COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 14 maggio 2019

14 Maggio 2019
News La Forza del Territorio del 14 maggio 2019

Primo piano

PUGLIA

FRODI: BENE OPERAZIONE NAS “ORO GIALLO”

Nel 2019 addio a 6 bottiglie di extravergine Made in Italy su 10 sugli scaffali dei supermercati, per effetto del crollo in Puglia del 65% fino anche all’80% della produzione di olive, su valori minimi degli ultimi 25 anni, con il rischio di un aumento esponenziale di frodi e speculazioni.

 

E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia nel commentare positivamente l’operazione dei Carabinieri dei NAS di Foggia, coordinata dalla Procura della Repubblica foggiana in cooperazione continua con Eurojust l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale) e con Europol per gli aspetti operativi transnazionali, a cui hanno partecipato anche 250 militari del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli, che hanno condotto una massiccia indagine per sventare il commercio di olio di soia addizionato con clorofilla, venduto per extravergine in Italia anche in rinomati ristoranti e all’estero. 

“Con la produzione di extravergine Made in Italy che ha raggiunto quest’anno i minimi storici a causa delle gelate di febbraio 2018 e gli effetti drammatici della Xylella con il crollo in maniera incontrovertibile della produzione di olive di oltre il 60%, è aumentato il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori, allarme che avevamo lanciato sin dall’anno scorso a seguito della peggiore campagna olivicola in Puglia degli ultimi 25 anni”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Senza interventi strutturali l’Italia – precisa Coldiretti – rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio. Con il crollo della produzione nazionale a crescere – continua la Coldiretti – sono le importazioni dall’estero con aumenti record degli arrivi dalla Tunisia che fanno registrare un balzo in quantità di quasi il 150% secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018.

“Finalmente, tra l’altro, è caduto il segreto di Stato sui prodotti stranieri che arrivano in Italia ed è una opportunità determinante che va sfruttata appieno – ricorda il presidente Muraglia – grazie allo storico pronunciamento del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati. Un risultato storico per la Coldiretti che ha sollecitato il pronunciamento, dopo la richiesta al Ministero della Salute, per mettere fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani ma anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti”.

Oggi nella stragrande maggioranza delle confezioni – denuncia Coldiretti Puglia – serve la lente d’ingrandimento per leggere le minuscole scritte, poste spesso sul retro, “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva dal primo luglio 2009.

Il consiglio di Coldiretti Puglia per scegliere vero olio extravergine Made in Italy è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7-8 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

 

 

Dal territorio

 

EMILIA-ROMAGNA, MALTEMPO: REGIONE SOTT’ACQUA, 1,2 MLN FAMIGLIE A RISCHIO

Sono 1,2 milioni le famiglie a rischio all’alluvione in Emilia Romagna che si classifica come la regione con la maggiore pericolosità. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti regionale sulla base dei dati Ispra divulgata in occasione dell’emergenza maltempo che ha provocato l’allagamento di campagne e abitazioni per l’esondazione dei fiumi. Lo stato di difficoltà dei corsi d’acqua in Emilia Romagna è reso evidente dal livello idrometrico del Po che a Pontelagoscuro è aumentato di quasi un metro nelle ultime 24 ore secondo le rilevazioni di Coldiretti Emilia Romagna nella mattina del 14 maggio.

La situazione in regione rimane critica per i cittadini e le aziende. Nel modenese scuole chiuse e attesa per la discesa della piena lunga di Secchia e Panaro. Ponte Alto è stato chiuso. Allerta nel ferrarese per l’arrivo delle piene di Panaro, Reno e Idice. Ma è in Romagna – precisa Coldiretti Emilia Romagna – che si registra la situazione più critica: 2 metri d’acqua hanno sommerso le campagne della bassa fra Imola e Sesto Imolese. L’esondazione del Sillaro ha messo a serio rischio pescheti e vigneti. Se l’acqua non dovesse defluire in 24 ore ci sarebbe infatti concreto rischio di asfissi per le radici delle piante. Successivamente potrebbe facilmente subentrare il problema della formazione del fungo dell’armillaria.

Nel forlivese, a Villafranca di Forlì, il torrente Montone ha rotto gli argini in corrispondenza del cavalcavia dell’autostrada.

Nel cesenate – informa Coldiretti Emilia Romagna – sono ingentissimi i danni conseguenti all’esondazione del Savio. Fragole, ciliegi e albicocchi precoci sono sotto un metro d’acqua. A ciò si aggiunge la proliferazione incontrollata, a causa dell’acqua stagnante, della drosofila, o moscerino della frutta, dannosissimo per la frutta rossa.

Nei prossimi giorni – conclude Coldiretti Emilia Romagna – saranno valutate le situazioni delle frane. Diversi fronti si sono infatti riattivati nelle zone di alta collina e montagna, come nella zona fra Bagno di Romagna e Verghereto, dove la strada statale ? interrotta. I tecnici di Coldiretti Emilia Romagna sono al lavoro per la cernita dei danni e gli uffici sono a disposizione per supporto e consulenze.

 

VICENZA, CILIEGIE GRAVEMENTE COMPROMESSE IN UNA STAGIONE FREDDA E PIOVOSA

Se non si guardasse il calendario si potrebbe dire che ci avviciniamo a celebrare Ognissanti. Ma la realtà è un’altra: siamo a metà maggio ed in campo, tra le eccellenze, ci sono ciliegie ed asparagi, ma non solo. A Vicenza, così come in tutto il Veneto, la stagione pare essere decisamente compromessa per alcune colture, tra cui la perla rossa per eccellenza, la ciliegia. Per altre, invece, è ancora possibile recuperare, a patto che le condizioni atmosferiche segnino un rapido miglioramento. Freddo ed allagamenti, infatti, sono lo scenario che si prospetta in terra berica, ma anche il tutta la regione, dove non sembra esser stata risparmiata proprio nessuna area.

SLe semine di mais sono in ritardo o comunque sospese a causa dei campi allagati. E chi ha già provveduto a seminare dovrà ripetere l’operazione, a causa dell’asfissia radicale delle piante. Le api sono in ritiro forzato, a causa delle basse temperature, nonostante la piena fioritura di acacie, tiglio e castagno.

