Primo piano
BRESCIA, “FUORI CLASSE CON COLDIRETTI”
Il progetto educazione alimentare
Sai cosa mangi? Rispetti la natura? Conosci gli animali? A scuola si impara anche questo, grazie all’iniziativa didattica di Coldiretti Brescia che, anche quest’anno, ha riproposto “Fuori Classe con Coldiretti”. Il progetto didattico rivolto a tutti i livelli scolastici ha coinvolto oltre 15.000 ragazzi in tutta la provincia di Brescia attraverso un format rinnovato e dinamico. Ha preso infatti avvio questa mattina – presso la sede di Coldiretti Brescia in collegamento online con gli istituti interessati – la prima sfida della seconda edizione dei “Campionati dell’Agricoltura” riservati alle classi quarte della scuola primaria di primo grado. La partita ha coinvolto i plessi di Mazzano, Pontevico e Trenzano. Nei prossimi giorni si terranno altre sfide, fino alla finalissima prevista per la fine di aprile.
“L’educazione alimentare è la chiave per crescere nuove generazioni più consapevoli, attente al proprio stile di vita e all’ambiente attraverso lo studio dell’educazione civica – interviene Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia – non solo, il percorso rientra in un importante progetto di valorizzazione della filiera agroalimentare bresciana e del vero made in Italy, più che mai fondamentale in questo momento di difficoltà per le imprese agricole”.
Il progetto scuola nel suo complesso ha previsto anche quest’anno l’utilizzo di video, appositamente realizzati e forniti da Coldiretti Brescia alle classi iscritte, sul tema dell’educazione alimentare, delle filiere agroalimentari, della fattoria didattica e dell’innovazione. Attraverso questi strumenti digitali i ragazzi si sono avvicinati al mondo Coldiretti e ai suoi valori, ma anche ai settori dell’agricoltura bresciana, dalla filiera zootecnica a quella vitivinicola, dal mondo delle api alla caseificazione del latte in formaggio, fino alla filiera di frutta e verdura. Altrettanto importanti, i temi della biodiversità animale e vegetale, il riciclo e la riduzione degli sprechi, la stagionalità e la provenienza degli alimenti, la scelta di sani stili alimentari corretti e la promozione di una cittadinanza consapevole e attiva.
“L’educazione alimentare dovrebbe diventare una vera e propria materia di studio – conclude Nadia Turelli vicepresidente di Coldiretti Brescia con delega alle attività di educazione alimentare nelle scuole – non si tratta solo di offrire ai ragazzi gli strumenti per leggere in maniera più completa il mondo che li circonda, ma anche per insegnare loro che alla base di una buona salute e di un’alta qualità di vita c’è un’alimentazione equilibrata e legata al territorio”.
Dal Territorio
LOMBARDIA: 1.700 AGRITURISMI PER PONTI PRIMAVERA
Tornano scampagnate per un milione di italiani
In vista delle festività pasquali e dei ponti di primavera, nei 1.700 agriturismi della Lombardia si lavora per l’accoglienza degli ospiti. È quanto afferma la Coldiretti regionale in relazione all’analisi Coldiretti secondo cui tornano a Pasqua le scampagnate per un milione di italiani che lo scorso anno erano stati costretti a rinunciare a causa delle misure di restrizione per la pandemia.
Gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia, ma anche l’andamento dei contagi – spiega la Coldiretti –, impattano sulle intenzioni di vacanza degli italiani favorendo le decisioni “last minute”. In tale ottica, scampagnate e gite fuori porta rappresentano una soluzione per chi non vuole rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare. Le aziende agrituristiche offrono la possibilità di passare una giornata in campagna, approfittando della cucina dei cuochi contadini o delle pietanze da asporto magari da assaporare in spazi picnic messi a disposizione anche dalle stesse aziende.
L’inizio della primavera – precisa la Coldiretti – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.
Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata – afferma la Coldiretti –, a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. In Lombardia – precisa la Coldiretti regionale su dati Istat – sono oltre mille gli agriturismi che offrono servizio di ristorazione per un totale di circa 40 mila posti a tavola, mentre più di 900 strutture hanno attività di alloggio per un totale di circa 15mila posti letto. Nel corso degli ultimi anni si è ampliata la gamma di servizi offerti e i servizi tradizionali, quali ristorazione e alloggio, sono stati affiancati da altri servizi come degustazione, passeggiate a cavallo, escursioni, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi. Sul sito https://terranostralombardia.it/ è possibile visionare le proposte offerte dagli agriturismi aderenti alla rete di Terranostra, l’associazione per l’agriturismo e l’ambiente promossa da Coldiretti.
I ponti di Pasqua e primavera – conclude la Coldiretti – rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico con le aziende che in Lombardia, tra alloggio e ristorazione, hanno perso circa 80 milioni di euro in due anni in base a una proiezione di Coldiretti Lombardia sulle stime elaborate dalla Coldiretti a livello nazionale. Secondo un’indagine di Terranostra Lombardia, inoltre, solo nel 2020 un agriturismo lombardo su due ha dovuto fare i conti con ricavi più che dimezzati a causa dell’impatto dell’emergenza Covid.
PUGLIA, PIANO ANTI XYLELLA SU 11MILA ETTARI CONTRO AVANZATA BATTERIO KILLER
Al via il Piano anti Xylella su 11mila ettari di territorio delimitato dall’area cuscinetto e contenimento con trattori, decespugliatori, trinciatrici, per dare battaglia all’insetto vettore della Xylella fastidiosa, la ‘sputacchina’, e contrastare l’avanzata del killer degli ulivi, salvando il patrimonio produttivo e al contempo l’ambiente e il paesaggio. Per questo Coldiretti Puglia da Monopoli ha dato il via alle pratiche di prevenzione obbligatoria, dopo la pubblicazione sul BURP del Piano d’azione 2022, per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa in Puglia, dove serve lo sforzo comune degli agricoltori, ma anche degli enti pubblici per attuare nei tempi prestabiliti e a tappeto le pratiche di prevenzione fitosanitaria per fermare l’avanzata della ‘pandemia degli ulivi’ che ha intaccato gravemente il 40% della regione con oltre 21 milioni secchi. La diffusione della Xylella Fastidiosa – ceppo pauca, quello pugliese – secondo lo studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America) potrà causare, se non viene fermata, un impatto economico negativo in Europa d in Italia fino a 20 miliardi, riferisce Coldiretti Puglia.
“Va dato corso all’impegno assunto nel Piano 2022 da parte della Regione Puglia di riconoscere un contributo agli agricoltori impegnati nella lotta all’insetto vettore per i costi sostenuti dagli agricoltori per le pratiche di prevenzione, perché svolgono un servizio pubblico di tutela del patrimonio olivicolo pugliese e italiano. Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
È necessaria una proroga alla scadenza del 10 aprile perché il via al Piano dato pochi giorni fa e le condizioni climatiche avverse – ha chiesto Coldiretti Puglia – rendono impossibile lo svolgimento delle pratiche di prevenzione nei tempi prestabiliti.
Nelle pratiche di prevenzione come le lavorazioni artificiali contro la ‘sputacchina’, il vettore allo stadio giovanile, o le misure fitosanitarie contro l’insetto adulto, sono coinvolti – precisa Coldiretti Puglia – anche i Comuni pugliesi e agli enti pubblici come Consorzi di Bonifica, ANAS , Demanio, che devono pulire campi abbandonati, strade e cigli stradali pubblici e demaniali incolti e pieni dei famigerati sputi dell’insetto vettore ‘sputacchina’ che inoculando la malattia è responsabile dell’avanzata inarrestabile della Xylella fastidiosa.
“Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”, afferma Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Nel monitoraggio 2021 sono state individuate – spiega Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio della Regione Puglia – 146 piante positive di cui 17 nella zona cuscinetto Salento, 88 nella zona contenimento Salento, 1 nell’area delimitata Polignano e 40 nell’area delimitata Monopoli, per cui nelle aree delimitate saranno utilizzati anche nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell’IPSP del CNR e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e di Coldiretti che continueranno a collaborare con ENCI per le attività di addestramento dei cani che effettueranno nell’anno 15 controlli equamente suddivisi tra vivai/garden di piante ornamentali e/o officinali di specie non specificate (5 vivai in zona infetta), vivai/garden di piante appartenenti a specie specificate (5 vivai in area indenne) e lotti di piante importate da paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari. Inoltre, attraverso il progetto di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (DTA), saranno elaborate immagini telerilevate da aereo acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi – aggiunge Coldiretti Puglia – per la identificazione precoce di focolai di Xylella attraverso rilievi aerei e droni con sensori iperspettrali e termici.
