COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News la Forza del Territorio del 19 aprile 2018

19 Aprile 2018
News la Forza del Territorio del 19 aprile 2018

Primo piano

VENETO

L’ ITALIA E’ UN PAESE DI DONNE

Istruzione, food, welfare sono i settori ad alta concentrazione femminile in Italia. E’ quanto è emerso in apertura dell’educational organizzato a Roma da Donne Impresa Coldiretti a cui partecipano le imprenditrici agricole del Veneto insieme a quelle del Molise, della Sardegna, della Campania e dell’Abruzzo.

 

Lo schieramento rosa di tutta la Penisola affronterà lo stesso percorso rivolto alle nuove leve che si affacciano a ruoli di responsabilità nell’associazione. Oggi e domani presenti quasi tutte le figure provinciali già nominate in seno al movimento che in Coldiretti regionale rappresenta il 30% della base sociale composta da circa 80mila imprese. Innovazione e creatività le parole chiave per distinguere l’agricoltura praticata dall’altra parte del cielo, ma soprattutto l’impegno nei confronti del servizio verso la società anche attraverso una partecipazione diretta e responsabile.

La casistica delle aziende sedute in aula in questi due giorni sono l’espressione di una forza naturale che risponde alle esigenze della comunità di trovare cibo sano, ambiente curato e bellezza del paesaggio quali elementi di una campagna vissuta con operosità e nel rispetto dell’equilibro tra storia e modernità. Dall’allevatrice trevigiana di pecore alla signora della macrobiotica di Rovigo, dalla coltivatrice veneziana di cereali alla titolare vicentina della stalla di bovini, dall’orticoltrice bellunese di alta montagna – sul palco per una testimonianza – alla viticoltrice che ha esplorato i mercati internazionali tutte insieme studiano da leadership nel sistema economico e della rappresentanza politica sindacale.

 

 

Dal territorio

 

SARDEGNA, VINITALY: LA MUFFA INGREDIENTE DI UNA PARTICOLARE MALVASIA DI BOSA

 

Una speciale Malvasia di Bosa, prodotta dagli acini ammuffiti e maturata interrata è stata uno dei prodotti proposti dalla Coldiretti che maggiormente ha incuriosito i visitatori del Vinitaly. La proposta del vino sperimentale arriva dalla giovanissima Giada Porcu di Silattari, cantina all’avanguardia che si distingue per le sue produzioni innovative. La malvasia sperimentale è stata presentata domenica all’apertura del Vinitaly dalla Coldiretti che nel suo stand ha proposto le novità italiane del mondo vitivinicolo. Insieme alla malvasia di Bosa c’erano tra gli altri il vino vinificato in antiche anfore dell’isola di Creta, le bottiglie gioiello con cristalli e oro, quelle hi-tech che consentono di ricostruire con lo smartphone la storia e le caratteristiche del vino, il ritorno della pigiatura con i piedi e le oche che concimano il vigneto.

 

La malvasia di Bosa Botrytis Cinerea, è l’ultimo esperimento nato in casa Silattari grazie a Giada, la più giovane dell’azienda, 20 anni, iscritta al corso di Scienze biomediche e biotecnologie dell’Università di Sassari. In precedenza si erano distinti per essere stata l’unica cantina che produce la Malvasia di Bosa DOP Spumante dolce (certificata grazie a loro con un preciso disciplinare codificato dalla Camera di Commercio di Nuoro e Oristano), che gli è valso il diploma di medaglia d’argento nel 2008, la medaglia di bronzo nel 2009 e Gran Menzione nel 2014 proprio al Vinitaly. Mentre in Expo hanno conquistato il premio dell’Innovazione aziendale 2015 di Coldiretti Sardegna.

“Quest’anno stiamo sperimentando la malvasia ottenuta dagli acini in cui si è sviluppata la Botrytis Cinerea – spiega Giada Porcu -. Si tratta di un marciume nobile che si sviluppa in condizioni climatiche particolari, in cui si alternano giornate soleggiate – che consentono il proseguimento della maturazione “tradizionale” dell’acino – e notti tiepide, umide e nebbiose, che facilitano invece lo sviluppo della muffa. Questa muffa nobile riprogramma il metabolismo dell’uva provocando un sostanziale accumulo di aromi e sapori, che sono proprio gli elementi chiave dei vini dolci prodotti da uve botritizzate. Si tratta di una produzione di nicchia a numero limitatissimo che non può essere programmata proprio perché dipende dal clima”.

L’altra grande novità di questa nuova malvasia è che la maturazione avviene a contatto con la terra che l’ha prodotta. Le bottiglie infatti, coperte di ceralacca e con una antenna, vengono interrate in vigna. “In passato la cantina di cui faccio parte ha sperimentato con successo la maturazione della malvasia sott’acqua nel mare – continua la giovane viticoltrice -. Adesso abbiamo pensato ad un ritorno nel grembo materno per garantire la migliore maturazione di questa speciale malvasia. Ed infatti le due bottiglie presenti al Vinitaly grazie a Coldiretti sono arrivate con la terra sarda della vigna Silattari”. 

“Il settore vitivinicolo ed i giovani si stanno distinguendo per le idee innovative e creative – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. C’è tanto fermento ed entusiasmo che stanno portando vitalità a tutta l’agricoltura sarda con prodotti che spesso sono una rivisitazione in chiave moderna di metodi produttivi del passato. Si producono prodotti nuovi e particolari, dall’alta qualità, e sempre nel rispetto dei ritmi della natura e dell’ambiente”.

 

VARESE, TRASPARENZA ALIMENTARE: L’EUROPA MANCA UN’OCCASIONE IMPORTANTE

 

“Serve una spallata molto forte per tracciare, in Europa, una nuova rotta e puntare alla rintracciabilità obbligatoria in etichetta per tutti i cibi che si portano in tavola: la raccolta di firme #stopcibofalso continua e l’appello è ancora più vigoroso: diciamo tutti insieme che vogliamo un’etichetta chiara, che valorizzi ovunque il made in Italy e il made in Varese”. Così Fernando Fiori, presidente provinciale di Coldiretti, a commento della decisione della Commissione Europea di lasciare alla volontà dei singoli la possibilità di indicare l’origine in etichetta delle produzioni agroalimentari.

Una soluzione di compromesso, quando invece serviva combattere con decisione il “fake a tavola” e obbligare tutti i trasformatori a indicare l’origine delle materie prime agroalimentari. Il riferimento è al regolamento esecutivo approvato dal Comitato tecnico in riferimento al regolamento (UE) n. 1169/2011, che entrerà in vigore nell’aprile 2020.    

