COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 15 marzo 2019

15 Marzo 2019
News La Forza del Territorio del 15 marzo 2019

 

Primo piano

LOMBARDIA

CLIMA, APPENA 3 GIORNI DI PIOGGIA IN INVERNO

Solo tre giorni di pioggia sull’intera Lombardia dall’inizio dell’inverno, con il 55% di precipitazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Arpa, in occasione della partecipazione in piazza della Scala a Milano di una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

 

In particolare – precisa la Coldiretti – le giornate di pioggia su tutta la regione, registrate dalle centraline più significative, si sono concentrate nei primi dieci giorni di febbraio. Ad esempio a Milano città, dal 21 dicembre scorso a oggi, sono caduti solamente 58 millimetri di acqua contro i quasi 200 millimetri dello stesso periodo dell’anno precedente.

Questa situazione da una parte ha favorito il divampare di incendi che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, hanno devastato oltre mille ettari di territorio in Lombardia, mentre dall’altra ha ridotto al minimo le riserve idriche nei grandi laghi con percentuali di riempimento che vanno dal 10% di quello di Como al 16% di quello d’Iseo, fino al 31% del Maggiore. Si salva, per ora, solo il lago di Garda con il 90% di riempimento.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici – afferma Carlo Maria Recchia, leader dei giovani della Coldiretti Lombardia – Basti pensare che nella nostra regione gli indennizzi riconosciuti agli agricoltori dai consorzi di difesa per i danni provocati dalle bizze del tempo nel 2018 ammontano già a più di 30 milioni di euro. A questi vanno poi aggiunti i danni non denunciati e quelli non risarcibili, che fanno alzare ulteriormente il bilancio complessivo”.

La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura nazionale in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due annate gravi nel 2012 e nel 2017 mentre per quanto riguarda i fenomeni precipitativi violenti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono – continua la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.

“Il settore agricolo – conclude Recchia – è anche il più impegnato a contrastare gli effetti del clima pazzo e a promuovere l’uso razionale delle risorse idriche. Si tratta di una sfida cruciale per le nostre imprese che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

 

Dal territorio

PIEMONTE, GIOVANI DI COLDIRETTI A TORINO PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI 

La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione della partecipazione dei giovani agricoltori al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

In Piemonte, a Torino, la delegazione di Giovani Impresa è scesa in piazza con gli studenti partecipando al corteo che, partito da piazza Arbarello, ha il suo culmine in piazza Castello. “Con il cambiamento del clima, l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – con una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Ormai quella del clima è una sfida urgente da affrontare per il settore agricolo. La siccità, infatti, è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura. Le nostre imprese sono sempre più chiamate ad interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. In questo scenario, l’agricoltura piemontese non può fare a meno di assicurare le proprie produzioni agricole, adottando un’adeguata azione di gestione del rischio. I nostri giovani in piazza hanno rappresentato l’agricoltura italiana che è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, ha la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, conta la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita diretta, ma ha anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma”.

 

EMILIA-ROMAGNA, CLIMA: COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA E-R IN PIAZZA A ROMA

“I giovani agricoltori sono i primi custodi della terra e dell’ambiente, produttori di futuro”. Così Andrea Degli Esposti, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna che ha partecipato assieme a ragazzi venuti da Parma, Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì e Cesena a Fridaysforfuture, la manifestazione tenutasi in piazza Venezia a Roma dei giovani agricoltori per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg. “La nostra presenza a Roma è fondamentale per difendere la biodiversità e una gestione sostenibile delle risorse”, ha continuato Degli Esposti.

La grave siccità nelle campagne dell’Emilia Romagna provocata da precipitazioni invernali quasi dimezzate (-40%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – sono costati all’agricoltura regionale oltre 1,5 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” ha affermato il leader dei giovani di Coldiretti regionale nel sottolineare che si tratta di “una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

 

UMBRIA, GIOVANI COLDIRETTI UMBRI A ROMA PER IL GLOBAL STRIKE FOR FUTURE

Una rappresentanza di giovani agricoltori umbri guidata dal delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Francesco Panella, è scesa in piazza oggi a Roma per lo sciopero globale per il clima, aderendo alla mobilitazione globale che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

All’appuntamento in piazza Venezia con il Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici che mettono in pericolo il futuro dell’umanità, anche i giovani imprenditori della Coldiretti che hanno lasciato le campagne dalle diverse regioni affiancando la presidente nazionale Veronica Barbati e manifestando il proprio impegno per l’ambiente con cartelli e striscioni con le scritte “Salva il pianeta, scegli agricoltura locale”, “Noi agricoltori custodi del pianeta”, “No farmers no party”.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – afferma Coldiretti – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

Con il cambiamento del clima l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma con una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – sottolinea Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. La siccità – precisa Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, mentre per quanto riguarda i fenomeni precipitativi violenti, i danni riguardano produzioni, strutture e infrastrutture.

 

TORINO, I GIOVANI DI COLDIRETTI TORINO AL GLOBAL STRIKE FOR FUTURE

Il cambiamento del clima, con il ripetersi di eventi estremi come la siccità fuori stagione, che colpisce duramente quest’anno l’Italia del Nord, favorisce gli incendi che sono aumentati di oltre 20 volte rispetto allo scorso anno. “Anche in provincia di Torino – commenta il Presidente di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati –  nell’ultima settimana si sono registrati numerosi incendi che hanno interessato in particolar modo la Valle di Susa e le Valli di Lanzo e, ancora oggi, numerose squadre di vigili del fuoco e di volontari del gruppo AIB, sono impegnate per domare le fiamme, a loro va quindi un grande ringraziamento per il lavoro che svolgono”.

Fabrizio Galliati continua: “Per questo anche i giovani agricoltori di Coldiretti hanno partecipato al Global Strike for Future per contrastare i cambiamenti climatici, iniziativa che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg e che si è svolta anche a Torino con un corteo che è partito da Piazza Arbarello”.

“L’andamento anomalo di questo inizio anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – prosegue Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dalla siccità al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne”.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude Fabrizio Galliati -–. Siamo di fronte ad una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

 

LAZIO, CLIMA: NEL 2018 DANNI PER 170 MILIONI DI EURO

I cambiamenti climatici provocano l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi che creano danni gravissimi all’agricoltura. Nel 2018 nel Lazio c’è stato un andamento meteorologico anomalo con frequenti shock termici, precipitazioni brevi e violente e temperature al di sopra della media. Tra produzione agricola persa e infrastrutture distrutte, i cambiamenti climatici, nel 2018, hanno provocato nel Lazio danni stimati intorno ai 170 milioni di euro.

“Il nostro è un ufficio a cielo aperto, è ovvio quindi che i cambiamenti climatici incidano tantissimo, la sfida del futuro per le aziende agricole è riuscire a interpretare questa situazione e gli effetti che provoca sui cicli delle colture – spiega David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – E’ necessario un cambio di atteggiamento a livello culturale, chi governa deve capire che siamo di fronte a un fenomeno epocale che va affrontato con ingenti investimenti infrastrutturali, ad esempio sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Anche per questo oggi a Roma, in piazza Venezia, c’erano centinaia di giovani agricoltori della Coldiretti che hanno partecipato al Global Strike for Future”.