L’urgenza è salvare da nuovi contagi la Piana degli Ulivi Monumentali che ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, quando per la gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti regionale – molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.
Pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, nuovi strumenti per la individuazione precoce di nuovi focolai, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, sono – conclude Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.
È obbligatorio eseguire le lavorazioni superficiali dei terreni:
- nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nelle aree delimitate Monopoli, Polignano, Alberobello;
- nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nella zona cuscinetto di 5 km dell’area delimitata Salento;
- nell’intero agro comunale dei comuni ricadenti nella zona di 5 km dell’area delimitata Salento in cui si attuano misure di contenimento
- nell’intero agro comunale dei comuni seguenti:
Carosino, Carovigno, Casamassima, Castellaneta, Ceglie Messapica, Cellamare, Cisternino, Faggiano, Ginosa, Gioia del Colle, Grottaglie, Laterza, Leporano, Mola di Bari, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Noicattaro, Ostuni, Palagianello, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, Rutigliano, Sammichele di Bari, San Giorgio Ionico, Turi, Villa Castelli.
L’intervento è fortemente consigliato nel restante territorio regionale.
SARDEGNA, PREMIATI IL 90% DEI BOVINI SARDI LIMOUSINE-CHAROLAISE
Sardegna protagonista ai campionati nazionale delle razze bovine da carne Charolaise e Limousine che si è svolta nel fine settimana scorso a Bastia Umbra, dove, come ha annunciato l’Associazione allevatori regionale (AARS), sono stati premiati 9 dei 10 capi isolani presenti.
Un grandissimo successo per una Regione che si piazza al secondo posto in Italia dopo la Sicilia per numero di capi (13.206) delle due razze di bovino da carne. La Sardegna è invece terza per numero di capi Charolaise (2.268) dopo Sicilia e Lazio, e terza anche per numero di Limousine (10.938) dopo la solita Sicilia e Toscana. Nell’Isola il 10,71% del totale di capi italiani di Charolaise ed il 13,32% di quelli Limousine.
Il maggior numero è concentrato nel Nord Sardegna dove sono presenti il 56,35% di capi Charolaise (1.278) e il 48,98% di Limousine (5.357). E provengono da qui, infatti, i nove capi premiati a Bastia Umbra (un campione junior, due primi posti, cinque secondi posti, un terzo posto oltre ad un premio speciale).
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N. CAPI CHAROLAISE |
N. CAPI LIMOUSINE |
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SARDEGNA |
2.268 |
10.938 |
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NORD SARDEGNA |
1.278 |
5.357 |
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NUORO |
405 |
3.757 |
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ORISTANO |
507 |
619 |
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CAGLIARI |
78 |
1.205 |
“Un successo importante per la Sardegna che ha maggiore valore in quanto arriva dopo due anni di black out dovuti alla pandemia che ha sospeso tutte le mostre ed i momenti di confronto – afferma il socio Coldiretti Michele Filigheddu, allevatore di Arzachena che alla mostra nazionale ha conquistato due secondi posti -. Ci dà nuovi e grandi stimoli per ripartire e preparare la mostra regionale di Charolaise e Limousine che si terrà dal 22 al 24 aprile prossimo a Ozieri”.
“È la conferma del grande lavoro e passione dei circa 450 allevatori di queste due razze di bovini da carne iscritte al libro genealogico – sottolinea il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti – che hanno continuato a lavorare con lo stesso impegno anche durante la pandemia”.
TOSCANA, OLIO TOSCANO IGP PRIMO EXTRAVERGINE DI QUALITA’ D’ITALIA
L’olio Toscano IGP è l’extravergine di qualità numero uno in Italia tra le 49 prodotti ad indicazioni geografiche (42 Dop e 12 Igp). È al primo posto per produzione certificata con 2.594 tonnellate, valore alla produzione con 23 milioni di euro, valore al consumo con 39 milioni di euro e valore dell’export con ben 33 milioni dei 53 milioni di euro su base nazionale. Il 70% del prodotto vola nei paesi extra Ue tra cui principalmente Stati Uniti, il 30% nel mercato europeo. La produzione di Toscano IGP contribuisce per il 35% all’impatto economico del settore con circa 25 milioni di euro su 71 complessivi a livello nazionale. A certificarlo è stato l’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita sul settore italiano dei prodotti DOP IGP nel 2021. “E’ un primato che esalta dal punto di vista delle statistiche e delle performance un lavoro costante e di metodo del nostro Consorzio, che ha saputo guidare e coordinare le imprese, e dei nove mila soci che continuamente investono su qualità, tracciabilità, sostenibilità, distintività, territorio ed innovazione. La risposta del consumatore ci ha permesso oggi di essere il principale olio di qualità del nostro paese. E di questo la Toscana deve andarne orgogliosa. – analizza Fabrizio Filippi, Presidente Consorzio Olio Toscano IGP – Il modello organizzativo e produttivo del Toscano IGP è riuscito a valorizzare la ricchezza del territorio insieme ad un potenziale olivicolo in parte ancora da esprimere. Ci troviamo oggi nelle condizioni, con l’attuale produzione certificata, di non essere in grado di soddisfare tutta la richiesta che arriva dal mercato che è tre volte superiore”.
La pandemia prima, oggi la guerra con le inevitabili ripercussioni sugli oltre 30 milioni di esportazioni, hanno imposto, ed impongono, un cambio di rotta delle strategie commerciali. “Le imprese – spiega ancora Filippi – hanno dimostrato grandissima capacità di adattamento e di riorganizzazione commerciale durante i due anni di emergenza sanitaria bilanciando le perdite del settore Horeca in particolare con la vendita online e con la vendita diretta; un atteggiamento che ha limitato le contrazioni dell’1,2% nonostante a livello nazionale le vendite nella Gdo siano crollate, nei primi mesi del 2021, del 8,7%. Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina, e sull’intera area, stanno avendo inevitabili effetti sulle esportazioni di extravergine toscano IGP verso mercati emergenti e in crescita”.
9 mila operatori certificati, tra produttori e trasformatori, su 23.160 totali a livello nazionale e 7 milioni le piante iscritte al Consorzio. Una bottiglia su cinque di extravergine prodotta in Toscana è IGP, pari al 20% della produzione totale regionale. “Oggi il Toscano IGP vale quasi il 26% dell’intera produzione certificata e il 32% dell’intero valore alla produzione a livello nazionale. – conclude il Presidente del Consorzio di Tutela Toscano IGP, Filippi – La nuova indicazione territoriale di Bolgheri, in questo senso, accolta con grande entusiasmo dalle imprese, rappresenta un ulteriore elemento di crescita in termini di produzione ed immagine del nostro Toscano IGP. Però non dobbiamo fermarci qui: la certificazione è un valore aggiunto sul mercato che ha fatto la differenza proprio nel momento più difficile della nostra storia. Non è solo un investimento sulla qualità e la tracciabilità, ma sul sistema agricolo toscano”.
BASILICATA, RIVEDERE DECISIONE CHIUSURA SPORTELLI BPER BANCA
Coinvolge anche il mondo agricolo territoriale, la notizia dell’annunciata chiusura nelle prossime settimane degli sportelli di Miglionico e Gorgoglione, nel materano, della BPER Banca, lasciando come servizio solo il sistema bancomat. “Anche noi, come organizzazione agricola, ci opporremo in tutte le sedi a questa scelta, probabilmente dettata da logiche di mercato- spiegano il presidente della Coldiretti provinciale di Matera, Gianfranco Romano, e il direttore, Pietro Greco – dato che non si possono abbandonare da un giorno all’altro territori ed eliminare così servizi fondamentali. Ricordiamo che per le imprese agricole è fondamentale un rapporto forte con la banca del territorio, che spesso è un interlocutore importante su un terreno delicato quale ad esempio quello dell’accesso al credito per il mondo agricolo. Non va poi dimenticato – aggiungono Romano e Greco – che per i coltivatori è necessario poter contare su certezze quali quelle dell’attenzione di un istituto di credito profondamente radicato sul territorio, soprattutto per la possibilità di aver un facile accesso alle filiali. Nelle prossime ore attiveremo ogni iniziativa utile affinché la BPER Banca possa rivedere la sua scelta”.
