COMUNICATO STAMPA | Economia

News La Forza del Territorio del 20 aprile 2018

20 Aprile 2018
News La Forza del Territorio del 20 aprile 2018

Primo piano

EMILIA-ROMAGNA
SCUOLA: 1.100 GIOVANI IN AGRICOLTURA GRAZIE A PAC
Portare la realtà produttiva agricola a diretto contatto con le scuole agrarie. È stato questo l’obiettivo di un incontro promosso dalla Coldiretti regionale con i professori e gli alunni dell’Istituto Tecnico Agrario Scarabelli di Imola

Nel corso dell’incontro imprenditori agricoli ed esperti di Coldiretti hanno presentato ai futuri tecnici agrari la realtà agricola locale e le opportunità offerte dalla Pac, la Politica agricola comunitaria, una delle politiche più antiche e strutturate dell’Unione europea.
All’incontro sono intervenuti Andrea Degli Esposti e Filippo Pallara, rispettivamente delegato regionale e delegato provinciale di Ferrara di Coldiretti Giovani Impresa, e Claudia Albani dell’ufficio economico di Coldiretti nazionale. In Emilia Romagna – hanno detto gli esperti di Coldiretti – la Politica agricola comunitaria per il periodo 2014/2020 ha stanziato finanziamenti per 1,2 miliardi di euro, con 126 milioni destinati ai primo insediamento e ai relativi finanziamenti. Grazie a questi interventi, nel triennio 2015, 2016 e 2017, nella nostra regione si sono insediati oltre 1.100 giovani.
Gli investimenti Pac – è stato ricordato all’incontro – sono importanti per modernizzare le strutture agricole e renderle più competitive sul mercato, contribuendo contemporaneamente a mantenere la presenza delle attività umane sul territorio in modo da difendere l’ambiente, salvaguardare il paesaggio rurale e assicurare interventi per la difesa del suolo e la stabilità idrogeologica.
L’agricoltura nella nostra regione – informa Coldiretti – si svolge sul 75% dei 2,2 milioni di ettari di superficie e l’attività dell’uomo ha prodotto in questo territorio le maggiori eccellenze agroalimentari, dalla frutta a denominazione d’origine, come le Pesche e Nettarine Igp di Romagna, o i grandi formaggi Dop, come il Parmigiano Reggiano, contribuendo anche a modellare un paesaggio pieno di bellezze naturali e di opere architettoniche, diffuse capillarmente sul territorio urbano e rurale. La permanenza dell’agricoltura e la sua crescita economica e sociale è essenziale – sostiene Coldiretti regionale – perché possa essere salvaguardata anche l’eredità che ci è stata lasciata dalle generazioni che ci hanno preceduto.
La forza di innovazione dell’agricoltura emiliano romagnola è testimoniata – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – dalla capacità di attrarre i giovani: nel 2017 con una crescita del 2,8 per cento delle aziende agricole guidate da under 35, l’agricoltura è stato l’unico settore regionale a registrare una crescita di imprese giovanili. L’incontro allo “Scarabelli” – informa Coldiretti Emilia Romagna – fa parte di una serie di incontri promossi dalla stessa Coldiretti a livello nazionale per illustrare e spiegare agli studenti le opportunità offerte dalla Pac e per presentare ai giovani che aspirano ad un futuro in agricoltura le iniziative dell’organizzazione, come ad esempio TerraInnova, l’app gratuita che offre una ampia serie di opportunità: dall’essere aggiornati sui bandi del Piano di Sviluppo Rurale alle informazioni sui prezzi dei prodotti agricoli, dal meteo alle news e agli eventi di Coldiretti, fino alla possibilità di simulare un business plan per l’azienda agricola.