Tanti i fenomeni atmosferici estremi nel 2018 nel Lazio, dalle gelate dello scorso marzo con sbalzi termici fino a 30 gradi che hanno danneggiato migliaia di ulivi in tutta la regione al violento maltempo di ottobre, con grandinate e trombe d’aria che hanno colpito in particolare la provincia di Latina, con serre divelte, ortaggi e colture ortifrutticole sommerse dall’acqua. A febbraio 2019, invece, l’insolita ondata di calore ha mandato in tilt le coltivazioni, ingannate dalla finta primavera e rese più vulnerabili con l’arrivo del freddo. Un inverno anomalo che ha costretto i consumatori a fare i conti con le continue fluttuazioni dell’offerta e dei prezzi. Per fare scelte consapevoli, non cadere negli inganni e ottimizzare gli acquisti, l’appuntamento è domani, 16 marzo, alle ore 9.30, presso il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo (via di San Teodoro, 74). Nell’occasione sarà presentato lo studio Coldiretti sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla spesa degli italiani.

 

MODENA: CLIMA, I GIOVANI AGRICOLTORI MODENESI IN PIAZZA A ROMA

C’erano anche i giovani agricoltori modenesi di Coldiretti, insieme ai colleghi provenienti da tutta Italia, a manifestare il proprio impegno per l’ambiente in occasione del Fridaysforfuture, la manifestazione tenutasi oggi in piazza Venezia a Roma per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

“I giovani agricoltori sono i primi custodi della terra e dell’ambiente, produttori di futuro” sottolinea Andrea Degli Esposti, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna che ha guidato la delegazione emiliano-romagnola a Roma. “La nostra presenza a Roma è fondamentale per difendere la biodiversità e una gestione sostenibile delle risorse”.

La grave siccità nelle campagne dell’Emilia Romagna provocata da precipitazioni invernali quasi dimezzate (-40%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che – ricorda Coldiretti Modena – sono costati all’agricoltura regionale oltre 1,5 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici – sottolinea Coldiretti – ma è anche il settore più impegnato per contrastarli aggiungendo che si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

 

FRIULI-V.GIULIA, GIOVANI IN PIAZZA CONTRO I CAMBIAMENTI DEL CLIMA 

“Siamo orgogliosi dei nostri giovani, in piazza a Roma per dare un segnale forte rispetto alle problematiche connesse ai cambiamenti del clima”. Lo afferma il presidente regionale della Coldiretti Fvg sottolineando l’importanza della manifestazione di oggi, venerdì 15 febbraio, in piazza Venezia all’appuntamento con il Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg e al quale partecipano i giovani agricoltori della Coldiretti. “L’agricoltura – osserva ancora Pavan – è l’attività economica che più di tutte vive le conseguenze quotidiane del clima, ne conosce bene le modifiche degli ultimi decenni ed è impegnata a contrastarle. La presenza a Roma di tanti nostri giovani è la conferma dell’impegno della Coldiretti a tutela della sicurezza del territorio”.

 

COMO-LECCO, GLOBAL STRIKE FOR FUTURE: GIOVANI IN PIAZZA A DIFESA DEL PIANETA

Lunghi fasi di siccità alternate a bombe d’acqua. E, nell’inverno che si avvia a conclusione in questi giorni, un bilancio pesante di clima secco e ventoso che ha favorito il propagarsi di gravi incendi, che hanno devastato ampie porzioni di bosco nell’Alto Lario. Un inverno quasi senza neve e pioggia, se – com’è vero – in tutta la Lombardia solo per tre giorni nel periodo sono cadute precipitazioni degne di nota (il 55% in meno rispetto allo scorso anno). È quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti lariana su dati Arpa, in occasione della partecipazione in piazza della Scala a Milano di una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Como Lecco al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.                                                                                                                                                                 

In particolare, le giornate di pioggia su tutta la regione, registrate dalle centraline più significative, si sono concentrate nei primi dieci giorni di febbraio, mentre la neve a Como e Lecco si è vista, anche se copiosa, per una sola giornata.

Questa situazione da una parte ha favorito il divampare di incendi che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, hanno devastato oltre mille ettari di territorio concentrati in particolare nel Comasco e Varesotto, mentre dall’altra ha ridotto al minimo le riserve idriche nei grandi laghi con percentuali di riempimento che vanno dal 10% di quello di Como al 16% di quello d’Iseo, fino al 31% del Lago Maggiore.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti interprovinciale – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici” afferma Chiara Canclini, delegata Coldiretti Giovani Impresa Como Lecco unitamente a Carlo Maria Recchia, leader dei giovani della Coldiretti Lombardia. “Basti pensare che nella nostra regione gli indennizzi riconosciuti agli agricoltori dai consorzi di difesa per i danni provocati dalle bizze del tempo nel 2018 ammontano già a più di 30 milioni di euro. A questi vanno poi aggiunti i danni non denunciati e quelli non risarcibili, che fanno alzare ulteriormente il bilancio complessivo”.

La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

PARMA, CLIMA, COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA PARMA IN PIAZZA A ROMA

Anche una delegazione di giovani di Coldiretti Parma composta dal Vice Delegato Michele Cesari insieme a Sara Tozzi e Marco Carpi ha partecipato a Roma a Fridaysforfuture, la manifestazione tenutasi in piazza Venezia a Roma dei giovani agricoltori per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.  “I giovani agricoltori sono i primi custodi della terra e dell’ambiente, produttori di futuro” – ha commentato Andrea Degli Esposti, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna che ha partecipato assieme a ragazzi venuti da Parma, Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì e Cesena. “La nostra presenza a Roma  -ha sottolineato Degli Esposti – è fondamentale per difendere la biodiversità e una gestione sostenibile delle risorse”.

La grave siccità nelle campagne dell’Emilia Romagna provocata da precipitazioni invernali quasi dimezzate (-40%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – sono costati all’agricoltura regionale oltre 1,5 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” ha affermato il leader dei giovani di Coldiretti regionale nel sottolineare che si tratta di “una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

 

AREZZO, CLIMA: ALLERTA GELATE: COLDIRETTI METTE IN CAMPO L’SMS SALVA FRUTTA

L’alternanza delle temperature, che si abbassano di molto nella notte, ci ricordano che il lungo inverno non è ancora terminato. Il brusco calo delle temperature fa scattare nelle campagne aretine l’allarme gelo soprattutto per i frutticoltori che temono per la fioritura di susini, peschi e albicocchi con conseguente perdita dei prossimi raccolti.

“Sul territorio della nostra provincia – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – c’è questo rischio, specie nelle aziende orticole e fruttifere, per questo abbiamo messo in campo, a seguito di un accordo con l’Università di Firenze, con il CNR e con il Consorzio Lamma, un servizio di allerta gelate che in caso di cambiamenti bruschi del clima si attiva il cosiddetto ‘sistema antibrina’ e un sms arriva direttamente sul cellulare o sul terminale dell’agricoltore che viene avvertito preventivamente e che a quel punto, a qualsiasi ora del giorno e della notte, può attivare tutte le necessarie operazioni per prevenire o limitare al massimo i danni. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – ribadisce Rossi – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Sono state dislocate infatti delle centraline che segnalano l’andamento meteo dati le situazioni del tempo minuto per minuto nel corso delle 24ore. 