Per fare un quadro allargato, nel bellunese arrivano segnalazioni di malghe non raggiungibili causa frane e difficoltà legate ancora agli effetti dell’uragano Vaia. Nevica sopra i 1500 metri e piove a dirotto in pianura, i terreni sono inzuppati d’acqua, quindi nessuna lavorazione è praticabile. In provincia di Padova, Coldiretti rileva che gli ortaggi in serra, dove hanno tenuto le strutture, sono salvi, ma in pieno campo i danni sono considerevoli. L’ondata di maltempo ha provocato un ritardo nella maturazione di alcuni prodotti, ad esempio le ciliegie sui Colli Euganei.

Sono sempre più numerose le aziende che ricorrono all’assicurazione “all risk”, tramite i Consorzi di Difesa Avversità Atmosferiche, che dispone di una gamma aggiornata e sempre più ampia di soluzioni per tutelare la produzione ed il reddito delle imprese agricole.

“La tendenza alla tropicalizzazione del clima – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni con costi per oltre 14 miliardi di euro in tutta Italia nell’arco di un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle infrastrutture nelle campagne e sostenere efficaci politiche a difesa dell’invecchiamento attivo”.

 

PESARO-URBINO, CLIMA PAZZO E DANNI ALLE COLTURE: FERMA RACCOLTA CILIEGIE

Ciliegie pronte per essere raccolte e invece da buttare. Il maltempo di questi giorni sta portando notevoli disagi alle colture da frutto. Sia per quelle di stagione, sia quelle ancora in fase di maturazione, come pesche e albicocche, ad esempio, ma anche meloni e vite che stanno risentendo delle basse temperature di questo anomalo maggio. Non mancano allettamenti sui campi di grano. La pioggia battente sta mettendo a dura prova il territorio ma al momento i danni maggiori si stanno riscontrando tra Pesaro, Vallefoglia e Montelabbate dove non si lavora nei frutteti nonostante le ciliegie siano pronte per la raccolta. Oltre a non lavorare i coltivatori sono impotenti di fronte ai danni causati dalla pioggia che fa spaccare letteralmente il frutto.

Difficile quantificare al momento i danni anche perché il meteo non promette bene nemmeno per i prossimi giorni. “C’è molta preoccupazione tra gli agricoltori – commenta Paolo De Cesare, direttore di Coldiretti Pesaro Urbino – perché ci si sente come impotenti di fronte a un clima del genere. Dopo un inverno secco, con il 55% in meno di precipitazioni dall’inizio dell’anno, ci troviamo con pioggia battente e temperature invernali. Uno strumento che andrebbe potenziato sono le assicurazioni alle quali gli agricoltori possono aderire attraverso i consorzi di tutela. Coldiretti, per rendere questo strumento sempre più diffuso, si è spesa per far aumentare la quota rimborsabile attraverso i fondi europei. Di recente è stata portata dal 65 al 70%”.

 

PUGLIA, MALTEMPO: SALE CONTA DANNI A 2 MLN EURO. E’ STATO DI CALAMITÀ

Si estende a macchia d’olio l’area colpita dalle bombe d’acqua e dalle grandinate delle ultime 72 ore e sale la conta dei danni in campagna, stimati in 2 milioni di euro in Puglia. E’ il primo bilancio di Coldiretti Puglia, dopo l’ultima ondata straordinaria di maltempo nella ‘maledetta primavera’ 2019 che ha compromesso gravemente il raccolto nei campi e fino a giovedì non ci sarà tregua.

“Abbiamo richiesto che venga attivato immediatamente lo stato di calamità, a seguito delle verifiche in campo. Il panorama è disastroso con ciliegie Bigarreau già pronte per la raccolta e le Giorgia in maturazione andate perse, perché spaccate dalla pioggia o invendibili per il famigerato ‘cerchietto’, vigneti di uva da tavola e da vino falcidiati da bombe d’acqua e dalla violenta grandinata, seminativi, mandorleti e albicoccheti danneggiati e infiorescenze degli agrumi cadute per la violenza della pioggia e dei chicchi di ghiaccio”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Colpite le campagne in provincia di Taranto di Castellaneta, Castellaneta Marina, Ginosa, Ginosa Marina, Palagiano, Palagianello, Mottola, in provincia di Lecce di Campi, Salice Salentino e Guagnano, in provincia di Bari ad Alberobello, Gioia del Colle, Conversano, Turi, Monopoli, Grumo Appula, da dove è arrivato il maggior numero di segnalazioni degli agricoltori. I frutteti hanno patito gli effetti peggiori della straordinaria ondata di maltempo che durerà fino a giovedì, per poi riprendere per altri 2 giorni la prossima settimana”.

La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e – dice Coldiretti – spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro.

Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi “ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Muraglia – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori”.

E’ l’ultimo effetto del clima pazzo, dopo la bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta che ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli – aggiunge Coldiretti Puglia – per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali.

 

MANTOVA, VOLONTARIATO: DONNE IMPRESA CONSEGNA DONAZIONE AD ABEO ONLUS

Donne Impresa di Coldiretti Mantova ha consegnato un assegno dell’importo di 1.200 ad Abeo Onlus, frutto dell’impegno della vendita natalizia delle piantine aromatiche in occasione di Mantova Capitale del Gusto in piazza Broletto. Il ricavato contribuirà alla realizzazione di Abeo Hub collegato all’Unità neuropsichiatrica dell’infanzia e adolescenza dell’Asst di Mantova, in viale Piave.

“Continua l’impegno delle imprenditrici agricole a sostegno di Abeo Onlus – dichiara la delegata di Coldiretti Mantova Donne Impresa, Camilla Destro -. Abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza a un’associazione che si occupa di gravi patologie pediatriche, lanciando allo stesso tempo un messaggio, in quanto i fondi sono stati raccolti attraverso la vendita di piante ed erbe aromatiche, inserite fra i cibi del buonumore. E questo per noi imprenditrici agricole significa donare un sorriso attraverso i prodotti della nostra terra”.

Donne Impresa di Coldiretti Mantova assicurerà il proprio impegno attraverso iniziative di volontariato anche all’Abeo Hub, per avvicinare i bambini al mondo dell’agricoltura.

 

PIEMONTE, ELEZIONI REGIONALI: 10 PRIORITÀ PRESENTATE AI CANDIDATI A PRESIDENZA

Oltre 600 all’evento “Dalla nostra terra, l’economia del futuro”, presso il Foyer del Toro al Teatro Regio di Torino, dove Coldiretti Piemonte ha incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Sergio Chiamparino, Giorgio Bertola, Valter Boero e Alberto Cirio. Presente l’intera Giunta di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Roberto Moncalvo, insieme al Delegato Confederale Bruno Rivarossa e ai direttori di tutte le federazioni provinciali.

