COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 2 dicembre 2022

3 Dicembre 2022
News La Forza del Territorio del 2 dicembre 2022

Primo piano

TOSCANA, DIMEZZATI PRATI, PASCOLI E ORTI FAMILIARI IN DIECI ANNI

Persi 105mila quintali prodotti agricoli per consumo suolo, ungulati, bassi redditi

Il consumo di suolo, il fenomeno dell’abbandono delle campagne esasperato dalla presenza degli ungulati e dei predatori ed i bassi compensi riconosciuti agli agricoltori hanno già contributo alla perdita di 105 mila quintali di prodotti agricoli che avrebbero potuto essere coltivati e raccolti. La progressiva ed inesorabile trasformazione del territorio regionale e la conseguente perdita di suolo agricolo e naturale a favore di case, capannoni e superfici artificiali in generale, unito al fenomeno della frammentazione fondiaria hanno causato un progressivo e pericoloso ridimensionamento della presenza delle attività agricole soprattutto nei territori montani e collinari. Una “fuga” che ha portato alla forte riduzione delle superfici destinate a prati e pascoli (-53,4%) negli ultimi dieci anni ed insieme della zootecnia ma anche degli orti familiari (-53,4%), che hanno rappresentato una fonte di autoconsumo fondamentale per decenni, e delle coltivazioni legnose agrarie (-15,7%). A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’elaborazione dei dati Ispra sul consumo del suolo e dell’Irpef. “Dobbiamo invertire una tendenza molto pericolosa e rimettere l’agricoltura con la produzione di cibo e la salvaguardia del territorio al centro del sistema paese. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – La presenza delle aziende agricole garantisce una costante e vitale attività di manutenzione contro il dissesto idrogeologico e l’erosione ma anche contro gli incendi innescati dagli effetti dei cambiamenti climatici. L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto in maniera purtroppo irreversibile la superficie agricola utilizzabile”.

Gli ettari destinati ad uso agricolo si sono ulteriormente ridotti tra il 2012 ed il 2020 nella nostra regione di circa 600 ettari così come le superfici naturali per circa 2.600 ettari mentre, al contrario, hanno continuato ad espandersi le aree urbane con un incremento di 3.270 ettari secondo l’Ispra per un totale di suolo consumato di 141 mila ettari pari al 6,17% dell’intera superficie regionale. La perdita di suolo agricolo, destinato quindi all’attività primaria, ha subito una preoccupante accelerazione tra il 2012 ed il 2020 nonostante la legge regionale approvata 65/2014. La maggiore riduzione stimata ha riguardato i terreni in pianura e principalmente terreni destinati a seminativi con 64 mila quintali e le foraggere con 26 mila quintali che insieme rappresentano l’86% del totale di tutte le colture analizzate potenziali che comprendono anche vigneti, oliveti e frutteti. Dati che confermano l’inarrestabile contrazione delle superfici destinate alla produzione di grano, mais, girasoli di cui oggi siamo fortemente deficitari e che l’industria ha preferito in nome del profitto acquistare all’estero piuttosto che riconoscere compensi adeguati agli agricoltori.

Coldiretti Toscana torna a ribadire la necessità di “accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da alcuni anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. Una esigenza che si estende a livello comunitario dove la task force, formata da ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food e WWF e altre 500 associazioni promotrici di “People4Soil” che hanno aderito al network europeo (www.salvailsuolo.it), ha lanciato un appello rivolto alla Commissione Europea, che fa riferimento all’obiettivo delle Nazioni Unite di fermare il degrado di suolo a livello globale entro il 2030. “Consumo di suolo ed abbandono colturale, ed in particolare dei territori marginali a causa dell’emergenza ungulati e dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori devono imporre al nostro paese un cambio di rotta nell’approccio alla tutela della risorsa suolo. Approccio che oggi è totalmente insufficiente se vogliamo ridurre la nostra dipendenza dall’estero e difendere le comunità dai rischi climatici con l’89% dei comuni toscani che si trova in zone a rischio alluvione o frane”.

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, CON SVILUPPO LOCALE OPPORTUNITÀ IN CANTINA PER GIOVANI CERVELLI

Oltre 7mila giovani in Puglia hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green, tanto che nascono in media 18 nuove imprese giovani al giorno. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro a Manduria sulle ‘strategie di sviluppo locale e giovani generazioni’ assieme agli studenti dell’Istituto Tecnico Luigi Einaudi, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

“Il maggior appeal del lavoro in campagna si riflette anche sulle scelte scolastiche. Un profondo cambiamento di cui al boom di iscrizioni degli studenti degli istituti professionali in Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse forestali e montane si aggiunge peraltro quella le presenze all’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, in aumento del 17%. E il settore vitivinicolo è forse quello che più degli altri può dare impulso e opportunità ai giovani di lavorare e di dare vita anche alle libere intraprese”, ha detto il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo.

