?Dall’inizio della crisi è stata chiusa una stalla italiana su cinque con la perdita silenziosa di 32mila posti di lavoro e il rischio concreto della scomparsa del latte italiano e dei prestigiosi formaggi con effetti drammatici anche sulla sicurezza alimentare e sul presidio ambientale. E’ quanto emerge dal dossier “L’attacco alle stalle italiane” presentato dalla Coldiretti in occasione della piu’ grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale nelle stalle allestite nelle principali città italiane, per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali, con la collaborazione tecnica dell’Associazione italiana allevatori che ha seguito l’allestimento e ha curato, nel rispetto del benessere, la partecipazione degli animali all’evento.
Tra gli obiettivi della mobilitazione per salvare le stalle italiane ci sono:
- Indicare obbligatoriamente l’origine nelle etichette del latte (anche Uht), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte.
- Garantire che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi.
- Assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale.
- Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate.
- Un pronto intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte.
- Attuare le misure di sostegno agli allevamenti italiani previste dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale.
- Realizzare un piano organico di promozione (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, a partire da Expo 2015.
- Promuovere iniziative nazionali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche.
- Semplificare le procedure burocratiche.
- Garantire che le risorse previste dal “Piano latte” del Mipaaf vadano agli allevatori.