Dal territorio

PIEMONTE, ACCELERARE SU MARCHIO NAZIONALE PER LE PRODUZIONI BIOLOGICHE

L’Europarlamento ha approvato nuove norme sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica. Questo significa ora dare il via libera, nel mercato europeo, a prodotti certificati come biologici contaminati da prodotti chimici fitosanitari.
“Il nuovo regolamento – commentano Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – concede agli Stati la possibilità di mantenere in vigore soglie meno restrittive per i residui di fitofarmaci o di contaminazione da Ogm con un grave danno di immagine per il settore del bio soprattutto nei Paesi, come l’Italia, nei quali gli standard di produzione sono molto elevati. Inoltre, la possibilità di produrre biologico senza utilizzare il suolo contrasta totalmente con i principi fondamentali che caratterizzano questo metodo di produzione, che non può prescindere dalla terra.
Per i prodotti bio registriamo in Piemonte una crescente richiesta e molti acquirenti, anche esteri, ricercano ormai la sicurezza del cibo biologico piemontese. Nella nostra regione, infatti, oltre 30 mila ettari sono ad oggi coltivati con metodo biologico e le produzioni riguardano soprattutto colture da foraggio, prati, cereali, frutta e vite. Molto richiesto a livello internazionale è il vino biologico piemontese che, anche quest’ anno, ha visto un aumento dell’export, oltre che delle richieste interne.
Sono oltre 2 mila gli operatori certificati biologici tra produttori, trasformatori ed importatori. Per far conoscere e diffondere le eccellenze bio del territorio piemontese è molto importante l’attività messa in atto da Coldiretti che attraverso Terramica, l’associazione dei produttori biologici più grande a livello regionale con oltre 500 soci iscritti, promuove il biologico e le produzioni locali. In questo quadro è necessario – concludono Cabiale e Rivarossa – accelerare sul marchio nazionale per le produzioni biologiche italiane al fine di consentire scelte di acquisto più consapevoli e garantire la salubrità di quanto i consumatori mettono a tavola, oltre ad evitare inganni”.

LIGURIA, ANTICIPO D’ESTATE: L’ALTA PRESSIONE FA BEN SPERARE PER LE COLTURE

Agricoltori e allevatori che guardavano impotenti i loro campi aspettando il momento giusto per seminare e provare a salvare la stagione: quel momento è finalmente arrivato grazie all’alta pressione che ha raggiunto la nostra Regione. Giornate di sole, dove il termometro ha sfiorato i 30°, stanno facendo tirare un sospiro di sollievo dopo le numerose ondate di maltempo del mese di marzo, con neve, grandine e pioggia non stop, calamità che hanno impedito l’accesso ai terreni e provocato ritardi e danni enormi alle coltivazioni.
A livello nazionale in questo marzo anomalo, si è registrata, secondo un’analisi della Coldiretti basata su dati Isac Cnr, la caduta del 74% di acqua in più rispetto alla media storica. Alto era il rischio di perdere molti prodotti centrali per la tavola degli italiani e invece: le orticole a pieno campo sono state seminate, gli alberi da frutto hanno ripreso il loro ciclo vitale, e le api, sconvolte dal maltempo, possono finalmente uscire dalle arnie, svolgere il loro prezioso lavoro e garantire la produzione di miele, calata negli ultimi mesi fino al 50%.
“La primavera è una stagione chiave per l’agricoltura – affermano il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa e il Presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri – e il maltempo, che sembrava non avere fine, ha fatto temere il peggio sia a levante che a ponente. I danni sono stati innumerevoli, con piante distrutte dal gelo e semi che rischiavano di “affogare” a causa dell’abbondante acqua che impregnava il terreno. Il sole sta dando una marcia in più e una nuova speranza a tutte le nostre imprese: le colture sono ripartite, con il salvataggio in extremis del carciofo e delle fave, e, anche se in ritardato per l’orto estivo, si stanno seminando pomodori, patate e le varie insalate. Anche il settore florovivaistico sta vedendo i primi accenni di ripresa con i fiori che iniziano a colorare i campi. L’unico problema che al momento si segnala è che le temperature sono al di sopra della media stagionale. Ci auguriamo che questa ondata non si prolunghi per troppo tempo, ma si stabilizzi su temperature più consone al periodo, favorendo le coltivazioni e la ripresa dell’agricoltura ligure”.