Nel primo semestre 2022, nonostante gli effetti del Covid e della guerra in Ucraina – aggiunge Coldiretti Puglia – sono cresciute le esportazioni dei vini pugliesi del 16%, con una performance positiva in UK del +121%, in Francia del +44%, in Germania del +27%, in Cina +24% e Svizzera +18%, con un calo solo negli Stati Uniti del -13% e in Giappone del -29%.

I successi dei vini pugliesi continuano nonostante le aziende vitivinicole Made in Italy – sottolinea la Coldiretti regionale – si siano trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

“Con la crisi provocata dal conflitto in Ucraina, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni con le aziende condotte da giovani che si sono dimostrate anche le più resilienti, con un aumento medio dei redditi del 5,9%, mentre quelli delle aziende over 35 sono diminuiti dell’1,3%”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Ma lo scenario del settore vitivinicolo va analizzato, anche alla luce delle preoccupazioni dei consumatori per il ‘carovita’, a seconda dei canali di vendita su cui le diverse strutture di produzione e commercializzazione indirizzano le proprie produzioni, con la flessione – spiega Coldiretti Puglia – delle vendite nei primi 3 mesi del 2022 nella Grande Distribuzione Organizzata dei vini DOP dell’11,2%e degli IGP del -9.7%, mentre per la ripresa piena delle attività della ristorazione abbiamo un +89% del fatturato nel canale Ho.Re.Ca, dove sono proprio i vini a denominazione al centro dell’offerta enogastronomica.

Una svolta green che ha portato al lavoro nelle campagne pugliesi un esercito di 7mila imprese in Puglia che ha di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

 

SARDEGNA, 20 MILIONI PER ORTOFRUTTA 

10 milioni per il blocco della movimentazione per la malattia del cervo

Mantenute le promesse anche per il settore ortofrutticolo e per quello del bovino da carne. Nella Omnibus approvata ieri sera dal Consiglio regionale ci sono, infatti, i 20 milioni per il caro prezzi subito dagli ortofrutticoltori e i cerealicoltori. La Giunta regionale si era impegnata ad intervenire in sostegno del mondo agricolo dopo la manifestazione di Coldiretti Sardegna del febbraio scorso grazie alla quale furono previsti interventi per i settori zootecnici e successivamente anche ad un nuovo incontro con il presidente della Regione Christian Solinas ed una delegazione di agricoltori guidata dalla Coldiretti.

“I tempi burocratici spesso vanificano gli impegni politici, questa volta anche se in ritardo rispetto al settore zootecnico arrivano finalmente anche i denari per uno dei settori più penalizzati in questo momento di crisi, quello dell’ortofrutta – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Adesso è importante recuperare il tempo perduto accelerando nella spendita delle risorse per farle giungere quanto prima agli agricoltori che stanno pagando da mesi il salasso del caro prezzi”.

“Buona notizia che va a sommarsi – ricorda ancora Battista Cualbu – alla Delibera dei giorni scorsi dell’assessorato all’Agricoltura che prevede la riammissione delle domande della famigerata siccità del 2017 rigettate per inadempienze contributive e per la mancata dichiarazione di vendemmia. Una chiara vittoria della nostra Organizzazione dopo le dure battaglie portate avanti in questi anni ed in particolare dopo la presentazione in Commissione regionale alle Attività Produttive da parte delle Agenzie Laore e Argea del report proprio sulla siccità che ha messo in luce la situazione reale con solo il 23% delle domande liquidate. Report presentato dopo la nostra assemblea di ottobre in fiera a Cagliari con oltre mille agricoltori. Mentre la delibera segue le nostre puntuali note in cui abbiamo evidenziato che queste pratiche potevano essere recuperate”.

Nella Omnibus approvata ieri notte sono presenti anche altri interventi importanti sollecitati da Coldiretti Sardegna per il bovino da carne: “penalizzato dal blocco totale della movimentazione per i ruminanti in seguito alla comparsa della malattia emorragica del cervo che ha penalizzato soprattutto i circa 7.800 allevatori di bovini da carne – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. In questo modo si alleviano i costi di produzione cresciuti avendo dovuto tenere in stalla i vitelli con i costi dei mangimi più che raddoppiati. Inoltre, vista la situazione aleatoria dovuta alle diverse epizoozie abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Giunta regionale anche un fondo di 5milioni di euro per intervenire celermente per sostenere quelle aziende che subiranno nuove perdite a causa di altri virus”.