PUGLIA, ALTRI 3MLN EURO PER REDDITIVITÀ, COMPETITIVITÀ E RIGENERAZIONE
Bene aver destinato 3 milioni di euro allo scorrimento delle graduatorie della sottomisura 4.1C del PSR Puglia per migliorare redditività, competitività e sostenibilità delle aziende olivicole ricadenti nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione de Comitato sorveglianza nazionale per i fondi del SUD, a cui ha partecipato Stefano Leporati dell’Area Economica di Coldiretti.
Ora serve una stretta sulle istruttorie bloccate e attuata la rimodulazione definita con il Ministero dell’Agricoltura e l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia – dice Coldiretti Puglia – con l’urgenza di attivare le misure per gli agricoltori, i frantoiani e i vivaisti, a partire dallo spostamento dei fondi destinati alla rimozione degli ulivi disseccati di 20 milioni sui reimpianti degli ulivi resistenti per cui sono già pervenute alla Regione Puglia 8133 domande singole e 26 collettive contro un fabbisogno di 222 milioni di euro.
Sulla salvaguardia degli ulivi monumentali sono giunte 94 domande per 2,8milioni di euro, per cui l’Assessorato deve pubblicare un secondo bando per assorbire il totale di 5 milioni in dotazione sulla misura che non ha sortito gli effetti sperati.
Procedure semplificate per gli interventi sui frantoi oleari che ha riguardato 271 frantoi per 5,7 milioni per la prima annualità ed è stato stabilito di attivare la misura anche per i 2 anni successivi al 2020, richiesta avanzata da Coldiretti Puglia che ha chiesto di lasciare le risorse sulla misura per assorbirla completamente considerati i danni subiti dai frantoi.
La misura relativa alle imprese vivaistiche è stata modificata – spiega Coldiretti Puglia – consentendo di intervenire non solo sugli investimenti e per attivare misure compensative in favore dei vivai. Saranno 5 le linee di ricerca prevalenti – una volta approvato il programma dal Comitato di sorveglianza – con 11 milioni per il miglioramento genetico di specie tolleranti e resistenti alla Xylella, 3 milioni di euro per indagini e prove per metodi di controllo della presenza della Xylellsui vegetali, 3 milioni di euro per indagini e prove per metodi di controllo sugli insetti vettori, 2 milioni di euro per tecniche di diagnosi sul materiale vegetale della presenza di Xylella e insetti vettori, 1 milione di euro per studi per la migliore gestione agronomica del materiale resistente.
La ricerca è indispensabile per trovare ogni possibilità per uscire dallo stato di grave emergenza – ribadisce Coldiretti Puglia – che ha provocato danni a tutta l’economia, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività, per cui serve un impegno corale di tutti che vada oltre la Puglia, perché la Xylella è un problema nazionale ed europeo.
La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia – con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.
CAMPANIA, FRUIT LOGISTICA: LA RUCOLA IGP PARTE CON IL BOTTO
La rucola della Piana del Sele IGP torna al Fruit Logistica di Berlino con i primi numeri del marchio di tutela europeo, riconosciuto dalla UE nel dicembre 2020 dopo tre anni di gestazione. Ad oggi – spiega Vito Busillo, presidente del Consorzio di tutela salernitano nato solo otto mesi fa – le aziende produttrici associate rappresentano il 60% del totale, con 2.200 ettari coinvolti. Già all’avvio del Consorzio il valore della produzione certificato dall’ente DQA era 16,5 milioni di euro, ovvero il 5% del totale. Ciò significa che a regime puntiamo a rappresentare un valore della produzione in campo di 340 milioni di euro, a cui si sommeranno altri 600 milioni di valore della commercializzazione al banco. Numeri che ci porteranno tra i primi cinque prodotti a marchio d’Italia”.
Busillo, che è anche presidente di Coldiretti Salerno, fa il punto sui progetti in corso per amplificare il potenziale di mercato di questo straordinario prodotto, a partire da un’azione di co-marketing con la grande distribuzione e da un percorso di valorizzazione d’intesa con il Ministero dell’Agricoltura e la Regione Campania. La differenza fondamentale di un prodotto a marchio – sottolinea il presidente Busillo – è l’adozione di un rigoroso disciplinare di produzione che mette al centro i processi di sostenibilità: risparmio idrico, abbattimento fitofarmaci, agricoltura 4.0 con tecnologia a sensori per non rovinare il prodotto, macchine elettriche per la raccolta, basso impatto ambientale. Solo così – conclude Busillo – saremo in grado di intercettare la fiducia del consumatore con l’IGP.
L’occasione per presentare i numeri della rucola IGP è il convegno sul tema “La competitività dell’ortofrutta italiana al tempo delle emergenze: il ruolo delle filiere e dei territori” al padiglione 4.2 stand A-03, con gli interventi di Ettore Prandini presidente nazionale di Coldiretti, Aristide Valente presidente OP Alma Seges, Sonia Ricci presidente Unaproa e coordinatrice della consulta ortofrutticola di Coldiretti, Felice Poli presidente OP Sole e Rugiada, Alessandro Apolito Filiera Italia, Luigi Lauriola responsabile ortofrutta Carrefour Italia.
La Rucola IGP si presenta come un vero e proprio “super food”. Ha proprietà antinfiammatorie, vista la presenza di calcio, magnesio e potassio. È un antiossidante e antitumorale, perché contiene beta-carotene, vitamina C, luteina e zeaxantina ma anche flavonoidi e isotiocianati come il sulforafano. È un prodotto antiage, grazie al calcio che aiuta a rinforzare la struttura delle unghie e delle ossa e la vitamina K svolge un’azione protettiva dell’apparato osseo. È ipocalorica con solo 25 calorie per 100 gr di alimento. Fin dall’antica Roma è ritenuta un afrodisiaco, citata da Ovidio come “eruca salax”. La rucola, infine, è consigliata per le donne in gravidanza, perché ricca di folati che trasformandosi in acido folico aiutano a prevenire le malformazioni fetali e la corretta crescita del bambino. La rucola IGP della Campania è quindi pronta a rappresentare un vero fenomeno sul mercato e negli stili alimentari sulle tavole di tutto il mondo.
PIEMONTE, FRUIT LOGISTICA: RINCARI GRAVANO SU COMPARTO FRUTTICOLO
Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta italiana a +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. Aumenta l’export con quasi 5,6 miliardi di euro (+8%) che nel 2021 ha raggiunto il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in rifermento a Fruit Logistica 2022 di Berlino, la principale fiera internazionale di settore al via da oggi, martedì 5 aprile.
Il comparto ortofrutticolo piemontese numeri importanti con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro, una superficie di 18.479 ettari e 7.950 aziende. L’annata 2021, però, in Piemonte è stata fortemente colpita dal maltempo, in particolare dalle gelate e dalla grandine, che ha causato perdite del 70% per albicocche e susine e anche fino al 100% per pesche e kiwi.
“Restano buoni segnali per l’export che, in linea con i dati nazionali, si attesta per la nostra Regione sul +5% per le mele e +2% per i kiwi – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Tra l’ampia gamma varietale che può vantare l’Italia, spicca la Mela Rossa Cuneo Igp, riconoscimento ottenuto a livello comunitario nel 2013. La produzione di mele piemontese, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo coinvolge più di 4 mila aziende ed una superficie di oltre 6 mila ettari ed è un frutto che esportiamo in tutti gli emisferi, dall’Europa, soprattutto in Germania, al nord Africa, dall’America del nord a quella del sud. Per quanto riguarda i kiwi, la moria ha fatto sì che ci sia stato un calo drastico delle superfici destinate alla coltivazione, passate nel giro di pochi anni, dal 2016 a oggi, dagli oltre 4.300 agli attuali 3.700 ettari, ma resta un frutto molto apprezzato all’estero e di ottima qualità. Sicuramente, adesso, a pesare sul comparto sono i rincari di energia, carburante, materie prime, fertilizzanti ed imballaggi arrivati addirittura al +72%. Questo scenario fa sì che le liquidazioni, che devono ancora avvenire per l’annata 2021, saranno fortemente penalizzanti per i nostri produttori, spesso costretti a lavorare sottocosto. Per difendere il nostro patrimonio frutticolo è necessario – proseguono Moncalvo e Rivarossa – intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro. Occorre lavorare ad accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.
