’agricoltura che produce cibo e insieme beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

Il Presepe è sì la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi racconta anche la realtà della vita di tutti i giorni. Per questo, insieme al Bambinello, alla Madonna e San Giuseppe, nel presepe troviamo anche artigiani, agricoltori, pastori e animali, a cominciare dal bue all’asinello della Natività; tutti “attori” che descrivono la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.

 

PADOVA, AGRICOLTURA DIGITALE, ETICHETTATURA E DIBATTITO SUL CIBO SINTETICO

Fioccano le richieste di interventi in aula nell’ultima settimana di lezione per gli studenti delle scuole elementari e medie del Veneto. I professori che hanno aderito al programma di Educazione alla Campagna Amica promosso da Donne Impresa hanno organizzato le classi per accogliere gli esperti di Coldiretti. Nella nostra provincia in questi giorni le speciali lezioni con i tutor Coldiretti Padova sono in corso a Montagnana, all’Istituto Superiore Jacopo da Montagnana, nelle classi terze, quarte e quinte. La sezione dedicata al triennio di istruzione superiore si intitola “Teen’segno” e prevede interventi in aula teorico pratici con dotazione audiovisiva su temi storici come il passaggio epocale dalla riforma agraria alla legge d’orientamento, tecnico scientifici tipo l’agricoltura di precisione e digitale o l’etichettatura dell’origine dei prodotti.

Lo staff di Coldiretti – giovani, senior, produttori e tecnici – offre la possibilità di affrontare contenuti etici come l’economia circolare sviluppando, su richiesta, un dibattito sulla verità del cibo sintetico. Abbinate al programma ci sono le esperienze pratiche in campagna: campi scuola, settimane verdi, visite guidate nelle fattorie didattiche per entrare in diretta connessione con le realtà agricole del territorio.

“Una iniziativa che è raddoppiata nei consensi raggiungendo in Veneto, con il programma “Semi’nsegni”, i 20 mila iscritti nell’anno scolastico 2022/23. – precisa Chiara Bortolas presidente regionale e nazionale delle imprenditrici agricole – In provincia di Padova saranno coinvolti oltre 4 mila studenti di almeno 230 classi in una trentina di istituti padovani, in ogni angolo della provincia, con lezioni in classe ma anche visite in azienda, laboratori e workshop dedicati all’alimentazione responsabile, dell’origine delle produzioni, della sostenibilità dell’agricoltura, della tutela dei prodotti, del riciclo e del riuso e molti altri aspetti che riguardano l’agroalimentare e il rapporto con l’ambiente Si tratta di uno sforzo da parte del sistema Coldiretti che non dimentica il lavoro profuso nei confronti dei più piccoli. Il calendario è ricco di incontri serrati in tutte le province dove non si contano più i tanti orti scolastici avviati e coltivati che con la nuova stagione diventeranno “botanici” grazie alla passione di insegnanti e dei piccoli allievi supportati dalle famiglie. Sempre confermate le opportunità di approfondimento legate alla merenda salutare e alla conoscenza della biodiversità e del patrimonio agroalimentare regionale e italiano. Alla fine del percorso i partecipanti potranno aderire alla “Festa della terra” con la premiazione finale degli elaborati prodotti. Incrociando le ore di educazione civica, ambientale e alimentare il pacchetto diventa completo e di supporto alla programmazione annuale scolastica perché facilmente integrabile. Le numerose adesioni – conclude Chiara Bortolas – ripagano questo impegno che è il fiore all’occhiello del movimento femminile di Coldiretti che ha sempre investito nella crescita culturale dei giovani attraverso la condivisione della sicurezza alimentare per un modello di sviluppo ecosostenibile”.

“Rivolgo un ringraziamento ai dirigenti scolastici e al corpo docente – aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – per la collaborazione e la disponibilità ad accogliere i nostri agricoltori e tutor tra i ragazzi. Quello che gli operatori agricoli offrono con questa iniziativa, oltre alla formazione alimentare, ambientale e civica, è soprattutto un rapporto di fiducia con le nuove generazioni e il corpo insegnante trattando temi legati all’agricoltura che abbracciano varie discipline dalle scienze alla geografia, anche matematica e storia ad esempio. E’ un’esperienza che ci consegna fiducia e soprattutto una grande responsabilità verso le nuove generazioni e la loro crescita”.

 

CREMONA, CAPANNA DEL PRESEPE CON TRATTORI PER AUGURI DI COLDIRETTI GIOVANI

“Volevamo dare un segno di festa, di luce, di fiducia. Cercavamo un modo, originale e personale, per rivolgere agli agricoltori e a tutta la comunità i nostri auguri di buon Natale”. Così Carlo Maria Recchia, delegato provinciale e regionale di Coldiretti Giovani Impresa, racconta l’iniziativa messa in campo dai giovani agricoltori di Coldiretti Cremona: riprodurre in campagna, utilizzando i trattori e riprendendo dall’alto con il drone, una capanna della Natività, illuminata dai fari dei mezzi agricoli.