“L’azione continua, e bisogna partire da una conquista nazionale che, ora, diviene d’esempio” sottolinea il presidente Fiori. “Grazie all’azione di Coldiretti, infatti, l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia, che sarà oltretutto rafforzata a partire dal 9 maggio dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine. Continueremo, quindi, nei due anni che mancano all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, ad impegnarci nella battaglia per fermare l’arrivo di cibo falso, a tutela della salute dei consumatori e a difesa dell’economia agricola dei nostri territori. Si tratta di una vera e propria battaglia di civiltà a favore della trasparenza”.

La Commissione, al momento, ha scelto invece la via di un “accomodamento” che, in realtà, favorisce gli inganni e impedisce ai consumatori di poter acquistare in modo consapevole, conoscendo l’origine degli ingredienti. Ora l’etichettatura d’origine viene quindi rimessa a una scelta intenzionale, e questo lascia margini di incertezza interpretativa. “Coldiretti Varese – conclude il presidente – intensifica quindi la raccolta di firme #stopcibofalso attivata sul territorio delle due province con l’obiettivo chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo”.

 

MANTOVA, SUINI:COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI PIÙ TRASPARENTI COL DECRETO MIPAAF

“I decreti direttoriali che oggi il ministero delle Politiche agricole, di concerto col ministero delle Sviluppo economico, hanno firmato istitutivi di cinque Commissioni Uniche Nazionali, fra le quali anche la Cun suini da macello e la Cun suinetti vanno nella direzione di una maggiore trasparenza dei prezzi e sono un punto di partenza importante per la filiera suinicola, che a Mantova rappresenta con oltre 1,1 milioni di capi, il 13% degli animali allevati in Italia”.

Così Erminia Comencini, direttore di Coldiretti Mantova, commenta il fondamentale passo in avanti che è stato compiuto nell’ambito delle Commissioni Uniche Nazionali, due delle quali – suini grassi da macello e suinetti – hanno sede a Mantova.

“È una soluzione che migliora lo stato di paralisi in cui, per diverse sedute all’anno, la Cun si è ritrovata per le tensioni fra le parti, con gli allevatori a rappresentare sistematicamente la parte debole della filiera – ha proseguito Comencini -. In questo modo, con l’introduzione per la prima volta della verifica dell’effettiva rappresentatività delle parti, attraverso la raccolta delle deleghe dei loro associati e la relativa ripartizione dei commissari, assistiamo alla volontà di far ripartire uno strumento in linea con i più evoluti mercati mondiali”.

Anche la decisione dei ministeri di avvalersi di una quotazione unica a livello nazionale con l’elaborazione di un prezzo indicativo unico, attraverso la sospensione delle rilevazioni autonome delle borse merci per i prodotti trattati dalle rispettive Cun segna per Coldiretti Mantova un cambio di passo nella direzione di dare certezze agli operatori della filiera.

“Sono convinto che la scelta fatta possa migliorare molto il funzionamento della Cun rispetto ai corto circuiti del passato – osserva Claudio Veronesi, commissario per la parte allevatoriale alla Cun dei suini grassi da macello e suinicoltore con 1.300 scrofe a ciclo chiuso e otto siti produttivi -. Fra 30 giorni i decreti entreranno in vigore e ritengo che le rilevazioni questa volta saranno davvero settimanali, senza mancate quotazioni e con prezzi che, una volta fissati, saranno effettivamente applicati”.

Sul futuro della suinicoltura, Veronesi si esprime positivamente. “In questa fase alla flessione dei prezzi dei suini grassi da macello risponde un mercato pimpante delle carni fresche, trascinate anche da due date in cui le grigliate sono parte integrante delle feste del 25 aprile e del 1° maggio”.

Su scala internazionale, rileva Coldiretti Mantova, il mercato in Europa è abbastanza piatto, mentre negli Stati Uniti e in Brasile si è avuta qualche frenata delle mercuriali. Alla Cun suini grassi da macello, i prezzi di oggi per il circuito tutelato (160-176 chilogrammi) sono stati di 1,437 €/kg, in diminuzione di 0,032 euro sulla quotazione precedente.

Tuttavia, Claudio Veronesi prevede una ripresa per la suinicoltura italiana, caratterizzata da animali più pesanti e destinati ai circuiti tutelati dei salumi Dop. “Il numero dei suini in Italia non aumenterà, anche per effetto di un numero di scrofe che ormai si sta attestando sulle 480mila unità – osserva Veronesi – ma tra gli effetti della siccità della scorsa estate non possiamo dimenticare le difficoltà a ingravidare le scrofe, che avrà ripercussioni sul numero di animali nati nei prossimi mesi, circa il 10-15% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Salvo sorprese, vedo un mercato positivo da giugno fino alla fine dell’anno”.

 

NOVARA-VCO, MOSTRA E INCUBATOIO ITTICO PER FAR RIVIVERE IL LAGO MAGGIORE

 

Una mostra che racconta i pesci del Lago Maggiore, l’azione di un incubatoio ittico per il ripopolamento del lago, il presidio di una cooperativa (Pescatori Acquicoltori del Golfo di Solcio, associata a Coldiretti) valorizza la pesca e la filiera del pesce d’acqua dolce. E’ una scommessa che unisce diversi attori quella presentata ieri a Novara, presso il Comune dove, insieme alla rappresentanza della Coldiretti interprovinciale, era presente Daniela Borriello, responsabile ligure di Coldiretti Impresa Pesca.

Primo tassello del progetto è la mostra che si tiene presso il Centro commerciale San Martino2 in collaborazione con la cooperativa pescatori acquacultori del golfo di Solcio, il CMP di Verbania, il Comune di Arona, il Comune di Lesa, la Coldiretti, Legambiente, il Circolo Canottieri di Sesto Calende e l’associazione sportiva Dormelletto Vela; si tratta di un’esposizione allestita presso la galleria del Centro Commerciale con percorsi interattivi dedicata agli alunni che frequentano le classi prima e seconda delle scuole secondarie di primo livello.

