COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 18 luglio 2018

19 Luglio 2018
News La Forza del Territorio del 18 luglio 2018

Primo piano

VENETO

CACCIA ALL’INTRUSO CON I DETECTIVE DELLA SPESA

Tra le numerose nei mercati di Campagna Amica della regione sta avendo un particolare successo una iniziativa molto partecipata, soprattutto dai più piccoli: la caccia al tarocco. A Rovigo e Padova tra le bancarelle si agitano schiere di “detective della spesa” pronti a scovare intrusi tra le tipicità in vendita. In palio acquisti a km zero e a fine estate magari anche un attestato da “mini agri-tutor”.

Si moltiplicano le iniziative di animazione nei mercati di Campagna Amica coperti ormai presenti in ogni provincia. Dagli incontri con nutrizionisti alle degustazioni guidate, dall’approfondimento con gli agricoltori su singoli prodotti ai giochi di intrattenimento per bambini, tutte situazioni che periodicamente vedono coinvolti sia produttori che consumatori in una serie di opportunità di conoscenza reciproca. Molto partecipata, soprattutto dai più piccoli, è la caccia al tarocco evento programmato settimanalmente a Rovigo e a Padova dove tra le bancarelle si agitano schiere di “detective della spesa” pronti a scovare intrusi tra le tipicità in vendita. In palio per il fiuto acquisti a kmzero e a fine estate magari anche un attestato da “mini agri-tutor”.

“Ci stiamo preparando alle lezioni in classe che vedranno impegnate proprio le imprenditrici di Coldiretti – spiega Chiara Bortolas neo responsabile di Donne Impresa -. Anche se potrebbero sembrare proposte flash, si tratta invece di un vero progetto di educazione alimentare che alla ripresa dell’anno scolastico è a disposizione di tutte le scuole elementari e medie del territorio regionale. Abbinare interventi in aula, giornate in fattoria didattica e vivere l’esperienza di un mercato agricolo è la giusta intuizione per far comprendere la differenza tra tipico e straordinario nella busta della spesa”.

Del potere relazionale del commercio di prossima e della grande capacità di esprimere il meglio della bontà ne è veramente convinta Chiara che a Belluno è presente in tutte le piazze con i suoi ortaggi freschi d’alta montagna. Nel padovano la sua collega Valentina Galesso invita i cittadini in vacanza all’estero di andare alla ricerca del falso Made in Italy e consegnarli in Coldiretti per avere in cambio gli esempi top del patrimonio agroalimentare italiano. La rodigina Cecilia Barison è partita per prima e ogni fine settimana ha il suo bel daffare con tanti fan dell’origine in etichetta: Talmente preparati che è difficile ingannarli anche giocando – spiega soddisfatta.

“A Verona un successo continuo – informa Chiara Recchia presidente provinciale delle agricoltrici – tanto che abbiamo portato intere scolaresche addirittura nei supermercati, trovando competenza e complicità tra commessi e personale di corsia uniti in un comune obiettivo: evitare le truffe alimentari”.

La fantasia femminile non si ferma e presto riserverà sorprese anche a Vicenza, Venezia e Treviso: “Ci stiamo preparando per l’autunno – assicurano le rispettive delegate – per ora possiamo solo anticipare che le adesioni sono numerose”.

 

Dal territorio

ROVIGO, SCATTATO CONTO ALLA ROVESCIA PER DENUNCIARE DANNI DA MALTEMPO

Dopo il violento nubifragio della notte tra domenica e lunedì, occorre ora segnalare tempestivamente i danni subiti. “Invitiamo le aziende agricole colpite a rivolgersi ai nostri uffici di zona per denunciare eventuali danni – sottolinea il vice direttore di Coldiretti Rovigo, Romeo Boaretto – occorre farlo tempestivamente perché la segnalazione tramite posta elettronica ad Avepa deve avvenire entro cinque giorni dall’evento calamitoso”. Prodotti in campo e nei frutteti danneggiati irreparabilmente, serre divelte e danni ingentissimi, continua la conta dei danni provocati dalla nottata di maltempo, con vento, pioggia e grandine, che ha colpito trasversalmente il Polesine, mettendo in ginocchio l’agricoltura.

Molte le strutture danneggiate: “Alcune serre a Lusia sono state rimodellate dal vento, che le ha scardinate e divelte – spiega Boaretto –  si tratta di danni dell’ordine di migliaia di euro, un duro colpo per le aziende agricole”. Un episodio di maltempo eccezionale, che ha segnato il territorio in una fase cruciale dell’attività agricola. “I nostri uffici nelle diverse aree del territorio sono pronti a supportare le aziende nella segnalazione dei danni ed a raccogliere le loro istanze – conclude il vice direttore di Coldiretti Rovigo – raccomandiamo tempestività nel contatto, poiché c’è tempo solo fino a venerdì 20 luglio”. È scattato dunque il conto alla rovescia per individuare le criticità provocate dal maltempo e segnalarle nel più breve tempo possibile.

 

PIEMONTE, CONSUMO DI SUOLO: RICONOSCERE L’IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ AGRICOLA

L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il “Rapporto sul consumo di suolo in Italia dell’Ispra” dal quale emerge che nel 2017 la superficie naturale si e’ ridotta di ulteriori 52 km2.

In Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. In termini assoluti e la provincia di Torino con oltre 59.800 ettari di superficie consumata è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.800), Alessandria (26.450), Novara (15.100), Asti (11.507) Vercelli (10.600), Biella (7.400) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola con circa 6.500 ettari. La provincia di Torino si conferma, quindi, come l’ambito che contribuisce maggiormente al fenomeno di consumo complessivo regionale incidendo per il 34,1% seguita da Cuneo (21,6%), Alessandria (15,1%), Novara (8,6%), Asti (6,6%), Vercelli, (6,1%), Biella (4,3%) e Verbano Cusio Ossola (3,7%). Infine, circa il 70% delle aree consumate insistono su suoli agricoli.

“Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono – evidenziano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nella nostra regione, rispetto agli ultimi anni, si è verificato un leggero aumento dello 0,23% della superficie di suolo consumato pari a 400 ettari anche se, in confronto ad altre regioni del nord Italia, il Piemonte ha valori percentuali più bassi e questo è sicuramente un dato confortante. E’ fondamentale partire dal riconoscere l’importanza dell’attività agricola per tutelare la terra fertile disponibile con i metodi più adeguati. Ricordiamo che terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini”.

 

CAMPANIA, PSR: +36 MILIONI DI EURO PER PROGETTO INTEGRATO GIOVANI

È di quasi 36 milioni di euro l’incremento della dotazione finanziaria sul progetto integrato giovani (misure 4.1.2 e 6.1.1) del PSR Campania, il cui bando si è chiuso lo scorso 9 luglio. Lo comunica Coldiretti Campania, esprimendo soddisfazione, a seguito del decreto di giunta regionale pubblicato ieri. In dettaglio, l’incremento per la misura 4.1.2 (investimenti per il ricambio generazionale nelle aziende agricole e l’inserimento di giovani agricoltori qualificati) passa da 90 milioni a 124.938.711,42 euro. La dotazione per la misura 6.1.1 (riconoscimento del premio per giovani agricoltori che per la prima volta si insediano come capo azienda agricola) passa da 50 milioni a 50 milioni e 825 mila euro.