CALABRIA, AUMENTANO I COSTI DELL’ORTOFRUTTA E LA CRISI COLPISCE
Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta ad un +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è – sottolinea Coldiretti – la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3%. Questo quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in rifermento a Fruit Logistica 2022 di Berlino la principale fiera internazionale di settore dove sono presenti nostri operatori preoccupati per l’impatto della guerra in Ucraina. E’ – commenta Coldiretti – uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo che assegna alla nostra regione un ruolo significativo, garantisce occupazione a tempo indeterminato e stagionale buon fatturato tra fresco e trasformato, tale da classificare la Regione al sesto posto in Italia per valore alla produzione. Vantiamo prodotti ortofrutticoli a marchio in particolare IGP e la Calabria della frutta – evidenzia la Coldiretti – primeggia con molte produzioni importanti: dalle clementine ai kiwi, agrumi, fragole, nettarine, cipolla di Tropea, fino alle castagne e nocciole ma anche per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, finocchi, patate della Sila. Un patrimonio – annota Coldiretti – minacciato da crisi internazionali e cambiamenti climatici che ha causato una perdita della produzione regionale che purtroppo commercializza solo il 27% della produzione aggregata con Organizzazioni di Prodotto (OP) e il restante viaggia con il commercio tradizionale. A questo si è aggiunto il balzo dell’energia che ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti – dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna.
Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – afferma Coldiretti -nel sottolineare che “occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità perché – conclude – l’agricoltura di qualità ha bisogno di acqua.
PUGLIA, RUBATI CONTATORI E APPARECCHIATURE RETE DISTRIBUZIONE NORD FORTORE;
La criminalità mette le mani anche sulle reti di distribuzione irrigua del Nord Fortore del Consorzio per la bonifica della Capitanata, dopo i furti e i danneggiamenti a pozzi artesiani ed aziende agricole che si sono moltiplicati nelle ultime settimane in tutta la Puglia. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che definisce vile oltre che irresponsabile il furto di numerose apparecchiature in ottone e contatori ai gruppi di consegna automatizzati della rete irrigua del Consorzio di Bonifica della Capitanata, proprio quando mancano pochi giorni all’avvio della stagione irrigua, previsto il 10 aprile.
Dopo i furti registrati tra Adelfia e Sannicandro di Bari, il danneggiamento ed il defraudamento di 13 pozzi artesiani tra Terlizzi, Bitonto e Ruvo di Puglia della Cooperativa Cooperagri, con furti di idranti e tubature, episodi analoghi – aggiunge Coldiretti Puglia – si stanno registrando a Grumo Appula, a Trani, nel foggiano e in provincia di Brindisi con le bande criminali che stanno facendo razzia di fili di rame e cavi elettrici.
Si sono moltiplicati in tutta la regione i furti di rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni ortofrutticole che hanno bisogno di acqua.
A rischio – denuncia Coldiretti Puglia – le aziende ortofrutticole impossibilitate a procedere all’irrigazione dei campi, gli allevamenti con le operazioni di mungitura e governo degli animali, le aziende agrituristiche per la fornitura dei servizi di ospitalità e ristorazione.
Le aziende hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità – dice Coldiretti Puglia – le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura. Nelle aree rurali i criminali stanno condizionando – conclude Coldiretti Puglia – la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. E’ a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira è di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia spesso non denunciano gli episodi criminosi che sono costretti a vivere.
VENETO, SPECULAZIONI: CONSULTA ZOOTECNICA DEL LATTE
“Sono passati mesi dalla firma dell’accordo di filiera raggiunto per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla: è tempo di riconoscere il giusto valore al lavoro e alla dignità degli allevatori: è ora di rispettare i patti”. È quanto afferma Coldiretti Veneto che ha convocato la consulta zootecnica dei produttori di latte per domani 6 aprile a Mestre nella sede della federazione. “È importante fare un confronto, con tutti gli attori, ai vari livelli, per difendere l’operato degli imprenditori agricoli che stanno attraversando un periodo di grave crisi – continua Coldiretti Veneto. Le imprese agricole sono strozzate dai continui aumenti dei costi di produzione non compensati da un prezzo di vendita adeguato e in molti casi si trovano costretti ormai da mesi a vendere sottocosto per effetto di dinamiche speculative che ricadono interamente sulle loro spalle. Non si può più perdere tempo serve una presa d’atto collettiva prima che sia troppo tardi. In gioco c’è il futuro di un settore che grazie a circa 3mila aziende produce, in Veneto, 10 milioni di quintali di latte all’anno. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado” – conclude Coldiretti Veneto.
LOMBARDIA, GIOVANI, +1,5% IMPRESE NELLE CAMPAGNE
Aumentano dell’1,5% in un anno le imprese agricole gestite da giovani nelle campagne lombarde. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia su dati del registro imprese a fine 2021, in occasione della presentazione della nuova legge regionale per i giovani illustrata dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione, Stefano Bolognini.
“Un provvedimento che ci ha visti coinvolti fin dalla prima fase della sua elaborazione – commenta Carlo Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – e che ci auguriamo possa essere uno strumento utile per mettere al centro le esigenze delle giovani generazioni in ogni settore a partire da quello agricolo, che l’emergenza Covid e l’attuale guerra in Ucraina stanno dimostrando essere centrale per il nostro Paese”.
“Siamo pronti a partecipare attivamente ai futuri progetti e iniziative che da questa legge prenderanno piede – continua Recchia – a cominciare dall’osservatorio regionale sulle politiche giovanili, per rappresentare anche in questo contesto il contributo che i giovani agricoltori possono dare all’intera società a partire dal lavoro quotidiano nei campi”.
I giovani – afferma la Coldiretti Lombardia – hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
Le nuove generazioni di agricoltori – conclude la Coldiretti – sono in prima fila anche nella rivoluzione digitale nelle campagne italiane con un’impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di uno su tre (37%) usa i social network, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
SAVONA, MARGHERITA IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA PIANA DI ALBENGA
Torna la solidarietà a sostegno della ricerca sul cancro: fino al 18 aprile, per il nono anno consecutivo, torna la ‘Margherita per Airc’, iniziativa sostenuta da AICG, FDAI e da Coldiretti che, con i suoi associati, fornirà la margherita bianca d’Albenga, fiore diventato simbolo della ricerca oncologica italiana. Un modo per trasmettere un messaggio d’impegno sociale, nonché di promozione di un prodotto d’eccellenza del territorio ligure; la margherita è garantita dalla Filiera Agricola Italiana Spa e i fondi ricavati saranno destinati alla borsa di studio assegnata a un giovane ricercatore.
Ogni pianta reca un’etichetta “parlante” con QR code, grazie al quale sarà possibile accedere a una serie di contenuti speciali: testi, video e immagini per scoprire più nel dettaglio il progetto, le caratteristiche e le informazioni sulla coltura e sulla manutenzione della margherita, oltre alle informazioni su Aicg, AIRC e il progetto di ricerca finanziato in questi anni. In Italia sono numerosi i centri di giardinaggio associati ad AICG (l’elenco completo si trova sul sito www.aicg.it) in cui si potranno acquistare le piante solidali al prezzo di 4.50€: per ogni margherita venduta, 1.50€ sarà devoluto ad AIRC per sostenere la nuova borsa di studio istituita anche grazie all’impegno di AICG.
“Siamo onorati di poter sostenere anche quest’anno un’iniziativa così nobile e importante per portare avanti la ricerca. –spiegano Marcello Grenna, Presidente di Coldiretti Savona e Antonio Ciotta, Direttore Provinciale– La ‘Margherita per AIRC’ nasce nella Riviera Ligure di Ponente, in particolare nella Piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono prodotti circa 10 milioni di vasi andando a costituire un mercato fondamentale per la nostra provincia. Quest’anno, purtroppo, il settore floricolo è messo in difficoltà dai continui rincari energetici e delle materie prime ma nonostante questo le nostre aziende si sono schierate come sempre in prima linea per sostenere il progetto. Il nostro invito è ovviamente quello di aderire insieme a noi all’iniziativa, facendo un piccolo gesto di solidarietà che può portare a un grande passo avanti nella ricerca; è anche un modo per sostenere la floricoltura 100% made in Italy e i nostri produttori locali, portando a casa una bellissima pianta simbolo di purezza e fortuna”.