Presentato in conferenza stampa a Novara, il progetto ha una forte valenza didattica “e si inserisce nel solco di una collaborazione sempre attiva: le imprese agricole di Coldiretti sono sempre felici di aprire le porte e mettersi a disposizione per far conoscere i segreti dell’agricoltura alle nuove generazioni. In questo caso si tratta, almeno virtualmente, di ‘salpare’ e di conoscere, attraverso la pesca in barca, i segreti del pesce del Lago Maggiore, ma il principio non cambia” sottolinea il presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo. Il progetto prende dunque importante spunto dall’iniziativa dell’Associazione cooperativa Pescatori e Acquicoltori del Golfo di Solcio: il suo presidente Giorgio Brovelli ha rimarcato la strategicità dell’incubatoio, “che consentirà di fare ciò che già i nostri nonni mettevano in atto: ovvero mantenere vivo e pescoso il lago, valorizzando quella che oggi tutti conosciamo con il termine di biodiversità. Ciò è importante anche riguardo al profilo didattico e per avvicinare i giovani a questo mondo e farne conoscere la straordinarietà. C’è necessità di giovani pescatori, perché il futuro è in questi prodotti: nel chilometro zero che, nel caso delle nostre acque lacustri, diviene “miglio zero””.

I relatori di Coldiretti hanno altresì evidenziato il crescente ruolo del pescato locale, che raggiunge i consumatori grazie alla presenza della Cooperativa nella rete di Campagna Amica, nonché in numerosi Mercati Agricoli gestiti dall’associazione interprovinciale AgriMercato (apprezzatissimo è stato, nei mesi scorsi, il Laboratorio sul pesce di lago svoltosi presso l’AgriMercato di Trecate).

 

ROVIGO, GIOVANI NEO INSEDIATI A LEZIONE DI MARKETING

 

Dopo gli incontri orientativi per l’insediamento tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, è partita ora la formazione obbligatoria. Sono 15 le nuove imprese che stanno affrontando il percorso formativo necessario per insediarsi in agricoltura con le loro idee aziendali e di business. Proprio per questo i neo imprenditori stanno affrontando un corso intensivo di marketing, utile a definire la strategia con cui intendono affrontare il mercato e posizionare i loro prodotti. “Alle imprese agricole occorre, oggi più che mai, una visione prospettica e strategica – spiega il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi – il nostro ruolo è quello di supportarle nei loro percorsi imprenditoriali, fornendo quanti più strumenti utili è possibile”.

I giovani neo insediati, infatti, conducono attività imprenditoriali diverse, dall’allevamento alla coltivazione estensiva, dalla floricoltura alla produzione orticola, che necessitano di approfondimenti dedicati e specifici. “I momenti formativi – sottolinea Parizzi – consentono, inoltre, uno scambio reciproco di informazioni ed esperienze, molto preziose per chi si prepara a gestire in prima persona un’attività d’impresa in agricoltura”. Si tratta di un settore che è in grado di accogliere e sviluppare la creatività, per il quale la formazione è imprescindibile. “Mettiamo dei professionisti del settore al servizio degli imprenditori – conclude Silvio Parizzi – la fase di insediamento è forse la più delicata perché già da questo momento l’impresa crea la propria identità, sviluppa la propria visione di business ma è anche chiamata ad adempiere ad una serie di prescrizioni che richiedono tempo ed attenzione. Con la formazione manteniamo l’agricoltura centrale in questo passaggio fornendo tutto il supporto necessario”. 

 

REGGIO E,, PIANO DI CONTROLLO CINGHIALI: SERVE COLLABORAZIONE CON ENTE PARCO

 

Dopo alcuni mesi dall’incontro in Provincia per concordare l’attivazione di un piano di controllo da parte del Parco Coldiretti Reggio Emilia invita l’Ente Parco ad un nuovo incontro per ricevere indicazioni sugli eventuali progressi avviati di cui ancora non sono state date indicazioni.

“Nelle zone limitrofe al parco – commentano Vitangelo Tizzano e Assuero Zampini, vertici della Coldiretti reggiana – si sta concentrando la maggioranza dei danni alle coltivazioni. L’attivazione del piano di controllo all’interno delle aree del Parco non è più rinviabile per preservare le zone agricole adiacenti e tutelare le coltivazioni”.

“Il persistere di questa situazione sta minando – continuano Tizzano e Zampini – la fiducia sull’utilità dell’Ente verso il territorio”. Coldiretti Reggio Emilia propone un ulteriore incontro durante il quale il Parco illustri agli attori coinvolti lo stato di avanzamento dell’elaborazione di azioni volte alla drastica riduzione dei cinghiali all’interno delle proprie aree e alla tutela delle imprese e del territorio di confine, anche in accordo con l’ATC 4 che sta programmando l’attività a tutela delle imprese.

 

FRIULI-V.GIULIA, MASSIMILIANO FEDRIGA FIRMA DOCUMENTO-PROPOSTA FEDERAZIONE

 

Dall’urgenza di un cambio di rotta in tema di consumo del suolo alla valorizzazione della risorsa acqua, dall’assessorato unico per le politiche del cibo alla ristrutturazione della cooperazione. Dario Ermacora, presidente di Coldiretti Fvg, ha illustrato all’Astoria di Udine il documento-proposta della Federazione in vista delle regionali del 29 aprile a Massimiliano Fedriga, candidato della coalizione di centrodestra, accompagnato dal vicecoordinatore di Forza Italia Riccardo Riccardi.

Si trattava del primo incontro organizzato da Coldiretti Fvg con i quattro candidati alla presidenza della Regione. Dopo l’introduzione del direttore regionale Danilo Merz sul peso della rappresentanza, sui servizi erogati e la capillarità sul territorio, Ermacora è entrato nel dettaglio delle proposte Coldiretti. Ha rimarcato l’allarme per l’eccesso di consumo di suolo (8,9% del territorio, quinta regione in Italia), sollecitato un piano pluriennale di finanziamenti per la riconversione degli impianti con l’obiettivo di risparmiare acqua (34mila gli ettari che ne potrebbero beneficiare), ricordato la scelta “lungimirante” della Regione di vietare la coltivazione degli Ogm e insistito sulla sostenibilità ambientale dell’agricoltura. Tra le richieste, un assessorato unico con indirizzo sul cibo, la trasparenza sulle importazioni, la semplificazione burocratica, il sostegno al credito, la prevenzione rispetto ai danni da selvaggina. E ancora, nel campo della cooperazione, citata la “donazione” di Latterie Friulane, Ermacora ha avvertito del pericolo di un nuovo simile caso nel cerealicolo del Medio Friuli. “Il nostro settore – il suo appello finale – merita attenzione sui vari fronti aperti”.