“Dieci i punti fondamentali che abbiamo esposto ai candidati – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Dall’assessorato al cibo alla gestione del territorio, dalla semplificazione burocratica al programma di sviluppo rurale, dalle filiere all’educazione alimentare fino alle politiche a favore dell’imprenditoria giovanile: diverse le questioni che abbiamo evidenziato a chi avrà le redini della nostra Regione e su cui, fin da subito, sarà opportuno lavorare. Tutti i candidati hanno voluto sottoscrivere il nostro decalogo, prendendosi così un impegno a supporto dell’agricoltura Made in Piemonte e, firmando la petizione Eat Original, anche a favore dell’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti.

L’agricoltura e l’agroalimentare in Piemonte, il cui export vale oltre 3 miliardi di con una crescita superiore all’8% nel 2018, in questi ultimi dieci anni, grazie alla progettualità della nostra Organizzazione, hanno svolto una cruciale funzione anticiclica. Auspichiamo – concludono Moncalvo e Rivarossa – che chi governerà la nostra Regione non inverta questa tendenza bensì attivi politiche per aumentare il trend positivo che ha intrapreso questo settore, continuando ad incentivare anche l’imprenditoria giovanile. Abbiamo creato le condizioni per monitorare, dal 27 maggio, il lavoro sia della maggioranza sia della minoranza nei prossimi 5 anni”.

A trionfare anche è stato il Made in Piemonte: esposto, tra prodotti Sigillo di Campagna Amica, produzioni provenienti da progetti di filiera attivati negli anni e da esperienze di agricoltura sociale, e presentato nei gustosi piatti preparati dalla squadra di agrichef capitanata dalla presidente degli agriturismi di Campagna Amica Stefania Grandinetti.

 

SICILIA, FIERA MEDITERRANEA DEL CAVALLO: A RUBA I PIATTI CUCINATI DAGLI STUDENTI

Dall’acqua, al vino, alla birra, per passare ai dolci e alla carne. Alla Tenuta Ambelia (Catania), dove si è conclusa da poco la Fiera Mediterranea del Cavallo, migliaia di persone hanno avuto modo di gustare i prodotti della tradizione siciliana. Sono stati gli studenti dell’Istituto alberghiero “Gaetano Curcio” di Ispica   guidati dagli insegnanti    a cucinare dei piatti che ha soddisfatto chi ha partecipato alla tre giorni dedicata al cavallo.

“Abbiamo raccolto il più articolato ventaglio di prodotti siciliani garantendo così la genuinità, la tracciabilità, la biodiversità dell’Isola – commenta Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti -. Un paniere che la maestria di alunni e docenti ha saputo evidenziare con un tocco di innovazione che ha soddisfatto i visitatori della tenuta che, dopo anni, è tornata all’antico splendore”.

Ma non è stato solo il cibo ad entusiasmare i visitatori di Casa Coldiretti. Molti altri aspetti a partire dall’innovazione    dell’utilizzo delle arance e dei limoni, simbolo della Sicilia, come “penna” per identificare il luogo con una straordinaria esposizione comprensiva di tutte, ma proprio tutte, le eccellenze certificate siciliane con relativa terra di produzione di tutti i vini a denominazione d’origine e l’olio Dop.

“Un successo quindi garantito da un team perfettamente oliato che ha mostrato il valore del lavoro di squadra – aggiunge il presidente – grazie al quale anche obiettivi difficili possono essere raggiunti”.

Stiamo ottenendo feedback positivi che dimostrano quanto orami sia forte il legame tra Coldiretti e il territorio, un legame che grazie all’agricoltura di qualità si rafforza sempre di più.  

 

MILANO-LODI-MONZA B., 1.600 BAMBINI A LEZIONE DI ETICHETTE E STAGIONI

Sono oltre 1.600 i bambini che hanno partecipato durante quest’anno scolastico alle lezioni sul cibo e sui segreti della vita in campagna prendendo parte al percorso di educazione alimentare in classe “Siamo ciò che mangiamo” organizzato dalla Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza. Centinaia gli studenti che hanno affollato il giardino del Museo Diocesano di corso di Porta Ticinese, nel capoluogo lombardo, in occasione della festa che ha chiuso il progetto promosso dalla Coldiretti interprovinciale in collaborazione con l’Associazione dei Florovivaisti di Milano, Lodi e Monza e il Consorzio Est Ticino Villoresi.

In tutto – precisa la Coldiretti – sono state coinvolte circa cento classi di elementari e medie della città metropolitana di Milano, della provincia di Monza e, per la prima volta, anche del Lodigiano. Sei i progetti educativi proposti a partire da dicembre a marzo su temi legati all’agroalimentare: la filiera del latte e quella dei cereali, la stagionalità di frutta e verdura, l’etichettatura dei prodotti, il rapporto tra cibo e acqua e, infine, il benessere a scuola attraverso fiori e piante. Hanno aderito scuole dei comuni di Milano, Abbiategrasso, Bollate, Melegnano, Mesero, Pieve Emanuele, Rozzano e Vernate, nella città metropolitana; Biassono e Lissone, in provincia di Monza; Brembio, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Castiglione d’Adda, Maleo, Santo Stefano Lodigiano e Somaglia, in provincia di Lodi.

“Ogni anno – spiega Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza – cerchiamo di allargare l’offerta formativa aggiungendo sempre più temi e ampliando l’elenco delle scuole coinvolte. Il numero dei ragazzi, tutti di età compresa fra i 6 e i 14 anni, è ormai raddoppiato e siamo riusciti ad arrivare in tutte e tre le province grazie alla collaborazione dei gruppi dei giovani e delle donne Coldiretti che tengono le lezioni insieme ai nostri tecnici ed esperti. E’ necessario partire dai ragazzi per educare i consumatori di domani all’importanza di una dieta sana, completa ed equilibrata – chiarisce ancora Alessandro Rota – ma vogliamo anche che imparino a conoscere come nascono i prodotti del vero agroalimentare Made in Italy e come si riconoscono sugli scaffali del supermercato. Ecco perché abbiamo puntato sull’etichettatura”.