“Le temperature mi vengono trasmesse in tempo reale – illustra Luigi Montesi, Tecnico esperto di Coldiretti Arezzo che segue il servizio – prevedendo quello che accadrà la mattina dopo, in caso di allerta, con temperature che si abbassano sotto lo zero parte subito l’sms, forniamo anche altri dati importanti come la presenza del vento, l’umidità del bulbo e dell’aria tutti dati che servono all’imprenditore agricolo per decidere se e quando iniziare con l’irrigazione antibrina. In questo periodo il lavoro è di monitoraggio continuo, ma l’allerta sarà maggiore nel giro di 20 giorni quando inizia il rischio più alto perché se adesso il fiore resiste a meno 4 gradi il piccolo frutto no. Ad ogni modo si avvia a concludere Montesi – due notti fa alcune aziende frutticole della Valdichiana hanno iniziato ad irrigare. I prossimi giorni non dovrebbero essere particolarmente pericolosi ma l’allerta resta perché il problema è la copertura nuvolosa e la neve nel Pratomagno è ancora presente, quindi potrebbero calare di nuovo le temperature”.

La grave siccità nelle campagne provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione della partecipazione in piazza Venezia a Roma dei giovani agricoltori guidati dal leader nazionale Veronica Barbati al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Centinaia di giovani agricoltori della Coldiretti hanno lasciato le campagne delle diverse regioni per giungere nella Capitale e manifestare il proprio impegno per l’ambiente con cartelli e striscioni con le scritte “Save the planet, buy local”, “Noi agricoltori custodi del pianeta”, “No farmers no party”.

 

PUGLIA, XYLELLA: FACCIA A FACCIA CON ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA 

La delegazione di Coldiretti, guidata dal presidente regionale Savino Muraglia, ha abbandonato l’incontro convocato dall’Assessore regionale Di Gioia a Lecce, non prima di rinnovare la richiesta delle sue dimissioni, nel faccia a faccia con lo stesso Assessore. “Disconosciamo l’Assessore e il suo operato omissivo e rinnoviamo la richiesta delle sue dimissioni – ha detto Muraglia – per i ritardi, la negligenza, perché non ha ascoltato il territorio e le necessità del popolo dell’olio salentino che è stato abbandonato a se stesso, dimenticato a se stesso negli ultimi 4 anni. Un altro anno così è inaccettabile”.

Un’ovazione è seguita alla dichiarazione del presidente Muraglia dai circa mille tra olivicoltori, frantoiani e vivaisti che hanno presidiato durante la riunione il Palazzo del potere, con trattori, motoseghe e pale meccaniche e una montagna di legna degli ulivi contagiati da scaricare davanti all’ufficio provinciale di Lecce dell’Assessorato regionale all’Agricoltura contro la gestione inconcludente dell’emergenza Xylella che ha devastato milioni di ulivi in Salento, proprio mentre si teneva la riunione convocata dall’Assessore.

“Sentire ancora una volta che non ha aveva la forza di far emanare il Decreto Emergenze che prevedesse precise deroghe all’espianto nell’area infetta è una vergogna. Di fatto ha rimbalzato la responsabilità sul Governo e oggi chiede a noi gli emendamenti al Decreto. Non ha la forza, si deve dimettere”, ha aggiunto il presidente Muraglia.

Assessore Di Gioia giù le mani dall’agricoltura del Salento: Dimettiti”, “Fermiamo la Xylella E’ #disastrocolposo”, “Burocrazia fa più danni della Xylella”, “Più scienza e meno stregoni”, “Assessorato agricoltura chiuso per conferenza stampa”, sono solo alcuni degli slogan che si leggono su striscioni e cartelli della protesta con i manifestanti che denunciano i ritardi inaccettabili della burocrazia regionale e chiedono interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e decreti senza impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre gli agricoltori non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre.

“Basta con le conferenza stampa quotidiane, i rimpalli di responsabilità, i tira e molla, che sono solo diversivi, quando non ha ancora inviato la richiesta di declaratoria di calamità naturale per il 2018 a beneficio delle aziende colpite da Xylella. Dovremo fare la guerra civile anche per questo?”.

Dopo quasi 4 anni sono ancora bloccati ben 100 milioni di euro del PSR per i bandi per espianti e reimpianti, gli investimenti e i frantoi, le aziende al collasso sono costrette a pagare le cartelle dei consorzi di bonifica – denuncia Coldiretti Puglia – i vivai ancora non possono movimentare le piante all’interno dell’area infetta.

“Parleremo direttamente con il presidente della Regione Emiliano che convocherà, probabilmente già lunedì, il tavolo istituzionale. Il Decreto Legge sulle emergenze va riempito dei contenuti per l’area infetta del Salento e di risorse, abbiamo già pronti gli emendamenti che non affideremo ad un Assessore regionale, che da coordinatore degli Assessori all’Agricoltura in Conferenza Stato – Regioni e da interlocutore diretto del Ministro e delle strutture Ministeriali, ha avallato un provvedimento del tutto inadeguato, anzi ha inizialmente esultato, come altri che hanno plaudito irresponsabilmente al Decreto per, poi, fare marcia indietro. Senza deroghe ai vincoli nazionali paesaggisti, idrogeologici e di qualunque altra natura agli espianti per l’area infetta delle zone ormai distrutte dal batterio, il nostro territorio è ingessato e destinato ad una morte a cui nessuno di noi si arrende”.

“Non accettiamo più che si parli e basta – continua Muraglia – vogliamo fatti per il popolo del Salento, atti concreti, deroghe ai vincoli, rispetto delle deroghe regionali già approvate il 21 dicembre 2018 e mai applicate e risorse, perché il Decreto Legge ha stanziato risorse insignificanti e la copertura dei costi sostenuti dalle imprese olivicole per gli interessi sui mutui bancari – aggiunge Muraglia –  non è proporzionale all’effettivo costo, ma viene assegnato un identico ammontare, a prescindere dal danno, sminuendo di fatto l’efficacia della misura, mentre il Fondo di Solidarietà Nazionale è a disposizione tutte le regioni italiane colpite da calamità”.

E’ avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – denuncia Coldiretti Puglia – il contagio della Xyella che ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità.

 

BRESCIA: IMPRESE, A MONTICHIARI IL TERZO INCONTRO TERRITORIALE DI COLDIRETTI

Importanti i risultati ottenuti dal lavoro fatto da Coldiretti: dal gasolio agricolo ai temi legati alla defiscalizzazione, ma non solo, l’etichettatura obbligatoria sui prodotti agroalimentari, la cancellazione del segreto di stato sulle importazioni e l’educazione alimentare ai cittadini consumatori. Di questo e altro si è parlato questa mattina durante l’incontro tecnico e sindacale promosso da Coldiretti Brescia a Montichiari alla presenza del Presidente Ettore Prandini, del Direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano, del responsabile fiscale di Coldiretti Brescia Roberto Polsini, del vice direttore e responsabile economico Mauro Belloli e di numerosi agricoltori del territorio.

“Momenti di confronto già collaudati e molto apprezzati dai soci –  commenta il Presidente di Coldiretti Prandini – che costituiscono sempre un importante spazio di approfondimento sui temi di stringente attualità e sulle iniziative che l’organizzazione sta portando avanti per consentire alle imprese agricole di recuperare competitività e reddito”.

L’incontro – continua Coldiretti Brescia –  si è aperto con due interventi tecnici sul tema fiscale ed economico: il vice direttore Belloli di Coldiretti Brescia ha affrontati i temi della PAC, del PSR e del settore lattiero caseario, suinicolo e delle carni bovine mentre il responsabile fiscale Polsini ha parlato della nuova legge di bilancio soffermandosi sul settore florovivaistico.

