COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 14 novembre 2018

14 Novembre 2018
News La Forza del Territorio del 14 novembre 2018

Primo piano

LAZIO

FONDI UE: A RISCHIO 200 MILIONI PER L’AGRICOLTURA

Nel corso dell’incontro promosso a Roma dalla Coldiretti regionale sul tema: “La futura PAC: le prospettive” il neopresidente nazionale Ettore Prandini ha ribadito la necessità di una Politica Agricola Comune che “superi l’omologazione e valorizzi la qualità e la distintività dell’agroalimentare”.

 

L’agricoltura nel Lazio rischia di perdere circa 200 milioni di euro nel periodo 2021-2027 a causa della proposta della Commissione Europea di tagliare i fondi per la Politica Agricola Comune (PAC). Di questo si è discusso oggi al Tempio di Adriano nell’incontro promosso da Coldiretti Lazio “La futura PAC: le prospettive” con la presenza del neopresidente nazionale Ettore Prandini che ha ribadito la necessità di una Politica Agricola Comune che “superi l’omologazione e valorizzi la qualità e la distintività dell’agroalimentare”.

Tecnici e accademici hanno esaminato la situazione e ribadito la necessità di un serio confronto con le istituzioni per costruire una nuova PAC vicina all’agricoltura italiana che poggi su quattro pilastri: semplificazione, sburocratizzazione, gestione dei rischi di mercato e implementazione degli strumenti per rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera.

“C’è il pericolo concreto di perdere in 7 anni oltre 200 milioni di euro, di questi ben 120 milioni verrebbero tagliati dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) che è un volano fondamentale per lo sviluppo e l’innovazione del territorio – ha spiegato David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – Tutto ciò avrebbe ripercussioni gravissime sulle aziende agricole, impegnate a garantire i migliori standard di qualità, sanitari e ambientali e che necessitano invece di strumenti che possano agevolare il lavoro quotidiano”.

In discussione anche una serie di azioni per potenziare il settore agroalimentare regionale: dal rafforzamento della politica del credito per le imprese agricole all’adeguamento del prezzo del latte per i produttori, da una nuova gestione della fauna selvatica allo sviluppo della formazione e della consulenza per i giovani imprenditori.

 

 

Dal territorio

 

VENETO, I DIRIGENTI DI COLDIRETTI A CONFRONTO CON L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA

 

Uno spaccato sulle problematiche dell’intero agroalimentare veneto è stato presentato oggi all’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan dai dirigenti di Coldiretti riuniti in consiglio a Mestre. Dal lattiero caseario al settore della carne bovina, dalla gestione della fauna selvatica a quella degli insetti dannosi, dalle performances del vitivinicolo alle sofferenze dell’ortofrutticolo, dallo stato dell’arte dei seminativi fino alla recente calamità i temi sono stati trattati dai sette presidenti provinciali. Il confronto, seguito da Gianluca Fregolent della Direzione agroambiente caccia e pesca, ha coinvolto i partecipanti impegnati nell’illustrazione di analisi dei comparti con suggerimenti in merito allo studio di strategie ad hoc.

“Gli imprenditori di Coldiretti – ha precisato il presidente Daniele Salvagno – hanno proposte per la competitività del Made in Italy. D’altro canto con un fatturato che sfiora i 6miliardi a cui corrisponde un pari valore dell’export, il Veneto e la sua gente non possono stare a guardare. Forti di progettualità e condivisione delle linee operative quel 60% delle imprese agricole che rappresentiamo – ha continuato Salvagno – attende risposte economiche finanziarie per mantenere i livelli di prestigio conquistati”.

Moderando i vari interventi il direttore Pietro Piccioni ha sottolineato in sintesi che le politiche mirate e una giusta remunerazione del prezzo del latte posso far risorgere un modello da troppo tempo in difficoltà. Sulla carne, invece, è cominciato un percorso virtuoso condiviso proprio con la Regione che ha compreso l’importanza della qualità abbinata all’origine quanto i consumatori. Ogni acquisto premia lo sforzo degli allevatori nel costruire le filiere per dare il meglio della produzione salvando le razze nostrane. A tal proposito una parentesi è stata dedicata al destino dell’Intermizoo. Lupi e ungulati, nota dolente per chi svolge attività nelle aree marginali: è proprio nei territori più vulnerabili che è prioritario, in base a quanto deciso con tanti altri protagonisti, avviare finalmente un piano di gestione così come accade in tutto il resto d’Europa.

Dai grossi animali agli insetti i danni non cambiamo. La cimice asiatica ha devastato la frutticoltura e per il prossimo anno le previsioni sono ancora peggiori, dunque le misure promesse non possono essere dimenticate. La svolta bio per i vigneti che investe un processo verso un aumento della superficie regionale coltivata in maniera ecosostenibile e l’individuazione di nuove denominazioni per catturare nuovi mercati sono nell’agenda dei lavori di Coldiretti.