 

PUGLIA, XYLELLA: CON PORTINNESTO CILIEGIO SI ALLUNGA A 36 LISTA PIANTE OSPITI

Vietato produrli e venderli in area infetta e contenimento

Si allunga con il Prunus mahaleb, il portinnesto del ciliegio maggiormente utilizzato in Puglia, l’elenco delle piante ospiti di Xylella fastidiosa, con gravi ripercussioni sulla ripresa nelle aree infette dalla malattia e sul settore florovivaistico, con 36 specie ospiti del batterio killer degli ulivi. La notizia è emersa nel corso dell’Incontro organizzato da Coldiretti Puglia e Unaprol con il Rotary a Bari, a cui ha partecipato Donato Boscia, dirigente di ricerca dell’IPSP CNR di Bari, con il salone degli oli extravergine della Puglia organizzato da PugliaOLive.

“Questa settimana abbiamo comunicato al Servizio fitosanitario regionale il ritrovamento tra le piante infette del magalebbo, il portinnesto del ciliegio più utilizzato in Puglia, il Prunus mahaleb. Con questo ritrovamento viene nuovamente aggiornata la lista delle specie suscettibili a Xylella pauca SP53 che adesso comprende 36 specie”, ha spiegato Donato Boscia del CNR.

“E’ una ulteriore tegola per l’agricoltura e per il settore florovivaistico, ma anche per gli uffici fitosanitari sul territorio – ha commentato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – un mix esplosivo che mette a rischio la ripartenza nelle aree colpite dalla Xylella e la tenuta stessa sui mercati interni e sull’export florovivaistico pugliese che rappresenta un elemento di punta del Made in Italy”.

Le piante ospiti individuate di recente sono state incluse nella banca dati EFSA di piante che fungono da ospiti di Xylella fastidiosa. La banca dati mette a disposizione evidenze scientifiche essenziali a scienziati e gestori del rischio. In particolare, è di ausilio a questi ultimi per porre in essere misure di sorveglianza e altre misure fitosanitarie come, ad esempio, l’ispezione su piante destinate alla messa a dimora.

Il settore florovivaistico è fra quelli più colpiti dal rincaro dei costi di produzione generati dalla conflitto in Ucraina, pur dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli più performanti – insiste Coldiretti Puglia – con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy che impone la tutela di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che supera i 300 milioni di euro in Puglia.

Gravi i danni d’immagine e sull’export di prodotti florovivaistici causati dalla Xylella fastidiosa, spesso usata come scusa per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy – insiste Coldiretti Puglia – con la Direzione Generale della Salute dell’Unione Europea che ha già messo in mora nel 2021 il governo britannico dopo l’annuncio che nuovi requisiti si applicheranno ai Paesi in cui è nota la presenza della Xylella, con le importazioni di piante dei generi Polygala e Coffea consentite solo da paesi in cui non è presente Xylella, l’obbligo di requisiti più rigorosi per l’importazione di olivo, mandorlo, lavanda, rosmarino ed oleandro da paesi in cui è nota la presenza di Xylella, oltre a rigide condizioni per le importazioni, comprese le ispezioni del luogo di produzione e dell’area circostante, i test, le ispezioni pre-esportazione e un periodo di quarantena di un anno prima dell’importazione.

“Un esempio significativo delle difficoltà che colpiscono il settore florovivaistico a causa dell’assenza di accordi con Paesi e aree strategici per il nostro export, ma anche delle lungaggini burocratiche che affliggono il lavoro degli uffici fitosanitari sul territorio”, ha concluso il presidente Muraglia.

 

PUGLIA, UNESCO: CAVALLI LIPIZZANI PATRIMONIO UMANITÀ

A Conversano custodita linea di sangue in masseria

L’allevamento dei cavalli lipizzani è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, con l’allevamento della linea Conversano, una delle 8 linee di sangue, ‘custodito’ in masseria proprio a Conversano in provincia di Bari.  E’ quanto afferma Coldiretti Puglia. nell’esprimere apprezzamento per il riconoscimento Unesco concesso all’allevamento dei cavalli Lipizzani nell’ambito della 17/a sessione del Comitato del patrimonio culturale immateriale in corso a Rabat in Marocco.