A seguire numerosi interventi dalla sala: Dario Turina presidente di sezione di Moniga del Garda ha parlato dell’assedio della fauna selvatica e delle azioni da mettere in campo per la tutela delle attività agricole, Claudio Chiarini, presidente di sezione di Montichiari, ha parlato dei continui controlli da parte delle GEV che, oltre alle segnalazioni procedono con sanzioni e ha chiesto delucidazioni riguardo la direttiva nitrati.

L’intervento di Michele Saetti allevatore zootecnico di Lonato del Garda si è concentrato sull’utilizzo dell’acqua e delle riserve idriche. Infine Gianantonio Pavarini, presidente di sezione di Montirone, ha portato all’attenzione il problema del PGT legato al comune di Montirone.

Decreti attuativi per la legge di etichettatura obbligatoria, modelli operativi con progetti di medio e lungo periodo per garantire sviluppo alle imprese, gestione delle risorse idriche che tenga presente la situazione territoriale e climatica per  garantire una situazione di omogeneità durante tutto l’anno, educazione agroalimentare ai cittadini consumatori a partire dalla scuola per evitare situazioni di scorretta informazione, sono stati alcuni  degli argomenti trattati dal Presidente Ettore Prandini, che ha sottolineato l’impegno di Coldiretti a tutti i livelli istituzionali per la difesa degli interessi degli agricoltori con particolare attenzione anche al comparto suinicolo che sta attraversando mesi di sofferenza “bisogna mettere in atto strategie di carattere economico di medio e lungo periodo – precisa il Presidente Prandini –  non cambiamo ciò che funziona ma analizziamo modelli di crescita e sviluppo per le imprese agricole che possano creare reddito”.

“Al centro dobbiamo mettere – conclude il Presidente Prandini – il valore delle imprese agricole e degli imprenditori agricoli che sono il vero motore del Paese; solo tramite l’origine possiamo avere trasparenza e chiarezza verso i cittadini consumatori ed è importante avere regole chiare e uguali all’interno dell’Europa.

Fissati i prossimi appuntamenti di incontro e confronto sul territorio, lunedì 1 aprile alle ore 17.30 a Provaglio d’Iseo presso l’azienda vitivinicola Barone Pizzini e venerdì 5 aprile alle ore 20.00 presso la sala del pianoforte del Comune di Rovato all’interno della Fiera Lombardia Carne.

 

VERCELLI-BIELLA, MIELE: BOOM DI IMPORTAZIONI, PREZZI IN DISCESA. ATTENTI A QUALITA’

Boom di miele importato e prezzi all’ingrosso in netta discesa. E’ quanto si sta registrando per il mercato del miele in Italia che, dopo anni di scarsa produzione, ha visto nel 2018 un incremento. Il miele, definito dalla mitologia greca “nettare degli dei”, ha origini lontane: alcuni ritengono che le prime arnie artificiali, realizzate dalle popolazioni ittite, risalgano addirittura al VI millennio a.C. Particolarmente conosciuto e consumato anche per i suoi effetti benefici naturali, il miele può essere considerato il carburante ideale per l’organismo poiché ricco di zuccheri semplici, quali glucosio e fruttosio, di acqua, vitamine, sali minerali ed enzimi.

In totale l’Italia conta 45.000 apicoltori, di cui quasi 20.000 quelli che lo fanno non per diletto e autoconsumo, ma per immettere miele e prodotti apistici sul mercato. L’apicoltura rappresenta un settore importante per l’agricoltura, con 1,2 milioni di alveari, un valore stimato di 150-170 milioni di euro.

In Piemonte il settore apistico negli ultimi cinque anni ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

Anche i produttori delle nostre province – spiega Coldiretti Vercelli e Biella –  risentono della stagnazione di mercato degli anni precedenti legata a scarse produzioni. Vista, però la buona produzione dell’annata 2018, ora si sta verificando una forbice eccessiva tra il prezzo del miele italiano e quello straniero. Una situazione critica per i nostri apicoltori che si impegnano a produrre un miele di elevata qualità, nonostante gli sconvolgimenti climatici, in particolare la siccità, che influiscono sui numeri a livello produttivo. A far concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Comprare miele italiano significa avere un prodotto non addizionato con altri zuccheri, come avviene per quello industriale, e sostenere l’ambiente poiché l’apicoltura preserva biodiversità ed ecosistema. Visto che l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, al fine di non incorrere in frodi, è bene sempre leggere l’etichetta e privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta Campagna Amica in azienda o nei mercati.

 

PESARO URBINO, LA PROVINCIA VOLGE AL BIOLOGICO MA PIÙ CONTROLLI SU IMPORT

Con oltre 900 aziende certificate la Provincia di Pesaro Urbino figura tra i primi posti in Italia per diffusione del biologico. Nelle Marche la “fetta” pesarese rappresenta quasi il 25% del totale. Occorre però stare attenti e rafforzare i controlli sui prodotti bio che arrivano dall’estero, in quanto con l’aumento dell’interesse per il biologico è cresciuto anche il rischio frodi. Il recente monito della Corte dei Conti europea che invita a maggiore attenzione sui prodotti biologici importati è stato fatto proprio dagli agricoltori che, nei giorni scorsi a Fossombrone, hanno partecipato all’incontro organizzato da Coldiretti Pesaro Urbino per un confronto con la Regione, con gli ispettori dell’Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi) e con i responsabili degli enti certificatori.

La provincia di Pesaro, secondo i dati di Biobank, fa sapere Coldiretti Pesaro Urbino, è al 4° posto nazionale tra le province italiane per numero di negozi specializzati in biologico (61 per milione di abitanti) e al 4° posto per numero di aziende agricole bio che svolgono anche attività agrituristica (49). “Gli agricoltori pesaresi – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – sono pronti a rispettare le regole e a sottostare ai controlli. La trasparenza è garanzia di qualità e salubrità del cibo per i consumatori finali. Al tempo stesso però chiedono altrettanta rigorosità e attenzione rispetto a ciò che viene importato perché all’estero i controlli di filiera non sono stringenti come avviene in Italia dove, ad esempio, i certificatori sono autonomi e soggetti a sanzioni da parte dello Stato. Riteniamo importante, quindi, che l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici”.

Nel 2018 l’import biologico in Europa ha raggiunto il quantitativo record di 3,4 miliardi di chili, 415 milioni dei quali arrivano dalla Cina che è il principale fornitore. In Italia, sempre nel 2018, si è registrato un aumento del 10% negli acquisti di alimenti biologici che peraltro finiscono nel carrello del 64% degli cittadini del Belpaese, tra i quali un 22% li acquista regolarmente e un 42% qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

 

LIGURIA, AUMENTARE I CONTROLLI SU ARRIVI DALL’ESTERO PER TUTELARE IL BIO LIGURE

3900 ettari di superficie coltivata per un totale di 400 operatori, più della metà produttori, che fanno biologico in Liguria: per difendere il loro lavoro occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati, che sono arrivati al record di 3,4 miliardi di chili nel 2018, 415 milioni dei quali arrivano dalla Cina che è il principale fornitore.