Sessanta giovani imprenditrici e imprenditori agricoli provenienti da tutta la provincia si sono dati appuntamento a Formigara, con trenta trattori. Hanno atteso la sera e quindi, accendendo i motori, hanno iniziato a comporre nel campo la loro immagine del Presepio. Ne è uscita una luminosa composizione alta oltre 100 metri, con base di 66 metri. L’intera operazione – con il suggestivo effetto finale – è stata ripresa, anche con l’aiuto del drone, così da realizzare un video d’auguri originale e significativo.

Da una manciata di ore il video è caricato sui canali social di Coldiretti Cremona e – date le numerose condivisioni, a partire dalla pagina Facebook di Coldiretti Giovani Impresa Cremona – sta già diventato virale. L’obiettivo è ripetere, e magari superare, il successo dello scorso anno, quando i giovani agricoltori realizzarono con i trattori uno splendente albero di Natale.

Per condividere il video dalla pagina Facebook di Coldiretti Giovani Impresa Cremona:  https://www.facebook.com/giovanimpresacremona

“Complimenti ai giovani agricoltori per questa iniziativa bella e significativa, che inorgoglisce gli agricoltori e che sta piacendo a tantissime persone – sottolinea Coldiretti Cremona –. E’ certamente un modo singolare per rivolgere alla comunità i più cari auguri di buon Natale, ai quali volentieri ci uniamo”.

 

ANCONA, FESTA IN CARCERE CON I DETENUTI DELL’ORTO SOCIALE

Premiato il tutor Antonio che insegna loro i rudimenti dell’agricoltura

Un grazie grande così e una targa per Antonio Carletti da parte della direzione del carcere di Barcaglione. Proprio Carletti, anziano agricoltore e presidente di Federpensionati Coldiretti Ancona, tutor dei detenuti nel progetto di agricoltura sociale nato nel 2014 all’interno del penitenziario, è stato omaggio questa mattina al Barcaglione nel corso della giornata dedicata alle famiglie dei detenuti. Una tradizione che torna dopo il periodo Covid e che regala momenti di spensieratezza e un’occasione per farsi gli auguri in vista del Natale. “Dopo la pandemia è la prima volta che torniamo ad aprire alle famiglie – ha spiegato Sandro Marozzi, agronomo della struttura – un momento di festa dopo circa due anni. Coldiretti è un partner importantissimo dei nostri progetti. Questo carcere è stato aperto nel 2006 e pian piano siamo arrivati ad avere una vera e propria azienda agricola di 2 ettari”. Nel corso della mattinata la direttrice della struttura carceraria, Manuela Ceresani, ha consegnato ai partecipanti gli attestati di partecipazione ai vari corsi di formazione che si sono tenuti in carcere e alle aziende che hanno collaborato con la struttura. Il pomeriggio, dopo un pranzo a base di polenta con salsicce preparata dalla Pro Loco di Polverigi, è stata dedicata ai bambini con attività e giochi proposti dall’associazione Bambini senza Sbarre e dalla Caritas. “L’orto negli anni è cresciuto grazie ad Antonio e ai suoi detenuti – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche – quest’orto ha dato tanta speranza e fiducia a persone che un domani potranno uscire da qui e trovare nell’agricoltura il loro futuro reinserimento”. L’orto sociale del carcere è un progetto che Coldiretti ha sposato fin da subito. Ad oggi sono circa 60 i detenuti volontari che Carletti segue quotidianamente”. Oltre all’orto, il carcere di Barcaglione ha anche una vera e propria azienda agricola che produce olio extravergine di oliva, miele, alleva pecore per carne e per formaggi prodotti nel caseificio aziendale. Anche in questo caso sono i detenuti che lavorano e alcuni di essi si occupano anche della vendita diretta presente, dopo l’accreditamento a Campagna Amica, al Mercato Dorico di via Martiri della Resistenza, nei mercati natalizi in centro e anche il giovedì a Falconara.

 

GROSSETO, CENTINAIA ETTARI DI TERRENI AGRICOLI MINACCIATI DA ESONDAZIONE 5 FIUMI

Un piano di interventi straordinari a difesa delle produzioni agricole per rimuovere i grandi quantitativi di sedimenti, ghiaia e sabbia, che contribuiscono alle ricorrenti esondazioni di cinque tra i principali corsi d’acqua maremmani come l’Ombrone, le Trasubbie, l’Orcia, l’Albegna e il Fiascone. 

La richiesta parte da Coldiretti Grosseto secondo cui centinaia di ettari di terreni agricoli, presenti nelle vicinanze delle sponde dei fiumi, sono esposti ai sempre più frequenti allagamenti. E’ uno dei degli effetti dei cambiamenti climatici con piogge di breve durata ma intense ed incessanti che ingrossano i corsi d’acqua, trascinando a valle quantità enormi di materiali e danneggiano le aziende agricole. “La soluzione è intervenire in via straordinaria: abbassare il livello dell’alveo dei fiumi, nei punti critici, rimuovendo i sedimenti. – spiega Coldiretti Grosseto – I terreni agricoli che si trovano sia sul lato destro che sinistro dei fiumi vengono continuamente allagati. Una situazione che si è ripetuta anche in occasione dell’ultima ondata di maltempo: l’acqua ha dilavato i terreni seminati e danneggiato le produzioni in campo”. 