In primo piano anche il futuro Psr e i perduranti ritardi di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) nei pagamenti alle aziende agricole, con Fedriga che, oltre a rassicurare sulla collaborazione futura, ha anticipato, nel caso di elezione alla presidenza, una immediata attenzione alla scrittura del Psr e al modello Veneto relativamente all’ente pagatore unico. “Fondamentale in questo il ruolo di Insiel che, anche in sanità, non si può limitare a offrire servizi”.

Il candidato del centrodestra, che ha condiviso la linea di Coldiretti tra l’altro sugli Ogm, sulla risorsa acqua, sull’assessorato all’Agroalimentare e sull’etichettatura, ha firmato il documento della Federazione.

 

VERCELLI-BIELLA, ETICHETTA: L’UE PERDE OCCASIONE, ORA DICIAMO #STOPCIBOFALSO!

 

La raccolta di firme #stopcibofalso continua per invertire la rotta in Europa e puntare alla rintracciabilità obbligatoria in etichetta per tutti i cibi che si portano in tavola. Lo ribadisce la Coldiretti interprovinciale di Vercelli-Biella alla luce di un’autentica “occasione persa” da parte della Commissione Europea che, anziché combattere con decisione il “fake a tavola” e adottare la rintracciabilità obbligatoria in etichetta, ha scelto invece una soluzione di “compromesso” orientata alla scelta volontaria di indicare o meno l’origine delle materie prime agroalimentari.

I riferimenti sono al regolamento esecutivo approvato dal Comitato tecnico in riferimento al regolamento (UE) n. 1169/2011, che entrerà in vigore nell’aprile 2020. “La Commissione – sottolinea il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole – ha scelto la via di un “accomodamento” che, in realtà, favorisce gli inganni e impedisce ai consumatori di poter acquistare in modo consapevole, conoscendo l’origine degli ingredienti. Ora l’etichettatura d’origine viene quindi rimessa a una scelta intenzionale, e questo lascia margini di incertezza interpretativa.

Grazie all’azione di Coldiretti, l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia, che sarà oltretutto rafforzata a partire dal 9 maggio dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine. Continueremo, quindi, nei due anni che mancano all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, ad impegnarci nella battaglia per fermare l’arrivo di cibo falso, a tutela della salute dei consumatori e a difesa dell’economia agricola dei nostri territori. Si tratta di una vera e propria battaglia di civiltà a favore della trasparenza”.

Coldiretti Vercelli Biella intensifica quindi la raccolta di firme #stopcibofalso attivata sul territorio delle due province con l’obiettivo chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo.

E’ possibile firmare la petizione sul sito: www.vercelli-biella.coldiretti.it oltre che presso i Punti e gli Agrimercati di Campagna Amica diffusi su tutto il territorio e, in particolare: a Vercelli (ogni secondo e quarto sabato del mese, piazza Cavour); a Borgo d’Ale (ogni terza domenica del mese, c/o mercato dell’antiquariato) a Biella (ogni seconda domenica del mese, Giardini Zumaglini). E’ inoltre possibile recarsi a firmare presso tutte le sedi della Coldiretti sul territorio (a Vercelli in piazza Zumaglini 14, a Biella in via Maestri del Commercio 4, a Borgosesia in viale Varallo – palazzo Lingottino, a Cigliano in piazza don Ferraris 1 e a Santhià in corso Matteotti 58).

 

VAL D’AOSTA, UE: UN’OCCASIONE PERSA PER COMBATTERE IL FAKE A TAVOLA

 

La Commissione Europea ha perso l’occasione per combattere il fake a tavola con una etichetta trasparente che indichi obbligatoriamente l’origine degli ingredienti impiegati in tutti gli alimenti, come chiede la stragrande maggioranza dei cittadini europei e l’82% degli italiani (dati della consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole). E’ quanto afferma la Coldiretti a seguito del regolamento esecutivo approvato dal Comitato tecnico in riferimento al regolamento (UE) n. 1169/2011, che entrerà in vigore nell’aprile 2020.

“Ancora una volta la Commissione – sottolineano Giuseppe Balicco e Richard Lanièce Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta – ha scelto un compromesso al ribasso che favorisce l’inganno ed impedisce ai consumatori di poter acquistare in modo consapevole conoscendo l’origine degli ingredienti. Ora l’etichettatura d’origine viene rimessa alla scelta volontaria degli operatori alimentari, con evidenti margini di incertezza interpretativa. Grazie all’azione della nostra Organizzazione – proseguono Balicco e Lanièce – l’Italia si è dotata in questi anni di una legislazione nazionale all’avanguardia, che sarà ulteriormente rafforzata a partire dal 9 maggio dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine.

Su questa base la Coldiretti continuerà, nei due anni che mancano all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, ad impegnarsi nella fondamentale battaglia per fermare il cibo falso, a tutela della salute dei consumatori e a difesa dell’economia agricola dei nostri territori”. Coldiretti Valle d’Aosta continua la raccolta firme per la petizione #stopcibofalso all’interno delle iniziative di Campagna Amica, presso i propri uffici di Aosta, Châtillon e Verrès e attraverso il sito www.stopcibofalso.coldiretti.it. 

 

COMO-LECCO, TRASPARENZA ALIMENTARE, L’UEA MANCA UN’OCCASIONE IMPORTANTE

 

“Serve una spallata molto forte per tracciare, in Europa, una nuova rotta e puntare alla rintracciabilità obbligatoria in etichetta per tutti i cibi che si portano in tavola: la raccolta di firme #stopcibofalso continua e l’appello è ancora più vigoroso: diciamo tutti insieme che vogliamo un’etichetta chiara, che valorizzi ovunque il made in Italy e il made in Lario”. Così Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco, a commento della decisione della Commissione Europea di lasciare alla volontà dei singoli la possibilità di indicare l’origine in etichetta delle produzioni agroalimentari.

Una soluzione di compromesso, quando invece serviva combattere con decisione il “fake a tavola” e obbligare tutti i trasformatori a indicare l’origine delle materie prime agroalimentari. Il riferimento è al regolamento esecutivo approvato dal Comitato tecnico in riferimento al regolamento (UE) n. 1169/2011, che entrerà in vigore nell’aprile 2020.

“L’azione continua, e bisogna partire da una conquista nazionale che, ora, diviene d’esempio” sottolinea il presidente Trezzi. “Grazie all’azione di Coldiretti, infatti, l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia, che sarà oltretutto rafforzata a partire dal 9 maggio dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine. Continueremo, quindi, nei due anni che mancano all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, ad impegnarci nella battaglia per fermare l’arrivo di cibo falso, a tutela della salute dei consumatori e a difesa dell’economia agricola dei nostri territori. Si tratta di una vera e propria battaglia di civiltà a favore della trasparenza”.