È quanto commenta Coldiretti Liguria in base alla relazione speciale della Corte dei Conti Ue su “Il sistema di controllo per i prodotti biologici” dove, pur rilevando miglioramenti sul fronte dei controlli, si segnala l’insufficienza delle verifiche sui prodotti bio che sbarcano nella Unione Europea da più di 100 diversi Paesi terzi. Da qui la raccomandazione alla Commissione Ue di migliorare la vigilanza sull’import anche attraverso una maggiore cooperazione con gli organismi di accreditamento e con le autorità competenti. La Corte dei Conti Ue invita anche a garantire la tracciabilità dei prodotti perché denuncia che per molti di questi “non è stato possibile risalire al produttore agricolo”.

In Italia si è registrato, nel 2018, un aumento del 10% negli acquisti di alimenti biologici che peraltro finiscono nel carrello del 64% degli cittadini del Belpaese, tra i quali un 22% li acquista regolarmente e un 42% qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe. Ma l’Italia è anche leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con quasi 65mila aziende (64.210) su 1.795.650 ettari di terreno che subiscono la concorrenza sleale delle importazioni extracomunitarie. È importante sia per consumatori che produttore controllare maggiormente le importazioni del biologico dal momento che aumentando l’interesse per il settore è cresciuto anche il rischio frodi, con le notizie di reato che sono quintuplicate rispetto all’anno precedente secondo un’analisi Coldiretti su dati Icqrf, con 88 notizie di reato nel 2018 rispetto alle 19 nel 2017.

“I nostri prodotti biologici – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – sono prodotti per i quali in tutto il ciclo produttivo è garantita, attraverso controlli, l’esclusione dell’utilizzo di prodotti chimici, in un’agricoltura totalmente green rispettosa dell’ambiente. Nella nostra regione una roccaforte del biologico è rappresentata dalla Val di vara dove addirittura 60 operatori portano avanti questo tipo di agricoltura, che le ha fatto conquistare anche il nome di Valle del Biologico. Ma a livello regionale le produzioni bio particolarmente affermate vanno da quelle derivanti dall’attività zootecnica (dal latte formaggi miele carne), olivicoltura, orticoltura e produzione di aromatiche. Per difendere quindi la produzione locale è necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue. Per essere comunque sicuri del prodotto acquistato si consiglia sempre di rivolgersi per i propri acquisti bio ai produttori locali certificati o scegliere, dove presenti, mercati dei produttori Campagna Amica Liguria”

 

NOVARA-VCO, PREDILIGERE IL MIELE MADE IN PIEMONTE PER AVERE CERTEZZA DI QUALITÀ 

Boom di miele importato e prezzi all’ingrosso in netta discesa. E’ quanto si sta registrando per il mercato del miele in Italia che, dopo anni di scarsa produzione, ha visto nel 2018 un incremento.  Il miele, definito dalla mitologia greca “nettare degli dei”, ha origini lontane: alcuni ritengono che le prime arnie artificiali, realizzate dalle popolazioni ittite, risalgano addirittura al VI millennio a.C. Particolarmente conosciuto e consumato anche per i suoi effetti benefici naturali, il miele può essere considerato il carburante ideale per l’organismo poiché ricco di zuccheri semplici, quali glucosio e fruttosio, di acqua, vitamine, sali minerali ed enzimi.

In totale l’Italia conta 45.000 apicoltori, di cui quasi 20.000 quelli che lo fanno non per diletto e autoconsumo, ma per immettere miele e prodotti apistici sul mercato. L’apicoltura rappresenta un settore importante per l’agricoltura, con 1,2 milioni di alveari, un valore stimato di 150-170 milioni di euro.

In Piemonte il settore apistico negli ultimi cinque anni ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

“Anche i produttori novaresi – spiega Coldiretti Novara e VCO – risentono della stagnazione di mercato degli anni precedenti legata a scarse produzioni. Vista, però la buona produzione dell’annata 2018, ora si sta verificando una forbice eccessiva tra il prezzo del miele italiano e quello straniero. Una situazione critica per i nostri apicoltori che si impegnano a produrre un miele di elevata qualità, nonostante gli sconvolgimenti climatici, in particolare la siccità, che influiscono sui numeri a livello produttivo. A far concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi.

Comprare miele italiano significa avere un prodotto non addizionato con altri zuccheri, come avviene per quello industriale, e sostenere l’ambiente poiché l’apicoltura preserva biodiversità ed ecosistema. Visto che l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, al fine di non incorrere in frodi, è bene sempre leggere l’etichetta e privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta Campagna Amica in azienda o nei mercati”.

 

PESARO URBINO, DONNE IMPRESA “SFORNA” LA PIZZA PESARESE A KM 0

La pizza gourmet di Campagna Amica a chilometro zero: ecco la ricetta delle imprenditrici pesaresi di Coldiretti Donne Impresa, di concerto con Uecoop e Agrimercato Pesaro e Urbino. Base bianca con spinaci, prosciutto crudo, mandorle e per formaggio un primo sale ispirato al Casécc: tutto prodotto sul territorio e sul menu speciale che, nei giorni scorsi, è stato proposto dalla pizzeria Angelo 2.0 di Fano. Si tratta di un locale storico fanese che, recentemente, dopo il pensionamento dei vecchi proprietari, è stato rilevato dai giovani della cooperativa sociale I Talenti: imprenditoria con una mano sul cuore visto che la coop offre opportunità di lavoro a soggetti disabili. L’obiettivo è quello di dedicare pizze con i prodotti degli agrimercati pesaresi a seconda della stagionalità. Pizze gourmet che possono trasformarsi in testimonial, attraverso il gusto, di tutto il territorio.

 

PAVIA, SICCITA’: ALMENO 4 MILIONI DI EURO DI DANNI ALLE CAMPAGNE PAVESI 

Solo tre giorni di pioggia sull’intera Lombardia dall’inizio dell’inverno, con il 55% di precipitazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E almeno 4 milioni di euro di danni alle campagne pavesi nel 2018 a causa delle bizze del clima. È quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti in occasione della partecipazione di una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti al “Global Strike for Future” per contrastare i cambiamenti climatici.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Basti pensare che nella nostra provincia gli indennizzi per i danni riconosciuti nel 2018 agli agricoltori solo dai consorzi di difesa ammontano già a circa 4 milioni di euro. A questi vanno poi aggiunti i danni non denunciati e quelli non risarcibili, che fanno alzare ulteriormente il bilancio complessivo”. L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne.

La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. “Il settore agricolo – dice ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – è anche il più impegnato a contrastare gli effetti del clima pazzo e a promuovere l’uso razionale delle risorse idriche”.

In particolare le giornate di pioggia su tutta la Lombardia, registrate dalle centraline più significative, si sono concentrate – precisa la Coldiretti – nei primi dieci giorni di febbraio. Questa situazione da una parte ha favorito il divampare di incendi che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali – hanno devastato oltre mille ettari di territorio in Lombardia, mentre dall’altra ha ridotto al minimo le riserve idriche nei grandi laghi con percentuali di riempimento che vanno dal 10% di quello di Como al 16% di quello d’Iseo, fino al 31% del Maggiore. Si salva, per ora, solo il lago di Garda con il 90% di riempimento.

La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura nazionale in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due annate gravi nel 2012 e nel 2017 mentre per quanto riguarda i fenomeni precipitativi violenti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono – continua la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.