Coldiretti Grosseto chiede agli enti competenti di lavorare ad una soluzione emergenziale in attesa degli studi commissionati dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale sulla gestione dei sedimenti. 

Per informazioni https://grosseto.coldiretti.it/, pagina ufficiale Facebook @cdGrosseto, Instagram @Coldiretti_Toscana, Twitter @coldirettitosca e canale ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”.

 

PISTOIA, NATALE: IL PERSONAGGIO DEL PRESEPE 2022 È LA FLOROVIVAISTA

Consegnata la statuina ai Vescovi di Pescia e Pistoia

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista con la statuina consegnata ai Vescovi delle due Diocesi provinciali: Monsignor Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia, e Monsignor Roberto Filippini, Vescovo di Pescia.

A consegnare le statuine Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, Alessandro Pellegrini, segretario di Confartigianato Pistoia, Francesco Ciarrocchi, direttore di Coldiretti Pistoia e Andrea Berri, presidente di Confartigianato Valdinievole.

L’iniziativa, che prevede la distribuzione delle statuine in tutte le diocesi d’Italia, ed è ideata da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, ha l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre.

Inserire questa “nuova” figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

“Il florovivaismo è un comparto strategico del Made in Italy, che coinvolge oltre 20mila imprese in tutta Italia, con la nostra provincia che, tra Pistoia e Pescia, ne è polo produttivo principale. Un settore impegnato nel garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio” ha affermato il presidente della Coldiretti Pistoia Fabrizio Tesi, nel sottolineare che “si tratta dell’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”. Un lavoro antico e prezioso che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività –conclude il presidente della Coldiretti- sono colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale”.

“Quest’anno –sottolinea Alessandro Pellegrini, segretario di Confartigianato Pistoia- portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. E sono anche baluardo della sostenibilità sociale, poiché ben radicati nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. E’ la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, è un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno a renderle sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.

 

TORINO, CINGHIALI, LA REGIONE DEVE ASSUMERE PIÙ GUARDIACACCIA

Il depopolamento dei cinghiali può essere attuato solo con un approccio d’emergenza e con il coinvolgimento di una catena di figure professionali impegnate costantemente nelle operazioni di abbattimento e smaltimento. Inoltre, va appoggiata la riforma della legge nazionale sulla fauna selvatica per una migliore gestione del problema.

È quanto emerso nell’incontro tra Coldiretti Torino e la Città Metropolitana, ieri sera, a Palazzo Carpano, sede torinese di Coldiretti. Il consigliere metropolitano delegato all’ambiente e alla gestione della fauna, Gianfranco Guerrini ha parlato di fronte all’intero Consiglio della Federazione provinciale Coldiretti, al presidente Bruno Mecca Cici, al direttore Andrea Repossini.

La maggiore associazione del mondo agricolo e il rappresentante dell’ente metropolitano di area vasta si sono trovati d’accordo nel chiedere alla Regione e al Governo un approccio completamente nuovo al problema ma hanno anche trovato un’intesa per alcune richieste puntuali e immediate.

Coldiretti Torino sosterrà la richiesta alla Regione per aumentare da subito il numero di guardiacaccia in servizio in Città Metropolitana abilitati agli abbattimenti della fauna selvatica. Oggi l’ex Provincia di Torino dispone soltanto di 4 dipendenti impiegati anche in questa mansione. In 4 hanno abbattuto nel 2022 oltre 400 cinghiali, ma è evidente che 4 guardiacaccia non bastano: la Città Metropolitana avrebbe bisogno che la Regione (che è il vero ente competente per la materia fauna selvatica), preveda le risorse per l’assunzione di altro personale da destinare alla Città Metropolitana: l’ipotesi regionale di 25 agenti da suddividere tre le 8 province piemontesi è stata ritenuta insufficiente.

Nel frattempo, Coldiretti Torino e Città Metropolitana si sono trovati d’accordo su un maggiore numero di gabbie di cattura da distribuire agli agricoltori; su procedure rapide per l’omologazione delle gabbie autocostruite dalle aziende agricole e per promuovere un coordinamento tra gli enti (Città Metropolitana, ATC-CA, Parchi) che si occupano di gestione faunistica sul territorio.

L’obiettivo è arrivare a 15-16mila cinghiali abbattuti almeno nel 2023, visto che nell’anno che sta terminando, sono stati abbattuti solo 3.500 capi tra caccia ordinaria (in braccata), caccia di selezione, controllo notturno e cattura con gabbie, invece dei 16mila previsti per fermare i danni nei campi ma soprattutto evitare la diffusione della Peste suina africana.