Il testo del fascicolo ricorda come il cavallo lipizzano dalla creazione della razza nel 1580 presso l’odierna località slovena di Lipizza, si sia diffuso in tutti i Paesi dell’impero austroungarico, “implementando infrastrutture, architetture e saperi che continuano ancora oggi”. Alle femmine – spiega Coldiretti Puglia – si attribuisce il nome della madre, ai maschi dei lipizzani viene attribuito il nome della linea del padre con l’aggiunta di quello della madre. Nel caso ci siano più fratelli si aggiunge il numero romano. Un’anticipazione di qualche secolo rispetto all’attribuzione del doppio cognome alle persone.

In Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia – la passione per i cavalli di Francesco Minunni, uno degli ultimi allevatori della razza Conversano, una delle 8 linee di sangue dei Cavalli Lipizzani, gli stessi cavalli bianchi protagonisti delle tele della Gerusalemme Liberata, dipinte nel Seicento da Paolo Finoglio e ora custodite nei saloni della Pinacoteca del Castello.

Fra i cavalli, progenitori dei Lipizzani e fino a qualche tempo fa custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco, spicca Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica.

Sono 403 i cavalli lipizzani iscritti in Italia al Libro genealogico tenuto da Anareai, aderente a FedAna. Il riconoscimento de “La tradizione dell’allevamento del Cavallo Lipizzano” – sottolinea la Coldiretti – è frutto di una candidatura transnazionale con capofila la Slovenia e comprendente, oltre all’Italia, Austria, Bosnia, Croazia, Ungheria, Romania e Slovacchia.

L’allevamento del cavallo Lipizzano – continua la Coldiretti – rappresenta un complesso patrimonio di conoscenze e pratiche tramandatesi nel corso dei secoli nelle aree politicamente e geograficamente assoggettate all’influenza asburgica. La razza Lipizzana è il primo esempio documentato di razza costituita a partire da incroci pianificati tra soggetti di diversa provenienza (Spagna, Italia, Danimarca, Impero Austriaco, Penisola Arabica) selezionati nelle generazioni successive per le caratteristiche desiderate per l’uso della casa regnante: eleganza del passo, resistenza allo sforzo prolungato, temperamento vivace ma stabile. Dalla creazione della razza nel 1580 presso la città di Lipica, nell’odierna Slovenia, il cavallo Lipizzano – conclude la Coldiretti – si è diffuso in tutti i paesi dell’impero austro-ungarico con le caratteristiche della razza, ad iniziare dal mantello grigio perla, che sono state fissate nella seconda metà del 1700.

 

RIMINI, CIBO SINTETICO: SINDACO E GIUNTA A SOSTEGNO DELLA PETIZION

Sostegno e adesione dalla Giunta Comunale di Rimini alla petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico. Martedì 29 votato nella seduta, un ordine del giorno proposto dalla maggioranza che impegna Sindaco e Giunta ad adottare ogni provvedimento utile al sostegno della petizione lanciata da Coldiretti per proporre una legge che vieti in Italia la ‘produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al pesce senza mari, laghi e fiumi o il miele senza api’.

“Il cibo sintetico, creato in laboratorio è pericoloso per la salute umana, dannoso per l’ambiente e molto inquinante – spiega Guido Cardelli Masini Palazzi Presidente di Coldiretti Rimini -. Coldiretti invece dice sì al cibo naturale: a tutela dell’ambiente, sostegno della biodiversità e valorizzazione delle risorse naturali”.

La petizione, che in questi giorni tanti cittadini di Rimini e di tutti i comuni limitrofi stanno firmando negli uffici di Coldiretti e nei mercati, ha già raggiunto quota 20.000 firme a livello Emilia – Romagna e ben 200.000 in tutta Italia.

“La minaccia è reale – prosegue Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Rimini-. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Per non parlare del miele senza il volo delle api. Il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo, poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Una proposta, quella del cibo sintetico, guidata da investimenti di colossi dell’high tech, della chimica, della finanza e presentata strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la salute”. “La carne in provetta, cancella l’identità di una intera nazione e del nostro territorio – afferma il Giorgio Ricci Vicedirettore di Coldiretti Rimini – È importante sostenere e difendere il cibo naturale, salutare e sostenibile contro i surrogati biotecnologici spacciati per alimenti che aiutano l’ambiente.”