VERONA, AVVIATI I LABORATORI PER 2000 STUDENTI DEL PROGETTO “SEMI’NSEGNI”
Continua il progetto di educazione “Semi’nsegni, educazione civica ambientale e alimentare” promosso da Donne Impresa di Coldiretti nelle scuole veronesi con l’avvio dei laboratori didattici per un percorso educativo multidisciplinare di apprendimento, in linea con i più recenti sviluppi della didattica laboratoriale.
Oltre 2000 gli alunni coinvolti, dall’infanzia alle scuole medie, 78 classi di vari istituti scolastici a Verona e provincia. Sono numeri significativi per l’iniziativa “Semi’nsegni”, il progetto di educazione alimentare ambientale e civica, promosso da Coldiretti Veneto e che ha avuto il riconoscimento del Ministero dell’istruzione che l’ha inserito ufficialmente tra i pacchetti formativi segnalati agli istituti scolastici. Sono impegnate soprattutto le imprenditrici agricole di Coldiretti, le cuoche contadine, ma in prima linea ci sono anche esperti e funzionari della struttura scaligera. Nella nostra provincia sono state numerose le adesioni da parte delle scuole che hanno colto l’opportunità dell’educazione civica che passa attraverso la sana alimentazione e la conoscenza della nostra agricoltura. Nelle primarie sono impegnati 1300 alunni di 57 classi, 400 gli studenti delle medie di 18 classi a cui si aggiungono anche 300 bambini delle scuole dell’infanzia.
I laboratori sviluppati sono diversi per le differenti età degli alunni. Nelle scuole dell’infanzia è avviato il laboratorio di orto nel giardino; nelle scuole primarie vengono insegnati cosa sono e a cosa servono i semi, come si fa la pasta con gli acquisti di prodotti a km zero e come viene prodotto l’olio. Nelle scuole medie i laboratori riguardano la merenda dei ragazzi per promuovere modelli positivi di comportamento e sottolineare l’importanza dei corretti stili di vita per una crescita sana.
“Ciò che gli operatori agricoli offrono con questa iniziativa – evidenzia la responsabile provinciale di Donne Impresa Chiara Recchia – oltre alla formazione alimentare, ambientale e civica, è soprattutto favorire un rapporto di fiducia con le nuove generazioni e il corpo insegnante trattando temi legati all’agricoltura che abbracciano varie discipline dalle scienze alla geografia, anche matematica e storia ad esempio. Materie vissute all’esterno magari coltivando un orto, oppure insegnate con i prodotti di stagione e il supporto di immagini da professionisti che lavorano e vivono nel settore agricolo tutti i giorni per una testimonianza diretta”.
Al termine dei laboratori previsti all’ex Arsenale di Verona l’11 maggio, sarà organizzata la festa finale con la rappresentanza di tutte le scuole aderenti al progetto.
AREZZO, CON AUTISMO AL VIA IL PROGETTO FORMATIVO ‘STASERA CUCINO IO’
Coldiretti in collaborazione con l’Associazione Autismo Arezzo fanno partire il progetto “Stasera Cucino Io” presentato questa mattina in conferenza stampa presso il Mercato Coperto di Campagna Amica in via Mincio ad Arezzo.
Dopo una fattiva collaborazione tra le due realtà territoriali che dura da oramai due anni, arriva un nuovo pezzo importante di progettazione che ha come obiettivo quello di avvicinare ed educare i ragazzi alla manipolazione del cibo e all’acquisizione di abilità in cucina; un passaggio fondamentale per un percorso verso una vita sempre più autonoma.
“Grazie alla collaborazione con l’Associazione Autismo Arezzo, come Coldiretti abbiamo voluto dare seguito alla positiva esperienza di inclusione ed educazione all’alimentazione già iniziata da tempo, mettendo adesso a disposizione lo spazio del nuovo Mercato Coperto di Campagna Amica – spiega Lidia Castellucci, Presidente Coldiretti Arezzo – i giovani infatti utilizzeranno i locali della cucina e della sala multimediale del nostro Mercato Coperto, luogo di inclusione e che rappresenta un punto di riferimento per la città ed un particolare valore aggiunto per chi necessità di spazi in un luogo che parla di presente e di futuro e che lo fa partendo dal nostro agroalimentare a conferma di quello che fa la nostra organizzazione attraverso il suo ruolo di forza sociale e propositiva. Con il progetto ‘Stasera Cucino Io’ ribadiamo l’importanza ed i valori dietro all’agricoltura sociale che rappresenta l’eccellenza della multifunzionalità garantendo nuovi servizi di utilità sociale in modo da offrire uno spazio alternativo ai tradizionali sistemi di assistenza e rispondendo ad una sempre maggiore richiesta di personalizzazione qualificazione dei servizi sociali”.
Nei prossimi giorni prenderà il via la prima di una serie di lezioni di cucina, tenute dallo Chef Shady Hasbun, che lavorerà con le mani in pasta i preziosi prodotti a Km zero delle aziende aderenti alla rete CA, insiemi ai ragazzi all’interno della sala multifunzionale del Mercato Coperto di Campagna Amica.
“Questo progetto è la naturale prosecuzione di quello che, in piccolo abbiamo iniziato con i nostri campi estivi già due anni or sono. La collaborazione stretta con Coldiretti e la disponibilità di un grande chef come Shady ci hanno permesso di realizzare quello che solo qualche mese addietro sembrava un sogno – afferma Andrea Laurenzi Presidente Associazione Autismo Arezzo – Il nostro obiettivo è quello di avvicinare ed educare i ragazzi alla manipolazione del cibo e all’acquisizione di abilità in cucina, fondamentali per il percorso di vita autonoma. Perché noi, come associazione, vogliamo che i nostri figli, con tutte le loro difficoltà ma con tutti i loro diritti e dignità, riescano in futuro ad avere una vita sociale quanto più possibile integrata e indipendente. La mission della nostra associazione è quella di includere tutti, cercando di mettere in atto progetti abilitanti e costruttivi per i ragazzi su tutti i livelli di funzionamento – prosegue Laurenzi – partendo da questo presupposto abbiamo progettato un percorso che si snoda su due luoghi, due livelli di impegno e due giorni differenti: Mercato Coperto di Campagna Amica e sede Associazione Autismo Arezzo, due sezioni distinte, ma allo stesso tempo collegate tra di loro. Per la nostra associazione è un felice sforzo e siamo convinti che questo settore della cucina sia strategico per questo abbiamo deciso per la gratuità del progetto cercando di non gravare sulle famiglie”.
SAVONA: VIA AI PROGETTI NELLE SCUOLE
Donne Impresa Coldiretti Savona arriva nelle scuole: una serie di incontri organizzati con gli studenti e i docenti dell’Istituto comprensivo delle Albisole per portare in aula giochi, divertimento e tanti insegnamenti sull’agricoltura e sulle aziende del territorio. Due i progetti che hanno preso il via questa mattina: il primo dedicato all’agricoltura biologica, organizzato con il contributo di Regione Liguria; il secondo, dal titolo “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, realizzato da Coldiretti Donne Impresa che ha visto in aula la presenza di Anna Fazio, vice Responsabile del movimento, di Gabriella Caratti e di Daniela Montina.
Il progetto sul biologico, che persegue alcuni dei 17 obiettivi dell’Agenda dell’ONU 2030, vuole far avvicinare i bambini all’agricoltura e alla filiera corta agricola di Savona, per aiutarli a crescere con la consapevolezza che qualità del cibo, rispetto dell’ambiente e sostenibilità vanno sempre di pari passo. A questo scopo i bambini hanno potuto partecipare a un laboratorio di preparazione del pesto biologico, per imparare la ricetta di uno dei prodotti più rappresentativi della Liguria. Il progetto di Coldiretti Donne Impresa, invece, vuole far conoscere la realtà di Campagna Amica: il tema principale sarà “Cibo buono per noi e la natura”, con focus sulla sostenibilità ambientale, la stagionalità delle produzioni, la valorizzazione delle biodiversità locali, il consumo consapevole e lo spreco alimentare. Tra giochi e attività informative i bambini questa mattina hanno potuto partecipare anche a un laboratorio di assaggio dell’olio.