La Commissione, al momento, ha scelto invece la via di un “accomodamento” che, in realtà, favorisce gli inganni e impedisce ai consumatori di poter acquistare in modo consapevole, conoscendo l’origine degli ingredienti. Ora l’etichettatura d’origine viene quindi rimessa a una scelta intenzionale, e questo lascia margini di incertezza interpretativa.

“Coldiretti Como Lecco – conclude il presidente – intensifica quindi la raccolta di firme #stopcibofalso attivata sul territorio delle due province con l’obiettivo chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo”.

E’ possibile aderire alla raccolta firme presso tutte le sedi Coldiretti sul territorio (Como-Grandate, via Plino 1; Lecco, via T. Speri 2; Menaggio, via Cadorna 184; Merate, via Statale 11 e rivolgendosi alle imprese presenti presso i Mercati Agricoli di Campagna Amica di Cantù (il martedì in piazza Garibaldi), Meda (il mercoledì in piazza Cavour), Uggiate Trevano (il mercoledì in piazzale Europa) Giussano (il giovedì in via Cavour), Erba (il venerdì in via Carroccio), Mariano Comense (il sabato al parcheggio di Porta Spinola), a Olgiate Comasco (il 1°, 3° e 5° sabato di ogni mese in piazza Mercato), a Lomazzo (il 2° e 4° sabato di ogni mese in viale Somaini), ad Albavilla (la 2° domenica di ogni mese in piazza Garibaldi) e presso il nuovo Mercato Agricolo di Mandello del Lario (la 2° domenica di ogni mese in piazza Leonardo Da Vinci). 

 

RIETI, AUGURI DI BUON LAVORO A LAURA TOSTI, DELEGATA COLDIRETTI DONNE IMPRESA

 

Si è svolto il rinnovo degli organi dirigenti di Donna Impresa di Rieti. L’assemblea, presieduta dal presidente di Coldiretti Rieti Enzo Nesta, dal direttore Giuseppe Casu e dal vicedirettore Ivano Capannini, ha sancito la conferma della delegata uscente Laura Tosti, mentre alla carica di vice sono state elette Sabbatini Marianna, produttrice di ortofrutta e Tittoni Rossana, produttrice di olio EVO. “Ringrazio le colleghe per la fiducia che hanno riposto in me confermandomi nell’incarico – ha spiegato Laura Tosti – Le donne stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nell’agricoltura italiana, anche perché riescono a interpretare in maniera sorprendentemente innovativa le opportunità legate alla multifunzionalità aziendale.

Lavorerò in questa direzione, costruendo con le altre imprenditrici della squadra un laboratorio che sviluppi idee e progetti utili a potenziare il tessuto economico reatino”. Laura Tosti, 29 anni, proveniente da una famiglia contadina, ha deciso di avviare in seguito ai suoi studi in biotecnologie presso l’Università Tor Vergata un’azienda nel campo delle piante aromatiche e officinali. Attraverso il PSR ha realizzato un laboratorio di essiccazione e distillazione per la produzione di oli essenziali e acque profumate.  – Lo comunica in una nota Coldiretti Lazio.

 

RAVENNA, DAZI: PARLAMENTO FERMI GRANO AL GLIFOSATO COME BARILLA

 

Il Parlamento ha l’opportunità di fermare le importazioni di grano al glifosato destinate alla produzione di pasta come hanno già fatto i principali gruppi industriali italiani che hanno annunciato di non aver firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada dove il potente erbicida viene utilizzato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Italia dove questa pratica è vietata. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nel nuovo Parlamento appena uscito dalle urne ci sono le condizioni per bocciare la ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada, entrato in vigore il 21 settembre 2017 in via provvisoria a livello europeo, proprio in attesa dei pronunciamenti nazionali.

Un appello, quello di Coldiretti nazionale, che viene rilanciato con forza anche da Coldiretti Ravenna che invita i parlamentari ravennati, rappresentanti di un territorio da sempre vocato all’agricoltura di qualità, a fare quanto in proprio potere per tutelare produttori e consumatori. “Anche a Ravenna – scrive il Presidente della Coldiretti provinciale Massimiliano Pederzoli – tocchiamo quotidianamente con mano quali sono le speculazioni in essere sul prezzo del grano, visto che quasi il 15% della superficie agricola della nostra provincia è investita a grano duro. Chiediamo quindi ai parlamentari di intervenire per difendere la sicurezza ambientale e alimentare dei propri cittadini dopo che anche i principali gruppi industriali hanno motivato la loro scelta per l’impossibilità dei produttori canadesi di rispettare i parametri qualitativi per effetto dell’utilizzo del glifosato prima del raccolto”.

Coldiretti si augura, dunque, che il rinnovato Parlamento metta al più presto in calendario il voto sulla ratifica del trattato di libero scambio con il Canada che è in vigore in via provvisoria da oltre sei mesi senza il necessario pronunciamento della volontà popolare previsto dalle normative. “Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia sulla sicurezza – tuona Pederzoli – mentre è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della salute, garantendo che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali nazionali ci sia un percorso di qualità”.

Un pronunciamento atteso contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia contro il quale con la mobilitazione della Coldiretti hanno già espresso contrarietà 14 regioni, 18 province 2400 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine. Il Ceta azzera strutturalmente i dazi per l’importazione in una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con circa 720 milioni di chili di grano canadese trattato con glifosato. E pesa anche l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia.

Per la prima volta nella storia l’Unione Europea si legittima peraltro in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, dal Parmigiano Reggiano all’olio extravergine di Brisighella. La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma – conclude la Coldiretti – si è dimostrata essere soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi, dal Giappone ai Mercorsur che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 293 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato.

 

SIENA: ORA SI PUÒ DIRE BASTA AL GRANO CON GLIFOSATO. IL PARLAMENTO INTERVENGA

 

Si possono fermare le importazioni di grano al glifosato destinate alla produzione di pasta, e il nostro Parlamento ha l’opportunità di farlo. In Italia molti dei principali gruppi industriali italiani hanno annunciato di non aver firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada dove il potente erbicida viene utilizzato in fase di preraccolta, a differenza di quanto avviene in Italia dove questa pratica è vietata. Per Coldiretti Siena “È fondamentale tutelare il grano Made in Italy, e attivare tutte le possibili soluzioni per evitare che arrivi in Italia grano trattato con il pericoloso pesticida, ne va della salute dei consumatori e dei produttori.”