BRESCIA, CONSORZIO PRODUTTORI CARNE BOVINA: CORTELAZZI ANCORA PRESIDENTE

Numeri positivi per il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina che, ieri (giovedì 19 febbraio) si è riunito a Montichiari (Brescia) per l’assemblea annuale dei soci, durante la quale sono state rinnovate le cariche ed è stato approvato il bilancio. Bilancio d’esercizio che si chiude al 31.12.2017 con un avanzo di 10.053 euro, che va ad aggiungersi al precedente accantonamento per un totale di 68.153 euro.
“Questi risultati positivi sono il frutto di un percorso iniziato tre anni fa con la fusione dei quattro consorzi per raggruppare e razionalizzare le attività”, ha detto il presidente uscente del Consorzio Primo Cortelazzi. “Inoltre, l’anno scorso abbiamo apportato un lieve aumento alle quote associative per sostenere un maggior sforzo di comunicazione verso il consumatore; obiettivo fondamentale del nostro Consorzio, che portiamo avanti anche grazie al contributo di partner regionali come Regione Lombardia, Unioncamere e Coldiretti”.
Comunicazione e promozione saranno, ancora di più, al centro delle attività del Consorzio anche per l’anno in corso. L’assemblea dei soci ha, infatti, approvato il bilancio di previsione 2018 con il quale vengono destinati 50.000 euro ad iniziative di comunicazione ed eventi di promozione ad alto impatto, sul modello del Festival del Bollito organizzato a Mantova nel 2017 e dell’evento al Museo Mille Miglia di Brescia nel febbraio di quest’anno. “L’idea – ha spiegato Cortelazzi – è che il Consorzio riesca ad essere ben identificabile dai consumatori e a trasmettere loro una corretta informazione sulla carne rossa. Un’altra priorità è lavorare sulla certificazione del benessere animale. Le persone sono sempre più attente a questi temi e anche la grande distribuzione si sta adeguando”.
L’assemblea ha, quindi, confermato per altri tre anni il mandato di presidente a Cortelazzi (vice presidente è Michele Savoldi) e rinnovato il consiglio di amministrazione fino al 2020, ora composto da: Omero Andreini, Renato Lucio Arienti, Stefano Bignotti, Luigi Carrara, Riccardo Gorzoni, Fabio Maghella, Giancarlo Picco, Fabio Rozzini, Michele Savoldi, Angelo Visini, Sergio Mario Vismara.
All’assemblea del Consorzio hanno presenziato anche il Direttore di Coldiretti Mantova Erminia Comencini e il vice Direttore di Coldiretti Brescia Mauro Belloli, che hanno rimarcato come sia fondamentale investire sulle scuole e stringere collaborazioni con le istituzioni. Attualmente il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina conta 429 soci (501 allevamenti), di cui 159 nella provincia di Brescia e 131 in quella di Mantova.

CALABRIA, SECONDO CORSO REGIONALE AGRICHEF DI C.A. CON ALTRI 12 DIPLOMATI

Con il secondo corso di Agrichef organizzato da Coldiretti – Campagna Amica- Terranostra, che si è svolto nell’azienda Agrituristica Tenuta di Torre Garga a San Giovanni in Fiore, che ha diplomato altri 12 agrichef, sono adesso 28 gli agrichef che vanno ulteriormente a qualificare l’agriturismo calabrese. L’impegno – riferisce Coldiretti – è di proseguire con altri corsi per continuare a costruire una grande rete regionale di agriturismi certificati.
A testimonianza del grande interesse da parte dei giovani l’età media del corso è stata di 26 anni. Si irrobustisce la squadra – commenta il presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – l’obiettivo è di aumentare la qualità negli agriturismi di Campagna Amica e renderli portavoce dei valori del territorio. Utilizzando anche i prodotti dei vari partecipanti – riferisce Pietro Tarasi presidente di Coldiretti Cosenza e agrichef stellato – siamo riusciti a creare piatti straordinari capaci di trasmettere in chiave moderna i valori della tradizione dei nostri territori.
La figura dell’agrichef – continua – è sempre più richiesta anche a livello mediatico, per un racconto vero sul cibo e anche per questo dobbiamo essere in grado di rispondere con figure professionali adeguatamente formate, espressione sia dell’impresa agricola sia del territorio e del suo cibo.” Per Coldiretti cogliere questa sfida permette di dare ulteriore slancio e visibilità al nostro patrimonio enogastronomico puntando sulla qualità dei prodotti e sulla loro storia che emerge in ogni piatto”. Gli agrichef calabresi daranno un saggio delle loro competenze al Villaggio contadino della Coldiretti che si terrà a Bari sul Lungomare Imperatore Augusto e Piazza del Ferrarese da venerdì 27 a domenica 29 aprile prossimi.

VERCELLI-BIELLA, URGENTE GARANTIRE LE RISORSE IDRICHE ALL’AGRICOLTURA

“Dare certezze alle nostre imprese agricole sulla disponibilità costante delle risorse idriche, fondamentali per il loro lavoro, deve essere l’obiettivo primario ora e nei prossimi anni – sostiene Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella – Senza l’irrigazione necessaria, infatti, non ci può essere agricoltura e, conseguentemente, si rischia l’abbandono dei territori e la disoccupazione”.
Nei giorni scorsi è cresciuta la preoccupazione delle imprese per la gestione del Consorzio Angiono Foglietti che irriga ben 4000 ettari di terreni nei comuni di Cigliano, Moncrivello, Mazzè, Cavaglià, Borgo d’Ale, Maglione, Alice Castello e Villareggia. Tale Consorzio è alimentato dall’impianto di sollevamento, gestito dall’Associazione Irrigazione Est-Sesia per conto della Regione Piemonte e situato a Mazzé Canavese, che da tempo è oggetto di lavori per la messa in sicurezza idraulica, non ancora ultimati e che potrebbero pregiudicare pesantemente tutto il sistema irriguo dei territori.
“Si tratta di un’area frutticola e cerealicola su cui insistono imprese che rappresentano importanti realtà economiche per il nostro territorio e che garantiscono il reddito ad intere famiglie – continua Dellarole – Chiediamo, quindi, che la Regione si interessi alla questione mettendo in atto, in tempi rapidi, interventi concreti affinché sia garantito un servizio che non riguarda soltanto il settore agricolo ma è, a tutti gli effetti, di pubblico interesse”.