Fare squadra farebbe bene all’orticoltura ma i tavoli istituzionali hanno finora dimostrato un certo empasse.  Bietole e tabacco sono vere e proprie vocazioni che gli agricoltori non lasciano nonostante i tagli dell’UE: per la prima coltura va sostenuta la diversificazione che prevede anche la produzione biologica mentre, per la seconda, occorre proseguire con il sostegno alle piantagioni sostenibili attraverso il Programma di Sviluppo Rurale. 

Particolare attenzione va dedicata alle avversità atmosferiche che ormai segnano irrimediabilmente l’agricoltura. Gli ultimi episodi hanno investito due province in modo drastico: Belluno e Vicenza. Eventi che impongono un ragionamento prima sulla prevenzione e poi sulla ricostruzione. La cura e la manutenzione sono buone prassi per la gente dei campi, ciò nonostante il paesaggio è stato gravemente compromesso da un evento eccezionale che, tuttavia, il cambiamento climatico ha reso ordinario. La preoccupazione di malgari e pastori è l’alpeggio della prossima stagione. Su questo e relativamente a tutto il quadro esposto, l’assessore competente non si è fatto cogliere impreparato dimostrando vicinanza e assicurando l’impegno della Giunta del Veneto. 

 

BASILICATA, SI RAFFORZA ACCORDO PER FILIERA BISCOTTO CERTIFICATO ITALIANO

 

Rinnovato il protocollo di intesa sulla filiera del biscotto lucano tra Coldiretti Basilicata e Di Leo Pietro Spa, il biscottificio con origini nel 1663 ad Altamura e stabilimento a Matera. L’accordo, siglato nel 2016, ha previsto l’impiego di grano ‘Bramante’ coltivato su circa 100 ettari del materano da dieci produttori cerealicoli della cooperativa agricola ‘Le Matine’, consentendo la nascita della prima filiera del biscotto certificato italiano.

A distanza di due anni dall’avvio della collaborazione e registrata la positiva risposta del mercato nei confronti dei biscotti Fattincasa ‘Gusto equilibrato’ realizzati col grano Bramante e con latte fresco lucano, l’accordo prevede per il 2018 la coltivazione su circa 200 ettari, il doppio del 2016. Il protocollo continuerà, quindi, a garantire la genetica del seme di prima riproduzione certificato dalla SIS (Società italiana Sementi) e sarà sempre suggellato dal marchio Coldiretti FdAI (Firmato da Agricoltori Italiani).

Alla sottoscrizione dell’accordo di filiera tra le parti, tenutasi nella sede materana di Coldiretti, hanno partecipato il presidente di Coldiretti regionale e quello provinciale di Matera Antonio Pessolani e Gianfranco Romano, i rispettivi direttori Aldo Mattia e Francesco Manzari e l’amministratore unico della Di Leo Pietro Spa Pietro Di Leo.

Il successo dell’iniziativa e la soddisfazione degli agricoltori che, grazie alla qualità del grano consegnato ricevono dalla Di Leo corrispettivi superiori rispetto ai prezzi di mercato, condurrà i partner ad avviare nuove sperimentazioni su altri grani teneri di altissima qualità come il “Giorgione”.

“È per noi una giornata importantissima – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Matera Gianfranco Romano – perché il rinnovo del contratto e l’aumento degli ettari messi a disposizione sono due segnali importanti del fatto che danno certezza ai produttori cerealicoli materani di credere sempre più negli accordi di filiera con l’agroindustria, unico sbocco di valore economico ed etico in un mercato agroalimentare purtroppo  ancora drogato da false etichette e da futuri semafori alimentari che la Comunità Europea vorrebbe inserire a discapito delle eccellenze italiane”.

“Rinnoviamo con grande entusiasmo l’accordo di filiera con Coldiretti Basilicata – ha commentato il Cavaliere del Lavoro Pietro di Leo –  il nostro intento è quello di continuare a valorizzare, in un’ottica di marketing responsabile  che mette al centro  non solo l’individuo ma anche il territorio, le migliori materie prime oltre che le eccellenze della nostra terra offrendo al consumatore un prodotto interamente tracciabile; l’auspicio è che continui a crescere l’interesse verso gli accordi di filiera da parte del mondo dell’agricoltura, per poter fare utilizzo su larga scala di questi grani pregiati e di altissima qualità”.

 

TOSCANA, IL CETA ABBATTE L’EXPORT -4%: DENOMINAZIONI DI ORIGINE PIÙ DEBOLI

 

Frena del 4% il tasso di crescita delle esportazioni agroalimentari Made in Italy in Canada dopo l’entrata in vigore provvisoria del trattato di libero scambio (CETA) il 21 settembre 2017. “E’ a tutti noto che la crescita economica del nostro Paese è dovuta allo sviluppo dell’export – dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – perché la domanda interna ancora è in stagnazione. Secondo i dati forniti da Istat si evidenzia che nell’ultimo trimestre del 2017 le esportazioni verso il Canada in valore sono risultate in crescita dell’8,5%, ben al di sotto del 12,5% fatto registrare nello stesso periodo nell’anno precedente l’entrata in vigore del trattato CETA”.