I bambini presenti alla mattinata di festa al Museo Diocesano – continua la Coldiretti interprovinciale – dopo aver assistito a uno spettacolo dedicato al mondo dell’agricoltura hanno partecipato alla premiazione del concorso che ha raccolto elaborati dedicati a tutti i percorsi affrontati scuola. Il terzo premio è andato alle classi quinte A-B-C dell’Istituto Comprensivo “S. Andrea” – Plesso “Aldo Moro” – di Biassono (MB), mentre il secondo alla quinta della Scuola primaria “Don Mapelli” di Santo Stefano Lodigiano (LO). Vincitrice assoluta la classe prima C della scuola “Barozzi Beltrami” di Rozzano (MI), che si è aggiudicata una giornata in fattoria.

 

CREMONA, CAMPAGNA AMICA ALLA ROCCA SFORZESCA DI SONCINO

“E’ stata una grande emozione essere presenti, con le nostre bandiere, i nostri prodotti e le nostre battaglie, ai piedi della Rocca Sforzesca di Soncino, che è fra i luoghi più belli della provincia di Cremona. Il nostro grazie va al Comune di Soncino che ci ha accolti, all’Associazione Castrum Soncini per la perfetta collaborazione, alla Vanoli Basket che per un giorno ci ha affidato la Coppa Italia. Grazie anche all’archivio Milanesi di Castelverde, con cui abbiamo dato vita alla mostra fotografica dedicata alla vita in cascina. E un grazie di cuore anche a tutte le persone, e sono state tante, che hanno sfidato il meteo non proprio favorevole ed hanno scelto di trascorrere la domenica con Coldiretti e Campagna Amica, sostenendo il nostro impegno per la difesa e valorizzazione del vero made in Italy”. Maria Paglioli, Responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa, anche a nome di tutti gli agricoltori di Campagna Amica sottolinea con queste parole la soddisfazione per la domenica vissuta a Soncino, con i gazebo gialli sistemati per un giorno alle porte dell’antica fortezza.

E’ stata una giornata ricca di momenti memorabili, aperta dalla visita del Sindaco Gabriele Gallina e del Vicesindaco Fabio Fabemoli. C’è stata la vendita diretta da parte degli agricoltori, che hanno portato alla Rocca il frutto del loro lavoro (dall’ortofrutta di stagione alle uova, dal pane ai salumi, e poi miele, vino, prodotti a base di lumaca, prodotti da forno, e tanti, apprezzatissimi, fiori di stagione). Ci sono state le visite guidate alla fortezza, un viaggio nella storia di uno dei borghi più belli d’Italia a cura delle guide di Castrum Soncini capitanate dal Presidente Fabio Maestri. Particolarmente apprezzata è stata anche la mostra fotografica “Ricordi di vita in cascina”, dedicata al lavoro nei campi e alla vita nelle campagne nei decenni passati, curata da Donne Impresa, con settanta fotografie raccolte e concesse da Danio Milanesi.

Gli sportivi (ed in particolare gli appassionati di basket) hanno avuto un tuffo al cuore, trovando presso lo stand di Campagna Amica la Coppa Italia conquistata dalla Vanoli Basket. E’ stato lo stesso Presidente Aldo Vanoli a consegnare il prezioso trofeo nelle mani degli agricoltori, perché restasse esposto per l’intera giornata presso il mercato. “Grandissima Vanoli Basket, generosa in campo e fuori. Ci piace pensare che l’alimentazione con i prodotti del territorio abbia contribuito a dare la giusta carica ai giocatori, nelle sfide che li hanno portati a diventare campioni d’Italia” hanno sottolineato gli agricoltori della Coldiretti. Ed è stata, in effetti, una domenica anche all’insegna dello sport, con centinaia di ciclisti che hanno scelto di fare tappa alla Rocca Sforzesca, concedendosi una merenda con i sapori di Campagna Amica.

La giornata è stata il giusto connubio fra vari aspetti che danno bellezza alla nostra vita: il buon cibo (garantito da Campagna Amica), i fiori (regalo perfetto per la festa della mamma), lo sport (con la presenza della Coppa conquistata dalla Vanoli e con la carica dei ciclisti), la storia (quella ‘grande’, rappresentata dall’antica fortezza, e quella ‘quotidiana’, ugualmente preziosa ed eroica, rivissuta grazie alle fotografie dedicate alla vita contadina), la difesa della salute e del vero made in Italy (con le tante firme raccolte a sostegno di “EatOriginal, Scegli l’origine”, l’Iniziativa dei Cittadini Europei, promossa da Coldiretti-Campagna Amica insieme ad altre nove organizzazioni, per rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti i cibi trasformati e non trasformati in circolazione nell’Unione Europea, per garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare, a difesa della salute dei consumatori e del lavoro degli agricoltori italiani). “Ci fosse stato anche il sole, sarebbe stata una giornata perfetta. Lo porteremo alla prossima occasione” hanno scherzato gli agricoltori di Campagna Amica.

 

MODENA, MALTEMPO: PRIMAVERA MALEDETTA METTE AGRICOLTURA SOTTO SCACCO

Non si placa l’ondata di maltempo sulla provincia che ancora una volta è sotto scacco per il pericolo di esondazioni e allagamenti a causa di una primavera “maledetta” segnata violenti temporali con pioggia abbondante, e talvolta grandine, che hanno ormai provocato in tutta la regione milioni di euro di danni alle coltivazioni agricole dopo un inverno caldo e siccitoso. E’ quanto afferma Coldiretti Modena in riferimento alle piogge di queste ore che hanno portato l’attenzione per i corsi d’acqua al massimo livello d’allerta dopo un inverno in cui sono cadute in Italia 1/3 di precipitazioni in meno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr.

A solo una settimana dal vento forte che divelto le serre di meloni e fragole, nel tardo pomeriggio di sabato è stata la grandine a colpire la bassa modenese nelle zone di Quarantoli, Mirandola, San Possidonio e nel carpigiano, in particolare S. Antonio Mercadello, con danni sui vigneti e sulle pere il cui valore sarà stimabile solo nelle prossime settimane al momento dell’accrescimento dei frutti.

Le piogge e il vento forte stanno sferzando la regione in una stagione particolarmente delicata per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che – sottolinea Coldiretti Modena – iniziano a dare i primi frutti. La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e – spiega la Coldiretti – spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro. Nelle zone interessate dal maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta e – precisa la Coldiretti – sono state stese a protezione le reti antigrandine che tuttavia non ancora sufficientemente diffuse.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

TOSCANA, GUERRA DAZI: VINO, NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE

“Non tutto il male viene per nuocere” dice un vecchio proverbio ed è quello che sperano i viticoltori toscani che potrebbero avvantaggiarsi della guerra commerciale tra Usa o Cina dopo che le esportazioni del nettare di bacco Made in Italy nel gigante asiatico hanno fatto registrare nel 2019 un aumento record dell’11%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al primo mese dell’anno divulgata in occasione dell’annuncio dei superdazi cinesi nei confronti di beni importati dagli Stati Uniti per un totale di 60 miliardi di dollari, tra i quali un lunga lista di alimentari e bevande compreso il vino.