NOVARA-VCO, UNIONE TUTELA CONSUMATORI ADERISCE E SOSTIENE #STOPCIBOFALSO

Nel corso della conferenza stampa – che si è tenuta nella mattinata di ieri presso la sede Utc a Novara – è stato presentato il sostegno attivo di Utc all’iniziativa di raccolta firme #stopcibofalso avviata da Coldiretti e Campagna Amica su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di chiedere al Parlamento Europeo di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti.
L’importanza della campagna di raccolta firme è stata sottolineata da Coldiretti che ne ha ribadito le finalità: difendere la nostra salute, fermare le speculazioni sul cibo, tutelare la nostra economia, difendere la nostra agricoltura e il meglio del cibo italiano. “Con l’iniziativa #stopcibofalso intendiamo difendere le nostre produzioni ed il lavoro dei nostri imprenditori, bloccando le speculazioni che ostacolano l’economia dei territori rurali. Basti pensare che, ad esempio, la frutta trasformata resta anonima.
Non è un caso che 9 italiani su 10 ritengano importante per la sicurezza alimentare conoscere la provenienza del cibo che consumano. Si tratta, quindi, di una battaglia di civiltà per garantire la salubrità di quanto viene consumato sulle nostre tavole. L’indicazione di origine permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia e di rafforzare la lotta alle agromafie, oltre che prevenire le falsificazioni”. “Siamo grati all’Utc e al suo presidente, avv. Alberto Fregonara, di aver compreso l’importanza dell’iniziativa di Coldiretti e di volerla sostenere con tutto il loro impegno” commenta il presidente della federazione interprovinciale dell’organizzazione agricola, Sara Baudo.
“Utc, che opera da oltre trent’anni, è estremamente sensibile al tema dell’alimentazione oltre che alle tematiche ambientali. Sono lieto di aver dato avvio ad una fattiva collaborazione attraverso un’iniziativa mirata che parla all’intelligenza dei cittadini. Dobbiamo tentare di sburocratizzare il linguaggio in modo da favorire una scelta consapevole del consumatore”, sostiene l’Avv. Fregonara presidente di Utc. A conclusione, l’intervento del Prof. Aldo Martelli con un ampio approfondimento sull’etichettatura in ambito normativo da cui è emersa la distanza tra regolamenti europei e legislazioni nazionali.
Oltreché presso gli uffici Utc in via Porzio Giovanola, i cittadini delle nostre province possono firmare la petizione sul sito www.novara-vco.coldiretti.it oppure presso tutti i mercati di Campagna Amica e le sedi Coldiretti sul territorio.

GROSSETO, LORENZO PAVONE NUOVO DELEGATO DI COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

Lorenzo Pavone è il nuovo delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Grosseto. L’assemblea provinciale dei giovani ha nominato anche il nuovo comitato provinciale che è così composto: Lorenzo Pavone (delegato), Lorenzo Dori (vicedelegato), Martina Landi (membro), Claudio Fiori (membro), Marco Gonnelli (membro). Lorenzo Pavone ha 24 anni, è titolare di un’azienda a Castiglione della Pescaia a gestione familiare che si occupa di coltivare cereali, ortaggi e olivi ed ha un agriturismo con accoglienti appartamenti dove ricevere e coccolare gli ospiti.
“Ringrazio tutti – ha affermato il neo delegato – soprattutto chi mi ha preceduto. Il lavoro sarà quello di creare una squadra rappresentativa del territorio e dei vari comparti che compongono il settore primario”.
Presenti all’assemblea oltre al gruppo dei giovani, il presidente di Coldiretti Grosseto Marco Bruni, il direttore di Coldiretti Grosseto Paolo Giannini, il delegato uscente Lorenzo Dori che rimarrà all’interno del comitato come vicedelegato e il segretario provinciale dei giovani Nicola Pastorelli. Lorenzo Dori in apertura ha definito la sua esperienza come un privilegio di aver rappresentato i giovani di Coldiretti e ha invitato tutti a collaborare e a partecipare.
“Le sorti del futuro della nostra agricoltura – afferma il direttore di Coldiretti Grosseto, Paolo Giannini – sono nelle mani dei giovani di oggi, dirigenti di domani ed è fondamentale formare imprenditori capaci, dinamici e responsabili per difendere la nostra agricoltura. E’ sano avere ambizioni e voglia di fare”.
“Sono convinto che l’agricoltura – afferma il delegato di Giovani Impresa Grosseto, Lorenzo Pavone – sia una delle risorse fondamentali dell’Italia, e che nostro compito, oltre che produrre come già sappiamo fare in modo eccellente, sia da un lato di farci conoscere e di far conoscere sempre più l’agricoltura italiana e difendere il vero made in Italy, e dall’altra di aprirci al nuovo, a non restare solo nei confini delle nostre aziende ma conoscere e valutare anche altre esperienze ed altre opportunità. Nonostante lo stile di vita sia impegnativo è stata la mia prima scelta entrare nell’azienda di famiglia, perché amo la mia terra, e non voglio abbandonarla. Le generazioni passate ci hanno lasciato molte cose buone, ma ora spetta a noi dare il nostro contributo per portarlo a rivivere nel presente. Questa avventura sarà una bella sfida da vivere come squadra compatta, unita da un unico grande obiettivo: far rivivere la nostra bellissima provincia”.