Non dimentichiamo che il Canada è uno dei principali destinatari dell’export agro-alimentare toscano e si colloca la quinto posto con un valore annuo che supera abbondantemente i 100 milioni di euro, i due terzi dei quali vengono dall’export di vino.

Al contrario – sottolinea la Coldiretti – dopo aver accusato nell’anno precedente l’entrata in vigore del trattato un calo del 13,2% le importazioni in Italia dell’insieme dei prodotti agroalimentari canadesi fanno registrare un balzo in valore del 23,3%, con l’esclusione del grano duro. Un discorso a parte – continua la Coldiretti – merita infatti il grano duro con gli arrivi in Italia che sono crollati del 39,5% in valore anche per la crescente diffidenza del mercati verso il cereale canadese che viene notoriamente trattato in preraccolta con il glifosate, secondo modalità vietate in Italia. Un effetto riconosciuto dagli stessi canadesi che si sono opposti con decisione all’etichettatura della pasta Made in Italy fortemente voluta da Coldiretti ed entrata in vigore il 14 febbraio scorso.

Per non parlare – continua la Coldiretti – della proliferazione del falso Made in Italy. Per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima con il Ceta in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali.

Proprio per contrastare questa deriva verso un “Made in Italy” che non “Made in Italy” e che si nascondo dietro etichette anonime Coldiretti ha lanciato la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che si mangia. Obiettivo 1milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione per sconfiggere per sempre il CIBO ANONIMO che rischiamo di trovarci nel piatto.

“Bisogna quindi stare molto attenti a missioni come quelle della Regione Toscana in Canada che mirano a valorizzare le produzioni del nostro territorio. Ciò va fatto a prescindere dal CETA che rende possibile l’export senza dazi per sole 4 denominazioni sulle 31 Dop ed IgP toscane, con una contropartita pesante in termini di penetrazione dei prodotti canadesi e non solo sul nostro territorio molto “preoccupanti” anche sul piano salutistico a cominciare dalla carne – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana -. Per questi motivi l’avvio di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo anonimo e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana diviene inevitabile. Infatti – conclude De Concilio – permangono ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio anche la salute. Quindi l’appello ai cittadini a firmare la petizione presso tutti i Mercati di Campagna Amica e le oltre 50 sedi Coldiretti sul territorio toscano”.

 

SARDEGNA,DONNE IN CATALOGNA PER PARLARE DI ETICHETTA E CONOSCERE TERRITORIO

 

Una delegazione di Coldiretti Donne Impresa Sardegna da lunedì e fino a giovedì si trova a Barcellona per visitare e conoscere il mondo rurale spagnolo. Lunedì pomeriggio, le oltre 50 imprenditrici agricole sarde si sono confrontate con la maggiore organizzazione agricola della Catalogna: Unio’ de Pagesos. 

Diversi i temi che accomunano le due Organizzazioni agricole. A cominciare dall’etichettatura trasparente dei prodotti agroalimentari, che vede entrambe le Associazioni coinvolte nella raccolta firme europea “Eat Originale – Scegli l’origine” (dal 2 ottobre 2018 al 1 ottobre 2019), Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) coordinata da Coldiretti e Campagna Amica e sostenuta da varie organizzazioni in tutta Europa, tra le quali appunto quella catalana. Una ICE costituisce una richiesta formale rivolta alla Commissione europea. Per essere considerata ammissibile deve essere sostenuta da almeno 1milione di cittadini europei. L’obiettivo è quello di imporre alla Commissione europea una dichiarazione obbligatoria di origine per tutti i prodotti alimentari al fine di prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire il diritto dei consumatori all’informazione.

 “Conoscono molto bene la rete di Campagna Amica – racconta Elisabetta Secci, coordinatrice di Coldiretti Donne Impresa Sardegna – e sono affascinati dalla distintività della nostra agricoltura. Anche loro soffrono delle speculazioni del mondo industriale come noi dove per ogni euro di produzione agricola al contadino vanno solo 17 centesimi”. 

Sintonia anche sui temi di attualità dei cambiamenti climatici. I dirigenti di Unio’ de Pagesos hanno invitato Coldiretti Donne impresa Sardegna al Forum internazionale sugli adattamenti ai cambiamenti climatici in programma il 27 e 28 marzo prossimo, tema lanciato recentemente da Coldiretti Sardegna dopo i disastri causati dal maltempo. 

Il programma della quattro giorni spagnola prevede visite a diverse aziende agricole (frutta secca, olio, vino, bovini) oltre che al museo del vino, al parco agrario. “La forte sintonia con i contadini e allevatori spagnoli e tra le tematiche sindacali tra le due Organizzazioni agricole – spiega Elisabetta Secci – sta dando vita ad un gemellaggio tra Coldiretti e Unio’ de Pagesos. Presto ricambieremo l’ospitalità in Sardegna”.

 

VICENZA, IL NUOVO VOLTO DELL’AGRITURISMO DI TERRANOSTRA-C.A. A LA DECIMA

 

Sono ben 140 gli agriturismi di Terranostra – Campagna Amica in provincia di Vicenza e martedì sera, all’agriturismo La Decima di Montecchio Vicentino, gli agrichef che hanno preso parte ad un entusiasmante percorso formativo, che si è concluso proprio nel pomeriggio della stessa giornata, hanno presentato con una cena il nuovo modello di agriturismo.