“Salutiamo con grande interesse – sottolinea Gennarino Masiello, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti – questo primo provvedimento della Giunta regionale, che coglie la sollecitazione della nostra organizzazione a non deludere le aspettative degli oltre duemilasettecento giovani under 40 che hanno presentato richiesta di finanziamento per il loro progetto di impresa. È un segnale positivo, che va nella giusta direzione e che offre ai tanti ragazzi che guardano al loro futuro in agricoltura un’attenzione concreta. Ogni euro speso per far nascere giovani imprese agricole si moltiplicherà in economia, in lotta allo spopolamento delle aree rurali, in tutela del paesaggio, in difesa dell’ambiente, in contaminazione di valore sociale, in indotto turistico di qualità, in valorizzazione e tutela dei prodotti tipici”.

“L’incremento delle risorse – aggiunge Veronica Barbati, delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa – ci lascia ben sperare in un esito positivo del bando, che ha già visto tempi lunghi per l’attuazione. Siamo partiti ad ottobre 2017 e abbiamo visto chiudere l’avviso dopo nove mesi. La risposta massiccia dei giovani ha dato ragione a chi come Coldiretti da tempo segnalava un’inversione di tendenza nell’approccio con il primo settore. Senza il ricambio generazionale e la carica positiva di innovazione si rischia di perdere un’occasione storica per la nostra regione. Pertanto ben venga questo immediato segno di attenzione da parte della Regione, che potrà essere rafforzato solo attraverso un processo di verifica nelle istruttorie che premi la qualità progettuale. Infatti solo alla fine dell’istruttoria potremo avere la reale entità del fabbisogno economico”.

 

LIGURIA, AGRITURISMI: +6% DEGLI ESERCIZI APERTI NELL’ULTIMO ANNO

In Liguria sono più di 5milioni i turisti che, nel 2017, hanno soggiornato in strutture extralberghiere, scelta che ha portato alla crescita del 6% degli esercizi agrituristici presenti sul territorio, facendo arrivare il numero a quasi 600 strutture. È quanto afferma Coldiretti Liguria, su base dati Unioncamere, in occasione dell’ultima partecipata Assemblea di Terranostra-Campagna Amica, durante la quale è stato confermato il Presidente Regionale Marcello Grenna, che sarà affiancato dal nuovo Consiglio Direttivo composto da Gabriella Caratti, agr. Lo Zafferano (SV), Anna Fazio, agr. Cà di Trincia (SV), Giampaolo Barrani agr. Barrani (SP) Elisabetta Fornelli agr. Bacè (SP), Maria Alessandra Molinari agr. Argentea (GE) Debora Bonfiglio agr. Ulivetti (GE) Sara Canale agr. C’era una Volta (IM), Andrea Mantello, agr. Veggia Dian (IM). 

Marcello Grenna gestisce insieme alla moglie, l’Agrichef Manuela, l’agriturismo Borgoameno, situato nella provincia di Savona, dove svolgono l’attività di pernottamento e da circa 4 anni l’attività di ristorazione per i clienti della struttura. L’attività di ristorazione è realizzata utilizzando i prodotti dell’azienda agricola ad indirizzo olivicolo e orticolo associata all’agriturismo, completando poi la gamma con i prodotti delle aziende agricole limitrofe, in modo da far assaporare al turista il territorio ligure in tutte le sue sfaccettature e particolarità.

Dai dati emerge infatti che sono sempre di più i turisti che scelgono di passare le loro ferie estive in strutture ricettive dell’entroterra ligure, strutture immerse nella natura che spingono il turista a scoprire i piccoli borghi, gioielli che rispecchiano la tradizione e la storia più antica del nostro territorio, tradizione che si può gustare anche grazie alla cucina e i prodotti enogastronomici che offrono.

“Sono lusingato – afferma il Presidente Terranostra Liguria, Marcello Grenna – della fiducia che mi è stata dimostrata dal nuovo Consiglio e cercheremo insieme di per portare avanti le progettualità di Tarranostra-Campagna Amica per le nostre aziende Agrituristiche. Il settore agrituristico è un settore fondamentale per la Liguria, che permette a molte aziende agricole di portare avanti la propria impresa grazie a questa attività connessa, attraverso la quale si può far conoscere, al turista italiano e straniero, la realtà delle nostre aziende e dei nostri prodotti ed eccellenze. Il nostro territorio dal punto di vista agricolo non è tra i più facili, ma abbiamo una grande tradizione culinaria e prodotti d’eccellenza che vanno valorizzati e fatti conoscere al mondo: noi gestori di agriturismi Campagna Amica siamo convinti di questo e vogliamo “vendere” oltre all’ospitalità che offriamo, anche l’intero territorio, fatto di storia e tradizione”. 

“Gli agriturismi di Campagna Amica della nostra Regione, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  sono strutture dove in ogni angolo si respira la tradizione dei nostri luoghi. Ospitalità e distintività sono i cavalli di battaglia che li rendono emblemi del vero agriturismo italiano. In queste strutture il turismo si trasforma facilmente in turismo esperienziale dove si può toccare con mano il territorio grazie ad attività, quali le visite in azienda alla scoperta delle coltivazioni e lavorazioni presenti, nonché veri e propri laboratori didattici. Vedere un frantoio, passeggiare in una vigna, mungere una mucca sono attività sempre più richieste dai nostri turisti, oltre all’ottimo cibo che ha reso la nostra Regione una meta ambita del cosiddetto turismo enogastronomico”.

 

VERCELLI-BIELLA, BENE RITORNO DEI VOUCHER IN AGRICOLTURA. PRIMI EFFETTI POSITIVI

“Bene il ritorno dei voucher. Uno strumento che ridarà ossigeno alla richiesta di lavoro per le operazioni colturali stagionali delle campagne e che potrà giungere a recuperare circa 50mila posti di lavoro occasionali per giovani studenti e pensionati, centinaia anche nelle nostre province specie nel prossimo periodo della vendemmia o negli agriturismi nel periodo di alta stagione estiva”.

Lo afferma il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole nel commentare positivamente le parole del vice premier e ministro Luigi Di Maio sulla reintroduzione dei voucher per l’agricoltura e il turismo presentando le linee guida dei suoi dicasteri al Senato.

La riforma aveva ingiustamente azzerato di fatto questa opportunità in agricoltura che “consente di integrare il reddito solo delle categorie più deboli e avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati, senza gli abusi che si sono verificati negli altri settori”.

“L’impiego dei voucher non si limita alla sola vendemmia” continua Dellarole “La cancellazione dei voucher ha inciso su un gran numero di produzioni agricole. Il settore primario, infatti, è condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili e per diverse attività, quali ad esempio la preparazione dei terreni, delle semine e la raccolta di ortaggi, frutta e uva, ha bisogno di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche e che non aggravino le imprese di burocrazia”.

Nel corso degli anni successivi all’introduzione nel 2008 è stato allargata la possibilità di utilizzo alle altre attività di agricole ma il settore è rimasto fedele all’originaria disciplina ‘sperimentale’ con tutte le iniziali limitazioni e il numero di voucher impiegati in agricoltura è praticamente rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti.

In agricoltura ne sono stati venduti nei cinque anni prima dell’abrogazione poco più di 2 milioni, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti, pari a circa a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito ammonta a circa 22 milioni di euro all’anno mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di un quarto del totale. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta.