AREZZO, MIELE TRA LUCI ED OMBRE: IN ALCUNE ZONE NON CI SARA’ QUELLO DI ERICA

Quello che le api fanno è un vero e proprio incantesimo, solo loro possono compiere questo incredibile lavoro di raccolta di minuscole goccioline per assemblare quantità significative di nettare, da trasformare poi con un processo altrettanto minuto e paziente, in miele.
In questa pazza primavera 2018 l’incantesimo però sembra essersi spezzato, con le bizze del tempo che sconvolge anche le api che restano nelle arnie per effetto della pioggia durante la fioritura senza riuscire a svolgere il prezioso lavoro di trasporto del polline da una pianta all’altra.
“La fioritura dell’Erica è compromessa dalla siccità della scorsa estate – spiega Fabio Betti, apicoltore e titolare dell’Azienda Agricola Le Poggiola con sede a Montevarchi – non esiste, è completamente secca, le api migliori le ho sempre avute nell’alta collina, ma quest’anno non sono riuscite a nutrirsi con il nettare di questa pianta. Cosa significa questo? Che nel 2018 non avrò miele d’Erica, un prodotto che ho sempre fatto, il mio cavallo di battaglia da sempre, in vent’anni che produco miele non avevo mai avuto questo problema. Le condizioni climatiche primaverili per le nostre api – prosegue Betti – sono state fino ad oggi, completamente avverse, il freddo e la pioggia di marzo e aprile hanno fatto indebolire le famiglie, è mancato lo sviluppo di questa stagione ed è andata bene che non sono morte di fame, vengono già da un’estate siccitosa con il 40% in meno della produzione e con delle fioriture completamente azzerate come il trifoglio, il tiglio, la previsione al momento non è splendida, speriamo nei mesi successivi”.
“Questa primavera instabile che sembra volgere al termine – sottolinea il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – ha creato grossi problemi agli alveari perché il maltempo ha compromesso le fioriture e le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e quindi non stanno riuscendo a produrre miele. Difficoltà si stanno registrano anche per l’impollinazione delle piante da frutto, con la prevedibile conseguenza di una minore disponibilità di prodotto, senza una decisa inversione di tendenza. Ci auspichiamo che l’arrivo del caldo previsto nei prossimi giorni, possa ristabilire una situazione di normalità per far svolgere il prezioso lavoro di trasporto del polline da una pianta all’altra e garantire, seppur ridotta la produzione di miele ai nostri imprenditori agricoli”.
Gabriele Conticini dell’Azienda Agricola Poggio Pereta situata in Casentino dice “Nella nostra vallata la stagione si è salvata un po’ di più perché siamo indietro con la primavera, nonostante ciò lo sviluppo è comunque rallentato e per questo al momento siamo in affanno perché il maltempo ha compromesso le fioriture prestagionali che servono alle api per svilupparsi e che sono utili poi a fare il primo il miele che è quello di acacia, le premesse – conclude Conticini – non sono quelle di una stagione brillante.
Gli effetti del clima rischiano di aggravare una situazione già difficile dopo che la produzione di miele nel 2017 si è ridotta a meno di 10 milioni di chili, uno dei risultati peggiori della storia dell’apicoltura moderna da almeno 35 anni, mentre le importazioni hanno superato i 23 milioni di chili con un aumento di quasi il 4% rispetto all’anno precedente. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 8 milioni e mezzo di chili e la Cina con quasi 3 milioni di chili ai vertici per l’insicurezza alimentare.
“Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo – occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla nostra Associazione. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – prosegue Marcelli – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
Il miele è uno degli alimenti più multifunzionali che si possono trovare in natura, può essere usato per i dolci, per i condimenti, per le bevande, per le tisane e come aiuto contro i mali di stagione, ma anche come componente di creme di bellezza per la pelle e per gli impacchi nutrienti per i capelli. Il miele ha proprietà antibatteriche e anti infiammatorie, ma è anche un energizzante naturale che può essere usato nelle escursioni in montagna o prima di una gara sportiva o di un allenamento, grazie anche alla sua alta digeribilità. Nel nostro Paese esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori, da quello di arancia a quello di castagno, dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino.