“I nostri giovani agrichef descrivono con la propria immagine – spiega il presidente degli agrituristi di Terranostra – Campagna Amica di Vicenza, Riccardo Lotto – il nuovo modello di agriturismo, sempre più attento a recepire le esigenze degli ospiti ed a tradurle in un’offerta fatta di prodotti di qualità e caratteristici del territorio. Ricordiamo, infatti, che il concetto stesso di agriturismo è strettamente legato con l’attività agricola, quindi non esiste agriturismo se non c’è l’azienda agricola. La nostra forza consiste nel produrre qualità e genuinità, garantire accoglienza, ospitalità e trasparenza con attenzione alla sostenibilità ambientale ed ai valori storici e culturali che ci appartengono”.

Essere un agriturismo di Campagna Amica significa far parte di Terranostra, l’Associazione per l’agriturismo e per l’ambiente promossa da Coldiretti con l’obiettivo di sostenere e valorizzare il mondo rurale, vuol dire promuovere i prodotti di Campagna Amica, 100% agricoli ed italiani.

L’hanno toccato con mano i partecipanti alla cena, che ha visto protagonista lo chef vicentino Amedeo Sandri, al fianco degli agrichef berici, all’agriturismo La Decima, introdotta dal presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, tra i quali Alessandro Scuccato dell’Ipa Risorgive, cabina di regia dell’Ogd Terre Vicentine, Maria Rosa Cappozzo dell’Ogd Pedemontana Veneta e Colli, Giusy Armiletti, sindaco di Dueville, dallo storico Gianfranco Cenghiaro e dal presidente di Zona Coldiretti di Sandrigo.

“L’Agriturismo riveste un ruolo importante anche nell’ambito del turismo rurale e delle attività di promozione turistica dei nuovi progetti legati alle Ogd ed al turismo slow, legato alle piste ciclabili ed ai cammini. Con il nuovo anno – conclude il presidente Lotto – proporremo due rassegne gastronomiche ed una dedicata alla cucina della tradizione legata ai percorsi a piedi ed in bicicletta presenti nel nostro territorio da sviluppare tra gennaio e marzo ed un altro primaverile-estivo dedicato ai Profumi della Campagna”.

 

PISTOIA, PESCIA: ALLE SERRE FLORICOLE NON VA APPLICATA LA TARI

 

Alle serre floricole non va applicata la Tari, il Comune di Pescia annulli le richieste di pagamento bonariamente, per evitare lunghi e costosi contenziosi. È quello che Coldiretti Pistoia ripete da mesi, dopo l’invio di esosi avvisi di accertamento da parte del Comune di Pescia ad aziende floricole del pesciatino, per il pagamento della tassa sui rifiuti.

“Da mesi chiediamo di annullare le richieste di pagamento –spiega Coldiretti Pistoia-, in quanto, come ribadito in una sentenza della Commissione tributaria provinciale di Pistoia, e come sostenuto da Coldiretti e dai legali che assistono alcuni nostri soci, la Tari non è dovuta per terreni oggetto di produzione agricola in quanto le superfici agricole, in serra nella fattispecie, non generano alcun tipo di rifiuto”.

Coldiretti Pistoia ribadisce l’invito all’Amministrazione pesciatina di risolvere bonariamente la questione, evitando costosi e lunghi contenziosi, che costano alle casse comunali e comportano danni anche irreversibili alle aziende del territorio.

 

ORISTANO, ARBOREA: CHIESTA LA PROROGA PER LO SPANDIMENTO DEI LIQUAMI

 

Le ripetute e acute ondate di maltempo delle scorse settimane, che hanno messo in ginocchio l’agricoltura e la zootecnia oristanese, con danni diretti e ancora visibili, hanno provocato ulteriori disagi alle attività delle aziende che ora si manifestano in modo palese. Le copiose precipitazioni hanno di fatto sommerso i campi e impedito agli allevatori lo spandimento dei reflui zootecnici. I mezzi agricoli, a causa delle campagne costantemente allagate, non hanno potuto accedere alle terre. E i tempi di azione della ordinaria pratica colturale si sono ora esauriti.

Nell’area di Arborea, area ZVN, tra il 15 novembre ed il 15 febbraio è fatto divieto di spandere nel terreno liquami, letame, acque reflue e fertilizzanti azotati. Una situazione di disagio che si somma alle altre problematiche causate dal maltempo ai campi coltivati, ai fienili, alle stalle, alla viabilità.

I vertici di Coldiretti Oristano con il Presidente Giovanni Murru e il vice direttore Emanuele Spanò, ed il presidente della sezione Coldiretti di Arborea Giancarlo Capraro, si sono attivati per sottoporre alla politica regionale l’ulteriore disagio per le aziende zootecniche al fine di trovare una soluzione. In questa situazione di emergenza – affermano-  è necessario ottenere una proroga per lo spandimento dei reflui. A lungo l’accesso dei mezzi ai terreni non è stato possibile, per cui, confidando nel bel tempo, è indispensabile richiedere almeno un mese di proroga rispetto al divieto di spandimento letame e reflui zootecnici.