Una risposta alla “mossa protezionistica” decisa dal presidente Usa Donald Trump su merci cinesi per 200 milioni di dollari. Le spedizioni di vino statunitense in Cina si sono ridotte del 25% nel 2018 a causa delle tensioni tra i due Paesi mentre l’Italia nello stesso periodo ha venduto al gigante asiatico vino per 127 milioni di euro collocandosi al quarto posto tra i principali fornitori dopo Francia ed anche Australia e Cile che godono di intese commerciali a dazi zero.

“Per effetto di una crescita ininterrotta nei consumi la Cina – sottolinea Fabrizio Filippi presidente di Coldiretti Toscana – è entrata nella lista dei cinque Paesi che consumano più vino nel mondo ma è in testa alla classifica se si considerano solo i rossi. Un mercato dunque strategico per i viticoltori toscani che – continua la Filippi – può essere rafforzato anche grazie al recente accordo sulla Via della Seta”.

“La Cina resta un mercato di grande “speranza” per i vini toscani – conlude Filippi – anche perché ad oggi assorbe solo il 3% dell’export di vino. Resta un lavoro molto importante da fare in Cina, dove la prima denominazione italiana conosciuta è il “Sicilia”, nota al 36% dei bevitori di vino, mentre la denomnazione “Toscana” è conosciuta dal 20%, cosa ben diversa negli USA dove il 62% di coloro che bevono vino conoscono il vino toscano”.

In realtà – sottolinea la Coldiretti – è ampia la gamma di prodotti agroalimentari statunitensi colpiti dalla ritorsione cinese e riguarda tra l’altro acqua minerale, frumento, carne, succhi di frutta, olio di oliva, gelati, pasta all’uovo, marmellate, pesche sciroppate e conserve di pomodoro che sono voci molto importanti dell’export agroalimentare Made in Italy.

La vendetta della Cina contro i dazi di Trump sta però provocando – continua la Coldiretti –  lo sconvolgimento dei mercati mondiali anche delle materie prime agricole con le quotazioni della soia che, ad esempio hanno raggiunto i minimi degli ultimi 11 anni al Chicago Board of Trade. Una situazione che ha spinto lo stesso presidente Donald Trump ad annunciare un nuovo programma di aiuti ai farmers statunitensi con il rischio di effetti distorsivi sul commercio internazionale. Una guerra planetaria che – conclude la Coldiretti – va quindi va attentamente monitorata da parte dell’Unione Europea per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie anche a livello comunitario.

“Siamo fortemente preoccupati – ha detto Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – perché se non si evitano queste guerre sui dazi si aprono scenari inediti e preoccupanti che rischiano di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle imprese. Per ricordare quanto è importante il settore vitivincolo basta ricordare che le superfici vitate nella Toscana sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino con 41 Doc, 11 Docg e 6 Igt – conclude De Concilio – oltre il 70% dei quali è venduto sui mercati esteri”.

 

CALABRIA, NO AI BOLLINI ALLARMISTICI DANNEGGIANO LE PRODUZIONI MADE IN CALABRIA 

Bollati come “non sani”, sono i prodotti che vanno dall’olio extravergine d’oliva fino ai formaggi, che, dal Sudamerica all’Europa, rischiano di essere ingiustamente diffamati da sistemi di etichettatura ingannevoli che mettono in pericolo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità Made in Italy. È quanto afferma Coldiretti all’avvio dell’incontro ad Ottawa (Canada) del comitato “etichettatura alimentare” del Codex Alimentarius (organismo della FAO) dedicato alla discussione ed eventuale adozione di linee guida sul Front of Pack Nutritional Labelling (FOP).

E’ alto rischio che vengano promossi in tutto il mondo sistemi di informazione visiva, che sconsigliano di fatto l’acquisto di prodotti che sono sani e genuini: porta a conclusioni fuorvianti, ad esempio, l’etichetta a semaforo adottata in Gran Bretagna dove, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, vengono adottati bollini rosso, giallo o verde indicano il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, e non basandosi sulle quantità effettivamente consumate. Così facendo prodotti genuini e consigliati in qualsiasi dieta vengono discriminati. Nel progetto di linee guida Codex che è la base di partenza della discussione si dice che l’etichetta nutrizionale può includere simboli, elementi grafici, testo o una combinazione di questi elementi. 

L’Unione Europea però chiede esplicitamente l’esclusione dei sistemi di etichettatura che si stanno sviluppando soprattutto in Paesi del Sud America con indicazioni “alto in zuccheri”, “alto in grassi” o altro accompagnati da segnali di divieto o bollini neri o rossi che colpiscono i prodotti tipici Made in Italy. “E’ un attacco continuo al cuore dell’agricoltura e agroalimentare italiano e anche calabrese ed è inaccettabile – afferma il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – che alimenti genuini, coltivati e prodotti con metodi e ricette rimaste inalterate da secoli, vengono fermati da bollini allarmistici in giro per l’Europa e nel mondo. Siamo di fronte ad un vero e proprio inganno che rischia di sostenere, attraverso un approccio semplicistico, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei ma anche un sistema produttivo di qualità, che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea.

Ad esempio il nostro olio DOP e IGP rischia di essere bollato ingiustamente sul mercato estero, ma tutti sappiamo che l’olio, simbolo della dieta Mediterranea iscritta della nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, è un valido alleato per la nostra salute grazie alle sue proprietà antiossidanti e non può mancare se si vuole seguire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Le nostre specialità fondano il loro successo su tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Bisogna quindi evitare che vengono promossi cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e bocciati elisir di lunga vita come appunto l’olio extravergine di oliva, ma anche formaggi e salumi di produzione locale. Lotteremo senza sosta affinchè questo non accada – conclude Aceto –poiché sappiamo cosa questo significhi per la nostra economia, l’occupazione e l’export che mette a segno ogni anno percentuali importanti”. 