 

TORINO, DOPO ENNESIMO INCENDIO IN CASCINA SI CHIEDE MASSIMA VIGILANZA

Dopo l’ennesimo incendio che ha devastato un fienile, questa volta nella frazione Sant’Antonio di Castellamonte, mandando in fumo le preziose scorte di cibo per gli animali, Coldiretti Torino chiede ai propri associati e alle autorità competenti di vigilare perché si interrompa questa catena di roghi che sta interessando tutta la provincia.

«Non possiamo che essere soddisfatti della prova di solidarietà tra agricoltori, scattata sia per lo spegnimento dell’incendio che per garantire il foraggio agli animali», commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, anche lui allevatore di bovini che sottolinea, però, come questo sia un nuovo episodio di una serie ormai troppo lunga.

«Non possiamo non ricordare – aggiunge Mecca Cici – che dalla scorsa primavera si susseguono incendi in fienili e pagliai: dalla bassa valle di Susa alla Zona Ovest di Torino, dal basso all’alto Canavese interessando una buona parte del territorio. In tutti i casi, gli allevatori hanno perso fieno per l’alimentazione e paglia per le lettiere, prodotti che sono oggi introvabili a causa della siccità che ha interessato non solo il nostro territorio ma tutta l’Italia e tutta l’Europa. Per capire la portata di queste sciagure basti pensare che una rotoballa di fieno che l’anno scorso era quotata circa 30 euro, oggi costa 150 euro. Vedere bruciate le poche scorte di cibo per gli animali in un’annata in cui sono stati possibili solo 2 tagli scarsi di erba invece dei soliti 4 abbondanti, vuol dire indebitamento e, in alcuni casi, anche la prospettiva di vendita dei capi per la mancanza di risorse per nutrirli».

Coldiretti Torino chiede alle autorità la massima vigilanza.

«Purtroppo, non può bastare la pur bella prova di solidarietà degli agricoltori che, in quasi tutti i casi hanno lasciato il loro lavoro per aiutare i Vigili del Fuoco a sgomberare i materiali infiammabili e spegnere il fuoco mettendo a disposizione mezzi agricoli e autobotti. Così come non possono bastare le collette e le donazioni di fieno e paglia. Vanno rafforzate le misure di vigilanza e controllo del territorio, anche attraverso le nuove tecnologie, per prevenire prossimi episodi».

 

 

 

Appuntamenti

 

VICENZA, IL NATALE SBARCA NEI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA

Regali originali all’insegna del cibo vero, laboratori e tanto colore

Un Natale buono con Campagna Amica. È questo l’incipit della campagna natalizia 2022 di Campagna Amica e Coldiretti Vicenza, da sempre in prima linea per garantire ai vicentini un’offerta alternativa di qualità e distintiva del territorio, per festeggiare il Santo Natale.

“Proporre ai consumatori alimenti di qualità e rappresentativi del territorio è la nostra missione – spiega il presidente di Campagna Amica Vicenza, Raffaele Cogo – per questo anche per il Natale ormai alle porte proporremo una serie di attività dedicate a bambini ed adulti e, naturalmente, non potranno mancare i tradizionali cesti di Natale con i prodotti tipici del territorio”.

Sarà impossibile non leccarsi i baffi, anche solo guardando la ricca proposta delle aziende produttrici che rendono vivi i mercati di Campagna Amica e Coldiretti Vicenza.

Da questo sabato 3 dicembre, dalle 9 alle 13, per i visitatori del mercato coperto di Vicenza, in contra’ Cordenons 4 a Vicenza, sarà possibile scegliere i prodotti per confezionare il proprio cesto creato su misura per le proprie necessità o da donare ad amici e familiari.

“Regalare dei prodotti agroalimentari è sempre un pensiero apprezzato – aggiunge il presidente Cogo – specie di questi tempi, in cui abbiamo ripreso a riposizionare nella piramide delle priorità le cose di vero valore, quindi anche il cibo. Si tratta di un dono utile, che sicuramente non andrà riposto in un armadio, ma consumato in compagnia”.

I prodotti di Campagna Amica, infatti, sono artefici di un sano e benefico stato d’animo. Consumare del cibo in compagnia, non vi sono dubbi, è un modo piacevole per trascorrere il proprio tempo. Fa bene all’anima e dona dei momenti di spensieratezza di cui ciascuno ha bisogno per spezzare i ritmi frenetici della vita.

Altri appuntamenti che accompagnano al Natale con i mercati di Campagna Amica. Venerdì 16 dicembre, al mercato di Campagna Amica di Creazzo, avrà luogo l’evento “W il broccolo fiolaro!” per la promozione del caratteristico ortaggio materia prima di straordinari piatti della tradizione vicentina.