 

MOLISE, EMERGENZA CINGHIALI: INSUFFICIENTE LA SOLA CACCIA DI SELEZIONE

 

“Per affrontare e risolvere efficacemente il problema dei danni da fauna selvatica bisogna attuare una serie di misure urgenti che da tempo Coldiretti Molise ha individuato e ‘suggerito’ alla Regione”. Né è convinta la maggiore Organizzazione professionale agricola che, all’indomani della riunione che l’assessore regionale al ramo, Nicola Cavaliere, ha tenuto con gli Atc ed i rappresentanti delle organizzazioni agricole presenti sul territorio, ritiene insufficiente la caccia di selezione, annunciata dall’assessore, per risolvere il problema.

Per abbassare il numero ormai fuori controllo degli ungulati che la fanno da padroni sull’intero territorio regionale distruggendo colture, spingendosi fin dentro i centri abitati e causando sovente gravi incidenti stradali, Coldiretti ritiene necessaria un’azione sinergica fra cacciatori e agricoltori.

“Punti fermi dell’azione proposta dall’Organizzazione – spiega il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – sono: la possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale tutto l’anno, l’attuazione di un piano di controllo che permetta agli agricoltori, muniti di regolare licenza di caccia, di abbattere gli ungulati all’interno dei propri fondi, ed altre misure fra cui anche la cattura dei capi mediante apposite gabbie, così come previsto alcuni giorni fa dalla Regione Marche tramite una apposita normativa.”

In estrema sintesi, Coldiretti Molise ribadisce la necessità di misure immediate ed efficaci “indispensabili – spiega il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – alla sopravvivenza del settore primario, messo in ginocchio dai danni, per i quali gli agricoltori attendono da anni i risarcimenti da parte della Regione, che spingono sempre più aziende agricole e zootecniche a chiudere, in quanto gli imprenditori sono sempre più sfiduciati e impossibilitati a coltivare i propri terreni con colture necessarie anche all’alimentazione dei propri capi perché a ‘raccogliere’ ormai sono solo i cinghiali”.

“Non ci stanchiamo mai di ripetere – conclude il delegato confederale Giuseppe Spinelli – che i nostri imprenditori, che ogni giorno curano e gestiscono il territorio, non mirano ad ottenere, come pure è legittimo, i risarcimenti per i danni subiti ma vogliono essere messi in condizioni di lavorare e produrre per se e per la collettività”. 

 

FORLI’-CESENA, COLLABORAZIONE IRST/COLDIRETTI: NASCE PROGETTO ‘BIO-DISTRETTO’

Quali sono gli effetti del consumo di prodotti provenienti da agricoltura biologica e simbiotica sul microbiota umano? A questa domanda punta a rispondere lo studio promosso dall’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST), IRCCS, in collaborazione con Università di Bologna, Consorzio Eco-Simbiotico e Coldiretti Forlì-Cesena. Si tratta di uno studio interventistico che intende analizzare la variazione della flora intestinale dei partecipanti, che per 30 (trenta) giorni seguiranno un regime alimentare con alimenti provenienti da agricoltura simbiotica.

Il dato verrà messo a confronto con quello ottenuto dai campioni raccolti nei 30 (trenta) giorni precedenti l’inizio del trattamento alimentare, in cui gli stessi soggetti hanno seguito il loro abituale regime alimentare. In questo modo ogni caso è il controllo di se stesso.

“Lo studio come afferma la dr.ssa Patrizia Serra, Principal investigator dello studio e Coordinatore Data Manager Unità di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche IRST IRCCS – è stato appena avviato dopo aver completato il consueto iter autorizzativo al quale tutte le progettualità IRST sono sottoposte, al fine di garantire la qualità e scientificità dei risultati ottenuti”.

Cuore dello studio, la Valle del Bidente che identifica il primo “Bio Distretto della Val Bidente”. Qui, grazie ad aziende agricole che hanno adottato il sistema di agricoltura eco-simbiotica, ma anche grazie alla sinergia tra le stesse imprese, Coldiretti ed enti locali, si è puntato sulla valorizzazione della biodiversità e del settore agricolo, più precisamente di un sistema di agricoltura sostenibile capace di creare sviluppo economico nel pieno rispetto dell’ambiente.

Con questo studio IRST, oltre a contribuire dal punto di vista scientifico alle indagini riguardanti l’alimentazione, prosegue nella sua azione di utilità sociale coinvolgendo, per la prima volta l’intero “sistema territoriale” ed i piccoli produttori agricoli custodi del territorio stesso.

Al centro di tutto – spiega la dott.ssa Lisa Paganelli, coordinatrice scientifica del progetto per Coldiretti Forlì-Cesena “l’agricoltura simbiotica, sistema di coltivazione basato sull’utilizzo di un complesso microbico costituito da lieviti, funghi e batteri, che in simbiosi con le radici della pianta ne migliorano lo sviluppo aiutandola nell’assorbimento di preziose sostanze nutritive presenti nel terreno. Tale processo, all’interno del quale uomo, animali e vegetali riescono a co-esistere in un rapporto di mutua soddisfazione e in ideale equilibrio biologico, è il principio chiave sul quale si basa il progetto del Bio Distretto della Val Bidente”.