 

RAVENNA, DA ONU E OMS UN ATTACCO A PRODUZIONI DI QUALITÀ ROMAGNOLE

Ancora una volta a finire sotto scacco sono i prodotti principe del made in Italy e della dieta mediterranea. È questo il commento di Coldiretti Ravenna all’annuncio che l’Onu e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) vogliono tassare i prodotti alimentari contenenti grassi insaturi, sale e zuccheri per combattere le malattie cardiovascolari, il diabete, il cancro. Ad essere messi sotto accusa ci sono anche prodotti tipici come i nostri prosciutti e salami di Mora, fino all’olio d’oliva di Brisighella e il vino. L’assurdità di questa guerra santa è che ad essere colpiti sono quei prodotti della Dieta Mediterranea, riconosciuta proprio dall’Oms come dieta “allunga-vita”, che ha reso l’Italia uno dei Paesi con la popolazione più longeva al mondo e che ha conquistato il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco.

Si tratta di un altro pesante attacco al made in Italy, come è già avvenuto in Francia e in Inghilterra con le etichette a semaforo. Il fatto più preoccupante è che si crea allarmismo presso i consumatori con il rischio concreto che vengano percepiti come salutari prodotti di scarsa qualità come bibite gassate prive di zucchero, mentre vengono bocciati prodotti ricchi di elementi fondamentali per una dieta equilibrata (vitamine, minerali), come l’olio extravergine e il Parmigiano Reggiano. Si rischia – conclude Coldiretti – che venga messo in discussione non solo un importante costume alimentare, ma anche un sistema produttivo di qualità che genera nella sola Emilia Romagna un volume d’affari di 14,8 miliardi di euro con 70 mila occupati.

 

BRESCIA, ATTEGGIAMENTO SCHIZOFRENICO DELL’ONU CHE PENALIZZA IL MADE IN ITALY

L’annuncio dell`Onu di voler tassare olio d`oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, colpisce oltre un prodotto agroalimentare Made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese ma anche sulla salute dei cittadini. E’ quanto stima la Coldiretti nel denunciare l’atteggiamento schizofrenico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che da una parte riconosce il valore della Dieta Mediterranea come la migliore, tanto da essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, ma dall’altra pensa di colpire gran parte degli alimenti che ne fanno parte.

Sulla scorta dei sistemi di etichetta a semaforo – spiega la Coldiretti – adottati in Gran Bretagna e Francia, l’Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili il 27 settembre, si prepara a  penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame. Una posizione priva di solide basi scientifiche – sottolinea la Coldiretti – che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini). In questo modo – ricorda Coldiretti – si mette in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea. In gioco per l’Italia – precisato Coldiretti – c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità con 294 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp).

“Alle nazioni Unite sotto il pressing di poche multinazionali si cerca di affermare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” accusa il Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini nel denunciare che “le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva, adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia, è solo il punto di partenza dell’iniziativa dell’Onu che sta addirittura teorizzando appositi sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, garanzia di benessere e longevità”.

 

VENEZIA, L’ONU COLPISCE IL MADE IN ITALY CON UNA TASSA ASSURDA

L’annuncio dell`Onu di voler tassare olio d`oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, colpisce oltre un prodotto agroalimentare Made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese. E’ quanto stima la Coldiretti nel denunciare l’atteggiamento schizofrenico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che da una parte riconosce il valore della Dieta Mediterranea come la migliore, tanto da essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, ma dall’altra pensa di colpire gran parte degli alimenti che ne fanno parte.

Sulla scorta dei sistemi di etichetta a semaforo – spiega la Coldiretti – adottati in Gran Bretagna e Francia, l’Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili il 27 settembre, si prepara a  penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame. Una posizione priva di solide basi scientifiche – sottolinea la Coldiretti – che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini).

Con l’inganno delle etichette a semaforo – afferma il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla – si rischia di sostenere, attraverso un approccio semplicistico, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea” In gioco per Venezia ci sono in particolare i vini doc e igt ma ci stiamo riferendo a livello nazionale ad una leadership in Europa conquistata con produzioni di qualità: 294 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp).

“Alle nazioni Unite sotto il pressing di poche multinazionali si cerca di affermare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” accusa il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare che “le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva, adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia, è solo il punto di partenza dell’iniziativa dell’Onu che sta addirittura teorizzando appositi sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, garanzia di benessere e longevità”.

 

TOSCANA, CRESCE IL CONSUMO DEL SUOLO: ESPROPRIATI DELLA NOSTRA RISORSA

In Toscana cresce il consumo del suolo. Dei 2.288.700 ettari della nostra regione 163.000 sono gli ettari “occupati” da edifici, strade ed infrastrutture. Considerando che nel 1990 gli ettari non disponibili erano 106.000 si vede come in trent’anni il cemento si è divorato quasi 60.000 ettari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il “Rapporto sul consumo di suolo in Italia dell’Ispra”, la quinta edizione che fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, dal quale emerge che nel 2017 la superficie naturale si è ridotta di ulteriori 52 km2. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono – sottolinea la Coldiretti – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato – sostiene la Coldiretti – è che sono saliti a 7145 i comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.

“Per proteggere ambiente, cibo e qualità della vita delle popolazioni che vivono sui nostri territori – commenta Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – occorre difendere il patrimonio agricolo con la disponibilità di terra fertile, senza gli scempi di una urbanizzazione selvaggia, che feriscono profondamente il tessuto sociale, culturale ed economico non solo delle aree rurali, ma anche delle stesse aree urbanizzate. Nella nostra regione – continua De Concilio – il buon lavoro fatto negli ultimi anni ha portato a contenere nel 2017 l’aumento della superficie di suolo antropizzato al solo 0,10% pari a 170 ettari. Un risultato più confortante di quello di altre regioni che, comunque, non può autorizzarci ad abbassare la guardia”.

 

BRESCIA, PAC: APPROVATA IN CONSIGLIO REGIONALE LA RISOLUZIONE

“Apprezzo e sostengo l’impegno del Consigliere Regionale Claudia Carzeri che dimostra grande vicinanza e sensibilità nei confronti delle tematiche agricole e che riconosce nel settore agroalimentare l’elemento centrale per le sviluppo economico della nostra Regione e del nostro Paese”. Queste le parole del Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini in occasione dell’approvazione, avvenuta nella giornata di martedì 17 luglio, della risoluzione in merito alla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea che ha visto prima firmataria la consigliere regionale Claudia Carzeri.

La proposta di risoluzione votata da Palazzo Pirelli contiene impegni precisi e puntuali sia verso il Presidente che verso la Giunta regionale affinché si attivino presso il Governo per contrastare ed evitare, in modo deciso, specialmente a livello di Commissione Europea, i progetti di riforma della PAC 2021/2027.

“La posizione chiara di contrapposizione alla riduzione dei fondi PAC – specifica la Consigliere Carzeri –  rappresenta il primo passo concreto che dimostra, una volta di più, come le Istituzioni regionali sono a fianco degli imprenditori agricoltori e come si battano per la tutela dei prodotti di qualità del territorio e dei posti di lavoro nel settore agricolo”. 