 

TREVISO, A GIUGNO LA 1^ GIORNATA DELLA SOSTENIBINILITA’ CON DOSSIER SCIENTIFICO

L’ultima riunione del Comitato Scientifico sulla Sostenibilità, promosso da Coldiretti Treviso, a cui hanno dato adesione una ventina tra enti, associazioni e organismi di varia natura, ha deciso che la Marca trevigiana ha bisogno di una Giornata della Sostenibilità da vivere all’insegna della costruzione di un percorso condiviso sul tema tra tutte le parti coinvolte: “Coldiretti Treviso ha voluto questo comitato affinché tutelasse tutti noi in quanto consumatori con la volontà di aprire un percorso di condivisione e di confronto tra cittadini, istituzioni, organismi – spiega Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso –

E nelle prossime riunioni vogliamo pubblicamente invitare i rappresentanti dei comitati ambientalisti affinchè possano portare il loro contributo sul concetto di Sostenibilità. Concetto difficile perché lo sviluppo degli anni ’60 ha implementato i sistemi produttivi senza tener conto pienamente di alcune situazioni impattanti per il territorio, l’ambiente e le persone. Tutti noi viaggiamo in auto, vestiamo pelli conciate, abbigliamento colorato, usiamo utensili di varie leghe e altro ancora e tutti noi insieme possiamo far sì che il nostro sistema di vita sia sempre più sostenibile”.

Dal canto suo Coldiretti Treviso ha intrapreso nei confronti dei propri associati un percorso informativo e formativo per sostenere l’adesione al Sistema di Qualità Nazionale di produzione integrata (SQNPI) che si ben identifica grazie alla sua significativa ape nel logo. Sono state incontrate già circa 800 imprese agricole associate. 

A metà giugno, la data e il luogo sono in via di definizione, le famiglie dei coltivatori di tutta la Marca trevigiana si daranno appuntamento in una “piazza” trevigiana  per dar vita ad una vera e propria Giornata della Sostenibilità, anzi due, assieme ad associazioni del territorio e consumatori grandi e piccini che abbiamo voglia di condividere un percorso virtuoso e di verità: “Si sappiamo che il bene fa meno notizia del male , ma Coldiretti nel suo dna ha un patto con il consumatore che rispetta ogni giorno e non potrebbe mai dar vita ad una iniziativa contro nessuno, nemmeno contro le fake news, le strumentalizzazioni e il veleno delle parole fine a se stesse  – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – Stiamo pensando a due giornate speciali.

La prima per dar vita alla 1^ conferenza pubblica del nostro Comitato scientifico per la sostenibilità che presenterà un vero dossier con il punto della situazione scientifico su salute, ambiente ed eventualmente proposte migliorative. La seconda giornata per vivere un appuntamento di Campagna Amica con un brindisi da record all’insegna della vite e della vita”. Coldiretti Treviso da sempre ribadisce che i propri imprenditori agricoli vivono nelle loro campagne, che si nutrono dei loro prodotti.  “Spero davvero che le associazioni ambientaliste scelgano un percorso insieme e di incontro affinché la sostenibilità sia cercata anche nei rapporti umani” conclude il presidente di Coldiretti Treviso, Giorgio Polegato.      

Queste le adesioni al Comitato scientifico per la sostenibilità ambientale promosso da Coldiretti Treviso:

Regione Veneto, Ulss 2 Marca trevigiana, Camera di commercio di Treviso e Belluno, Crea-Ve, Valoritalia, Fondazione Altre parole onlus, Fondazione di Comunità Sinistra Piave, Condifesa Treviso, Consorzio di tutela Prosecco Doc, Consorzio di Tutela Prosecco docg, IPA Montebelluna, Gal Alta Marca, ITIS Cerletti, Corpo Forestale, Arpav.

 

VICENZA, CAMPAGNA FARE SQUADRA: ILLUSTRATE LE PRIORITÀ AI CANDIDATI 

Difesa delle risorse per l’agricoltura, a partire dalla Pac; obbligo dell’origine in etichetta; eliminazione del codice doganale per identificare il made in Italy; revisione degli accordi di libero scambio; standard produttivi uguali per tutti. Sono i cinque impegni cardine del documento predisposto da Coldiretti in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio, presentato ieri sera ai candidati vicentini.

Alla serata, alla quale sono stati invitati tutti i candidati vicentini, hanno preso parte Simone Contro (Movimento 5 stelle), Giuseppe Cossalter (Partito Pirata), Agostino Migliorini (Popolari per l’Italia), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), mentre Achille Variati (Partito Democratico) ha inviato un documento.

La sala delle assemblee di Coldiretti Vicenza era gremita ed i partecipanti hanno preso parte con interesse, cercando di comprendere il punto di vista dei candidati intervenuti.

“L’Europa è sempre più importante per noi agricoltori. La madre di tutte le battaglie – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – è l’etichettatura d’origine. Tant’è che abbiamo promosso la raccolta firme “Stop al cibo anonimo” per arrivare entro il 2020 all’effettivo obbligo di indicare l’origine in etichetta. Gli europarlamentari, a prescindere dal colore politico, quando arrivano in Europa devono fare squadra e tutelare l’Italia. Sulla Pac riteniamo debba esserci una forte attenzione per valorizzare le nostre produzioni, la cui qualità è indubbia. È indispensabile eliminare il codice doganale. L’ultima trasformazione del prodotto continua ad essere quella che ne definisce la provenienza, ma ciò è inconcepibile. Sugli accordi bilaterali, poi, vogliamo chiarezza e trasparenza, consapevoli che saranno il futuro. Al contempo, però, servono standard uniformi di produzione. Non si dice mai che l’Italia non va mai in deroga, diversamente da molti altri Paesi europei. Non si riferisce quale sia il residuo nei prodotti di fitofarmaci ed antibiotici, ma permettiamo di esportare prodotti con fitosanitari ed altre sostanze in quantità rilevante. Dobbiamo valorizzare, invece chi produce qualità”.

Al di là dei temi del documento nazionale, il presidente Cerantola ha posto l’accento su altre determinanti questioni di diffuso interesse. “Dobbiamo fare squadra e combattere la perdita di suolo agricolo, a favore di territori industrializzati e cementificati. Non possiamo non preoccuparci della tutela del nostro territorio, della valorizzazione di montagne, colline e della nostra pianura. Nel Vicentino, in particolare, rischiamo che le produzioni vicentine vengano compromesse, per inquinamenti prodotti da altri, perché non c’è chiarezza. Occorre una presa di posizione anche a livello europeo. E le insidie non finiscono. Ci sono, infatti, gli animali selvatici. Sulla legge habitat occorre anche qui fare chiarezza. Non possiamo avere allevatori che non monticano più, perché non vogliono mettere a rischio il proprio patrimonio genetico, perché si devono tutelare o salvare determinate specie. Non tutte le montagne sono uguali. Abbiamo una montagna molto curata anche per il lavoro fatto dagli agricoltori. Chiediamo regole per mettere gli agricoltori nelle condizioni di fare il proprio mestiere. Per noi l’Europa è fondamentale e vogliamo che sia vicino al territorio”.