“Voglio sottolineare il grande sforzo, non solo logistico, profuso dalle aziende agricole che hanno aderito al Distretto sposandone il Codice Etico – afferma il Direttore Coldiretti Forlì-Cesena Anacleto Malara – uno sforzo che, come Organizzazione, abbiamo supportato convintamente poiché la creazione di un circuito economico agricolo locale e sostenibile è possibile solo mediante la cooperazione tra produttori agricoli, imprenditori, istituzioni e amministrazione pubblica, attraverso l’implementazione di nuovi modelli organizzativi che generano per i territori un ventaglio di opportunità e di strumenti per un rinnovato sviluppo economico, anche grazie alla disponibilità di strutture, strumenti competenze e servizi”.

Di seguito le azioni e i programmi virtuosi che verranno attuati dai Comuni del Bidente sottoscrittori del Codice Etico, Santa Sofia, Galeata, Civitella di Romagna e Meldola (capofila del Distretto), al fine di creare una vera e propria filiera eco-simbiotica di vallata:

Comune di Santa Sofia e Premilcuore: difesa della biodiversità, difesa del patrimonio boschivo e creazione e tutela della filiera della fauna selvatica, utilizzando strutture già presenti sul territorio (Macello Comunale di Santa Sofia), cooperative ed Enti Locali (Parco Foreste Casentinesi), con lo scopo di creare valore da una filiera poco diffusa e regolamentare la diffusione incontrollata della fauna selvatica con la collaborazione del Corpo Forestale e di personale specializzato.

Comune di Galeata: valorizzare la storia locale e le tradizioni, con la creazione di un circuito basato sul turismo di qualità che promuova all’esterno il patrimonio del nostro territorio.

Comune di Civitella di Romagna: promuovere l’estensione delle produzioni agricole simbiotiche e biologiche del territorio, nonché programmi didattici basati sulla sana alimentazione, primo tra questi il progetto pilota appena avviato all’Asilo Sacro Cuore di Cusercoli.

Comune di Meldola: ottimizzare la qualità dei servizi ambientali adottando politiche attive per la tutela dell’ambiente e dell’acqua.

 

 

Appuntamenti

 

GROSSETO: INAUGURAZIONE “HORTUS IN URBE” NEL CENTRO DI GROSSETO

Venerdì 16 novembre

Venerdì 16 novembre verrà inaugurato, all’interno del progetto Pop up del Comune di Grosseto che si propone di riqualificare il centro del capoluogo, il nuovo negozio “Hortus In Urbe” dell’azienda agricola Il Campo di Marco Piccioni in via Garibaldi 30 a Grosseto. Il punto vendita, in cui è possibile acquistare prodotti dell’azienda agricola come frutta e verdura, passata di pomodoro, sottoli, conserve, confetture, olio e prodotti di altre aziende agricole tutti rigorosamente della nostra provincia, rappresenta un traguardo importante per l’azienda Il Campo che già è presente al mercato di Campagna Amica di via Roccastrada 2 il martedì e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e al Chiostro di San Francesco il giovedì dalle ore 8.00 alle ore 13.00. Nel punto vendita sarà prevista anche la consegna a domicilio dei prodotti e saranno organizzati eventi che riguardano l’alimentazione con punti di incontro formativi e agrichef che proporranno ricette del territorio con prodotti esclusivamente a km 0.

“L’obiettivo di Campagna Amica – afferma Paolo Giannini, direttore di Coldiretti Grosseto –  è quello di far comprendere sempre di più l’importanza della qualità dei prodotti, della filiera corta e delle produzioni a chilometri zero. Le attività di Coldiretti, grazie ai sacrifici dei nostri produttori, vanno proprio in questa direzione e su questo continueremo a lavorare in futuro. L’incontro tra gli imprenditori agricoli e i cittadini-consumatori, rappresenta il naturale proseguo anche a Grosseto del nostro progetto di Campagna Amica”.

 

REGGIO E.: SCATTA OBBLIGO FATTURAZIONE ELETTRONICA PER TUTTE LE IMPRESE

Mercoledì 21 e giovedì 22 novembre

 

Dal 1° gennaio 2019 entra in vigore anche per le imprese agricole l’obbligo della fatturazione elettronica. Si tratta, in pratica, di un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che va a sostituire integralmente quelle cartacee.

Come emettere le fatture dal 1° gennaio – Per agevolare il passaggio e mettersi in regola il Portale del Socio Coldiretti https://socio.coldiretti.it mette a disposizione il servizio “Fatturazione digitale”. Tale servizio offre la gestione digitalizzata delle fatture integrata con l’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa facilitata da un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini e clienti direttamente da pc, tablet o smartphone. Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le fatture delle aziende agricole giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendo guadagnare tempo. Sarà necessario conoscere il codice destinatario o l’indirizzo Pec del cliente da indicare in fattura per il corretto recapito della stessa.