Entrambi si sono anche dichiarati d’accordo nel richiedere alla Regione un cambio dei vertici degli ATC e CA, senza nessuna proroga rispetto alle scadenze naturali degli organismi di gestione, e nel richiedere che non si tocchi il principio dell’incompatibilità tra il possesso di licenza di caccia e la nomina negli organismi di gestione in rappresentanza di soggetti che non appartengono al mondo venatorio (enti locali, rappresentanze agricole e ambientaliste) per evitare che ATC e CA siano gestiti sono perseguendo gli interessi dei cacciatori.

«Abbiamo registrato una grande disponibilità da parte del consigliere delegato – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Non abbiamo motivo di dubitare che, ora, alle dichiarazioni di intenti seguano i fatti. Sosterremo presso la Regione un aumento della pianta organica (oggi davvero ridicola) in servizio in Città Metropolitana ma ci aspettiamo anche che tutti gli ostacoli burocratici che dipendono dalla Città Metropolitana siano rimossi da oggi, a partire dai tempi di autorizzazione per gabbie e controllo notturno, dallo snellimento delle procedure di comunicazione di intervento, di cattura e smaltimento dei cinghiali abbattuti».

 

AREZZO, CONSEGNATA AL VESCOVO STATUINA PRESEPE 2022, LA FLOROVIVAISTA

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista, la cui statuina è stata consegnata questa mattina al nuovo Vescovo di Arezzo S.E. Andrea Migliavacca dal Presidente di Confartigianto Imprese Maurizio Baldi, dal Direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti e dal Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Arezzo Don Roberto Mugnai presso la Diocesi aretina, primo incontro per le due associazioni con il Vescovo.

La florovivaista 2022 raffigura l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente, in particolare per uno dei settori che in questi anni prima con la pandemia poi con la guerra in Ucraina ha subito ingenti perdite.

Prosegue dopo i primi due anni l’iniziativa promossa in tutta Italia da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti con l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.

Dopo la statuina consegnata nel 2020 l’infermiera, volta a ricordare il grande lavoro fatto dalla sanità nel primo anno della pandemia, a seguire nel 2021 è stato il tempo della figura dell’imprenditore che grazie alla tecnologia affronta e supera le difficoltà.

“Il presepio è una tradizione familiare che nel corso dei secoli è divenuta arte ricca di artigianato che unisce l’Italia dei mille campanili – ha detto il Presidente Baldi – le statuine del presepe ricche di ricordi per ogni famiglia sono spesso il frutto del lavoro minuzioso dell’artigiano, realizzate con tecniche diverse, infatti raccolgono esperienze e tradizioni che rendono l’Italia riconoscibile per la qualità delle sue produzioni. Quest’anno si unisce il mondo dell’artigianato al florovivaismo volendo rappresentare a livello economico, tutta la piccola impresa, l’artigiano che offre prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi, che sono anche baluardo della sostenibilità economica sociale”.

L’iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti è volta a diffondere la straordinaria attualità e forza del presepe, tradizione molto sentita nel nostro territorio che, oltre ad essere la rappresentazione della nascita di Gesù, è uno strumento di straordinaria attualità per raccontare attraverso i suoi personaggi la multiforme dimensione del Creato, che parte proprio dalla terra, e la realtà di tutti i giorni.

“Quest’anno è stata scelta la florovivaista come figura simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme beni immateriali indispensabili per la qualità della vita – ha spiegato il Direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti –  il comparto florovivaistico che in provincia coinvolge centinaia di aziende, si impegna a garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi quotidianamente con il contrasto al cambiamento climatico, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio. Il florovivaismo – conclude il Direttore Betti – è espressione di un’agricoltura capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Un lavoro prezioso che trova riconoscimento nelle scelte di acquisto anche nel periodo delle festività dove vediamo moltissime case colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale”.

La consegna ha visto per le due associazioni aretine, il primo incontro con il nuovo Vescovo S.E. Andrea Migliavacca che ha dichiarato “Quella di oggi è una prima occasione di incontro ufficiale con Coldiretti e Confartigianato che rappresentano realtà vive e importanti del nostro territorio che mettono insieme la capacità di creare valore e lavoro, senza dimenticare i valori. Vorrei che questo saluto arrivasse anche a tutti coloro che fanno parte delle vostre realtà. Un saluto che diventa anche un augurio natalizio e l’auspicio di una buona produzione. Quella di oggi è una bella iniziativa strettamente legata all’attualità. Riuscite infatti a cogliere l’emergenza o il rilievo del momento, così come avete fatto a suo tempo con quella dell’infermiera, mentre era in corso la fase più acuta della pandemia. Quello del florovivaismo è un settore delicato che potrebbe apparire secondario, ma che ha una forte attenzione al rispetto della terra e della natura, che è una grande ricchezza che ci è stata affidata per essere custodita. I momenti solenni sono sempre accompagnati dai fiori, anche nella liturgia. Non sono solo ornamento, ma segno di vitalità della natura. È molto simpatico che si voglia presentare un’istanza dell’oggi con una statuina del presepio conferendogli un rilievo particolarmente simbolico. Il presepio richiama infatti all’attualità del Natale, al venire del Signore che si incarna nell’ oggi. Il pensare una statuina, che è frutto di un lavoro artigianale di qualità, è sentirlo qualcosa di vivo, entrarci come attori, è come portare dentro la vita della Chiesa e di tutti noi la vita di oggi. Questa attenzione aiuta il Natale a essere realtà viva e attuale, un annuncio di novità, pace e salvezza, che tocca tutti noi. È un modo bello per rendere vivo e vero il presepio e il Natale che stiamo per celebrare”.