Sabato 17 dicembre, invece, al mercato coperto di Campagna Amica Vicenza, in contra’ Cordenons 4 a Vicenza, verrà proposto un divertente ed istruttivo laboratorio di cucina per bambini: “I dolci delle feste”, a cura del Mondo di Bu e, con l’occasione, verrà presentato il libro “Bambini coraggiosi a scuola di cucina”.

Il brindisi natalizio nei mercati di Campagna Amica della provincia di Vicenza. A partire dal 17 dicembre, i mercati di Campagna Amica della provincia di Vicenza proporranno il tradizionale brindisi di Natale. A rompere il ghiaccio sarà, sabato 17 dicembre dalle 8 alle 13, il mercato di Campagna Amica di Malo (Cantina Vitevis), seguiranno domenica 18 dicembre dalle 9 alle il mercato di Campagna Amica di Bassano del Grappa (Borgo Angarano), lunedì 19 dicembre; dalle 8 alle 12 il mercato di Campagna Amica di Thiene (Bosco dei Preti) e dalle 14 alle 18 il mercato di Campagna Amica di Schio (Giardineria Drago), martedì 20 dicembre: dalle 8.30 alle 13 il mercato di Campagna Amica di Vicenza (Piazza delle Erbe), dalle 8 alle 12 il mercato di Campagna Amica di Monticello Conte Otto (Monumento Vigardolo), dalle 15 alle 18 il mercato di Campagna Amica di Castelnovo di Isola Vicentina (Piazza San Vitale), mercoledì 21 dicembre dalle 14.30 alle 18 il mercato agricolo ai Castelli di Montecchio Maggiore (Piazza Carli), giovedì 22 dicembre dalle 8 alle 12.30 il mercato di Campagna Amica di Marostica (Piazzale Stazione), venerdì 23 dicembre: dalle 8 alle 12.30 il mercato di Campagna Amica di Creazzo (Piazza San Marco), dalle 14 alle 18.30 il mercato di Campagna Amica di Vicenza (Via Gen. Dalla Chiesa – Ca’ Balbi), sabato 24 dicembre: dalle 8 alle 12.30 il mercato di Campagna Amica di Malo (Cantina Vitevis) ed il mercato di Campagna Amica di Grisignano di Zocca (Piazza Europa Unita).

 

 

LUCCA, VIVAI COME GALLERIE D’ARTE CON “SERRE APERTE”

Serre e vivai come gallerie d’arte per tuffarsi nei colori e nei profumi delle coltivazioni tipiche delle festività e conoscere da vicino uno dei settori dell’agricoltura più importanti ed attenti alla sostenibilità e all’innovazione. Serre e vivai di Viareggio aprono le porte al pubblico per “Serre Aperte”, la due giorni di visite guidate organizzata da Coldiretti in programma venerdì 2 e sabato 3 dicembre che vuole raccontare ai cittadini e alle istituzioni l’evoluzione di un comparto che sta vivendo una straordinaria fase evolutiva dal punto di vista della sostenibilità, dell’impatto ambientale e della competitività. Saranno gli stessi imprenditori ad accompagnare i visitatori nella visita e rispondere alle loro domande. Sette le aziende coinvolte: L’Ortoflora Versiliese, Floricoltura Luca Maffucci, Ortoflorovivaismo Malfatti e Mallegni, Azienda agricola Carmazzi, Floricoltura Biagiotti, Azienda Agricola Cav. Tomei, Azienda Agricola Bresciani Franca di Cinquini Nicola. 

“Il florovivaismo è uno dei principali motori dell’economia della nostra provincia con 200 aziende specializzate, 2 mila addetti tra diretti ed indiretti e 150 milioni di fatturato ed uno dei punti di riferimento per alcune produzioni come le stelle di Natale, il ranuncolo o il tulipano. – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – Le imprese hanno investito risorse importanti in questi anni nonostante il periodo non certo facile per migliorare, grazie anche alla tecnologia e a nuove soluzioni, i loro modelli produttivi. Il risultato è che oggi abbiamo in Versilia e nella Piana di Lucca aziende agricole considerate all’avanguardia, per esempio nella gestione dell’acqua e nella lotta biologica o nella produzione a basso impatto di alcune varietà di piante e fiori. Esempi che trascinano il settore, che vogliamo far conoscere e scoprire al territorio, a chi ci vive, per iniziare a considerarlo come una opportunità per la comunità”. 