“Siamo entusiasti di poter portare la realtà di Coldiretti nelle scuole -affermano Marcello Grenna, Presidente Coldiretti Savona, e Antonio Ciotta, Direttore Provinciale- Attività come queste servono per insegnare ai bambini temi al giorno d’oggi importantissimi, come il rispetto dell’ambiente e lo spreco alimentare, attraverso attività di gruppo e laboratori che creano un clima di collaborazione e permettono di imparare divertendosi”.
Per entrambi i progetti sono previsti incontri in aula con tecnici esperti, aziende locali e con le imprenditrici di Donne Impresa; i bambini, inoltre, avranno l’occasione di fare gite in fattoria e nelle aziende per entrare in contatto diretto con la natura. “Come Donne Impresa siamo davvero contente di far parte di questo progetto e di poter portare la nostra esperienza in aula toccando problematiche che sempre più spesso colpiscono il nostro territorio e il mondo agricolo. –spiega Anna Fazio, vice Responsabile Donne Impresa- Credo che insegnare ai bambini il rispetto dell’ambiente e della natura attraverso il consumo consapevole sia essenziale, e questa è un’ottima occasione per farli avvicinare anche alle realtà produttive del loro territorio”.
CUNEO, CINGHIALI: OK INIZIATIVA DELLA PROVINCIA MA DALLA REGIONE TUTTO TACE
Coldiretti Cuneo registra con soddisfazione l’iniziativa della Provincia che ha avviato le procedure per una rapida costituzione dell’Albo dei soggetti abilitati ed interessati a svolgere attività straordinarie di contenimento dei cinghiali, ma resta inaccettabile il ritardo della Regione che, a tre settimane dall’Ordinanza sul depopolamento, non ha ancora messo a punto gli strumenti applicativi essenziali per rendere operative le misure.
L’iniziativa della Provincia di Cuneo è un passo in avanti per contenere la proliferazione dei cinghiali e scongiurare la diffusione sul nostro territorio della Peste Suina Africana (PSA), così come positivo è lo stanziamento di 1,8 milioni euro da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – approvato dalla Giunta regionale e ora in attesa di parere dalla Commissione europea – per aiuti straordinari rispetto ai danni subiti dalle imprese suinicole che insistono nelle Zone infetta e buffer.
“Si tratta di un provvedimento utile alle imprese piemontesi che stanno subendo una grave crisi a causa della Peste Suina Africana, ma che sono anche fortemente messe alla prova dai rincari e dalle speculazioni di mercato in atto” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, che evidenzia: “È grave, però, che dopo più di 20 giorni dall’Ordinanza regionale relativa al depopolamento dei cinghiali, la Regione non abbia ancora fornito dettagliate indicazioni operative per l’autocostruzione di gabbie e recinti di cattura, ma anche le linee guida per i programmi e il profilo dei docenti per le attività di formazione, sia rispetto al corso di 3 ore sulla biosicurezza necessario per gli interventi nelle aree A1 e A2, sia per il corso di abilitazione dei soggetti attuatori del Piano di depopolamento”.
COMO, AGROALIMENTARE “MADE IN LARIO” TAVOLA DEGLI EURO-TOQUES
Tanto Lario negli Euro-Toques: non solo per la conferma alla presidenza di Enrico Derflingher (di Varenna, già chef della Regina Elisabetta e primo italiano a sovrintendere le cucine di Buckingham Palace) e di Giampaolo Schiavo quale revisore dell’associazione di chef che fu creata negli Anni Ottanta da miti della cucina come Paul Bocuse, Pierre Romeyer e Gualtiero Marchesi: l’assemblea svoltasi ieri a Monza, ha visto infatti una presenza massiccia delle identità agroalimentari made in Como-Lecco, a sottolineare il tema della rintracciabilità e della narrazione territoriale e rurale come motore di una ristorazione gourmet che guarda a una sinergia stretta con i territori e l’agricoltura.
E così, ieri alla Villa Reale di Monza, i formaggi lariani accompagnati con miele, olio e confetture hanno conquistato gli ospiti, mentre lo stesso Derflingher ha cucinato, insieme a Fabio Silva, una superba fracosta di scottona al rosmarino di Montevecchia.
Una lunga giornata, inframmezzata dal buffet all’hotel De La Ville, sempre a Monza, con i formaggi lariani e la polenta con le farine di Albiolo e i cotechini di Galbiate, serviti a un parterre di cuochi provenienti da tutta Italia e tutta Europa.
Francesca Biffi, presidente dell’Associazione AgriMercato di Campagna Amica per le province di Como e Lecco, si è rivolta ai cuochi di Euro-Toques rimarcando il comune obiettivo “di evidenziare il buono e il massimo di una gastronomia nazionale che parte dalla terra e finisce in tavola” e sottolineando l’importanza di un’alleanza tra agricoltura, ristorazione e turismo per “promuovere il territorio attraverso quanto di buono e unico sa offrire”.
La strategicità della ristorazione di qualità come motore dell’attrattiva gastronomica è stata al centro anche della tavola rotonda in Villa Reale, alla presenza del ministro del turismo Massimo Garavaglia.
Nel corso della serata, il presidente di Coldiretti Fortunato Trezzi che ha ricordato come “anche l’alta ristorazione sia sempre più improntata a un’attenzione al territorio, alla storia e ai prodotti che hanno molto da raccontare: chi oggi siede a tavola non si accontenta più del mangiare bene, ma vuole vivere un’esperienza fatta di narrazione, territori, storie che si riflettono in un piatto e nell’arte nobile della cucina”.
Molto positivo il commento dello chef Enrico Derflingher: “Condividiamo il pensiero di Coldiretti, e anche noi siamo impegnati a portare avanti una valorizzazione del made in Italy nel mondo, valorizzando chi produce eccellenze senza distinzione in merito alle dimensioni aziendali. Una piccola nicchia produttiva può nascondere un tesoro di grande valore nell’ambito gastronomico”.
Dalle farine di mais e grani rari di Castelli Baietti (Albiolo), alle specialità casearie come Monteregina e Fioroni dell’azienda Biffi (Galbiate), alle confetture e miele dell’azienda Cà Dulza (Canzo) e Apicoltura E.G. (Beregazzo con Figliaro), alla carne e cotto di Cascina Leva (dalla vicina Uboldo), all’olio lariano di Tentori (Galbiate), il parterre delle identità agroalimentari lariane è stato davvero ampio, con anche la presenza, dalla vicina provincia di Brescia, di un eccezionale Grana Padano offerto dalla ditta dei Fratelli Franzoni, spesso presente agli eventi e agli AgriMercati promossi nel comprensorio lariano.
ALESSANDRIA, FRUIT LOGISTICA: CON +51% COSTI È SOS FRUTTA NEL CARRELLO
Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta italiana a +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole.
E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in rifermento a Fruit Logistica 2022, la principale fiera internazionale di settore, al via da oggi a Berlino.
“La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Aumenta l’export con quasi 5,6 miliardi di euro (+8%) che nel 2021 ha raggiunto il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia.
Il comparto ortofrutticolo piemontese vanta numeri importanti con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro, una superficie di 18.479 ettari e 7.950 aziende.
L’annata 2021 è stata però fortemente colpita dal maltempo, in particolare dalle gelate e dalla grandine, che ha causato perdite anche del 70%.
Per quanto riguarda la provincia di Alessandria si è passati per le mele dai 24.000 quintali del 2020 ai 21.600 del 2021, dai 41.600 quintali di pesche del 2020 ai 37.500 del 2021, dai 7.600 quintali di albicocche nel 2020 ai 1.520 nel 2021 e per i kiwi dai 720 quintali nel 2020 ai 360 nel 2021.
Sicuramente, adesso, a pesare sul comparto ci sono a anche i rincari di energia, carburante, materie prime, fertilizzanti ed imballaggi arrivati addirittura al +72%.
Questo scenario fa sì che le liquidazioni, che devono ancora avvenire per l’annata 2021, saranno fortemente penalizzanti per i produttori, spesso costretti a lavorare sottocosto.