Per la Coldiretti con il nuovo Parlamento appena uscito dalle urne ci sono le condizioni per bocciare la ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada, entrato in vigore il 21 settembre 2017 in via provvisoria a livello europeo, proprio in attesa dei pronunciamenti nazionali.

L’Italia – sottolinea la Coldiretti – deve intervenire per difendere la sicurezza ambientale e alimentare dei propri cittadini dopo che anche i principali gruppi industriali hanno motivato la loro scelta per l’impossibilità dei produttori canadesi di rispettare i parametri qualitativi per effetto dell’utilizzo del glifosato prima del raccolto. “Ci auguriamo che il rinnovato Parlamento metta al più presto in calendario il voto sulla ratifica del trattato di libero scambio con il Canada che è in vigore in via provvisoria da oltre sei mesi senza il necessario pronunciamento della volontà popolare previsto dalle normative” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia sulla sicurezza mentre è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della salute, garantendo che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali nazionali ci sia un percorso di qualità”.

Un pronunciamento atteso contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia contro il quale con la mobilitazione della Coldiretti hanno già espresso contrarietà 14 regioni, 18 province 2400 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine. Il Ceta azzera strutturalmente i dazi per l’importazione in una situazione in cui – denuncia la Coldiretti – un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con circa 720 milioni di chili di grano canadese trattato con glifosato. E pesa anche – continua la Coldiretti – l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia.

Per la prima volta nella storia l’Unione Europea si legittima peraltro – denuncia la Coldiretti – in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma sarà anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan. La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma – conclude la Coldiretti – si è dimostrata essere soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi, dal Giappone ai Mercorsur che sono autorizzati così a chiedere le stesse concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 293 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato.

 

CALABRIA, POSITIVA APPROVAZIONE LEGGE REGIONALE DI CONTRASTO A ‘NDRANGHETA

 

Accogliamo positivamente l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Regionale della Calabria la proposta di Legge “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità dell’economia responsabile e della trasparenza”. Questo il commento di Coldiretti Calabria sulla normativa licenziata frutto di due proposte di Legge quella del presidente della Commissione Consiliare contro la ‘ndrangheta Arturo Bova e l’altra di iniziativa della Giunta Regionale.

Certamente – dichiara Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – la Legge Regionale, nella sua impostazione “non parcellizzata ma organica” come ha relazionato Bova, ribadisce la necessità di un impegno contro la criminalità organizzata che intossica il corpo sociale e rafforza, alle nostre latitudini la legislazione nazionale.  Adesso – continua – ci deve essere un immediato impatto con sistematici percorsi e progetti di rinnovamento civile ed economico.

E’ di rilievo l’impostazione a 360 gradi della legge e nel tenere conto del business della criminalità organizzata che va dal campo alla tavola e acclarato anche dalle indagini della magistratura,– Molinaro chiede – progetti e iniziative per contrastare il fenomeno della contraffazione sui prodotti agricoli ed agroalimentari “Made in Calabria” che sottraggono  oltre un miliardo di €uro l’anno nonchè sulle triangolazioni sui prodotti non italiani e nemmeno europei che in Calabria trovano connivenze e complicità in particolare su alcune filiere come l’olio di oliva e il succo d’arancia”.

 

UMBRIA, BENE STOP BARILLA A GRANO AL GLIFOSATO

 

Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Italia dove è vietato l’uso del glifosato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri paesi. È quanto afferma Coldiretti Umbria in riferimento all’annuncio della Barilla che ha “aggiornato i parametri qualitativi per questa materia prima strategica e chiede “ai produttori di grano duro di tutti i Paesi di non usare il glifosato prima del raccolto” come avviene in Canada che fino allo scorso anno era il principale fornitore straniero dell’Italia. Una scelta comunicata dal direttore degli acquisti di Barilla, Emilio Ferrari, a Toronto al Canadian Global Crops Symposium dove ha sottolineato che “al momento Barilla non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada”.

In una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con grano canadese, si tratta – sottolinea Coldiretti – di una svolta storica della principale industria pastaia del mondo che risponde alle sollecitazioni che vengono dai consumatori che chiedono garanzie di sicurezza alimentare.

Le importazioni di grano duro dal Canada erano crollate già nel 2017 del 39,5% in valore per un quantitativo comunque estremamente rilevante di 720 milioni di chili secondo una analisi della Coldiretti su dati Istat. A pesare – continua Coldiretti – l’entrata in vigore in Italia del decreto con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano impiegato.

Ora da Barilla fanno sapere – riferisce Coldiretti – di aver investito 240 milioni in progetti che coinvolgono 5000 imprese agricole italiane che coltivano una superficie di circa 65 mila ettari con un incremento del 40% dei volumi di grano duro italiano nei prossimi tre anni.

La scelta di Barilla – afferma Coldiretti – è una buona notizia perché dimostra la capacità di un’azienda di rispondere alla preoccupazioni dei consumatori del nostro Paese che chiedono pasta fatta con il grano italiano ma anche di sostenere l’economia e l’occupazione sul territorio contro la delocalizzazione.

Una novità che arriva anche dopo la “guerra del grano” lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere il Granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, spesso di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro paese e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono di milioni di ettari coltivati, situati spesso in aree marginali.

 

NUORO-OGLIASTRA, PEPPINO FULGHESU CONFERMATO PRESIDENTE SEZIONE DI LACONI

 

Proseguono i rinnovi dei dirigenti delle circa 70 sezioni della Federazione Coldiretti Nuoro Ogliastra. L’ultima in ordine di tempo è Laconi dove l’assemblea dei soci ha deciso all’unanimità di confermare alla presidenza Peppino Fulghesu.Capraro di 42 anni Fulghesu era tra i componenti del Consiglio direttivo provinciale uscente.

 

NORD SARDEGNA, I RINNOVI DEI DIRIGENTI PREMIANO I GIOVANI

 

Due su tre nuovi presidente eletti nelle sezioni Coldiretti Nord Sardegna sono giovani. Si tratta di Gabriele Brundu, allevatore di 25 anni di Tula e Francesco Cossu 33 anni di Telti. Cossu, delegato Giovani Impresa provinciale uscente di Coldiretti Gallura, è titolare di un’azienda multifunzionale. Oltre ad allevare bovini e suini in semibrado, produce il mirto. Nella sezione di Mores invece è stato confermato l’allevatore Luigi Pinna.