Ma non solo, si parla anche di nuovo disegno di pagamenti diretti nel settore delle produzioni DOP  – specifica Coldiretti Brescia  – che contraddistingue i prodotti legati al territorio e che necessita di adeguati finanziamenti atti ad affrontare i costi produttivi superiori condizionati dal potenziamento dalla imprescindibile filiera.

 

CREMONA, COLDIRETTI INCONTRA GLI ALLEVATORI: BUONE PROSPETTIVE PER IL LATTE

In una riunione molto partecipata – organizzata da Coldiretti Cremona, nella serata di martedì 17 luglio a Soresina, in sala Gazza – il Presidente Paolo Voltini e il Direttore Mauro Donda hanno incontrato i produttori di latte che conferiscono le loro produzioni ad aziende private, industriali e artigiane, per analizzare le situazioni del comparto e per condividere alcune strategie utili in una fase in cui si stanno rinnovando i contratti di fornitura.

Si è partiti dalla valutazione delle produzioni che segnano un incremento dei quantitativi a livello regionale, nazionale ed europeo. Tuttavia, il quadro generale e l’andamento dei mercati – hanno sottolineato Voltini e Donda – confermano un buon equilibrio tra produzione e vendite di prodotti lattiero-caseari. Nel 2017 e in questi primi mesi del 2018 le esportazioni italiane ed europee hanno registrato incrementi sensibili, in grado di assorbire tranquillamente gli incrementi nella produzione di latte di una parte dei paesi europei. L’Europa, nel 2017, è addirittura diventata il primo player mondiale nella commercializzazione di prodotti lattiero-caseari arrivando a detenere una quota del 34% del mercato mondiale, superando Stati Uniti e Nuova Zelanda. Oltretutto, si tratta di una tendenza che molto probabilmente verrà confermata per tutto il 2018 e per il 2019. Lo dichiara anche l’ultimo rapporto stilato a fine giugno dall’economic board dell’Unione Europea che riunisce tutti gli operatori del settore (produttori, trasformatori, cooperative, commercianti, consumatori).

Non ci sono ragioni – hanno commentato i vertici di Coldiretti Cremona – per temere una caduta di prezzi e una crisi di mercato. Il differenziale di prezzo tra il latte italiano e quello tedesco o francese non è mai stato così basso e, al momento, per un trasformatore è più costoso comprare latte in quei paesi piuttosto che in Italia. Un vero paradosso. E’ tuttavia indispensabile che da parte dei nostri produttori, così come da parte delle cooperative di settore, vi sia una consapevolezza sulle potenzialità di valorizzazione del latte e sulla necessità di adottare un approccio diverso dal passato nella fase di contrattazione.

A tal proposito è stata rimarcata la necessità di utilizzare strumenti importanti, come quelli contenuti nel “pacchetto latte”, per la tutela dei produttori. Coldiretti ha avuto mandato da parte di molti allevatori per rappresentarli nelle trattative commerciali e questo ha consentito di ottenere risultati indubbiamente positivi e di mettere al riparo le aziende dal rischio di dover sottostare sistematicamente al maggior potere contrattuale di un gruppo industriale rispetto a quello del singolo allevatore. “E’ una scelta impegnativa, quella di Coldiretti – ha affermato Paolo Voltini – che altre Organizzazioni hanno scelto di evitare per non assumersi questo tipo di responsabilità. L’ambiguità di simili posizioni non aiuta, ma noi continueremo su questa strada ed anzi invitiamo i Soci che ancora non l’avessero fatto a firmare una delega in favore di Coldiretti”.

Nel corso della serata si è parlato anche di Grana Padano e dell’irrisolta questione dei “similari” che il Consorzio di Tutela non ha ancora affrontato con la necessaria determinazione e serietà, forse confidando che con il passare del tempo le cose si possano risolvere da sole. Purtroppo non è così. L’assemblea di aprile del Consorzio Grana Padano ha partorito un topolino, come si dice in questi casi, e sono necessarie una presa di coscienza e una assunzione di responsabilità da parte di tutti, in primis da parte delle cooperative di trasformazione.

Non sono infine mancate le considerazioni sugli effetti dell’accordo CETA con il Canada. Come evidenziato dal Presidente Voltini e dal Direttore Donda, i dati resi noti dall’Istat per il primo trimestre di quest’anno sono impietosi. Grana Padano e Parmigiano Reggiano – i due formaggi più “tutelati” dall’accordo – hanno venduto il 6% in meno in quantità e il 10% in meno in valore a vantaggio dei prodotti più scadenti provenienti dai Paesi Bassi. Anche i più importanti e lungimiranti industriali italiani di settore se ne stanno rendendo conto. Nonostante le evidenze, Nolli (Libera) e Baldrighi (Plac) continuano ad esaltare l’accordo di libero scambio con il Canada. Viene legittimamente da chiedersi da che parte stanno. Attenti a quei due!

 

CUNEO, BENE IL NO DEL VICEPREMIER DI MAIO AL CETA PER DIFENDERE IL MADE IN ITALY

“Non siamo contrari al libero scambio, ma fin da subito la nostra posizione è stata netta contro il Ceta, perché svende i migliori prodotti dell’agroalimentare italiano, legalizzando l’italian sounding. Da qui il nostro plauso all’impegno preso dal vicepremier Di Maio che ha annunciato durante la recente assemblea annuale di Coldiretti di voler respingere l’accordo per difendere gli interessi e la qualità eccellente del Made in Italy”, commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo.

I punti critici dell’accordo sono tanti, a partire dalle vistose eccezioni rispetto alla tutela delle denominazioni ed indicazioni protette: in Canada con il termine parmesan si continua ad indicare il formaggio grattugiato, si vende il “prosciutto di Parma” canadese ed è consentito utilizzare i termini “genere”, “tipo” e “stile” per produrre, tra l’altro, formaggi simili a gorgonzola e fontina. Non c’è tutela neanche per il re dei vini, il Barolo, perché non sono previsti limiti per i wine kit che promettono di produrre in poche settimane le etichette più prestigiose dei vini italiani. D’altro canto, la positiva diminuzione dell’import di grano duro canadese, per la cui essicazione è utilizzato l’erbicida glifosate, secondo modalità vietate in Italia, è dovuta esclusivamente alla grande battaglia di trasparenza di Coldiretti contro le contraddizioni di questo accordo.

“Alla faccia di chi immaginava scenari luminosi per le nostre esportazioni, dall’entrata in vigore del Ceta dobbiamo registrare il significativo calo delle esportazioni agroalimentari italiane verso il Canada: in particolare nell’export del vino, così come del grana padano, altra produzione del nostro territorio”, proseguono i vertici di Coldiretti Cuneo.

Nei primi quattro mesi dell’anno, a livello nazionale sono scese del 4 per cento le bottiglie di vino Made in Italy esportate in Canada rispetto allo stesso periodo del 2017 e le esportazioni di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano in Canada sono diminuite in valore del 10% nel primo trimestre del 2018. Al contrario, nei primi tre mesi del 2018 sono stati prodotti in Canada ben 3 milioni di chili di falso Parmigiano Reggiano (Parmesan), 2,3 milioni di ricotta locale, 36,1 milioni di chili di mozzarella, secondo le elaborazioni sui dati dell’ultimo rapporto del Governo canadese.