Le innovazioni in campo florovivaistico spaziano dagli impianti che consentono il recupero dell’acqua evitando gli sprechi alla lotta biologica che azzera l’utilizzo di anti-parassitari chimici, dalla tecnologica 4.0 per favorire la competitività e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi all’illuminazione a Led o al riscaldamento a biomasse per abbattere i costi energetici fino alla coltivazione di piante in vaso da interno ed esterno che mangiano lo smog e puliscono l’aria e che rappresentano una nuova frontiera per un settore che cerca nuovi sbocchi e mercati. La prima iniziativa, seguita dalla visita in azienda, è in programma venerdì 2 dicembre, alle ore 10.00, all’auditorium della Floricoltura Biagiotti (via Aurelia Sud, 45) di Torre del Lago (Lu) con il focus dal titolo “Il Florovivaismo della Versilia: un’opportunità per l’ambiente, la salute e l’economia” all’interno del quale saranno illustrati i dati della ricerca dell’Istituto di Ricerca IBE-CNR sui benefici delle piante che purificano l’aria delle nostre case con la relazione della Dirigente di ricerca dell’Istituto di BioEconomia (IBE) del CNR di Bologna, Rita Baraldi e l’intervento del Presidente di Coldiretti Lucca, Andrea Elmi. Il grosso delle visite guidate sarà concentrato nella giornata di sabato 3 dicembre nei seguenti orari: Floricoltura Biagiotti il 2 dicembre dalle 12.00 alle 14.00 (via Aurelia Sud, 415 – Viareggio. Info e prenotazioni 347.4189742), Floricoltura Luca Maffucci il 3 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00 (via Aurelia Sud km 355 – Viareggio. Info e prenotazioni 0584.350065 – 0584.366102), Ortoflorovivaismo Malfatti e Mallegni il 3 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00 (Via Aurelia Sud, 423 – Viareggio. Info e prenotazioni 338.8947703), Azienda agricola Carmazzi il 3 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00 (via della Fontanella, 61 – Torre del Lago. Info e prenotazioni 340.6485616), Azienda Agricola Cav. Tomei il 3 dicembre dalle 15.00 alle 16.00 (via Aurelia Sud, 487 – Torre del Lago. Info e prenotazioni 335.6148309), Azienda Agricola Bresciani Franca di Cinquini Nicola il 3 dicembre 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (via dei Lecci, 165/A – Viareggio. Info e prenotazioni 389.96428329). 

 

 

BRESCIA, ASPETTANDO BERGAMO – BRESCIA CAPITALE DELLA CULTURA 2023, 4 DICEMBRE

Con la partecipazione dell’Assessore Agricoltura e Sistemi Verdi Regione Lombardia Fabio Rolfi

Durante la giornata, dalle 9.00 alle 19.00 oltre 30 produttori agricoli animeranno Piazza Vittoria con il mercato agricolo di vendita diretta, degustazioni e showcooking. Tra i gazebo gialli si svolgeranno anche momenti di intrattenimento musicale e spettacoli per grandi e bambini. All’interno del mercato, per questa prima collaborazione, ci saranno anche imprenditori di Bergamo che, insieme ai colleghi bresciani, faranno conoscere le tipicità enogastronomiche del territorio. In attesa del grande anno che ci vedrà insieme come Capitale della Cultura, Campagna Amica introduce il cibo e la tradizione enogastronomica come momento di unione culturale tra le città di Bergamo e Brescia.

 

VERONA, OLIO SPIEGATO AI BAMBINI NELLE SCUOLE E IN OSPEDALE CON UNA MASCOTTE

Primo appuntamento all’ospedale borgo Trento l’11 gennai

Far conoscere ai bambini nelle scuole e in ospedale le virtù salutari dell’olio extravergine di oliva attraverso il gioco e grazie a una mascotte a forma di oliva di nome Olea. E’ stato presentato oggi al Mercato Coperto di Campagna Amica di Verona in Galleria Filippini il progetto di Coldiretti Verona dalla vice presidente Coldiretti Verona Franca Castellani, dal direttore AIPO e del Consorzio di Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva Veneto e da  Roberta Ruggeri di AIPO Verona, dalla referente progetto Concorso Scuola Coldiretti Verona Semi’segni “La merenda salutare” Stefani Barana, dal vice presidente ABEO Pietro Battistoni e dall’ imprenditrice agricola e produttrice di olio Monica Vaccarella.