“Per difendere il nostro patrimonio frutticolo è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Occorre lavorare ad accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.
Nell’ultimo ventennio il frutteto italiano ha visto un crollo del 23% dello spazio e la sparizione di quasi una pianta da frutto su quattro, con un gravissimo danno economico e occupazionale ma anche ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
CUNEO, RINCARI GRAVANO SUI FRUTTICOLTORI, IN ATTESA DELLE LIQUIDAZIONI 2021
La guerra in Ucraina e i rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta a +51% e si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole italiane. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati CREA in riferimento a Fruit Logistica 2022 di Berlino, la principale Fiera internazionale di settore al via da oggi, martedì 5 aprile.
Il comparto ortofrutticolo, vitale per l’economia cuneese, genera un fatturato di oltre 260 milioni di euro (senza contare l’indotto), interessando 3.500 aziende della Granda che producono circa 700.000 tonnellate di frutta su una superficie di 14.000 ettari.
Numeri importanti per un settore che nel corso dell’ultima annata – evidenzia Coldiretti Cuneo – è stato duramente colpito dal maltempo, in particolare dalle gelate dell’aprile 2021 e dalle grandinate estive, che hanno causato perdite del 70% per albicocche e mele e fino al 100% per pesche, pere, susine e kiwi.
“Oggi i rincari di energia, carburante, materie prime, fertilizzanti ed imballaggi, arrivati addirittura al +72%, pesano sui nostri produttori frutticoli, spesso costretti a lavorare sottocosto. Occorre lavorare ad accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
“Non dimentichiamo che, a pochi giorni da Pasqua 2022, i nostri frutticoltori stanno ancora aspettando i pagamenti per l’annata 2021: un meccanismo assurdo, quello delle liquidazioni, che impedisce ai produttori di programmare le future attività e molto spesso li espone a pagare gli errori lungo tutta la filiera” rimarca Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
FORLI’, RECORD EXPORT FRUTTA, 1/3 IN GERMANIA
Con +35% spese trasporti nel 2022 a rischio 5,6 mld
Con quasi 5,6 miliardi di euro (+8%) è record storico per la frutta e la verdura Made in Italy all’estero con le esportazioni che hanno raggiunto nel 2021 il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Istat in rifermento a Fruit Logistica 2022 di Berlino la principale fiera internazionale di settore dove è presente il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini per incontrare gli operatori italiani preoccupati per l’impatto della guerra in Ucraina.
I prodotti ortofrutticoli Made in Italy che in valore crescono di più all’estero – spiega Coldiretti – sono le albicocche (+75%), le mele (+5%), i kiwi (+2%), i pomodori (+10,5%), le lattughe (+4%), i cavoli (+10%), stabile l’uva (+0,4%) mentre calano gli agrumi (-9%) e le patate (-15,6%). I consumatori che apprezzano di più frutta e verdura italiane sono i tedeschi che mettono nel loro carrello della spesa quasi 1/3 (30,4%) di tutto quello che viene spedito all’estero dal Belpaese con un valore che sfiora 1,7 miliardi nel 2021 in crescita del 5%. Dietro la Germania si piazza la Francia con oltre 580 milioni di euro di acquisti di ortofrutta italiana seguita dall’Austria con quasi 354 milioni.
Ma il trend rialzista coinvolge, nonostante le difficoltà legate alla Brexit, anche il Regno Unito dove i consumi crescono del 7,7% per un carrello della spesa che vale oltre 279 milioni di euro. E, prima che le truppe russe scatenassero l’inferno con l’invasione militare, l’andamento positivo coinvolgeva anche l’Ucraina con una crescita del 4% degli acquisti.
In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – sottolinea Massimiliano Bernabini Presidente di Coldiretti Forlì-Cesena – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con l’Italia che deve già affrontare per il trasporto merci una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” evidenzia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini”.
SONDRIO, AGRISOLARE SUI TETTI DI STALLE E CASCINE
“L’annuncio dei bandi per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è una prima importante risposta alla nostra mobilitazione a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini nell’apprezzare l’annuncio del Ministro delle Politiche Stefano Patuanelli della firma del decreto dei bandi per il progetto nell’ambito del Pnrr. “Un’opportunità che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile”.
Il fotovoltaico sui tetti senza consumo di suolo – conclude Coldiretti Sondrio – “è una buona strada da percorrere per salvaguardare i suoli produttivi, dare un sostegno alle aziende agricole per attenuare i costi dell’energia e anche al Paese di beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti”.
BERGAMO, CON + 35% SPESE TRASPORTI SFIDA EXPORT PER ORTICOLTURA
L’orticoltura sta affrontando la sfida dell’export visto il traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia. È quanto emerge tra gli operatori del settore presenti a Fruit Logistica 2022 di Berlino, la principale fiera internazionale di settore, dove il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, con il Direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda, ha incontrato le aziende bergamasche che hanno espresso preoccupazione per l’impatto della guerra in Ucraina.
In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – sottolinea Coldiretti Bergamo – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con l’Italia che deve già affrontare per il trasporto merci una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
Secondo Coldiretti Bergamo in tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti con il resto del mondo.
“In una prospettiva a più lungo termine in tema di sostenibilità ed economicità – evidenzia il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – per il nostro export orticolo è fondamentale puntare su una rete ferroviaria ad alta velocità, non solo per i passeggeri ma anche per le merci, creando collegamenti più veloci verso le destinazioni maggiormente ricettive per le nostre produzioni e attivando una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo in grado di aprirci anche opportunità in nuovi mercati” .
Per sostenere il comparto ortofrutticolo diventano sempre più importanti i contratti di filiera che rappresentano un tassello in più per l’equa distribuzione del valore lungo la filiera e per tutelare il reddito degli agricoltori. Partendo dalla produzione agricola – conclude Coldiretti Bergamo – si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari.
VARESE, ALBERI PERICOLANTI, IL VARESOTTO È NELLA TOP-TEN DEGLI INTERVENTI
Il Varesotto è nella top-ten delle province italiane più colpite dagli alberi pericolanti: un record poco invidiabile che prende in esame il numero degli interventi ogni 10 km quadrati ed evidenzia, ancora una volta, come prevenzione e manutenzione siano di importanza imprescindibile, specie alla luce dei cambiamenti climatici, con il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono sui centri urbani.
Un quadro che, in Italia, ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. Il dato emerge da un’analisi condotta da Coldiretti a livello nazionale: considerando, come detto, il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. L’analisi della Coldiretti si basa sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco, che evidenzia un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti, anche per la riduzione della manutenzione del verde pubblico.
Le piante – evidenzia Coldiretti Varese attraverso il presidente Fernando Fiori – “cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Una situazione sulla quale occorre intervenire secondo la Coldiretti anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento”.
La Lombardia è la prima regione per numero di interventi su alberature pericolanti in un anno: e a livello regionale, Varese si piazza ad un poco appetibile secondo posto, subito alle spalle del capoluogo. I territori in cui si registrano più operazioni di questo tipo sono infatti Milano (1.817), Varese (1.299) e Monza Brianza (742). Chiude la classifica Sondrio con 193.
I cambiamenti climatici hanno favorito anche la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. “Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale – conclude Fiori – che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori, così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini”.
BRESCIA, GIOVANI, +1,5% IMPRESE NELLE CAMPAGNE LOMBARDE
Aumentano dell’1,5% in un anno le imprese agricole gestite da giovani nelle campagne lombarde. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia su dati del registro imprese a fine 2021, in occasione della presentazione della nuova legge regionale per i giovani illustrata dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione, Stefano Bolognini.
“Un provvedimento che ci ha visti coinvolti fin dalla prima fase della sua elaborazione – commenta Carlo Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – e che ci auguriamo possa essere uno strumento utile per mettere al centro le esigenze delle giovani generazioni in ogni settore a partire da quello agricolo, che l’emergenza Covid e l’attuale guerra in Ucraina stanno dimostrando essere centrale per il nostro Paese”.
“Siamo pronti a partecipare attivamente ai futuri progetti e iniziative che da questa legge prenderanno piede – aggiunge a sostegno Davide Lazzari delegato giovani impresa Coldiretti Brescia – a cominciare dall’osservatorio regionale sulle politiche giovanili, per rappresentare anche in questo contesto il contributo che i giovani agricoltori possono dare all’intera società a partire dal lavoro quotidiano nei campi”.