Per quanto riguarda la nostra Regione, su ventidue D.O.P. e I.G.P., l’accordo ne tutela appena quattro. Restano fuori il Castelmagno, il Crudo di Cuneo, la carne dei Vitelloni Piemontesi della coscia, la nocciola Piemonte per citare alcune eccellenze della nostra Provincia. L’export piemontese verso il Canada vale oltre 50 milioni di Euro e i comparti che rischiano i danni maggiori sono quello vitivinicolo, quello dei bovini da carne e dei prodotti lattiero-caseari, in particolare il Gorgonzola di cui abbiamo prodotto nell’ultimo anno 40mila tonnellate, che corrispondono a circa la metà della produzione nazionale.

 

FIRENZE-PRATO/PISTOIA, ONU: ASSURDA TASSA COLPISCE 1 PIATTO MADE IN ITALY SU 3

L’annuncio dell’Onu di voler tassare olio d’oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, colpisce oltre un prodotto agroalimentare Made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese ma anche sulla salute dei cittadini. E’ quanto stima la Coldiretti nel denunciare l’atteggiamento schizofrenico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che da una parte riconosce il valore della Dieta Mediterranea come la migliore, tanto da essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, ma dall’altra pensa di colpire gran parte degli alimenti che ne fanno parte.

Sulla scorta dei sistemi di etichetta a semaforo – spiega la Coldiretti – adottati in Gran Bretagna e Francia, l’Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili il 27 settembre, si prepara a penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame.

“Una posizione priva di solide basi scientifiche –sottolinea Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato e Pistoia- che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini)”. In questo modo – ricorda Coldiretti – si mette in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea. In gioco per l’Italia – precisato Coldiretti – c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp).

“Alle Nazioni Unite sotto il pressing di poche multinazionali si cerca di affermare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, accusa il direttore Ciampoli nel denunciare che: le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva, adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia, è solo il punto di partenza dell’iniziativa dell’Onu che sta addirittura teorizzando appositi sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, garanzia di benessere e longevità”.

 

COMO-LECCO, CETA “STOPPATO”? PER IL LATTE MADE IN COMO-LECCO OTTIMA NOTIZIA

Ci sono anche i grandi formaggi lombardi tra i prodotti ‘made in Italy’ che un’eventuale ratifica dell’accordo Ceta Ue/Canada metterebbe in pericolo: “e questo non possiamo permetterlo, nel nome delle centinaia di allevatori che, dal territorio, ne alimentano la produzione con il loro latte di alta qualità. Bene ha fatto il Governo ad annunciarne lo stop, dando corso a quanto sostenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini consumatori, e anche da parte di una ‘maggioranza trasversale’ che, in Parlamento, su questo tema va molto al di là dei confini di ogni schieramento”.

Così Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, commenta positivamente l’annuncio di un percorso che, molto presto, potrebbe portare alla ‘non ratifica’ del trattato di libero scambio tra Europa e Canada: il vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio ha infatti annunciato che a breve l’accordo sul Ceta arriverà in Parlamento e la maggioranza lo respingerà. Con la bocciatura del Ceta il Governo intende difendere gli interessi e l’economia del paese.

“Per tutelare il patrimonio agroalimentare nazionale contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia, Coldiretti ha portato avanti una vera rivolta popolare che su tutto il territorio nazionale dove hanno già espresso contrarietà 15 regioni, 18 province 2500 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine. Tra essi ci sono anche numerosi sindaci lariani, ai quali circa un anno fa abbiamo scritto per chiedere una condivisione della nostra battaglia: ora, speriamo davvero di poterne cogliere insieme, e presto, i frutti”.

Per l’Italia l’opposizione è giustificata dal fatto che con il Ceta, per la prima volta nella storia, l’Ue legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali.

“Il Ceta mette dunque a rischio la qualità eccellente delle produzioni del Comasco e del Lecchese, oltrechè dell’intera regione” conclude il presidente Trezzi. “Nei nostri territori si munge il latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano, oltre al Gorgonzola, di cui l’areale orientale del comprensorio, in particolare hanno un ruolo storico e produttivo di particolare rilievo”.

 

ANCONA, GIOVANNI TOGNI È IL NUOVO PRESIDENTE PROVINCIALE DI TERRANOSTRA

Gli agriturismi di Terranostra Ancona hanno un nuovo presidente. Si tratta di Giovanni Togni, 31 anni, agrichef e titolare dell’Antica Fattoria a Santa Maria Nuova dove abbina l’allevamento e la produzione di carne e olio di oliva alla ristorazione con annessa fattoria didattica. Lo ha deciso l’assemblea provinciale di Terranostra che si è riunita oggi mercoledì 18 luglio. Succede al sirolese Federico Clementi, di cui era vice. Avrà al suo fianco un direttivo composto da Paolo Rossi (vicepresidente), Paola Pulita, Guido Mingarelli e Cristina Cerioni. Fanno parte del direttivo anche Maria Letizia Gardoni (presidente di Coldiretti Ancona) e Adriano Galluzzi (presidente Agrimercati Ancona).

“Una sfida interessante e impegnativa – commenta Togni – che apre un nuovo corso per le nostre attività e il nostro territorio. Con un lavoro di squadra nato con il corso agrichef, di alta formazione in cucina, e consolidato con i vari eventi come la degustazione di prodotti delle aziende a Osimo in occasione del Giro d’Italia, vogliamo portare autenticità e distintività negli agriturismi della nostra provincia”. Aziende che hanno un ruolo strategico, commentano da Coldiretti Ancona, perché riescono a legare il mondo turistico all’attività rurale sposando tutti i nostri concetti chiave come ricerca di qualità del cibo che racconta il territorio, investimento in trasparenza ed etica nella produzione.

 

PIACENZA, TERRANOSTRA: IL GIOVANE FEDERICO MOSCHINI NUOVO PRESIDENTE

Il 31enne piacentino Federico Moschini è stato eletto presidente provinciale di Terranostra Piacenza, l’associazione degli agriturismi Campagna Amica promossa da Coldiretti. L’elezione – per acclamazione all’unanimità – è avvenuta ieri sera, martedì 17 luglio, per espressione del consiglio neoeletto dall’assemblea provinciale, riunitasi sempre nella serata di ieri all’agriturismo “Casa Nuova” di Niviano di Rivergaro. Moschini succede a Carlo Pontini, che è anche presidente regionale e che per dieci anni ha guidato la realtà piacentina.

“Quest’esperienza – ha affermato Pontini – mi ha arricchito tanto e spero di aver dato un contributo a tutta l’associazione e alla Coldiretti. Spero che il nuovo consiglio, neoeletto, possa proseguire su questo percorso. Io sono a disposizione, non lascerò solo Federico, ma gli garantirò tutto il mio supporto. Gestire un agriturismo significa dedicarsi a tempo pieno a una passione che richiede sacrifici, ma che dà anche grandi soddisfazioni e penso che Federico sia una guida stimolante, perché è un giovane pieno di idee e di voglia di fare, che ha scelto questo stile di vita con consapevolezza”.

E infatti, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria, il giovane Federico Moschini – agrichef – ha scelto l’agriturismo proprio perché spinto da una passione fortissima. “Punterò soprattutto sulla comunicazione, la nostra è la cucina di chi coltiva la terra, che esalta quindi il legame più forte con il territorio nel pieno rispetto della stagionalità ed è importante che questo messaggio arrivi al consumatore”.