 

FIRENZE, LA FLOROVIVAISTA NUOVO PERSONAGGIO SIMBOLO PRESEPE

Consegnata all’arcivescovo Betori la statuina di fondazione Symbola, Coldiretti, Confartigianato

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista con la statuina consegnata nelle scorse ore all’Arcivescovo Metropolita di Firenze, Giuseppe Betori per iniziativa della Fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato. A consegnare la statuina all’Arcivescovo Betori sono stati il Presidente di Coldiretti Prato, Andrea Landini insieme al Direttore provinciale, Barbara Battistello e al vicepresidente di Confartigianato, Paolo Penko.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro e della dedizione di agricoltori e artigiani. Lo scorso anno il personaggio simbolo del presepe era stata l’infermiera anti-Covid proprio a sottolineare l’emergenza pandemica in atto e l’impegno del personale medico. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa “nuova” figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, in aderenza con l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. 

La statuina è poi l’esaltazione dell’artigianato simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. 

La scelta della florovivaista, per il presepe 2022, è anche un tributo ad un comparto strategico per l’economia agricola toscana. Con quasi 2.600 imprese florovivaistiche la Toscana è la prima regione italiana per la produzione di fiori e piante secondo l’elaborazione di Intesa Sanpaolo su dati Istat. Un settore impegnato nel garantire bellezza e migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio ed espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche. 

Per informazioni https://firenze-prato.coldiretti.it/, pagina ufficiale Facebook @coldiretti.toscana, Instagram @Coldiretti_Toscana, Twitter @coldirettitosca e canale ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”.

 

CUNEO, CACCIA: AVANTI CON RINNOVO CARICHE COMITATI DI GESTIONE DEGLI ATC E CA

Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre. È quanto afferma Coldiretti Cuneo alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato un focolaio di peste dei cinghiali in Piemonte, rispetto agli abbattimenti che superano di poco i 12.000 cinghiali, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50.000 capi, con una situazione insostenibile che danneggia le produzioni agricole, l’ambiente ed espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.

“È assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali. I numeri sono eloquenti: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così insoddisfacenti” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Si dovrà lavorare ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori – afferma il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – considerando che allo stato attuale sono ben 38 gli ATC e CA presenti a livello regionale, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività. Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione”.

Secondo Coldiretti, infatti, è fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti.

“Ringraziamo tutti i nostri rappresentanti – aggiunge il Presidente Nada – che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica”.

Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane – spiega Coldiretti Cuneo – è strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel Consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA.

“Ma a pagare questi giochetti sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina” conclude il Direttore Porcu.

 

ALESSANDRIA, ATTIVITÀ VENATORIA: NO PROROGA CARICHE COMITATI GESTIONE ATC E CA

Servono nuovi organi per recuperare il tempo perso sul depopolamento dei cinghiali

Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre.

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato, in provincia, un focolaio di Peste Suina Africana, rispetto agli abbattimenti dei cinghiali che superano di poco i 12 mila, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50 mila, con una situazione che è sempre più al collasso ed insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole, all’ambiente e che espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.

“E’ assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -.  I numeri sono eloquenti e parlano chiaro: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così deludenti”.

Si dovrà lavorare, innanzitutto, ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori, considerando che allo stato attuale sono ben 38 gli ATC e CA presenti a livello regionale, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività.

“Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. E’ fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata, senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i nostri rappresentanti che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica”.

“Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane è quindi strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari, per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA. Ricordiamo che, di fatto, a pagare questi miseri giochetti, i cui effetti nel tempo si sono rivelati negativi, ci sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina”, ha concluso il Presidente Mauro Bianco.

 

LIVORNO, STUDIO FATTIBILITA’ SU ERADICAZIONE CINGHIALI E MUFLONI E’ PRIMO PASSO 

“Bene la convenzione per lo studio di fattibilità per l’eradicazione di cinghiali e mufloni nel territorio dell’Isola d’Elba. E’ un primo passo per arrivare, speriamo quando prima, ad un piano di intervento a tutela e difesa delle produzioni agricole, della biodiversità, del paesaggio e del turismo”: così Coldiretti Livorno commenta l’approvazione da parte del Parco dell’Arcipelago Toscano della convenzione tra l’ente e il Comune di Marciano per avviare lo studio. 