CALABRIA, L’INDUSTRIA DI BIBITE ROMANELLA DI REGGIO C. HA ADERITO A COLDIRETTI

L’azienda Romanella che ha sede a Reggio Calabria, aveva deciso già prima che entrasse in vigore la normativa di aumentare la percentuale di succo di arance nelle aranciate al 22%. Ora tenendo fede ad una sua convinzione “chi beve una aranciata deve sentire in bocca l’arancia” il patron dell’azienda Salvo Presentino ha elevato la percentuale al 25% di succo. “Un biglietto da visita che valorizza gli agrumi calabresi – ha commentato il Presidente della Coldiretti Molinaro – la volontà esaltare e dare valore alle produzioni locali e assicurare ai cittadini-consumatori un prodotto naturale.
Lo sbocco quindi è stato altrettanto naturale: l’azienda ha aderito alla Coldiretti Calabria. Romanella è’ un’azienda che vanta alla conduzione ben tre generazioni e produce l’aranciata “Belladonna” proprio dal nome della cultivar con pochi semi e di forma ovale, coltivata e diffusa nel comune di Reggio Calabria tra le valli del Gallico e dei fiumi Catona, e in particolare nella frazione di Villa San Giuseppe. Un concentrato di vitamina C che senza dubbio fa bene alla salute. “In tema di qualità e di sostegno ad incentivare l’economia del proprio territorio e quindi delle produzioni locali – ha dichiarato il manager Presentino – siamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda della Coldiretti e quindi la nostra è una adesione che si fonda sulla condivisione della chiara azione portata avanti da Coldiretti tesa ad esaltare la distintività delle produzioni agricole”.

LOMBARDIA/PAVIA, WILMA PIROLA CONFERMATA LEADER DONNE COLDIRETTI LOMBARDIA

La pavese Wilma Pirola è stata confermata all’unanimità al vertice di Donne Impresa Lombardia, il movimento che raggruppa le imprenditrici agricole di Coldiretti a livello regionale. L’elezione – spiega la Coldiretti – è avvenuta nella sede dell’associazione in via Fabio Filzi 27, a Milano. “Sono felice di poter continuare a dare il mio contributo in prima linea – commenta Wilma Pirola – Da sempre Coldiretti ha creduto nelle donne e oggi siamo riconosciute come imprenditrici agricole a tutto tondo: il nostro fare impresa inizia all’interno della famiglia e poi lo sviluppiamo nell’azienda. Siamo orgogliose di essere Donne Impresa nella Coldiretti, sentiamo forte questa appartenenza e all’interno dell’associazione portiamo il nostro valore aggiunto fatto di sensibilità, intuito, impegno e passione”.
Wilma Pirola – spiega Coldiretti – 57 anni, è sposata e madre di due figli: conduce un’azienda agricola con 350 vacche da latte a Landriano, in provincia di Pavia. Nipote e figlia di agricoltori, dal 2012 è alla guida del movimento regionale delle donne di Coldiretti Lombardia. È stata, inoltre, Presidente di Coldiretti Pavia dal 2014 al marzo 2018 e dal novembre 2008 al marzo 2018 ha guidato Coldiretti Donne Impresa Pavia. “In questi anni – continua Wilma Pirola – siamo state protagoniste di iniziative ed eventi, da Expo Milano 2015 fino al recente grande appuntamento del villaggio Coldiretti a Milano. Abbiamo organizzato incontri formativi e convegni, senza dimenticare il rapporto diretto con i consumatori e le giovani generazioni, per raccontare la qualità e l’unicità del cibo dei nostri territori. Dobbiamo continuare così – conclude Wilma Pirola –, per difendere il nostro agroalimentare dal finto Made in Italy e da accordi commerciali come il CETA che non tutelano le nostre tipicità”.
Wilma Pirola – spiega la Coldiretti Lombardia – guiderà il gruppo di Donne Impresa Lombardia per i prossimi cinque anni. Accanto a lei, in qualità di vice responsabili Elena Lazzarini di Bergamo e Nadia Turelli di Brescia. Le rappresentanti territoriali all’interno del coordinamento regionale arrivano da Brescia (Nadia Turelli, Sonia Moletta, Vittoria Urgnani), da Bergamo (Elena Lazzarini, Nadia Mapelli, Veronica Scotti, Antonella Tironi), da Como (Monica Roncalli, Debora Carolano), da Lecco (Francesca Biffi), da Cremona (Maria Paglioli, Paola Paietta, Michela Feroldi), da Mantova (Camilla Destro, Marta Morselli, Vilma Cavallini, Alice Perini), da Milano (Alberta Maria Carlotta Spreafico), Lodi (Rachele Cipolla), Monza Brianza (Pina Alagia), da Pavia (Wilma Pirola, Silvia Garavaglia, Monica Zani, Claudia Malchiodi), da Sondrio (Lucia Giacomelli, Monica Lanfranchi) e da Varese (Luana Tosarello, Maria Mineo, Felicina Taloni).
Wilma Pirola farà parte anche del coordinamento nazionale di Donne Impresa Coldiretti dove, in caso di assenza, sarà sostituita da Rachele Cipolla. In Lombardia – conclude Coldiretti – sono oltre 10 mila le aziende nei campi guidate da donne. Le province dove le imprese rosa pesano di più sul totale di quelle agricole sono: Sondrio (35,9 per cento), Lecco (25,8 per cento), Como (24,6 per cento), Bergamo (24,2 per cento), Pavia (23,3 per cento), Varese (22,9 per cento). A seguire: Brescia (21,4 per cento), Milano (19,9 per cento), Mantova e Monza Brianza (18,8 per cento), Cremona (17,4 per cento) e Lodi (15,5 per cento).