Vicepresidenti di Terranostra sono state elette Elisabetta Azzalin e Claudia Anselimi. L’assemblea di ieri ha quindi scelto il neoconsiglio, così composto: Danilo Anelli, Claudia Anselmi, Elisabetta Azzalin, Marta Ferrari, Maria Rosa Minardi, Federico Moschini, Paolo Oddi, Giuseppe Zilli e Vittorio Zucchi. Il Consiglio conterà anche su Carlo Pontini e su Camillo Tiramani (quest’ultimo responsabile degli agriturismi di Coldiretti), che sono stati nominati dalla Federazione. Ad accogliere i presenti lo stesso Tiramani, insieme al presidente e al direttore provinciale, Marco Crotti e Giovanni Luigi Cremonesi.

 

NOVARA-VCO, BENE STOP AL CETA: ACCORDO METTE IN PERICOLO ANCHE GORGONZOLA

C’è anche il Gorgonzola tra i prodotti ‘made in Italy’ che un’eventuale ratifica dell’accordo Ceta Ue/Canada metterebbe in pericolo: e questo non possiamo permetterlo, nel nome delle centinaia di allevatori che, dal territorio, ne alimentano la produzione con il loro latte di alta qualità. Bene ha fatto il Governo ad annunciarne lo stop, dando corso a quanto sostenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini consumatori, e anche da parte di una ‘maggioranza trasversale’ che, in Parlamento, su questo tema va molto al di là dei confini di ogni schieramento”.

Così Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco, commenta positivamente lo scenario che, molto presto, potrebbe portare alla ‘non ratifica’ del trattato di libero scambio tra Europa e Canada: il vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio ha infatti annunciato che a breve l’accordo sul Ceta arriverà in Parlamento e la maggioranza lo respingerà. Con la bocciatura del Ceta il Governo intende difendere gli interessi e l’economia del paese.

“Per tutelare il patrimonio agroalimentare nazionale contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia, Coldiretti ha portato avanti una vera rivolta popolare che su tutto il territorio nazionale dove hanno già espresso contrarietà 15 regioni, 18 province 2500 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine”.

Per l’Italia l’opposizione è giustificata dal fatto che con il Ceta, per la prima volta nella storia, l’Ue legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali.

“Il Ceta mette dunque a rischio la qualità eccellente delle produzioni del Novarese e del Vco, oltrechè dell’intera regione” afferma il presidente Baudo. “Nella nostra regione, dove l’export verso il Canada vale oltre i 50 milioni di Euro, i comparti maggiormente colpiti sono quello vitivinicolo, quello dei bovini da carne e dei prodotti lattiero-caseari: in particolare il Gorgonzola, come si è detto, di cui il Piemonte ha prodotto nell’ultimo anno 40 mila tonnellate, circa il 50% della produzione nazionale. Oltre alla battaglia contro il Ceta, che Coldiretti si impegna a portare avanti, è opportuno arrivare al più presto all’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti al fine di valorizzare e tutelare il nostro territorio ed i consumatori”.

 

FORLI’-CESENA-RIMINI, INNOVAZIONE AGRICOLA: PREMIATE “CENE NEL CAMPO DI CANAPA”

Chi l’ha detto che il marketing deve sempre guardare al futuro e alle nuove tecnologie per essere vincente? La strada scelta da Marco Bianchi, giovane imprenditore agricolo di Coriano, per promuovere le eccellenze coltivate nei poderi aziendali va in controtendenza ripescando dal passato le cene conviviali nell’aia, gli antichi ‘trebbi’ dei nonni, ovviamente attualizzate con una proposta gastronomica moderna, ma fedele ai sapori di una volta e promosse sfruttando le potenzialità del web e dei social. L’idea di Marco, concretizzatasi quest’anno nelle ‘cene nel campo di canapa’ battezzate ‘Scollina’, gli è valsa la menzione speciale per la categoria ‘marketing’ nell’ambito del Premio per l’Innovazione in agricoltura promosso da Coldiretti Giovani Impresa Emilia-Romagna. La trovata dell’imprenditore agricolo 28enne è stata selezionata tra centinaia di candidature giunte da tutta la regione e lunedì sera è stata premiata presso l’azienda agricola Bertinelli di Noceto di Parma, splendida cornice della finale del concorso regionale giunto quest’anno alla 12esima edizione.

Durante tutto il periodo estivo l’azienda Podere Bianchi realizza ogni anno a Coriano una serie di eventi, che quest’anno ha chiamato “Scollina, la cena nel campo di canapa” ambientandolo all’interno di un campo di canapa (nel 2017 si cenava in quello di zucche) sulla collina di fronte al centro aziendale. “Scollina” nasce con l’idea di far conoscere al cittadino e al turista le differenti produzioni dell’azienda, vedendole dal vivo, pestando la terra in campo.

In queste situazioni vengono valorizzati i prodotti aziendali che caratterizzano il territorio, in risposta alla crescente richiesta di ‘vivere il territorio’ avanzata dal turismo nazionale e straniero, il tutto in partnership con il settore turistico alberghiero della vicina riviera Romagnola. La presenza della struttura agrituristica come cornice degli eventi consente un’ulteriore valorizzazione del contesto aziendale agricolo.

Sono le buone idee come quelle di Marco ad alimentare, senza dubbio, quella voglia di ritorno alla terra che è carburante della crescita record di aziende giovani in agricoltura: nel primo trimestre 2018 le imprese under 35 hanno raggiunto in Emilia-Romagna le 2.199 unità, con un aumento del 4,8% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, raddoppiando perfino la crescita del 2,3% fatta registrare in tutto il 2017 (analisi di Coldiretti Emilia Romagna sui dati del registro delle imprese di Unioncamere).

“Abbiamo messo a disposizione dei giovani la grande esperienza di Coldiretti – ha detto il delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Forlì-Cesena e Rimini, Andrea Alessandri, premiando Marco Bianchi – questo al fine di sostenere chi è interessato a impegnare il proprio futuro in agricoltura e cogliere tutte le opportunità che la legge di Orientamento, fortemente voluta dalla nostra associazione, offre alle aziende agricole per l’accesso ai finanziamenti e consentire di superare le tante difficoltà burocratiche nell’avviare una propria impresa”.

“I numeri in costante crescita dei nuovi ingressi ci dicono che l’interesse dei giovani verso una scelta imprenditoriale in agricoltura è un fatto quasi epocale e non certo occasionale – ha affermato il Presidente di Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli – per questo occorrono politiche da parte delle istituzioni, in primis della Regione, che possano sostenere queste scelte e consolidare le aziende giovani e innovative che costituiranno il futuro produttivo ed ambientale del nostro territorio”.