La posizione di Coldiretti, nei confronti dell’emergenza ungulati, è sempre stata chiara affiancando l’ente parco ed i comuni nella richiesta alla Regione Toscana di revoca di area vocata su tutto il territorio dell’Isola d’Elba e promuovendo e partecipando ad incontri e momenti di confronto: “cinghiali e mufloni devastano le produzioni agricole e rappresentano una minaccia per la salute, la sicurezza e la tenuta idrogeologica delle colline elbane. Sono tra i colpevoli dell’abbandono dei terreni e scoraggiano l’attività imprenditoriale. – spiega Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – La presenza di questi animali, su un territorio come quello elbano, è fuori controllo. Il trend, senza adeguate misure, è irreversibile. Bisogna fare presto”. 

 

VICENZA, CONSEGNATA A VESCOVO GIULIANO STATUINA PER IL PRESEPE

Un’imprenditrice del verde a sottolineare importanza della sostenibilità e del rispetto per i territori

Torna l’appuntamento con la consegna, da parte di Coldiretti e Confartigianato Vicenza, della statuina del presepe 2022 al Vescovo. Come a Vicenza anche in molte altre città vi sarà l’analoga consegna, a sottolineare quanto le organizzazioni che rappresentano l’imprenditoria made in Italy, artigianato ed agricoltura, siano attente e dialoganti con le realtà rappresentative delle comunità in cui operano, in questo caso le Diocesi. Per i vicentini questa consegna rappresenta anche il benvenuto ufficiale delle piccole imprese al vescovo mons. Giuliano Brugnotto nominato a settembre. Un’iniziativa nazionale di Coldiretti Confartigianato, di concerto con Fondazione Symbola, sotto l’egida del Manifesto di Assisi e che ha coinvolto le due Associazioni in tutta Italia. A Vicenza, sono stati il presidente di Confartigianato, Gianluca Cavion, assieme alla presidente provinciale e nazionale delle imprese del Verde Stefania Dal Maistro, ed il presidente di Coldiretti, Martino Cerantola, a consegnare nelle mani del Vescovo il prezioso dono, che quest’anno raffigura un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde.

Un’iniziativa che porta ad aggiungere ogni anno al presepe figure che parlano del presente, ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella Sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini, nonostante le limitazioni ed i lockdown.

La statuina per il Presepe 2022 vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e, insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita; e anche di tutte quelle imprese che operano nella manutenzione del Verde, nel rispetto della tipicità locale anche in questo ambito.

Così come a Vicenza, nei prossimi giorni le statuine verranno consegnate dalle Associazioni di Coldiretti e Confartigianato ai Vescovi delle 226 Diocesi italiane.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato vogliono portare un loro contributo per diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e, quindi, troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.

“Quest’anno abbiamo scelto il tema della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale”, commenta il presidente Cavion. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Imprese che rappresentano anche baluardo della sostenibilità sociale, poiché ben radicate nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. “Lo stretto legame – aggiunge il presidente- con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. É la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, è un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno a renderle sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.

“Il florovivaista, individuato per la statuina del Presepe di quest’anno – conclude il presidente Cerantola – rappresenta un mestiere antico quanto prezioso, perché si prende cura, attraverso la coltivazione di piante e fiori, della nostra terra. Le imprese di questo settore sono state particolarmente colpite dagli effetti della pandemia da Covid prima e dal caro energia e carburanti a seguito della guerra in Ucraina. Per questo abbiamo pensato di inserire nel Presepio 2022 questo personaggio, che fa riflettere ed al tempo stesso rievoca l’allegria rappresentata dalla bellezza delle piante e dei fiori, una creazione stupefacente del Signore”.

 

ANCONA, STATUINA DELLA FLOROVIVAISTA PER IL PRESEPE DEL DUOMO DI JESI

La statuina della florovivaista, imprenditrice che si prende cura del verde, per il presepe del Duomo di Jesi. È il dono speciale, opera realizzata in cartapesta dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, consegnato questa mattina al Vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi, da David Donninelli, vicedirettore di Coldiretti Ancona, e Cristina Brunori, responsabile della territoriale di Jesi di Confartigianato. La statuina simboleggia le imprese impegnate nella cura e della biodiversità e vuole parlare di una agricoltura che ci fornisce il cibo, ma anche beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. L’iniziativa, promossa a livello nazionale da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, vuole valorizzare la tradizione del Presepe attualizzandolo, ogni anno, con figure realizzate da maestri artigiani e che rappresentano il presente e il futuro delle imprese e delle comunità.

 

PISA, LA FLOROVIVAISTA NUOVO PERSONAGGIO SIMBOLO PRESEPE

Consegnata all’arcivescovo Benotto la statuina di fondazione Symbola, Coldiretti, Confartigianato

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista con la statuina consegnata all’Arcivescovo di Pisa, S. E. Mons. Giovanni Paolo Benotto per iniziativa della Fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato. A consegnare la statuina all’Arcivescovo sono stati il Presidente di Coldiretti Pisa, Fabrizio Filippi insieme al Segretario Generale di Confartigianato Pisa, Michele Mezzanotte, accompagnato dalla collaboratrice Laura Materia.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro e della dedizione di agricoltori e artigiani. Lo scorso anno il personaggio simbolo del presepe era stata l’infermiera anti-Covid proprio a sottolineare l’emergenza pandemica in atto e l’impegno del personale medico. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa “nuova” figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, in aderenza con l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. 