 

 

Appuntamenti

VENETO: IL CONVEGNO DI COLDIRETTI APRE LA 40^ EDIZIONE DI AGRIMONT DI LONGARONE

Sabato 16 marzo

Dalla rinascita dei boschi allo sviluppo delle filiere agricole di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici

15 marzo 2019 – Lo sviluppo delle filiera agricole, un corretto utilizzo risorse e il futuro dei territori montani sempre più esposti a eventi estremi causati dai cambiamenti climatici sono al centro dell’incontro organizzato a Longarone (Belluno). Domani, sabato 16 marzo in occasione del convegno organizzato ad Agrimont dal titolo “Una politica per l’agricoltura di montagna” con l’intervento del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. Gli agricoltori raggiungeranno il Centro Congressi della Fiera da tutta la regione per un confronto che verterà sulla ricostruzione del territorio dopo le recenti calamità con l’azione quotidiana delle imprese agricole per la tutela del paesaggio e la salvaguardia ambientale. L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – spiega la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – sostiene la Coldiretti – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. L’appuntamento di Longarone sarà aperto da Alessandro De Rocco presidente di Coldiretti Belluno e introdotto dai saluti di Gian Angelo Bellati presidente di Longarone Fiere, dell’On. Giampaolo Vallardi presidente delle Commissione Agricoltura Senato e di Roberto Pradin presidente della Provincia con relazioni di Stefano Leporati responsabile politiche economiche di Coldiretti, Silvia Sedita docente di marketing dell’Università di Padova e a Gabriele Calliari presidente di Federforeste.  All’evento, moderato dal presidente di Coldiretti Veneto Daniele Salvagno, parteciperà l’assessore regionale dell’agricoltura Giuseppe Pan. 

 

LOMBARDIA: CLIMA, PRIMAVERA A MILANO CON PRIMIZIE E FIORI IN CITTÀ

Sabato 16 marzo

Il clima pazzo con un inverno anomalo e siccitoso anticipa la bella stagione in città: al mercato agricolo di Porta Romana a Milano arrivano primizie e fiori di primavera. E’ quanto spiega la Coldiretti regionale in occasione della giornata di iniziative dedicate alla nuova stagionalità del cibo e alle scelte dei consumatori organizzate nei farmers’ market di Campagna Amica in tutta Italia.

Nel capoluogo lombardo l’appuntamento è per domani, sabato 16 marzo, dalle ore 9.30 in via Friuli 10/A con l’esposizione delle primizie da valorizzare in cucina con i menù di primavera, il linguaggio segreto dei fiori e i laboratori didattici per i più piccoli.

Domenica 17 marzo, invece, l’appuntamento si sposta a Crema presso il mercato agricolo di Campagna Amica in via Verdi, dalle ore 8 alle 12, con i consigli degli esperti Coldiretti per fare acquisti consapevoli e le attività manuali per i bambini. Continua poi la raccolta firme per la petizione “Eat Original – StopCiboAnonimo” per chiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine su tutti gli alimenti.

 

LA SPEZIA: AGRICOLTURA E SOLIDARIETA’ PER LA FESTA DI SAN GIUSEPPE

Da domenica 17 a martedì 19 marzo

Dai laboratori didattici dedicati ai più piccoli alla mobilitazione contro il falso Made in Liguria, dal mercato dei produttori alla raccolta fondi di Coltiviamo il Cuore: ecco alcune iniziative che caratterizzeranno la partecipazione del meglio dell’agricoltura spezzina alla tre giorni dedicata al santo Patrono della città.

Lo rende noto Coldiretti La Spezia nell’annunciare che, da domenica a martedì, nella centralissima piazza R.Ginocchio (davanti al Museo Lia), sarà possibile acquistare prodotti interamente a km0 quali olio, olive in salamoia, miele e prodotti apiari, patè e molto altro, venduti direttamente dai produttori delle vallate di levante mentre ad  animare lo spazio dedicato al mercatino tematico, saranno in programma laboratori didattici per far conoscere ai più piccoli il mondo agricolo e gli antichi mestieri realizzati grazie alla collaborazione dei volontari di Donne Impresa e Giovani Impresa Coldiretti. Dalle 15 alle 17 sarà possibile diventare Agripittori utilizzando come pennelli e tavolozza le mani, i semi e i fiori della terra, realizzare una vera bambolina con la paglia al laboratorio Le Bambole della Nonna, e per, i più audaci, seminare la propria piantina con il laboratorio Mani in Terra.

E mentre i più piccoli saranno impegnati, i genitori avranno modo di parlare direttamente con i rappresentanti delle aziende del territorio presenti negli stand, i quali spiegheranno l’importanza del consumare sempre alimenti sani e genuini dove l’origine è tracciabile e garantita: in questo frangente la cittadinanza potrà dare il suo prezioso contributo firmando  #EAT ORIGINAL, petizione con la quale Coldiretti chiede all’Europa di rendere obbligatoria l’etichettatura di tutti i prodotti, in modo da tutelare l’intero settore agroalimentare e soprattutto il consumatore.

Ma non solo: anche qui sarà portata avanti la raccolta di beneficenza del progetto Coltiviamo il Cuore, ideato da Coldiretti Donne Impresa Liguria e portato avanti nelle più importanti piazze della regione, che mostra il valore sociale  dell’agricoltura ligure: i fondi ricavati attraverso la vendita di piantine donate dalle aziende floricole della Piana di Albenga e un piccolo contributo richiesto ai partecipanti dei laboratori in programma, permetteranno l’acquisto di attrezzature necessarie per il reparto di Chirurgia Pediatrica delll’Istituto G.Gaslini di Genova.  

“Coltiviamo il Cuore – spiegano la Responsabile di Coldiretti Donne Impresa Liguria Cristina Adelmi e la Delegata Giovani Impresa La Spezia Elisa Filipelli – parte dalla voglia di fare e aiutare del gruppo Donne Impresa, che da quest’anno ha trovato anche il valido aiuto dei Giovani e Agrichef di Campagna Amica Liguria, che scenderanno in piazza per mostrare il valore sociale dell’agricoltura e sensibilizzare la cittadinanza su tematiche che toccano tutti da vicino. Attraverso questa iniziativa è già stato possibile negli scorsi anni, acquistare macchinari, quali un cistoscopio neonatale e monitor per il controllo non invasivo dei parametri vitali, destinati alla diagnosi e cura dei piccoli pazienti dell’Istituto pediatrico “Giovannina Gaslini” di Genova: anche l’obiettivo di quest’anno si conferma importante”.

 “La Fiera di San Giuseppe – affermano il Presidente di Coldiretti La Spezia Sara Baccelli e il Direttore Provinciale Francesco Goffredo – è un must in cui esplode la vivacità nel centro storico e quest’anno a dare il loro contributo saranno presenti le nostre aziende locali, pronte a mostrare tutte le sfaccettature e particolarità dell’agricoltura del levante ligure. Importante è il progetto solidale portato avanti poi dalle nostre imprenditrici che nel tempo hanno dimostrato di saper farsi largo sul mercato portando avanti imprese di successo, tutelando e valorizzando i prodotti del nostro territorio, ma che si contraddistinguono per la loro sensibilità ai temi sociali, per i quali si impegnano portando avanti iniziative di grande valore. Siamo sicuri che la cittadinanza risponderà in maniera attiva e ci permetterà di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati”.