Per il candidato pentastellato, Contro “l’etichettatura è importante e va anche considerato, sul versante della sicurezza alimentare, che il principio di precauzione che vige in Europa non viene applicato in tutti gli altri Paesi, dove la qualità delle produzioni è profondamente diversa. Indubbiamente è importante che in Europa si faccia un gioco di squadra. Il lavoro di Coldiretti è fondamentale per orientare le esigenze fondamentali per fare gli interessi del Paese. Per quanto concerne gli animali selvatici preoccupa l’abbandono delle malghe, che porta al venir meno della cura del territorio”.

Cossalter dei Pirati, dopo aver illustrato la genesi del partito e la propria esperienza, ha evidenziato come la gran parte dei punti stilati da Coldiretti sono condivisi dal programma del Partito Pirata. “Il tema della trasparenza è per noi prioritario – spiega Cossalter – ed avere una politica comune a livello europeo è fondamentale, perché uno Stato che vuole isolarsi non ha una visione futura e riduce il proprio potere contrattuale nei confronti degli altri Paesi. Sugli accordi bilaterali, va osservato che da un lato il libero scambio è una buona cosa. Per l’Asiago, ad esempio, il Ceta ha aumentato del 23% il suo valore, però occorre che questi accordi siano trasparenti e non può essere che siano interessati soltanto alcuni marchi”.

Decisamente appassionato al tema anche il candidato Migliorini, di Popolari per l’Italia, che pone l’accento sulla necessità di contenere lo spreco di risorse, acqua ed energia in primis. In particolare, propone una nuova fiscalità: “vogliamo spostare la tassazione verso il degrado, non colpendo chi lavora e produce. Altro tema a noi molto caro è quello della vita. Ben venga l’etichetta chiara e trasparente, così come l’associazionismo e che si faccia squadra. Sulla cementificazione, parimenti, occorrono regole chiare e bisogna tassare chi deturpa il territorio e sottrae suolo agricolo. Infine, per quanto riguarda gli animali selvatici, credo sia necessario tutelare chi produce e la vivibilità dei territori. Agli animali selvatici si dovrebbero riservare parchi naturali, aree dedicate e protette”.

Dalla lettura del documento di Variati del Partito Democratico, emergono altri spunti interessanti: “l’Europa è un’opportunità per giovani, sviluppo ed imprese, per l’ambiente e l’agricoltura. Sui Pfas l’Europa deve intervenire prevedendo nuovi limiti. Quanto al dissesto idrogeologico occorrono risorse importanti e bisogna tagliare le emissioni inquinanti. L’Europa deve fare di più per i nostri prodotti e per i produttori. Il nostro territorio deve tornare ad essere protagonista in Europa, per il territorio stesso e per il nostro Veneto”.

Berlato, Fratelli d’Italia, è stato altrettanto chiaro: “gli agricoltori non sono più semplici contadini, sono degli imprenditori, che hanno bisogno di reddito e dignità. La battaglia per l’etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti è un modo per dare un servizio ai consumatori. Vogliamo contrastare l’italian sounding, che costa moltissimo alla nostra economia, oltre a danneggiare l’immagine del Paese. Sugli animali selvatici, naturalmente, l’unica soluzione sono i piani di gestione, con la definizione del livello massimo di tollerabilità del territorio e, di conseguenza, l’abbattimento”.

A conclusione dell’incontro i candidati intervenuti hanno sottoscritto il documento proposto da Coldiretti, ad eccezione di Simone Contro, in conformità con le usanze del Movimento 5 stelle.

 

BRESCIA, FAO: SOS BOLLINO NERO SU OLIO, GRANA E PROSCIUTTO

No a bollini allarmistici per i consumatori su olio extravergine, Parmigiano Reggiano o Prosciutto di Parma che, dal Sudamerica all’Europa, rischiano di essere ingiustamente diffamati da sistemi di etichettatura ingannevoli che mettono in pericolo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento riferimento all’avvio dell’incontro ad Ottawa (Canada) del comitato “etichettatura alimentare” del Codex Alimentarius (organismo della FAO) dedicato alla discussione ed eventuale adozione di linee guida sul Front of Pack Nutritional Labelling (FOP).

Dall’appuntamento c’è il rischio – denuncia la Coldiretti – che vengano promossi in tutto il mondo sistemi di informazione visiva come quello adottato in Cile dove si è già iniziato a marchiare con il bollino nero, sconsigliandone di fatto l’acquisto, prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi. O come il caso dell’etichetta a semaforo adottata in Gran Bretagna che finisce per escludere nella dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Infatti – spiega la Coldiretti – indica con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, ma non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, porta a conclusioni fuorvianti.

“Marchiare con il bollino nero un alimento come l’olio extravergine di oliva – interviene Nadia Turelli olivicoltrice e vice Presidente di Coldiretti Brescia – significa colpire uno dei simboli della dieta mediterranea. Il rischio è quello di promuovere modelli di alimentazione errati, a scapito dei prodotti di qualità, genuini e veri, che sono il frutto della straordinaria biodiversità che il nostro Paese può vantare”.

Ad influenzare il dibattito e ad aumentare i timori è la bozza di documento pronta per la pubblicazione elaborata dal Dipartimento dell’OMS della Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo senza un processo di consultazione con gli Stati membri nel quale si sostiene che “la profilazione dei nutrienti è la scienza che classifica gli alimenti a seconda della loro composizione nutrizionale”. Un definizione contestata dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra che in una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’OMS, a firma dell’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, ha richiesto formalmente l’eliminazione di tale riferimento “poiché è assolutamente infondato definire la profilazione dei nutrienti come una “scienza”.  A supporto viene citata “l’intrinseca difficoltà nel cercare di applicare a singoli prodotti agro-alimentari le raccomandazioni sull’assunzione totale dei nutrienti che sono invece pensate per essere applicate alla dieta nel suo complesso” come sostenuto anche dall’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.  In altre parole “un corretto regime alimentare si fonda – sostiene la Coldiretti – sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non va ricercato sullo specifico prodotto.