Un’altra possibilità è quella di recarsi negli uffici Coldiretti di Impresa Verde che erogherà il servizio di emissione (e conseguentemente la conservazione) delle fatture attive. Anche in tal caso sarà necessario avere il codice destinatario o l’indirizzo Pec del proprio cliente da indicare in fattura. L’operatore di Impresa Verde effettuerà l’invio della fattura al Sistema di interscambio (il cosiddetto Sdi). La contabilizzazione sarà sempre a cura di Impresa Verde.

Come ricevere le fatture elettroniche – Per garantire la ricezione delle fatture elettroniche, è possibile delegare Impresa Verde alla gestione delle stesse. In tal caso le fatture emesse dai fornitori dell’azienda verranno recapitate direttamente sulla piattaforma gestita da Impresa Verde grazie al codice destinatario telematico che è già disponibile e che tutti i soci che aderiscono al servizio dovranno comunicare ai loro fornitori al fine della ricezione della fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2019.

Impresa Verde non appena riceverà le fatture passive ne darà comunicazione ai soci secondo modalità da concordare.

Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti – Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” si dovrà poi inserire il numero identificativo di Socio Coldiretti, la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla posta elettronica sarà inviata subito una mail che permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.

Coldiretti Reggio Emilia sta organizzando proprio nei prossimi giorni degli incontri rivolte alle imprese agricole di informazione. I primi incontri si svolgeranno il 21 e il 22 novembre alle ore 20.30 presso l’Ufficio zona della Coldiretti di Correggio.

 

CUNEO: COLDIRETTI A SCRITTORINCITTÀ PER PARLARE DI CONTRAFFAZIONI ALIMENTARI

Venerdì 16 novembre

 

Anche quest’anno Coldiretti rinnova il sostegno a Scrittorincittà, che si inaugura oggi a Cuneo, collaborando alla cerimonia di assegnazione del “Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo”. La partecipazione ad una delle manifestazioni culturali di punta dell’autunno cuneese si inserisce nel progetto di valorizzazione e promozione delle eccellenze agroalimentari del nostro territorio, al fianco di quelle letterarie, che Coldiretti porta avanti tessendo un dialogo aperto e costruttivo con i consumatori.

A margine della cerimonia di premiazione – in programma venerdì 16 novembre alle 18.30 al Circolo ‘l Caprissi di Cuneo – Coldiretti proporrà agli autori e al pubblico della kermesse, da sempre sensibili e attenti alla qualità, una degustazione di prodotti a Km zero. In più, presenterà l’iniziativa Scegli l’origine! nata per ottenere l’indicazione d’origine in etichetta di tutti i prodotti alimentari.

“Si tratta di una nuova petizione europea promossa da Coldiretti che prevede la raccolta di un milione di firme in almeno sette Paesi dell’UE – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio -. Con tale iniziativa chiediamo alla Commissione europea di rendere obbligatoria l’indicazione del Paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Unione europea, contrastando così un fenomeno, quello dei cibi falsi spacciati per italiani, che solo al nostro Paese costa oltre 100 miliardi di euro all’anno”.

Ancora una volta, a Scrittorincittà Coldiretti porterà la testimonianza di un impegno quotidiano fatto di dedizione alla terra e di battaglie per il bene della nostra agricoltura e del Made in Italy a tavola.

 

CAGLIARI: LA FESTA DEL PESCE FA TAPPA NEL MERCATO DI C.A. DI PIAZZA DEI CENTOMILA

Giovedì 15 e sabato 24 novembre

 

Pesce a miglio 0, consumo responsabile dei prodotti ittici, sostenibilità delle produzioni, rispetto della remunerazione dei pescatori e certificazione della qualità e sull’origine. Domani nel mercato di Campagna Amica di piazza dei Centomila a Cagliari, dalle 10 alle 13, ci sarà la festa del pesce a miglio 0, che si tiene all’interno del progetto nazionale di Coldiretti Impresa Pesca e Campagna Amica che sta facendo il giro di tutte le regioni e che farà a tappa in Sardegna anche a Sassari sabato 24 novembre. Progetto che mira a promuovere ed incentivare le imprese ittiche familiari nella vendita diretta mettendole in contatto con il consumatore.

Sarà possibile acquistare e conoscere direttamente dai pescatori e acquacoltori le specie dei pesci locali e di stagione e le ricette (si potranno acquistare anche le fritture di pesce), scoprendo la ricchezza dei nostri territori e la pesca e acquacoltura che rispettano l’ambiente, limitando il prelievo delle risorse marine e valorizzando le produzioni ittiche.

Saranno diffuse e presentate anche le ruote della stagionalità del pesce, che sarà possibile conoscere anche attraverso dei totem e video. Le varie specie di pesce pescati nei nostri mari, diversamente dai prodotti della terra, si possono trovare tutto l’anno e indistintamente in tutte le regioni. Ciò che però ne definisce la stagionalità sono le grandi quantità con cui vengono catturate in certi periodi e in certi luoghi. Quantità che determinano un netto calo del prezzo sui mercati, essendoci disponibilità maggiore rispetto al resto dell’anno. L’appuntamento è per domani mattina, giovedì 15 novembre, nel mercato di Campagna Amica, in piazza dei Centomila a Cagliari.