 

MARCHE: PRIMAVERA, PRIMULE IN OMAGGIO PER OGNI FIRMA CONTRO IL CIBO FALSO

Sabato 16 e domenica 17 marzo

La primavera esplode con i suoi colori anche nei mercati di Campagna Amica Coldiretti. Sono i fiori i grandi protagonisti del weekend nei tradizionali banchi gialli della vendita diretta di prodotti del territorio. Fiori, primule in questo caso, che saranno anche regalate agli avventori dagli stand di Coldiretti presenti per raccogliere le firme della petizione europea Eat original! Unmask your food per chiedere alla Commissione Europea una legge che renda obbligatoria in etichetta l’indicazione di origine del cibo. Un’iniziativa (fino a esaurimento scorte) presa dai mercati di Ancona e di Civitanova mentre a Fermo è prevista tutta una scontistica particolare per primule, viole ed erbe aromatiche.

Per quanto riguarda la petizione Eat original! Coldiretti prosegue, tra iniziative ma anche dai suoi uffici di zona, a raccogliere le firme dei cittadini. La raccolta firme è di carattere europeo. Insieme ad altre associazioni agricole europee, Coldiretti ha l’obiettivo di portare a Bruxelles 1 milione di firme. C’è tempo fino al prossimo ottobre ma già i marchigiani hanno fatto vedere il grande interesse che c’è attorno alla questione: sono circa 15mila le sottoscrizioni raccolte finora in tutta la regione. Nel weekend si potranno trovare i banchi della petizione, insieme alle eccellenze del territorio, ai seguenti mercati: Ancona, sabato 16: piazza Cavour dalle 9.30 alle 13 (una primula dell’azienda Bambozzi in omaggio, fino a esaurimento scorte); Fermo, sabato 16: mercato coperto di piazza Dante dalle 9 alle 12; Civitanova, domenica 17: piazza XX Settembre dalle 9.30 alle 12 (una primula della Floricoltura Cannella in omaggio, fino a esaurimento scorte).

 

FROSINONE: A CASTELMASSIMO IL NUOVO MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

Domenica 17 marzo

Sarà inaugurato domenica 17 marzo a Castelmassimo, presso il Centro Fiere Crispino, un nuovo mercato di Campagna Amica (via Casamari, 381). L’evento avrà luogo in occasione della manifestazione “Animali in fiera”. Il mercato rimarrà aperto dalle ore 8 alle 13.30 e avrà una cadenza mensile (ogni terza domenica del mese).

Oltre all’esposizione di diverse specie animali, curata dagli organizzatori del Centro, sarà possibile degustare e acquistare prodotti del territorio, a km zero, delle aziende agricole. “Ringrazio il Centro Fiere Crispino per l’opportunità – spiega il direttore di Coldiretti Frosinone Carlo Picchi – Questa sarà un’altra occasione per i consumatori per trascorrere una mattina all’insegna della salubrità e della spesa consapevole grazie ai nostri produttori che si impegnano giornalmente per garantire un prodotto sano e genuino”. “Il contatto diretto è garanzia di trasparenza e sicurezza- sottolinea Vinicio Savone presidente di Coldiretti Frosinone – L’inaugurazione di un nuovo mercato di Campagna Amica è sempre un evento significativo per tutto il territorio e un momento di riscoperta delle tradizioni locali e della qualità dei prodotti made in Italy”.

 

ORISTANO: EDUCAZIONE ALIMENTARE, LE PECULIARITÀ DELL’OLIO DI OLIVA ITALIANO

Lunedì 18, martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 marzo

Olio ed ulivo protagonisti di un ciclo di incontri che si svolgeranno in numerose scuole oristanesi. Coldiretti Oristano, Campagna Amica, Più Sardegna avviano un percorso di educazione alimentare teso a far conoscere le peculiarità dell’olio di oliva. 4,6 milioni gli ettari di superficie coltivata ad ulivo in Europa, l’Italia è seconda dopo la Spagna con il 24% delle coltivazioni. Una pianta resistente a siccità e   malattie, nota per la longevità, che fornisce un prodotto tra i più vari in termini di qualità e caratteristiche.

Fondamentale per individuarne le reali peculiarità la denominazione di vendita riportata in etichetta con caratteri evidenti e comprensibili per i consumatori. Con l’ausilio di qualificati tecnici dell’Associazione Olivicoltori APPOS, i ragazzi apprenderanno i variegati paesaggi e le tecniche di coltivazione dell’ulivo, la raccolta e molitura delle olive, fino alla degustazione dell’olio e alla scoperta delle caratteristiche del prodotto e degli standard qualitativi. Quattro le tappe già fissate in calendario, a cui seguiranno altre iniziative.

Si inizia lunedì 18 marzo con l’Istituto comprensivo n. 4 di Oristano. Presso la scuola primaria di Sa Rodia, dalle 10.00 alle 12.00, La 4 A e B, per 46 alunni totali, intraprenderanno un percorso guidato con i tecnici di Coldiretti e quelli dell’Appos Luciana Putzolu e Nicola Garippa. Si replica martedì 19 alla stessa ora e nello stesso Istituto scolastico con il coinvolgimento delle classi 4° C e D per un totale di 42 alunni. Mercoledì 20 marzo il progetto approda nell’ Alto Oristanese presso l’Istituto Comprensivo di Ghilarza con 36 alunni delle 3 seconde della scuola secondaria di Ghilarza. Venerdì 21 marzo, presso la scuola primaria di Abbasanta, si chiude il primo ciclo di incontri. A breve verranno pianificate le ulteriori date e gli altri istituti scolastici coinvolti.

 

VERONA: LE PIANTE DELL’ORTO INSEGNATE AI BAMBINI. FESTA DI PRIMAVERA A KM ZERO

Sabato 16 marzo

E’ festa di Primavera nel mercato a km zero di Campagna Amica e Coldiretti a Borgo Roma, di fronte al Policlinico, dove è in programma un’iniziativa dedicata al risveglio della natura con piante, fiori ed orti ma anche finalmente con l‘arrivo delle primizie, come gli asparagi, domani sabato 16 marzo dalle 10 alle 12.30.

La festa di Primavera sarà prevalentemente dedicata ai bambini con laboratori per imparare a riconoscere le piante aromatiche, a scoprire i segreti della fioritura e a rinvasare le piantine da orto. A ogni bimbo che parteciperà all’attività didattica, curata dall’azienda agricola “Il Giardino dei Sogni”, sarà regalata una piantina per continuarne a casa la cura e per vederla crescere.

“Con questa iniziativa desideriamo sensibilizzare le nuove generazioni alla conoscenza delle piante più note come quelle aromatiche che tanto sono utilizzate in cucina dalle loro mamme o nonne e quelle dell’orto per conoscerne il ciclo di vita e la stagionalità dei prodotti. Con l’occasione, consiglieremo i genitori a fare acquisti consapevoli, ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni delle false primizie”, evidenzia Franca Castellani, presidente del Consorzio Veronatura che gestisce gli agrimercati di Campagna Amica e Coldiretti.

 

CAMPOBASSO: FESTA DI PRIMAVERA CON LUMACHE ALL’AGRIMERCATO DI C.A.