“I giovani – precisa Davide Lazzari – hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.
Le nuove generazioni di agricoltori – conclude Coldiretti – sono in prima fila anche nella rivoluzione digitale nelle campagne italiane con un’impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di uno su tre (37%) usa i social network, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
MODENA, ENERGIA, NASCE IL POLO LOGISTICO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Un polo logistico nazionale con diverse infrastrutture su tutto il territorio nazionale per garantire un approvvigionamento più sicuro e sostenibile delle eccellenze dell’agroalimentare italiano.
È questo l’obiettivo dell’intesa siglata a Roma tra i rappresentanti di Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Assologistica e Confetra per favorire la competitività delle imprese agricole e assicurare ai consumatori, al tempo stesso, di ricevere ogni giorno i prodotti degli agricoltori italiani garantendo sicurezza, origine, genuinità e qualità.
Per realizzare questo ambizioso progetto, che sarà coordinato dall’ingegner Maurizio Gentile sin dalla prima fase di studio, Consorzi Agrari d’Italia metterà a disposizione tramite CAI RE una parte del suo patrimonio immobiliare, adeguatamente esaminato e classificato dagli altri partner in base alle potenzialità e alla posizione strategica sul territorio.
L’idea del polo logistico dell’agroalimentare italiano nasce dalla crescente richiesta dei consumatori di una maggiore velocità nello spostamento delle merci che riesca a coniugare la sostenibilità per l’ambiente e le comunità con un’adeguata conservazione dei prodotti.
Il nuovo progetto che prenderà forma dopo questa prima fase di studio consentirà alle aziende agricole italiane di sfruttare in via esclusiva infrastrutture diffuse a livello nazionale per far arrivare più velocemente i propri prodotti mantenendo inalterata origine e qualità.
Appuntamenti
TOSCANA, L’AGROALIMENTARE EUROPEO AL TEMPO DELLA CRISI
Dall’agroalimentare al tempo della crisi agli effetti della pandemia e della guerra sulle imprese agricole, sulle stalle e sui pescherecci, dagli approvvigionamenti delle materie prime ed energetiche dall’estero alla necessità di diminuire rapidamente la nostra dipendenza passando per il nuovo scenario dell’imprenditoria giovanile in Toscana fino alla bioeconomia con il progetto “Go-Card” per il recupero dei terreni marginali attraverso la filiera del cardo da seme.
Sono i temi principali al centro dell’iniziativa promossa da Giovani Impresa Coldiretti in programma venerdì 8 aprile, dalle ore 15.00, presso il Salone degli Elementi di Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria) a Firenze nell’ambito delle premiazioni del concorso Oscar Green 2021.
Al focus (registrazione dalle ore 14.30), che sarà aperto dai saluti del Presidente Coldiretti Firenze Prato, Roberto Nocentini, dall’assessore all’urbanistica, ambiente e turismo del Comune di Firenze, Cecilia Del Re e dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, parteciperanno in qualità di relatori: Michele Falce (Responsabile Area Produzione e Servizi Agricoli Novamont), Gianluca Lelli (CEO Consorzi Agrari d’Italia), Giuseppe Salvini (Segretario Generale Camera di Commercio di Firenze), Stefano Leporati (Segretario Nazionale Coldiretti Giovani Impresa), Francesca Lombardi (Delegata Regionale Giovani Impresa Coldiretti), Felice Adinolfi (Direttore Centro Studi Divulga), Eugenio Giani (Presidente Regione Toscana), Dario Nardella (Sindaco del Comune di Firenze e Presidente City Social Summit di Eurocities), Stefania Saccardi (vice presidente della giunta regionale della Toscana), Angelo Frascarelli (Presidente Ismea), Veronica Barbati (Delegata Nazionale Giovani Impresa Coldiretti) e Fabrizio Filippi (Presidente Coldiretti Toscana). Coordina i lavori Angelo Corsetti (Direttore Coldiretti Toscana).
In occasione dell’iniziativa ampio spazio sarà dedicato alle imprese vincitrici dell’Oscar Green e alle loro innovazioni in campo agricolo, agroalimentare, sociale e turistico attraverso l’allestimento del Salone delle Sfide ed il loro racconto.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto Agoragri, misura 1.2 del Piano di Sviluppo Rurale.
RAVENNA, TEODORICO GREEN DAYS – LA CAMPAGNA IN CITTA’
La campagna arriva nel cuore di Ravenna e fa festa nel verde con i “????????? ????? ????”: appuntamenti gratuiti, per tutta la famiglia, tra la natura del Parco Teodorico con giochi di una volta, cibo a km 0, agri-picnic, mercatini, laboratori didattici e musica dal vivo.
Prima di una serie di iniziative a misura di cittadino, turista e famiglia che, da aprile a settembre, animeranno il parco cittadino, la rassegna è promossa da Coldiretti Ravenna, Campagna Amica, Terranostra in collaborazione con la Cooperativa sociale San Vitale e il suo Ristoro Teodorico, un contesto formativo per giovani con disabilità che si specializzano in attività lavorative legate alla gestione di un bar e alla piccola ristorazione. I “Teodorico Green Days” sono inoltre patrocinati dall’Assessorato all’Agricoltura ed Agroalimentare del Comune di Ravenna.
Si parte domenica 10 aprile con una intera giornata di anteprima (ore 10.00/19). Fin dal mattino ci si potrà divertire con Ludobus ScomBussolo e la magia dei giochi in legno di una volta in grado di coinvolgere piccoli e grandi.
Spazio anche al mercato degli agricoltori di Campagna Amica con i loro prodotti a km 0 e pranzo picnic con menù contadino preparato dai ragazzi del Ristoro Teodorico impiegando i prodotti delle aziende agricole del territorio.
Dal pomeriggio ricetta della tradizione dal vivo con il cuoco contadino Gianluca Martelli e musica buskers-folk-romagnola con le Emisurèla fino all’agri-aperitivo con cui si concluderà la giornata.
Coinvolgenti e divertenti, le sorelle faentine Anna e Angela De Leo, in arte Emisurèla, rispettivamente al violino e alla fisarmonica, si esibiranno in trio con un percussionista creando la giusta atmosfera per danzare, letteralmente, oppure anche solo con la fantasia, nel verde del parco ravennate! Reduci dalla vittoria del concorso “Il liscio nella rete”, le Emisurèla abbracciano un repertorio folk che spazia dai valzer di Secondo Casadei alle mazurke francesi, dal tango argentino di Piazzolla alle danze ungheresi di Brahms, unendo all’intrattenimento musicale la ricerca dell’interpretazione filologica.
Dopo l’anteprima di aprile, i Teodorico Green Days torneranno una volta al mese per tutta l’estate, sempre di mercoledì (25 maggio – 15 giugno – 13 luglio) ma in versione estiva serale dalle ore 18.00 alle ore 23.00.
Elemento comune di tutti gli appuntamenti sarà il buon cibo del territorio che potrà essere gustato tramite gli agri-picnic e gli aperitivi e il mercato contadino di Campagna Amica dove sarà possibile fare una spesa di stagione, ad origine garantita e di qualità. Faranno da cornice al tutto la pace e il relax del parco Teodorico che con i suoi quattordici ettari costituisce un autentico polmone verde cittadino. Un luogo che può divenire un significativo centro di aggregazione sociale e culturale oltre che, ovviamente, una meta ricorrente per i turisti in visita al vicino Mausoleo patrimonio Unesco.
Gli appuntamenti serali prevedono agri-laboratori e concerti: il 25 maggio i bimbi potranno conoscere la storia dell’uovo e le sue proprietà con il laboratorio ‘Meglio un uovo oggi…’, mentre sul palco salirà il pianista e cantante Vittorio ‘The Voice Senior’ Bonetti;
il 15 giugno laboratorio ‘Conchigliamo’ dedicato ai ‘frutti’ del mare e musica live con Sara & Rosty acoustic duo mentre l’appuntamento conclusivo del 13 luglio si aprirà con il laboratorio didattico “Dolce come il miele, la smielatura” per proseguire con i Suoni al tramonto dei Solmeriggio.