 

BRESCIA: FATTURA ELETTRONICA: PROSEGUONO GLI INCONTRI INFORMATIVI COLDIRETTI

Giovedì 15 novembre

 

Fattura elettronica, un cambiamento che entrerà in vigore per tutte le imprese dal 1 gennaio 2019 e che rivoluzionerà anche il settore agricolo. Per questo Coldiretti Brescia ha organizzato una serie di incontri su tutto il territorio provinciale, per informare i soci sulle novità e su quanto è già a loro disposizione grazie al Portale del Socio Coldiretti (https://socio.coldiretti.it) come il nuovo servizio “Fatturazione digitale”. Tale servizio offre la gestione digitalizzata delle fatture integrata con l’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa facilitata da un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini e clienti direttamente da pc, tablet o smartphone. Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le fatture giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendo guadagnare tempo per l’attività agricola.

“Gli incontri informativi procedono bene e con costanza – interviene Roberto Polsini responsabile fiscale di Coldiretti Brescia – stiamo mettiamo in campo le nostre risorse e le nostre competenze. In occasione degli incontri formativi previsti a tappeto sul tutta la provincia, spiegheremo i tecnicismi degli adempimenti necessari e presenteremo un servizio da aggiungere al “Portale del Socio” per dare soluzioni e risposte concrete alle imprese agricole”.

Il prossimo incontro per parlare di fattura elettronica e Portale del Socio si terrà domani giovedì 15 novembre alle ore 10.00 a Verolanuova, presso il Consorzio Agrario Nord est. In seguito gli esperti del Settore Fiscale di Coldiretti Brescia saranno in modo capillare in tutta la provincia, da Breno a Iseo, da Orzinuovi a Vestone.

All’interno di ogni ufficio zona, a seguire, saranno organizzati ulteriori incontri chiamando a raccolta gruppi più ristretti di aziende accomunate da problematiche simili e dagli stessi settore agricoli. Fattura elettronica e Portale del Socio, ecco il calendario degli appuntamenti in programma: • Giovedì 15 novembre 2018, ore 10.00 – Verolanuova, presso il Consorzio Agrario Nord Est in via Kennedy 60 a Verolanova; • Lunedi 19 novembre 2018, ore 10.00 – Breno presso auditorium Mazzoli della Comunità Montana di Valle Camonica; • Lunedi 19 novembre 2018, ore 10.00 – Iseo presso la cooperativa sociale agricola Clarabella in via delle Polle 1800 a Iseo; • Martedì 20 novembre  2018, ore 10.00 – Orzinuovi –  sala riunioni Consorzio Agrario – via Adua Orzinuovi; • Venerdì 23 novembre ore 10.00 – Salo’ – Villa Galnica a Puegnago del Garda.

 

PARMA: LA SEZIONE DI BORE CELEBRA LA GIORNATA LOCALE DEL RINGRAZIAMENTO

Domenica 18 novembre

 

In attesa di celebrare la Giornata provinciale del Ringraziamento che si terrà a Noceto il 25 novembre, la sezione Coldiretti di Bore, come da tradizione, si riunisce per rendere grazie dei frutti della terra con la Giornata sezionale del Ringraziamento domenica 18 Novembre 2018.

Un appuntamento – comunica Coldiretti Parma – molto sentito e partecipato dalle famiglie diretto coltivatrici dell’area montana e da tutta la comunità locale. Un momento in cui trovarsi insieme per riflettere e fare festa, riaffermando il ruolo centrale dell’agricoltura al servizio di tutta la società nella produzione di cibo di qualità radicato al territorio e nella salvaguardia dell’ambiente. Momento centrale della giornata la Santa Messa con l’offerta all’altare dei prodotti della terra e il raduno dei mezzi agricoli.

Il programma prevede alle ore 9,30 nella piazza della Chiesa di S. Leonardo di Metti il raduno dei mezzi agricoli; alle ore 10,15 la Santa Messa con l’offerta all’altare dei frutti della terra e del lavoro dell’uomo; alle 11,15 la benedizione dei mezzi agricoli; e alle 12,00 la suggestiva sfilata dei trattori per le vie del Paese.

 

SICILIA: A NICOSIA LA GIORNATA REGIONALE DEL RINGRAZIAMENTO

Venerdì 16 novembre

 

Il corteo di trattori, la Messa celebrata dal Vescovo S.E Salvatore Muratore, il dono all’altare dei prodotti agricoli della Sicilia. Questi alcuni dei momenti della Giornata regionale del Ringraziamento che si svolgerà venerdì 16 novembre a Nicosia. Davanti alla Basilica Santa Maria Maggiore e nelle vie limitrofe arriveranno i trattori per la benedizione come buon auspicio della campagna agraria. Alla giornata parteciperanno tutti i vertici regionali e provinciali della Coldiretti.