 

TRAPANI, NICOLO’ GRAMMATICO NEO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE PENSIONATI COLDIRETTI

 

Nicolò Grammatico, 65 anni, è stato eletto presidente dell’Associazione pensionati di Trapani. Grammatico ha 30 ettari di oliveto, vigneto e ha destinato una parte dell’azienda anche all’elicicoltura. L’associazione rappresenta un momento di aggregazione e di forza importante nel contesto territoriale –  ha affermato –. La Federpensionati Coldiretti è uno strumento di rivendicazione e di proposta di notevole rilevanza nell’azione di radicamento dei diritti delle categorie rappresentate e nella tutela dei loro interessi. L’impegno – ha ribadito – è quello di far emergere le problematiche dei pensionati nel contesto per la rilevanza che questo segmento ha nel sociale.

 

FERRARA, CORDOGLIO E VICINANZA ALLA FAMIGLIA PER SCOMPARSA ANDREA RIMOMDI

Coldiretti Ferrara si unisce al dolore dei familiari e degli amici per la scomparsa di Andrea Rimondi, piegato da un male incurabile poche ore fa. Sgomento e smarrimento è il sentimento che si respira in queste ore in Coldiretti Ferrara per la dolorosa scomparsa di Andrea Rimondi, apprezzato funzionario, collega ed un amico, da oltre trent’anni dipendente della Federazione, e da sempre “Coldiretti” nel cuore.

“Da molti mesi sapevamo che Andrea stava lottando contro un male che lasciava poche speranze – ricordano i colleghi – ma ci confortava vedere la sua determinazione nell’affrontare le cure, il desiderio di continuare ad essere presente al lavoro, ad impegnarsi nel servizio agli associati, nella condivisione del lavoro con i colleghi, con i dirigenti, con gli Enti con i quali aveva la responsabilità dei rapporti a nome di Coldiretti, senza mai far mancare il suo sorriso, anche se sempre più sofferente”.

Da impiegato al servizio fiscale, sino a ruoli di crescente responsabilità, la vita di Rimondi ha percorso le tappe di Coldiretti, in cui ha ricoperto diversi incarichi, compreso quello di segretario ed animatore della zona di Ferrara prima e di Bondeno poi, sino ad approdare alla responsabilità dei servizi innovativi, senza mai venir meno al suo spirito di attaccamento all’organizzazione ed ai soci, sempre presente e attento ai bisogni di tutti, sempre aperto alla parte umana del rapporto con gli altri.

Un percorso professionale intenso, un ancora più intenso rapporto con i soci, molti dei quali già si sono approcciati per esprimere dolore e vicinanza alla famiglia, agli amici, ai colleghi. Il presidente provinciale, Sergio Gulinelli ed il direttore Claudio Bressanutti, i membri di giunta e del consiglio provinciale di Coldiretti Ferrara, esprimono a loro volta tutto il loro cordoglio e ricordano i tanti momenti professionali e non solo, nel corso dei quali tutta l’umanità e la personalità di Rimondi si facevano apprezzare e ne segnavano anche la cifra umana ed il suo impegno, che si esprimeva anche nella vita privata, ad esempio come premiato donatore di sangue di AVIS Ferrara.

 

 

Appuntamenti

 

SALERNO: AL VIA “SALERNO IN FLORA” MOSTRA MERCATO DI VIVAISMO E BIODIVERSITÀ

Venerdì 20 aprile

 

Sarà inaugurata venerdì 20 aprile, alle ore 11.00, al Parco Pinocchio di Salerno, la quarta edizione di “Salerno in Flora” mostra mercato di vivaismo e biodiversità promossa da Coldiretti Salerno, Campagna Amica in collaborazione con il Comune di Salerno e Salerno Solidale. Al taglio del nastro interverranno il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo, il direttore Enzo Tropiano, l’assessore comunale alle attività produttive Dario Loffredo e la presidente di Salerno Solidale Mena Arcieri. Previsti corsi di orto da balcone, spettacoli per i bambini sulla sana alimentazione, percorsi di conoscenza dell’olio, scuola di fumetto, incontri con i vivaisti.

Sarà possibile scoprire anche le piante della Scuola Medica Salernitana con laboratori a cura della Bottega San Lazzaro. Piantine di calendula saranno donate a tutti gli esercenti del centro storico per riscoprire le antiche varietà floreali. Dopo l’inaugurazione, dalle ore 11.15, è in programma il primo appuntamento con il corso “Orto da balcone”; alle ore 18 incontro con i vivaisti per “Il giardino fiorito” e a seguire Focus sulle piante della scuola medica salernitana e scuola di fumetto. Sabato 21 aprile, alle ore 11, spettacolo per bambini sulla sana alimentazione “Ma che storia”; alle 17:30 ” Che Olio usi”, percorso di conoscenza dell’olio extravergine di oliva a cura dell’associazione produttori olivicoli Aprol. Nel pomeriggio (19.30) spazio alla musica con i Musicastorie. La manifestazione si concluderà domenica 22 aprile.

 

VERONA: AL VIA PROGETTO EDUCAZIONE ALIMENTARE, ALLA SCOPERTA DEL CIBO SANO

Venerdì 20 aprile

 

Si aggirano piccoli detective ai mercati a km zero e ai supermercati alla ricerca del cibo sano e gustoso. Domani, venerdì 20 aprile, l’appuntamento al mercato è in Borgo Venezia dalle 10 alle 12 in Via Villa Cozza. Sono circa 900 gli alunni delle scuole primarie di primo grado del Comune di Verona che partecipano al progetto di educazione alimentare “Piccoli detective per un domani da grandi consumatori: il cibo tra benessere, inganni e falsi miti”, promosso dalla Fondazione Campagna Amica e realizzato dalle imprenditrici agricole di Coldiretti Verona. Gli alunni imparano a conoscere, grazie ai tutor della spesa, le produzioni agricole locali, i produttori, il patrimonio agroalimentare regionale e le fattorie didattiche attraverso lezioni ai mercati a km zero di Campagna Amica (22 classi) e al supermercato (28 classi). Obiettivo del progetto è sensibilizzare i bambini verso un approccio equilibrato al cibo per diventare consumatori consapevoli.

Gli alunni vengono coinvolti in un gioco in cui da detective devono riconoscere la stagionalità delle produzioni, individuare l’etichetta d’origine presente sulle confezioni, sapere i principi della dieta mediterranea per scovare l’eventuale intruso negli acquisti quotidiani.