La statuina è poi l’esaltazione dell’artigianato simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. 

La scelta della florovivaista, per il presepe 2022, è anche un tributo ad un comparto strategico per l’economia agricola toscana. Con quasi 2.600 imprese florovivaistiche la Toscana è la prima regione italiana per la produzione di fiori e piante secondo l’elaborazione di Intesa Sanpaolo su dati Istat. Un settore impegnato nel garantire bellezza e migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio ed espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche. 

 

NOVARA-VCO, NO A PROROGA DELLE CARICHE DEI COMITATI DI GESTIONE DEGLI ATC E CA

Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato, in Piemonte, un focolaio di Peste Suina Africana, rispetto agli abbattimenti dei cinghiali che superano di poco i 12 mila, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50 mila, con una situazione che è sempre più al collasso ed insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole, all’ambiente e che espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.

“E’ assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali – sottolineano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Luciano Salvadori – I numeri sono eloquenti e parlano chiaro: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così deludenti. Si dovrà lavorare, innanzitutto, ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori, considerando che allo stato attuale sono 5 gli ATC e CA presenti sul territorio delle due province, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività. Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione. E’ fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata, senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i nostri rappresentanti che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica. Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane è quindi strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari, per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA. Ricordiamo che, di fatto, a pagare questi miseri giochetti, i cui effetti nel tempo si sono rivelati negativi, ci sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina”.

 

MILANO, NEL PRESEPE 2023 ARRIVA LA FLOROVIVAISTA

Statuina consegnata all’arcivescovo di Milano  

E’ stata consegnata all’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, la nuova statuina del personaggio del Presepe 2022 – la florovivaista – nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. Obiettivo è quello di aggiungere alla rappresentazione della Natività figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. 

Quest’anno – precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa nuova figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e, insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. 

Il Presepe – continua la Coldiretti interprovinciale, presente oggi in Arcidiocesi a Milano con il presidente Alessandro Rota, il direttore Umberto Bertolasi, il consigliere ecclesiastico don Matteo Vasconi, il responsabile dei Senior Coldiretti Pierluigi Nava e il consigliere Cesare Fedeli insieme ai rappresentanti della Confartigianato di Milano e Monza Brianza – è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.  

Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù – prosegue Coldiretti – ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, dalle oche alle galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra. 

Il florovivaismo è un comparto strategico del Made in Italy che in Italia coinvolge oltre 20mila imprese impegnate nel garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio, ricorda Coldiretti. Si tratta dell’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare effetti positivi per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche. Un lavoro antico e prezioso che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività – conclude la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sono colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale. 

 

COMO-LECCO, ANCHE QUEST’ANNO COLDIRETTI PORTA “L’AGRICOLTURA IN CLASSE”

La cornice autorevole e importante della Prefettura di Como, la partecipazione dei giovani allievi (in presenza e in collegamento) e i saluti istituzionali del Prefetto Andrea Polichetti e del sindaco di Como Alessandro Rapinese, quest’ultimo presenta insieme agli assessori Nicoletta Roperto, Ivan Matteo Lombardi e Francesca Romana Quagliarini. Insomma, la presentazione alla stampa del progetto didattico di Coldiretti Como Lecco che anche nel 2023 porterà “l’agricoltura in classe” è stato un successo.

Tutti gli interventi hanno rimarcato il valore del progetto, e l’importanza dell’educazione alimentare nelle scuole che, come l’anno passato, Coldiretti porterà in classe grazie anche ai video didattici immersivi con la voce delle imprese agricole e l’approfondimento di temi specifici. Un’iniziativa dal forte valore didattico riconosciuto anche dal rappresentante dell’ufficio scolastico provinciale di Lecco, prof. Raffaele Cesana. La curiosità per l’attività di Coldiretti è stata invece al centro delle domande dei ragazzi, cui ha risposto il direttore Rodolfo Mazzucotelli, che ha anche spiegato nei dettagli il valore del progetto didattico che, anche quest’anno, ha l’obiettivo di coinvolgere migliaia di studenti nelle due province lariane.

E’ stato altresì sottolineato dai vertici Coldiretti il valore e l’importanza imprescindibile delle fattorie didattiche, ovvero i luoghi deputati ad accogliere le classi e ad approfondire sul campo ogni tema legato alla connessione tra agricoltura e cibo.

Da parte di Coldiretti si è approfondito nel concreto il funzionamento della piattaforma online attraverso cui le scuole potranno accedere ai video che porteranno le classi ad approfondire i diversi aspetti che legano agricoltura, cibo e nutrizione, entrando virtualmente anche nelle imprese agricole.

“In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il progetto consiste in un percorso multidisciplinare di educazione alimentare ed ambientale, di avvicinamento al mondo agricolo, finalizzato educare gli studenti, futuri cittadini e consumatori, a corretti stili di vita per il loro stesso benessere e per quello dell’ambiente” sottolineano il presidente Fortunato Trezzi e il direttore Rodolfo Mazzucotelli.