Appuntamenti

CREMONA: IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA ALLA ROCCA SFORZESCA DI SONCINO
Domenica 22 aprile

Il Mercato di Campagna Amica ai piedi della Rocca Sforzesca di Soncino. L’appuntamento è fissato per domenica 22 aprile, dalle ore 9 alle 19, nell’ambito dell’iniziativa “Campagna in Rocca”, che vede uniti Coldiretti Cremona, con le aziende agricole di Campagna Amica, e l’Associazione Castrum Soncini, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Soncino e la presenza degli allievi della Cooperativa Inchiostro-Ente di Formazione Suola Sacra Famiglia di Soncino.
Il programma della giornata è particolarmente intenso. Ci sarà il Mercato di Campagna Amica, proprio alle porte dell’antica fortezza, con tutti i prodotti d’eccellenza Made in Lombardia, garantiti dagli agricoltori della Coldiretti. All’esterno della Rocca ci saranno anche i laboratori didattici “Dalla terra alla tavola” (presso i quali i bambini potranno scoprire i prodotti di stagione, incontrare il tutor dell’orto e quello dei fiori, ma anche osservare come nascono i formaggi, le uova, i salumi, o partecipare alla preparazione del pane) e l’iniziativa #StopCiboFalso, con le imprenditrici agricole di Coldiretti Donne Impresa Cremona impegnate nella raccolta firme che chiede al Parlamento Europeo di rendere obbligatoria l’origine in etichetta per tutti i cibi (affinché i cittadini-consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola).
Da non perdere anche le iniziative all’interno della Rocca Sforzesca: le visite guidate a cura di Castrum Soncini, lo showcooking con il giovane chef Francesco Rozza (che utilizzerà i prodotti delle aziende Campagna Amica) e poi la degustazione a cura degli allievi della Scuola Sacra Famiglia di Soncino (con l’ente di formazione professionale Cooperativa Inchiostro). L’appuntamento è dalle ore 9 alle 19. Sarà una domenica che coniugherà storia e sapori, fiori e cibi genuini, tutta nel segno “del buono e del bello che nascono dalle nostre campagne”.

BASILICATA: COLDIRETTI PRESENTA LE FILIERE DEL GRANO E DEI BOVINI
Sabato 21 aprile

“Fatti e non parole”: è il titolo tiolo dell’incontro in programma a Potenza domani, sabato 21 aprile alle ore 10, nella sala assemblee della Camera di Commercio, (Corso XVIII Agosto 1860 n. 34), durante il quale Coldiretti Basilicata presenterà ai dirigenti, agli imprenditori e ai soci che hanno aderito, l’avvio delle attività della filiera del grano e della filiera dei bovini. All’iniziativa parteciperà l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.