 

NORD SARDEGNA, FASE FINALE DEI RINNOVI NELLE SEZIONI COMUNALI

Rush finale per i rinnovi delle cariche sociali nelle sezioni comunali della Federazione Coldiretti Nord Sardegna. Nelle settimana scorse stati eletti i consigli e presidenti di diverse sezioni. Nelle sezioni di Aglientu, Luras, Arzachena, Padru, Loiri, Budduso, Alà dei Sardi, Bonnanaro, Torralba e Giave sono stati confermati i presidenti uscenti. Sono stati eletti invece per la prima volta a Trintà d’Agulto (Sebastiano Suesu, 32 anni allevamento di bovini), nell’intercomunale di Banari, Siligo e Bessude (Giacomo Pes, agronomo di anni 26 allevatore di ovini e asini), Ittiri (Gianmario Sau, 36 anni, laureato in enologia e viticultura e titolare di un’azienda agrituristica, vitivinicola e ortofrutticola), Ploaghe (Antonio Mè, 39 anni, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie,  titolare di azienda agricola ad indirizzo cerealicolo e zootecnico ed in procinto di aprire un’attività  di vendita diretta del pane e derivati).

 

Appuntamenti

LOMBARDIA: ASSEMBLEA REGIONALE COLDIRETTI E REPORT SUI “VIAGGI DEL GUSTO”

Venerdì 20 luglio

L’Assemblea regionale della Coldiretti Lombardia si terrà venerdì 20 luglio 2018 nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, in Piazza Duca d’Aosta 3 a Milano: dopo il rinnovo delle cariche, a partire dalle ore 14.30, è in programma una tavola rotonda dal titolo “Agricoltura al centro tra cibo, turismo e territorio”.

Interverranno il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, l’Assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, l’Assessore regionale all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, l’Assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni.

Nell’occasione sarà anche diffuso il primo report “I viaggi del gusto in Lombardia”, con le nuove tendenze di viaggio a livello regionale, la spesa, i percorsi enogastronomici e la mappa dei tesori della tavola.

 

CALABRIA: MOBILITAZIONE COLDIRETTI CONTRO SPRECHI 3° MEGALOTTO SS.106 JONICA 

Sabato 21 luglio

Sabato 21 luglio prossimo dalle 8,30 prenderà il via la mobilitazione della Coldiretti Calabria contro gli sprechi del terzo megalotto della SS.106 jonica Sibari-Roseto Capo Spulico. Mega…lottiamo è lo slogans scelto. Il concentramento delle persone e dei trattori avverrà nell’area antistante il Bar Guelfian a Villapiana Scalo. Il corteo di mezzi agricoli percorrerà il tratto Villapiana Nord fino a Trebisacce Sud, percorrendo la SS 106 bis.

Con questa mobilitazione Coldiretti vuole riportare l’attenzione di questa fondamentale arteria sullo spreco di risorse e al grave impatto ambientale. Infatti denuncia Coldiretti: sono oltre 500 gli ettari di consumo di suolo agricolo, disattendendo quindi le finalità delle Leggi Regionali 19/2002, 40/2015 e 31/2017; circa 526 Milioni di Euro i maggiori costi per la realizzazione del tracciato scelto. Ed ancora: immediata perdita diretta ed indiretta di 260 posti di lavoro in agricoltura, nell’agroalimentare ed attività multifunzionali; forte impatto ambientale, nei dieci anni previsti per la  realizzazione si arreca un danno al turismo e la perdita dei Siti Natura 2000; oltraggio paesaggistico permanente con il tracciato sopra elevato e gallerie artificiali in superficie; dubbi di legittimità sulla delibera Cipe n°3/2018 che non prevede il completo stanziamento ed il progetto definitivo, ma tutto sarà deciso in sede di progetto esecutivo e che ancora per la seconda tratta non è stato mai pubblicato.

Per tutto questo Coldiretti chiede al Governo ed in particolare al Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli ed all’Anas di revisionare il Progetto che prevede il raddoppio del numero di corsie dell’attuale E 90 nel 1° Tratto e con gallerie profonde e viadotti di altezza modesta sul 2° Tratto come da progetto preliminare (Delibera Cipe 103/2007). Certamente Coldiretti è per dire SI all’ammodernamento della SS 106 Sibari-Roseto e al risparmio di risorse da utilizzare per la connessione e il miglioramento della viabilità provinciale dei centri storici e delle aree interne.

 

PADOVA, “MADE  IN ITALY” ORIGINALE IN REGALO A CHI SCOVA UN PRODOTTO TAROCCO

Da sabato 21 luglio

“Portateci un falso prodotto made in Italy, comprato durante una vacanza all’estero, in cambio ve ne regaleremo uno autentico, un vero km zero dei nostri agricoltori”. L’invito arriva da Coldiretti Campagna Amica Padova che lancia per tutta l’estate l’iniziativa “detective della spesa” coinvolgendo i cittadini consumatori durante il periodo delle vacanze. Alle migliaia di padovani che andranno all’estero gli agricoltori di Coldiretti rivolgono un semplice invito: fate la spesa nella località in cui vi trovate e se tra gli scaffali, come è molto probabile, scoverete un falso prodotto made in Italy, acquistatelo e portatelo al Mercato Coperto di Padova, in via Vicenza 23, da sabato 21 luglio. In cambio i “detective” volontari riceveranno in regalo un autentico prodotto “made in Italy”, firmato dagli agricoltori padovani.

“E’ una iniziativa che proporremo per tutta l’estate – afferma Giovanni Dal Toso, presidente dell’Agrimercato delle Terre del Santo, l’associazione che raccoglie gli agricoltori padovani impegnati nella vendita diretta – coinvolgendo direttamente i padovani in vacanza. Scovare prodotti “tarocchi” tra gli scaffali all’estero sarà assai semplice vista la proliferazione della contraffazione agroalimentare che sfrutta nomi, simboli e immagini del nostro migliore patrimonio agroalimentare. C’è di tutto: dai formaggi che imitano i nostri Grana Padano, Asiago e Parmigiano Reggiano, ai salumi in versione “spalmabile”, ai prosciutti che richiamo i Parma e il San Daniele, alle mozzarelle col tricolore posticcio, alle insalate di ogni genere, senza dimenticare l’olio d’oliva, il vino e molto altro. Per i consumatori sarà un esercizio di consapevolezza e un utile allenamento a riconoscere il vero made in Italy. La loro attenzione sarà premiata al nostro Mercato Coperto di Padova con la consegna di un prodotto firmato dai nostri agricoltori, un autentico “made in Italy” che non teme imitazioni. Quello del falso agroalimentare è un business in continua espansione, a danno delle produzioni e dell’agricoltura di casa nostra. Ma i cittadini sono dalla nostra parte e sono sempre più consapevoli e attenti all’origine, alla qualità e alla salubrità di ciò che acquistano. Insieme a loro potremo far fronte all’invasione di “tarocchi” ed educare ad una spesa intelligente”.

Nell’ultimo decennio, conferma un recente studio di Coldiretti, il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo ha visto un aumento record del 70% nel corso, arrivando a superare i 100 miliardi di euro di fatturato, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.

A preoccupare, continua la Coldiretti, è anche la nuova stagione degli accordi commerciali bilaterali inaugurata con il Canada (CETA) che per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma è anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan. Ora anche il Governo italiano si è accorto di questa minaccia ed è pronto a non ratificare l’accordo trappola per il nostro made in Italy.