Le domande dei ragazzi? Molto specifiche su temi attuali e importanti, in particolare l’alimentazione: alla fine, foto di gruppo sullo scalone d’onore della Prefettura, con gli addobbi natalizi a cura di Coldiretti Como Lecco.

Anche quest’anno, il progetto didattico è rivolto a tutte le scuole delle province di Como e Lecco con percorsi, video e supporti didattici rivolti agli studenti: si tratta dell’iniziativa con cui l’organizzazione agricola intende promuovere la conoscenza e l’approfondimento in materia di sviluppo sostenibile e di educazione alimentare.

Il percorso accompagnerà gli studenti delle due province lariane sino alla fine dell’anno scolastico, con possibilità per tutte le scuole di aderirvi: a conclusione dello stesso, in tarda primavera, Coldiretti organizzerà una grande festa per celebrare l’agricoltura e l’importante iniziativa con laboratori, agrimerenda e la mostra dei progetti che saranno realizzati nel corso dell’anno.

 

PAVIA, NATALE, NEL PRESEPE 2022 ARRIVA LA FLOROVIVAISTA

Consegnata la statuina al Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti

E’ stata consegnata al Vescovo di Pavia Monsignor Corrado Sanguineti la nuova statuina del personaggio del Presepe 2022, la florovivaista. La consegna è avvenuta questa mattina in curia, nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. L’obiettivo è quello di aggiungere alla rappresentazione della Natività figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. 

Quest’anno – precisa Coldiretti Pavia – è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini, nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa nuova figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità – sottolinea Coldiretti Pavia – è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e, insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita. 

Il Presepe – continua Pavia – è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.  Il personaggio scelto quest’anno per entrare a far parte del Presepe – spiega Coldiretti Pavia – è un’operatrice del verde: il florovivaismo, infatti, è un comparto strategico del Made in Italy, che nel nostro Paese coinvolge oltre 20mila imprese impegnate nel garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio, ricorda Coldiretti.

“Si tratta dell’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare effetti positivi per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche – sottolinea Antonio Tessari, Direttore di Coldiretti Pavia – Un lavoro antico e prezioso, che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività sono colorate da piante e fiori tipici del Natale”. 

 

VERCELLI-BIELLA, NO A PROROGA CARICHE DEI COMITATI DI GESTIONE DEGLI ATC E CA

Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato, in Piemonte, un focolaio di Peste Suina Africana, rispetto agli abbattimenti dei cinghiali che superano di poco i 12 mila, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50 mila, con una situazione che è sempre più al collasso ed insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole, all’ambiente e che espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.

“E’ assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali – sottolineano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori – I numeri sono eloquenti e parlano chiaro: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così deludenti. Si dovrà lavorare, innanzitutto, ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori, considerando che allo stato attuale sono 5 gli ATC e CA presenti sul territorio delle due province, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività. Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione. E’ fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata, senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i nostri rappresentanti che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica. Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane è quindi strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari, per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA. Ricordiamo che, di fatto, a pagare questi miseri giochetti, i cui effetti nel tempo si sono rivelati negativi, ci sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina”.

 

Appuntamenti

 

CALABRIA, PIGNOLATA DA GUINNESS LANCIA LA SFIDA PER ALLARGARE LA SOLIDARIETÀ

Coldiretti giovani impresa Reggio Calabria, coadiuvata dall’esperienza in materia dolciaria delle imprenditrici di Donne impresa Coldiretti si sono adoperati nella preparazione di un dolce natalizio da Guinness: 20 metri di pignolata, 15 kg di impasto e 8 kg di miele. Lo scopo è la solidarietà.

“Solidarietà condivisa con chiunque voglia raccogliere questa sfida e superare il primato da Guinness per poi donarlo in beneficenza”, sostiene il direttore Pietro Sirianni “siamo sicuri, ne saremmo lieti, di essere superati per la quantità e la voglia di solidali.”

Il dolce sarà esposto nella giornata di domani mercoledì 21 dicembre presso il mercato coperto di Campagna Amica Via sbarre centrali – Angolo via Giffone a Reggio Calabria per poi, in tarda mattinata, essere consegnato a diverse associazioni che si prodigheranno di offrirlo ai più bisognosi. 

“Da sempre Coldiretti, forza sociale del nostro paese, avvia iniziative solidali per essere vicina a tutte quelle persone che più hanno bisogno” sostiene il presidente Domenico Lavorata “molte aziende agricole hanno dato la disponibilità a donare altri prodotti” 

“L’augurio è che questa iniziativa, lanciata come sfida, venga replicata da altre associazioni perché non è tanto quello che diamo quanto l’amore nel dare” replica Federica Basile delegata giovani impresa di Reggio Calabria che ha ringraziato i numerosi giovani che, con generosità, si sono prodigati per la riuscita dell’iniziativa e nell’organizzare per i prossimi giorni altri eventi di solidarietà.