Non esistono cibi sani o insalubri, ma solo diete più o meno sane” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di “un pericolo rilevante per il Made in Italy agroalimentare che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni a 41,8 miliardi.

Nel progetto di linee guida Codex che sarà la base di partenza della discussione – sottolinea la Coldiretti – si dice che l’etichetta nutrizionale può includere simboli, elementi grafici, testo o una combinazione di questi elementi, specificando che deve essere ben compresa dai consumatori e deve permettere loro di fare comparazioni all’interno e/o fra categorie di alimenti: per questo deve basarsi su ricerche scientifiche ed empiriche sulla percezione da parte dei consumatori prima di essere implementato.

L’Unione Europea pero’ chiede esplicitamente l’esclusione dei sistemi di etichettatura che si stanno sviluppando soprattutto in Paesi del Sud America con indicazioni “alto in zuccheri”, “alto in grassi” o altro accompagnati da segnali di divieto o bollini neri o rossi che colpiscono i prodotti tipici Made in Italy.

Un marchio di infamia che viene posto sulle principali specialità alimentari del Made in Italy che– sottolinea la Coldiretti – fondano il loro successo su tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Vengono infatti promossi cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e bocciati elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche i principali formaggi e salumi italiani.

Ad essere discriminati con quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la l’Unione Europea e le stesse istituzioni internazionali dovrebbero invece tutelare. In Cile le esportazioni di olio di oliva italiano nel 2018 sono calate dell’8% ma in riduzione sono anche quelle di grana padano e parmigiano reggiano, secondo una analisi della Coldiretti. Un patrimonio che è alla base della dieta mediterranea che ha consentito all’Italia di conquistare con ben il 7% della popolazione, il primato della percentuale più alta di ultraottantenni in Europa davanti a Grecia e Spagna ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne. Un ruolo importante per la salute che – conclude la Coldiretti – è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010.

 

ASCOLI-FERMO, FACCIA A FACCIA CON I CANDIDATI SINDACO: LE IDEE DEGLI AGRICOLTORI

Aziende agricole e amministrazioni comunali possono collaborare insieme per una migliore gestione del territorio e per erogare servizi sempre migliori ai cittadini? La risposta è affermativa secondo Coldiretti Ascoli Fermo che, in vista delle prossimi elezioni amministrative, ha redatto la sua Agenda Programmatica 2019 con proposte concrete da rivolgere alla politica locale. È stata organizzata una fitta rete di incontri sul territorio per chiedere direttamente un parere ai candidati sindaci su questi temi che Coldiretti ritiene fondamentali sia per le aziende agricole ma, più in generale, per le comunità.

Dai servizi pubblici come la gestione del verde o lo spazzamento delle strade dalla neve, dalle forniture per mense centralizzate di scuole e strutture sanitarie ai servizi dedicati ai bambini, agli anziani o ai diversamente abili, l’azienda agricola può interpretare una parte importante nel settore dei servizi alla collettività. Oggi, con il presidente Armando Marconi e il direttore Alessandro Visotti, i primi incontri con i candidati allo scranno più alto del Comune di Ascoli Piceno. Ai candidati è stata fatta sottoscrivere l’Agenda Programmatica, quale impegno a realizzare quanto contenuto.

 

 

Appuntamenti

 

FRIULI-V.GIULIA: DANNI DA CINGHIALI: COLDIRETTI IN VISITA CON L’ASSESSORE ZANNIER

Mercoledì 15 maggio

Tre tappe in altrettante aziende agricole per denunciare i danni da fauna selvatica, in primis i cinghiali. Mercoledì 15 maggio, alle 10 alla Murgut Fabiano di Medea, alle 10.30 alla Bais Orietta di Chiopris e alle 11 alla Gregorat di Campolongo Tapogliano, la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, con il presidente Michele Pavan e i dirigenti provinciali, illustrerà all’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier una situazione “diventata insostenibile Stiamo assistendo a un’escalation dei danni alle colture – le parole di Pavan –. Negli ultimi due anni, in particolare, le segnalazioni sono diventate all’ordine del giorno. Azioni di contenimento, attraverso i distretti venatori, sono state certamente portate avanti, ma oggi i coltivatori hanno bisogno di risposte e di poter dunque lavorare in tranquillità sui propri terreni”.

 

 

Senza dimenticare, prosegue Pavan, “i rischi per la sicurezza sulle strade, con l’intera cittadinanza coinvolta. Il quadro preoccupante è quello di agricoltori che non possono seminare causa devastazione da fauna selvatica, che passano le notti in bianco, che temono addirittura di dover chiudere l’azienda”.

 

ANCONA, FACCIA A FACCIA CON I CANDIDATI SINDACO: ECCO LE IDEE DEGLI AGRICOLTORI

Da oggi a martedì 21

 

Aziende agricole e amministrazioni comunali possono collaborare insieme per una migliore gestione del territorio e per erogare servizi sempre migliori ai cittadini? La risposta è affermativa secondo Coldiretti Marche che, in vista delle prossimi elezioni amministrative, ha redatto un’agenda programmatica con proposte concrete da rivolgere alla politica locale. È stata organizzata una fitta rete di incontri sul territorio per chiedere direttamente un parere ai candidati sindaci su questi temi che Coldiretti ritiene fondamentali sia per le aziende agricole ma, più in generale, per le comunità. Dai servizi pubblici come la gestione del verde o lo spazzamento delle strade dalla neve, dalle forniture per mense centralizzate di scuole e strutture sanitarie ai servizi dedicati ai bambini, agli anziani o ai diversamente abili, l’azienda agricola può interpretare una parte importante nel settore dei servizi alla collettività.

Questi gli incontri previsti: 14 maggio – Arcevia, ore 17 (sede Coldiretti di Arcevia, via San Giovanni Battista, 69); 15 maggio – Filottrano, ore 18 (Palazzo Accorretti, via Roma – Filottrano); 16 maggio – Ostra, ore 21 (sala parrocchiale del Pellegrino, via Madonna della Rosa, 3 – Ostra); 17 maggio – Osimo, ore 10 (Palazzo Campana, piazza Dante Alighieri, 1 – Osimo); 20 maggio – San Marcello, ore 18.30 (Museo dell’Olio, via Mazzini, 2 – San Marcello); 21 maggio – Maiolati Spontini, ore 18.30 (sede Avis, via Cavour, 3 – Moie di Maiolati).