Attraverso il gioco e una mascotte i bambini possono imparano come si produce l’olio extravergine di oliva, le sue caratteristiche organolettiche, gli aspetti nutrizionali e i benefici alla salute di un consumo regolare nell’ambito di una alimentazione sana. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Semi’nsegni, educazione civica ambientale e alimentare – Un a merenda salutare” merenda salutare” di Donne Impresa di Coldiretti Verona che quest’anno coinvolge 34 scuole primarie del Comune di Verona e provincia, 90 classi e circa 1600 bambini. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.

“L’olio è un’eccellenza della nostra provincia e della nostra regione. – spiega Franca Castellani – Il 2021 è stata un’annata di scarica e le attese del 2022 di una significativa produzione sono state deluse dalla siccità e alte temperature. Per fortuna le piogge di fine settembre hanno salvato la produzione con ottima qualità delle olive. Produttori olivicoli veronesi sono circa 3.750 e la superficie investita a olivi nel veronese è di circa 3.500 ettari con 31 oleifici attivi. La produzione di olive nel 2022 è di circa 80mila quintali e la produzione totale di olio extra vergine d’oliva è di circa 10.500 ettolitri. In questo scenario i costi delle aziende olivicole sono aumentati in media del 50%. A pesare, in particolare i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per la banda stagnata, secondo l’analisi Coldiretti e Unaprol. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati”.

L’idea della mascotte Ol?a come ambasciatrice dell’olio è dell’imprenditrice agricola e olivicoltrice Monica Vaccarella che ha deciso di realizzare un costume a forma di oliva per avvicinarsi ai più piccoli. “I bambini hanno una memoria visiva eccezionale oltre a curiosità e fantasia. Per tali ragioni ho pensato di realizzare una mascotte a forma di oliva per rendere più interessante il racconto sulle olive e sull’olio per poi proporre la merenda sana e genuina di una volta “Pane e Olio. Io dico sempre che: l’olio extravergine di oliva è vita, farlo è un’arte, parlarne è cultura ma con i bambini è gioia di vivere”.

“Sono anni – evidenzia Stefania Barana – che realizziamo progetti nelle scuole perché riteniamo fondamentale sensibilizzare le nuove generazioni all’adozione di buone abitudini alimentari, alla stagionalità dei prodotti e al rispetto dell’ambiente. I laboratori per i bambini uniscono la manualità ai cinque sensi con l’assaggio dei prodotti locali come l’olio. In questo modo è possibile trasmettere alle famiglie una cultura che renda le persone più consapevoli e responsabili degli stili di vita sani e di conseguenza orientati ad acquisti di prodotti freschi, naturali e del territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti e subire lunghi trasporti prima di giungere sulle tavole”.

L’11 gennaio ci sarà la prima visita della mascotte nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento. “I bambini in terapia oncologica diventano inappetenti- spiega Pietro Battistoni- pertanto è molto importante curare l’alimentazione e stimolare l’appetito anche con la presentazione degli alimenti. Questa collaborazione può proseguire anche per illustrare altri prodotti locali”.

L’olio extravergine di oliva, uno degli alimenti più amati dagli italiani e fiore all’occhiello della dieta mediterranea, è il condimento con il miglior equilibrio di grassi e grazie alle sue proprietà previene le lesioni arteriose e riduce il rischio di infarto, ictus, trombosi e coronaropatie.

“Si sa che l’olio extra vergine di oliva è un prodotto complesso, è alimento e condimento, può essere consumato a crudo e in cottura – precisa Enzo Gambin – I suoi effetti sulla salute sono sicuramente benefici per la sua ricchezza in acidi grassi insaturi, come l’oleico, definiti “buoni”. Non meno importanti sono i composti secondari, dati da sostanze che sono dei precursori ormonali, come lo squalene, i biofenoli, importantissimi antiossidanti, tocoferoli, che rappresentano la provitamina E, che contribuiscono a combattere l’invecchiamento cellulare. Recenti ricerche hanno dimostrato che queste proprietà dell’olio extra vergine di oliva si mantengono, anche se questo è usato per cucinare. Simulate nelle condizioni di cottura gli oli extravergini d’oliva hanno così mostrano che il contenuto di polifenoli diminuisce del 40% a 120°C e del 75% a oltre 190°C. A influire in maniera rilevante su questo calo sono soprattutto i tempi di cottura”.

L’olio extra vergine di oliva prodotto nella provincia veronese è un ottimo condimento che bene si abbina in cucina dall’antipasto al dolce. Come alimento sostiene bene gli stress di cottura. L’importante è scegliere con cura il proprio extra vergine, ponendo attenzione alla provenienza, alla tracciabilità e usandolo nei giusti modi e quantità, sottolinea Roberta Ruggeri.