MANTOVA: A SAN BENEDETTO PO COLDIRETTI PRESENTA L’ORTO SCOLASTICO
Sabato 21 aprile

Duecentoventicinque bambini a lezione di educazione alimentare con Coldiretti Mantova, grazie al progetto Educazione Campagna Amica. E domani mattina, a San Benedetto Po, la festa per la presentazione ufficiale nel cortile della scuola elementare dell’iniziativa “Orto scolastico” (ore 11:30), alla presenza del sindaco Roberto Lasagna, del dirigente scolastico e degli alunni coinvolti, che hanno preso parte a lezioni teoriche e pratiche nell’orto.
In particolare, Coldiretti Mantova ha incontrato, sotto la supervisione di Valeria Vinciguerra, responsabile di Campagna Amica Mantova, 225 bambini per le lezioni teoriche e 150 per le lezioni pratiche tra preparazione del terreno, semina e raccolta dei prodotti dell’orto.
“Trasmettere la conoscenza del mondo agricolo, il calendario delle stagioni nei campi, le attività e soprattutto le coltivazioni che contribuiscono a rendere famoso in tutto il mondo il nostro Made in Italy è una delle priorità di Coldiretti e della Fondazione Campagna Amica – spiega il direttore di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini -. Un giovane studente informato su questi temi ed educato a mangiare in modo sano e a rispettare il cibo e il territorio, visto che l’ambiente è un’altra priorità in una società sempre più attenta alla sostenibilità, sarà un consumatore consapevole domani. Queste sono le migliori garanzie per la valorizzazione delle filiere agroalimentari Made in Italy e per l’adozione di una dieta alimentare sana e consapevole, che avrà riflessi positivi anche sul piano sociale e sanitario”.

VERONA: GENITORI E FIGLI AL MERCATO A KM ZERO. ORTOFRUTTA E GRIGLIATA PERFETTA
Sabato 21 aprile

Finché i bambini si divertono con il laboratorio didattico alla scoperta della frutta, della verdura e delle erbe aromatiche, i genitori imparano i segreti della grigliata perfetta. E’ questa l’iniziativa di Campagna Amica Verona sabato 21 aprile dalle10 alle 12.30 al mercato a km zero di Viale del Lavoro 52 in collaborazione con l’agriturismo e fattoria didattica San Gabriele.
“L’idea – racconta Franca Castellani, presidente del Consorzio Veronatura che gestisce i mercati di Campagna Amica di Verona – è quella di far conoscere ai bambini, attraverso il gioco, la stagionalità della frutta e della verdura usando i cinque sensi, alla scoperta dei cinque colori del benessere. Inoltre con l’utilizzo delle erbe aromatiche e i semi creeranno un profumatissimo erbario. E mentre i più piccoli si divertono, i genitori possono degustare alcuni prodotti del territorio. Il mercato degli agricoltori non è solo un luogo in cui fare la spesa ma un luogo di incontro dove socializzare e chiedere informazioni ai produttori assaggiando le eccellenze agroalimentari veronesi”.

SALERNO: INAUGURATA LA QUARTA EDIZIONE DI ‘SALERNO IN FLORA’
Fino a domenica 22 aprile

E’ stata inaugurata questa mattina, al Parco Pinocchio, la quarta Mostra mercato di vivaismo e biodiversità “Salerno in Flora” promossa da Coldiretti e Campagna Amica in collaborazione con il Comune e Salerno Solidale. Tanti gli espositori presenti, aziende impegnate nel recupero delle varietà floreali salernitane e produttori agricoli che espongono il meglio della produzione enogastronomica locale.
E’ stata donata a tutti gli anziani della Casa di riposo la Calendula, tipica pianta della Scuola Medica Salernitana mentre i bambini hanno potuto conoscere da vicino piante e fiori della primavera. Spiega il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano che questa edizione “è dedicata alla cultura del verde, al recupero delle piante dimenticate e alla biodiversità. Un appuntamento dal forte valore sociale che coinvolge anche anziani, disabili e tante famiglie che al parco Pinocchio possono riscoprire il meglio della produzione vivaistica salernitana”.
Al taglio del nastro interverranno sono intervenuti l’assessore comunale alle attività produttive Dario Loffredo e la presidente di Salerno Solidale Mena Arcieri. Nella tre giorni di appuntamenti, sono previsti corsi di orto da balcone, spettacoli per i bambini sulla sana alimentazione, percorsi di conoscenza dell’olio, scuola di fumetto, incontri con i vivaisti. Sarà possibile scoprire anche le piante della Scuola Medica Salernitana con laboratori a cura della Bottega San Lazzaro. Sabato 21 aprile, alle ore 11, spettacolo per bambini sulla sana alimentazione “Ma che storia”; alle 17:30 ” Che Olio usi”, percorso di conoscenza dell’olio extravergine di oliva a cura dell’associazione produttori olivicoli Aprol. Nel pomeriggio (19.30) spazio alla musica con i Musicastorie. La manifestazione si concluderà domenica 22 aprile.