Il progetto è iniziato con le visite alle fattorie didattiche alla scoperta di nuovi sapori come l’olio e il succo d’uva; in questo periodo si stanno svolgendo le visite ai mercati degli agricoltori e successivamente quelle nei supermercati. Il progetto si concluderà a maggio con una cerimonia collettiva e la caccia al tesoro perduto: una gara a punteggio con premiazioni e merenda rigorosamente a km zero.

“Sono anni – evidenzia Franca Castellani, responsabile provinciale e regionale di Donne Impresa Coldiretti Verona – che realizziamo progetti nelle scuole perché siamo convinti che proprio le nuove generazioni vadano sensibilizzate sulle buone abitudini dell’alimentazione, della stagionalità dei prodotti, del consumo a kilometro zero nonché del rispetto per l’ambiente. In questo modo è possibile diffondere anche alle famiglie una cultura che rende le persone più consapevoli e responsabili degli stili di vita sani e di conseguenza orientati ad acquisti di prodotti freschi, naturali, del territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti e subire i lunghi tempi di trasporto prima di giungere sulle tavole”.

 

VICENZA: AL MERCATO DI C.A. PROTAGONISTA LA NAZIONALE DI CALCIO AMPUTATI

Domenica 22 aprile

 

Weekend all’insegna del buon cibo e dello sport il prossimo al mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, in via Cordenons n. 4, davanti all’ingresso del liceo Pigafetta, dove sabato 21 aprile le aziende agricole El Rovere, El Tabaro, La Conped e Le Poscole presenteranno la loro produzione di salumi e insaccati e proporranno delle degustazioni guidate. Domenica 22 aprile, invece, largo allo sport, con ospiti d’eccezione. In piazza San Lorenzo, infatti, saranno protagonisti i campioni della Nazionale Calcio amputati, che porteranno la testimonianza di quanto la forza di volontà può superare ogni ostacolo. Alle 11 verrà proposto un laboratorio formativo in piazza San Lorenzo, dove i giovani talenti vicentini potranno misurarsi e, soprattutto, imparare dai professionisti i trucchi di questo sport.

L’evento rappresenterà anche l’occasione per raccogliere dei fondi per sostenere la Nazionale ai mondiali 2018, che si terranno ad ottobre in Messico. Ricordiamo che la Nazionale Calcio amputati è l’unica nazionale che andrà ai mondiali ad ottobre 2018. Ragazzi di tutta Italia, tra cui alcuni vicentini, con in testa Emanuele Padoan, nato con un arto più corto, che con la forza di volontà hanno abbattuto le barriere fisiche e psicologiche ed hanno raggiunto l’importante traguardo.

Al termine dell’evento verrà proposto un buffet a km zero con i prodotti di Campagna Amica. “Il laboratorio sportivo-formativo a San Lorenzo – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – vedrà cimentarsi le squadre giovanili locali. Un’occasione unica per mettersi alla prova, ma anche per riflettere su quanto le disabilità possano essere superate con la forza di volontà e sconfiggendo il pregiudizio”.

Il weekend a tema sarà sulle Agriscampagnate, con la presenza di Askoll Holding, che permetterà ai cittadini di provare le biciclette elettriche in centro storico. Le biciclette a pedalata assistita Askoll mixano stile e design alla più moderna tecnologia. Tra i mezzi disponibili per il test, l’ultima novità di casa Askoll, la praticissima e-bike pieghevole. Come ogni weekend, il mercato sarà aperto il sabato dalle 8.30 alle 14 e la domenica dalle 8.30 alle 13.

E, per chi ne avesse l’esigenza, è attivo il servizio di consegna della spesa in tutta la città di Vicenza. Ma il mercato coperto di Campagna Amica non è solo questo. Nello spazio che fu sede storica della Camera di commercio di Vicenza, infatti, è anche possibile fare il 730. Gli esperti di fisco di Impresa Verde Vicenza, infatti, sono a disposizione per fornire informazioni su dichiarazioni dei redditi, Imu e Tasi, assicurando ai clienti del mercato una tariffa agevolata, un operatore per l’assistenza fiscale per la compilazione della dichiarazione dei redditi e molto altro. Inoltre, sarà a disposizione il punto raccolta firme #StopCiboFalso e, per restare sempre informati sulle attività del mercato coperto di Campagna Amica Vicenza, si consiglia di consultare il sito www.mercatovicenza.it.

 

MASSA CARRARA: IL CENTRO STORICO SBOCCIA CON “MASSA IN FIORE”

Sabato 21 e domenica 22 aprile

 

Riecco Massa in Fiore, la due giorni dedicata alla natura, ai colori, alla primavera, al giardinaggio e all’orto domestico. Torna puntuale, per il quinto anno consecutivo, tra sabato 21 e domenica 22 aprile, nel centro storico di Massa (Ms) la profumatissima rassegna promossa dal Centro Commerciale Naturale Massa da Vivere in collaborazione con Coldiretti ed il patrocinio del Comune di Massa.

Confermato il format di successo con la mostra mercato in Piazza Aranci popolato da una decina di aziende florovivaistiche specializzate della provincia di Massa Carrara e Lucca pronte ad invadere il cuore della città con fiori di stagione, strelitzie, arbusti, piante grasse, piante da frutto con ampi spazi per gli appassionati di orti e giardini che potranno confrontarsi con gli espositori pronti ad offrire consigli sulla coltivazione di piante e fiori e per abbellire il giardino di casa. Tra le novità l’area didattica rivolto ad appassionati e novelli giardinieri, la mostra micologica a cura dell’associazione micologica delle apuane per far conoscere e riconoscere erbi spontanei e funghi commestibili e l’orto didattico sociale con protagonisti i ragazzi diversamente abili.

Non solo fiori e piante, strade e piazze ospiteranno (dal primo pomeriggio) numerose attività collaterali di animazione con il truccabimbi, i laboratori e i cantastorie per i più piccoli. Ma anche spettacoli di danza ritmica con la scuola La Maripose. Ed ancora menu, vetrine addobbate, negozi aperti ed aperitivi floreali. A Massa esplode la Primavera in attesa dell’edizione di Spino Fiorito in programma dal 27 aprile al 1 maggio al Castello Malaspina.

 

 

Brevi

 

PIACENZA – Si terrà martedì 24 aprile 2018 alle ore 11 nella Sala Riunioni della sede di Coldiretti all’interno del Palazzo dell’Agricoltura (via Colombo, 35) una conferenza stampa di presentazione sull’importante accordo per il marchio “Piacenza Terra di Valori”.