 

AREZZO, AL “PRATO” ARRIVA AGRI YOUNG ED E’ SUBITO “FESTA” DELL’AGRICOLTURA

Giovedì 26 luglio

“Una vera e propria giornata di festa quella che invaderà il Prato di Arezzo il prossimo giovedì 26 luglio portando nel cuore della città Agri Young 2018 – Festa dell’agricoltura aretina, un appuntamento unico  finalizzato a far conoscere al cittadino consumatore i valori di identità e tipicità delle aziende agricole e produzioni agroalimentari locali, promuovere l’imprenditorialità giovanile in agricoltura e le eccellenze del territorio”. Queste le parole del Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi che questa mattina ha aperto la conferenza stampa di presentazione della manifestazione che si è tenuta proprio al Prato di Arezzo, luogo che ospiterà la kermesse.

“Sarà un’intera giornata dove verranno organizzate attività didattico/ludico/ricreative rivolte ai bambini e alle loro famiglie, presentazione dei libri “#Gnomeide” e “La gente dei Campi ed il sogno di Bonomi” e poi ancora attività sportive e trekking urbano, rievocazione della battitura con esposizione di macchine ed attrezzatura agricole, una mostra fotografica, mini corsi di avvicinamento al vino, birra ed olio, i tavoli tematici dell’agricoltura con i giovani imprenditori e gli enti e istituzioni del territorio e si concluderà con una “Maxi grigliata di Campagna Amica” e musica. Festa dell’agricoltura aretina – prosegue il Direttore Rossi – perché per la seconda volta la grande bellezza della campagna aretina torna in città con un importante appuntamento nel centro di Arezzo che sarà trasformato in una vera e propria fattoria.

Questa settima edizione vede per la prima volta, l’apertura a tutta la cittadinanza – spiega Rossi – vogliamo che tutti possano scoprire quello che è diventata oggi l’agricoltura, non dimenticandosi del passato e guardando sempre al futuro, in un’ottica di crescita e sviluppo continuo. Un ringraziamento particolare va al Comune di Arezzo che ha accolto nel migliore dei modi la nostra iniziativa”.

Ed il Comune di Arezzo, rappresentato dall’Assessore Marcello Comanducci, ha spiegato che l’amministrazione è stata ben felice di ospitare fin da subito la manifestazione “Il Prato è la location giusta, stiamo lavorando molto per rilanciare questa bella zona della città, un polmone verde unico in Toscana. Ci piace molto il taglio di Agri Young, da un lato dedicato ai giovani e giovanissimi ed ai cittadini, dall’altro un’occasione per far conoscere ai tanti turisti che visitano Arezzo la bellezza dell’agricoltura”.

Al tavolo anche la Vicepresidente della Provincia di Arezzo Eleonora Ducci “Vedere come Coldiretti è riuscita a sintetizzare in una giornata di festa molti aspetti legati al mondo agricolo è straordinario, dall’impegno nell’educazione alimentare e riciclo, fino al contrapporre passato e presente quando si parla di macchine agricole che hanno segnato il cambiamento storico e della produttività, attraverso l’innovazione e la crescita”.

“Come Camera di Commercio di Arezzo abbiamo sempre sostenuto questo evento, perché è anche un riconoscimento all’imprenditoria giovanile – ha dichiarato il Presidente Andrea Sereni –  l’agricoltura rappresenta un settore particolarmente dinamico, anche quest’anno abbiamo avuto un incremento di ben 52 imprese agricole, capitanate da donne e giovani under 35 e all’interno dell’economia complessiva il comparto dell’agricoltura è quello che sta dando le migliore performance. Coldiretti Arezzo con questa giornata ha saputo sottolineare al meglio la differenza di approccio culturale al settore primario che sta avvenendo negli ultimi anni”.

Presente anche il Segretario Generale della CCIAA Giuseppe Salvini “Un ottimo evento che mette al centro l’agricoltura, bene i tavoli tematici e l’attività formativa per dare sempre maggiore forza all’imprenditoria in agricoltura”.

Sono arrivati anche i saluti della Vicepresidente della Regione Toscana Lucia De Robertis che per impegni istituzionali non ha potuto prendere parte alla conferenza “L’impegno della Regione per il sostegno ai giovani agricoltori è uno dai pilastri delle nostre politiche per lo sviluppo rurale. Negli anni proprio le misure della programmazione per l’ingresso dei giovani in questa realtà sono quelle su cui si è concentrata maggiormente la nostra attenzione, nella consapevolezza della necessità di favorire un ricambio generazionale e di accompagnare nuove energie e nuove competenze a rafforzare il settore, nel segno della sostenibilità, della qualità, dell’integrazione al reddito, della complementarità fra attività agricole proprie e turismo”.

A chiudere la presentazione la neo eletta Presidente di Coldiretti Arezzo Lida Castellucci “Avvicinare l’agricoltura alla città e quindi al cittadino è fondamentale, così come è importante dare spazio ai giovani, abbiamo deciso di mettere in piedi questo appuntamento – ha spiegato la Presidente Castellucci – perché Associazioni come la Coldiretti hanno la responsabilità di aiutare i giovani in agricoltura ad avere un futuro, a noi spetta il grande compito del passaggio generazionale. Come nuovo Presidente sarò molto focalizzata sui giovani per combatte insieme le sfide che ci aspettano, intanto guardiamo avanti perché ci attende un bellissimo momento di Festa da condividere con i nostri soci imprenditori e con tutti i cittadini che ne vorranno fare parte”.

Moltissimi i partener e collaboratori coinvolti a partire dalle Fattorie Didattiche e dalle aziende della rete di Campagna Amica e poi Aicoo Arezzo Associazione Italiana conoscere l’Olio di Oliva, Aisa Impianti Zero Spreco San Zeno, Associazione Cuochi Arezzo, Associazione Italiana Sommelier  Toscana Delegazione di Arezzo, Banda Piccoli Chef, Associazione Liria Costruire il Futuro, Associazione Salute e Nascita, Uisp Comitato Territoriale di Arezzo, Unione Regionale Cuochi Toscani, Agraria Vannini e

Media Partner Radio Fly”.

 

NUORO-OGLIASTRA: CHIUSI I RINNOVI DI SEZIONE, IL 2 AGOSTO L’ASSEMBLEA PROVINCIALE

Giovedì 2 agosto

Con Macomer, Bosa, Bitti ed Oliena la Federazione Nuoro Ogliastra chiude il capitolo dei rinnovi delle cariche sociali nelle sezioni comunali e intercomunali e si avvia alla seconda fase: il provinciale. Un percorso che ha coinvolto 70 sezioni e 101 Comuni e che comprende il territorio della ex provincia di Nuoro che si estende da Bosa, a San Teodoro e all’Ogliastra fino alla Barbagia di Seulo e al Sarcidano.

Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 2 agosto a Nuoro dove sarà eletto il consiglio e il presidente provinciale. Gli ultimi quattro presidenti eletti sono: a Macomer, Giovanni Antonio Murgia, 56 anni allevatore di ovini e bovini da carne Bruno sarde, per anni consigliere di amministrazione della storica cooperativa di Bortigali Lacesa.

A Oliena, invece, il presidente di sezione è Antonio Carrus, 46 anni, allevatore di bovini. Nella sezione di Bosa, della quale fa parte anche il Comune di Montestra, è stato eletto Angelo Vaira, agrotecnico di 38 anni, titolare di una azienda vitivinicola, olivicola e ortofrutticola e consigliere di Appos (l’associazione dei produttori olivicoli). A Bitti invece il presidente è Diego Francesco Burrai, 53 anni pastore.