Sabato 16 marzo

Domani, sabato 16 marzo, “Festa di Primavera” all’Agrimercato di Campagna Amica a Campobasso. Con il risveglio della natura dopo il freddo invernale anche sui banchi dell’Agrimercato di via Insorti d’Ungheria arrivano le primizie di primavera a km zero. Inoltre, nel corso dell’orario di apertura, dalle ore 8.30 alle ore 15.00, sarà allestito un apposito spazio dove l’azienda “Ciammaruca Sannita” offrirà in degustazione a tutti i clienti le sue gustosissime lumache. Come sempre, poi, l’area food dell’Agrimercato proporrà un menù a tema dando ampio spazio alle primizie della primavera.

 

PADOVA: FESTA DI PRIMAVERA CON PRIMIZIE DI CAMPAGNA AMICA E L’ORTO PORTATILE

Sabato 16 marzo

Festa di Primavera con le primizie di stagione e una originale iniziativa al Mercato Coperto “Padova km zero” in via Vicenza 23. Per accogliere nei migliore dei modi l’arrivo della primavera, gli agricoltori di Campagna Amica Coldiretti Padova propongono una mattinata all’insegna dei sapori ma anche dei colori e dei profumi della bella stagione.

Sarà festa di Primavera per grandi e bambini, con la possibilità di realizzare, con l’aiuto dei tutor di Coldiretti Padova e dei produttori presenti, un piccolo orto “portatile”, trapiantando alcune piantine di prodotti locali e di stagione, da portare con sé a casa. Un modo originale e simpatico per salutare insieme l’arrivo della primavera e conoscere da vicino i sapori dell’agricoltura padovana e le primizie di stagione e del territorio presentate dai numerosi agricoltori che animano il mercato coperto di Padova.

Le aziende agricole presenti al Mercato Padova Km Zero propongono infatti il meglio dell’agricoltura padovana di stagione, dalla frutta alla verdura fresca, dalla carne ai latticini, dal miele e vino alle confetture, dal pane alle piante. C’è anche la possibilità di farsi consegnare la spesa gratuitamente a domicilio grazie ad un pratico furgone elettrico messo a disposizione dal Mercato per raggiungere i clienti direttamente a casa. Tutte le informazioni durante l’orario di apertura.

Il Mercato Coperto Padova km 0 ospita, in uno stabile da 600 metri quadrati completamente ristrutturato, circa venti aziende agricole padovane che hanno intrapreso con convinzione la strada della vendita diretta. Il mercato è aperto ogni sabato mattina dalle 8 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19. Sulla nuova pagina Facebook Mercato Coperto Padova Km0 saranno puntualmente riportate tutte le novità sulle iniziative del mercato coperto di Padova.

 

CREMONA, AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DI CREMA È GIÀ PRIMAVERA

Domenica 17 marzo

“Una rondine e un’ape fanno primavera”… è il tema della “domenica buona” che gli agricoltori di Coldiretti Campagna Amica propongono a tutti gli appassionati del vero made in Italy e della nostra agricoltura. “Domenica accogliamo la primavera nel cuore della città di Crema, in via Verdi, presso il Mercato di Campagna Amica. Avremo il ritorno dei fiori presso il nostro mercato: dopo l’assenza legata all’inverno, proprio domenica i fiori di stagione portati dalle aziende agricole tornano a colorare il mercato. Ci prepariamo anche ad accogliere le primizie di stagione, portate dai produttori di orticole, pronti a dare informazioni e consigli sui sapori di stagione.

Ai bambini che si presenteranno presso il mercato chiederemo un piccolo aiuto: avremo tante rondini e simpatiche api, in attesa di essere colorate e quindi posizionate tra i banchi del mercato. Apicoltori e coltivatori sono pronti a spiegare ai bambini il valore della presenza delle rondini in campagna e il prezioso contributo delle api. Partecipando al laboratorio i bambini saranno i nostri “messaggeri della primavera”. Per loro, in segno di gratitudine, ci sarà un piccolo dono: dei semi da piantare, oppure un fiore, o un frutto”. A parlare è Mauro Donda, Direttore di Coldiretti Cremona, che racconta così la mattina di festa al Mercato di Campagna Amica, fissata per domenica 17 marzo a Crema, dalle ore 8 alle 12.

Come sempre il mercato proporrà tutti i sapori dell’agricoltura lombarda (dall’ortofrutta a pane e prodotti da forno, dai formaggi bufalini, vaccini e caprini ai salumi, senza scordare miele, uova, salse, confetture, vino, pasta) e sarà finalmente colorato e profumato dal ritorno, particolarmente atteso, dei fiori di stagione.

Proseguirà anche la raccolta firme “Eat Original – StopCiboAnonimo”, l’Iniziativa dei Cittadini Europei, promossa da Coldiretti-Campagna Amica insieme ad altre nove organizzazioni, per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. L’obiettivo è rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Ue. La petizione chiede di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione Europea circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare, a difesa della salute dei cittadini e del lavoro degli agricoltori italiani.

 

VENEZIA: PRIMIZIE DI PRIMAVERA NEI MERCATI E AGRITURISMO DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 16 marzo

Nei mercati di Campagna Amica di Venezia si festeggia l’arrivo anticipato della Primavera con erbe spontanee e primizie nelle bancarelle. Sabato 16 marzo, al mercato agricolo coperto di Mestre in via Palamidese 3-5 si darà il benvenuto alla nuova stagione con fiori eduli e piante raccolte nei campi: dal tarassaco alle rosoline, dal radicchio verdon al luppolo selvatico.  Inoltre durante la mattinata, dalle 8.00 alle 13:00 i clienti del mercato saranno omaggiati con un fiore primaverile.

“Il mercato coperto di Campagna Amica a Mestre – specifica il presidente provinciale Andrea Colla – non si pone solo come luogo di vendita, ma di condivisione di uno stile di vita sano, basato su una alimentazione correlata alla stagionalità e con un rapporto diretto con chi produce questi prodotti”. Fare la spesa direttamente dal produttore-  aggiunge Coldiretti – comporta l’avere consigli per fare scelte consapevoli, ottimizzare gli acquisti, non cadere negli inganni delle false primizie e valorizzare in cucina i menu di primavera con ricette dolci e salate della tradizione.

Anche negli agriturismo di Terranostra Campagna Amica si proporranno le primizie di stagione con programmate serate a tema su prodotti quali il “Radicio verdon da cortèl” (sabato 16 presso l’agriturismo ai Laghetti di Meolo), un prodotto tradizionale della nostra provincia.  Si tratta di una cicoria a grumolo, una graziosa rosellina verde tra le prime verdure fresche a finire sulle tavole appena finito l’inverno. Un prodotto che come sottolinea la nutrizionista Marina Etonti- Contiene più proteine di fagioli e carne, ricco di potassio, calcio, e ferro il cui consumo risale a tempi remotissimi e le cui modalità di coltivazione sono state tramandate attraverso le generazioni nell’area di produzione. Le testimonianze scritte sull’utilizzo alimentare di questo ortaggio risalgono al 1600 quando nel manuale agreste, si fa riferimento ad un “radicchio scoltellato” quale alimento povero di gente dei campi.

“Quello che un territorio può raccontare passa forse, prima di tutto, dalla tavola- afferma il presidente di Terranostra Diego Scaramuzza- Ecco perché ci piace insistere nell’esclusività territoriale: valorizzare e proporre al pubblico i prodotti agroalimentari che coltiviamo con la loro storia tramandata di generazione in generazione ha una valenza in più, oltre ad assaporarne appieno il gusto, si contribuisce a mantenere in vita un patrimonio culturale di grande ricchezza.”